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UN PO' DI STORIA DELLA MASSONERIA
La Massoneria o Libera Muratoria deriva direttamente da una confraternita di scalpellini e di
architetti le cui ramificazioni, nel Medio Evo, si estendevano in tutta l'Europa occidentale.
Quei costruttori, trasmettendosi i segreti dell'arte, si conformavano ad antichi usi e
praticavano riti iniziatici che le leggende corporative facevano risalire alla più remota
antichità. Basta riflettere all'influenza in origine esercitata dall'arte del costruire, per farci
un'idea precisa del ruolo civilizzatore messo in azione dalle più antiche associazioni
massoniche. Quelle associazioni si costituirono sin dal momento in cui l'architettura divenne
arte. Esse vennero chiamate a costruire le mura delle città primitive, città che divennero più
protette e sicure, e all'interno delle quali si poté dare inizio al processo di civilizzazione e
sviluppo della società umana.
Origini e leggende
Uno dei problemi più discussi nel campo della ricerca storica è quello che riguarda le origini
della massoneria. Tali origini sono avvolte nella leggenda e risultano tuttora avvolte in un fitto
mistero. Gli esperti, ancora non sono riusciti a dimostrare con precisione quali possono essere
state le origini della massoneria, limitandosi ad esporre varie teorie ed ipotesi spesso
convergenti ma talvolta contraddittorie.
E' stata ipotizzata una continuità tra i collegia fabrorum romani, o corporazioni di mestiere
istituite già nella Roma arcaica, e le corporazioni medioevali di muratori, per il tramite di
maestranze bizantine o italiche operanti nell'alto Medioevo, nessuna prova documentaria è
ancora emersa al riguardo. Negli ultimi tre secoli l'impegno messo nella ricerca delle origini è
stato notevole, sono state proposte varie teorie ed ipotesi che partendo dal simbolismo
massonico chiamano in causa: il sacerdozio egiziano, i misteri eleusini, i pitagorici, gli esseni,
le sette gnostiche e zoroastriane, il mitraismo, i druidi, il sufismo persiano e arabo, la
qabbalah ebraica, i Templari, i catari, i Fedeli d'Amore, gli alchimisti, l'ermetismo
rinascimentale, i Rosa Croce: in breve, l'intero retroterra esoterico della civiltà occidentale e
del vicino Oriente.
Alcuni addirittura fanno risalire le origini ad Adamo, altri a Noè e altri ancora alla costruzione
del Tempio di Salomone.
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Nonostante le sorprendenti affinità e coincidenze, nessuna vera prova sussiste in merito a
eventuali rapporti di identità o di continuità tra qualcuno di questi supposti antecedenti e la
massoneria . Diverso è il discorso per quanto concerne l'influenza che alcuni di essi possano
aver esercitato nel processo di formazione della massoneria e dei suoi rituali.
Sicuramente un forte impulso allo sviluppo della massoneria è stato dato dalle teorie che ne
fanno risalire le origini alla costruzione del Tempio di Salomone; quella che la riconduce ai
Templari; quella che la attribuisce al frate Cristian Roseukreuz.
Evidenti innesti da talune eredità sapienziali, anche remote, sono ben attestati nella storia
della massoneria ed emergono nitidamente dall'esame dei suoi rituali, in particolare per
quanto concerne i diversi “sistemi ad alti gradi” che fin dalla prima metà del XVIII secolo
vennero a stratificarsi sopra i gradi originari della massoneria di mestiere. La massoneria
soggettivamente si richiama a una tradizione iniziatica, trasmessa da uomo a uomo fin da
epoche immemorabili , e perciò tale che la sua fondazione non può essere situata in un'epoca
storicamente determinata né essere attribuita all'opera di un singolo uomo o gruppo di
uomini. Le origini della massoneria sono leggendarie o mitiche e, nella sua interna concezione,
l'iniziazione muratoria non differisce dalle iniziazioni delle età più antiche, con le quali
intrattiene rapporti di singolare somiglianza, al punto che, come si è detto, ne sono state
ipotizzate le ascendenze più disparate e remote.
Hiram e la leggenda della costruzione del Tempio
Hiram soprannominato Abif (l'orfano o figlio della vedova) venne scelto da re Salomone come
sovrintendente ai lavori per la costruzione di un imponente e maestoso tempio alle porte di
Gerusalemme. (Il Tempio di Salomone). Alla costruzione di tale tempio parteciparono migliaia
di operai (si pensa di 180.000 operai e 8.000 maestri). Questo comportava grosse difficoltà di
organizzazione e direzione. Per superare tali difficoltà , il maestro Hiram decise di suddividere
gli operai in tre classi: apprendisti, compagni e maestri. Inoltre stabilì una parola segreta per
distinguerli. La paga dei lavoratori dipendeva dalla qualifica. A fine giornata, al termine dei
lavori, gli operai comunicavano la parola segreta ai maestri e ricevevano il giusto salario.
Tre compagni, per ottenere la paga dei maestri, senza essere degni e senza aver superato la
prova, si nascosero nel cantiere del Tempio e nell'intento di farsi svelare la parola segreta,
colpirono Hiram con i loro attrezzi. Il primo lo colpì alla gola con una riga, il secondo al cuore
con una squadra, il terzo alla testa con un maglietto. Nonostante tutto Hiram non svelò il
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segreto e morì mentre cercava di fuggire dalla porta d'oriente. Non vedendo il capomastro,
Salomone ordinò di cercarlo. Si scoprì, infine, il suo cadavere, grazie ad un ramo d'acacia
infisso nel terreno nel punto in cui gli assassini avevano seppellito il cadavere. Il re ordinò
funerali solenni e decise di dargli un sepolcro nel tempio. I maestri, durante il funerale, per
dimostrare la loro estraneità al delitto e quindi la loro purezza portarono guanti e grembiuli
di pelle bianca. La pioggia inondò il Tempio che da allora rimase incompiuto. I muratori si
sparsero per il mondo in cerca della parola del maestro per poter continuare il suo compito.
Quella parola sta ancora ad indicare il segreto massonico smarrito e che il Maestro deve
cercare per mezzo dell'ascesa iniziatica, così che Hiram riviva e possa continuare la sua opera.
Questo e quanto recita la leggenda. C'è da dire che tale leggenda di apparizione tardiva
sembra essere legata alla leggenda del ‘terzo grado' e con molta probabilità fu introdotta dagli
‘accettati' e la cui tipizzazione è costituita dalla figura di Hiram, personaggio biblico. Nella
Bibbia, secondo il libro dei Re , Hiram era un fonditore , «figlio di una vedova della tribù di
Neftali», «dotato di abilità, d'intelligenza e di perizia nell'eseguire qualsiasi lavoro in bronzo»,
e sapeva «eseguire qualunque intaglio e creare qualunque opera d'arte». Egli venne inviato
dal re di Tiro, di nome Hiram anch'egli, a Salomone, per aiutarlo nella costruzione del Tempio.
Hiram costruì due colonne di bronzo e le innalzò davanti al vestibolo del Tempio: «innalzò la
colonna di destra cui diede il nome Jakin e innalzò quella di sinistra che chiamò Boaz»; costruì
il “mare di bronzo” con le dodici basi in forma di altrettanti buoi, nonché dieci conche di
bronzo su altrettante basi quadrangolari, i vasi per la cenere, le palette e le coppe.
Nella leggenda massonica il geniale artigiano diviene invece l'architetto del Tempio , preposto
alla direzione di tutti i lavori e di tutti gli operai.
I Templari
Nel 1118, in seguito all'invio dei crociati, sullo stesso luogo dove nel X sec. a. C. il re Salomone
aveva costruito il tempio di Gerusalemme, nove cavalieri francesi decisero di insediarsi su
quell'altura, confluenza simbolica delle tre grandi religioni monoteiste (Ebraismo,
Cristianesimo, Islamismo) e davanti al patriarca cristiano di Gerusalemme, Teoclete,
pronunciarono voti di castità, povertà e obbedienza per mezzo dei quali diventavano dei
religiosi. Allo stesso tempo, in qualità di soldati assicuravano la difesa della Città Santa. Dieci
anni dopo erano diventati trecento e comandavano una milizia di tremila uomini, la loro
missione era garantire la sicurezza delle strade in terra santa. L'Ordine del Tempio aveva
un'organizzazione gerarchica ed era composta da cavalieri, cappellani, scudieri e serventi che
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formavano la massa dei soldati semplici e da una schiera di artigiani di ogni mestiere; tutti
erano legati dalla regola, ma soltanto i cavalieri riuniti in capitolo, esercitavano il potere. A
capo dell'Ordine si trovava il Gran Maestro, eletto dal capitolo, che risiedeva a Gerusalemme,
seguivano il Siniscalco assistente del Gran Maestro; il Maresciallo capo di guerra, e il
Commendatore, tesoriere e amministratore della comunità. Il cavaliere che voleva entrare
nell'ordine doveva sottoporsi ad un lungo periodo di preparazione; i fratelli mettevano alla
prova la sua sincerità, il suo coraggio e la sua forza di volontà sottoponendolo a prove gravose
e indegne del suo stato sociale come: cucinare, dare da mangiare ai maiali e perfino girare la
mola imbracato come un animale, da tiro. Se le prove venivano tutte superate si arrivava al
momento solenne dell' ammissione all'Ordine. Il rito per l'ammissione di un nuovo cavaliere si
svolgeva di notte, affiancato da due scudieri, il postulante, con una torcia in mano, si recava
alla cappella della "Casa dell'Ordine". Ad un tratto, si apriva uno spiraglio nella porta, due
templari si avvicinavano e gli chiedevano che cosa volesse, come richiedeva il rituale, egli
rispondeva:
"Desidero entrare nel Tempio", ma la porta si richiudeva. Successivamente la porta si apriva e
questa scena si ripeteva tre volte.
Il postulante si trovava davanti al Maestro circondato da 12 membri del capitolo. Gli affiliati di
rango inferiore non avevano il diritto di assistere alla cerimonia di iniziazione. Tutti
indossavano un mantello bianco contrassegnato, sulla spalla sinistra, dalla croce patente (i
quattro bracci si allargano all' estremità) che era l'emblema dei Templari. Il Maestro recava
nella mano destra l'abaco , un lungo bastone sormontato da un disco, già insegna dei
pitagorici e faceva giurare il nuovo fratello secondo una formula rituale,consacrata dall' art.
661 della regola. Questo articolo ci fa capire che l'ordine dei Templari, anche se non era una
vera società segreta, era tuttavia una società con molti segreti. Si sa che i Templari, in
Palestina come in Europa, furono grandi costruttori, accolsero nei loro grandi cantieri e nei
loro possedimenti di Francia muratori che potevano usufruire di numerose franchigie. In
questo senso, il Tempio può essere considerato sul piano tecnico, intellettuale e sociale, un
precursore della Massoneria "operativa". Ma non basta: si è fatta l'ipotesi che, non lontano
dalle rovine del Tempio di Salomone, i fondatori dell' Ordine Templare fossero stati iniziati a
dottrine segrete e che, quindi, fossero all' origine della Massoneria. La scomparsa dell'ordine,
perseguitato da Filippo il Bello e sciolto da Clemente V fece nascere altre voci: un gruppo di
sopravvissuti sarebbe riuscito a raggiungere le coste della Scozia, dove i Templari fondarono
una loggia. In tal modo, l'Ordine del Tempio avrebbe creato la Massoneria scozzese con i suoi
alti gradi. Quindi i Templari si trasformarono in Massoni.
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I Rosacroce
Un' altra leggenda degna di nota è quella che fa risalire la massoneria a Cristian Roseukreutz
(che al nostro orecchio risuonerebbe come Cristiano Rosacroce). Cristian Roseukrcutz,
secondo la leggenda, era di famiglia povera. Fino all'età di 16 anni visse in convento, uscito dal
monastero, intraprese un viaggio verso la Terra Santa. Durante il viaggio fu costretto, in
seguito ad avvenimenti incresciosi, tra cui la morte del suo consigliere a Cipro, a modificare il
suo itinerario. Il viaggio divenne più lungo e ricco di avvenimenti. Si recò nello Yemen, in
Arabia, in Egitto e in Marocco e in questo suo girovagare conobbe e studiò con molto impegno
la matematica, la fisica e la medicina. Dal Marocco, attraverso lo stretto di Gibilterra, entrò di
nuovo in Europa. Al suo rientro in Germania cominciò il suo lavoro che fu la meditazione.
Dopo alcuni anni ritornò al convento che lo vide fanciullo e qui insieme a tre frati fondò una
società incaricata di riunire ricchezze e sapienza. I quattro erano legati da un impegno solenne
di fedeltà e di silenzio, nacque così il primo nucleo della Fraternità Rosacruciana che si chiamò
Dimora del Santo Spirito. La Confraternita venne progressivamente allargandosi: riuniva otto
membri celibi, che si dispersero per tutto il mondo, ritrovandosi, una volta l'anno, nella loro
sede dell'Ordine per scambiarsi esperienze e tracciare programmi per l'anno a venire. Alla
morte del fondatore (1484), la sua tomba, nascosta nella foresta tedesca, rimase segreta per
centoventi anni (1604). Fu la terza generazione dei discepoli che la trovò. In essa, i fratelli
della Rosacroce, oltre ad una serie di oggetti meravigliosi dalle più strane virtù, ritrovarono il
corpo del maestro inalterato nel tempo con in mano un piccolo libro in pergamena decorato in
lettere d'oro, in cui era contenuta, appunto, la chiave per pervenire al segreto. I Rosacroce
erano collegati da segni di riconoscimento, il loro sigillo era: R. C. La confraternita era
ricchissima:deteneva da sola più oro di quanto ne fornivano le Indie al re di Spagna. La Bibbia
era il breviario dei Rosacroce, “la fine e il termine di tutti i loro studi, la regola della loro
esistenza".
L'espansione dei Rosacroce all'inizio del XVIII secolo, mise sicuramente quel movimento in
contatto con la massoneria, influenzandone riti e principi. Sebbene la leggenda venne messa
in circolazione già nel ‘500, acquistò larghissima diffusione nel ‘600 grazie alla pubblicazione
di tre testi: la Fama fraternitatis (1614), la Confessio (1615), le Nozze chimiche di Christian
Rosenkreutz (1616). Questi testi furono presi estremamente sul serio: perfino un personaggio
come Cartesio dedicò più di un anno della sua vita a cercare i misteriosi Rosacroce in
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Germania. Oggi gli storici sanno con certezza che era impossibile trovare i Rosacroce per una
buona ragione: non esistevano. Non era esistita nel Medioevo nessuna confraternita dei
Rosacroce; la leggenda era appunto una leggenda, creata - con altri - dal pastore luterano
tedesco Johann Valentin Andreae (1586-1654) che, dietro la storia dei Rosacroce, proponeva
il tema relativista dell'unità fra i nuclei segreti delle religioni (nella versione esoterica) e
insieme un programma politico di coalizione fra tutte le forze protestanti e "illuminate"
d'Europa contro la Chiesa cattolica, il Papato e gli Asburgo. Il tema filosofico e il tema politico
non erano del resto eterogenei: Johann Valentin Andreae e i suoi amici percepivano
correttamente come la Chiesa cattolica fosse irriducibile a qualunque schema di unità - più o
meno esoterica - fra le religioni e le Chiese fondato su premesse di tipo relativistico e
sincretistico.
I Rosacroce, dunque, non si trovavano; ma - per tutto il Seicento e fino al Settecento - cresceva
il numero di coloro che li cercavano. Tra i numerosi luoghi dove si cercavano i Rosacroce
c'erano anche - specie in Inghilterra e in Scozia - le antiche corporazioni di arti e mestieri, che
stavano perdendo la loro importanza economica ma conservavano un ricco corpus di simboli
e di leggende. La corporazione dei liberi muratori ( free masons in inglese, franc maçons in
francese, da cui poi gli italiani frammassoni e massoni ), che comprendeva i lavoratori della
costruzione dai muratori agli architetti, aveva un leggendario abbastanza rigoglioso ispirato a
costruzioni famose dell'antichità, dall'arca di Noè al tempio di Salomone. Non potevano
trovarsi in questa corporazione - si chiedeva qualcuno - i segreti dei Rosacroce? La risposta,
naturalmente, era negativa (sempre per il buon motivo che i Rosacroce non erano mai
esistiti); ma questo non impedì a nobili e borghesi appassionati di esoterismo e di misteri
rosacruciani di farsi ricevere, pagando il dovuto, nelle "logge" (ma questa espressione è
tardiva) della corporazione dei "liberi muratori", pur non essendo né architetti né muratori.
Origini storiche e Massoneria Operativa
Le origini storiche della massoneria si ricollegano alle corporazioni artigiane medievali dei
maestri comacini che ebbero la massima espansione dal IX al XIII secolo.
Nei primi secoli del secondo millennio si delineò la Trama dell'Ordine massonico: riti, usanze
e segreti del mestiere. Iniziazione contemporaneamente manuale e spirituale nel cui contesto
la costruzione era metafora dell' avventura umana, un passo avanti nel piano del Creatore: un'
impresa simbolica. La fratellanza massonica, nel ristretto orizzonte del tempo, basato su una
società fortemente stratificata, univa le campagne, trascendeva i dialetti, professava la
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solidarietà, faceva nascere una morale comune, apriva il sapere verso l'universalità pur
rimanendo fraternamente attaccati alla chiesa cattolica.
Cristianesimo e ordini monastici
Per molti secoli tutta l'Europa accidentale fu preda della crudeltà dei guerrieri ignoranti che
tremavano soltanto di fronte ai fantasmi della loro primitiva immaginazione. Il clero cristiano,
applicando le tradizioni di tutti i sacerdozi, seppe dominare rapidamente quegli spiriti inclini
a molte superstizioni. Ebbe l'ardire di minacciare i feroci conquistatori in nome di un giudice
celeste, il cui rigore inesorabile poteva essere mitigato solo con le pie donazioni. Ciò fu per la
chiesa l‘origine di immense ricchezze. Si vide il cristianesimo circondarsi di un fastoso
apparato. Dopo essere cresciuto nell'abnegazione e nella povertà, volle sedurre con la
magnificenza. Gli antichi templi che erano stati saccheggiati dai barbari o abbattuti dal furore
iconoclasta dei nuovi credenti, furono ribattezzati alla gloria del Dio dei cristiani. Poiché l'arte
del costruire non era cessata completamente, le regole del mestiere si erano conservate tra gli
artigiani; ma quando si trattò di costruire edifici adatti alle esigenze impreviste del culto
cristiano, mancarono gli architetti. Monaci istruiti furono chiamati per studiare l'architettura
e presto la loro abilità nel tracciare i piani si affermò. Alcuni abati esplicarono un vero talento.
In concorrenza tra loro, quei prelati non si contentarono più di costruzioni rozze, per
l'esecuzione dei quali essi facevano ricorso ad artigiani d'occasione, sedentari a nomadi.
Quando dai semplici muri di mattoni o ciottoli, essi vollero passare alla pietra da taglio, furono
costretti a formare veri artisti.
Così i monaci furono costretti ad aggregarsi, in modo permanente agli scalpellini laici i quali,
in qualità di fratelli conversi, portavano il saio e ricevevano sussistenza dal convento.
Tra gli operai sottoposti alla disciplina monastica, quelli meglio dotati ne approfittarono per
assimilare sufficienti conoscenze da consentire loro di potere dirigere il lavoro dei propri
compagni. Si formarono così architetti laici, il cui spirito era tanto più indipendente quanto
più essi si rendevano conto delle proprie capacità e del proprio talento. La loro autorità fini
col superare quella dei monaci i quali, a poco a poco, videro le confraternite sfuggire alla loro
tutela. Così si formarono delle confraternite di costruttori che si resero indipendenti dagli
ordini monastici pur rimanendo al servizio del cristianesimo.
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Perché ‘Liberi Muratori'
Si ritiene che, allo scopo di far riconoscere la loro indipendenza, le associazioni
architettoniche laiche, uniti tra di loro dai legami d'una intima solidarietà, sollecitarono dal
papa il monopolio elusivo per la costruzione di tutti gli edifici religiosi della Cristianità.
Desiderando incoraggiare una così pia iniziativa, la Corte di Roma avrebbe preso sotto la sua
speciale protezione la confraternita massonica, dichiarando che i suoi membri dovessero
essere esenti da imposte e da corvées. Sarebbero queste franchigie, che si dice siano state
concesse da Nicola II nel 1277 e confermate da Benedetto XII nel 1334, che procurarono ai
protetti della Santa Sede, il nome di ‘ Liberi Muratori'. La protezione del Sovrano Pontefice
spiegherebbe il favore che la Massoneria incontrò presso tutti i principi cristiani. Questi, del
resto, in quei tempi di religioso fervore, non potevano sentire che simpatia per i costruttori di
chiese, i quali si diffusero progressivamente in Francia, Normandia, Gran Bretagna, Borgogna,
poi nelle fiandre e sulle rive del Reno, e di la penetrarono in tutta la Germania. Dovunque
queste associazioni hanno lasciato monumenti di una stile particolare, detto gotico, o più
esattamente ogivale, capolavoro la cui uniformità di carattere sembra essere indizio di una
intesa internazionale, per secoli rispettata da tutti i costruttori sparsi in tutta Europa.
Quindi Nicola II e benedetto XII avallarono il sempre più richiesto diritto da parte delle
corporazioni di costruttori, di governarsi secondo propri statuti, con esenzioni da oneri e
obbligazioni locali, da potersi trasferire liberamente da paese in paese e di godere di una
specie di monopolio per la costruzione degli edifici più importanti.
Gli Statuti Corporativi
A conservare ed accrescere il prestigio delle corporazioni di costruttori e dell'arte stessa,
contribuirono non poco la rigida osservanza delle norme stabilite negli statuti corporativi
circa l'iniziazione di nuove reclute, rigorosamente scelte, e la promozione dal grado di
apprendista, con cui si veniva ascritti alla corporazione, a quelli di compagno e di maestro, la
solennità di cerimonie e di riti con cui venivano vestiti dei simboli dell'arte: squadra,
compasso, grembiule ecc., i solenni giuramenti, l'inviolabile osservanza del segreto
professionale e dei doveri civili, religiosi e morali imposti dagli Statuti. Con tale investitura, il
fratello (così si nominavano i membri fra di loro) era reso partecipe di una parola d'ordine, di
segni di riconoscimento, ecc. con i quali veniva ricevuto dovunque si recasse ed accolto
fraternamente da compagni d'arte, provveduto ed aiutato nei propri bisogni.
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Gli Statuti corporativi erano molto esigenti quanto ai requisiti non solo professionali, ma
anche personali dei membri, né veniva permessa l'ammissione se non a persone le quali
avessero giusti natali e condotta religiosa e morale del tutto ineccepibile. Il buon muratore
doveva avere grande devozione verso Dio, i Santi e la Chiesa.
Massoneria Operativa medievale
Come già accennato in precedenza, le origini storiche della Massoneria si ricollegano alle
corporazioni artigiane medievali dei maestri comacini che ebbero la massima espansione dal
XI al XIII secolo. Nel medioevo i costruttori di cattedrali e palazzi gentilizi costituivano una
specie di aristocrazia fra gli altri corpi di mestiere e, nella febbrile attività edilizia di quei
tempi, buoni architetti e buoni muratori venissero dappertutto ricercati e allettati con
privilegi, immunità, franchigie e come l'arte muratoria acquistasse una sorta
d'internazionalità ed un primato su tutte le altre arti. Essa era gerarchicamente strutturata
(apprendista, compagno e maestro) e conservava gelosamente i segreti del mestiere
impegnando gli adepti con riti e giuramenti solenni, alla loro scrupolosa osservanza e all'aiuto
reciproco. Un particolare rituale, non contrastante con l'ortodossia cattolica, presiedeva alle
riunioni, alle iniziazioni degli adepti e a tutte le altre cerimonie che si svolgevano nella
"loggia", la capanna, in cui si riunivano operai e tecnici, eretta nei pressi dell'edificio in
costruzione e in cui veniva introdotto un nuovo operaio, che veniva provato e accolto. La
loggia poteva essere di legno o di pietra. La Chiesa la proteggeva dalle autorità civili ed era
vietato ai non Massoni penetrare in essa. I costruttori vi depositavano gli utensili e le migliori
pietre che poi dovevano essere scolpite. In fondo alla loggia vi era la stanza. delle linee o
camera dei disegni, riservata al Maestro e ai suoi diretti discepoli. In questa stanza si
apprendevano ì segreti dell' arte e si formavano i nuovi architetti, quelli destinati a succedere
al maestro. Nella loggia venivano celebrati i riti d' iniziazione e i banchetti rituali. In questo
periodo nacque la denominazione di Libero Muratore con cui veniva designato colui il quale
era abilitato a scolpire la pietra libera, quella pietra pura destinata ad essere lavorata.
Il libero muratore doveva essere capace di liberare dalla pietra l'opera d'arte che aveva
progettato grazie alla, propria abilità e competenza, allo stesso modo doveva riuscire a
diventare un uomo spiritualmente libero. Il massone si interessava anche di opere di
assistenza, in un tempo in cui le confraternite erano, innanzitutto, società di aiuto reciproco.
Con le tecniche della pietra angolare o della volta a crociera, vi si imparavano anche le buone
usanze, le parole e i segni per conoscersi tra muratori. In altre parole, si veniva iniziati,
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tramite una regola e un rituale. Perchè, in quei tempi, pur essendo un semplice operaio, un
lavoratore a mani nude, un vero massone, era già un pò più di un muratore. All'apprendista
corrispondeva il pesatore di pietre, al compagno, lo scalpellino, capace di lavorare con il
mazzuolo e lo scalpello. Quanto al maestro era suo compito rettificare i lavori ancora
imperfetti e rifinire le sculture più difficili. Di solito, sul cantiere, il Maestro era assistito da un
"Parlatore" incaricato di comunicare ai compagni gli ordini del maestro, di distribuire le pietre
agli scultori e di sorvegliare i lavori. Il Parlatore la mattina apriva e la sera chiudeva il
cantiere, inoltre quando doveva comunicare un ordine batteva due colpi su una tavoletta,
fissata nella loggia; ma se i colpi erano tre i lavoratori capivano che era il Maestro Architetto
che voleva parlare personalmente con loro. Il Parlatore o Oratore era la persona che stava più
vicina al Maestro, quindi si preparava rigorosamente a sostituirlo.
Evoluzione della Massoneria da 'Operativa' a 'Speculativa'
La trasformazione della Massoneria da ‘Operativa' a ‘Speculativa' ha inizio (dapprima in
Scozia e poi in Inghilterra) alla fine del XVI secolo e si conclude alla fine del XVII secolo. Dopo
questo periodo si parlerà esclusivamente di massoneria ‘Moderna'.
I motivi che portano a tale trasformazione furono molteplici e complessi. Tra i più importanti
possiamo ricordare:
• la decadenza delle corporazioni dei costruttori medievali;
• il carattere esoterico delle corporazioni che spinse gli appassionati di esoterismo a farsi
accettare nelle logge ( alla ricerca per lo più dei misteri Rosacruciani);
• la curiosità verso le corporazioni e i loro segreti da parte di molti che nulla avevano a che
fare con l'arte del costruire.
Nelle corporazioni medievali dei ‘liberi muratori' erano presenti simboli, segreti ed usanze
che risalivano a tempi molto remoti, spesso derivano e venivano tramandati attraverso i
tempi fin dalle vicende dell'Arca di Noè e quelle della costruzione del Tempio di Salomone.
L'aspetto esoterico delle corporazioni, come già accennato, spinse appassionati di esoterismo,
filosofi, curiosi a farsi accettare all'interno delle corporazioni anche se non erano ne muratori
ne architetti.
Altra importante spinta verso la ‘trasformazione' venne data dalla decadenza delle
corporazioni. Il venire meno all'attività edificatrice di chiese e conventi, a seguito della
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riforma protestante, fece diminuire il numero di massoni ‘operativi' cioè, di veri costruttori.
Contemporaneamente si assisteva all'aumento dei massoni detti ‘accettati'. Tali erano uomini
di chiesa, nobili, potenti, desiderosi di spazi di libertà che in quel periodo solo la loggia poteva
offrire. Questo consentì di recuperare e di accrescere il prestigio delle corporazioni, prestigio
che subì un vertiginoso declino grazie anche alla sentenza (14 – Marzo – 1655) della Facoltà
Teologica della Sorbona che dichiarò sacrileghe e superstiziose le pratiche e i riti, arrecando
con la crisi professionale anche il decadimento delle corporazioni.
Dopo la loro decadenza dal punto di vista dell'arte costruttiva, la pratica della solidarietà era
diventato lo scopo essenziale delle confraternite. Si diffuse la moda di farsi accettare in qualità
di membro onorario, e le logge massoniche si dimostrarono sempre più accoglienti verso i
‘gentlemen' che non maneggiavano professionalmente la cazzuola, mentre, al contrario, la
gente di mestiere si disinteressava sempre di più di una istituzione che non rispondeva più ai
propri bisogni pratici. I massoni ‘accettati' divennero a poco a poco numerosi come i massoni
‘liberi' e, all'inizio del secolo XVIII, furono la maggioranza. Fu a questo punto che venne presa
una risoluzione di grande importanza. Il suo effetto fu quello di rinunciare alle imprese
materiali dell'antica massoneria di professione, designata come ‘operativa' in opposizione ad
una nuova massoneria puramente filosofica, detta ‘speculativa'.
Nacque così la massoneria moderna che prese dai costruttori medievali un insieme di forme
allegoriche e di simboli ingegnosi, di regole di buona disciplina e di tradizioni di fraterna
solidarietà, applicando il tutto all'insegnamento di una architettura sociale, sforzandosi di
costruire la felicità degli uomini, lavorando al perfezionamento morale ed intellettuale degli
individui.
Massoneria moderna
La moderna massoneria nasce inconsapevolmente e forse per puro caso. Tutto ha avuto inizio
quando i membri di quattro diverse logge londinesi, si riuniscono per celebrare la tradizionale
festa di San Giovanni Battista. In questa riunione si decide (allo scopo di non disgregarsi ed
acquisire prestigio e forza) di rimanere uniti sotto l'autorità di ufficiali speciali . Nasceva la
prima Grande Loggia che segna l'inizio della Massoneria Moderna.
La prima Grande Loggia
Quindi, il 24 giugno 1717 , nella ricorrenza di S. Giovanni Battista, quattro Logge londinesi (
The Goose and Gridiron , The Crown , The Apple Tree e The Rummer and Grapes ) decisero di
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darsi una nuova organizzazione centralizzata, cui dettero il nome di Gran Loggia di Londra ,
ed elessero come capo, con il titolo di Gran Maestro, il gentiluomo Anthony Sayer.
Ebbe così origine la Grande Loggia di Londra che segnò il trionfo del Protestantesimo nella
Massoneria e diede vita alla vera Massoneria ‘Speculativa'.
Le caratteristiche innovative della G. L. di Londra consistevano non soltanto nella
proposizione di se stessa come ente direttivo al di sopra delle singole logge, bensì pure in una
fisionomia ideologica rinnovata che, senza rinnegare l'eredità soprattutto religiosa della
preesistente massoneria “operativa”, aderiva e si conformava ai mutamenti avvenuti tra i
secoli XVI e XVII, tra i quali il più importante e strettamente legato alla massoneria, sembra
essere il fenomeno della graduale prevalenza dei muratori “ accettati ” in seno alle logge
rispetto agli elementi “operativi” direttamente legati all'esercizio del mestiere. Sembra che
nelle quattro logge fondatrici della neo costituita Gran Loggia fosse netta la prevalenza di
“speculativi”, estranei all'arte della costruzione: gentiluomini, borghesi, intellettuali, tra i quali
un ruolo preminente spetta indubbiamente al pastore anglicano Jean-Théophile Désaguliers
(1683-1744), membro della Royal Society , brillante volgarizzatore delle teorie newtoniane e
letterato ben introdotto nell'alta società londinese, e in subordine al pastore presbiteriano
James Anderson (1684-1739).
Come già accennato, il primo Gran Maestro a presiedere il nuovo gruppo che si era formato fu
Anthony Sayer (1717), nel 1718 le succedette Gorge Payene e a questi Désaguliers (1719)
dottore in filosofia e diritto , nato a Rochelle nel 1683, figlio di un pastore calvinista che fu
costretto a rifugiarsi in Inghilterra a seguito della revoca dell'Editto di Nantes nel 1685. Dopo
un anno di Grande Maestranza Désaguliers restituì il maglietto al fratello Payne. Nel 1721 Sua
Grazia il duca di Montagu , accettò la dignità di Gran Maestro. Questa elezione diede molto
prestigio alla nuova massoneria e produsse un grande effetto nel mondo profano. Da allora fu
di buon gusto appartenere alla Società dei Liberi Muratori universalmente stimata come
compagnia ragguardevole. Gentiluomini ed ecclesiastici ne accrebbero le file; principi di
sangue non sdegnarono di diventarne gran maestri, i giornali cominciarono ad occuparsi
dell'istituzione. In questo periodo comparve il grado di Maestro Massone; mentre nel periodo
della massoneria operativa il titolo era riservato a colui che dirigeva la loggia ed aveva il
diritto e il dovere di regnare su una officina di compagni d'arte e apprendisti, per cui era
veramente considerato un Maestro, anzi un Venerabile Maestro.
13
I due San Giovanni
L'età moderna o della massoneria moderna nacque a Londra il 24 giugno 1717 nella festività
di San Giovanni Battista, a cui i massoni tributano un culto speciale assieme all'omonimo
evangelista, in quanto annunciatori della Luce spirituale. S. Giovanni Battista, asserisce una
sequenza del XVIII secolo, percepisce l'invisibile e lo rivela all'uomo. Ammirando il vero Sole
comanda la natura e trasforma le pietre grezze in gioielli. Egli, coperto da una lunga tunica di
colore scarlatto, allo stesso modo dei Maestri Massoni di rito scozzese, offre ai fedeli il pane
dell' intelligenza. Giovanni Evangelista è visto dai massoni come la luce o in comunione con la
luce. Giovanni è l'alchimista che riunisce la pietra spezzata. Il veleno che gli è stato offerto
nella coppa e che ha bevuto senza nessun danno rappresenta il calice delle amarezze che
vengono presentate all' Apprendista Massone. Dall'epoca medievale ad oggi i Massoni hanno
sempre festeggiato la nascita del sole spirituale il 27 dicembre giorno dedicato a S. G.
Evangelista e il massimo splendore del Sole il 24 giugno festa di S. Giovanni Battista. I massoni
ricordano in questo giomo S. Giovanni falciatore d'oro con la bacchetta, così come il Maestro
Venerabile tenta di trasformare gli iniziati "virtuali" con l'aiuto del proprio maglietto.
Il Libro delle Costituzioni
La nuova realtà massonica, venutasi a creare a parte dal 24 Giugno 1717, rendeva necessaria
una rivisitazione delle regole che avevano governato le Logge della Massoneria ‘Operativa'. Le
logge londinesi affidano così al pastore presbiteriano James Anderson (1680 o 1684-1739) -
massone "speculativo", ma anche scrittore di professione disposto a preparare libri
d'occasione a pagamento - la redazione delle loro nuove Costituzioni. Il testo, pronto nel 1721,
venne rivisto da un comitato di massoni, di cui era magna pars il pastore anglicano Jean-
Théophile Desaguliers, terzo Gran Maestro della Gran Loggia di Londra, e pubblicato nel 1723.
Le Costituzioni di Anderson comportano quattro parti:
• una storia leggendaria dell'ordine e dell'"arte" massonica (che rimonterebbe ad Adamo, Noè,
Salomone e all'architetto del tempio di quest'ultimo, Hiram);
• i "doveri" o charges ;
• un regolamento per le logge;
• una serie di canti per i tre gradi di apprendista, compagno e maestro.
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La parte più importante è quella dei "doveri", ancora considerata vincolante da diverse
massonerie contemporanee e fonte di numerosi scismi nella storia, relativi soprattutto al
primo e al secondo "dovere". Il primo prevede che un massone "se comprende correttamente
l'Arte non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso"; non si tratta peraltro di
seguire le stesse "denominazioni o credenze religiose" ma solo "quella religione su cui tutti gli
uomini sono d'accordo". Il secondo dovere chiede al massone la lealtà nei confronti dei poteri
politici costituiti e vieta alle logge qualunque attività politica diretta. Qualche controversia
hanno causato anche il terzo "dovere" (che esclude tra l'altro dalla massoneria le donne) e il
sesto, dove - pur senza usare la parola "segreto" - si raccomanda di essere "prudenti" perché
neppure "l'estraneo più acuto sia capace di scoprire o di trovare quel che non conviene
neppure suggerire".
Il primo Grande Scisma: Ancients e Moderns
Nelle Costituzioni il riferimento all'esoterismo e al segreto coesiste con il deismo illuminista
della "religione su cui tutti gli uomini sono d'accordo". Relativismo ed esoterismo erano già
presenti nelle prime formulazioni della leggenda rosacruciana. Questo non significa che
l'esoterismo cristianeggiante (seicentesco) e l'illuminismo razionalista (settecentesco) siano
riusciti subito a coesistere perfettamente nelle logge massoniche. Al contrario una reazione
contro le Costituzioni di Anderson, considerate troppo inclini al razionalismo e
all'illuminismo, determinò lo scisma degli Ancients ("Antichi"). Dopo il 1723 nacque un
movimento, portato avanti da numerose anime che erano timorose o addirittura scandalizzate
dalle innovazioni sancite dal Libro delle Costituzioni. Fra le tante, una delle principali
preoccupazioni era rappresentata dal gravissimo torto di non rendere obbligatoria alcuna
fede, mentre tradizionalmente ogni massone aveva il tassativo dovere di essere ‘fedele a Dio
ed alla Santa Chiesa '. Altro motivo che ha contribuito allo scisma era rappresentato dalla
rivendicazione della propria autonomia da parta di molte logge, le quali si rifiutarono di
riconoscere alla Grande Loggia un potere attribuitosi ingiustamente. Per questi e per molti
altri motivi si videro nella massoneria anglosassone una serie di scissioni che culminarono
nella contrapposizione una contro l'altra di due Grandi Logge e più in generale di due correnti
massoniche rivali: ‘ Ancients e Moderns' .
La Gran Loggia detta degli ‘ Ancients' fu costituita il 5 Dicembre 1753 da nove logge dissidenti
costituite per lo più da massoni irlandesi. Essi costituirono la loro Gran loggia chiamandola ‘
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dei Liberi ed Accettati Muratori secondo le Antiche Istituzioni' . I suoi aderenti si vantavano di
essere fedeli agli antichi usi, per questo si intitolarono Ancien Masons; quella dei ‘ Moderns',
più antica perché risalente al 1717, si rifaceva al Libro delle Costituzioni di Anderson. Quindi
si ebbe quello che gli storici chiamarono Grande Scisma .
La Costituzione degli Antichi (pubblicata nel 1756 da Laurence Dermott con il titolo di
Ahiman Rezon) non mancò di riversare un'acre polemica contro i Moderns, rendeva altresì
obbligatoria la credenza in Dio. Il loro rituale abbondava di preghiere ed aveva aumentato le
citazioni bibliche e le formule pie. Conteneva anche un grado supplementare, quello di Royal
Arch di intonazione cabalistica, inizialmente non riconosciuto dai Moderns , ma più tardi
accolto da tutta la massoneria .
Con il passare del tempo le pur dure contrapposizioni e lotte tra le due Grandi Logge si
andarono attenuando, a poco a poco i Moderns e gli Antients non si distinguevano più se non
per alcune sfumature rituali. Non c'era ostacolo per la riunificazione delle due Grandi Logge,
riunificazione che avvenne nel 1813 con la costituzione della Grande Loggia Unita
d'Inghilterra.
Scozzesismo: Ramsay e il suo Discorso
La maggioranza degli autori è concorde che l'origine dello ‘scozzesismo' massonico è da
ricercarsi non già in Scozia, ma in Francia, Germania e America.
Più precisamente tutto ebbe inizio in Francia dove a natura scozzese-cavalleresca della
Massoneria fu introdotta e si diffuse. Un ruolo prominente per tale introduzione giocò il
cavaliere scozzese Andrè Michel de Ramsay (1686-1743) attraverso il suo ‘ Discours ' scritto e
pronunciato nel periodo 1736-1737, pubblicato nel 1738 e riprodotto nel 1742. Tale ‘
Discorso ' mirava a propagandare la Massoneria fra i nobili francesi, dissipando l'impressione
che si trattasse di una realtà nata fra semplici artigiani e muratori e sostituendo all'origine
storica (cioè quella muratoria ) un'origine leggendaria e cavalleresca.
Secondo Ramsay, da molti secoli la massoneria sarebbe più che una realtà corporativa, una
realtà cavalleresca. Nel suo ‘Discorso' egli collega la massoneria ai misteri dell'antichità e più
in particolare agli ordini religiosi e militari che si costituirono in occasione delle crociate. In
questo ‘Discorso' viene effettuato un collegamento tra massoneria e cavalleria facendo
corrispondere agli apprendisti i novizi; ai compagni i professi; ai maestri i prefetti. Inoltre
Ramsay, profondo conoscitore della storia del suo paese, credeva di avere rintracciato in
Scozia il focolare dove la tradizione massonica si sarebbe conservata nella più grande purezza.
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Il focolare, sempre secondo Ramsay, potrebbe essere stato alimentato da un gruppo di
cavalieri di origine crociata.
In Germania il ‘Discorso di Ramsay viene letto con grande interesse e collegato alle
speculazioni che fervevano nel ‘700 su una prosecuzione segreta dei Templari dopo la loro
soppressione nel 1312. I ‘cavalieri' di origine crociata che avevano alimentato il focolare
massonico in Scozia e di cui Ramsay non aveva precisato l'identità, venivano così identificati
con i Templari.
Riti ed Alti Gradi Massonici Origine degli Alti Gradi
Ramsay con il suo ‘ Discorso ' mirava esclusivamente a dare alla Massoneria origini
cavalleresche. Egli non si era proposto nessuna innovazione, tanto meno la creazione di gradi
supplementari e la riforma del ritualismo allora in uso, tuttavia lo resero responsabile di tutte
le innovazioni che, negli anni a venire, hanno condotto la Massoneria ad intricati
complicazioni. Quindi se in realtà Ramsay non ideò alcun sistema di ‘ alti gradi ' , ne fu
l'ispiratore. Successivamente al periodo in cui il ‘ Discorso ' fu pronunciato, molti se ne
servirono per riorganizzare la Massoneria in un sistema di ‘ alti gradi '. Si videro sorgere ‘
maestri scozzesi ' che si proponevano di riformare la Massoneria venuta dall'Inghilterra,
prendendo a modello quella che veniva della Scozia che (stando alle affermazioni di Ramsay)
era più antica e meglio organizzata. Come era prevedibile, non tutti i massoni europei (a
partire da quelli inglesi, legati alla tradizionale massoneria inglese) si entusiasmarono per le
nuove leggende cavalleresche e templari, leggende che stavano portando all'organizzazione
della Massoneria in un sistema di ‘ alti gradi '. I massoni più legati all'Illuminismo e al
Razionalismo temevano che gli ‘ alti gradi ' fossero veicolo per la prevalenza degli elementi
più inclini all'esoterismo e all'occultismo.
Si crearono, quindi, due correnti contrapposte: i sostenitori degli ‘ alti gradi ' e gli scettici della
nuova organizzazione della Massoneria. Alla fine , i primi ebbero la meglio: il sistema degli ‘
alti gradi ' entrò a far parte dell'organizzazione massonica e a diffondersi in tutto il mondo con
una serie di sistemi organizzativi che dipendevano e dipendono dai ‘ riti ' che venivano
praticati.
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Evoluzione del Rito Scozzese Antico ed Accettato
La prima menzione certa di una massoneria “scozzese ” , come espressione di gradi
addizionali ai tre detti simbolici, risale al 1743 e più esattamente alle Ordonnances Générales
pubblicate l'11 dicembre di quell'anno dalla Gran Loggia di Francia.
Successiva conferma proviene dalle riedizioni, a partire dal 1744, del libello Le Secret des
Francs-Maçons Trahi et le secret des Mopses révélé , attribuito in genere all'abate Pérau ed
edito nel 1742, ove si fa menzione di “maestri scozzesi”.
Nonostante l'iniziale ostilità manifestata dalla G. L. di Francia nelle citate Ordonnances
Générales del 1743, ben presto (nel 1745) lo stesso gran maestro, il conte di Clermont,
approvava gli Statuti di una sorta di loggia-modello all'Oriente di Parigi, sotto il titolo
distintivo di Saint-Jean de Jérusalem , nei quali riconosceva ai Maestri Scozzesi un diritto di
sorveglianza sulle logge simboliche.
Secondo una tradizione non del tutto certa, il 27 agosto 1761 dalla loggia Saint-Jean de
Jérusalem di Parigi fu rilasciata al commerciante Etienne Morin, in partenza per l'America,
una patente per la diffusione dei gradi “scozzesi”. Prima a Santo Domingo e poi nella Giamaica,
Morin diffuse gli “alti gradi” , che secondo il sistema a quel tempo praticato dalla loggia Saint-
Jean-d'Écosse du Contrat Social erano 16 in tutto, da quello di Apprendista a quello di Principe
di Gerusalemme . Morin non si limitò a creare logge e a iniziare agli “alti gradi” appartenenti al
“sistema” suddetto, ma arricchì il sistema stesso incrementandolo fino a 25 gradi (il Rito di
Perfezione ) e ponendovi in cima il Principe del Real Segreto , con tutta probabilità da lui
stesso elaborato. Alla morte di Morin nel 1771, la sua opera fu continuata da Henry Andrew
Franken, il quale dette ulteriore impulso alla propagazione del Rito nel continente americano.
Il Rito di Perfezione , che risultava essere una sintesi sistematica di alti gradi, prevedeva 22
gradi oltre i primi tre (vedi riquadro).
Tra il 1796 e il 1801, il sistema si modificò ulteriormente per un'implementazione di gradi
fino a 33, in seguito all'arrivo nella Carolina del Sud, dove esisteva fin dal 1788 un Gran
Consiglio dei Principi di Gerusalemme nell'ambito del Rito di Perfezione, di Alexandre
François Auguste, conte di Grasse-Tilly, già appartenente alla loggia Saint-Jean-d'Écosse du
Contrat Social all'Oriente di Parigi.
Probabilmente a opera del Grasse-Tilly il 31 maggio 1801 , a Charleston (Carolina del Sud),
avvenne la fondazione del primo Supremo Consiglio del 33° e ultimo grado del Rito Scozzese
Antico e Accettato . (tra gli altri, un ruolo fondamentale alla diffusione in tutto il mondo di tale
rito è stato giocato dalla controversa , ma influente figura di Albert Pike).
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Inoltre, mentre in America il Rito si limitava a sovrapporre i gradi dal 4° al 33° ai primi tre (i
quali negli Stati Uniti impiegavano tuttavia, come tuttora hanno in uso, i rituali inizialmente
importati dall'Europa nel XVIII secolo, in prevalenza di derivazione dagli Antients o dai
Moderns ) ed esercitava in forma autonoma la propria giurisdizione soltanto sui gradi
superiori al terzo, lasciando quella relativa ai primi tre gradi alle Grandi Logge cosiddette
simboliche, al contrario in Europa il R.S.A.A. tendeva a costituirsi via via nei diversi Paesi
come corpo amministrativamente e ritualmente separato dalle Grandi Logge già a partire
dalla base della “piramide” costituita dai primi tre gradi, fin dai quali si manifestavano
caratteristiche simboliche e rituali specificamente “scozzesi”, diverse dalle altre. Infatti, fin dal
1805 il Supremo Consiglio di Francia adottò per i lavori rituali nei primi tre gradi delle logge
alla propria obbedienza i rituali già in uso presso la parigina loggia Saint-Jean d'Écosse , detta
anche du Contrat Social , della quale non per caso il Grasse-Tilly era stato membro prima della
Rivoluzione e che era già stata loggia-madre del Rito Scozzese Filosofico.
Della “piramide” di trentatré gradi, i primi tre (apprendista, compagno e maestro) sono
sottratti ormai ovunque a qualsiasi forma di autorità o di controllo da parte dei Supremi
Consigli, appartenendo essi alla completa e sovrana giurisdizione delle rispettive Grandi
Logge. Quanto ai gradi successivi, in molti Paesi ben pochi ne vengono effettivamente
praticati: in Italia, per lunga tradizione, soltanto il quarto ( Maestro Segreto ), il nono (
Cavaliere Eletto dei Nove ), il diciottesimo ( Principe Rosa Croce ), il trentesimo ( Cavaliere
Kadosh ), il trentunesimo ( Grande Ispettore Grande Inquisitore Commendatore ), il
trentaduesimo ( Sublime Principe del Real Segreto ) e il trentatreesimo ( Sovrano Grande
Ispettore Generale ), mentre quelli intermedi vengono conferiti “per comunicazione” ovvero
attraverso brevi esposizioni verbali al momento dell'iniziazione a quelli sopra menzionati; in
Francia il nono grado viene invece conferito “per comunicazione” ed è praticato al suo posto il
quattordicesimo ( Grande Scozzese della Volta Sacra ).
Riti ed Alti Gradi Massonici- Altri Riti
Le enciclopedie massoniche riportano diverse centinaia di riti diversi, che sarebbe certamente
troppo lungo esaminare in questa sede. Al cuore della storia massonica si situa il rito
Emulation, il più diffuso per i primi tre gradi di apprendista, compagno e maestro nelle logge
inglesi. Largamente praticati - e retti da gerarchie proprie - sono i cosiddetti gradi
complementari: il grado dell'Arco Reale, complementare a quello di maestro, e il grado di
Mark Master, complementare a quello di compagno. Molto diffusi in ambiente anglosassone
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sono pure i gradi di Knights Templar ("cavalieri templari"), che rappresentano quanto
sopravvive della leggenda templare nella massoneria maggioritaria. Negli Stati Uniti è
largamente diffuso il Rito di York che fonde insieme Arco Reale, massoneria del Marchio
(gradi dal quarto al settimo), gradi "criptici" (ottavo e nono, più decimo in alcune
giurisdizioni) e quattro ulteriori gradi "templari". Con il Rito di York rivaleggia per diffusione
il Rito Scozzese Antico e Accettato (il più diffuso in Italia) in 33 gradi (da cui l'abitudine a
considerare i massoni più elevati in grado come necessariamente dotati della qualifica di
"33°", il che è vero per questo Rito ma non per altri). Nel Grande Oriente di Francia si segue un
Rito francese, assai più scarno e semplificato. Nelle massonerie "egiziane" dominano il rito di
Memphis (92 gradi) e quello di Misraïm (90 gradi), nonché varie loro combinazioni. In alcuni
paesi varianti del Memphis e/o del Misraïm sono riconosciute come riti anche da obbedienze
"regolari".
Diffusione della Massoneria
Il codice massonico redatto e pubblicato il 17 Giugno del 1723, è sempre stato considerato il
documento che stabilisce le norme caratteristiche delle moderna Massoneria. La sua
importanza è fondamentale, poiché ogni organizzazione che si allontana dai principi a cui fu
ispirato, cessa di essere massonica.
Il Libro di Anderson permette di fare conoscere ovunque la nuova confraternita, che
corrisponderebbe alle aspirazioni più nobili e più generose nello stesso tempo. Essa non tardò
ad esercitare una forte attrazione su molte ‘menti elette'. Vi affluirono pensatori, appassionati
di filosofia nonché sostenitori della dottrina dell' Umanitarismo . Nel momento in cui il
settarismo e l'intolleranza avevano messo a ferro e fuoco tutta l'Europa, doveva essere molto
apprezzata la larghezza di idee di cui davano prova i Massoni in materia di religione e di
dogmatismo. Alla purezza dei principi ed alla elevatezza delle tendenze si associavano, in fine,
certe arie di mistero e d'impenetrabilità la cui seduzione era molto forte. In queste condizioni,
le logge si moltiplicarono rapidamente, prima in Inghilterra, Scozia ed Irlanda, poi, seguendo
le vie marittime e commerciali, sul continente per raggiungere in ultimo i confini del mondo
civile.
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La Massoneria in Italia
In Italia, l'originaria struttura plurinazionale della penisola, le differenze etniche, l'isolamento
prodotto dalla barriera alpina, le repressioni governative ed ecclesiastiche, furono tra i fattori
che complicarono la nascita e lo sviluppo della Massoneria.
Le neonate Logge che, a mano a mano, sorsero nelle diverse città del nostro Paese dovettero
subito fare i conti con i provvedimenti sanzionatori della Chiesa cattolica. Il papa Clemente
XII, al secolo Lorenzo Corsini, fiorentino, asceso al soglio pontificio il 12 luglio 1730, emanò, il
28 aprile 1738, la lettera In eminenti Apostolatus specula con la quale si proibiva la
Massoneria e si condannavano i massoni alla scomunica.
La prima conseguenza della condanna pontificia ebbe luogo, forse non a caso, nella città natale
di papa Clemente, in quella Firenze dove, nel 1731, era stata fondata, per iniziativa di alcuni
inglesi, la prima Loggia sul suolo italiano. Tra i personaggi più in vista, la Loggia fiorentina
annoverava Antonio Cocchi, medico della colonia inglese e primo massone italiano, il giurista
Antonio Niccolini e il poeta Tommaso Crudeli. E proprio a carico di Tommaso Crudeli la Curia,
guidata dal cardinale Neri Corsini, nipote del papa e dall'inquisitore generale padre Paolo
Ambrogio Ambrogi formulò le sue accuse di empietà e sodomia per colpire la Massoneria nel
Granducato. Arrestato la notte del 9 maggio 1739, Crudeli, consegnato al tribunale
dell'Inquisizione, fu rinchiuso in una segreta angusta e malsana, nonostante fosse
tubercolotico e afflitto da una grave forma di asma. Solamente quando le sue condizioni di
salute si furono seriamente aggravate, il prigioniero fu trasportato in un'altra cella dove attese
tre mesi prima di essere interrogato. Dopo un processo farsa durato oltre un anno Crudeli fu
condannato al carcere e in seguito esiliato a Poppi e a Pontedera. Poté far ritorno a Firenze nel
1745 dove poco dopo morì, il 27 marzo, a seguito dei maltrattamenti patiti. E' considerato il
protomartire della Massoneria italiana.
Il 18 maggio 1751 fu emessa la seconda condanna a carico della Massoneria. A firmarla con la
bolla Providas Romanorum Pontificum fu il successore di Clemente XII, Benedetto XIV, già
cardinale Prospero Lambertini conosciuto per la sua eccellente cultura e grande umanità. Due
furono i motivi che lo indussero, a dispetto della fama, a riproporre la scomunica tredici anni
dopo la prima condanna: la diffusione, soprattutto nell'Italia meridionale, di Logge
massoniche e la smentita categorica delle voci ricorrenti di una sua simpatia verso la Libera
Muratoria.
A Napoli, la prima Loggia, denominata Perfetta Unione, si dice fosse apparsa nel 1728, ma il
fatto non è storicamente provato. Sicura, invece, la fondazione, nel 1749, per iniziativa del
21
commerciante di seta francese, Louis Larnage, di una Loggia alla quale aderirono diversi
ufficiali e numerosi nobili. Nel luglio del 1750, Raimondo di Sangro principe di San Severo
(1710-1771) fu eletto Gran Maestro dell'embrionale Libera Muratoria napoletana alla cui
espansione diede un notevole contributo.
Il primo destinatario della bolla emanata da Benedetto XIV fu proprio il re di Napoli, Carlo VII
al quale venne consegnata dal gesuita Francesco Maria Pepe, famoso predicatore dei Lazzeri,
la banda dei popolani della città partenopea, e fanatico antisemita. Il sovrano la fece propria e
firmò un editto antimassonico che fu pubblicato il 2 luglio 1752. Contemporaneamente alla
pubblicazione dell'editto, Napoli fu messa a soqquadro dalla massa dei Lazzeri che, istigati da
padre Pepe, si scagliarono contro la Massoneria accusata tra l'altro di essere la causa del
mancato miracolo di San Gennaro nel 1751. Il capro espiatorio di questa rivolta popolare fu il
Gran Maestro della Massoneria napoletana, il principe Raimondo di Sangro, accusato di essere
un mago e un eretico per le sue ricerche chimiche e le sue bizzarre invenzioni. Raimondo di
Sangro è uno di quei personaggi, molti dei quali massoni, che sono stati sottratti alla storia per
essere proiettati nella leggenda anche per la loro appartenenza. Il principe era un uomo della
transizione verso quel secolo dei Lumi che s'alimentava di quell'ecclettismo culturale che
sarebbe divenuto enciclopedismo: alchimista, chimico, fisico, protomedico, letterato,
mecenate, inventore e artista. "Un uomo" scrive la studiosa Clara Miccinelli "rivolto al passato
per proiettarsi nel futuro; un uomo superbo del proprio ingegno e costantemente assetato di
giustizia, di verità, di sapere: teso con tutta l'anima e la forza di volontà verso l'ideale meta
della perfezione umana".
Con l'editto di Carlo VII, Raimondo di Sangro non ebbe peggior guaio che una solenne
ammonizione, ma la Massoneria napoletana cessò, ufficialmente e temporaneamente, di
esistere.
Peggior sorte toccò invece negli Stati Pontifici al famoso e ambiguo Giuseppe Balsamo
sedicente conte di Cagliostro, nato il 2 giugno 1743 in una modestissima famiglia palermitana
del rione del mercato di Ballarò.
Roma contende a Firenze il primato della primogenitura di una Loggia: sarebbe stata fondata,
nel 1724, da un gruppo di seguaci del pretendente cattolico al trono inglese Giacomo III
Stuart, rifugiato nella città dei Papi dal 1718. Più sicura, invece, l'esistenza, tra il 1735 e il
1737, di un'altra loggia giacobita frequentata soprattutto da cittadini inglesi. Altre Logge,
alcune delle quali d'ispirazione francese si trovavano in diverse città dello Stato della Chiesa.
Tutte furono messe fuori legge dai pronunciamenti papali anche se qualcheduna proseguì la
propria attività clandestinamente nonostante la minaccia dei processi e delle condanne non
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esclusa quella capitale dell'Inquisizione la cui vittima più famosa fu proprio Cagliostro. Era
stato iniziato alla Massoneria il 12 aprile 1777 a Londra nella Loggia L'Espérance, che si
riuniva in una taverna di Soho.
Dopo aver attraversato in lungo e in largo l'Europa dei Lumi, lasciandosi dietro una fama di
mago, guaritore e truffatore internazionale, Cagliostro fu arrestato nel 1789 e processato dal
Santo Uffizio con l'accusa di essere un mago, eretico e libero muratore. Agli occhi della Chiesa
il crimine più grave era che Cagliostro avesse fondato un'Obbedienza denominata Massoneria
Egiziana di Alta Scienza, della quale si proclamava Gran Maestro o Grande Cofto. Ma non solo.
Cagliostro aveva tentato, tramite la mediazione di Louis-René Edouard il mondano cardinale
di Rohan e del vescovo di Trento, Pietro Vigilio conte di Thun, di ottenere il riconoscimento
del suo rito da parte di Pio VI.
Questo tentativo, considerato un oltraggio, scatenò la reazione della componente più
antimassonica e conservatrice della Curia romana che ordinò l'arresto di Cagliostro e chiese la
condanna a morte per essere stato il "ristoratore e propugnatore in una gran parte del mondo
della Massoneria egiziana, e che questa stessa aveva esercitato in Roma". Nel corso del
processo fu allestito un rogo purificatore dei libri e degli arredi della Loggia di Cagliostro in
piazza Santa Maria sopra Minerva non distante da Campo de' Fiori, famosa per il rogo sul
quale era stato bruciato Giordano Bruno.
Tramutata la condanna a morte in carcere a vita, Giuseppe Balsamo fu rinchiuso nella rocca di
San Leo il 22 aprile 1791 e quattro anni dopo morì per le torture e le vessazioni subite. Passò
dalla storia alla leggenda che lui stesso aveva contribuito a creare.
Il processo contro Cagliostro servì alla Chiesa cattolica per avvalorare la tesi della pericolosità
politica e sociale, sostenuta da Benedetto XIV, della "nefanda setta massonica" che si riteneva
coinvolta nei movimenti rivoluzionari che stavano sconvolgendo la Francia.
Nel 1769 Cagliostro, in viaggio con la moglie, la quattordicenne Lorenza Feliciani, aveva
incontrato un altro dei personaggi italiani che erano stati iniziati alla Massoneria e che era
destinato a diventare famoso come incarnazione del mito del seduttore: era il veneziano
Giacomo Casanova. L'incontro avvenne in Francia, ad Aix-en-Provence, nell'albergo dove
Giacomo trascorreva la convalescenza dopo una pleurite che ne aveva messo a repentaglio la
vita. Si sarebbero incontrati di nuovo nove anni dopo, a Venezia, dove Casanova esercitava
l'incarico di agente segreto al servizio dell'Inquisizione veneta. E, in nome della solidarietà
massonica, Giacomo che, data la sua carica, era informato della spada di Damocle sospesa
sulla testa di Cagliostro lo consigliò, inascoltato, di non recarsi a Roma come pretendeva la
moglie.
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Giacomo Casanova era nato a Venezia nell'aprile 1725. Rimasto orfano giovanissimo, varcò la
soglia del seminario di San Cipriano, dal quale ben presto fu espulso per "scandalosa
condotta". Iniziò così le sue avventure attraverso tutta l'Europa, nelle vesti di chierico, di
soldato, di segretario di un cardinale, di finanziere, di giocatore, di scrittore, di violinista e di
massone. Venne iniziato a Lione nel 1750 e da allora la Libera Muratoria ebbe una parte
influente nella sua vita.
I viaggi e le frequentazioni delle Logge di Parigi, Dresda, Praga e Vienna gli offrirono
l'occasione di conoscere personaggi come Wolfgang Amadeus Mozart e Benjamin Franklin.
Tornato a Venezia, fu arrestato e rinchiuso nel carcere dei Piombi nella notte tra il 25 e il 26
luglio 1755. Secondo l'uso dell'epoca, al prigioniero non furono notificati né il capo d'accusa,
né la durata della detenzione alla quale era stato condannato. E' verosimile che tra le
imputazioni legate alla sua condotta di libertino vi fosse anche quella di appartenente alla
Libera Muratoria. Dopo la sua rocambolesca fuga, avvenuta il 31 agosto 1756, fu proprio la
solidarietà massonica a darli una mano. Riprese il suo peregrinare per l'Europa finché, nel
1764, Federico II di Prussia, figura di spicco della Massoneria settecentesca, gli offrì un posto
stabile a Corte, ma ben presto il suo spirito inquieto lo portò a ripartire per nuove
destinazioni. Soltanto nel 1774 ottenne di rientrare nella sua Venezia dove rimase fino al
1782. Qui strinse amicizia con Lorenzo Da Ponte e lo iniziò alla Libera Muratoria. Da Ponte
scrisse per Mozart, anch'egli massone, tre libretti d'opera: quello di Le nozze di Figaro, quello
di Don Giovanni ispirato, pare, alle avventure galanti di Casanova, e quello di Così fan tutte.
L’amicizia con Casanova fu importante per Da Ponte che, nel 1781, fu ingaggiato
dall’imperatore austriaco Giuseppe II come “poeta dei teatri imperiali” grazie all’appoggio del
musicista Antonio Salieri, massone e amico di Casanova. Gli ultimi anni della sua vita, dal 1785
al 1798, Casanova li visse, nel castello di Dux in Boemia, quale bibliotecario del conte di
Waldstein, affiliato alla Massoneria.
Proprio di Giacomo Casanova è una delle descrizioni più significative del segreto massonico:
“Coloro che entrano nella Massoneria soltanto per carpirne il segreto possono ritrovarsi
delusi: può infatti accadere loro di vivere per cinquant'anni come Maestri Massoni senza
riuscirvi. Il mistero della Massoneria è per sua natura inviolabile: il Massone lo conosce solo
per intuizione, non per averlo appreso. Lo scopre a forza di frequentare la Loggia, di
osservare, di ragionare e di dedurre. Quando lo ha conosciuto, si guarda bene dal far parte
della scoperta a chicchessia, sia pure il miglior amico Massone, perché se costui non è stato
capace di penetrare il mistero, non sarà nemmeno capace di profittarne se lo apprenderà da
altri. Il mistero rimarrà sempre tale. Ciò che avviene nella Loggia deve rimanere segreto, ma
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chi è così indiscreto e poco scrupoloso da rivelarlo non rivela l'essenziale: come potrebbe, se
non lo conosce? Conoscendolo, non lo rivelerebbe”. Oggi, invece, basta andare su Internet.
La Massoneria in Scozia
In Scozia, dove la trasformazione delle logge, ancora in parte informate al modello operativo,
richiese un certo numero di anni. Nel 1735 quattro logge ( Mary's Chapel , Canongate
Kilwinning , Kilwinning Scots Arms e Leith Kilwinning ) presero l'iniziativa di pervenire alla
nomina di un gran maestro e riunirsi in Gran Loggia, che fu fondata l'anno seguente con il
concorso di 33 logge. Fin dal 1747 comparvero le prime logge militari che contribuirono
efficacemente, al pari delle analoghe inglesi e irlandesi, a diffondere la massoneria in tutti i
continenti (Asia, Africa, Nord-America, Australia).
La Massoneria in Irlanda
In Irlanda, le prime prove relative all'esistenza di logge risalgono al 1508, sotto forma di una
patente (Carta) concessa ai massoni di Dublino che già ammettevano persone estranee al
mestiere. Una Gran Loggia irlandese fu installata a Dublino almeno dal 1725, sulla base delle
Costituzioni andersoniane, che nel 1730 furono sostituite da una normativa precipuamente
irlandese.
La Massoneria in Germania
La frammentazione politica presente in Germania nel XVIII secolo, comportò la costituzione di
ben sette Gran Logge.
La prima loggia fu insediata in Germania nel 1737 e più precisamente ad Amburgo. Da essa
prese origine la Gran Loggia Provinciale di Amburgo. In Prussia nel 1738 venne iniziato il
principe ereditario, il futuro Federico il Grande. Nel 1740 a Berlino fu fondata la loggia Ai Tre
Globi , che nel 1744 si trasformò in Gran Loggia Madre Reale. Un'altra Gran Loggia prussiana
fu la Royal York zur Freuenschaft , fondata nel 1765. Una terza Gran Loggia prussiana fu
creata dallo Zinnendorf . Queste tre Grandi Logge prussiane ebbero carattere strettamente
cristiano e sono sopravvissute fino all'avvento del nazismo.
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A Francoforte sul Meno fu fondata nel 1742 la loggia Eintracht , che nel 1765 ottenne una
patente di Grande Loggia Provinciale dalla Gran Loggia d'Inghilterra ( Moderns ). Nel 1783
elaborò un proprio rito, detto eclettico , basato sui tre gradi simbolici. Nel 1823 si trasformò
in Gran Loggia a carattere nazionale.
Nel 1741 a Bayreuth avvenne la fondazione della loggia Zur Sonne , destinata anch'essa a
divenire (1811) una Grande Loggia a carattere nazionale. Nel 1740 fu fondata a Dresda la
loggia Alle Tre Aquile Bianche , la quale nel 1811 dette vita alla Gran Loggia di Sassonia.
Nel corso della seconda metà del XVIII secolo le vicende di queste Grandi Logge si
intrecciarono strettamente con la creazione e con la diffusione dei sistemi ad “alti gradi” , sia
scozzesi sia “templari”, ed in particolare con la storia del Regime della Stretta Osservanza del
von Hund, già in precedenza illustrate, non prive di riflessi sulla penetrazione della
massoneria in Italia. Scarsa importanza rivestì, nel contesto, l'Ordine degli Illuminati di
Baviera , fondato nel 1776 a Ingolstadt da Adam Weishaupt, anche se il suo ruolo fu
enfatizzato e mitizzato oltre ogni misura dai sostenitori della tesi “complottista” relativa al
presunto ruolo svolto dalla massoneria nella preparazione della rivoluzione francese.
Più importante invece il ruolo di numerosi intellettuali – da Lessing, a Fichte, allo stesso
Goethe – che popolarono le logge tedesche nel corso dello stesso secolo, per la rilevante
convergenza tra gli indirizzi, alla cui formulazione apprezzabilmente contribuirono, della
massoneria dell' Aufklärung e del primo romanticismo da un lato e la loro opera letteraria
dall'altro.
La Massoneria in Austria
A Vienna una prima loggia, Ai tre cannoni , fu fondata nel 1742. Una graduale espansione si
verificò durante il periodo di co-reggenza (1765-1780) e di regno (1780-1790) di Giuseppe II.
Nel 1784 fu fondata la Gran Loggia d'Austria , forte di 61 logge di cui 6 nella sola Vienna. È il
caso di ricordare che presso la viennese loggia Zur Wohlthätigkeit il 14 dicembre 1784 fu
iniziato Wolfgang Amadeus Mozart, cui si devono alcune delle più belle composizioni di
musica “a tema” specificamente massonica, oltre che capolavori come Il Flauto magico , di
trasparente ispirazione muratoria. Lo scoppio delle guerre continentali, durante il periodo
rivoluzionario e napoleonico, portarono alla proibizione delle attività massoniche in tutto
l'impero austriaco, con la parziale eccezione dell'Ungheria, ma non in Germania, dove la Dieta
di Ratisbona (1794) respinse la proposta di vietarla avanzata dall'imperatore Francesco II. In
Prussia, anzi, le tre Grandi Logge assunsero un carattere sempre più patriottico ed “ufficiale”,
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anche grazie all'appartenenza all'Ordine dei membri della casa regnante e di illustri
personaggi, tra i quali lo stesso Blücher, vincitore – a fianco del massone Wellington – di
Napoleone a Waterloo.
Nel corso del XIX secolo si accentuarono le differenze tra le tre Grandi Logge prussiane, di
orientamento marcatamente lealista nei confronti della dinastia regnante e cristiano, e le
Grandi Logge degli Stati occidentali, più aperte alle suggestioni “umanitarie”, democratiche e
cosmopolite provenienti dalla Francia e dalla Svizzera. La spaccatura tra i due blocchi
organizzativi della massoneria tedesca si radicalizzò dopo la prima guerra mondiale e fino
all'avvento del nazismo. Hitler, la cui ossessione antisemita faceva tutt'uno con quella
antimassonica, mise fine a ogni attività massonica , procedendo alla deportazione nei campi di
sterminio dei capi delle massonerie tedesche e, più tardi, di quelli delle massonerie dei Paesi
occupati.
Dopo il 1945, anche con l'aiuto e l'incoraggiamento delle massonerie inglese e nord-
americane, presenti in Germania attraverso le loro logge militari, avvenne per tappe una
ricostituzione su base federativa delle superstiti Grandi Logge tedesche, che si concluse nel
1958 con la fondazione delle Grandi Logge Unite di Germania ( Vereinigte Grosslogen von
Deuschland – Bruderschaft den deutsches Freimaurer o VGL u D ), comprendente la G. L. Ai
Tre Globi di Berlino, la G. L. Nazionale dei Liberi Muratori di Germania o F. O. (di Berlino), la G.
L. dei Liberi Muratori Antichi ed Accettati di Germania o AFAM (erede delle Grandi Logge
“umanitarie” della Germania occidentale), la G. L. Americano-Canadese dei Muratori Antichi,
Liberi ed Accettati (con sede a Francoforte) e la G. L. dei Liberi Muratori Inglesi in Germania
(con sede a Düsseldorf). Le Grandi Logge Unite mantengono stretti rapporti con le altre
massonerie regolari europee (in Italia con il G. O. di Palazzo Giustiniani) ed extra-europee.
In Austria, dopo il 1918 e la proclamazione della Repubblica, la massoneria poté finalmente
conoscere una felice seppur breve stagione, bruscamente interrotta nel 1938 dall' Anschluss ,
al quale seguirono persecuzioni analoghe a quelle sofferte dai massoni tedeschi e, più avanti,
da quelli dei Paesi occupati nel corso della II guerra mondiale. Dopo il 1945, fu ricostituita la
Gran Loggia d'Austria, anch'essa in stretti rapporti con le altre massonerie regolari.
La Massoneria in Olanda
La presenza massonica in Olanda è attestata fin dal 1731 . Per lungo tempo le logge olandesi
furono direttamente collegate con la massoneria inglese, anche se dal 1756 coordinate da una
Gran Loggia provinciale, che soltanto nel 1770 acquistò piena indipendenza. Importante fu
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l'opera di diffusione svolta dai massoni olandesi nel resto d'Europa, nelle Antille, a Giava, a
Ceylon, in India ed ovunque approdassero i traffici commerciali e marittimi.
La Massoneria in Belgio
Lo sviluppo della massoneria in Belgio fu inizialmente complicato dalla situazione politica del
XVIII secolo , che vedeva il Belgio diviso tra i Paesi Bassi austriaci e il principato episcopale di
Liegi; d'altra parte, il Belgio fu terreno per l'influenza, spesso concorrenziale, delle massoneria
francese, inglese ed olandese, che concessero patenti per la fondazione di logge fin dal 1721.
Una Gran Loggia, indipendente, dei Paesi Bassi austriaci fu costituita soltanto nel 1770. Dopo
una forte influenza del G. O. di Francia nel periodo napoleonico, la unificazione del Paese
all'Olanda decisa dal Congresso di Vienna portò la massoneria belga sotto il controllo del G. O.
d'Olanda, sia pure con amministrazione separata. Con la rivoluzione del 1830 e
l'indipendenza del Belgio, si arrivò alla costituzione di un G. O. del Belgio (1833), che nei
decenni successivi acquistò una fisionomia di diretto impegno sul fronte della lotta laica ed
anticlericale, anticipando sotto diversi profili l'evoluzione del G. O. di Francia culminata nelle
decisioni del 1877. Durante le due guerre mondiali la vita massonica si interruppe a causa
dell'occupazione tedesca subìta in entrambe dal Belgio, e durante la seconda i nazisti ed i
collaborazionisti belgi scatenarono una feroce persecuzione, che comportò l'assassinio o la
deportazione di molti fratelli. Il processo di ricostruzione, iniziato nel 1944, fu lungo e
difficile. Nel 1959 cinque logge si distaccarono dal Grande Oriente e fondarono una Gran
Loggia, che nel 1965 fu riconosciuta dalla G.L.U. d'Inghilterra ; contemporaneamente si
verificò una scissione nel Supremo Consiglio del R.S.A.A., una cui parte confluì nella nuova
Gran Loggia, analogamente a quanto avveniva in Francia. Nel 1979 anche la nuova Gran
Loggia andava incontro a una scissione, a causa della secessione di alcune logge che si
costituirono in Gran Loggia Regolare, a sua volta riconosciuta dalla G.L.U. d'Inghilterra.
La Massoneria in Spagna e Portogallo
Nella penisola iberica, dove fin dal XVIII secolo (e, quindi, ben anteriormente alle sanguinose
repressioni compiute da Franco e da Salazar) l'esistenza di regimi ligi alle scomuniche romane
aveva determinato cruente persecuzioni, la presenza della massoneria, fiorente soprattutto in
Spagna nella seconda metà del XIX secolo e nei primi decenni del XX, non si è mai stabilizzata
come in altri Paesi: l'odierna ripresa, per certi versi assai rapida e feconda, soffre di una
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notevole instabilità organizzativa, che si è manifestata attraverso numerose scissioni e
frammentazioni.
La Massoneria in Grecia
In Grecia, dove tra il XVIII ed il XIX secolo non poche logge furono fondate dalle diverse
massonerie europee (compreso il G. O. d'Italia, che svolse in questo senso un ruolo importante
anche in Egitto, in Turchia ed in Tunisia), la massoneria prese parte attiva alle lotte per
l'indipendenza dall'impero turco. Intorno al 1840 fu fondato un Grande Oriente di Grecia, al
quale si contrappose nel 1872 un Supremo Consiglio del R.S.A.A. L'occupazione nazi-fascista
durante la II guerra mondiale portò un durissimo colpo alla massoneria greca, che fu
immediatamente distrutta. Nel dopoguerra si è verificata una progressiva rinascita, che ha
portato alla ricostruzione di una Grande Loggia forte di oltre 7.000 membri.
La Massoneria in Europa Orientale e Russia
Nell'Europa orientale e in Russia, nonostante fin dal XVIII secolo la massoneria abbia svolto
un ruolo importante e abbia in qualche Paese conosciuto notevoli sviluppi, l'occupazione
sovietica e la creazione della “cortina di ferro” comportarono la brusca scomparsa di ogni
forma di organizzazione e di attività massonica . Il crollo e la dissoluzione dell'U.R.S.S. hanno
reso possibile una rinascita della massoneria negli Stati ex-comunisti e ad essa si sono
dedicate con entusiasmo molte Grandi Logge dell'Europa occidentale, spesso in concorrenza
più o meno amichevole tra loro. Le difficoltà sono tuttavia enormi, in quanto ben pochi e
molto anziani sono i superstiti delle antiche Grandi Logge autoctone, mentre l'iniziazione ex
novo di giovani e l'aggregazione di logge richiedono un tempo certamente non breve.
La Massoneria nelle Americhe
Nel continente americano si è verificata una diffusione spettacolare della massoneria. Nelle
prime colonie nord-americane emigrarono, già prima del 1717, massoni inglesi membri di
logge “operative”. Dopo il 1717 cominciarono a fondarsi logge “speculative” sulla base di
“patenti” rilasciate prima dalla G. L. di Londra e dopo il 1753 anche, in concorrenza, dalla G. L.
degli Antients . Si arrivò, quindi, prima alla formazione di Gran Logge Provinciali e poi a quella
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di vere e proprie Grandi Logge autonome: del Massachusetts e della Carolina del Sud nel 1777,
della Virginia nel 1778, di New York nel 1784, della Georgia nel 1786, del New Jersey nel
1787, del Connecticut e del New Hampshire nel 1789, del Vermont nel 1794, del Maine nel
1820, etc., fino a coprire gli attuali cinquanta Stati della grande repubblica statunitense. Nella
guerra d'indipendenza americana le logge primeggiarono nelle iniziative patriottiche,
conquistando da allora un incontestato ruolo semi-istituzionale negli Stati Uniti d'America ,
ribadito dal gran numero di suoi aderenti eletti, da George Washington in poi, alla carica di
Presidente. Forte di oltre due milioni di membri (dati del 2000), la massoneria statunitense
contende oggi, di fatto, a quella inglese la leadership a livello mondiale, anche in grazia del
prestigio dei suoi due Supremi Consigli (rispettivamente, per la giurisdizione Sud con sede a
Washington e per la giurisdizione Nord con sede a Boston) di R.S.A.A. e dei corrispondenti
organi direttivi del Rito di York (o Rito Americano). Essa vanta numerose istituzioni
filantropiche, tra cui prestigiosi ospedali e centri di ricerca bio-medica, interamente finanziati
dai contributi e dalle donazioni dei fratelli.
In Canada si verificò un insediamento abbastanza simile a quello degli Stati Uniti. Esistono
Grandi Logge autonome e sovrane sulla base della suddivisione politica per Stati: G. L. del
Canada (provincia dell'Ontario), G. L. di Nova-Scotia, G. L. del New-Brunswick, G. L. del
Quebec, G. L. della Columbia britannica, G. L. dell'Isola del Principe Edoardo, G. L. del
Manitoba, G. L. dell'Alberta, G. L. del Saskatchewan, che contano circa 150.000 aderenti.
Nel resto del continente americano l'insediamento e lo sviluppo della massoneria furono
condizionati dall'atteggiamento duramente anti-massonico assunto dalle potenze coloniali ivi
presenti e dominanti fino al XIX secolo, ossia le cattoliche Spagna e Portogallo. Le repressioni
non impedirono la creazione di logge, ma ne limitarono l'esistenza a forme semi-clandestine
ed episodiche. Non stupisce, pertanto, che i massoni locali siano stati attivissimi, e spesso nel
ruolo di promotori, nei movimenti d'indipendenza nazionale: così in Argentina, Brasile,
Messico, Cile, etc., dove alla più tarda fondazione di Grandi Logge nazionali contribuirono
alcune delle massonerie europee e nord-americane. Oggi esiste una solida rete di Grandi
Logge su tutto il sub-continente, tra le quali assai forti numericamente sono le Grandi Logge e
i Grandi Orienti dei diversi Stati brasiliani, con oltre 150.000 membri complessivi. Va
segnalata pure la Gran Loggia di Cuba, fondata nel 1859 e sopravvissuta indenne, sebbene con
forti restrizioni, all'instaurazione della dittatura castrista, unico caso nel mondo comunista.
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La Massoneria in Asia
In Asia, a parte l'Australia e la Nuova Zelanda , dove esistono ben radicate Grandi Logge di
diretta derivazione britannica (inglese, scozzese e irlandese), la decolonizzazione ha lasciato
situazioni massoniche diverse da Paese a Paese: forte nelle Filippine, dove la presenza
statunitense conseguente alla guerra ispano-americana ne ha favorito una notevole
espansione, come pure a Hong-Kong e a Singapore, dove il cosmopolitismo interrazziale ha
prevalso sulla decrescente influenza inglese, in regresso in India (peraltro, la locale
massoneria è incorsa anch'essa negli ultimi anni nella disapprovazione della G.L.U.
d'Inghilterra), molto limitata in Giappone.
La Massoneria in Africa
Estremamente complessa la situazione in Africa, dove la massoneria è praticamente
scomparsa dall'area mediterranea con l'affermazione dei nazionalismi e degli integralismi
islamici , pur avendo conosciuto (in Egitto, in Tunisia e in Algeria) una felice stagione nel XIX e
nella prima metà del XX secolo. La G.L.U. d'Inghilterra è presente con moltissime “logge
d'oltremare” ( overseas lodges ) nel Ghana, nello Zimbabwe, in Nigeria, in Uganda, in Kenya,
nello Zambia, in Tanzania, nello Swaziland, nel Transvaal, in Sud Africa, nel Natal, nella Sierra
Leone; in questi Paesi, peraltro, esistono anche molte logge dipendenti dalla G. L. di Scozia e
dalla G. L. d'Irlanda. Ancora poche e di scarsa consistenza numerica sono, infine, le Grandi
Logge autonome africane, quali quelle della Costa d'Avorio, del Gabon e del Senegal.
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