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MENSILE • ANNO 4 n. 42AGOSTO 2012
Business TravelBangkok,Templi e graTTacieli
FamilyTravelQuandoil museo divenTa inTeraTTivoPo
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INFLY MAGAZINE TRaVel
BanGKoK
siMbolo dell’econoMia asiatica, la città deGli anGeli È una GiGantesca MetRoPoli con edifici
futuRistici, lussuosi hotel e sofisticati business centeR in cui concludeRe affaRi a nove zeRi
tempLi e GrattacieLi
un addetto alla security sulla cima del sheraton orchid hotel, dalla serie “bangkok noir: Journey through the night”. Ph. ralf tooten/laif/contrasto
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simbolo dell’emergente economia asiatica, Bangkok è una metropoli travolgente in cui la contemporaneità sfida la tradizione regalando affascinanti contrasti.
I businessmen vanno in paradiso? Qualunque sia la risposta, è consolante sapere che esiste un’alternativa sulla Terra, per giunta facilmente raggiungibile con voli in prima classe a prezzi contenuti. È Bangkok, capitale della Thailandia, punto nevralgico in cui si incontrano le moderne vie del commercio, che nella nuova Asia trovano origine, sviluppo e fine. Con buona pace degli ex-imperialisti europei, che una volta atterrati all’aeroporto di Suvarnabhumi rimangono appollaiati sul trolley a fissare l’impressionante skyline della gigantesca metropoli thailandese, gli occhi sgranati e la bocca che sussurra appena “ma io non la immaginavo così... così...”
Moderna? Caotica? Estesa? Efficiente? Inquinata? Complessa, affascinante, facile da girare ma difficile da capire? Sono tutte caratteristiche che si adattano perfettamente a Bangkok. La città conta ben 10 milioni di abitanti. Basta prendere un taxi nell’ora di punta per rendersi conto della sua popolosità: le strade brulicano di auto, motorini, bici, tuk-tuk, autobus. Il traffico tipico di tante metropoli asiatiche si esibisce ai semafori in concerti di clacson e marmitte gracchianti. La qualità dell’aria non è delle migliori, ma il Paese sta investendo in infrastrutture: nel 2004 è stata inaugurata la prima linea del metrò, la seconda è già in costruzione e ne sono previste altre quattro. Gli abitanti utilizzano volentieri gli skytrain, metrò sopraelevate che raggiungono in breve tempo i punti più importanti della città (aeroporto compreso). Molti pendolari scelgono il traghetto: la città è tagliata in due dal fiume Chao Praya. Il ferry o i taxi d’acqua sono un ottimo modo per saltare da una sponda all’altra del fiume evitando il traffico congestionato dei ponti. E dall’acqua
si gode uno spettacolo privilegiato della città, soprattutto al tramonto: le guglie degli antichi templi e le cime dei grattacieli si dividono lo stesso pezzo di cielo. Sulla riva occidentale si staglia la suggestiva silhouette del Wat Arun, conosciuto anche come il Tempio dell’Alba: costruito nel XVII secolo in stile khmer, è rivestito da frammenti di porcellane colorate che al variare della luce solare regalano raffinati cromatismi. Sacro e profano: questa è Bangkok. Una metropoli che non vuole rinunciare al proprio afflato spirituale. Gli abitanti vivono in un contesto caotico ma senza l’ansia che attanaglia gli occidentali. Le espressioni sono serene, i modi cortesi. Ma se il loro esempio non basta a scrollarsi di dosso lo stress europeo, basta entrare in uno degli innumerevoli centri massaggio nelle vie del centro. Chi insegue l’illusione del sesso facile, sarà meglio che non venga qui. Vi lavora solamente personale altamente qualificato e con massima serietà. I principi del massaggio thailandese si basano sulla riflessologia: stimolando
le parti “bloccate” del nostro corpo, si riattivano i canali energetici che consentono all’organismo di vivere in equilibrio e in buona salute. La prima scuola di massaggio thailandese è sorta proprio qui, nel Tempio di Wat Pho, più noto come il Tempio del Buddha Sdraiato per la gigantesca statua dell’Illuminato in posizione reclinata. Il centro spirituale più importante è però il Wat Phra Kaew, il Tempio del Buddha di Smeraldo; si trova all’interno del gigantesco comprensiorio del Palazzo Reale, sede di rappresentanza della monarchia. Poco lontano, in posizione quasi speculare al luogo sacro, gli edifici che compongono il World Trade
Center celebrano una contemporaneità fatta di vetro e d’acciaio, di cartelloni pubblicitari e schermi giganti. Conosciuto anche come Central World, è il cuore commerciale della capitale, sede degli uffici delle aziende che contano; qui si viene per lavorare e per divertirsi, per fare affari e per partecipare a eventi. Nella zona si concentrano importanti centri congressi, come il Bangkok Convention Centre, raggiungibile con l’ascensore direttamente dal piano shopping del centro commerciale! Poco lontano, il Bangkok International Trade and Exhibition Centre (BITEC), particolarmente adatto ad eventi a forte richiamo internazionale, grazie a un’invidiabile superficie espositiva
(260,800 metri quadrati!). Le occasioni a Bangkok non mancano di certo: dalla fiera internazionale del gioiello a quella della coiffure, dai congressi sull’energia a quelli dedicati a food ed ospitalità. Per fortuna spostarsi non è per nulla difficile: chi non ha voglia di impararsi le fermate del bus o del metrò può sempre fermare un tuk-tuk, tipico taxi agile, di solito a tre ruote. I conducenti si divertono a personalizzarli, con pupazzi, ghirlande di fiori, amuleti buddisti... dispensano volentieri consigli su ristoranti tipici in cui degustare l’ottima cucina thai o su negozietti in cui fare incetta di artigianato locale. Gli appassionati di etno-shopping non possono perdere i mercati locali: quello di Chatuchak è attivo il fine settimana,
l’ideale per chi riesce a ritagliarsi un po’ di tempo prima del ritorno a casa. Però conta migliaia di bancarelle e per non perdersi è necessaria una cartina.
Nostalgia di un po’ di compulsivo shopping all’occidentale? Basta fare un salto al Siam Paragon Shopping Center, uno dei più grandi centri commerciali luxury di tutta l’Asia. Le celebri firme italiane campeggiano nei corridoi, come una dichiarazione d’intenti e di stile. Si è fatta sera? E’ l’ora di un aperitivo nelle vie più trendy, ricche di bar, ristoranti e locali. Il ritrovo più mondano ed esclusivo è senza dubbio lo Sky Bar dell’Hotel Lebua: una splendida terrazza che dal 63esimo piano della State Tower offre
TRaVel
veduta di Patpong, zona nota per il suo
mercato notturno e per il quartiere a luci rosse.
Ph. laif/contrasto
Business
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uno spettacolo unico della città, l’ideale per un cocktail sotto le stelle prima di una raffinata cena sospesi nella stessa “nuvola”: il ristorante Sirocco è tra i più alti del mondo, sia letteralmente sia in termini di qualità, e le aziende più prestigiose fanno a gara per assicurarselo come location per i loro eventi. Chi soffre di vertigini (peccato!) può scegliere tra diverse alternative, tra cui il rinomato Blue Elephant, tra i più famosi della metropoli sia per l’ambiente etno-chic sia per i suoi piatti, che reintepretano la tradizione thai in chiave fusion. Molte le opportunità di divertimento serale a Sathorn Street, Sukhumvit Street e a Silom Street, centro finanziario della city, ricco di pub stile “dopo lavoro” per dirigenti e top manager (la classe non è acqua ma si traduce facilmente in un Martini).
Molte le opportunità di
divertiMento serAle A sAthorn street,
suKhuMvit street e A siloM street, Centro
FinAnziArio dellA City, riCCo di pub
stile “dopo lAvoro” per dirigenti e top
MAnAger
La notte di Bangkok è piena di sfumature. Per conoscerle tutte a fondo, vale la pena dare un’occhiata anche alla celebre zona a luci rosse di Patpong. Una celebrazione dell’eros, ma questo non significa che tutto sia lecito: in Thailandia la prostituzione è illegale, lo spaccio e il possesso di stupefacenti sono puniti con la massima severità. Il governo sta investendo in sicurezza per cercare di cambiare colore alla notte: dalle red light di Patpong alle luci soffuse dei battelli che scivolano sul fiume, per una cena a lume di candela che consente di godersi la metropoli senza venirne risucchiati. Le barche illuminate si muovono contro le silhouette dei palazzi, la città non si ferma fino a che una nuova alba sorge sul Wat Arun: un nuovo giorno ha inizio. Una nuova scoperta. Un nuovo ciclo.
lo scenografico sky bar del ristorante sirocco. sospeso al 63o piano del the dome at state tower, è uno dei più alti open air bars del mondo
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