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Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Lo scenario economico.
Distribuzione del reddito e crescita.
Luca Paolazzi
Direttore Centro Studi Confindustria
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Is Italy Facing the Stability of the Graveyard?
COME ERAVAMO!
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Italy’s Fragile Comeback
COME SIAMO?
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I TEMI
OK: la risalita è iniziata, ma...
Il CSC rivede all’insù le previsioni.
Forti venti a favore ma reattività diminuita...
…per ragioni di fondo e freni straordinari.
Distribuire meglio, crescere di più.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I TEMI
OK: la risalita è iniziata, ma...
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La risalita è iniziata, ma sarà lunga e difficile.
Perciò la parola ripresa è inappropriata, anche politicamente: è da evitare.
Il 2015 è partito bene e ci sono ulteriori positive indicazioni.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
PIL in lento recupero (Italia, var. % e miliardi di euro, prezzi costanti, dati trimestrali destag.)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
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2011 2012 2013 2014 2015
Variazioni congiunturali Livelli (scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
L’occupazione sta già risalendo (Italia, migliaia di occupati, variazioni trimestrali; attese delle imprese a 3 mesi)
* Differenze tra % risposte in rialzo/ribasso, posticipate di 3 mesi. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT e Banca d’Italia-Il Sole24Ore.
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2012 2013 2014 2015
Var. occupatiAttese su occupazione* (scala destra)Attese su condizioni operative* (scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Le vendite di auto sono ripartite (Italia, dati trimestrali destagionalizzati)
Aprile e maggio trimestralizzati per il secondo trimestre 2015. Fonte: elaborazioni CSC su dati ANFIA.
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2011 2012 2013 2014 2015
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I TEMI
Il CSC rivede all’insù le previsioni.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2013 2014 2015 2016
Commercio mondiale 2,7 3,3 3,0 4,4
Prezzo del petrolio1 108,9 99,2 62,0 70,0
Prodotto interno lordo
Stati Uniti 2,2 2,4 2,2 2,7
Area euro -0,3 0,9 1,4 1,8
Paesi emergenti 5,0 4,6 4,2 4,7
Cambio dollaro/euro2 1,33 1,33 1,13 1,15
Tasso FED3 0,11 0,09 0,29 1,19
Tasso di interesse a 3 mesi USA3 0,27 0,23 0,40 1,30
Tasso BCE3 0,55 0,16 0,05 0,05
Tasso di interesse a 3 mesi Area euro3 0,22 0,21 0,02 0,06
Lo scenario internazionale (Variazioni %)
1 Dollari per barile; 2 livelli; 3 valori percentuali. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Eurostat, FMI e CPB.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Questo scenario non incorpora due fattori di rischio:
più debole trend globale e contagio greco.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Fa capolino la stagnazione secolare (PIL, variazioni % medie annue, previsioni per i 5 anni successivi)
Fonte: elaborazioni CSC su dati FMI.
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2011 2012 2013 2014 2015
Emergenti Mondo Avanzati
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2013 2014 2015 2016
Prodotto interno lordo -1,7 -0,4 0,8 1,4
Consumi delle famiglie residenti -2,9 0,3 0,6 1,2
Investimenti fissi lordi -5,8 -3,3 1,2 2,9
di cui: macchinari e mezzi di trasporto -4,4 -1,7 3,0 3,8
di cui: in costruzioni -7,2 -4,9 -0,5 2,1
Esportazioni di beni e servizi 0,5 2,6 3,8 4,4
Importazioni di beni e servizi -2,3 1,8 3,6 4,2
Saldo commerciale1 2,2 3,1 4,0 4,0
Occupazione totale (ULA) -1,9 0,2 0,5 1,0
Tasso di disoccupazione2 12,1 12,7 12,3 12,0
Prezzi al consumo 1,2 0,2 0,2 0,6
Retribuzioni totale economia3 1,0 0,8 1,2 0,9
Le nuove previsioni del CSC per l’Italia (Variazioni %)
1 Fob-fob, valori in % del PIL; 2 valori percentuali; 3 per ULA. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2013 2014 2015 2016
Entrate totali 48,0 47,7 47,5 47,2
Uscite totali 50,9 50,7 50,2 49,3
Pressione fiscale apparente 43,3 43,0 43,0 42,7
Pressione fiscale effettiva 48,9 48,6 48,5 48,2
Indebitamento netto 2,9 3,0 2,7 2,0
Indebitamento netto strutturale 0,8 0,9 0,8 0,9
Saldo primario 1,9 1,6 1,6 2,3
Saldo primario strutturale 4,3 3,8 3,5 3,4
Debito pubblico 128,5 132,1 132,7 131,9
Debito pubblico (netto sostegni)1 125,1 128,4 129,0 128,3
Finanza pubblica sotto controllo (Italia, valori in % PIL)
1 Prestiti diretti a paesi euro e quota di pertinenza dell’ESM. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Banca d’Italia.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Previsioni per l’Italia a confronto…
2015 2016
Morgan Stanley (12 aprile 2015) 0,7 1,7 2,1Citigroup (17 giugno 2015) 0,8 1,4 2,3CSC (26 giugno 2015) 0,8 1,4 2,0Prometeia (05 giugno 2015) 0,7 1,4 3,0 2,7Governo (10 aprile 2015) 0,7 1,4 2,6 1,8Commissione europea (5 maggio 2015) 0,6 1,4 2,0Banca d'Italia (17 aprile 2015) 0,5 1,5 2,6 1,8FMI (18 maggio 2015) 0,7 1,2 1,7ISTAT (07 maggio 2015) 0,7 1,2Deutsche Bank (27 marzo 2015) 0,6 1,3 2,7 2,2OCSE (18 marzo 2015) 0,6 1,3 2,7 1,8REF (28 aprile 2015) 0,7 1,1 2,8 2,3UniCredit (18 giugno 2015) 0,6 1,2 1,9Intesa SanPaolo (15 maggio 2015) 0,6 1,2 2,7 2,0BOFA - Merrill Lynch (maggio 2015) 0,6 1,2
2,6
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3,02,7
PIL (var. %) Deficit/PIL (%)
2015 2016
Ordinate per la variazione cumulata del PIL 2015-2016.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
…e riviste al rialzo (PIL, variazioni %, stime rilasciate nei mesi indicati)
In rosso le previsioni del CSC. Fonte: elaborazioni CSC su stime dei vari istituti.
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dic-14 mag/giu-15 dic-14 mag/giu-15
2015
2016
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Siamo soddisfatti? NO!
Perché la performance non è quella che ci sarebbe stata in altri tempi,
di fronte a così forti stimoli esterni.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I TEMI
Forti venti a favore ma reattività diminuita...
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I forti venti a favore:
• il prezzo del petrolio più basso;
• la svalutazione dell’euro;
• il commercio mondiale in rilancio;
• il nuovo calo dei tassi di interesse.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
2015 2016 Cumulato
Nelle previsioni CSC di: Nelle previsioni CSC di: Nelle previsioni CSC di:
Giugno 2015
Dicembre 2014**
Giugno 2015
Dicembre 2014**
Giugno 2015
Dicembre 2014**
Petrolio 0,48 0,36 0,27 0,22 0,75 0,58
Cambio 1,29 0,49 0,43 0,18 1,72 0,67
Commercio mondiale -0,04 0,13 0,13 0,16 0,09 0,29
Tassi a lunga* 0,22 0,00 0,33 0,00 0,55 0,00
Totale 1,95 0,98 1,16 0,56 3,11 1,54
L’impatto dei fattori favorevoli sul PIL italiano (Aumenti del PIL in punti %)
* BTP decennale da 2,89% nel 2014 a 1,85% nel 2015 e 1,87% nel 2016. ** Petrolio: da 99 dollari al barile nel 2014 a 70 nel 2015 e 75 nel 2016.
Cambio: da 1,33 dollari per euro nel 2014 a 1,25 nel 2015-2016. Commercio mondiale: da +3,3% nel 2014 a +4,4 nel 2015 e +4,5% nel 2016.
Fonte: elaborazioni e simulazioni CSC.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Le condizioni propizie rimarranno grazie a: • l’ampio eccesso di offerta del petrolio,
che limiterà il recupero del prezzo; • la prospettica divaricazione nei tassi
di interesse USA, che continuerà a sostenere il dollaro;
• la BCE che, acquistando titoli, terrà basso il costo del denaro nell’Eurozona.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Petrolio: offerta superiore alla domanda (Dollari al barile e milioni di barili al giorno, dati mensili e medie annue)
2015-2016: previsioni EIA per domanda e offerta. Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters ed EIA.
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2011 2012 2013 2014 2015 2016
Prezzo del BrentOfferta mondiale (scala destra)Domanda mondiale (scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Lo spread dei tassi tiene giù l’euro (Valori % e dollari per euro, dati mensili)
* Tassi ufficiali; per la FED: tasso effettivo; da luglio 2015: previsioni CSC. Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.
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2014 2015 2016
BCE - FED*
Dollaro/euro (scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Si amplia il portafoglio titoli della BCE (Titoli pubblici e privati, stock in miliardi di euro, dati settimanali)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati BCE.
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2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Sono possibili ritardi temporali e sorprese positive.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Ordini interni in rimonta (Italia, saldo dei giudizi sugli ordini interni*, dati trimestrali destagionalizzati)
* Imprese manifatturiere. Secondo trimestre 2015: media aprile-maggio. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
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2011 2012 2013 2014 2015
Produttori di beni di consumo
Produttori di beni di investimento (scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Però ci sono ragioni di fondo e freni straordinari che si sommano,
nel ridurre la reattività, alle difficoltà esistenti prima della crisi.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Minore reattività = PIL più basso (PIL italiano, miliardi di euro, prezzi costanti)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
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2013 2014 2015 2016
Previsioni CSC 2015-2016
Piena efficacia dei fattori favorevoli nel 2015-2016
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Nell’industria la produzione arranca (Italia, indici mensili in volume e destagionalizzati, medie mobili centrate
a 3 termini, gennaio 2013=100)
Produzione industriale di maggio 2015: stima CSC. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Indagine Rapida.
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2013 2014 2015
Fatturato totale
Produzione
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I TEMI
…per ragioni di fondo e freni straordinari.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Le ragioni di fondo:
• tassi e cambio bassi sono “estremi rimedi a mali estremi”;
• l’inflazione rimane vicina a zero;
• la politica di bilancio resta restrittiva;
• la crisi ha diminuito il già limitato potenziale di crescita del Paese.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Inflazione pericolosamente giù (Indici armonizzati dei prezzi al consumo*; variazioni % annue)
* Esclusi energia e alimentari. 2015: primi cinque mesi. Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
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Eurozona Italia
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La restrizione della politica di bilancio (Var. assolute dei saldi di bilancio strutturale, dati cumulati, segno invertito)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea.
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-1,02012 2013 2014 2015
Eurozona
Italia
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I freni straordinari:
• estrema selettività del credito;
• alta disoccupazione;
• costruzioni deboli;
• redditività ai minimi;
• CLUP penalizzante;
• capacità produttiva inutilizzata;
• risparmio ridotto.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d’Italia.
L’alto rischio di credito blocca i prestiti (Italia, imprese, stock di fine periodo, in % dei prestiti
e indice gennaio 2011=100, dati destagionalizzati)
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2011 2012 2013 2014 2015
Sofferenze bancarie
Prestiti (scala destra)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Disoccupazione alta e strutturale (Italia, in % della forza lavoro, dati destagionalizzati)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT e INPS.
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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Disoccupati
Disoccupati + ULA in CIG
Tasso di disoccupazione lunga durata
62,1
50,7
Disoccupazione di lunga durata in % del totale
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Case: giù prezzi e investimenti (Italia, dati trimestrali destagionalizzati, 1o trimestre 2005=100)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e OCSE.
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Prezzi Investimenti (in volume)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Redditività ai minimi nel manifatturiero (Italia, margine operativo in % dello stock di capitale netto)
MOL: VA (al lordo e al netto degli ammortamenti) - reddito da lavoro, aggiustato per il peso del lavoro indipendente (utilizzando le ULA) e corretto per l’IRAP.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
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Margine di profitto lordo
Margine di profitto netto
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
+15,2
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+15,6
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Italia
Italia con interventi Legge di Stabilità 2015
Spagna
Francia
Germania
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Fuori linea il CLUP italiano (Industria in senso stretto, 2000=100)
2000-2007 (var. %)
2007-2013 (var. %)
-3,0
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
Scarso utilizzo degli impianti (Italia, valori %, dati trimestrali destagionalizzati)
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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Media 2000-2007
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Ridotto il risparmio delle famiglie (Italia, propensione al risparmio*, valori %, medie mobili su dati trimestrali)
* Misurata dalla quota di risparmio lordo sul reddito disponibile lordo delle famiglie. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.
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Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Per recuperare il terreno perso è necessario rimuovere gli ostacoli
e attuare le riforme, in modo da tornare a crescere al 2,5%.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Le leve su cui agire sono:
• conoscenza,
• concorrenza,
• burocrazia,
• lavoro.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
PIL italiano: sentieri di ritorno al 2007 (Italia, miliardi di euro, prezzi costanti)
Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT, FMI.
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2.000
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2.600
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Livello del PIL nel 2007
Previsioni FMI dal 2017 (1% crescita media annua)
Trend (1995-2007)
PIL in crescita al 2,5% medio annuo dal 2017
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Se non faremo nulla torneremmo ai livelli del 2007 nel 2023.
Se agiremo riagguanteremo il trend pre-crisi nel 2037.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Non ci si può, perciò, fermare neanche un attimo per compiacersi dei segnali
di recupero, per quanto chiari.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
I TEMI
Distribuire meglio, crescere di più.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Sulla distribuzione del reddito i dati mettono in luce in Italia una realtà
spesso diversa dall’opinione comune e da quella degli altri paesi.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La quota del lavoro sul valore aggiunto è ai massimi storici, mentre la redditività
degli investimenti è ai minimi.
Tra lavoro e capitale e nel complesso del reddito non è vero che il lavoro dipendente è penalizzato.
1o DATO
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Quota lavoro record (Italia; reddito da lavoro in % del valore aggiunto ai prezzi base)
Reddito da lavoro aggiustato per il peso del lavoro indipendente (utilizzando le unità di lavoro) e corretto per l’introduzione dell’IRAP.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
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1970 1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006 2010 2014
Settore privato netto locazioni Manifatturiero
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Profitti ai minimi storici,… (Italia; MOL in % del valore aggiunto ai prezzi base)
MOL: VA - reddito da lavoro, aggiustato per il peso del lavoro indipendente (utilizzando le ULA) e corretto per l’IRAP.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
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1970 1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006 2010 2014
Manifatturiero Settore privato netto locazioni
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
…anche se è salita l’intensità di capitale,… (Italia; stock di capitale netto a prezzi costanti su ULA totali)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
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Manifatturiero
Settore privato netto immobiliare e manifattura
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
…e molto più bassi dei concorrenti (Industria in senso stretto; MOL in % del valore aggiunto a prezzi base)
2000 2007 2014
Spagna 39,3 43,6 47,7
Eurozona 37,7 42,1 39,7
Francia 41,6 39,8 37,2
Germania 29,1 39,1 37,1
Italia 40,2 38,7 33,0
MOL: VA - reddito da lavoro, aggiustato per il peso del lavoro indipendente (utilizzando le ULA) e corretto per l’IRAP. Per la Francia dati 2013.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
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Negli anni della crisi le retribuzioni reali hanno tenuto meglio del PIL pro-capite,
sono aumentate nel manifatturiero.
2o DATO
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Nell’industria buste paga aumentate… (Italia; retribuzioni reali nette per unità di lavoro dipendente, var. % cumulate)
Deflazionate con l’indice dei prezzi al consumo; prezzi costanti 2014. Al netto di contributi INPS a carico del lavoratore e di imposta sul reddito, comprensiva di addizionali
regionali e locali (aliquote per lavoratore single senza figli con salario pari a quello medio). Settore pubblico: dati ricostruiti dal conto economico delle Amministrazioni Pubbliche.
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
2000-2007 2007-2014 2000-2014
Intera economia 6,9 -4,6 2,0
Settore pubblico 14,3 -9,6 3,4
Settore privato 5,1 -2,8 2,1
Settore manifatturiero 7,5 4,5 12,4
Per memoria:
Reddito reale disponibile per famiglia -3,2 -17,4 -20,0
PIL pro-capite 5,1 -11,9 -7,5
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…ma slegate dalla produttività (Industria netto costruzioni; indici 2000=100)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
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2000 2014
Salari orari reali
Produttività oraria
Francia
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Salari orari reali
Produttività oraria
Germania
2000 2014
Salari orari reali
Produttività oraria
Spagna
2000 2014
Salari orari reali
Produttività oraria
Italia
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Il ventaglio retributivo è più chiuso che negli altri paesi e ciò penalizza
competenze, merito e investimento in capitale umano.
3o DATO
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Retribuzioni italiane molto uniformi… (Retribuzioni nette, rapporto % fra 9o decile e mediana)
* Per la Germania dati 1972; per l’Italia dati 1973 e per la Spagna dati 2004. ** Per la Francia e la Spagna dati 2011; per la Germania dati 2010.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Chartbook of Economic Inequality.
1970* 2012**
Stati Uniti 185,2 244,1
Francia 207,3 203,4
Regno Unito 173,3 197,6
Spagna 210,0 196,3
Germania 152,1 180,2
Italia 176,5 159,0
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
…poco premianti l’istruzione… (Retribuzione relativa, valori %, 2012)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Chartbook of Economic Inequality.
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Stati Uniti Germania Regno Unito Francia Italia Spagna Svezia
Laureati/Diplomati Diplomati/Non diplomati
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…e le competenze (Retribuzioni medie mensili in dollari PPA per lavoratori a tempo pieno,
livelli OCSE PIAAC di competenze matematiche, 2012)
Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE PIAAC.
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Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4/5
Francia Germania
Spagna Italia
Stati Uniti
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La mobilità intergenerazionale è minore e ciò tende a perpetuare le differenze.
4o DATO
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
In Italia retribuzioni “ereditarie” (Quota % della retribuzione dei figli spiegata da quella dei padri, 2005)
Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE.
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Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
La maggiore concentrazione del reddito personale è dovuta al dualismo territoriale
e, dunque, all’arretratezza del Mezzogiorno.
5o DATO
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Italia: più disuguaglianza, dovuta al Sud… (Indice di concentrazione di Gini su reddito disponibile equivalente)
1967 1980 1990 2000 2007 2013
Stati Uniti 32,6 30,3 33,3 36,7 37,8 37,4
Regno Unito 25,7 26,9 33,1 34,4 35,7 34,8
Spagna 25,9 31,8 30,2 33,6 30,7 34,2
Italia 37,6 31,8 30,8 33,4 32,8 33,3
Francia 32,1 30,3 28,2 27,8 28,2 31,1
Italia - Centro Nord 28,1 29,9 29,6 30,0
Germania 29,6 27,7 26,5 26,6 28,8 28,6
Per Germania, Francia e Stati Uniti dati 2012; per Italia - Centro Nord dati 2010. Fonte: elaborazioni CSC su dati Standardized World Income Inequality Database
e Luxemburg Income Study.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
…ma bassa la concentrazione dei redditi… (Quota detenuta dall’1% con reddito individuale lordo più alto)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Chartbook of Economic Inequality.
Il dato più vecchio… …e il più recente
Anno Quota % Anno Quota %
Stati Uniti 1970 7,8 2012 19,3
Regno Unito 1970 7,1 2011 12,9
Germania 1971 11,6 2007 12,7
Italia 1974 7,5 2009 9,4
Spagna 1981 7,5 2010 8,2
Francia 1970 8,3 2009 7,9
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
…e della ricchezza (Quota del top 10%)
Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE.
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Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Lo Stato redistribuisce molto ma il welfare, essendo concentrato sulle pensioni,
non è perequativo.
6o DATO
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
In Italia la redistribuzione abbatte la disuguaglianza…
(Differenza assoluta, indice di Gini sui redditi post e pre imposte-trasferimenti)
2011
Corea -3,1
Svizzera -7,9
Stati Uniti -11,8
Paesi OCSE -16,1
Svezia -16,1
Spagna -17,6
Italia -18,0
Regno Unito -18,1
Francia -20,3
Germania -21,2
Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE.
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…ma i trasferimenti sono poco progressivi (Progressività; popolazione in età lavorativa; indici; fine anni 2000)
Trasferimenti in denaro
Pensioni di vecchiaia
Regno Unito 72,8 66,0
Danimarca 70,3 88,1
Paesi Bassi 58,3 54,5
Stati Uniti 54,5 49,4
Media OCSE 48,0 47,1
Germania 41,1 32,2
Italia 32,7 24,5
Francia 21,5 9,7
Progressività: indice di Kakwani = indice di Gini sui trasferimenti – indice di Gini sui redditi pre imposte e trasferimenti.
Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Il drammatico aumento dei poveri negli anni della crisi è dovuto all’arretramento
generale del reddito del Paese.
Rende più fragili società ed economia.
7o DATO
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Balzo della povertà assoluta… (Italia, numero di famiglie e individui in condizione di povertà assoluta,
dati annuali, migliaia)
Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.
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2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Famiglie Individui
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea.
105,1
86,7
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…nel Paese che è diventato più povero (Italia, PIL pro-capite, Euroarea al netto Italia=100)
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
Per la povertà due Italie (Persone a rischio povertà in % della popolazione totale)
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria
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