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ASSOCIAZIONE GIGI GHIROTTI Pagina 1

Corso di formazione volontari 2014slide 03

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Le mie slides dell'intervento al Corso volontari Associazione Gigi Ghirotti Genova

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ASSOCIAZIONE GIGI GHIROTTI

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Corso di formazione volontari 2014Associazione Gigi Ghirotti - Genova

IL RUOLO DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO NELL’EQUIPE DI

ASSISTENZA DOMICILIARE AI PAZIENTI SIEROPOSITIVI

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Presentazione Sono Giovanna Polizzi sono OSS da 10 anni e da 6 collaboro con l’Associazione Gigi Ghirotti occupandomi principalmente di pazienti sieropositivi.

Tanti di voi si domanderanno “cosa vuol dire OSS? Ma cosa fa, di cosa si occupa?”

Noi OSS, ovvero operatore soci o sanitario, siamo una figura professionale giovane nata dall’accordo Stato Regioni del 2001. Ci occupiamo, sintetizzando i concetti, di aiutare i pazienti ad avere una soddisfacente qualità della vita.

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Attività OSS In che modo? Individuando e soddisfacendo o

aiutando il soggetto a soddisfare autonomamente i bisogni primari, ovvero alimentarsi, bere, dormire,provvedere all’ igiene personale e dell’ambiente di vita.

Ci occupiamo anche di favorire i normali rapporti in ambito familiare, di informare circa prestazioni erogate sia dall’Associazione stessa , che dalla Asl di appartenenza e di aiutare i pazienti ad ottenere tali prestazioni accompagnandoli o indirizzandoli presso gli uffici preposti a tali compiti.

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L’OSS in equipe Gigi Ghirotti 1

Premesso che l’assistenza ai malati sieropositivi e’ regolata da una legge dello Stato e precisamente la legge n. 135 del 1990. In questa legge sono contenuti gli interventi da attuare a favore dei malati. Con riferimento alla suddetta legge in ambito associativo noi Oss accompagniamo i pazienti al centro clinico di riferimento dove vengono effettuate visite mediche periodiche, oppure li accompagniamo ad altre visite mediche. In assenza dell’infermiere assistiamo alla visita, informiamo il medico Gigi Ghirotti sulle indicazioni ed eventuali prescrizioni e/o accertamenti richiesti.

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L’OSS in equipe Gigi Ghirotti 2

Svolgiamo informazione sanitaria al paziente ed ai familiari (se presenti). L’oss e’ anche il tramite tra medico, infermiere e paziente. Riferisce agli altri componenti dell’equipe su eventuali difficoltà del paziente nella vita pratica (scarsa alimentazione, il motivo di cio’, corretta assunzione della terapia, difficoltà psicologiche, rapporti con i familiari).

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L’OSS in equipe Gigi Ghirotti 3

Accompagniamo l’utente a fare la spesa, se e’ in grado di occuparsene, oppure provvediamo alla spesa su indicazione del paziente stesso quando quest’ultimo non e’ in condizioni fisiche ottimali, lo aiutiamo a mantenersi pulito, oppure provvediamo all’igiene del paziente allettato o non autosufficiente.Lo aiutiamo a tenere pulito l’ambiente dove vive ovvero provvediamo ad una sanificazione di detto ambiente non svolgendo le grandi pulizie, ma mantenendo l’igiene o aiutando il paziente a mantenerla. Forniamo indicazioni circa la corretta alimentazione.

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Osservazioni 1

L’oss ha l’importante compito di guardare senza giudicare. L’utenza tipo dei pazienti affidatici dall’Associazione ha avuto o ancora ha stili di vita per noi talvolta non condivisibili. Il pregiudizio o il giudizio stesso non ci deve appartenere: e’ fondamentale osservare con obiettività ed eventualmente riferire al resto dell’equipe gli atteggiamenti dannosi per l’individuo osservato.Ci tengo molto a parlare dei pazienti che seguo.

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Osservazioni 2

Non dovete avere paura dell’Aids. Ne siamo la prova vivente noi che tutti i giorni per molte ore al giorno viviamo con loro, mangiamo con loro, salgono sulle nostre auto dove immediatamente dopo salgono i nostri figli. Come potete vedere godiamo tutti di ottima salute!Esiste molta ignoranza e pregiudizio anche nella classe medica: ho assistito a visite non eseguite perchè il paziente e’ sieropositivo. Ho visto militi arrivare bardati come per andare sulla luna. Come posso pensare che il paziente si apra con me se mi vede conciato in quel modo per aiutarlo? Ho già davanti una persona che sa di essere emarginato per la malattia dal resto della società. Pensiamo sempre che queste persone potrebbero essere nostri parenti o amici ed agiamo di conseguenza.

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Osservazioni 3

Manteniamo un atteggiamento corretto, indossiamo i guanti se dobbiamo intervenire in qualche modo e riteniamo di farlo, mettiamo in atto accorgimenti volti a tutelare la nostra salute, ma senza esagerare! Ricordiamoci che sono pazienti defedati ovvero hanno poche difese immunitarie: se siamo malati stiamo a casa. Se fa freddo non usciamo, giochiamo a cirulla. Ma vi prego non ghettizziamoli e non spaventiamoci. Vi garantisco che i nostri pazienti sono molto più spaventati di noi la prima volta che li incontriamo. Temono il giudizio.

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Consigli 1

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Mi sento di darvi alcuni suggerimenti che sono in parte la filosofia dell’Associazione, in parte risultato di pratiche di buon senso ed in parte salvaguardia personale.Ricordiamo SEMPRE che siamo in casa d’altri: entrare in punta di piedi e quando entriamo specialmente la prima volta SORRIDIAMONon prendiamoci incarichi che non ci sono richiesti e di cui non ci sentiamo sicuri: può essere dannoso per noi e per il malatoRiferire ogni dubbio o anomalia osservata o percepita al ns. coordinatore. Senza timore. Al massimo ci siamo sbagliati e sbagliare e’ molto umano

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Consigli 2

Ricordiamoci SEMPRE che il poco che ci sembra di fare in realtà per i pazienti e’ moltissimoSe un’assistenza “ci pesa” interroghiamoci sulle motivazioni. Eventualmente chiediamo di non seguire più il pazienteNon avere paura: il malato e’ molto sensibile, sentirebbe il nostro stato d’animo e non gli gioverebbe. Serenità: i nostri problemi personali sono a casa nostra non a casa del pazienteCerchiamo di parlare di cose positive

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Conclusione EMOZIONATEVI. L’assistenza fatta come operatore professionale o come volontario e’ essenzialmente emozione: in fin dei conti se avete deciso di fare i volontari e’ per sentirvi bene e allora…..GODETEVI IL VIAGGIO NELLE VOSTRE EMOZIONI.

GRAZIEPagina 13

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