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25 maggio 2016Sandra Botticelli
Ruolo ed attività di ARPAT nella gestione delle Emergenze
ambientali
Il ruolo assunto dall'Agenzia nell'ambito della gestione e risoluzione delle emergenze ambientali
L'organizzazione del Sistema di Risposta in Emergenza di ARPAT
– Modalità di attivazione– La sala Operativa in collaborazione con la
Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze
– Il gruppo di intervento– La gestione dell'intervento– Le Statistiche
Gli ambiti di intervento
Obiettivi
Riferimento Normativo L.R.30/2009
Carta dei servizi n. 138 :Controlli in casi di emergenze ambientali anche in regime di pronta disponibilità in
collaborazione con enti del sistema regionale di Protezione civile
Ruolo dell'Agenzia
4
Le Agenzie per la Protezione dell'Ambiente forniscono supporto per la gestione e la risoluzione di situazioni critiche di origine antropica o naturale, che
possono comportare pericolo per l’ambiente e per la popolazione ed operano per la individuazione di eventuali
responsabilitàIn questi situazioni infatti le Agenzie, in funzione delle
loro capacità tecniche e scientifiche, del livello di conoscenza del territorio e delle relative matrici oltre che della normativa ambientale, sono organo tecnico-
scientifico qualificato per coadiuvare la valutazione e la gestione delle eventuali ricadute sull’ambiente e
sull'uomo.
Ruolo dell'Agenzia
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Le funzioni di supporto di ARPAT sono rivolte alle strutture di soccorso tecnico e sanitario e agli
enti competentie sono finalizzate a
●dimensionare e valutare il fenomeno in osservazione ●proporre azioni atte ad impedire e/o limitare quanto più possibile il coinvolgimento dell’ambiente e di conseguenza l'azione sull'uomo.
Ruolo dell'Agenzia
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In emergenza conoscenze e capacità tecniche sono messe a disposizione degli Enti addetti al soccorso con azioni :- di approfondimento del quadro delle informazioni relative alla situazione emergenziale in atto per l'acquisizione degli elementi necessari per la valutazione tecnica dell'evento, anche attraverso, ad esempio, sopralluoghi, campionamenti, misurazioni, consultazioni di basi di dati, accesso ai dati prodotti dalle relative reti di rilevamento, ecc.;- di consulenza tecnica, scientifica e normativa per tutti gli aspetti connessi con le attività produttive, le sostanze pericolose, l'impatto sull’ambiente, con considerazioni di tipo previsionale ove possibile, finalizzata alla assunzione di decisioni da parte delle autorità competenti per fronteggiare la situazione di emergenza in atto;- di indagine finalizzate all’individuazione e alla eliminazione, ove necessario, delle cause primarie dell’evento e all’individuazione di eventuali responsabilità.
Ruolo dell'Agenzia
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Le Agenzie Non sono invece Competenti in relazione avalutazioni di natura igienico-sanitaria
come ad esempio la tossicità per l’uomo, ma offrono collaborazione e supporto tecnico al personale sanitario (ASL, Aziende Ospedaliere, 118) cui competono tali indicazioni qualora vi sia un pericolo per l’uomo.
Ruolo dell'Agenzia
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Le Agenzie per la finalità del loro mandato e per i mezzi e le professionalità a disposizioneNON SONO UN ENTE DI SOCCORSO
Soccorso: Interventi immediato per la tutela dell’incolumità delle persone, la preservazione dei beni e l'estinzione degli incendi. - Soccorso Tecnico Urgente proprio dei VVF- Soccorso Sanitario che costituisce competenza esclusiva del Servizio Sanitario Nazionale
Ruolo dell'Agenzia
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Svolge la sua azione di supporto durante la fase di emergenza,
ove necessario, prosegue la propria attivitànella fase di post emergenza,
con verifiche e valutazioni dello stato ambientale nell’ambito delle ordinarie attività di
monitoraggio e controllo.
Ruolo dell'Agenzia
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All'agenzia giungono quotidianamente segnalazioni di potenziale problemi ambientale –
Queste sono tutte valutate e gestite dalla Agenzia secondo :- trasferimento ad altri enti quando non di competenza - inserimento nella normale programmazione del servizio, - tramite il Sistema di Risposta alle Emergenze (SRE) di cui anche ARPAT si è dotata già dalla sua istituzione
Emergenza: una qualsiasi situazione critica causata da un evento eccezionale che determina una situazione potenzialmente pericolosa per la immediata incolumità delle persone e/o dei beni/strutture e/o dell’ambiente e che richiede interventi eccezionali ed urgenti per essere gestita e riportata alla normalità.
Aree di intervento
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Emergenza Ambientale - emergenza che interessa le matrici ambientali quali acqua, aria e suolo. Può essere relativa ad un evento a se stante o può costituire uno specifico aspetto di una emergenza di più ampio impatto: es gestione degli eventi/situazioni collaterali conseguenti ad eventi naturali.
Aree di intervento
Emergenza o urgenza interventi immediati o comunque eseguiti in tempi brevi
Tutte le segnalazioni che non rientrano nella definizione per le quali quindi non è necessario intervenire tempestivamente perché situazioni non considerate potenzialmente pericolose nell’immediato per l’ambiente e/o le persone o per le quali non è necessario un intervento immediato per individuarne le cause, sono gestite all'interno della normale attività programmata della Struttura competente per il particolare tipo di procedimento
All’interno della normale programmazione di lavoro
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Aree di intervento
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Eventi che di norma richiedono l’attivazione di ARPA 1. contaminazioni di corpi idrici superficiali;2. scarico/versamento/abbandono abusivo di: sostanze e/o rifiuti e/o
materiali inquinanti o potenzialmente tali;3. inquinamento dell’atmosfera qualora si manifesti sotto forma di
episodi acuti e/o particolarmente gravi di disagi irritativi/olfattivi;
4. incidenti con ricaduta ambientale in insediamenti produttivi e di servizio (impianti e depositi industriali), ad esempio fuoriuscite di sostanze pericolose, incendi ed esplosioni;
5. incidenti con ricaduta ambientale durante il trasporto (incidenti stradali e ferroviari con rilascio di sostanza inquinante);
6. radioattività derivante da rinvenimento di sorgenti e materiali contaminati;
7. supporto alle Autorità competenti in tutti i casi nei quali l’ambiente può rappresentare un veicolo di danno verso le persone.
Aree di intervento
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Aree di intervento
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Aree di intervento
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Situazioni che di norma NON richiedono un’attivazione immediata o urgente di ARPA.
1. molestie acustiche2. molestie olfattive derivanti da eventi noti e ripetuti nel
tempo e non rientranti nei casi definiti di emergenza3. campi elettromagnetici4. eventi il cui accadimento è riscontrabile continuativamente o
con frequenze stabili che possono essere affrontati duranteil normale orario di servizio (ad esempio esposti);
5. presenza di amianto, qualora ciò non sia riconducibile a casiche comportino pericoli immediati per l’ambiente;
6. rinvenimento di rifiuti urbani ingombranti o materiali inerti.7. ecc.
Aree di intervento
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Per la gestione delle Emergenze la maggior parte delle Agenzie è dotata di un
Sistema per la Risposta alle Emergenze (SRE).ARPAT opera con SRE garantendo i relativi interventi di
protezione ambientale H24 -365 giorni/anno. Quindi ●sia durante il normale orario di servizio●sia fuori dal normale orario di servizio attraverso una specifica organizzazione in gruppi in “pronta disponibilità”.
Organizzazione: il SRE di ARPAT
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ARPAT può essere attivata da tutti gli enti del territorio regionale attraverso un Unico Numero di Riferimento:quello della Sala Operativa (SOP) di Protezione Civile
della Città Metropolitana di Firenze con cui l'Agenzia ha attivato dal settembre 2014 apposita collaborazione di
livello regionale
Organizzazione: Attivazione di ARPAT
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Finalità del numero unico ● Fornire a tutti gli enti regionali (enti territoriali, di
soccorso di polizia ecc.) sul territorio un’unica certa modalità di contatto con ARPAT in caso di emergenza
● Facilitare la memorizzazione del numero di riferimento● Fornire al richiedente un interlocutore iniziale certo e
preparato● _____________● Favorire l'elasticità nell’organizzazione delle strutture
dell’Agenzia ● Fornire un filtro sulle chiamate● Supportare i tecnici ARPAT con agende telefoniche,
condivisione di informazioni territoriali, meteo, ● Condivisione informazioni su pressioni e criticità delle zone
oggetto di intervento …........................
Organizzazione: Attivazione di ARPAT
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La Sala Operativa di Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze è quindi Sala Operativa di ARPAT; sulla base di procedure condivise la Sala:
● Riceve le segnalazioni verso ARPAT da parte degli entidel territorio e costruisce un diario di sala dell'evento
● Filtra eventuali chiamate non di emergenza● Supporta i tecnici ARPAT durante l'intervento● Ha messo in condivisione con ARPAT il proprio sito che
l'Agenzia sta implementando di dati ed informazioni utilia tutti gli enti del territorio alla gestione degliinterventi
● Partecipa alla definizione di procedure condivise● Effettua aggiornamento incrociato con l'Agenzia su temi
diversi
Organizzazione: la Sala operativa
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Organizzazione: Attivazione di ARPAT
La Sala Operativa di Protezione Civile della
Città Metropolitana di Firenze con tale collaborazione è
anche
Sala Operativa REGIONALE di ARPAT
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Il Gruppo di Intervento di base H24 di ARPAT è di norma costituito da un dirigente di riferimento e 2 tecnici che
operano in campo
Il dirigente di riferimento, ha funzione di coordinamento dell’intervento, anche da remoto, e copre la reperibilità su più territori.
Il numero dei gruppi operativi locali è stato scelto sulla base delle dimensioni del territorio e delle pressioni su questo incidenti
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Organizzazione: Gruppo di intervento
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Le strategie di gestione della emergenza richiedono di individuare nel più breve tempo possibile quegli agenti che
attraverso l'evoluzione dello specifico evento possono entrare a contatto con l’ambiente e, di conseguenza,
creare un danno diretto all'ambiente stesso e possibili danni diretti o indiretti alla popolazione.
•fattori di rischio: i materiali, le sostanze chimiche, gli agenti fisici coinvolti•punti critici, cioè i modi con cui tali sostanze possono entrare in contatto con le matrici ambientali;•pericoli effettivi che possono instaurarsi per la diverse matrici ambientali e conseguentemente, in maniera diretta o indiretta, per l'uomo
Organizzazione: Gestione dell'intervento
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Il recupero di dati e di informazioni nell'attività di ARPAT è finalizzata alla gestione di due momenti importanti :1. supporto alla gestione dell’emergenza nel momento stesso in cui si sta verificando allo scopo di prevenire eventuali danni (come quelli alla salute o all’ambiente) e/o sviluppi incontrollati e più dannosi dell'evento e comunque per limitare o circoscrivere i danni inevitabili;
2. supporto alla gestione del post emergenza, allo scopo di identificare gli eventuali danni ambientali verificatesi al fine del ripristino della situazione pre-emergenziale.
Organizzazione: Gestione dell'intervento
Al GI si affiancano ove necessario in orario di lavoro deiLivelli Specialistici
- il laboratorio - esperti in radioattività ambientale- esperti in modellistica previsionale- esperti in grandi rischi
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Organizzazione: Gestione dell'intervento - i livelli specialistici
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I tempi di risposta per la gestione immediata dell'evento possono di conseguenza variare anche di molto in funzione del “chi” cioè della sostanza e del “cosa” cioè dell'evento verificatosi e della sua evoluzione.In generale, i tempi utili per le decisioni per la maggior parte delle situazioni che ci troviamo ad affrontare non sono compatibili con parte dei tempi di campionamento e di restituzione del dato analiticoQuesto porta necessariamente a dover valutare quali sono le effettive azioni conoscitive su cui investire.
Un sicuro e valido aiuto viene dall’analisi attenta dell’evento e quindi dello scenario d’incidente
Organizzazione: gestione intervento
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Tale analisi implica il recupero:1. di dati e informazioni sulle sostanze e sulle materie presenti e delle relative quantità coinvolte (documenti, autoriz.)2. delle caratteristiche chimico-fisiche di tali sostanze (banche dati on line, schede di sicurezza, ecc…);3. Di informazioni e dati di tipo territoriale (banche dati su conformazione del territorio, rete idrografica, fognaria, scolmatori, prese acquedotti, aree sensibili, altre attività intorno all’evento, ecc.)4. informazioni sullo stato meteo e sulla sua possibile evoluzione nelle aree interessate all'evento;5. informazioni sulle caratteristiche dell'evento (in caso di incendio le possibili temperature raggiunte anche l'altezza del pennacchio di fumo, la possibilità di esplosioni, ecc…)6. riferimento a scenari incidentali analoghi studiati preventivamente in “tempo di pace”.
Organizzazione: gestione intervento
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Studio degli scenari incidentali: individuare e studiare, anche sulla base di dati acquisiti nel corso della propria attività ordinaria, scenari emergenziali sui temi di interesse e costruire protocolli/schede operative di ausilio da adattare all’evento reale per:Consentire un approfondimento per ciascuna tipologia di eventoCostruire un valido aiuto per tutti gli operatori chiamati all’intervento in emergenza in particolare in PD.Individuare modalità condivise di intervento e gestione dei problemi
Organizzazione: gestione intervento
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Le problematiche correlate al dato analiticoL'utilizzo di un dato analitico in emergenza passa
attraverso una serie di valutazioni importanti
● quali dati analitici sono effettivamente utili in emergenza e/o in post emergenza
● Quali misure/campionamenti sono realmente fattibili durante l’evolversi dell’emergenza;
● Quali sono i tempi di recupero del dato analitico finale e se tali tempi sono compatibili con quelli di gestione dell’evento e quindi quale è il loro effettivo utilizzo
● Qual è l'affidabilità del risultato eventualmente ottenuto
Organizzazione: gestione intervento
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● Costruzione ed aggiornamento di banche dati accessibili ovunque con buona velocità di accesso
● Formazione continua sull'uso delle banche dati, sulla gestione delle emergenze, sulle procedure ……
● Aggiornamento dei link, n. telefonici, altro di collegamento con gli altri enti interessati alla gestione dell'emergenza
● Predisposizione di scenari scenari specifici di riferimento e quindi di procedure correlate
Organizzazione: la gestione dei dati
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Utilizzo della piattaforma web Zerogis- registrazione degli eventi emergenziali. Una rilevazione
omogenea fornisce in modo chiaro il quadro delle attivazioni e delle principali tipologie di emergenze per cui le agenzie vengono attivate, con il conseguente possibile potenziamento di eventuale strumentazione specifica e istruzioni operative pertinenti, identificare i bisogni formativi/informativi, produrre analisi statistiche, ecc.
- Banche di dati diversi georeferenziate su tutta la regione
- Rubriche e schede delle principali strutture- procedure, PEE, altri atti utili da reperire ovunque
con semplicità.
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Registrazione degli interventi
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Statistiche di intervento
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Statistiche di intervento
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Strutture e rubrica
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Cartografia e tematismi georeferenziati
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Come segnalare una emergenza ambientale e come richiedere l'attivazione di ARPAT CITTADINI - segnalare l'evento alla Polizia
Municipale o alle altre forze di polizia del territorio o direttamente agli enti di Pronto
Soccorso (VVF) o nell'orario di lavoro telefonare alla URP di ARPAT
ENTI COMPETENTI, DI SOCCORSO E TUTTE LE FORZE DI POLIZIA – Per richiedere
l'attivazione di ARPAT telefonare alla Sala Operativa della città Metropolitana di Firenze
che è SALA OPERATIVA DI ARPAT
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http://www.arpat.toscana.it/attivita/supporto-tecnico-scientifico/emergenze-ambientali/emergenze-ambientali?searchterm=emergenze*
http://www.arpat.toscana.it/attivita/supporto-tecnico-scientifico/emergenze-ambientali/emergenze-di-competenza-arpat/emergenze-che-implicano-lattivazione-di-arpat
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http://www.arpat.toscana.it/attivita/supporto-tecnico-scientifico/emergenze-ambientali/emergenze-ambientali?searchterm=emergenze
http://www.arpat.toscana.it/attivita/supporto-tecnico-scientifico/emergenze-ambientali/emergenze-di-competenza-arpat/emergenze-che-implicano-lattivazione-di-arpat
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Uso degli scenari di riferimento La possibilità di un’analisi incrociata rispetto ad un evento preventivamente analizzato in “tempo di pace”, permette invece di focalizzare gli aspetti più importanti, conoscere il pericolo e velocizzare le azioni da mettere in atto perché già studiate con ponderatezza in fase preventiva.
L'analisi degli scenari ha la limitazione di non costituire l'esatta rappresentazione di quanto potrà accadere effettivamente ma permette di circoscrivere in maniera più dettagliato il problema e di proporre soluzioni maggiormente ragionate, sia per la gestione dell'evento stesso sia per la protezione dell'ambiente e della popolazione.
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Raccolta dati analitici durante l’intervento: l’attività dei laboratori di analisiPer completare o confermare il quadro dell’evento di emergenza si può comunque ritenere utile l’acquisizione di dati analitici specifici.L’organizzazione del laboratorio in pronta disponibilità risulta sicuramente uno dei problemi più difficile da dirimerePoche delle Agenzie con un SRE hanno laboratori in reperibilità e dove accade queste hanno soluzioni organizzative molto diverse fra loro.Questo perché il Laboratorio è una struttura altamente specialistica; le tipologie di analisi e di apparecchiature in uso nei laboratori agenziali, il relativo SGQ, portano necessariamente all’individuazione di professionalità altrettanto specialistiche ed i numeri delle risorse del personale nonché i relativi costi impediscono di avere tutte le linee analitiche in turno di reperibilità.Il problema è quindi quello di definire quali linee analitiche devono essere in reperibilità e con quale logica temporale.
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Emergenza Ambientale (Livello 2) - emergenza che interessa le matrici ambientali quali acqua, aria e suolo. L’emergenza ambientale può essere una emergenza a se stante o può costituire uno specifico aspetto di una emergenza di più ampio impatto.
Urgenza (Livello 1) - Tutte quelle situazioni critiche che potrebbero determinare situazioni potenzialmente pericolose per l’ambiente e che richiedono interventi pronti ma non immediati per la gestione della situazione e l’eliminazione del fattore di potenziale rischio
Livello 0: ciò che non rientra nel Livello 1 o Livello 2.
Aree di intervento
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Chiusura di una emergenza - l’emergenza si può ritenere conclusa quando è terminata la fase acuta ed esistono evidenze oggettive attraverso le quali è possibile escludere ulteriori impatti immediati dannosi sulla popolazione e/o sull’ambiente, anche attraverso l’esame dei risultati di analisi condotte su matrici eventualmente campionate
Post emergenza - fase temporale nella quale vengono sviluppati, in modo programmabile, tutte le attività mirate a ripristinare le condizioni ambientali ed a rimuovere o eliminare le conseguenze a più lungo termine dell’emergenza.
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Soccorso: effettuazione gratuita degli interventi per la tutela dell’incolumità delle persone, la preservazione dei beni ed estinzione degli incendi. Gli interventi di Soccorso Tecnico Urgente sono tali quando c'è pericolo imminente per le persone o le cose In base all'art. 1 e 24 – D. Lgs 139/06 Decreto Legislativo 8 marzo 2006, n. 139 – “Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a norma dell'articolo 11 della legge 29 luglio 2003, n. 229”). Il Corpo nazionale,dei Vigili del Fuoco al fine di salvaguardare l'incolumità delle persone e l'integrità dei beni, assicura gli interventi tecnici caratterizzati dal requisito dell'immediatezza della prestazione, per i quali siano richieste professionalità tecniche anche ad alto contenuto specialistico ed idonee risorse strumentali, ed al medesimo fine effettua studi ed esami sperimentali e tecnici nello specifico settore.Il Soccorso Sanitario costituisce competenza esclusiva del Servizio Sanitario Nazionale (DPR 27.3.1992)
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Protezione civile – con “protezione civile” si intendono tutte quelle attività messe, in campo dalle amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, delle regioni, delle province, dei comuni, degli enti pubblici nazionali e territoriali e di ogni altra istituzione e organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale, volte a tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi. Il sistema di protezione civile italiano è basato sul principio di sussidiarietà
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Principio di Sussidiarietà - principio giuridico-amministrativo che stabilisce come l’attività amministrativa volta a soddisfare i bisogni delle persone debba essere assicurata dai soggetti più vicini ai cittadini. Per “soggetti” s’intendono gli Enti pubblici territoriali (in tal caso si parla di sussidiarietà verticale) o i cittadini stessi, sia come singoli sia in forma associata o volontaristica (sussidiarietà orizzontale). Queste funzioni possono essere esercitate dai livelli amministrativi territoriali superiori solo se questi possono rendere il servizio in maniera più efficace ed efficiente. L’azione del soggetto di livello superiore dovrà comunque essere temporanea, svolta come sussidio (da cui sussidiarietà) e quindi finalizzata a restituire l'autonomia d'azione all'entità di livello inferiore nel più breve tempo possibile. Il principio di sussidiarietà è recepito nell'ordinamento italiano con l'art. 118 della Costituzione, come novellato dalla L. Cost. n. 3/2001
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Unità di Crisi : è il nucleo fondamentale e minimo su cui si fonda l’attività di gestione dell’emergenza; Ove introdotta od istituzionalizzata, consiste in uno staff di consulenti che nell’emergenza supporta il decision maker (Presidente del Consiglio, Commissario delegato, Sindaco, ecc.) nelle scelte più rischiose.
Unità di crisi locale (U.C.L.) è comunale: è diretta dal Sindaco e composta da 5 membri: Sindaco, Tecnico Comunale, Comandante Polizia Locale, Responsabile Volontariato Protezione Civile, Reverent Operativo Comunale (R.O.C.) (ai sensi della Direttiva Regionale per la Pianificazione di Emergenza degli Enti Locali – D.G.R. 12200 del 21 febbraio 2003).
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Centro Operativo Comunale (C.O.C.): è il centro operativo dove opera la struttura comunale di gestione dell’emergenza e si raduna l’Unità di Crisi Locale.Centro Operativo Misto (C.O.M.): centro operativo che opera sul territorio di più comuni in supporto alle attività dei sindaci.Centro di Coordinamento Soccorsi (C.C.S.): rappresenta il massimo organo di coordinamento delle attività di Protezione Civile a livello provinciale. È composto dai responsabili di tutte le strutture operative presenti sul territorio provinciale. I compiti del C.C.S. consistono nell'individuazione delle strategie e delle operatività di intervento necessarie al superamento dell'emergenza attraverso il coordinamento dei C.O.M.
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Responsabile delle Operazioni di Soccorso (R.O.S.): funzionario responsabile delle operazioni dei Vigili del Fuoco intervenuti sull’incidente.Posto di Comando Avanzato (P.C.A.): struttura tecnica operativa a supporto del Sindaco, che coordina gli interventi di soccorso “in-situ”; è composto dai responsabili delle strutture di soccorso che agiscono sul luogo dell’incidente ed opera nelle fasi della prima emergenza; a seguito dell’eventuale attivazione del C.O.M. diviene una diretta emanazione dello stesso.
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