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Economia e gestione delle imprese cooperative Prof. Edoardo Sabbadin 10 ottobre 2008

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Economia e gestione

delle imprese cooperative

Prof. Edoardo Sabbadin

10 ottobre 2008

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Agenda

• 9 – 13 lezione frontale:

– Brevi richiami storici

– I confini

– I problemi aperti

• 14 -16 testimonianza:

Dott.sa Maria Cristina Manfredini

Presidente MediaGroup98

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La storia delle cooperative in Italia

• 1865 a Como nasce la prima cooperativaitaliana, lo statuto è redatto da RobertoViganò che aveva conosciuto le primeesperienze cooperative europee.

• Viganò fu il primo presidente dellaFederazione Nazionale delle Cooperativee fu tra i fondatori delle prime banchepopolari.

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La storia delle cooperative in Italia

• Nel 1871 in Emilia Romagna:

• 6 cooperative di consumo

• 2 cooperative di produzione

• 9 banche popolari.

• Nel 1872 in provincia di Belluno viene

fondata la prima latteria cooperativa

italiana.

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La storia delle cooperative in Italia

• Tra il 1880 e 1890 si inizia ad espandere la prima

produzione industriale italiana in particolare nel

settore tessile e cotoniero.

• Le condizioni di vita sono disastrose, aumenta

l’emigrazione transoceanica (Argentina, Stati Uniti)

• Aumenta il numero delle cooperative sostenute da

Mazzini e dal movimento socialista riformista.

• Nel 1893 nasce la Lega Nazionale delle

Cooperative e Mutue.

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Definizione

Impresa autoorganizzata su basi

democratiche e di mutualità, al fine di

assicurare un servizio o un risultato

economico vantaggioso per tutti i

partecipanti e socialmente utile

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Una cooperazione è un’associazione

autonoma di persone che si uniscono

volontariamente per soddisfare i

propri bisogni economici, sociali e

culturali e le proprie aspirazioni

attraverso la creazione di una società

di proprietà comune,

democraticamente controllata.

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• L’impresa cooperativa non deve

remunerare il capitale oltre il tasso

d’interesse legale; non distribuisce ai soci

gli utili (nelle imprese capitalistiche in

proporzione al contributo di ciascun socio

al capitale sociale), ma nella forma del

ristorno (proporzionale al contributo di

ciascun socio nell’erogazione della forza

lavoro).

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Gli elementi essenziali della

cooperazione

DEMOCRAZIA

MUTUALITÀ

SOLIDARIETÀ

INTERNAESTERNA

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Scopo dell’impresa cooperativa:

• produrre ricchezza avvalendosi degli strumentiutilizzati dalle imprese capitalistiche, ma conl’obiettivo di accumulare un patrimonio dadestinare alla realizzazione degli interessi deisoci.

• Offrire ai propri soci servizi o condizioni di lavoroa condizioni più vantaggiose rispetto al mercato.

• In caso di scioglimento deve devolvere ilpatrimonio al fondo di promozione e sviluppodell’imprenditorialità cooperativa come previstodalla normativa vigente sulla cooperazione.

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I principi cooperativi

1. Adesione libera e volontaria (organizzazioni

volontarie, senza alcuna discriminazione)

2. Controllo democratico da parte dei soci

(sono organizzazioni democratiche. Nelle

cooperative di primo grado i soci hanno gli

stessi diritti di voto: una testa un voto)

3. Partecipazione economica dei soci (i soci

contribuiscono equamente al capitale delle

proprie cooperative. Il capitale è strumentale

alle finalità. Rischio: sottocapitalizzazione.).

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4. Autonomia e indipendenza ( Lecooperative sono organizzazioni autonome,autosufficienti e controllate dai soci, anche nelcaso sottoscrivano accordi con altreorganizzazioni o con il governo).

5. Educazione, formazione e informazione.(Le cooperative si impegnano a formare ipropri soci, i manager il personale. Devonoattuare campagne di informazione persensibilizzare l’opinione pubblica, inparticolare i giovani e gli opinionisti suivantaggi della cooperazione).

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6. Cooperazione tra cooperative (Le

cooperative servono i soci nel modo più

efficiente, e rafforzano il movimento

cooperativo lavorando assieme, attraverso le

strutture locali, regionali, nazionali ed

internazionali. La rete di scambi rafforza il

sistema).

7. Interesse verso la comunità (Le

cooperative lavorano per uno sviluppo

sostenibile delle proprie comunità attraverso

politiche approvate dai propri soci).

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Quali sono i tratti distintivi

essenziali delle imprese

cooperative?

Sono imprese democratiche

gestite dai lavoratori.

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Le differenze tra:

imprese cooperative e capitalistiche

• Le imprese cooperative sono imprese

gestite dal lavoro in base al principio “una

testa un voto”.

• Le imprese capitalistiche sono gestite dal

capitale in base la principio “un euro, un

voto”.

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Le imprese cooperative

• Perseguono per loro stessa natura gli

interessi dei soci lavoratori

• Perseguono lo scopo mutualistico

• Possono perseguire lo scopo di lucro, ma

non è lo scopo principale e unico.

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Specificità

e differenze

• L’impresa capitalistica

opera in funzione del

capitale alla cui

crescita (profitto)

sono subordinate

tutte le altre scelte.

• Nell’impresa

cooperativa il capitale

è subordinato al fine

della cooperativa

stessa, che è la

crescita del gruppo

che le ha dato vita e

più in generale della

società civile in cui il

gruppo è inserito.

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Rappresentatività dei soci

Sistema organizzativo

decisionale

• I soci di un’impresa

capitalistica sono

legittimati a partecipare

in base al conferimento

del capitale sociale.

• La partecipazione dei

soci è in proporzione alla

quota di capitale.

• I soci dell’impresa

cooperativa sono

legittimati a partecipare

come utenti, lavoratori,

piccoli e medi

imprenditori secondo il

principio mutualistico

“una testa un voto”.

• Criteri democratici.

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Strumenti di autofinaziamento

• Nell’impresa

capitalistica: il

capitale di rischio con

particolare

articolazione per le

S.P.A. (azioni

ordinarie, privilegiate

di risparmio).

Nelle cooperative:

• Riserve indivisibili;

• Prestiti sociali.

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Impresa cooperativa

Titolarità della proprietà

• Gli utili e le riserve indivisibili devono

essere impiegati per il conseguimento

dell’oggetto sociale

• I soci sono gestori e non proprietari del

patrimonio cooperativo

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• Quali sono le ragioni economiche e sociali che

giustificano al presenza di differenti sistemi e

modelli d’impresa ?

• La democrazia non può limitarsi solo alla

politica, ma deve necessariamente estendersi

anche alla dimensione economica.

• La democrazia economica richiede la

convivenza e una competizione tra imprese

capitalistiche ed imprese cooperative.

• La democrazia politica richiede una solida

democrazia economica.

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Il principio di libertà

• La libertà di scelta del cittadino-consumatore non può limitarsi ad impresediverse appartenenti allo stesso sistema(quello capitalistico), ma si devenecessariamente estendere anche allapluralità delle tipologie di impresa.

• Il diritto alla libertà di scelta sta alla basedello sviluppo dell’impresa cooperativa.

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Vantaggi dell’impresa cooperativa

• Lo sviluppo dell’impresa cooperativa riduce

l’ineguaglianza nella distribuzione dei redditi.

• Perché l’impresa capitalistica separa il momento

della produzione da quello della distribuzione del

reddito.

• Si consideri che lo sviluppo economico di

un’area è favorito da una ridotta disuguaglianza

della distribuzione del reddito.

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La forma d’impresa cooperativa

è in grado di creare nuova

imprenditorialità?

La cooperativa rende più facile e

meno rischioso sviluppare il sogno

di diventare imprenditore.

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Cooperazione italiana

quadro legislativo

• L’art. 45 della costituzione italiana richiede

alle cooperative di non perseguire lo

“scopo speculativo”.

• Questo vincolo potrebbe indebolire la

forma cooperativa nella lotta competitiva?

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La democrazia economica è di ostacolo

all’efficienza delle cooperative?

• Hansmann (1996) sostiene che la scarsa diffusione di imprese democratiche è da ricercare nel costo economico della democrazia. Il potere decisionale sarebbe diviso tra troppe persone.

• Le decisioni collettive hanno realmente costi eccessivi? Richiedono più tempo e impegno?

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