Pratiche artistiche femminili Autobiografia e collage ... · Autobiografia femminista come...

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Pratiche artistiche femminili Autobiografia e collage femminista

Il soggetto autobiografico: dal corpo isolato al corpo incarnato

�  Il corpo lo spazio occultato dall’Autore autobiografico.

““Separated from that which is external to it, the self as isolato constantly asserts its place outside, beside, aside from other clearly configured others.” (Sidonie Smith)

�  Messa al bando della corporeità nel soggetto universale

�  L’oggettivazione del corpo del soggetto universale in una invisibilità normativa, che nulla concede all’ambiguità, all’indeterminatezza, alla semplice eterogeneità, incoraggia un processo di identificazione per cui coloro i cui corpi risultano culturalmente differenti dalla norma, vengono concepiti come essenzialmente “corpo”, e per questo irrazionali, esotici, irregolari, “regionali” e, paradossalmente, innaturali. Soggetti abietti.

�  Nel famoso saggio sull’abiezione, Poteri dell’orrore, Kristeva sostiene infatti che l’ordine sociale e le soggettività “proprie”, sia individuali (il soggetto universale) che collettive (le formazioni nazionali occidentali) si erigono sull’eliminazione dell’impuro e dell’ “improprio”.

Julia Kristeva, Poteri dell’orrore: saggio sull’abiezione, Milano, Spirali Edizioni, 1981.

Autobiografia femminista come disfacimento

�  Del discorso egemonico sull’identità e la corporeità prodotto dal soggetto universale, fondato sostanzialmente sull’esclusione o sulla marginalizzazione delle differenze incarnate.

�  dei paradigmi dell’universalità, le leggi della conformità, in opposizione diametrale alla tradizionale funzione dell’autobiografia occidentale.

�  della vecchia narrativa patriarcale della femminilità che vuole la donna “addomesticata”, ridotta a corpo-vagina-imene-utero.

Arti visive

�  Contronarrazione della femminilità

�  decostruzione dell’oggettivazione della donna nel campo della visione e della produzione artistica.

�  valorizzazione dell’esperienza incarnata e dell’interconnessione tra sé interno e sé esterno, tra soggetto e oggetto d’arte.

�  la pratica autobiografica non sia una pratica trasparente che riproduce fedelmente l’individualità autentica di un soggetto sovrano, coerente e fisso, perché essa è inscindibile dall’esperienza materiale, incarnata del soggetto, con le sue variabili culturali, linguistiche, sessuali, economiche, geografiche.

�  “Differenziare il canone” (Griselda Pollock)

�  L’arte autobiografica femminista contemporanea sfida in modo radicale il potere centrale e crea dei contro-discorsi, attraverso una soggettivazione dei discorsi centrali(zzanti).

�  la “differenziazione del canone” nelle opere di artiste multiculturali o che si muovono negli interstizi tra più culture, lingue, storie, geografie, risulta de-centrante anche rispetto alle artiste occidentali.

�  studiare la relazione tra “chi parla”, “chi parla per”, “chi è parlato” e “chi ascolta”.

La questione della rappresentazione: l’identità, la differenza, la relazione �  Problematizzazione: relazione tra rappresentazione,

come esposizione artistica e/o filosofica, e rappresentatività politica e/o identitaria.

�  criticità: trasparenza del sé; autenticità dell’esperienza; politica dell’identità

�  Oggettivazione delle differenze (Spivak; hooks)

�  Tensione tra identità e differenza

�  Arte femminista tra divenire e immanenza

�  “femminine resistance of the text” (Shoshana Felman)

Autobiografia come

�  Connettività

�  Pratica della relazione

�  Politica di posizionamento

�  Border thinking

�  Sconfinamento e contaminazione

�  Destabilizzazione del “proprio” e del “medesimo”

Collage

�  Braque, Picasso

�  dislocazione delle modalità di pensiero, osservazione e azione trascendentali

�  riconoscimento della marginalità, dell’esistenze umili e banali della quotidianità

�  un’emancipazione che rimane pur sempre nei limiti dell’eurocentrismo e dell’occidentalismo e del patriarcato

Collage femminista �  linguaggio autobiografico fortemente politico di

appropriazione e disfacimento, affermazione e sovversione dei codici epistemologici vigenti

�  Hanna Hoch, Claude Cahun, Loiuse Bourgeois, Carol Rama, Anna Trapani, Miriam Shapiro, Nancy Spero, Linder Sterling

“In these works, aesthetic negotiation of the subject mirrors back to the viwer an imaginary bodily unity – as other and as cultural other – exposed, shattered, and collaged in pieces reiteratine a fantasy of a chaotic body, fluid and fragmentary … mocking the ideal of plenitude, with its illusion of homogeneization (difference subsumed by wholeness), these works criticized political issues of representation of race, class, and gender” Chaterine de Zegher, Inside the Visible (1999).

Hannah Hoch, Cut with the Dada Kitchen Knife through the Last Weimar Beer-Belly Cultural Epoch in Germany, 1919.

Hannah Hoch, The indian Dancer, 1930

Claude Cahun

Claude Cahun

Carol Rama, “Dorina”, 1940

Carol Rama

Louise Bourgeoise, araignée

Louise Bourgeoise, Happiness Overdose

Louise Bourgeoise, Ode à la Bièvre

Miriam Shapiro

Miriam Shapiro, Agony Garden

Nancy Spero, black paintings (anni 60)

Nancy Spero, We Are Pro-Choice, 1992

Linder Sterling (anni 80)

estetica femminista transculturale rivendicazione di forme di esistenza che sono coalizioni, affiliazioni, costellazioni di appartenenze e disgiunture considerare queste pratiche estetiche all’interno delle dinamiche della postmodernità, dei flussi culturali ed economici transnazionali “regionalismo critico” (Rey Chow) “l’attento rifiuto dell’abbandono postmodernista come una politica universalista va mano nella mano con la sua insistenza sulla necessità di descrivere in dettaglio la storia, nel senso di spezzettarla, così che possa acquistare più terreno nella lotta sociale e la differenza sessuale diventi un modo di impegnarsi non solo con le donne ma anche con altre tipologie di sottomissione.” (“Automi postmoderni”, Rey Chow).

Museo&

&

“L’idea&di&accumulare&tu2o,&l’idea&di&fermare&in&qualche&modo&il&

tempo,&o&piu2osto,&di&farlo&depositare&all’infinito&in&un&certo&spazio&

privilegiato,&l’idea&di&cos=tuire&l’archivio&generale&di&una&cultura,&la&

volontà&di&rinchiudere&in&un&luogo&ogni&tempo,&ogni&epoca,&ogni&forma&

e&ogni&gusto,&l’idea&di&cos=tuire&una&spazio&per&ogni&tempo,&come&se&

questo&spazio&potesse&essere&defini=vamente&fuori&tempo,&questa&è&

un’idea&tu2a&moderna:il&museo&e&la&biblioteca&sono&delle&eterotopie&

proprie&della&nostra&cultura.”&&

(Michel&Foucault,Utopie,(Eterotopie)&

&

Come&disposi=vo&di&rappresentazione&dell’iden=tà&e&dei&saperi&

disposi-vo&(Deleuze)&esposi=vo&della&missione&

civilizzatrice.&I&musei&erano&strumen=&di&potere&e&

conoscenza&

Il&museo&moderno&come&“exhibi=onary&

complex”&is=tuzionale&su&cui&si&basa&lo&sviluppo&

e&la&circolazione&di&discipline.&&

Disposi=vo&disciplinante&

•  organizzazione&dello&spazio&e&della&relazione&tra&ogge2o&visto&e&sogge2o&vedente,&

definendo&delle&norme&di&condo2a&pubblica&e&

strategie&di&sorveglianza.&&

•  “the&power&to&name,&to&represent&common&

sense,&to&create&official&versions,&to&represent&

the&social&world,&and&to&represent&the&

past.”&(HooperOGrenhill,&2000)&&

Declino&del&sogno&conservatore&del&museoOnazione&

•  Flussi&migratori&globali&

I&musei&sono&invita=&a&reinventare&il&loro&linguaggio,&la&loro&relazione&con&il&“potere&rappresenta=vo”&per&affrontare&la&sfida&di&una&contemporaneità&cara2erizzata&da&migrazioni,&interdipendenze&planetarie,&re=&di&flussi&e&informazioni.&&

•  Arte&contemporanea&(avanguardia&novecentesca,&movimen=&ar=s=ci&anni&Sessanta&e&Se2anta,&arte&relazionale)&

•  Trasformazione&del&museo&in&“postOmuseo”&(Stuart&Hall)&

&

&

•  Tu2avia,&nel&museo&permangono&le&tracce&di&

una&contemporaneità&ancora&segnata&da&

vecchi&e&nuovi&colonialismi,&marginalizzazioni,&

disuguaglianze&poli=che&ed&economiche,&

razzismi,&sessismi.&&

•  Com’è&possibile&decolonizzare&i&musei,&per&

disfare&e&interrogare&radicalmente&le&più&

diffuse&e&soYli&prospeYve&monoli=che&della&

cultura&e&della&memoria&e&la&rela=va&épistéme((

che&impregna&i&loro&linguaggi&e&discorsi?&&

Trasformare&il&museo&

•  Arte&postcoloniale&(non&is=tuzionale,&an=Onazionalista,&borderOcrossing:&Mona&Hatoum,&Emily&Jacir,&Zineb&Sedira…)&

•  Nuove&pra=che&ar=s=che&e&museali&

•  Il&museo&diviene&uno&spazio&cri=co,&&

•  Spazio&fluido&e&di&intervento&&•  ‘contact&zone’&(Mary&Louise&Pra2),&perché&in&esso&convergono&molteplici&luoghi,&storie,&memorie.&&&&

Senso&contemporaneo&e&planetario&della&memoria.&&

Memoria(trans7storica((Homi&Bhabha)(

•  Una&memoria&considerata&nella&possibilità&di&

connessione&con&altri&luoghi&e&altri&tempi.&&

•  Si&tra2a&di&considerare&la&memoria&nella&sua&

transOstoricità.&

•  La&memoria&si&configura&come&una&forma&di&

intervento&nella&contemporaneità,&me2endoci&

di&fronte&alla&nostra&condizione&di&abitan=&di&

spazi&transnazionali.&&

Museo&delle&migrazioni&di&Lampedusa,&PortoM,&come&esempio&

di&spazio&della&memoria&transOstorica,&zona&di&conta2o,&

archivio&fluido&della&modernità&migrante&

“Con&gli&oggeY&dei&migran=”,&Lampedusa&2013&

Gli&oggeY&

•  “Gli(ogge=,(tu=(gli(ogge=,(tra?engono(e(rilasciano(energia.(

Tu?a(la(materia(è(energia,(vibrazione,(movimento(ed(è(

modificata(dall’energia(che(la(trapassa,(la(de7genera,(che(la(

modifica(in(eterno,(dall’interno(e(dall’esterno.(Noi(stessi(siamo(

parte(di(questo(movimento(eterno.”((

•  “Gli(ogge=(si(ricreano,(sia(a(livello(energe-co(che(culturale,(

ogni(volta(che(qualcuno(si(pone(davan-(a(loro(come(

spe?atore,(come(studioso,(come(manipolatore.(Tu?o(è(in(

perenne(trasformazione,(sempre,(quindi(anche(gli(ogge=,(

nonostante(tu=(gli(sforzi(che(facciamo(per(archiviarli,(‘fissarli’(

con(i(restauri,(con(le(protezioni,(dando(loro(dei(valori.”(

•  “..cosa(possono(ques-(ogge=,(adesso?(Chi(ri7definisce(

l’ogge?o(lo(ri7cos-tuisce,(chi(lo(ha(salvato(lo(ha(già(posto(su(

un(livello(nuovo:((da(spazzatura(è(divenuto(simbolo(

stra-ficato.((

•  Lo(stesso(avviene(con(i(corpi(dei(migran-.(Li(si(rappresenta(

sempre,(specialmente(da(un(punto(di(vista(media-co.(Ma(in(

realtà(non(ci(sono(“Migran-”,(“Clandes-ni”,(“Turchi”,(queste(

categorie(vengono(create(per(comodità(poli-ca(e(di(

linguaggio,(lo(stesso(linguaggio(che(ci(dà(l’illusione(di(scegliere(

e(definire,(ma(in(realtà(ci(sceglie(sempre…”((

•  Da&spazio&disciplinato&e&“curato”,&luogo&aneste=zzato,&immune&e&impermeabile&alle&storie&dei&traumi&e&ferite&coloniali&

•  A&luogo&capace&di&accogliere&le&istanze&problema=che&di&“immagini&incurabili”&(Tarek&Elhaik)&provenien=&da&altrove.&&

•  I&musei&sme2ono&di&essere&dei&disposi=vi&esposi=vi&e&confinari&(Biemann&2014),&e&diventano&instabili,&eccedono&le&loro&pare=&bianche&(Cur=&2012),&diventano&marginali,&e&si&aprono&alla&possibilità&di&un&museo(postcoloniale.&

L’este=ca&postcoloniale&e&la&ques=one&della&

rappresentazione&

•  “The&difficulty&lies&in&establishing&what&is&‘representable’&and&how&this&can&be&proposed&when,&as&postcolonial&aesthe=cs&underlines,&images&and&sounds&do&not&simply&stand(for(life&but&rather&can&themselves&be&considered&as(life.&They&emerge&as&a&force&that&exceeds&the&status&of&representa=on&and&visuality&itself.”&(De&Angelis,&Ianniciello,&Orabona,&Quadraro&2014).&

•  &“Art&history&and&artworks&could&be&understood&as&experimenta=ons&with&the&real,&with&the&material&forces&found&in&the&world,&rather&than&representa=ons&of&the&real.”&(Grosz,&Chaos,(Territory,(Art,&2009)&&

&

Zineb Sedira: l’arte dello sconfinamento Lara Baladi: l’arte del nomadismo Mona Hatoum: l’arte dell’estraneità Emily Jacir: l’arte della riappropriazione

Zineb(Sedira((

Arte&come&esempio&di&sconfinamento&(auto)biografico&

che,&assumendo&una&visione&opaca,&indis=nta,&e&

pertanto&aperta,&plurale,&me2e&in&discussione&

l’inquadramento&del&sé&e&dell’altro,&del&proprio&e&

dell’estraneo,&interrogando&i&limi=&culturali,&geografici&e&

storici&degli&spazi&a2raversa=&e&dello&spazio&del&sé.&&

•  “Arte&segreta&dell’invisibilità”&•  “the&migrant&woman&can&subvert&the&perverse&

sa=sfac=on&of&the&racist,&masculinist&gaze&that&

disavowed&her&presence,&by&presen=ng&it&with&an&

anxious&absence,&a&counterOgaze&that&turns&the&

discriminatory&look,&which&denies&her&cultural&and&

sexual&difference,&back&on&itself.”&Homi&Bhabha,&The(

Loca-on(of(Culture,&London,&Routledge,&1998,&p.&47.&&&

Self7Portrait,(or(the(Virgin(Mary((2001)&

Transi-onal(Landscape((2006)&

Framing&the&View&(2008)&

Haunted&House&(2006)&

MiddelSea&

MiddleSea&(2008)&

Floa-ng(Coffins((2009)&

Sugar(Routes,&2013&