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Page 1 Origine ed evoluzione del “Project Management” Dr. ing. Marco Lisi

Origine ed evoluzione_del_project_management

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Presentation (in Italian) at the "Master di II Livello" in "Systems Engineering" at "Università degli Studi di Roma Tor Vergata" during the academic year 2012-2013. 1

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Origine ed evoluzione del“Project Management”

Dr. ing. Marco Lisi

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Prologo“Niuna impresa, per minima che sia, può avere cominciamento e fine senza queste tre cose:

cioè senza sapere,

senza potere,

senza con amore volere”.

(Anonimo fiorentino del 1300)

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Indice L’etimologia della parola “progetto”Una grande “vision”, un grande progettoAlcune definizioni di “progetto” e di “projectmanagement”

Il “project management” dalla Prima Rivoluzione Industriale alla Seconda Guerra Mondiale

La nascita del “project management” moderno L’evoluzione del “project management” Il Project Management Institute ed il PMBOKBibliografia  Siti Internet

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Etimologia della parola “progetto” La parola “progetto” deriva dal latino “projèctus”, cioè “gettato avanti”, dal verbo “projicere” composto da “pro”, avanti, e “jàcere” (participio passato “jactus”) , gettare.

Dal francese “projet” (più anticamente “project”) è passato all’inglese, che lo utilizza dal 1601 nel significato di “schema, proposta, piano mentale”. 

Un progetto è dunque un’idea che già vediamo realizzata nel futuro, verso la quale ci “gettiamo in avanti” con passione, prima ancora che con scienza e razionalità. 

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25 maggio 1961: la decisione di andare sulla Luna

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Il progetto Apollo: una “vision” che si fece realtà"...if we are to win the battle that is now going on around the world betweenfreedom and tyranny, the dramatic achievements in space which occurred in recent weeks should have made clear to all of us, as did Sputnik in 1957, the impact of this adventure on the minds of men everywhere... Now it is time to take longer strides‐time for this nation to take a clearly leading role in spaceachievement, which in many ways may hold the key to our future on Earth. ...wehave never made the national decisions or marshaled the national resourcesrequired for such leadership. We have never specified long‐range goals on an urgent time schedule... Space is open to us now; and our eagerness to share itsmeaning is not governed by the efforts of others. We go into space becausewhatever mankind must undertake, free men must fully share... I believe that this nation should commit itself to achieving the goal, beforethis decade is out, of landing a man on the Moon and returning him safelyto the Earth. No single space project...will be more exciting, or more impressive to mankind, or more important...and none will be so difficult or expensive to accomplish...".President John F. Kennedy, May 1961

(.wav)

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20 luglio 1969: otto anni e due mesi dopo…Il costo complessivo del programmaApollo fu di circa 24 miliardi di dollari, ma esso diede lavoro a oltrecinquecentomila tra tecnici e scienziati, che poi costituirono ilnerbo dell’industria aerospazialeamericana negli anni 70 ed 80.Il “fall-out” tecnologicodell’esplorazione lunare beneficiòinnumerevoli discipline scientificheed alla prova dei fatti ben centosessantamila brevetti e nuoviprodotti furono originati nel corsodell’intero programma.

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Definizioni di “progetto” “Sforzo complesso, di regola di durata inferiore ai tre anni, comportante 

compiti interrelati eseguiti da varie organizzazioni, con obiettivi, schedulazioni e budget ben definiti” (Russel D. Archibald, 1994)

“Un insieme di sforzi coordinati nel tempo” (Kerzner, 1995)

“Un insieme di persone e di altre risorse temporaneamente riunite per raggiungere uno specifico obiettivo, di solito con un budget determinato ed entro un periodo stabilito”  (Graham, 1990)

“Un insieme di attività tra loro correlate e interdipendenti, volte al raggiungimento di un obiettivo preciso, con un limite di tempo determinato, un budget di risorse stabilite, che vengono avviate alla ricerca di un aumento di valore per l’azienda o per il soddisfacimento delle esigenze del cliente” (SDA Bocconi ‐Div. Ricerche 1999)

“Uno sforzo temporaneo intrapreso per creare un prodotto, un servizio o un risultato unici” (PMI ‐ Project Management Institute, 1996)

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Alcune definizioni di Project Management “Gestione sistemica di un’impresa complessa, unica e di durata determinata, rivolta al raggiungimento di un obiettivo chiaro e predefinito mediante un processo continuo di pianificazione e controllo di risorse differenziate  e con vincoli interdipendenti di costi‐tempi‐qualità”

(Russel D. Archibald, 1994) “Project Management: A Systems Approach to Planning, Scheduling, and Controlling” 

(H. Kerzner) “Combinazione di uomini, risorse e fattori organizzativi, riuniti temporaneamente per raggiungere obiettivi unici, definiti e con vincoli di tempo, costi, qualità e con risorse limitate” 

(PMI ‐ Project Management Institute, 1996)

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Il “project management” agli albori della storia Le prime grandi imprese basate sul lavoro di massea volte enormi di uomini e dirette da gruppi diindividui responsabili della pianificazione,dell’organizzazione, del comando e del controllodelle attività sono state affrontate già migliaia dianni fa. Si pensi ad esempio alle piramidi egizianeo alla GrandeMuraglia cinese.

Si stima che alla costruzione di una singolapiramide venissero impiegati più di centomilalavoratori per un periodo di circa venti anni.Immaginare un’opera di tale portata eseguita senzauna precisa organizzazione e pianificazione delleattività’ è contrario alla logica e ad ogni comunebuon senso: in realtà essa dovette essere condottasotto la guida di decine di manager “ante litteram”,che si uniformavano a regole di comportamento eprocedure comuni.

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La Grande Piramide nella piana di Giza (2550 a.C.)

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La Grande Piramide in numeri  La struttura della piramide di Cheope consiste dicirca due milioni di blocchi di pietra, ciascuno delpeso di due tonnellate.

E’ stato calcolato che il numero di blocchi di pietradelle tre piramidi della piana di Giza sarebbesufficiente a costruire intorno al perimetrodell’intera Francia un muro alto tre metri e spessotrenta centimetri.

La superficie della sola Grande Piramide sarebbesufficiente ad ospitare contemporaneamente SanPietro, il duomo di Firenze, quello di Milano e lecattedrali di Westminster e St. Paul a Londra.

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Come fu organizzata la costruzione della Grande Piramide?Probabilmente il Faraone impiegò una forza lavoroingente, come già detto centomila uomini, ma soloper un periodo limitato dell’anno: i mesi da luglioad ottobre, durante i quali il Nilo straripava e nonera possibile coltivare i campi.

Sebbene il lavoro fosse richiesto su baseobbligatoria (una sorta di servizio civileobbligatorio), i documenti dimostrano che essoera regolato da norme precise ed abbastanza“umane”, che fissavano le ore giornaliere di lavoro,il salario ed i giorni di riposo.

Concentrando gli sforzi durante i quattro mesi diforzata inattività, il Faraone otteneva il risultatovoluto senza creare impatti negativi sull’economiadel suo regno.

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La Grande Muraglia cinese (221 a.C. – 206 a.C.)

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L’unica opera dell’uomo visibile dalla Luna

Iniziata dall’imperatore ShihHuang‐ti della dinastia Ch’in.

La sua lunghezza complessiva si aggira oggi sui 2500 chilometri, ma in passato raggiunse i 7000 chilometri.

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Germania, 55 a.C.: un ponte sul Reno in dieci giorniXVIII. Diebus decem quibusmateria coepta erat comportari omniopere effecto exercitus traducitur.(Nel giro di dieci giorni dall'inizio dell'approvvigionamento dei materiali da costruzione l'esercito potè passare sul ponte)Caio Giulio Cesare ‐ De bello gallico ‐ libro IV

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Venezia, 1436: nulla di nuovo sotto il soleNel 1436 un visitatore dell’Arsenale di Venezia scrisse: “Non appena si entra ci sono due grandi moli su ciascun lato, con il mare nel mezzo. Su entrambi i lati ci sono finestre dell’edificio dell’Arsenale. Mentre osservavo, uscì una galea trainata da un barcone proprio nel canale centrale. Dalle finestre passarono da una parte il cordame, dall’altra munizioni e mortai, e così da tutte le parti finchè tutto ciò che era necessario non fu a bordo. Quando la galea ebbe raggiunto la fine del molo, anche tutto l’equipaggio era a bordo e la nave era completamente equipaggiata e rifornita. In questa maniera vennero varate dieci galee in un solo giorno, pronte a veleggiare, fra le ore tre e le ore nove.”E’ un sorprendente esempio di linea di produzione , 500 anni prima Henry Ford.

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La Prima Rivoluzione Industriale (fine 18°‐ 19° secolo)

La fine del 18° ed il 19° secolo sono spettatori nel mondooccidentale della rivoluzione industriale, con la nascitadei primi principi del “business management”, checonfluiranno poi in parte nel “project management”

La Prima Rivoluzione Industriale introduce cambiamenti epocali nell’organizzazione del lavoro, nell’economia e nella società: la produzione di massa attraverso il sistema della fabbrica la conseguente necessità di approviggionare grandi quantità di

materiali grezzi, risorse, forza lavoro, utensili il fenomeno dell’urbanizzazione, con l’esigenza di fornire

alloggio, vitto, assistenza medica e sociale, educazione a migliaia di lavoratori provenienti dalle campagne nuove istituzioni, nuovi modelli organizzativi

Si avverte la necessità di un approccio più strutturato al “business” ed al “management”, basato su principiscientifici.

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Lo sviluppo di reti ed infrastrutture di trasporto La rivoluzione industriale richiese lo sviluppo di 

sistemi avanzati per il trasporto e la distribuzione delle merci

Nel 18° secolo, si sviluppa in Europa una fitta rete di canali navigabili

Nel 19° secolo, inizia lo sviluppo del sistema ferroviario, che diventerà la principale infrastruttura di trasporto a livello continentale

A livello intercontinentale, gli oceani sono attraversati da un servizio regolare di navi di linea a vapore

Vengono promossi a livello governativo colossali progetti di linee ferroviarie transcontinentali: la transcontinentale americana (1869) la transcontinentale canadese (1870) la transiberiana (1917)

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Il 20° secolo: la Seconda Rivoluzione Industriale

A cavallo fra il 19° ed il 20° secolo (1890 – 1930) si diffonde una seconda rivoluzione industriale

Se la prima era stata caratterizzata dalla divisione del lavoro e dall’utilizzo delle macchine, la seconda sarà dominata da nuove tecnologie emergenti, quali l’elettricità ed I prodotti della chimica

Caratteristici della Seconda Rivoluzione Industriale saranno: la telefonia e lo sviluppo della rete telefonica lo sviluppo della rete elettrica e l’utilizzo di macchine

elettriche il motore a combustione interna le automobili

I paradigmi industriali di questo periodo sono: la produzione di massa dei beni di consumo (richiesta

dall’incremento demografico) la meccanizzazione della produzione la “catena di montaggio”.

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Friedrick Taylor e la nascita della teoria del “management”

In the past the man has been first; in the future the system must be first (F.Taylor, “The Scientific Principles of Management).

La data di nascita della moderna teoria del management può essere fatta risalire al 1911. E’ questo l’anno in cui Friedrick Taylor pubblica il suo fondamentale trattato, “The ScientificPrinciples of Management”.

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I principi del “Taylorismo” Taylor spese gran parte della sua vita professionale nelle industrie

siderurgiche di Midvale e Bethlehem in Pensylvania Ingegnere meccanico, cresciuto in un ambiente familiare quacchero e

puritano (quindi fortemente improntato a principi di laboriosità ed efficienza), egli era negativamente impressionato dall’inefficienza con la quale venivano tradizionalmente impiegati gli operai nell’industria dell’acciaio

Alla base della teoria di Taylor, anche detta “scientifica”, vi è l’ipotesi che, essendo l’impresa una grande macchina regolata da leggi universali, esista una maniera ideale per organizzare il lavoro

In questa visione dell’impresa, gli uomini continuano ad essere considerati come mere appendici delle macchine: i loro movimenti, il loro affaticamento, i loro tempi di recupero, i loro stessi comportamenti sociali sono visti come passibili di analisi e condizionamento scientifici

Le idee di Taylor si diffusero non solo in America ma anche in Francia, Germania, Russia e Giappone. La loro adozione, specialmente nell’allora fiorente industria ferroviaria, mise gli Stati Uniti al primo posto nel mondo in termini di efficienza industriale nei successivi cinquanta anni.

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I coniugi Frank e Lilian Gilbreth

Frank e Lillian Gilbreth, ingegnere lui, ingegnere epsicologa lei, studiarono con metodologia scientifica(utilizzando, fra l’altro, cronometri e ripresecinematografiche) la sequenza ed il metodo migliori percompiere alcune attività manuali. Frank in particolare èrimasto famoso per i suoi esperimenti volti a renderepiù rapida ed efficiente la posa di mattoni, attraverso iquali riuscì effettivamente a raddoppiare la velocità diesecuzione, passando da 120 a 250 mattoni all’ora.

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Henry L. Gantt: nasce la pianificazione scientificaHenry L. Gantt, ingegnere, fu associato da Taylor alle sue ricerche. E’ particolarmente famoso per aver inventato una forma grafica per la rappresentazione della pianificazione e l’avanzamento di attività complesse.

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Terza Rivoluzione Industriale e Seconda Guerra Mondiale La Terza Rivoluzione Industriale, in atto dal 1930 ai nostri giorni, è stata

dominata dalle tecnologie del computer e dell’informazione e, più recentemente, da Internet. Il suo inizio è segnato ed in parte stimolato da un evento di portata planetaria: la Seconda Guerra Mondiale

La Seconda Guerra Mondiale riflette i paradigmi della seconda rivoluzione industriale attraverso la meccanizzazione della guerra o “Blitzkrieg”

Il conflitto globale richiede l’organizzazione di grandi progetti: il sistema di difesa aerea “on demand” della Battaglia d’Inghilterra (1940) lo sviluppo e le operazioni del computer Colossus a Bletchley Park (1943),

per la decrittazione del codice segreto tedesco Enigma lo Sbarco in Normandia (1944) il Progetto Manhattan (1945), per lo sviluppo della bomba atomica

Nel Progetto Manhattan vengono per la prima volta metodicamente applicati i principi del “project management” moderno. La funzione del “project manager” (il generale Groves) viene distinta da quella del “technical leader” (Robert Oppenheimer).

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Anni ’50: Guerra Fredda, progetto Polaris, tecniche reticolari La Terza Rivoluzione Industriale è in atto: la Guerra Fredda è una

guerra basata in gran parte sulle tecnologie dell’informatica e della comunicazione

Iniziano grandi progetti militari per lo sviluppo di missili ed aerei a reazione

Si diffondono le tecniche cosiddette “reticolari”, essenziali per la gestione di progetti complessi e di grandi dimensioni: PERT (“Program Evaluation and Review Technique”), rappresentazione

logica di un progetto, senza riferimenti temporali ma con relazioni logiche dettagliate. Sviluppata 1955 dalla Marina degli Stati Uniti e dalla Booz-Allen Hamilton nell’ambito del programma per lo sviluppo del missile sottomarino Polaris CPM (“Critical Path Method”), sviluppato nel 1957 dalla DuPont Corporation

e dalla Remington Rand Corporation Bernard Schriever (1910-2005), architetto del programma per lo

sviluppo dei missili balistici intercontinentali (Minuteman ICBM), conia nel 1954 il termine “Project Management”.

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Anni ’60: i grandi progetti scientifici e spaziali Il presidente americano J.F. Kennedy lancia il

programma Apollo Il Dipartimento della Difesa americano introduce

alcuni fondamentali strumenti del “projectmanagement”: “Earned Value Management” (EVM)Work Breakdown Structure (WBS)

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Anni ’70: primo grande sviluppo del “project management”

Sviluppo dell’industria petrolifera Invenzione dei computer di ‘piccole’ dimensioni Le aziende cominciano ad incorporare il “project

management” come una funzione permanente nella loro organizzazione

La crescente attenzione alle tecniche di PM ed alla loro standardizzazione promuove la nascita del Project Management Institute (PMI) e dell’International Project Management Association (IPMA)

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Dagli anni ’80 alla fine del secolo

Sviluppo del “project management” in tutti i settori industriali

Il Risk Management viene inserito nel Project Management Il P.M. diviene parte integrante del processo di qualità

aziendale (Total Quality Management, TQM) Esteso uso del P.M. per i progetti informatici relativi al

Millennium Bug e all’introduzione dell’Euro Il P.M. compare nella legge italiana (Legge Merloni Ter sugli

Appalti Pubblici) Fra il 1986 ed il 1993 il Software Engineering Institute (SEI)

della Carnegie-Mellon University sviluppa l’importante “Capability Maturity Model” (CMM) per il software (esteso poi a tutti I processi aziendali con il CMMI), che comprende nelle sue aree tutti I processi del “project management”.

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L’evoluzione del “project management” (1/2)

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Evoluzione del “project management” (2/2)

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Il Project Management Institute (PMI):

è riconosciuto, a livello internazionale, come l’ente piùautorevole nel campo del project management;

è stato fondato nel 1969 negli Stati Uniti con lo scopo diuniformare le pratiche comuni alla gestione di progetto neisettori più disparati;

nel 1983 pubblicò il risultato di un primo studio per losviluppo di procedure e concetti necessari a supportare laprofessione del project manager;

certifica sia la figura del project manager (ProjectManagement Professional – PMP) che i programmi diformazione nel project management.

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Il PMBOKLa “Guide to the Project Management Body of Knowledge” (PMBOK):

è la pubblicazione più nota del PMI, riconosciuta come unimportante documento di riferimento;

è nata nel 1987 in seguito al progetto di raccogliere eordinare tutte le conoscenze applicate nel projectmanagement;

nell’edizione del 1996 è stato introdotto il concetto di“processo di project management”, con cui vengono descrittele aree di conoscenza individuate;

nel 2000 è stata pubblicata la nuova versione aggiornata eampliata.

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Bibliografia sul “project management”

Guerini e Associati, 1997

Introduzione al Project ManagementNepi A.

NIS, 1995La pianificazione degli Appalti. Tecniche di project management per le opere pubbliche

Lacava M., Solustri C.

Franco Angeli, 1999

Project Management: dall’idea all’attuazione. Una guida pratica per il successo.

Hayes M.E.

Franco Angeli, 1999

Lavorare per progetti. Project Management e processi progettuali.

Cioffi M., Ghirelli G.

Franco Angeli, 1997

Project Management in progress. Aggiornamenti, approfondimenti, tendenze, processi progettuali

Caron F, Corso. A., Guanella F.

Etas Libri, 1999Organizzare e gestire progetti. Competenze per il project management

AA.VV. della Università Bocconi di Milano

Franco Angeli, 1998

Tecniche di Project Management. Pianificazione e controllo dei progetti

Amato R., Chiappi R. Angeli

Franco Angeli, 1996

Project Management. La gestione di progetti e programmi complessi

Archibald R. D.

Testi in italiano consigliati:

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Siti Internet sul “project management” (1/3)•PMI Project Management Institute (www.pmi.org)

Sede presso Upper Darby, Pennsylvania (U.S.A.).

Più di 45000 membri in tutto il mondo. Fra le sue pubblicazioni si ricorda il PMBOK Guide (Project Management Body Of Knowledge), indispensabile guida alle discipline attinenti il P.M.

•IPMA International Project Management Association(www.ipma.ch)

Sede a Zurigo. Composta da 20 associazioni nazionali Europee, Africane e Asiatiche.

Promuove conferenze, seminari, discussione e ricerca, oltre ad attività di formazione e certificazione.

•WWW Project Management Forum (www.pmforum.org)Sede ad Ottawa, Ontario (Canada).

Luogo di dibattito internazionale sui temi del P.M. Gestisce PM-Forum list, una mailing list tematica moderata (D.Curling) dalle iniziative interessanti.

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Siti Internet sul “project management” (2/3)•Project Management Learning Centre(www.dab.uts.edu.au/projmgmt)

Sede presso la University of Technology, Sydney (Australia).

Centro di formazione internazionale, ospita PMNet, la mailing list tematica più frequentata nel mondo del P.M.

• The Project Management World Wide Web Site(www.projectmanagement.com)

Sito tematico sul P.M.

• The Atlantic Systems Guild (www.atlsysguild.com )Organizzazione professionale che annovera tra i suoi membri Tom DeMarco, esponente di spicco nel campo del P.M. Il sito propone numerosi articoli di DeMarco e altri autori. Sito particolarmente orientato al P.M. per lo sviluppo software

• Earned Value Website (www.nnh.com)Sede in Milford, New Hampshire (U.S.A.).

Illustra e raccoglie esperienze in merito all'utilizzo della tecnica Earned Value, quale strumento di monitoraggio dei costi di progetto.

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Siti Internet sul “project management” (3/3)•Project Management Learning Centre(www.dab.uts.edu.au/projmgmt)

Sede presso la University of Technology, Sydney (Australia).

Centro di formazione internazionale, ospita PMNet, la mailing list tematica più frequentata nel mondo del P.M.

• The Project Management World Wide Web Site(www.projectmanagement.com)

Sito tematico sul P.M.

• The Atlantic Systems Guild (www.atlsysguild.com )Organizzazione professionale che annovera tra i suoi membri Tom DeMarco, esponente di spicco nel campo del P.M. Il sito propone numerosi articoli di DeMarco e altri autori. Sito particolarmente orientato al P.M. per lo sviluppo software

• Earned Value Website (www.nnh.com)Sede in Milford, New Hampshire (U.S.A.).

Illustra e raccoglie esperienze in merito all'utilizzo della tecnica Earned Value, quale strumento di monitoraggio dei costi di progetto.