View
216
Download
1
Category
Preview:
Citation preview
Proprietà letteraria riservata© 2015 RCS Libri S.p.A., Milano
ISBN 978-88-17-07921-1
Prima edizione: marzo 2015
0030.colophon.indd 4 2/11/2015 3:19:15 PM
Dimmi di che segno sei
Al gene stellare della famiglia De Luca
0040.occhiello.indd 5 2/11/2015 3:19:31 PM
7
0
L’esotismo di quel luogo aveva un sapore antico, di quan-
do viaggiare significava ancora scoprire qualcosa di lontano
e sconosciuto.
F. fissava gli stucchi del soffitto immaginando Paesi mai visti
e introvabili su una mappa. In quella notte buia e senza nuvole,
guardava il profilo dolce del paesaggio fuori della finestra, im-
maginava il lago Bilancino in lontananza, pensava al mare che
un tempo ricopriva ogni cosa.
Era stanca per il viaggio, ma non abbastanza da prendere
sonno, chissà per quale dissonanza di Marte. Tanto valeva fa-
re una nuotata.
Negli antichi sotterranei della villa era stata ricavata una
piscina riscaldata, illuminata da una liquida luce gialla sotto i
vecchi archi in mattone. Un caldo abbraccio per placare l’in-
quietudine, nella notte del 13 dicembre.
Non era l’unica però ad aver avuto quell’idea. Un uomo
nuotava senza sosta, solcando la vasca come un delfino.
0050.testo.indd 7 2/13/2015 5:15:12 PM
8
Addio solitudine, disse tra sé mentre si fermava sulla porta.
Certo non si era aspettata di dividere lo spazio acquatico con
qualcuno. Ma come se le avesse letto nel pensiero, lui finì l’ul-
tima vasca e uscì dall’acqua. Per un momento, in piedi nella
luce morbida del sotterraneo, le sembrò fatto d’oro.
Si guardarono a lungo, come se si fossero già incontrati
altrove. Poi lei si tuffò, sfuggendo a quella presenza calda,
imponente, al suo fianco. Quando rialzò la testa dopo dieci
vasche, era sola.
Era stanca, le membra pervase di un languore improvviso.
Forse ora avrebbe dormito. Ma mentre percorreva il corridoio
del terzo piano verso la sua camera, incrociò l’attimo in cui lui
stava entrando nella propria. Si fermò, girò la testa e la guar-
dò. La luce nei suoi occhi era limpida, e lui era cosparso di un
odore irresistibile.
È un profumo esotico, pensò F., il più buono mai sentito,
qualcosa da toccare, mangiare. Un’overdose.
«Il destino oggi ci vuole far incontrare a ogni costo» disse
la voce bassa di lui.
I suoi capelli chiari e scompigliati, la pelle abbronzata, le
rughe sottili del sorriso attorno agli occhi, lo sguardo da lupo
di mare.
«Il destino non esiste. Deve essere stato l’oroscopo di
oggi» deglutì F. con un flebile tentativo di tornare alla real tà.
Ma era troppo tardi. Stava già uscendo da se stessa e dalla
sua insonnia per entrare nell’oscurità di quella camera do-
0050.testo.indd 8 2/13/2015 5:15:12 PM
ve un’energia sconosciuta sembrava agitare lo spazio tra il
soffitto e il tappeto, attraversare le pareti, aprire crepe nel
delicato intonaco giallo.
Si sdraiarono sul letto e mentre lui abbassava la bocca sulla
sua, la mente di F. fu scossa da un terremoto, il corpo sobbal-
zò, e qualcosa dentro di lei iniziò a sciogliersi.
L’oroscopo ha sempre ragione.
0050.testo.indd 9 2/13/2015 5:15:12 PM
11
1
Sono passati due anni, cinque mesi, dodici giorni dal Gran-
de Ritorno a Casa.
Indossavo un vestito blu di pizzo sangallo, avevo la schiena
scoperta, la pelle bianca, due valigie, un rossetto rosso cilie-
gia, un cappello stile Panama. I tacchi Miu Miu lasciavano il
treno e toccavano il pavimento bollente della Stazione Termi-
ni mentre il Sole era in Cancro, la Luna in Gemelli, Venere in
Scorpione. Giove sostava in Leone, Saturno proseguiva il suo
moto retrogrado nella Vergine.
L’oroscopo del giorno diceva: “Non avere paura di attraver-
sare un confine”.
Un’ondata di afa, luce, rumori e volti bruciati dal sole
uno sopra l’altro mi strappavano via da quella che ero e mi
davano il benvenuto. Perché a Roma appena arrivi lo senti
subito: non è una semplice accoglienza, vieni trascinata, ra-
pita quasi fisicamente da una forza sconosciuta, sotterranea,
compulsiva come l’odore di forno, pizza bianca e mortadella.
0050.testo.indd 11 2/13/2015 5:15:13 PM
12
Di ormoni da gladiatori antichi e contemporanei nell’aria.
Come in un sogno, come in una seconda nascita, risorgi dal
silenzio della Milano austera in cui hai vissuto otto anni. Poi
qualcuno ti sveglia urlandoti: «A’bbbella, te stai a perde’ er
cappello!».
E in un baleno, sei di nuovo a casa. Stavolta per restare.
La Città Eterna, la Capitale. La mamma che ti avvolge
e non ti molla mai. Una bellezza mai leggera, impegnativa,
pronta a chiederti più di quanto ti dà. Gran parte dei romani
non riesce a lasciarla, quasi maledetti dalla fortuna di essere
nati in un luogo che ti toglie il fiato a ogni passo. Se non fosse
che quando ci vivi quasi non te ne accorgi più.
Io avevo deciso di trasferirmi, felice, per lavorare nella Mi-
lano dove tutto o quasi funziona, i sogni sono nascosti insieme
alle biciclette nei cortili e quello che ti dicono corrisponde
a quello che è, senza false illusioni. Me ne ero andata dalla
Roma del cinema in cerca di qualcosa di più reale, concreto.
Ma Roma non è solo una città. Il suo destino è scritto nel
suo nome, allo specchio. Roma è Amor, la città romantica
per eccellenza.
E così, lavori, viaggi, ti evolvi e ti appassioni a nuove cul-
ture, fai le notti in ufficio, risparmi per comprare la Chanel
dei tuoi sogni, conquisti la tua indipendenza dal nucleo fa-
miliare. E un giorno, inaspettatamente, molli tutto e torni a
vivere a Roma. Per amore.
Un amore che fa la fine di tutti gli amori: finisce. Tra ama-
0050.testo.indd 12 2/13/2015 5:15:13 PM
13
rezze, lacrime, inganni, nostalgia, porte sbattute e nuove con-
sapevolezze.
Io e Gianni ci siamo detti addio sei mesi fa, e lui se n’è tor-
nato da dove arrivava, nel Paese dei Poveri Bastardi. Io sono
rimasta qui, tra il Gianicolo che scruta la città, via Dandolo
che percorro pensando ogni volta a Nanni Moretti in Caro
Diario, le fontane dove mi siedo come in Vacanze romane.
Nel frattempo, un po’ di cuore s’è rimarginato, sono finiti
i tempi in cui condivo l’insalata con le lacrime. Adesso con-
tinuo a piangere come un fiume solo mentre i tergicristalli
spazzano via la pioggia nel film I ponti di Madison County o le
onde si infrangono sulle sagome di Burt Lancaster e Deborah
Kerr in Da qui all’eternità.
Adoro i vecchi film e probabilmente ci vivo dentro anche
quando faccio la spesa al supermercato. Chi entra in casa mia
se ne accorge subito, basta dare uno sguardo ai quadri che af-
follano le pareti, alla foto di Marcello Mastroianni in bianco e
nero che mi guarda sornione ogni volta che esco dalla doccia.
Di solito, quando finisce una storia, quasi tutte le donne
del pianeta fanno queste cose in ordine sparso: andare dal
parrucchiere, comprare un nuovo paio di scarpe, viaggiare,
cambiare qualcosa nell’arredamento domestico, fare sesso
col primo che capita. A sorpresa, ho optato per l’arredo. For-
se colpa di quel Bilancia di Gianni esteta fino al midollo,
dandy e così ossessionato dai dettagli da farmi sentire sempre
sotto un microscopio. Architetto, egoista, eterno ragazzino
0050.testo.indd 13 2/13/2015 5:15:13 PM
14
che non mi ha mai aiutato ad ammobiliare la mia nuova casa
romana.
Su «Wallpaper» e «Living» dicono sempre che la differen-
za la fanno i punti luce. L’ultimo acquisto sono state un paio
di lampade al mercato dell’antiquariato di piazzale Flaminio,
un tappeto Ikea e un quadro con una vecchia stampa della
costellazione del Capricorno, uno dei miei segni preferiti.
Ho tolto qualche specchio perché rubava energia e quello
in corridoio, che era un regalo di Gianni, sempre pronto a
guardarsi pure i peli del naso prima di uscire di casa. Non
faceva che ripetermi la frase di Coco Chanel: “Prima di uscire
guardati allo specchio e togli qualcosa”. E finiva spesso che
proprio quando stavamo per andare quello che toglieva erano
i miei vestiti. Cadevano in corridoio, le chiavi scivolavano di
mano, la borsa faceva un tonfo sul pavimento, le dita fruga-
vano nei capelli freschi di shampoo e baci, bocche, lingue di
piacere leccavano tracce di minuzioso make-up. Il sesso era il
modo con cui rimetteva le cose a posto, mi fregava così. Con
la sveltina Chanel, come la chiamavo io.
Finita la storia d’amore con un uomo che ancora fatico a di-
menticare, continuo quella con Roma che della parola “fine”
non vuole saperne. Perché è complicata, soffocante, trafficata
ma ogni volta è pronta a sorprenderti. Anche chi ci abita non
la conoscerà mai del tutto.
Io abito a Monteverde, il quartiere che sovrasta Trastevere,
ma sono nata e cresciuta in periferia. Vivere in un quartiere
0050.testo.indd 14 2/13/2015 5:15:13 PM
15
che non è il tuo, a Roma, può farti sentire sempre in vacanza.
Si dice: “Chi nasce a Monteverde muore a Monteverde”. E
chi non ci nasce? Io qui in certi giorni mi sento una turista,
una straniera tra i romani. E sono proprio i milioni di turisti
che riempiono questa città a ricordarci come si fa a mantenere
la fiamma sempre accesa: alzare gli occhi dallo smartphone,
prendersi dieci minuti e iniziare a camminare per strada, nei
vicoli stretti, tra le fontane, i monumenti di notte e gli inna-
morati seduti sulle panchine.
D’altronde il romanticismo non è un optional. Se nasci ro-
mantica, tormentata e sotto il segno dello Scorpione, non puoi
evitarlo. Soffrirai, ti innamorerai, ti spezzeranno il cuore o te
lo spezzerai da sola e ti sembrerà ogni volta di essere quasi
morta. Ma come la fenice risorgerai, ti rimetterai in sesto, tor-
nerai a guardare le stelle e le coppie sognando baci e carezze
nel buio di un cinema.
L’amore se ne va, l’amore torna.
Perché tu lasci Roma, ma Roma non lascia mai te. Non si può
evitare. Imparare a evitare i Gran Bastardi invece è doveroso.
Su questa perla di saggezza il telefono squilla.
«Ciao mamma.»
«Bella de papà.»
«Ah ciao, papà.»
«Che facevi?»
«Stavo scrivendo.»
«Stai sempre a scrive’, prima o poi me le fai leggere ’ste me-
0050.testo.indd 15 2/13/2015 5:15:14 PM
16
morie? Ti abbiamo mandato una cassetta di verdure dell’or-
to, te l’ha portata tuo fratello? Aspetta che mamma ti vuole
parlare.»
«Francè, tra un mese c’è il matrimonio di tuo cugino Etto-
re, non fare quella che arriva all’ultimo, organizzati in tempo.
Ti hanno messo al tavolo con Roberto, sei contenta? Fosse la
volta buona che ti sistemi...»
«Mamma, ti prego, non cominciare. Sto bene così e quel
Roberto è di una noia mortale. Hai visto che spalle strette
e incurvate? Fa il commercialista e non parla mai. Lasciamo
perdere. Grazie per le verdure. Ho invitato Giulia e Marianna
a cena, com’era la tua ricetta del tortino di patate e zucchine?»
«Te la mando su WhatsApp! Fagli anche la crostata con
la marmellata di mele e cannella che ti ho mandato. Papà la
mattina se ne mangia a cucchiaiate.»
«E scommetto che è l’unica cosa che riesce a zittirlo per
un momento.»
«Magari, parla anche con i muri pur di stare al centro dell’at-
tenzione. Dice che l’altro giorno due signore francesi lo hanno
guardato.»
«Guardato?»
«Sì, come se fosse un attore. Pensa d’essere bello come Ma-
stroianni, anzi meglio. Peccato che di stare a dieta non vuole
saperne, mangia per cento!»
«Ah, questi uomini Bilancia vanitosi che non vogliono in-
vecchiare mai. Chissà perché c’è anche chi se li sposa.»
0050.testo.indd 16 2/13/2015 5:15:14 PM
17
«Santa me! Fai pure la spiritosa ma la coppia è fatta di com-
promessi... Tuo padre sarà un gran rompiscatole, ma in fondo
è un buono e so come tenerlo a bada. Dovresti avere più pa-
zienza tu, sei troppo difficile, hai sempre da ridire su tutti. Fai
uno sforzo, figlia mia. Quel Gianni era proprio un bel tipo e
te lo sei lasciato sfuggire così. Più vai avanti più il cerchio si
restringe, eh.»
Ci risiamo. Anche oggi va in scena “Francesca e il giro di
boa dei trentasette anni”, puntata imperdibile. Tic-tac, tic-
tac. Vedono l’orologio biologico girare vorticosamente. Men-
tre i papà sono quelli che preferirebbero pensarti candida
come un angelo, le mamme non fanno che ricordarti l’obiet-
tivo primario della natura femminile e di quanto ci vorrebbe
un nipotino per rallegrare la casa e poterne parlare con le
amiche dal parrucchiere.
E la mia, da quando ha imparato a usare WhatsApp, è di-
ventata una calamità.
Vedo già il grande film scorrere nella sua testa: France-
sca, moglie del facoltoso e affascinante ingegnere svedese
trapiantato a Roma dopo premi e riconoscimenti a livello in-
ternazionale, mamma di due gemelli biondi e incantevoli che
già parlano diverse lingue perfettamente, scorrazzano senza
sporcarsi nell’immenso giardino della villa al Circeo vestiti di
bianco con un cane dal pelo morbidissimo. Tutti pronti per la
copertina di «Style Bazaar».
Ho bisogno di una pausa: chiudo il diario e metto su l’ac-
0050.testo.indd 17 2/13/2015 5:15:14 PM
18
qua per il tè. Apro un pacchetto di Gentilini, i biscotti prefe-
riti della Capricorno di famiglia, nonna Clara. Geniale e pe-
tulante, pur essendo morta da anni ancora mi parla in sogno
regalandomi pillole di concretezza capricorniana: «Pensa al
mattone, che te ne fai degli uomini». Dove “mattone” sta per
casa e beni materiali.
La verità è che anche a trentasette anni appena compiuti mi
sento una ragazzina. Ho ancora voglia di fare l’alba, viaggiare
con le mie amiche, spendere i miei soldi in una borsa vintage
preziosa, nel cappotto-colpo di fulmine.
Sarei salva, tutto andrebbe liscio così, se non fosse per
quel mio romanticismo che vede cuori e amori da fine del
mondo in ogni situazione. Se non fosse per lo Scorpione.
Sono nata il 12 novembre, il giorno di Grace Kelly, princi-
pessa sfigata, Ryan Gosling, sex symbol universale, Charles
Manson, serial killer famoso. Non è colpa mia se questo se-
gno è popolato da personaggi affascinanti e complessi, da
seduttori ed eroine che vivono perennemente tra intrighi e
passioni senza fiato.
Quando dici: “Sono dello Scorpione” la gente fa sempre
la stessa faccia. L’ottima fama a letto e pessima nella vita
reale ci precede. Una vera e propria balla colossale, a giudi-
care dai miei ultimi mesi.
Ne sono passati di prìncipi, di diversi colori, ma ancora
quello giusto deve arrivare. E intanto le mie amiche arrive-
ranno stasera e io devo ancora preparare tutto. Ho giusto il
0050.testo.indd 18 2/13/2015 5:15:14 PM
19
tempo di fare un salto in piscina, con una doverosa tappa dal
giornalaio per comprare «Style Bazaar», la mia rivista preferi-
ta. In questo numero c’è l’oroscopo dell’anno e devo assapo-
rarlo a dovere. Credere agli oroscopi può sembrare un’assur-
dità, ma la rubrica di «Style Bazaar» è un passo avanti a tutti.
Chiunque si celi dietro lo pseudonimo dell’astrologo è uno
che ne sa. La leggo ogni settimana, è un rito che placa le pic-
cole paturnie, mi mette sicurezza e buonumore anche quando
mi dice che i pianeti sono dissonanti. Di sicuro sarà scritta da
un Acquario: visionario, saggio e arguto.
Percorro via di Donna Olimpia in una domenica gelida,
l’aria è tersa e il sole splende su Monteverde, un susseguirsi di
strade in salite e discese immerse nel verde.
La piscina oggi è affollatissima. Prima di entrare in acqua
la osservo e penso a questo luogo di sfioramenti bagnati, carni
nude e costumi spesso striminziti allacciati a schiene larghe.
Mi piacciono le schiene. Sia maschili che femminili. Le cur-
ve, i muscoli che le percorrono, la loro funzione protettiva su
cui poggia tutto il peso del corpo. Ci penso e ho un brivido.
Guardo il mondo con occhi da Scorpione, il desiderio è la mia
guida e non posso farci nulla.
Torno a casa soddisfatta e naturalmente in ritardo. Dovrò
preparare una cena sprint, ma tanto Marianna e Giulia mi
conoscono da troppi anni per non essere abituate alle peggiori
disavventure culinarie. Entro in ascensore con un sospiro e
0050.testo.indd 19 2/13/2015 5:15:15 PM
20
ho già chiuso le due ante della porta esterna quando arriva
qualcuno.
«Un attimo!»
Una figura maschile in pantaloncini sgargianti, con lo zaino
e le sneakers blu fluorescenti si avvicina.
«Prego.»
Ringrazia con un sorriso, entra e mi avvolge con l’odore di
chi ha appena corso la maratona di New York. Indossa una ma-
glietta grigia con le maniche tagliate alla buona o forse cucite
proprio così. Il bicipite si allunga per chiudere le porte e vedo i
muscoli tendersi snelli e tonici. Scie di sudore gli percorrono la
schiena e il petto. Ha i capelli corti, un ciuffo che gli cade sulla
fronte, gli occhi dal taglio un po’ allungato e le guance piene
della gioventù. Non può avere più di trent’anni. Nessun pelo
che esce dalla maglietta. Guarda la mia borsa da piscina e mi
viene in mente che ho ancora i capelli un po’ bagnati e nemme-
no un filo di trucco. Io fisso lui, lui fissa me. Giro lo sguardo. So-
no stretta in un angolo per evitare ogni contatto e sfioramento.
Non ho voglia di parlargli, ho fretta e non sono dell’umore.
«A che piano vai?» domanda con il dito pronto sulla pul-
santiera.
«Quarto.»
«È il mio piano.»
Deve trattarsi del nuovo vicino, l’ho visto di sfuggita da-
vanti al portone, qualche volta. Si chiama Lorenzo, si è trasfe-
rito qualche mese fa da Padova nel bilocale dei Franchi, una
0050.testo.indd 20 2/13/2015 5:15:15 PM
21
giovane coppia che è partita in cerca di una casa più grande.
Fa il fotografo. Almeno così spettegola Loredana, la portinaia
del palazzo. E, con quel corpo perfetto e liscio, potrebbe es-
sere gay o un metrosexual.
«Domenica sportiva» esclamo per rompere il suo evidente
imbarazzo da uomo sudato in pochi metri quadri.
«Dieci chilometri in meno di quarantacinque minuti a Vil-
la Pamphili, oggi mi sento una bomba.»
Ah ecco, uno che ci crede. Sarà sicuramente di un segno
di fuoco pieno di sé. Leone o Ariete. O forse è anche lui uno
Scorpione.
«Torni da un viaggio?» Dà un’occhiata al mio borsone.
«Torno dalla piscina, sono andata a nuotare.»
«Ah!» Sembra quasi sorpreso del mio lato sportivo, poi fa
scivolare uno sguardo sul mio corpo e annuisce, come uno
che ha capito qualcosa. «Già, si vede dalle spalle che nuoti.»
Qualcosa mi dice che sto arrossendo. E cosa ne sa lui di
come sono fatte le mie spalle coperte da un cappotto?
«Come va, ti stai ambientando?» cambio argomento.
«Adoro Roma, sto benissimo. Anche se passo quasi tutto il
tempo in viaggio per lavoro... Ma non mi lamento, qui ovun-
que ti giri c’è un pezzo di storia. Che fortunati voi romani che
ci siete nati.»
L’ascensore si ferma con un sobbalzo. Ci salutiamo con un
frettoloso “buona serata”, dandoci le spalle e cercando le ri-
spettive chiavi perse in zaini e borse troppo grandi.
0050.testo.indd 21 2/13/2015 5:15:15 PM
22
E poi, quando sono quasi dentro, qualcosa mi costringe ad
aggiungere: «Per qualunque cosa sono qui davanti».
Francesca, e questa come ti è uscita?
È per quando finisce il sale o il caffè, mi giustifico cercan-
do di zittire la voce della mia coscienza. Quando succede un
imprevisto, una fuga di gas, vai in vacanza e hai bisogno di
qualcuno che ti annaffi le piante. I riti e l’educazione del buon
vicinato. Giusto? Fa sempre bene mantenere l’armonia con
chi vive sul tuo pianerottolo, non si sa mai.
E poi mi piacciono gli sportivi e il padovano sudato con
l’occhio ceruleo scintillante rinvigorisce l’atmosfera di questo
palazzo di pensionati.
Ah, ecco, conclude la voce della mia coscienza. Sempre che
non sia gay, comunque.
Entro in casa in fretta e furia lanciando il borsone in corrido-
io e mi immergo nella preparazione del tortino per stasera se-
guendo la ricetta di mia madre, la santa, arrivata su Whats App.
Spero che le mie amiche portino del dolce e di riuscire a
non esagerare col vino. Domani è lunedì e mi aspetta una
trasferta di lavoro per un evento a Firenze. Sono quella dei
treni presi in corsa all’ultimo minuto, ma vorrei svegliarmi in
tempo e non troppo ubriaca, se possibile.
Apro la sfoglia già pronta, poi sminuzzo le verdure che ho
cotto prima di andare in piscina. Seguo passo passo tutte le
istruzioni come un’allieva modello, con gli occhiali poggiati
sul naso, il grembiule a pois stretto in vita senza una piega.
0050.testo.indd 22 2/13/2015 5:15:15 PM
23
Scaglie di parmigiano in abbondanza. Et voilà. Metto il tortino
a cuocere in forno e mi rilasso sul divano con «Style Bazaar»
per il grande speciale sull’oroscopo del nuovo anno.
Scorpione – Per i nati nella seconda decade (cioè io) sarà un
anno all’insegna del fuoco (bene!). È come se le forze primi-
genie si liberassero per infondere coraggio anche negli spiriti
meno audaci (io, è chiaro che parla di me). Tutti i processi
iniziati lo scorso anno grazie al transito di Saturno (c’è sem-
pre di mezzo Saturno) volgeranno alla definitiva realizzazio-
ne. Si tratterà di una svolta epocale che potrà riguardare sia
la vita lavorativa (non credo) che gli affetti (ecco). A ostaco-
lare il processo (e ti pareva) ci sarà l’influsso di Saturno (è
lui!) che nei primi mesi dell’anno potrà portare una serie di
contrattempi (odio i contrattempi) che in amore (questo mi
interessa) potrebbero risolversi in malintesi di difficile riso-
luzione (te pareva). Il vostro forte desiderio di cambiare vita
sarà comunque premiato (finalmente) se avrete la capacità di
ascoltare e di non farvi fuorviare dalle apparenze (chi, io?!).
Un eccesso di analisi che da sempre vi caratterizza (lo sapevo)
rappresenterà un ulteriore ostacolo alla realizzazione dei vo-
stri progetti. La spinta innovativa sarà comunque molto forte
e vi sentirete in breve di fronte a un nuovo inizio.
Fantastico. Un nuovo inizio è proprio quello che ci vuole. E
anche se non è specificato, la regola fondamentale sarà tenersi
0050.testo.indd 23 2/13/2015 5:15:16 PM
24
lontana dagli uomini Bilancia, tra i peggiori Poveri Bastardi
dello Zodiaco.
Dring Dring. Un SMS e nessuna voglia di alzarmi a leggerlo.
Gambe e braccia cominciano a sentire la fatica della nuotata
domenicale. Sarà sicuramente Federico, che mi ricorda le cose
da portare per l’incontro di domani come se dovessi prepa-
rare lo zaino per la scuola, e ci aggiunge l’orario del treno e
il solito avvertimento di non fare tardi. Io non faccio tardi.
D’accordo, arrivo all’ultimo, ma il treno lo prendo.
Do un’occhiata in lontananza al tortino che cuoce felice e
prego che sia almeno commestibile. Arriva un secondo SMS.
Supero la pigrizia, mi scrollo dal torpore, afferro distratta-
mente il telefono e mi dirigo verso il forno per osservare da
vicino il mio miracolo culinario. Con l’occhio sbilenco guardo
lo smartphone e noto che il messaggio è di un numero che
non ho in memoria, non più. Peccato che la mia mente l’abbia
registrato anni fa e ancora stenti a cancellarlo. Il primo SMS
dice “Francesca”, il secondo “Mi manchi”. La pancia avverte
un colpo, forse due. Il cuore inizia la sua rincorsa e vado in
iperventilazione.
C’era d’aspettarselo. Un Bilancia indeciso come Gianni pri-
ma o poi torna a prenderti di mira con le sue frecce da banale
seduttore. È nella sua natura di splendido maschio, magnifico
stronzo.
Lancio il telefono sul divano, mando qualche accidente al
popolo dei Bastardi e ci vuole un po’ di tempo prima di ri-
0050.testo.indd 24 2/13/2015 5:15:16 PM
prendere a respirare come un essere umano normale e dotato
di ragione. Cosa diavolo vuole da me? Non gli basta avere tut-
te quelle donne attorno? Avrà subodorato aria di avventura,
in fondo anche un Bilancia potrebbe essere geloso. Ma che
dico, da quando ci siamo lasciati non frequento nessuno, so-
no diventata suor Francesca. Quanto ancora dovrò aspettare
per incontrare qualcuno che mi tocchi di nuovo il cuore? Esi-
sterà da qualche parte nell’immensa galassia di pianeti e stelle
l’uomo giusto per me? Disperazione. Confusione. E nebulose,
solo nebulose.
Più che nebulose, fumo. Che cos’è questa puzza di brucia-
to? Il tortino!
Corro ad aprire il forno ma è già troppo tardi. Il fiore all’oc-
chiello della cena di stasera è una rovina fumante. Per tutti gli
anelli di Saturno, Gianni ne ha fatta un’altra delle sue. Invo-
lontariamente, come si confà a un Bilancia sempre pronto a
dichiararsi innocente.
In queste situazioni c’è soltanto una cosa da fare.
«Ciao Marianna, vi dispiace se ordino delle pizze? Ho avu-
to un imprevisto.»
0050.testo.indd 25 2/13/2015 5:15:16 PM
Recommended