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Relatori:Anna ARCOZZI-MASINO Mario MONTALCINI
Torino, ottobre 2011
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Premessa
• Il non profit è un sistema privato-sociale costituito da organizzazioni eterogenee (per dimensioni e natura giuridica) svolgenti compiti e funzioni di natura pubblico – sociale in diverse aree della vita sociale su base privata ma non di profitto
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L’impresa è orientata al profitto, cerca di massimizzare il risultato economico e in sede di negoziazione tenta di ricavare il massimo prezzo dalla controparte
L’impresa non profit non ha come scopo principale il profitto.
Essendo diverso il fine, l’operare delle organizzazioni non profit, non va valutato tanto in relazione alla loro capacità di produrre ricchezza economica, quanto in relazione:
alla quantità e qualità dei bisogni sociali soddisfatti all’utilità sociale da esse prodotta
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Diventa necessaria :una rappresentazione trasparente ed esaustiva
dell’attività, ottenuta attraverso una gestione contabile precisa e virtuosa che passa attraverso il recepimento di corretti principi contabili e l’impostazione di una contabilità strutturata in base alle dimensioni dell’ente
una rendicontazione articolata per progetto realizzato, caratterizzata dalla presenza a monte di una chiara programmazione
una forma di controllo esterno che verifichi come ultima fase, ex post, la regolarità della gestione al fine di garantire :i donatori privati , per le liberalitàlo stato, e le altre amministrazioni pubbliche, per gli
eventuali contributi e per le agevolazioni fiscalila collettività servita
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I Principi generali di Bilancio (cosiddetti postulati) :
Prevalenza della sostanza sulla formaComprensibilità dei dati espostiImparzialità una rappresentazione trasparente ed
esaustiva dell’attività, Prudenza e cautela in fase di stima, affinché attività
e proventi non siano sovrastimati e le passività e gli oneri non siano sottostimati
Comparabilità e coerenza: confrontare i risultati negli anni
AnnualitàSignificatività: le informazioni significative sono
quelle in grado di influenzare le decisioni degli utilizzatori
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L’importanza del Bilancio come documento di sintesi dell’attività svolta e come mezzo di verifica del raggiungimento dei propri obiettivi.
I documenti di bilancio sono:1. Stato Patrimoniale2. Rendiconto gestionale / Conto economico gestionale3. Nota integrativa4. Relazione di missione (c.d. conto morale)5. Relazione revisore
1.1 LO STATO PATRIMONIALE
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ATTIVO PASSIVO
A) CREDITI VERSO ASSOCIATI PER VERSAMENTO QUOTE A) PATRIMONIO NETTOB) IMMOBILIZZAZIONI I Patrimonio liberoI Immobilizzazioni immateriali 1) Risultato gestionale esercizio in corso 1) Costi di impianto e ampliamento 2) Risultato gestionale da esercizi precedenti 2) Costo di ricerca, sviluppo e di pubblicità 3) Riserve statutarie 3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione opere dell'ingegno 4) Contributi in conto capitale liberamente utilizzabili 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili II Fondo di dotazione dell'azienda (se previsto) 5) Avviamento III Patrimonio vincolato 6) Immobilizzazioni in corso e acconti 1) Fondi vincolati destinati da terzi 7) Altre 2) Fondi vincolati per decisione degli organi istituzionaliII Immobilizzazioni materiali 3) Contributi in conto capitale vincolati da terzi 1) Terreni e fabbricati 4) Contributi in conto capitale vincolati dagli organi istituzionali 2) Impianti e attrezzature 5) Riserve vincolate (per progetti specifici o altro) 3) Altri beni B) FONDI PER RISCHI E ONERI 4) Immobilizzazioni in corso e acconti 1) Per trattamento di quiescenza e obblighi simili
2) Altri
CONTENUTO STATO PATRIMONIALE DELLE AZIENDE NON PROFIT
1.2 LO STATO PATRIMONIALE
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III Immobilizzazioni finanziarie con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO
1) Partecipazioni in imprese collegate e controllate D) DEBITI 2) Partecipazioni in imprese diverse 1) Titoli di solidarietà
3) Crediti 2) Debiti per contributi ancora da erogare 4) Altri titoli 3) Debiti verso banche
C) ATTIVO CIRCOLANTE 4) Debiti verso altri finanziatoriI Rimanenze 5) Acconti
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo 6) Debiti verso fornitori 2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 7) Debiti tributari
3) Lavori in corso su ordnazione 8) Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 4) Prodotti finiti e merci 9) Debiti per rimborsi spese nei confronti dei lavoratori volontari
5) Materiale generico contribuito da terzi e da utilizzare in occasione di fund-raising 10)Debiti verso aziende non profit collegate e controllate
6) Acconti 11)Debiti verso imprese collegate e controllateII Crediti con separata indicazione degli importi esigibili entro l'esercizio
successivo 12)Altri debiti 1) Verso clienti E) RATEI E RISCONTI
2) Crediti per liberalità da ricevere 3) Crediti verso aziende non profit collegate o controllate
4) Crediti verso imprese controllate o collegate 5) Verso altri
III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 1) Partecipazioni
2) Altri titoliIV Disponibilità liquide
1) Depositi bancari e postali 2) Assegni
3) Denaro e valori in cassaD) RATEI E RISCONTI
1.3 LO STATO PATRIMONIALE
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In calce allo stato Patrimoniale sono previsti i Conti d’Ordine:
Indicazione dei rischi assunti dall’azienda Indicazione degli impegni assunti
dall’azienda Indicazione dei beni di terzi presso l’azienda Indicazione dei beni dell’azienda presso terzi Indicazione delle promesse di contributo
1.4 LO STATO PATRIMONIALE
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Lo schema proposto conferma la struttura sostanziale prevista dall’art. 2424 del C.C., con alcune considerazioni:
Non sono presenti riferimenti a società controllanti (principio autogoverno)
Il Patrimonio libero è costituito dalle riserve derivanti dai risultati gestionali e dai contributi in c/capitale liberamente utilizzabili
Il fondo di dotazione, se previsto da Statuto, può essere sia libero sia vincolato
Il patrimonio vincolato è costituito da fondi, riserve e contributi vincolati per scelte di terzi donatori o da organi istituzionali e dalle riserve istituzionali vincolate
1.5 LO STATO PATRIMONIALE
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Le aziende non profit, accanto all’attività istituzionale, possono svolgere attività accessorie.
L’ente non profit può utilizzare, per lo svolgimento dell’attività accessoria:
Lo stesso patrimonio utilizzato per lo svolgimento dell’attività istituzionale
Beni patrimoniali specifici
Al fine di garantire la rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione patrimoniale è necessario distinguere il patrimonio “generico” da quello specifico dell’attività accessoria.
2. Il rendiconto della gestione
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Finalità: rappresentare il risultato economico di periodo al fine di illustrare l’attività svolta dall’azienda nell’adempimento della missione istituzionale
Individuazione delle aree gestionali: ambiti dell’attività aziendale
2. 1 Il rendiconto della gestione: aree gestionali
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Attività tipica o di istituto: ai sensi di quanto previsto dallo Statuto
Attività promozionale e di raccolta fondi: volta all’ottenimento di contributi/elargizioni necessari per il perseguimento del fine istituzionale
Attività accessoria: in grado di garantire l’acquisizione di risorse economiche per il perseguimento del fine istituzionale
Attività di gestione finanziariaAttività di natura straordinariaAttività di supporto generale: inerenti le attività di
direzione e di conduzione dell’azienda
2.2 Il rendiconto della gestione
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Il rendiconto della gestione presenta uno schema di classificazione delle risorse acquisite ed impiegate
basato:Per i proventi sulla provenienza da soggetti ed aree
gestionaliPer gli oneri sulla destinazione alle funzioni
gestionali
Proventi e oneri sono rilevati sulla base del criterio della competenza economica
In caso di presenza di soci/associati, le transazioni con questi ultimi devono essere rilevate separatamente rispetto a quelle effettuate con i non soci
2.3 Schemi di rendiconto della gestione
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Schemi di rendiconto gestionale: rendiconto semplificato di pura cassa per gli
enti minori rendiconto gestionale di competenza per gli
enti che superano la soglia di 250.000 euro di ricavi/proventi annui
2.4 Il conto economico gestionale
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Gli enti che svolgono un’attività produttiva tipica (scuole, ospedali,
…) Un’attività strumentale (gestioni immobiliari,
attività d’impresa strumentali) posso predisporre, ad integrazione del
Rendiconto gestionale, un conto economico secondo lo schema dell’art. 2425 c.c., atto a rappresentare i costi ed i ricavi di tale attività produttiva.
2.5 Il rendiconto gestionale di competenza
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ONERI PROVENTI1) ONERI DA ATTIVITA' TIPICHE 1) PROVENTI DA ATTIVITA' TIPICHE1.1) Materie prime 1.1) Da contributi su progetti1.2) Servizi 1.2) Da contratti con enti pubblici1.3) Godimento beni di terzi 1.3) Da soci ed associati1.4) Personale 1.4) Da non soci1.5) Ammortamenti 1.5) Altri proventi1.6) Oneri diversi di gestione2) ONERI PROMOZIONALI E DI RACCOLTA FONDI 2) PROVENTI DA RACCOLTA FONDI2.1) Raccolta 1 2.1) Raccolta 12.2) Raccolta 2 2.2) Raccolta 22.3) Attività ordinaria di promozione 2.3) Altri3) ONERI DA ATTIVITA' ACCESSORIE 3) PROVENTI DA ATTIVITA' ACCESSORIA3.1) Materie prime 3.1) Da contributi su progetti3.2) Servizi 3.2) Da contratti con enti pubblici3.3) Godimento beni di terzi 3.3) Da soci ed associati3.4) Personale 3.4) Da non soci3.5) Ammortamenti 3.5) Altri proventi3.6) Oneri diversi di gestione
RENDICONTO GESTIONALE A PROVENTI E ONERI
2.6 Il rendiconto gestionale di competenza
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4) ONERI FINANZIARI E PATRIMONIALI 4) PROVENTI FINANZIARI E PATRIMONIALI4.1) Su prestiti bancari 4.1) Da depositi bancari4.2) Su altri prestiti 4.2) Da altre attività4.3) Da patrimonio edilizio 4.3) Da patrimonio edilizio4.4) Da altri beni patrimoniali 4.4) Da altri beni patrimoniali5) ONERI STRAORDINARI 5) PROVENTI STRAORDINARI5.1) Da attività finanziaria 5.1) Da attività finanziaria5.2) Da attività immobiliari 5.2) Da attività immobiliari5.3) Da altre attività 5.3) Da altre attività6) ONERI DI SUPPORTO GENERALE 6) ALTRI PROVENTI6.1) Materie prime6.2) Servizi6.3) Godimento beni di terzi6.4) Personale6.5) Ammortamenti6.6) Oneri diversi di gestione7) ALTRI ONERI
2.8 Il rendiconto di cassa
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I soggetti con ricavi e proventi inferiori a 250.000 euro annui potranno redigere un solo prospetto
il rendiconto degli incassi, dei pagamenti e Situazione Patrimoniale
2.9 Il rendiconto degli incassi, dei pagamenti e situazione patrimoniale
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Il rendiconto è suddiviso in due sezioni:
sezione AIncassi e pagamenti;
sezione BSituazione attività e
Passività
2.10 Il rendiconto degli incassi, dei pagamenti e situazione patrimoniale
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R E NDIC ONTO GE S TIONAL E E NTI MINOR IS E ZIONE A inc as s i e P ag amenti
A1 INC AS S I DE L L A GE S TIONE A4 P AGAME NTI DE L L A GE S TIONE
attività tipiche attività tipicheraccolta fondi raccolta fondiattività accessorie attività accessorieincassi straordinari pagamenti straordinaridotazione altri pagamentialtri incassi sub totale
sub totale
A2 INC AS S I IN C /C AP ITAL E A5 P AGAME NTI IN C /C AP ITAL E
incassi derivanti da disinvetsimenti invetsimentiincassi da prestiti ricevuti rimborso prestiti
sub totale sub totaleA3 TOTAL E INC AS S I A6 TOTAL E P AGAME NTI
DIF F E R E NZA TR A INC AS S I E P AGAME NTIA7 F ONDI L IQUIDI INIZIAL IA8 F ONDI L IQUIDI A F INE ANNO
2.11 Il rendiconto degli incassi, dei pagamenti e situazione patrimoniale
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R E NDIC ONTO GE S TIONAL E E NTI MINOR IS E ZIONE B attività e pas s ività al termine dell'anno
B 1 F ONDI L IQUIDI B 3 ATTIVITA' DE TE NUTE P E R L A GE S TIONE DE L L 'E NTE
dettagli dettagli
totale fondi liquidiconcordanza con il totale sezione A8
B 2 ATTIVITA' MONE TAR IE E F INANZIAR IE B 4 P AS S IVITA'
dettagli dettagli
3. La nota integrativa
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Finalità: illustrare ed integrare i dati e le informazioni contenute nello Stato Patrimoniale e nel Rendiconto della gestione
Insieme allo Stato Patrimoniale e al Rendiconto della gestione costituisce il Bilancio d’esercizio
3.1 La nota integrativa
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Contenuto della Nota Integrativa:
Informazioni sull’organo che ha effettuato la revisione del bilancio (Collegio dei Revisori o Società di Revisione)
Informazioni sulle esenzioni fiscali di cui beneficia l’azienda
Informazioni sul numero dei dipendenti alla fine dell’esercizio
3.2 La nota integrativa
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Somme ricevute con il vincolo di destinazione (finalità specifiche):
Dettaglio dei fondi esistenti all’inizio dell’esercizio
Incrementi per contributi vincolatiErogazioni eseguiteTotale dei fondi alla fine dell’esercizio
3.2 La nota integrativa
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Informazioni sulle voci del Rendiconto della gestione:
Criteri di contabilizzazione dei proventi e delle spese (criterio di competenza o di cassa)
Motivazione e criteri di quantificazione degli accantonamenti ai fondi rischi e oneri
Ulteriori informazioni inerenti l’attività istituzionale e accessoria
3.3 La nota integrativa
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Attività istituzionale:
Indicazione delle diverse tipologie di contributi ricevuti
Analisi dei proventi finanziariAnalisi degli oneri delle manifestazioni e delle altre
iniziative di fund-raisingDettaglio degli oneri di struttura (costi del
personale, dei collaboratori, etc.)
Attività accessoria:
Composizione dei proventi e degli oneri dell’attività accessoria
3.4 Il prospetto di movimentazione dei fondi
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Documento fondamentale per le aziende non profit
Finalità: evidenziare i movimenti delle poste di Patrimonio Netto
Mette a conoscenza i contribuenti sull’effettivo utilizzo delle risorse (trasparenza e chiarezza)
Dettaglia la composizione e la movimentazione del Patrimonio Netto. La sua collocazione è all’interno della Nota Integrativa
3.5 Il prospetto di movimentazione dei fondi
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Fondi non vincolati: fondi resi disponibili agli amministratori non sottoposti ad alcuna forma di vincolo il cui uso è finalizzato al conseguimento dello scopo istituzionale
Fondi vincolati: l’utilizzo è soggetto a vincoli d’uso che possono essere esterni (per volontà del contributore) o interni, collegati a progetti specifici (scelte dell’organo direzionale)
Qualora sia prevista una particolare destinazione per i fondi non è consentito l’impiego degli stessi per
finalità diverse da quella stabilita
3.6 Il prospetto di movimentazione dei fondi
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Aziende erogatrici: si occupano di raccolta fondi e di identificare le attività svolte da terzi da finanziare. Il prospetto descrive come si è svolta l’attività deliberativa degli organi amministrativi, come si è svolta l’attività erogativa, la disponibilità alla chiusura dell’esercizio, etc.
Aziende operative: hanno una rilevante attività operativa istituzionale. Il prospetto descrive la consistenza dei fondi vincolati e la disponibilità alla chiusura dell’esercizio
3.7 Il prospetto di movimentazione dei fondi
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FONDI VINCOLATI ALLA
RICERCAFONDI VINCOLATI ALL'ASSISTENZA
FONDI DISPONIBILI TOTALE
APERTURA DELL'ESERCIZIO
RISULTATO DELLA GESTIONE
DELIBERE DI ASSEGNAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVOEROGAZIONI EFFETTIVE NEL
CORSO DELL'ESERCIZIOSITUAZIONE DI CHIUSURA
DELL'ESERCIZIO
4.1 La relazione di missione
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Finalità: fornire una rappresentazione adeguata della gestione complessiva dell’azienda attraverso l’integrazione di dati monetari (quantitativi) e non monetari (qualitativi)
Permette una conoscenza completa dei risultati raggiunti e della qualità della gestione poiché contiene informazioni sulle modalità di svolgimento dell’attività, sui programmi e le prospettive dell’esercizio successivo
4.2 La relazione di missione
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Esempio di informativa della Relazione:
Quadro istituzionaleContesto ambientaleDescrizione delle azioni di supporto (fonti di
finanziamento)Descrizione delle donazioniAnalisi dell’assetto organizzativoDescrizione dell’attività svolta dagli organi
statutari e politiche gestionali
5.1 La Relazione del Collegio dei Revisori - cenni
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Non esiste un vincolo normativo, come accade invece per le società di capitali. Eccezioni: Fondazioni bancarie, Fondazioni liriche e Onlus che conseguono, per due anni consecutivi, proventi superiori a 1.032.913,80 euro
Tuttavia è sempre più importante la dotazione di organi di controllo e procedure interne o esterne volte a garantire la correttezza e la trasparenza delle azioni
L’orientamento del Consiglio di Stato, con riferimento agli enti non profit dotati di personalità giuridica, è stato sempre costante nel ritenere obbligatorio, ai fini del riconoscimento giuridico, la previsione nell’ambito dello Statuto di un organo di controllo, di solito denominato “Collegio dei revisori
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L’importanza del fund raising
Il fund raising è una attività strategica di reperimento di risorse finanziarie volta a garantire la sostenibilità, nel tempo, di una causa sociale e della organizzazione che la persegue.
Tre sono le tipologie di fund raising:Istituzionale, volto a finanziare la struttura
e l’ente in sé, ad aumentare o mantenere la dotazione
su progetto, volto a progetti e iniziative specifiche o alla realizzazione o acquisizione di strutture nuove
Investimenti volto a partnership, joint venture e compartecipazioni
Attori :Ente richiedente (in grado di dimostrare la
sua solidità e capacità di stare nel tempo)Soggetto erogatore (necessità di
massimizzare al meglio le proprie donazioni)
Progetto Fattibile – obiettivi raggiungibiliDistintivo rispetto ad altre causeMotivante, impatto sul donante
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Presentazione dell’ente: Missione ed identità dell’ente: Forma giuridica,
scopo dell’ente, oggetto dell’attività, sediNotizie sull’atto costitutivo e statuto, eventuali
riconoscimenti , modifiche, sedi,Notizie sugli organi amministrativi e di controllo:
nomina, composizione e compensoGestione delle risorse: entrate istituzionali,
contributi pubblici, privati, entrate da attività commerciale, da raccolta fondi (vedi rendiconto gestionale)
Personale (Volontario,dipendente, assimilato a dipendente, collaborazioni coordinate, a progetto o collaborazioni occasionali nello svolgimento della propria attività)
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APPLICATION FORM – DATI RICHIESTI1)descrizione dell’ente2)dati economici degli ultimi 2 esercizi:
Entrate : da soci, enti pubblici, privati, altri ricavi attività istituzionale, proventi da attività commerciale
Uscite : oneri per organi istituzionali, per attività istituzionale, oneri generali e di gestione, finanziari, patrimoniali e tributari
Risultato di gestione
3)descrizione dell’iniziativa 4)Modalità copertura dei costi dell’iniziativa 5)Costi dell’iniziativa
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6) Rispettare determinati parametri su costi interni ed esterni
7) Dare visibilità esterna al contributo8) Presentare un rendiconto economico
dell’iniziativa / rendiconto asseverato da un revisore contabile
9) Giustificazione scostamenti rispetto al budget
10)Autorizzazione a controlli successivi con accesso ai documenti contabili
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CONTROLLI SULLE RENDICONTAZIONI1)Analisi preliminare sul soggetto beneficiario:
a. struttura e valutazione sull’indipendenza dell’ente (autogoverno)
b. funzionamento dell’ente e compensi organic. Modalità reperibilità risorsed. esame bilanci preventivie. Esame bilanci d’esercizio e documenti onsuntivif. Incidenza costi del personale e di struttura,
valutazioni in merito a personale dipendente e volontario
g. Informazioni in merito a contenziosi in corso
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CONTROLLI SULLE RENDICONTAZIONI2)Controllo contabile
a. Controllo sulla corretta tenuta della contabilità generale e di progetto
b. Controllo documentale di inerenza, coerenza e congruità delle spese rispetto
all’attività svolta dal beneficiario di costi interni / esterni di compensi organi amministrativi su eventuali altri contributi a copertura dell’iniziativa
3) Conflitti di interessi e rischi4) Valutazioni finali
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