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"Comunicare la reciprocità", seminario sulla comunicazione sociale del 23.10.2009, Università di Verona
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Comunicare il volontariato
• L’immagine del volontariato
• Come funzionano i media
• Le tecnologie digitali per comunicare
• Quando i media si occupano di volontariato
• Quando il volontariato si occupa di media
• Storia dell’informazione sociale
• Il caso dell’Admo dell’Emilia Romagna
• Bibliografia
L’immagine del volontariato
• L’immagine “sociale” del mondo del volontariato è cambiato negli ultimi 20 anni passando da un’immagine semplicemente “buonista” e altruista ad una più complessa, con una connotazione più politica e propositiva per l’intera società
• Il volontariato lo si può conoscere per via diretta o indiretta, mediata (dai media), è quest’ultima la modalità più diffusa
• L’immagine restituita dai mass media determina l’idea che la cittadinanza si fa del volontariato
• Per cambiare questa immagine bisogna conoscere la logica dei media
Come funzionano i media
• Il concetto di notizia si situa all’incrocio tra una fonte, un giornalista e un pubblico
• I valori notizia determinano l’importanza della stessa e possono riferirsi al pubblico o ad una redazione
• Le fonti possono essere dirette o indirette, istituzionali o meno
• Particolarità dei vari media (TV, quotidiani…) che funzionano con un linguaggio e tecniche specifiche
• Il sistema dei media in Italia è fortemente concentrato e sbilanciato verso il mezzo televisivo
Le tecnologie digitali per comunicare
• Le tecnologie digitali hanno portato ad una ridefinizione degli stessi mass media, del ruolo dei giornalisti, dei lettori e anche delle persone che operano nel sociale
• Ipertestualità: è la caratteristica principale dei testi digitali, quella cioè di essere connessi ad altri testi e di venir letti non in modo sequenziale
• Interattività: diminuisce la distanza tra autore e lettore che tramite un link o un indirizzo e-mail può contattare e interagire con chi scrive; questa possibilità arricchisce anche gli autori
• Convergenza dei vari mass media: in internet si ha una piena multimedialità, è possibile informarsi e informare utilizzando testi ma anche file audio e video e immagini
• Digital divide: purtroppo la tecnologia è preclusa proprio a chi è più escluso
Quando i media si occupano di volontariato
• Sui quotidiani e la televisione lo spazio dedicato ai temi del volontariato è ristretto a scapito di altri temi (politica, spettacolo…) che sono sovradimensionati
• Si tende a informare su questi temi in spazi delimitati (rubriche, speciali, trasmissioni specifiche) e non nei contenitori generali (telegiornali per la televisione …)
• I toni usati per parlarne se non scadono più come nel passato nel pietismo e nel patetico, hanno comunque i toni dettati dal’eccezionalità e dalla spettacolarizzazione
• Le occasioni per parlarne sono date da eventi cronaca nera, rosa, emergenze
• Manca la contestualizzazione, l’approfondimento, l’inchiesta sociale
Quando il volontariato si occupa di media
• Un atteggiamento diffidente verso i media ha caratterizzato questo rapporto: da una parte i buoni dall’altra i cattivi, il problema dell’autoreferenzialità
• La presa di coscienza del volontariato dell’importanza della comunicazione per cambiare i pregiudizi avviene nel corso degli anni ’90
• “La voce del volontariato” la ricerca della FiVOL sui rapporti tra media e volontariato alle soglie del 2000
• Se il volontariato si attrezza: la creazione di un ufficio stampa o di un semplice addetto è alla base per un rapporto costruttivo con il mondo dei media
Storia dell’informazione sociale
• Che cos’è l’informazione sociale? Un’informazione che tratta di certi temi e lo fa anche con toni e criteri adeguati
• Dal gruppo Abele di Torino (1981) e Res Capodarco fino al Redattore sociale (2001) e Bandieragialla (1999), passando il Centro Documentazione Handicap di Bologna(1982)
• Le riviste “cuscinetto” tra mass media e mondo del volontariato: il caso di Accaparlante
• Il mestiere del redattore sociale tra giornalismo “classico” e giornalismo di settore
Il caso dell’Admo dell’Emilia Romagna
• L’ADMO ha due bisogni differenti di volontariato: volontari donatori di midollo osseo e volontari per la propria organizzazione
• Per raggiungere i due destinatari attraverso una comunicazione adeguata partiamo dalla definizione dei valori dell’associazione fatta dagli stessi membri dell’Admo
• Questi valori vengono tradotti dai partecipanti in frasi e slogan• Si ripete la stessa operazione per cercare frasi che giustifichino
l’impegno volontario, pensate anche in relazione ai pubblici che si vogliono raggiungere
• Si cercano gli strumenti più idonei per fare veicolare i messaggi (depliant, spot video o radiofonico…)
Bigliografia
• Michela De Falco, Nicola Rabbi, Sbatti il volontariato in prima pagina: Come farsi pubblicare dai giornali e da altri mass media in modo puntuale e corretto, Volabo, 2008
• A cura di G. Fazzini, Mass media e solidarietà, Piemme Caritas, 1995
• A cura di R. Frisanco, S. Trasatti, A. Volterrani, La “voce” del volontariato, Fivol , 2000
• A cura di Pina Lalli, Imparziali ma non indifferenti, Faenza (RA), Homeless Book, 2002
• Mauro Sarti, Il giornalismo sociale, Carocci, 2007
• Paola Springhetti, Solidarietà indifesa, EMI, 2008