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12 EconomiaL’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE 2016
rere ai ripari per attivare strumenti di ammortizzazione sociale. È già successo con le aperture domenicali, dopo il boom degli inizi». Proprio la gestione del personale è uno dei punti cruciali delle discussioni con Carrefour. «Chiediamo una stabilizzazione dei lavoratori, che sia occupazionale e dal punto divista della sicurezza. Creare occasioni di assunzione e prevedere dei percorsi, per far sì che chi lavora di notte possa anche spostarsi su altri turni».
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stesso periodo del 2015». Se, come riferisce il sindacato, il colosso francese della grande distribuzione con le aperture «notturne» ha assunto oltre mille persone in tutta Italia, Lorenzi si chiede «cosa succederà quando le catene concorrenti decideranno di fare altrettanto?». A questo proposito Lorenzi ipotizza: «È naturale pensare che quando anche gli altri avranno occupato i loro segmenti, questagrande euforia occupazionale crollerà miseramente, alla pari con il fatturato, e dovremo cor
tutti i punti vendita occupano circa 400 dipendenti.
Diego Lorenzi della FisascatCisl di Bergamo si interroga sui risultati della formula dell’apertura 24 ore su 24. «Stando ai numeri su scala regionale, l’apertura continua ha fatto aumentare le vendite dei supermercati coinvolti tra il 9% e il 16%. E piùin generale la strategia di Carrefour, basata anche su nuove offerte commerciali e servizi ai clienti, nei primi nove mesi dell’anno ha visto una crescita del fatturato del 2,2% rispetto allo
Dati su scala regionaleTra città e provincia ci sono6 supermercati che lavorano anche di notte. I timori della Fisascat-Cisl per il futuro
Più della metà dei punti vendita Carrefour della nostraprovincia è aperta 24 ore su 24. Due di questi supermercati si trovano in città (in via Baioni e via Borgo Palazzo); gli altri quattro sono distribuiti ad Albino, Calusco d’Adda, Caravaggio e Osio Sotto. Complessivamente,
Carrefour aperti 24 ore, vendite su anche del 16% GIORNATA FORMATIVALife Inno.Pro.Wirefa tappa al «Natta
Domani giornata formativaall’Istituto «Giulio Natta» diBergamo, legata al progettoLife Inno.Pro.Wire, finanziatodall’Ue e nato dalla partnership tra il Gruppo Maccaferrie RadiciGroup. L’obiettivo,elaborare un processo innovativo e di minore impattosull’ambiente, per la produzione di fili di acciaio estrusiutilizzati per la realizzazionedi strutture protettive e dicontenimento in rete metallica.
PROMOSSO CON CONFIMIBanca e impresa Convegno al Creberg
«Banca e impresa, insieme percrescere»: questo il titolo delconvegno promosso da Confimi Apindustria Bergamo e dalCredito Bergamasco per domani, giovedì 24 novembre alle 17,30 nella sala Traini dellasede Creberg. InterverrannoPaolo Agnelli (presidenteConfimi), Fabrizio Zambetti(Banco PopolareCreberg),Andrea Ferretti (docente),Francesco Purificato (Confimi) e Monica Crotti (BancoPopolare).
«L’obiettivo spiegano i sindacati è armonizzare il più possibile, per gli istituti della contrattazione di secondo livello, alcuni trattamenti dei lavoratori assunti con contratto Uneba a quelli di chi, invece, è assunto con il contratto della sanità pubblica. I trattamenti che abbiamovoluto garantire uguali per tutti i lavoratori, indipendentemente dal contratto nazionale di riferimento, riguardano la produttività, i ticket mensa, alcuni permessi retribuiti e il diritto allo studio». Da parte sua, il direttore generale di Fondazione Carisma, Fabrizio Lazzarini, sottolinea: «Nella conduzione della trattativa si è privilegiata la creazione delle condizioni relazionali opportune per un corretto sviluppo delle risorse umane in azienda».
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La firmaIl rinnovo dell’accordo interessa 385 lavoratori. Armonizzazione tra i contratti della sanità pubblica e Uneba
Rinnovato il contratto aziendale alla Fondazione casa di riposo Carisma di via Gleno incittà, dove lavorano 385 persone, di cui 56 con un contratto parttime. Il nuovo integrativo, che va a coprire il triennio 201720182019, è in linea con quello precedente e va detto prosegue il percorso di armonizzazione dei due contratti nazionali della sanità pubblica e Uneba (contratto di riferimento nell’azienda bergamasca). Il premio di risultato parliamo di valori medi si aggira intorno ai 700 euro annui ed è legato a parametri come la presenza, la cosiddetta «appropriatezza documentale», vale a dire la correttezza nella compilazione delle carte, e la buona conservazione delle attrezzature. Il precedentecontratto aziendale era scaduto a fine dicembre 2015 e per quest’anno è prevista l’ultrattività.
Il nuovo integrativo, oltre chedalla Fondazione, è stato firmato dalla Rsu e dalle categorie sindacali di FpCgil, FpCisl, Usb e Fsi di Bergamo. «Per illustrare l’ipotesi di intesa abbiamo tenuto 15 assemblee, che hanno vistola partecipazione del 52% dei lavoratori», dicono i sindacati. Su 385 dipendenti hanno votato 199 persone: i «sì» sono stati 157,i «no» 40 (oltre a due astenuti).
Fondazione CarismaNell’integrativopremio di 700 euro
La casa di riposo di via Gleno
Soprattutto aziendedi costruzioni e più in generaledella filiera dell’edilizia comel’arredamento, ma anche imprese del comparto siderurgicometalmeccanico, delleenergie rinnovabili, del settore alberghiero, delle materieplastiche, del settore digitale:tutte interessate ad approdarea Dubai, e per questo hanno affollato ieri pomeriggio una sala del centro Congressi Giovanni XXIII dove si è tenuto ilmeeting «Meet Dubai buildyour business» («IncontraDubai, costruisci il tuo business») promosso dalla societàdi consulenza D&P International di Bergamo.
È stato Paolo Agnelli, presidente nazionale di Confimi edi Confimi Apindustria Bergamo, a spiegare le ragioni dellavoglia di internazionalizzazione da parte di tante nostreimprese: «Il mercato interno èfinito con la globalizzazione,andare all’estero è diventatauna scelta non voluta ma obbligata. Tutti devono cercare di allargare i propri orizzonti.Più che di internazionalizzazione parlerei di una vera e propria emigrazione di aziende».
Ma perché proprio Dubai?Lo hanno spiegato la giornalista Laura Cavestri, le commercialiste Laura Diana e Bar
Con Expo 2020 molte occasioni d’affari a Dubai per le nostre imprese
Dubai attira le nostre imprese Edilizia in testa ma non soloMeeting. Interessati anche alberghiero, green energy e arredamento«Non basta l’export, serve una filiale». «Approdo possibile con altre Pmi»
bara Pellicioli di D&P e i consulenti Sunil Singh e Mohammad Mohsin Ali della societàAdam Global di Dubai. Mentre, per Ubi Banca, Paolo Vitalie Luigi Landoni (quest’ultimoin collegamento skype dall’ufficio di rappresentanza Ubi diDubai) hanno illustrato qualesupporto finanziario (e nonsolo quello) può dare la banca
alle nostre imprese che decidono di sbarcare negli EmiratiArabi Uniti (Dubai è uno deisette emirati).
Dubai offre moltissime opportunità alle nostre aziende è stato spiegato non solo perExpo 2020 ma per tutte legrandi opere e infrastrutturepreviste nei prossimi anni,dall’aeroporto più grande del
mondo alle due linee di metropolitana, dai centri residenziali che andranno a costituiredi fatto una Dubai2 ai grandialberghi. Grandi chances dunque per le aziende di costruzioni e arredamento, per la green energy (è in costruzionea Dubai uno dei più grandi parchi solari del mondo), la farmaceutica, il food & beverage,la moda e il lusso.
«Vendiamo già a Dubai spiega Gianni Carminati, direttore commerciale dellaMarcital di Lecco guidata dalbergamasco Michele Pievani,produttrice di macchinari perl’edilizia con 100 dipendenti ma l’obiettivo ora è quello dicreare una filiale in loco, perché effettivamente le opportunità non mancano».
«Da soli non potremmo farcela ad andare a Dubai aggiunge Luigi Mosconi, titolaredella Blm di Leffe, specializzata in cosmetici per il compartoalberghiero per questo stiamo cercando di coinvolgere altre aziende della Val Serianaper unirci e proporre insiemepacchetti “chiavi in mano”».
«Interessata alle opportunità offerte da Dubai», si diceanche Beatrice Cividini dellaCividini Ingeco di Dalmine(ingegneria e costruzioni) guidata da Luca e Paolo Cividini.
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