SPED. IN ABB. POST. COMMA 20B ART.2 LEGGE 662/96 FIL · SPED. IN ABB. POST. COMMA 20B ART.2 LEGGE...

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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90domenica 3 febbraio 2013 ANNO LXIX N. 33

EE 1,20

CataniaApprovatoil risanamentoComune: il piano passa in extremisevitato il dissesto finanziario

CESARE LA MARCA PAGINA 33

CataniaPolitiche, i nomidegli scrutatoriSorteggiati i 1.366 nominativiper le 335 sezioni cittadine

PAGINE 38, 39 E 40

CataniaSant’Agata, la festaoggi entra nel vivoGrande attesa per i fuochi “da sira o tri”che resistono nonostante la crisi

PAGINE 34 E 35

PROGRAMMI. Ieri in campo il Prof, che assicura meno tasse, oggi l’annuncio “shock” di Berlusconi

Monti: così il lavoro ai giovaniMps, l’ora degli interrogatori. Bruti boccia i pm di Trani

G. FINOCCHIARO, C. MANNISI, M. TOSTO E G. DI MARZIO PAGINE 16/20

Riformare il mercato del lavoro,in particolare con un piano per igiovani, e ridurre le tasse: questoil programma di Monti. E oggiBerlusconi presenterà la sua ini-ziativa “shock”. Sul fronte Mon-tepaschi si profilano interrogato-ri ed è polemica tra pm.

BELLUCCI, GIUNTINI, MARTINELLI PAGINE 2/4

Un Atr72 della compa-gnia romena Carpatairè uscito fuori pista du-rante l’atterraggio aFiumicino. Sei dei 50passeggeri (fra cui al-cuni catanesi) sono ri-masti feriti, due - unapasseggera e una assi-stente di volo - in mo-do grave. Il volo Alitalia, dato in subappalto alla Carpatair,era partito da Pisa. Polemica sulla compagnia romena: nonè il primo inconveniente a coinvolgerla. L’Alitalia ha so-speso ieri sera i voli su Pisa e Bologna operati da Carpatair.

GIANCARLO COLOGGI, MARIA AUSILIA BOEMI PAGINA 6

ENRICO TRANTINO (LA DESTRA)

«Identitàe coerenzanostri valoriaggiunti»

MARIO BARRESI PAGINA 4

ENZO MINIO PAGINA 6

Nulla da fare per i rossazzurri al «San Paolo»

Catania, distrazioni fataliil Napoli agguanta la Juve

VOLO ALITALIA IN SUBAPPALTO

Fiumicino, fuori pistaAtr72: 6 feriti, 2 graviSiciliani a bordo

Martino: «Monte Paschiha appiedato Bersani»«Bersani sembrava andare in carrozza al governo, ma il caso Mps lo haappiedato». Lo dice l’ex ministro e capolista Pdl per la Camera nella Si-cilia Orientale, Antonio Martino, in un’intervista esclusiva al nostrogiornale. Martino attacca l’Ue dei burocrati e denuncia la cessione di so-vranità alla Merkel da parte dell’Italia. PAGINA 4

O NOSTRA INTERVISTA ALL’EX MINISTRO

Ribera, crolla pontesfiorata la tragedia

SICILIA OCCIDENTALE TAGLIATA IN DUE

LAURA VALVO PAGINA 7

Noto in balìadi bande di vandali

FURTI, INCENDI. LA CITTÀ PROTESTA

LA LETTURA. LA FESTA TRA POPOLO DEI DEVOTI E BORGHESI

Sant’Agata e i martiri di oggiNella festa di sant’Agata l’e-sempio della martire catane-se sfida non solo il popolo deidevoti, ma anche i borghesida salotto. E produce fruttiancora oggi in Sicilia. In pri-mavera verrà beatificato donPino Puglisi, anch’egli marti-re. Per mano della mafia.

GIUSEPPE DI FAZIO PAGINE 26-27

SUL VERSANTE NORD DEL VULCANO

A passeggiosugli asinelliper i sentieridell’Etna innevataA Piano Provenzana si rivalutano gli asinelli.

MARIA AUSILIA BOEMI PAGINA 11

Regione e appalti

SEPPELLITINEL SILENZIODA VALANGHEDI PANNOLONI

TONY ZERMO

l presidente della Regione Cro-cetta ha bloccato l’appalto di 41milioni per la fornitura di pan-

noloni agli anziani. Va bene che èun appalto quinquennale che ri-guarda gli ospedali della Asp 6 diPalermo, ma vi figurate quanti so-no questi pannoloni? Una monta-gna di pannoloni, qualcosa comedieci grattacieli di pannoloni, tantida soddisfare le incontinenze uri-narie degli anziani di mezza Euro-pa per un decennio.

Un appalto fatto a luglio, ma dicui pochissimi conoscevano l’esi-stenza e l’entità. Questo perché l’exassessore Massimo Russo per ri-sparmiare aveva proibito di pubbli-care i bandi degli appalti sui gior-nali come avveniva prima e avevaimposto che ogni ente ospedalieroli facesse sui propri siti all’insegnadella tecnologia e sulla Gazzettaeuropea. Insomma sono bandi sol-tanto per gli addetti ai lavori e pergli interessati (anche troppo).

La conseguenza è stata che diquesta mostruosa montagna dipannoloni, che sarebbe costata cir-ca 8 euro a ogni siciliano se nonfosse stata bloccata in tempo, nes-suno è stato in grado di compren-derne l’entità. In sostanza è manca-ta la comunicazione, non c’è stataquella trasparenza che poi ha aper-to le porte all’imbroglio su cui inda-ga la magistratura. Da una parterisparmi sulla pubblicazione deibandi, dall’altra vieni sepolto senzasaperlo da una valanga di pannolo-ni per 41 milioni di euro, 82 miliar-di del vecchio conio. Crocettaquando deciderà che tutti gli ap-palti debbono essere pubblicizzatiper evitare che i furbetti approfitti-no dell’ignoranza della gente?Quando potremo sapere quantocosta una siringa a Siracusa e una aTorino? Nella Sanità siciliana la tra-sparenza è d’obbligo, altrimenti poisi arriva al «giallo» dello scippo deidocumenti a un componente dellacommissione per assegnare l’ap-palto. Se non ci fosse stata la de-nuncia per questo misterioso scip-po di documenti nessuno avrebbemai saputo niente di quest’appaltoe di questa ennesima storiacciadella Sanità siciliana. Intanto pos-siamo sapere quanto costano i pan-noloni a Milano?

I

ED ITO R IALE

LA SICILIA IN CRISICOME LA GRECIA:

DIMENTICATADOMENICO TEMPIO

e dovessimo stilare la lista delle emer-genze che l’Italia oggi sta vivendo, do-vremmo sposare lo stesso appello che ie-

ri Galli della Loggia ha fatto sul Corsera per laGrecia: «Sta morendo e l’Europa è indifferente».Noi forse non siamo la Grecia, ma la situazione,se dovesse continuare così, non è poi tanto lon-tana. Tra l’altro viviamo una confusa campagnaelettorale nella quale è difficile vedere cosa ac-cadrà alla fine di questo mese.

Molti sono gli interrogativi, molte, purtroppo,le parole. Ci rimangono solo i fatti. Che, comesintetizzavamo all’inizio, diventano l’emergen-za del Paese. Se poi la guardiamo in un’otticameridionale, è facile trovare la sintesi di quasitutti i mali. A cominciare dal male primario: ladisoccupazione e, quindi, la povertà. Ogni setti-mana è come un bollettino di guerra. Gli ultimidati dicono che i senza lavoro sarebbero vicini aitre milioni, la maggior parte nel Sud.

Ieri sul «Sole 24 ore» il prestigioso economistaCarlo Trigilia faceva osservare come in questeelezioni il grande assente è il Mezzogiorno. Luiche è siciliano, non dovrebbe meravigliarsi: èstato sempre così. Anche per colpa nostra.Quando in Sicilia buttiamo nella spazzatura i 4miliardi e mezzo che l’Europa aveva assegnato;quando viene alla luce, anche se si sapeva, ilmarcio che c’è negli assessorati della Regione si-ciliana; quando assistiamo alla transumanza dipolitici da un «ovile» all’altro senza significatiideologici; quando litighiamo nei comuni, unesempio è Catania, nel tentativo di affossare ipiani di risanamento che magari saranno preca-ri, però possono evitare il fallimento; quando as-sistiamo impotenti alla crisi di aziende come,per citare le più note, Aligrup, Wind jet, Fiat diTermini Imerese; quando si declassano i nostriaeroporti, frenando così quel turismo che do-vrebbe essere il volano per la nostra economia;tutto questo, ma altro ancora, è ovvio che cirende contigui alla Grecia.

Non ci dobbiamo, quindi, meravigliare se igiovani rinunciano agli studi universitari. Allacrisi di una istituzione secolare oggi alla ricer-ca, in particolare da noi, di una identità che ri-dia quel prestigio perso negli anni, si accompa-gna la sfiducia che i giovani hanno nel loro fu-turo. Non vedono prospettive di lavoro e allorasi va persino nei bar a fare i camerieri. Altri-menti si fugge all’estero. Chi tenta di trovarespazi per una affermazione professionale, chicerca di inserirsi, magari alla meno peggio, nelmondo del lavoro. Un giovane, deluso, coscien-te di non voler fare il bamboccione a vita, nonha altre alternative.

Da noi, tra l’altro, si è spezzato quel cerchiovirtuoso del commercio. Una attività che alme-no teneva su la nostra economia. La gente noncompra, il negozio chiude, l’azienda, che non hapiù modo di smerciare la merce prodotta, falli-sce e licenzia. E il cerchio, da virtuoso che era, di-venta drammatico. Anzi, talvolta, tragico. Si diràche la crisi investe tutto il Paese, però da noi, conpoche industrie, con un terziario svuotato, ilpeso è maggiore. Il turismo e la cultura che do-vevano essere due beni rifugio per una terra co-me la nostra, non hanno mai avuto una pro-grammazione di largo respiro. Solo poche easfittiche iniziative.

Né ci può consolare quello che accade in altreparti dell’Italia. Lo scandalo della Montepaschi;i consiglieri della ricca Lombardia, che comenelle altre regioni, campano a sbafo; l’esistenza,dopo vent’anni, di tangentopoli; la criminalità increscita in tutta la penisola; sono fatti che ci in-tristiscono ancora di più. Significa che assiemealla questione meridionale c’è anche quella set-tentrionale. C’è tutto il Paese immerso nella cri-si. Ecco perché, al di là dei partiti e del gran stra-parlare elettorale, deve partire dal Sud un appel-lo serio, come quello di Galli della Loggia per laGrecia. Chi si farà promotore? La nostra classepolitica ha fallito nella sua missione per troppoegoismo, sfociato spesso nella corruzione. Chiraccoglierà e porterà avanti seriamente tale ap-pello ci avrà al suo fianco. Soprattutto, avrà alsuo fianco i siciliani.

S

reportage

L’idea. Salvo eSantino Correntifanno riscoprire lapoesia degli antichisentieri del vulcanoMARIA AUSILIA BOEMINOSTRO INVIATO

PIANO PROVENZANA. Nina, Maria, Grazia,Gina, Stella, Luna, Sofia, Nadia, Ro-berta e Filippo: sono le dieci dolci edocili star a quattro zampe che non tiaspetti di trovare arrivando tra la ne-ve candida di Piano Provenzana. Aturni di un mese ciascuno, a grup-petti di tre, gli asinelli si fanno foto-grafare, accarezzare, coccolare e mon-tare dai gitanti e anche dagli sciatoriche li guardano con stupore divertitoma anche incantato.

Già, perché gli asinelli dolci e man-sueti mettono allegria solo a guar-darli e perché nella ricostruita sta-zione sciistica di Linguaglossa EtnaNord si comincia a cercare di variarel’offerta turistica: non solo neve e sci

d’inverno ed escursioni sul cratered’estate, ma anche contatto semplicee diretto con una natura che, sul vul-cano, lascia sempre senza fiato tutticoloro che vi si accostano con rispet-to.

Santino e Salvo Correnti, i due pro-prietari rispettivamente padre e fi-glio, in realtà, non hanno inventatonulla di nuovo, anzi, hanno attinto apiene mani dalla tradizione, reinven-tandosi così un lavoro (il padre eraagricoltore, il figlio si è appassionatoa questa attività): «Questa è un’ideadel passato - spiega Salvo, accarez-zando con affetto Nina, Gina e Stella,i tre esemplari attualmente stanzialitra Piano Provenzana e Monte Conca

- perché le prime escursioni sull’Etnasi facevano proprio sul dorso degliasinelli».

Una attività iniziata tra lo scettici-smo di tanti: «Quando all’inizio, seianni fa, ci vedevano salire in monta-gna con i nostri asinelli - raccontaSalvo - ci guardavano quasi con suffi-cienza: e invece noi oggi la-voriamo - e da quest’annoanche in inverno con la ne-ve - mentre magari altri,vittime della crisi, oggi pur-troppo si ritrovano disoc-cupati».

«I nostri asinelli sono ani-mali che ci riconoscono -racconta Salvo - e non han-no mai recato alcun fasti-dio. Abbiamo scelto le fem-mine (Filippo è nato in lo-co), perché sono più man-suete. Potremmo utilizzar-le anche per il latte, ma pre-feriamo di no perché signi-ficherebbe stressare troppo i nostrianimali. Abbiamo comprato i primicapi a Pantelleria e a Ragusa, strap-pandoli a un pessimo destino - eranoinfatti destinati al macello - e li abbia-mo rivalutati: li amiamo e cerchiamodi dare loro il giusto lustro».

L’associazione onlus creata dai Cor-renti padre e figlio, “Etna donkeytrekking”, è su Trip Advisor, anzi è laprima nelle classifiche della zona. Leattività che svolge sono varie: dalleescursioni estive e, da quest’anno, an-che invernali, all’onoterapia per ibambini disabili, al progetto “asini ascuola” in cui si insegna ai bambinidelle materne e delle elementari aconoscere i segnali stradali e si orga-nizzano giochi a squadre, tra cui la let-tura in groppa all’asinello (”asino chilegge”). Ma gli asinelli vanno forteanche come invitati speciali nelle fe-ste di compleanno.

Le escursioni in quota variano dalgiro di mezz’ora nei dintorni di PianoProvenzana e di Monte Conca alla tra-

versata dell’Etna di tre giorni, con per-nottamento nei rifugi della Forestaleo, se si preferisce, in tenda: in partico-lare, le escursioni proposte sono quel-le alla Grotta del Corruccio (un’ora), aimonti Sartorius, alla Casa Pitarrone (2ore), alla pista di sci di fondo MonteBaracca (un’ora), ai crateri e all’appa-rato eruttivo della bottoniera 2002 (3ore), al rifugio di Monte Baracca (3ore), alla Grotta dei lamponi e sciare adammuso (5 ore), al rifugio Timpa-rossa con bivacco notturno in tenda(24 ore), al trekking someggiato sullapista altomontana dell’Etna (da Lin-guaglossa a Nicolosi o viceversa. Du-rata: 3 giorni), alla giornata di escur-sione con gli asini nel Parco dell’Etnacon grigliata al rifugio Timpa Rossa (4ore con un menu a base di ceci lessi abagnapani alla “Zà Fina”, grigliata disalsiccia al ceppo di Linguaglossa, va-ri contorni sfiziosi della “Zà Fina”, vi-no a volontà, Coca Cola - per i diserto-ri della Zappa -, dolce e grappino).

«In inverno - aggiunge poi Salvo -facciamo anche passeggiate nel bo-sco, con possibilità di pranzo al saccooppure al focolare con salsiccia, cal-darroste e vino di casa». Altra offertainvernale è la visita ai crateri spenti diRiconco Favazzo e la visita al Pino La-

ricio Grande.«L’attività invernale - spiega Salvo -

è una novità di quest’anno: d’altron-de la razza Ragusana dei nostri asinel-li, dal pelo lungo, non soffre il freddo.E devo dire che sta incontrando mol-to successo: nei weekend siamo sem-pre pieni di bimbi che vogliono fareun giretto; durante la settimana, inve-ce, si rivolgono a noi soprattutto gliamanti della natura: molti gli stra-nieri, in particolare maltesi e france-si. Abbiamo anche comprato una slit-ta, ma in realtà non la usiamo molto:generalmente le persone preferisco-no fare le escursioni direttamente suldorso degli asinelli».

Un’attività fatta di passione e conamore: «Siamo riusciti - racconta conorgoglio Salvo - anche a fare vincere lapaura di salire su una sella a chi eracaduto da cavallo». Ma non è soltantopassione e amore ad animare Salvo,ma anche l’orgoglio di fare qualcosache aiuta gli altri: «Gratifica tanto -spiega Salvo - vedere i papà felici difronte ai figli disabili che sorridonocon i nostri asinelli. Con l’onoterapia ibambini interagiscono con gli asinel-li, traendone un effetto tranquilliz-zante. “I soldi sono solo soldi - dicevamio nonno - ma ciò che rende felici èfare felici gli altri”. Così, finché esiste-ranno i bambini - da 2 fino a 95 anni- esisterà l’associazione».

E basta andare su Trip Advisor pervedere i commenti entusiasti di colo-ro che hanno provato l’esperienza:23 eccellenti, 5 molto buono e 1 nel-la media. Da “enjoy the silence” diNicoletta a “fantastico” di Mamby, da“eseltour auf dem etna” di Ulrike all’“esperienza bellissima” di Sara e alla“mattinata super” di Antonio.

Racconta ancora Salvo: «Una signo-ra di origini italiane che viveva in Au-stralia ci ha trovati su internet e, ve-nuta in Sicilia, ha portato apposta isuoi 7 nipotini qui sull’Etna a fareun’escursione con noi: aveva più di 90anni e, quando ci siamo lasciati, mi hadetto: “Ora sono felice”».

L’associazione Etna DonkeyTrekking ha sede in via Matteotti 8 aLinguaglossa mentre sul sito www.etnadonkeytrekking. com si trovanotutte le necessarie indicazioni.

Etna, a passeggio a dorso di asinelloA Piano Provenzana non solo scima il gusto del passato che ritorna

Asinelli per tuttele stagioni: adestra i treesemplari inquesti giorni aPiano Provenzanae, accanto, unagita tra i boschi diLinguaglossa adorso di asinellodurante l’estate.Sotto, ancora gliasinelli a PianoProvenzana

LO SCI AETNA NORDNella stazionesciistica di PianoProvenzana, nevepermettendo,questo inverno siscia a pienoregime. Oltre allaseggiovia, infunzione sin dadicembre (trannequalche giorno difermo permancanza dineve), mercoledì èstato riapertoanche lo ski-lift delquinto impianto -il Coccinelle -distruttodall’ultimaeruzione. Siattende qualchealtra nevicata perrimettere infunzione anche gliski-lift di MonteConca edell’Anfiteatro:per il primo, inparticolare, glioperatori speranodi potere operare inecessari riporti dineve, come giàfatto per le pisteservite dallaseggiovia e dalquinto impianto.

Nelle foto: in alto,Santino Correnti

porta due giovania spasso per i

sentieri dell’Etnasulla slitta

trainata da unodegli asinelli:

sotto, uno degliasinelli a Piano

Provenzana

Le altre attività. Coni 10 animali nellescuole e onoterapiaper i bimbi disabili

LA SICILIADOMENIC A 3 FEBBRAIO 2013

.11i FFATTI

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