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Geografia urbana e regionale

Renato Ferlinghetti

Università degli Studi di Bergamo

Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’

Bergamo, 12 dicembre 2017

Anno accademico 2017-2018

Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione

Fascia collinare

Caratteri territoriali del paesaggio

lombardo

• Le Unità tipologiche di paesaggio

(PTPR,2001)

• Fascia collinare (2)

• Paesaggi delle colline e degli anfiteatri

morenici

• Paesaggi delle colline pedemontane

La fascia collinare un mosaico di colli, monti orfani e

anfiteatri morenici

Fascia collinare: i caratteri

ambientali

• Colline pedemontane terziarie di natura calcarea e terrigena

• Discontinuità e disarticolazione del rilievo (monti “orfani”)

• Scarsa incidenza del fattore altitudine (di poche centinaia di metri)

• anfiteatri morenici quaternari costituiti da sedimenti glaciali incoerenti sterili e povero di drenaggi.

• Presenza di piccoli (Montorfano, Sartirana) e medi laghi (Varese, Annone, Pusiano) intermorenici, di torbiere e di specchi palustri.

I monti orfani coccodrilli boscati distesi nella pianura padana:

Monte Orfano, Montecchio, Tomenone, Colli di Bergamo,

Canto, Montevecchia, ecc.

Monti orfani: coccodrilli

distesi nella pianura Padana

dal doppio volto

paesaggistico: boscato a

nord minutamente cesellato

a sud

L’irraggiamento

Solare nei due

versanti, nei mesi

invernali è in un

rapporto di 1 a 80

Fascia collinare

• Il paesaggio vegetale:

• Ampia espressione della fascia

medioeuropea;

• Presenza per motivi climatici di lembi della

fascia mediterranea a significato extrazonale;

• Diffusione di aree umide di particolare valore

naturalistico e di giardini e parchi di valore

storico.

Fascia collinare • Insediamento:

• Strutturato in borghi e casolari sparsi, ampia diffusione della piccola proprietà e dalla proprietà cittadina. I nuclei abitati tradizionali spesso modestissimi, sono densamente distribuiti e presentano sorprendente coerenza architettonica.

• Specie in vicinanza delle città di Bergamo e Brescia il paesaggio collinare appare tutto disegnato dal gusto urbano, con orti, giardini, ville della borghesia che si è annessa i territori collinari a partire dalla fine del secolo scorso.

• Tradizionale policoltura: vigneti, castagneti, noccioli, frumento, granturco, gelsi. Intensa presenza, sui versanti esposti a sud, di campi terrazzati alternati a vigneti.

Strutturato in borghi e casolari sparsi, ampia diffusione della piccola proprietà e dalla proprietà cittadina. I nuclei abitati tradizionali spesso modestissimi, sono densamente distribuiti e presentano sorprendente coerenza architettonica.

I casolari isolati….iconemi della fascia collinare

I giardini delle ville di campagna inserto verde nella campagna ad

elevata cultura urbana

Fascia collinare: valori

Ristretto ambito regionale ma di rilevante importanza per l’elevato grado di visibilità dal settore pedemontano. Il fondale delle colline pedemontane e degli anfiteatri morenici costituisce il primo gradino naturale che introduce all’ambiente prealpino e assume un ruolo primario quale elemento fondativo del paesaggio lombardo.

I paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici hanno un valore eccezionale sia dal punto di vista della storia naturale, sia da quello della costruzione del paesaggio umano. Sono paesaggi che offrono richiami quasi mediterranei benché impostati su forme del suolo prodotte dal glacialismo.

Paesaggi agrario articolato, ricco di alberature ornamentale cipressi e di parchi e giardini storici, attento al dialogo con la natura.

Il sistema verde e il paesaggio collinare costituiscono il primo polmone verde e l’ambito territoriale dove indirizzare la pressante domanda di compensazione ecologica e di fruizione turistico-ricreativa della città diffusa presente alle falde del fronte collinare

Fascia collinare: dinamiche

• L’industria si è inserita anche qui, occupando ogni spazio possibile, intorno ai centri abitati, trascinando con sé tutti gli elementi che caratterizzano il paesaggio metropolitano.

• Gravi danni ha inferto al paesaggio l’attività estrattiva, che sfrutta le formazioni calcaree sia per l’industria del cemento sia per quella del marmo.

Il marmo di Botticino, una ferita che ha decorato l’Italia

Dal paesaggio morenico al paesaggio metropolitano. La

sommersione insediativa megapolitana ricopre i delicati

segni del paesaggio morenico del quale rimangono solo i

toponimi che evocano il ‘bel paesaggio’ storico

Indirizzi di tutela • Paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici

• Ripristino delle ferite ambientali (cave, e manomissioni in

genere).

• Salvaguardia dei contesti agricoli tradizionali, dei lembi

boscati e degli habitat ad alta naturalità ( prati aridi di crinale,

aree umide)

• Salvaguardia delle trama dell’insediamento tradizionale

basato su corti e case contadine, ville signorili, castelli, pievi e

ricetti conventuali aggreganti gli antichi borghi.

• Salvaguardi dei laghi intermorenici e delle loro pertinenze

• Deve essere contenuta l’edificazione diffusa.

• Conservazione e trasmissione del patrimonio architettonico

e paesaggistico legato alle ville e ai giardini storici

• Valorizzare il ruolo paesaggistico e di polmone verde delle

colline per la città diffusa pedemontana

Caratteri territoriali del paesaggio

lombardo

• Le Unità tipologiche di paesaggio

(PTPR,2001)

• Fascia dell’alta pianura (2)

• Paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta

pianura asciutta (Alta pianura milanese,

brianzola, bergamasca, bresciana)

• Paesaggi delle valli escavate (solchi vallivi

del Ticino, Olona, Lambro, Adda, Brembo,

Serio, Mella, Chiese, Mincio).

L’alta pianura cerniera di passaggio tre le dorsali collinari e il

cuore verde della Pianura Padana, tra anfiteatri morenici e la

fascia di affioramento dei fontanili

Fascia dell’alta pianura

• Rocce sedimentarie detritiche (conglomerati e ghiaie, limitata presenza di sabbie, argille e limi) generalmente dell’era terziaria e quaternaria

• Elevata permeabilità del substrato e conseguente aridità dei suoli

• Presenza di ampie zone con suoli rossi antichi (ferretto) di limitata fertilità (Brughiere varesine, Groane brianzole, Bedesco dell’Isola bergamasca, Sterpeti del Serio e del Cherio, Campagna Bresciana)

• Solchi vallivi dei principali fiumi (Ticino, Adda, Brembo, Oglio) in forra in conseguenza della crisi idrico del Messiniano, circa 7 milioni di anni fa.

• Sviluppo a partire dal periodo Comunale (XI-XIII) di un articolato reticolo idrografico artificiale ad andamento est-ovest.

Le ghiaie o borlanti, materiali distintivi dell’alta pianura

Le valli escavate lombarde segno di una profonda crisi idrica del

Mediterraneo

forra fluviale esito della crisi idrico del Messiniano, circa 7 milioni di anni fa.

La costruzione idrografica lombarda, un’opera millenario dai molteplici effetti

Il Po, l’asse drenate

Barcone in transito con le bobine di carta per il Corriere

della Sera lungo Via Senato a Milano

I navigli milanesi le autostrade liquide della storia

Cerchia dei Navigli in Via Senato; Domenico Aspari, 1792.

Muoversi sull’acqua, lo sforzo degli animali, la fatica delle braccia

Il reticolo idrografico artificiale una ciclopica opera di

reificazione territoriale

L’acqua per il lavoro e la costruzione della civiltà idraulica

lombarda, il caso Bergamasco

I salti lungo i fiumi, il punto di nascita di rogge e canali, i cuori

pulsanti della civiltà idraulica lombarda

Il Serio il più generoso tra i fiumi lombardi

Dalla fatica del trasporto al piacere del loisir

Le ciclabili dei navigli lombardi, un esempio di

rigenerazione degli spazi aperti

Fascia dell’alta pianura

• Il paesaggio vegetale: piena espressione della fascia

medioeuropea

• Vegetazione forestale naturale: querceto a farnia e

carpino bianco (querco-carpineto) e sue varianti

• Paesaggio colturale: molti campi, pochi prati pressoché

assenti boschi e foreste di una certa estensione

Fascia dell’alta pianura • Insediamento: • Insediamento storico lungo le direttrici di collegamento tra le città

pedemontane e la tessitura della centuriazione romana, decresce da nord verso sud e salendo verso il fronte collinare e morenico

• Molti centri nascono come aggregati di corti rurali

• Disposizione concatenata e longitudinale di molti centri in funzione dell’andamento sotterraneo delle falde acquifere e delle morfologie dei terrazzi e delle depressioni vallive

• I solchi fluviali hanno funzionato da assi di industrializzazione ed è lungo di essi che ancora si trovano i maggiori e più vecchi addensamenti industriali (Valle dell’Olona, valle del Lambro, valle dell’Adda, valle del Serio). I vecchi opifici oggi si propongono come testimonianze di “archeologia industriale”.

• Sviluppo del settore più denso e urbanizzato della megalopoli padana

Fascia dell’alta pianura: valori • Residui dei grandi quadri ambientali (boschi, magredi,

brughiere, sterpeti, ‘campagne’) ecc. di valore naturalistico nelle aree a limitata fertilità del suolo.

• I Solchi fluviali costituiscono elementi di elevato valore paesaggistico e naturalistico (corridoi primari della rete ecologica regionale, boschine lineari delle scarpate dei terrazzi fluviali) che interrompono e scandiscono la continuità urbana

• Elevata stratificazione storica del paesaggio, la più articolata della regione.

• Presenza lungo i solchi fluviali di testimonianze diffuse dell’ archeologia industriale (filande, cementifici, stabilimenti metallurgici, ecc.)

• Manufatti e canali artificiali legati al governo delle acque

Fascia dell’alta pianura • Dinamiche:

• E’ l’area del territorio lombardo più intensamente coinvolta nei processi di trasformazione territoriale.

• Rapida espansione dell’edificato che si aggancia ai centri preesistenti e alle nuove polarità del tessuto territoriale: i grandi centri commerciali, le aree industriali, i nuovi centri residenziali

• Frattura netta nell’uso dei materiali tra il paesaggio costruito contemporaneo, caratterizzato dall’uso del cemento e da coperture industriali, rispetto a quello tradizionale dove dominavano il cotto e le coperture in coppi

• I centri storici sono sommersi dall’alluvione dell’edificato recente

• Scarsa modernizzazione dell’agricoltura che mantiene una conduzione spesso part-time.

Fascia della bassa pianura

La basa pianura, dalla linea di affioramento dei fontanili

all’asta drenante del Po

Caratteri territoriali del paesaggio

lombardo

• Le Unità tipologiche di paesaggio

(PTPR,2001)

• Fascia della bassa pianura (2)

• Paesaggi delle fasce fluviali

• Paesaggi della pianura irrigua

• Bassa pianura milanese, bergamasca e

bresciana, pianura cremonese, lodigiana,

mantovana.

Fascia della bassa pianura

• Rocce sedimentarie detritiche (sabbie, argille e limi, limitata presenza di conglomerati e ghiaie) generalmente dell’era terziaria e quaternaria

• Elevata impermeabilità del substrato, affioramento della falda idrica

• Presenza storica di ampie zone umide e più difficile “redenzione” del territorio

• Corsi d’acqua superficiali e pensili, elevata frequenza di alluvioni

• Creazione a partire dal periodo medievale e/o Comunale (XI-XIII) dei fontanili per la bonifica dei terreni

• Sviluppo delle colture igrofile (marcite, prati polifitici, risaie, pioppicoltura ecc.)

L’asta drenante del Po, punto di arrivo del sistema idrico lombardo

e luogo di sedimentazione dei materiali sottili, limo e sabbia, di

origine alpina

La bassa pianura luogo delle terre cotte e dei mattoni

La linea di affioramento dei fontanili una soglia geografica

importante

La pianura una distesa

altimetricamente

omogenea, ma

naturalisticamente

diversa

Fascia della bassa pianura

• Piena espressione della fascia medioeuropea

e dominanza della serie igrofila

• Vegetazione forestale: querceto a farnia e

carpino bianco (querco-carpineto) e sue varianti

Insediamento umano • Minore densità umana rispetto all’alta pianura;

• Minore densità delle polarità urbani;

• Utilizzo delle micromorfologie (motte, scarpate – Ripalta, Rivolta, Levate, alti morfologici) e delle relazioni con i corsi d’acqua – guadi, ponti, anse - per la localizzazione dei centri abitati;

• Ubicazione di molti centri lungo i luoghi di transito delle valli fluviali (ponti, guadi, traghetti,ecc.), spesso contrapposti (Pontevico/Robecco; Canneto/Piadena; Soncino/Orzinuovi; Vaprio/Canonica)

• Organizzazione agricola basata sulla grande cascina, spesso di grande valore architettonico che associavano casa padronale, chiesa, case dei lavoratori.

• Sviluppo della crescita edilizia lungo le direttrici stradali, particolarmente su quelle che convergono verso Milano.

Le cascine della bassa, architetture fuori scala

Le cascine della bassa, architetture fuori scala

La reificazione

Le acque ‘sortive’ da limite a risorsa

• Perché li terreni di Fara pativano per le

acque nascenti in essi, si è riputato

espediente escavar diversi occhi o

fontane, dando a quelle essito con formar

fossi profondi continuati li quali trasportano

le dette acque verso le parti inferiori et

quindi nel territorio cremonese: con la qual

provvisione si sono resi li terreni più

fruttiferi et più si cava fitto delle acque,

come si dirà appresso’ MIA sec. XVI

Il fontanile, corpo idraulico strutturato in

due parti: testa e asta. Sotto l’asta del

fontanile Campino a Cologno al Serio

Il fontanile, corpo idraulico strutturato in due parti: testa e asta. Sotto l’asta di

un fontanile nel bergamasco. Notare l’elevata qualità delle acque

I fontanili ‘punti caldi’ della biodiversità

I fontanili, perni dell’organizzazione territoriale locale, loro

distribuzione nella pianura bergamasca

I fontanili una risorsa primaria per il sistema agricolo

Il riso la coltura irrigua per eccellenza

Bassa pianura

Valori

Minuta presenza del reticolo idrografico artificiale che assume, oltre alla

funzione irrigua e di bonifica, una funzione storico-produttiva.

Elevato valore paesaggistico delle fasce fluviali,

Presenza di un sistema rurale di elevato valore storico-paesaggistico basato

sull’organizzazione sulla grande cascina, la minor densità umana, il senso

pieno della campagna, la presenza delle piantate, il carattere geometrici del

disegno dei campi, la rettilinearità delle strade, dei finali, dei canali irrigatori,

ecc.

Attività agricola piena, specializzata, spesso avanzatissima nelle sue tecniche

e forme di meccanizzazione, che ha ancora le sue basi operative nelle vecchie

cascine di un tempo.

Bassa pianura

Dinamiche:

L’agricoltura costituisce ancora un’attività ‘piena’

Collocazione dei centri agricoli nelle vecchie cascine

Utilizzo marginale delle strutture edilizie delle cascine,

spesso sostituite da strutture prefabbricate

Sviluppo delle monocoltura agricola, spesso basata sul

mais, con conseguente omologazione e semplificazione del

paesaggio

Flebili attività industriali basata sulla proliferazione di

industrie manifatturiere o di industrie legate all’agricoltura.

Contenuta espansione edilizia

Indirizzi di tutela

• Conservazione a margine delle valli fluviali dei caratteri di naturalità ( lanche, mortizza, isole fluviali, boschi ripariali, greti, zone umide,ecc.) e rafforzamento del ruolo delle aste fluviali come corridoi ecologici di valore regionale.

• Controllo delle tecniche agricole altamente produttiva causa di inquinamento e degrado (uso di pesticidi e concimi chimici, inquinamento della falda, scomparsa delle quinte arboree, ecc.).

• Sviluppo di parchi agricoli che promuovano le forme tradizionali agricole orientate verso scelte e metodi di coltivazione biologici.

• Incentivare la forestazione dei terreni agricoli dismessi (set-aside)

• Incentivazione del recupero della dimora rurale nelle sue varianti locali

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