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SALMONELLOSI
Quadri morbosi da SalmonelleQuadri morbosi da SalmonelleFebbre Tifo S. typhiEnterica Paratifo A S. Paratyphi A
Paratifo B S. paratyphi BParatifo C S. hirschfeldii
Gastroenterite S. Typhimuriumacuta S. schottmuelleri
Tossinfezioni S. aranielburgalimentari S. newport
S. derby (etc.) Sepsi soprattutto da: S. choleraeus suis
ma anche da: S. typhi, S. aranienburg S. Typhimurium (etc.)
Infezioni locali Le samonelle possono produrre ascessipiogene in quasi tutte le sedi anatomiche
CARATTERI MORFOLOGICICARATTERI MORFOLOGICI
Gram -, mobili, asporigeni Ciglia Endotossina Resistenza: uccise a 50°C x 60‘ oppure a 60°C x 15' - 20' non si moltiplicano nè sono uccise a +5°C omeno si moltiplicano >5°C Struttura antigene:
Antigene O (corpo batterico-lipopolisaccaridica-endotossina)Ig M
Antigene H (flagelli - proteica)IgG
Antigene Vi (capsula - attività antifagocitaria) S. typhi : 9 ; 12 ; Vi ; d
CARATTERI COLTURALICARATTERI COLTURALI
Fermentazione glucosio *
Crescita → bile
Crescita nei terreni con sostanze che inibiscono lo sviluppo dei germi del gruppo Coli–aerogene (citrato di sodio, desossicolato di sodio)
* tranne S. typhi
HABITATHABITAT
pitonielefanti
Ospite abituale: animale foche(tranne S. typhi) piccioni
tartarughe
pollameSalmonellosi minori: maiali(ANTROPOZOONOSI) bovini
ovini Febbre tifoide Interumano per via oro - fecale
(diretto o indiretto) Elevata carica infettante
PATOGENESIPATOGENESIPenetra per via orale e resiste per 30' all' acidità gastrica
↓ dopo 12 ore
Tenue ↓
Penetra nell' orletto a spazzola degli enterocitio nelle congiunture intracellulari
↓ dopo circa 24 ore
Lamina propria (ove si moltiplicano) ↓
Vasellini chiliferi ↓
Gangli linfatici mesenterici ↓
Dotto toracico ↓
TORRENTE CIRCOLATORIO Milza Midollo osseo Placche di Peyer Cellule del Kupffer del fegato
ANATOMIA PATOLOGICAANATOMIA PATOLOGICALe lesioni anatomiche sono soprattutto a carico dell' intestino tenue e delle sue strutture linfatiche
Intensa iperemia della mucosa
↓ Tumefazione delle formazioni linfatiche
(placche di Peyer - follicoli solitari) ↓
Necrosi dei follicoli linfatici ↓
Comparsa di escara ↓
Caduta dell' escara ↓
Formazione delle ulcere(che abitualmente non oltrepassano la muscolare)
QUADRI CLINICIQUADRI CLINICIGastroenterite
Febbre enterica o paratifoidea
Batteriemia
Infezioni locali piogene
Tifo
Gastroenterite (I)Gastroenterite (I)
Periodo di incubazione: 12 - 48 ore Sintomatologia: esordio brusco con cefalea
vertigininauseavomitodolori addominali colici
Febbre: 38 - 39 °C (comune)
Diarrea profusa → grave disidratazionepaziente prostato, astenico, ipoteso con polso frequente, pelle arida, sensorio obnubilato
Gastroenterite (II)Gastroenterite (II)
Diagnosi:
Isolamento del germe: può essere effettuato dall' alimento sospetto frequentemente o dalle feci durante la fase acuta
Sieroagglutinazione: non ha valore diagnostico utile però per una diagnosi retrospettiva
Conteggio dei leucociti: normale
Prognosi: La guarigione è la regola nell' arco di 2 - 5 giorni
E' letale solo nell' 1% della popolazione ammalata
Febbre enterica o paratifoideaFebbre enterica o paratifoidea
Malattia sostenuta da S. cholerae suis, S. enteritidis, S. paratifo A e B.
E' clinicamente indifferenziabile dal tifo. Sintomatologia: Febbre prolungata Roseole Splenomegalia Leucopenia Sintomi gastrointestinali Diagnosi: basata sulla positività delle emocolture e delle
coprocolture
BatteriemiaBatteriemia
Si manifesta con localizzazioni a carico di tutti gli organi e apparati.
Si riscontra frequentemente nei neonati e negli immunodepressi.
Principali quadri clinici:
Meningite
Osteomielite
Artrite
Broncopolmonite
Empiema
Ascesso epatico
Diagnosi: isolamento dell' agente dal sangue o dal materiale prelevato dalla sede colpita.
Infezioni locali piogeneInfezioni locali piogene
Si manifestano con ascessi in tutte le sedi anatomiche:
indipendentemente da precedenti sintomi di gastroenterite o da altra sintomatologia sistemica
come complicanza della batteriemia
Diagnosi: si basa sull' isolamento del germe.
Tifo (I)Tifo (I)
Periodo di incubazione: 10 - 14 giorni Durata della malattia: circa 4 settimane Sintomatologia: inizio insidioso con
cefaleamalessereanoressiafebbrebrivido (30% dei casi)obnubilamento del sensorioalterazione dell' alvo (diarrea -stipsi)
Tifo (II)Tifo (II)ESAME OBIETTIVO
Cute secca, labbra aride e screpolate
Lingua prima secca e impaniata poi a dardo
Bradicardia relativa (non costante)
Gorgoglio ileo-cecale, addome tumido, disteso, meteorico
Epatomegalia - Splenomegalia (molle)
Esantema (roseole) 40 - 50% dei casi durante la II settimana. Sono piccole macule eritematose (5 - 10) localizzate alla parte alta dell' addome e anteriore del torace.
Leucopenia con linfocitosi relativa
Tifo (III)Tifo (III)
DECORSO: Se non interviene la terapia, la temperatura di regola
si mantiene sui 39°C ed oltre fin verso il 20° giorno di malattia, quando la curva termica tende a presentare oscillazioni accentuate con forti remissioni. Contemporaneamente il sensorio diviene più integro e la sintomatologia comincia a regredire.In questo periodo il malato va controllato per il pericolo di insorgenza di complicanze.Nella maggior parte dei casi la febbre si esaurisce per lisi nel corso della IV settimana.Segue poi il periodo di convalescenza durante il quale si possono avere ricadute o recidive.
Tifo (III)Tifo (III)
COMPLICANZE:
Le complicanze della febbre tifoide possono essere :
1. DIGESTIVE
2. EXTRADIGESTIVE
Tifo (IV)Tifo (IV)
COMPLICANZE DIGESTIVE
Enterorraggie: lievi si verificano frequentemente e sono dovute a fragilità capillare. Nel 2% dei casi si verifica una massiccia emorraggia intestinale fra la II e la III settimana di malattia; una ipotensione improvvisa è il primo segno.
Perforazione intestinale: nello 0.5% dei casi. Essa è legata all' approfondimento dell' ulcera oltre la tunioca muscolare e si manifesta nella III settimana. La sintomatologia è quella dell' addome acuto con dolore violento a pugnalata, difesa addominale, alvo chiuso a feci e a gas, caduta della temperatura, tachicardia, leucocitosi neutrofila.
Altre: colecistite, appendicite, colontifo, angiocolite, etc.
Tifo (V)Tifo (V)
EXTRADIGESTIVE
Flebite
Miocardite
Meningite
Osteomielite
Artrite
Pielonefrite
Diagnosi di tifo (I)Diagnosi di tifo (I)
Si basa soprattutto sull' isolamento della S. typhi dal sangue, midollo osseo, feci, urine, e sul riscontro degli anticorpi sierici.
Emocoltura: 90% di positività nella I settimana poi decresce gradualmente nella II e III settimana. Molto importante è ripetere diverse volte l' emocoltura e non fermarsi ai primi risultati negativi.
Mielocoltura: Le Salmonelle persistono nel midollo più a lungo che nel sangue e quindi la mielocoltura può essere utile nel periodo in cui l' emocoltura è già negativa, ma la siero diagnosi non ancora positiva.
Diagnosi di tifo (II)Diagnosi di tifo (II)
Coprocoltura: S. typhi è presente nelle feci già durante i primi giorni di malattia e col passare del tempo il numero dei germi aumenta; perciò anche nella I settimana le coprocolture sono positive in elevate concentrazione.Le feci del malato sono poste in capsule di Petri che contengono terreni selettivi e di accrescimento.
Bilicoltura: i bacilli del tifo sono contenuti nella bile in grande quantità. E' poco impiegata perchè arreca disagio al paziente. La bile si preleva introducendo nel duodeno un sondino di Einhorn.
Urinocoltura: Positiva nel 25 - 35% dei casi nelle prime settimane di malattia.
Reazione di WidalReazione di Widal
Sieroagglutinazione Metodo molto utile per la diagnosi di tifo. Consiste nel cimentare diluizioni scalari del siero da esaminare con bacilli del tifo.Generalmente si usano sospensioni di antigeni H e O di S. typhi, S. paratiphi A e B.La reazione rivela la comparsa di agglutinine:- anti-O: agglutinazione di tipo granuloso, appartengono alle IgM; compaiono verso la VIII giornata di malattia, raggiungono il titolo di 1:100-1:400 e persistono per circa 2 - 3 mesi; - anti-H: agglutinazione a grossi fiocchi, appartengono prevalentemente alle IgG, compaiono verso la X giornata, raggiungono un titolo più elevato (> 1:800) e persistono per degli anni.
L'agglutinazione alla diluizione di 1:100 per l' antigene O è abbastanza
significativa. Il riscontro di un titolo > 1:100 può essere considerato elemento sicuramente positivo per la diagnosi. Ciò non avviene per gli anticorpi anti-H la cui presenza ad alto titolo può essere dovuta ad una pregressa infezione.
TERAPIATERAPIA CAF A 3 g/die in 4 somministrazioni
B 100 mg/Kg/die in 4 somministrazioni
Ampicillina
Furazolidone A 800 mg/dieB 10 - 15 mg/Kg/die
Amoxicillina A 4 g/die per 14 giorni
B 100 mg/Kg/die
Trimetoprim - Sulfametossazolo (Bactrim)ogni 12 ore 160 mg 800 mg
Cefalosporine (3 generazione)
Cefotaxime - cefoperazone - ceftriaxone
Chinolonicinorfloxacina - ciprofloxacina