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FIAMME E SACRIFICI I FALÒ SOLSTIZIALI OSSOLANI

Fiamme e sacrifici falò solstiziali ossolani

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F I A M M E E S A C R I F I C II FA L Ò S O L S T I Z I A L I O S S O L A N I

L’ E V E N T O F O L K L O R I C O

P R E M O S E L L O C H I O V E N D A C O L L O R O 5 G E N N A I O

L’ E V E N T O F O L K L O R I C O

• Preparazione di un gigantesco falò

• Chiarivari o ciabra notturna con campanacci

• Gruppo “della leva”

• Personificazione del fantoccio

• Rivalità tra le due frazioni

G L I A LT R I FA L Ò D E L L A B A S S A

• Troviamo una serie di falò che si svolgono nello stesso periodo (5-6 gennaio), e che presentano analoghe caratteristiche e nomi similari

• Campanacci

• Falò

• Fantoccio

G L I A LT R I FA L Ò D E L L A B A S S A

• Vogogna

• Festa dei pastori

• 6 gennaio

• Falò della Calcaveggia

• Nome controverso

G L I A LT R I FA L Ò D E L L A B A S S A

• Vogogna

• Fantoccio anonimo

• Rogo subito dopo la festa, al tramonto

• Figura del Pippia (anni bisestili) e della Vegia

G L I A LT R I FA L Ò D E L L A B A S S A

• Piedimulera

• Sera del 6 gennaio

• Calcavegia

• Falò di origine carnevalesca

G L I A LT R I FA L Ò D E L L A B A S S A

• Piedimulera

• Riproposizione del gruppo di ragazzi nerovestiti che con campanacci fanno una ciabra per annunciare l’evento alla cittadinanza

• Amici in piazza

G L I A LT R I FA L Ò D E L L A B A S S A

• Anzola

• Falò dell’Epifania

• La sera del 5 gennaio

• Si brucia un fantoccio

A LT R I FA L Ò D E L L A B A S S A

• Rumianca

• Comitato San Giovanni

• Ciabra, spettacolo di fuochi d’artificio

• Dono della calza della befana ai bimbi presenti

A LT R I FA L Ò I N O S S O L A

• Montecrestese (non più attivo)

• Falò di San Giuseppe

• Questua della legna da parte dei ragazzi

• Si tratta anche in questo caso di un falò legato alla stagionalità

• L’usanza è terminata a casa della vicinanza del rogo alle case, anche se in molte zone italiane ci sono fuochi più maestosi accesi nel centro città (Varese, sant’Antonio)

A LT R I FA L Ò I N O S S O L A

• Villadossola

• Falò di San Bartolomeo

• Rivalità tra le varie frazioni

A LT R I FA L Ò N E L V C O

• Crevoladossola

• 6 gennaio, Arrivo dei Magi

• Falò ancora attivo, recente, ma che probabilmente sottintende qualche significato ancestrale

• Mancano il fantoccio e la ciabra

• Interpretazione: falò per bruciare le ramaglie

• In realtà è un falò solstiziale modificatosi nel tempo

A LT R I FA L Ò N E L V C O

• Vagna

• Falò di san Brizio

• Un tempo si svolgeva a novembre, per la patronale

• Ora si arde a luglio, per il Natale estivo (cavagnette)

• Non c’è il fantoccio

• Concerto di campane e sparo di fuochi d’artificio

A LT R I FA L Ò N E L V C O

• Vagna

• Potrebbe trattarsi di un falò solstiziale invernale traslato in altra data

• Secondo alcuni studi sull’origine del Natale estivo, la festa si svolgeva a gennaio, in occasione del santissimo nome di Gesù, organizzato dall’omonima confraternita

• Il 1 gennaio diventa festa mariana e la festa si sposta in altro periodo, mantenendo la stessa liturgia (canti natalizi a luglio)

• I fuochi ed il concerto di campane possono essere una ciabra

A LT R I FA L Ò N E L V C O

• Gravellona Toce

• Falò della Ida

• Si svolgeva nel ciclo dei 12 giorni

• Si trattava di due falò, uno della riva sinistra del fiume ed uno sulla destra

• Aspetto di rivalità tra le due fazioni poiché vinceva quello che durava più a lungo (analogia Premosello / Colloro)

• Questua della legna

A LT R I FA L Ò N E L V C O

• Luzzogno (Val Strona)

• Festa triennale della Madonna della Colletta, una festa di luce legata a vari culti anche precristiani

• Falò accesi sugli alpeggi al passaggio della statua della Madonna, che entra nella famosa “galleria” di tela

• Falò dei Matai (bambini) e Falò dei coscritti della Loccia, in luogo poco accessibile

• Aspetto di rito di passaggio

A LT R I FA L Ò I N A M B I T O E U R O P E O

• Nord est italiano, molto diffusi e simili a quelli solstiziali fin qui analizzati

• Area ovest-milanese per carnevale, o san Giuseppe

• Garfagnana falò natalizi

• In Sicilia ferragosto ed in Sardegna per santa Reparata (7 ottobre)

A LT R I FA L Ò I N A M B I T O E U R O P E O

• Danimarca, 23 giugno

• Irlanda in concomitanza con Halloween

A LT R I E V E N T I A S S I M I L A B I L I A I FA L Ò

• Cannobio

• Festa dei Luminieri, in occasione della Santissima pietà

• Processione illuminata dalle lanterne

• A ridosso del periodo dei 12 giorni (7/8 gennaio)

• Depotenziamento di altri riti precedenti?

L’ I N T E R P R E TA Z I O N E C L A S S I C A

L U C I E D O M B R E S U Q U E S TA T E O R I A

L’ I N T E R P R E TA Z I O N E C L A S S I C A

• Falò di inizio anno per bruciare quello passato

• Si colloca nel cosiddetto periodo dei “12 giorni”

• Rito di matrice pagana per propiziarsi il nuovo anno dal punto di vista agricolo poi cristianizzato

• Il fuoco rappresenta la luce che sconfigge le tenebre

• Periodo di “crisi” nell’interpretazione tradizionale

L’ I N T E R P R E TA Z I O N E C L A S S I C A

• In tutta Italia si bruciano fantocci dalle fattezze antropomorfe, soprattutto femminili, sotto il nome di stria, vegia, vecchia…

• Presenza di rumori molesti, come botti e scoppi, per esorcizzare il ritorno di demoni e di revenant, al fine di ottenere una “cacciata del male”

• «Perché si scoppiano i petardi?» «È la Carcavegia, la tradizione»

L’ I N T E R P R E TA Z I O N E C L A S S I C A

• L’importanza della luce nel periodo della Grande festa: le luminarie

• La catasta viene preparata dai giovani locali, con materiali che devono essere offerti dalla comunità

• Nei rari casi in cui il fantoccio assume le fattezze di persone conosciute, nella maggior parte dei casi si tratta di “vecchie dal carattere difficile”

I L S I G N I F I C AT O D E I FA N T O C C I

• Interpretazione di Ignazio E. Buttitta

• 1 - vittime sacrificali intese a nutrire la divinità e rinsaldare con essa la comunione necessaria alla vita della comunità stessa;

• 2 - vittime sulle quali si scaricano simbolicamente le colpe di cui si è macchiata l’intera comunità la quale, solo attraverso la loro distruzione rituale potrà riaccostarsi, mondata dalla colpa, ai propri dèi ed affrontare un nuovo ciclo temporale;

I L S I G N I F I C AT O D E I FA N T O C C I

• Interpretazione di Ignazio E. Buttitta

• 3 - raffigurazione di una divinità della vegetazione o ipostasi del ciclo dell’anno che deve periodicamente essere messo a morte, purificato dalle fiamme, per rinascere ed acquistare vigore, per garantire, avendo riacquistato purezza e forza, il ritorno alla vita

• Queste linee interpretative non si escludono necessariamente a vicenda

I L S I G N I F I C AT O D E I FA N T O C C I

• Se analizziamo la leggenda è chiaro che il significato dei fantocci, a Premosello e Colloro, è il secondo: vittime sacrificali su cui si scaricano le colpe della comunità

• Interpretazione in linea con la leggenda

• Ma perché si tratta dei membri più vecchi della comunità?

L’ I N T E R P R E TA Z I O N E C L A S S I C A

• I problemi di questa teoria

• NON si spiega la presenza dei ragazzi (Luzzogno, Gravellona e Premosello / Colloro) e le caratteristiche del loro gruppo

• NON si spiega la “personificazione” dei fantocci (Premosello / Colloro)

• NON si spiegano i campanacci portati dagli “attori” ed altri aspetti goliardici presenti nella manifestazione

L A V I S I O N E “ S O C I A L E ” D E L R I T O

• Il gruppo di attori rituali

• Giovani di età variabile, dai 14-20 anni

• Non sposati, né fidanzati

• Gruppo composto da maschi, simile alla leva

L A V I S I O N E “ S O C I A L E ” D E L R I T O

• L’ostentazione degli attributi e le ironie goliardiche

• Ostentare “il batacchio” dinnanzi alle ragazze

• Ingresso negli ambienti comuni per creare caos

L A V I S I O N E “ S O C I A L E ” D E L R I T O

• Vecchio e vecchia

• Si tratta di personaggi reali, con tanto di nome, cognome e classe

• NON partecipano attivamente al rito

L A V I S I O N E “ S O C I A L E ” D E L R I T O

• I giovani, attraverso questo caos, chiedono a gran voce di entrare a far parte della comunità

• Naturalmente nella società tradizionale, quando ci sono nuovi ingressi, devono necessariamente corrispondere uscite per mantenere il corretto equilibrio

• Il caso delle scampanate per i vedovi e le ciabre sanzionatorie diffuse in tutto il Piemonte

L A V I S I O N E “ S O C I A L E ” D E L R I T O

• Ricambio generazionale

• I due “vecchi”, già usciti dalla trama sociale, non prendono parte alle cerimonie collettive

• Vengono simbolicamente “uccisi” perché usciti definitivamente dal ciclo produttivo (lavoro/insegnamento/trasmissione dei “saperi lenti”)

• I due “Vecchi” sono orami un “peso” sociale, e la loro presenza non è più giustificabile

I L S I M B O L I S M O N A S C O S T O

• Il campanaccio altro non è che il pene dei ragazzi

• Simboli nascosti quali oggetti bruciati in riferimento a “chi si è opposto alla Carcavegia”

• Usanza non ufficiale, nata dalla volontà del gruppo organizzatore e difficilmente reso pubblico

L E R I VA L I TÀ

• Esiste una forte forma di competizione tra i vari attori sociali

• Competizione all’interno del gruppo dei giovani (chi è maggiormente “dotato”)

• Competizione tra le due comunità di Premosello e Colloro (chi ha il falò più grande e bello)

• A Colloro, frazione alta, si arriva addirittura a creare un falso falò per “ingannare” i “rivali” della piana

C O N C L U S I O N IC A R C A V E G I A E G L I A LT R I FA L Ò

C O N C L U S I O N I

• L’interpretazione classica dei falò solstiziali che vedono solo un bruciare l’anno vecchio risulta incompleta

• Non si spiegano le differenze tra la Carcavegia e gli altri falò di inizio anno italiani ed Ossolani

• Non dobbiamo dimenticare di considerare l’evento folk come un rito comunitario in cui il gruppo si costruisce e si ri-costruisce dopo l’eliminazione, simbolica (?), dei propri membri più anziani

C O N C L U S I O N I

• Molto importante l’aspetto identitario, come dimostrato si supera la tricotomia (Verbano - Cusio - Ossola) e diventa momento di “appaesamento”

• Areale dei falò molto ampio, ambito Europeo

C O N C L U S I O N I

• I “fuochi sacri” del Vco presentano spesso elementi comuni caratterizzanti

• Gruppo di giovani che si occupa dell’allestimento

• Presenza di ciabra o chiarivari (anche solo in ambito semantico)

• Periodo dell’anno legato al solstizio, d’inverno nella maggioranza dei casi (o ai ciclo dei 12 giorni)

• Spesso elemento di rivalità tra le comunità

C O N C L U S I O N I

• La tradizione si va modificando: nelle ultime edizioni anche le ragazze entrano a far parte del gruppo dei giovani

• Tentare di “imporre” o di modificare la tradizione “dall’alto” porta a risultati diversi: la scomparsa del rito (Montecrestese), piuttosto che la sua modificazione sostanziale (Crevoladossola), il suo spostamento di data mantenendo analoga ritualità (Vagna)…

• Possibili modificazioni nel corso del tempo poiché la tradizione non è mai un qualcosa di statico, bensì il prodotto di uomini che vivono nel loro tempo

L A T E R R A D E I F U O C H I S A C R II L P R O G E T T O D I R I L A N C I O

P R E M E S S E

• Il flusso turistico si sta trasformando e si sta sviluppando un turismo “folk”, alla ricerca di “esotismo” o di tradizioni

• I falò solstiziali possono rientrare in questo progetto di valorizzazione

• Riconoscimento dell’evento che diventa eccellenza da parte del Comune

L E D E . C O .

• Primo passo nel riconoscimento dell’eccellenza è il conferimento della DeCo (Denominazione Comunale)

• Evoluzione di una certificazione nata per promuovere i prodotti enogastronomici

• Alcuni “pionieri” ossolani, quali Vogogna

L A “ D E . P R O . ” ( ? )

• Si potrebbe creare un progetto di Denominazione Provinciale, un vero e proprio registro per le “eccellenze folk” del territorio

• Vari eventi possono rientrare in questo ipotetico registro (falò solstiziali, Cavagnette?

• Fare rete per un corretto rilancio turistico

“ F I A M M E E S A C R I F I C I ” R O G H I S O L S T I Z I A L I V C O

E C O N O M I A E P R O G E T TA Z I O N E E U R O P E A

Samuel Piana

I D E N T I K I T M A N I F E S TA Z I O N I

• i roghi sono per lo più solstiziali nascono come riti di passaggio, oppure per esorcizzare la paura il buio, l’ignoto

• i giovani sono “anima” delle rappresentazioni di comunità e spesso sono “ambasciatori” delle proprie tradizioni

• un nuovo filone turistico descrive i gruppi di turisti evoluti come comunità itineranti

E V E N T O E R I C A D U T E E C O N O M I C H E

• questa tipologia di eventi va conosciuta prima di essere promossa

• la tradizione è un “gioco con le sue regole ferree”

• la comunità scrive le regole, il turista le deve rispettare.

• l’economia è un “riflesso” dell’evento

F U O C H I S A C R I E P R O G E T T I U E

• Europa Creativa

• Europa per i cittadini

• EUSALP (programma spazio alpino)

E U R O PA C R E AT I VA

Due sottoprogrammi: cultura e media

• cultura: cooperazione tra organizzazioni, promozione e traduzione opere letterarie, sviluppo reti

• media:distribuzione lavori, produzione programmi televisivi (anche documentari)

E U R O PA P E R I C I T TA D I N I

• gemellaggi tra “terre di fuochi sacri”

• scambio e divulgazione di questa particolarità “sovvenzione per azione” da concludersi entro 36 mesi

E U S A L P

• Pilastro 3: Assicurare la sostenibilità nelle Alpi: tutelare il patrimonio alpino e promuovere un uso sostenibile delle risorse naturali e culturali.

bandi di fondazioni bancarie?

W O R K PA C K A G E

1.Studio e documentazione di altri roghi solstiziali nel panorama alpino (già in fase di sviluppo)

2.riunione con possibili stakeholders (già iniziato con IperLibro 2016)

3.collegamento con le università presenti nel panorama alpino con tematiche legate all’antropologia, etnografia e turismo

4.predisposizione di un documento di intesa sulla realtà che vogliono partecipare al progetto, magari istituendo una sorta di “Denominazione Provinciale” o De.Co pluricomunale.

W O R K PA C K A G E 2

1.documentazione delle performance ed analisi

etnografica delle stesse

2.predisposizione necessità riscontrate e progettazione

della attività

3.elaborazione bando, secondo le specifiche

4.verifica con i tecnici (a seconda del bando) ed invio