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Ecm percorso nascita-galatina_6-'11

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Elementi del Corso ECM promosso dalla ASL Lecce sul Progetto "Percorso Nascita". L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) invita il Mondo Occidentale a promuovere la CULTURA DEL PARTO NATURALE. Operatori più preparati possono meglio fornire l’aiuto necessario alla donna e alla coppia per valorizzare le proprie competenze durante la gravidanza e favorire una umanizzazione della nascita.

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Obiettivi del Progetto Formativo:

1)migliorare le competenze degli Operatori che svolgono i corsi di accompagnamento alla nascita in merito a due profili essenziali:- Sviluppare le capacità relazionali per una comunicazione più efficace

con le donne e le coppie che partecipano ai corsi; - disporre di tecniche più adeguate per aiutare la donna a prendere

coscienza del proprio assetto posturale al fine che di poter sviluppare al meglio il grounding fisico ed emotivo e la capacità di cercare posizioni antalgiche durante il travaglio e il parto.

2)favorire una integrazione fra Operatori dei Consultori Familiari e dei Punti Nascita Ospedalieri per garantire una integrazione di apporto professionale nelle varie fasi del percorso nascita: dalla gestazione, al parto e al puerperio.

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Gli obiettivi del Progetto Formativo sono conseguenti ed in linea con le indicazioni contenute nella

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE PUGLIA del 31/1/’11, n. 131 “Recepimento Accordo Stato - Regioni n. 137/CU del 16/12/2010 “Linee di indirizzo per la promozione ed il

miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel

percorso nascita e per la riduzione del Taglio cesareo”, e specificatamente:

§ 8) “Formazione degli operatori per rendere prioritari, nell’ambito delle attività di formazione continua ECM aziendale e regionale percorsi di formazione/aggiornamento di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso nascita, con modalità integrate”;§ 3) “Integrazione territorio-ospedale per garantire la presa in carico, la continuità assistenziale, l’umanizzazione della nascita (…) e garantire la diffusione di corsi di accompagnamento alla nascita sul territorio in collaborazione con i punti nascita”.

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Le tre relatrici della prima giornata:

da sx: Gabriella Montagna, Vinicia Cota e Piera Maghella

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molto creativo e dinamico il metodo di conduzione del gruppo da parte di Piera Maghella

20 giu.’11

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lavoro per piccoli gruppi:un modo per coinvolgere più direttamente i partecipanti al corsosui temi da esplorare e trattare

20 giu.’11

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un gruppo di corsiste insieme a Piera Maghella

20 giu.’11

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Pier Luigi Righetti:puntuale nella sua esposizione del tema della vita psichica prenatalee per una serie di interessanti dati sull’esperienza dell’Ospedale di Mestre, dove i tagli cesarei si attestano attualmente intorno al 21 %

27 giu.’11

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Foto ricordo con Pier Luigi Righetti

27 giu.’11

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da sx: dr. Franco Cerrati (P.O. Copertino), dr. Lorenzo Sabato (P.O. Casarano), dr. Gerardo D’Ambrogio (P.O. Galatina), dr.sa Anna Grande (Coordinatrice Gruppo ASL riorganizzazione della Rete Consultoriale), dr. Franco Sanapo (Direttore Sanitario), dr.sa Simona Caretto (P.O. Scorrano)

30 giu.’11

e migliorare l’offerta dei Servizi nel “percorso nascita”

collaborazione fra Punti Nascita dei

rendere attuale l’indicazione

Presidi Ospedalieri (P.O.) e i Consultori Familiari

Tavola rotonda su come

della Delibera Regionale 131/’11, per favorire la

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Altri momenti della stessa tavola rotonda

30-giu.’11

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a

z

Intervento della dr.sa Bruna Scarcia

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Intervento del dr. Roberto Lupo

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scorci d’aula

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scorci d’aula

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scorci d’aula

30-giu.’11

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VERBATIM 1: “Quali sono le mie aspettative per questo Corso?

1. Una conoscenza maggiore;2. Approfondire rapporto feto-madre e successiva ;3. Maggiore conoscenza sull’argomento;4. Conoscere il vissuto psicologico del feto in utero;5. Formarmi e divertirmi;6. Conoscere qualcosa di nuovo;7. Arricchimento;8. Una formazione più completa. Grazie;9. Conoscenza pratica;10.Avere le idee chiare x iniziare i corsi;11.Essere interessata ad iniziare il percorso di accompagnamento alla nascita;12.Nuove metodiche per interessare maggiormente le persone;13. Arricchire il mio bagaglio di conoscenze operative da aggiungere a quelle

pregresse;14. Modalità per invogliare le donne a partecipare ai corsi e far capire agli

amministratori l’importanza dei corsi;15. Durata del corso di accompagnamento e modalità di accoglienza della

gravida;16. Informazioni su come operare;

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VERBATIM 1 (segue): “Quali sono le mie aspettative per questo Corso?17. Qualche idea nuova ed originale da utilizzare nel corso;18. Competenze per poter organizzare e realizzare scientificamente un corso di

accompagnamento alla nascita;19. Acquisire maggiori informazioni sulle EBM;20. Poter dare alle donne il massimo della preparazione per avere ottimi

risultati;21. Con la consapevolezza è possibile ridurre il numero dei tagli cesarei nel

nostro territorio;22. Migliore approccio alla paziente;23. Riuscire a trasmettere alla donna serenità;24. Che linguaggio utilizzare con le madri (troppo/poco scientifico);25. Confronto e maggiore preparazione; 26.Contributi professionali per il corso;27.Maggiore chiarezza sul contributo professionale al corso di preparazione al

parto;28.Capire se è possibile l’integrazione C.F./Ospedale;29.Confronto con altre realtà territoriale. Riuscire, dopo, a collaborare con la

realtà ospedaliera sul tema accompagnamento alla nascita;30.Chiarire i ruoli di ogni figura professionale all’interno dei corsi e chiarire il

rapporto che deve intercorrere fra servizi consultoriali e ospedale;31. Conoscere esperienze diverse e vedere se sono applicabili anche da noi.

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VERBATIM 2: Oggi, sempre più frequentemente le madri, dopo aver partorito, sono sole e devono occuparsi di molteplici impellenze domestiche, compreso addirittura

talvolta, “il recarsi in banca dopo appena sette giorni dal parto”, e a tal proposito Piera Maghella afferma: «la continua fretta, con le troppe cose da fare, ci

espropria dalla possibilità di realizzare l'esperienza, e questo porta a perdere la capacità di competenza». Apporto a seguire una mia riflessione in merito

1. Occorrerebbe ripristinare quella rete di supporto sociale e psicologico che un tempo era garantita dalla famiglia allargata e che oggi forse dovrebbe essere garantita dal servizio pubblico

2. la donna viene lasciata sola in un momento in cui ha bisogno3. oggi la donna mira ad avere nel mondo del lavoro cariche importanti, impegno

assoluto nel lavoro. E questo porta a trascurare alcuni valori, e anche lo stato di salute viene compromesso

4. non ci sono alternative e comunque la donna d'oggi è ormai abituata a fare tesoro del poco tempo a disposizione

5. maggiore consapevolezza delle cose e di tutto ciò che ci circonda e di tutto ciò che avviene intorno a noi e dentro di noi ci porta a vivere più profondamente e con più verità i nostri senti,menti, i nostri rapporti, la nostra vita, ma l'aver velocizzato tutto ci porta a perdere molto di tutto ciò

6. questo mette in evidenza l'estrema solitudine dei nostri tempi. Il 'clan' familiare è andato via via sparendo e con esso anche il supporto psico-fisico che le donne ricevevano in tutto l'evento gravidanza-nascita-puerperio

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VERBATIM 2 (segue): … «la continua fretta, con le troppe cose da fare, ci espropria dalla possibilità di realizzare l'esperienza, e questo porta a perdere la

capacità di competenza». Apporto a seguire una mia riflessione in merito7. i parti ipermedicalizzati, l'alto tasso di cesarei minano le competenze materne. Se il

bambino può nascere perché 'altri' diversi dalla madre 'lo fanno nascere' il ruolo materno è sminuito, la delega sempre più frequente, allora dopo soli 7 giorni dal parto vado a svolgere altri compiti, non è indispensabile che mi occupi della salute del mio bambino;

8. la capacità di competenza non si perde per le troppe cose da fare. Sicuramente c'è un affaticamento maggiore ma la capacità di competenza è più legata alla personalità, autostima, autoefficacia, attenzione ecc. che caratterizzano quella madre. È comunque sempre valido il sostegno familiare;

9. l'esperienza del parto dovrebbe creare una condizione ' a due' piena di fascino e di consapevolezza. Ma l'essere oberate dai problemi quotidiani fa perdere di vista questo stato e mancare all'appuntamento

10. concordo pienamente sul fatto dell'esperienza di madre fortemente danneggiata dai bisogni impellenti, o quasi, di ogni giorno. La madre non si rende conto che insieme al figlio nasce la sua consapevolezza di donna generatrice di vita. È costretta a perdere di vista questo punto, quasi inconsapevolmente. Si dovrebbe riflettere sul 'ruolo' che ha lei con se stessa, sul ruolo del suo rapporto con il figlio e su quello con l'ambiente esterno prima e dopo il figlio. Sarebbe utile non lasciare le donne-madri da sole, e per 'sola' intendo non una vicinanza fisica, anche se sarebbe più conveniente mandare qualcun altro in banca; la madre ha bisogno di definire il suo ruolo di donna anche in rapporto al figlio

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VERBATIM 2 (segue): … «la continua fretta, con le troppe cose da fare, ci espropria dalla possibilità di realizzare l'esperienza, e questo porta a perdere la

capacità di competenza». Apporto a seguire una mia riflessione in merito11. è giusto quello che è stato detto da P. Maghella, che i bisogni impellenti tolgono tempo e

concentrazione. È quindi importante il sostegno esterno (il padre ad esempio) affinché la neo mamma non abbia preoccupazioni al di fuori del bambino, per far sì che si riappropri del rapporto e si crei l'esperienza;

12. penso che per non perdere la capacità di competenza la madre, dopo aver partorito, non debba essere abbandonata, ma accompagnata da personale competente e qualificato nella fase del post partum e del puerperio. Questo permetterebbe alla madre di vivere con maggiore serenità la maternità;

13. non sono d'accordo del tutto sulla sulla perdita per una madre della capacità di competenza. La continua fretta o le troppe cose da fare portano la donna a vivere le esperienze con fatica e il continuo stress rinunciando spesso non al prendersi cura del figlio ma solo a rinunciare a momenti da vivere esclusivamente per se stesseciò secondo me non porta a perdere la capacità di competenza ma a trovare modalità organizzative diverse rispetto al passato;

14. la donna di oggi è sempre più impegnata. La competenza materna è presente in ognuna di noi. Non ci si distoglie perché la donna è in grado di scegliere momento per momento le priorità;

15. sono d'accordo che le troppe incombenze ti portano a non godere dei momenti più belli che si instaurano tra madre eb figlio subito dopo la nascita e per tutto il primo anno e oltre; sarebbe opportuno il supporto esterno o familiare che alleviasse tali responsabilità;

16. non sempre è la solitudine a spingere la donna a far molte cose in retta. Spesso in maniera illusoria si ha l'idea di essere onnipotenti e pertanto capaci di fare tutto senza chiedere aiuto agli altri;

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VERBATIM 2 (segue): … «la continua fretta, con le troppe cose da fare, ci espropria dalla possibilità di realizzare l'esperienza, e questo porta a perdere la

capacità di competenza». Apporto a seguire una mia riflessione in merito

17. molte volte è la donna che vuole dimostrare di essere grande e voler fare tutto da sola. Importante è riscoprire i rapporti con la famiglia;

18. secondo me servirebbe una maggiore collaborazione del partner e dei familiari per gestire meglio le sue esigenze;

19. secondo me non è la quantità di tempo ma è la qualità;20. non tutte le puerpere hanno problemi di fretta, perché molti mariti godono dei

congedi parentali. Le informazioni ricevute in gravidanza si ripercuotono in puerperio, in quanto la gestazione non è vista come una evenienza fisiologica della donna. Molti fattori di stress sono dovuti a a vissuti (a volte negativi) da chi invece dovrebbe supportare;

21. è forse troppo in voga il modello di 'supermamma': riesco a fare tutto io, a scapito dell'esperienza di mamma, io curo il mio bambino, per il resto delego;

22. la maternità oggi, con le attuali leggi, non è sostenuta né durante né dopo il parto: la maternità viene vissuta come evento furtivo, veloce... una incombenza che prima viene sbrigata e meglio è....

23. sarebbe importante attivare gruppi di donne; fondamentale l'assistenza domiciliare al puerperio;

24. la continua fretta purtroppo ci porta a dover fare tutto e non sempre viene fatto bene. Dobbiamo fermarci e imparare a respirare.

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VERBATIM 3: La sicurezza interiore dell'operatore è parte integrante dellapropria professionalità. Tale aspetto non è dato una volta per tutte ma

esso può anche crescere e migliorare. A partire da quanto per Te ravvedi, cosa pensi che possa infondere maggiore sicurezza nel Tuoagire professionale sul versante operativo del percorso nascita onde migliorare e rendere maggiormente valida la Tua opera?

1. Maggiore competenza professionale infonde sicurezza; integrazione e interazione tra operatori; omogeneità di organizzazione dei corsi in tutto il territorio ASL più integrazione fra servizi (C.F. - Ospedali – Punti nascita);

2. intesa con gli operatori professionali e dei punti nascita;3. continuare nell'esperienza e riflettere sull'andamento dei corsi;4. il confronto fra esperienze;5. non smettere di migliorare il proprio apprendimento , confrontarsi sempre con

altri per trovare migliori soluzioni nel proprio agire;6. maggiore competenza professionale, interazione ed integrazione fra operatori;7. la realizzazione di protocolli d'intesa che portino a procedure omogenee per tutti

i percorsi nascita che sarebbero dovunque rispondenti a standar scientifici e di qualità;

8. l'agire con maggiore sicurezza in campo professionale , sicuramente è fondamentale, e scaturisce essenzialmente da una sempre maggiore informazione, preparazione, aggiornamento professionale, ma soprattutto da una valida esperienza;

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VERBATIM 3 (segue): … cosa pensi che possa infondere maggiore sicurezza nel Tuo agire professionale sul versante operativo del percorso nascita

onde migliorare e rendere maggiormente valida la Tua opera?

9. l'aggiornamento continuo, il confronto con gli altri operatori, anche quelli che lavorano in altre aree geografiche, l'essere messa costantemente a conoscenza delle EBM, il fare ricerca sul proprio lavoro cioè fare periodicamente la valutazione di quello che ha portato l'applicazione di certi metodi ecc.;

10. 1)una migliore sintonia con la donna (poterla conoscere qualche giorno prima instaurare un rapporto di fiducia/empatia); 2) personale di sala operatoria presente in ospedale H24 (e non solo in reperibilità);

11. l'esperienza;12. una maggiore dotazione delle strutture in cui si lavora e la sicurezza di un

maggior supporto da parte dell'ospedale di riferimento;13. l'efficienza delle strutture di riferimento ospedale-territorio e il rapporto sicure

ginecologo-ostetrica-gestante;14; l'attività dell'operatore consultoriale può essere migliorata e resa più efficiente

grazie alla conoscenza delle strutture di riferimento e delle opportunità riservate;15. migliorare la qualità assistenziale;16. acquisire maggiore preparazione perché quello che conta è la qualità e non la

quantità;17. sviluppare contatto professionale tra territorio e p.o..

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VERBATIM 4-A: L'aspetto per il quale ritengo, considerando anche le mie aspettative, che questo corso sia utile per la mia crescita

professionale1. Conoscere realtà lavorative e operative diverse;2. aver compreso ed aver avuto la consapevolezza che i CAN possono essere

realizzati integrando la progettualità presente nei CC.FF. con quelle ospedaliere, per un intervento efficace ed utile all'utenza e per lo stesso operatore;

3. la possibilità di confronto diretto fra operatori del territorio e ospedalieri;4. ogni corso ha sempre qualcosa di positivo “l'accrescimento” professionale” d'ognuna

di noi;5. l'incontro con gli altri operatori;6. mettere in atto l'umanizzazione che è venuta spesso fuori dalle varie relazioni;7. l'incontro con i colleghi e lo scambio dei punti di vista;8. ho certamente ampliato le mie conoscenze, spero di migliorare sempre più nel

tempo; il sapere segue il percorso della nostra vita lavorativa. Spero che la mia crescita professionale migliori giorno per giorno per raggiungere nuovi traguardi;

9. le mie considerazioni su questo corso sono positive, perché finalmente ho visto l'apprezzamento e la valorizzazione della figura dell'ostetrica, nella gravidanza fisiologica, fino ad oggi quasi marginale, accanto al ginecologo che dovrebbe solo intervenire nella patologia;

10. avere consapevolezza sulla situazione attuale dei percorsi nascita nella nostra ASL e in Italia;

11. 1) il sapere “antico” dell'ostetrica, 2) tutto l'aspetto psicologico per divenire madre e padre;

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VERBATIM 4-A (segue) : L'aspetto per il quale ritengo (…) che questo corso sia utile per la mia crescita professionale

12. il confronto con le altre realtà lavorative; la possibilità di discutere insieme;13. la conferma che la perplessità sul rapporto territorio-ospedale non è solo mia ma

condivisa dagli altri operatori;14. mi conferma il pensiero che il collegamento territorio-ospedale è assolutamente

indispensabile per la tranquillità psicologica della gestante e per la naturalità dello svolgimento del parto;

15. ho compreso meglio la possibilità di collegamento ospedale-territorio per una sicurezza maggiore e per una organizzazione migliore del lavoro;

16. secondo me questo corso è servito al confronto tra varie figure professionali che si alternano nei corsi di preparazione al parto. Specificando in particolare il ruolo preminente dell'ostetrica e i ruoli di supporto del ginecologo, psicologo, assistente sociale e pediatra;

17. imparare la parte pratica;18. mi permette di mettere in pratica strategie utili per migliorare il rapporto fra me

(operatore) e la coppia.19. un aggiornamento molto utile per i nostri servizi, tre giornate molto interessante;20. l'ostetrica può riacquistare un ruolo come una volta: è una figura molto importante e

determinante nel mettere al mondo un bambino;21. dobbiamo trovare il modo di essere più uniti come operatori, confrontarci, intenderci,

avere un unico obiettivo: un parto più umanizzato;22. non sarà facile stabilire una collaborazione fra ospedale e territorio, ma bisogna

partire: questo corso ha rappresentato un possibile inizio.

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VERBATIM 4-B: L'aspetto per il quale questo corso non mi soddisfa del tutto, in considerazione delle mie aspettative

e al mio bisogno formativo

1. tutti gli esercizi pratici che vengono effettuati durante gli incontri;2. non partecipando ad alcun corso di preparazione al parto, avrei voluto sapere in

termini più pratici come organizzare un corso e avere maggiori chiarezza sul ruolo dei vari operatori; avrei voluto imparare gli esercizi pratici che si fanno a Casarano;

3. vorrei sapere praticamente le tematiche da usare nella preparazione al parto;4. necessità di maggiori esempi pratici da cui prendere spunto;5. il corso è andato benissimo, forse la cosa che si potrebbe ampliare per renderlo

completo è la parte pratica;6. avere un modello di percorso scientificamente valido che venga applicato da tutti i

consultori sulla base di un protocollo d'intesa voluto dalla Direzione Generale e riconosciuto da tutti;

7. manca l'aspetto pratico. La prof. Maghella avrebbe dovuto riempire la giornata con quello che ha fatto vedere alla fine;

8. Oltre a chi ha partecipato a questo corso bisognerebbe far partecipare anche gli altri operatori dei consultori;

9. ritengo che in questo corso ci saremmo dovuti soffermare di più sul percorso nascita, magari uniformandoci e dare delle linee guida per tutti gli operatori;

10.mi sarebbe piaciuto un più approfondito confronto tra realtà consultoriali e ospedaliere;

(Segue)

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VERBATIM 4-B: L'aspetto per il quale questo corso non mi soddisfa del tutto, in considerazione delle mie aspettative e al mio bisogno formativo

11. forse poteva essere l'occasione per un impegno operativo comune ospedale/territorio;

12. bisogna fare esempi più pratici; inserire delle donne gravide e interagire con loro;

13. molto tempo dedicato;14. trovare il modo per fare altri corsi per approfondire i temi e l'operatività; più

spazio anche alle esperienze di noi operatori;15. tre giornate sono poche, bisognerebbe avviare una formazione permanente su

questi temi;16. la partecipazione anche degli operatori ospedalieri è stata scarsa, bisognerebbe

far partecipare anche loro in maniera più diretta;17. anche se si parla tanto si può fare ben poco, perché le strutture mentali sono

quelle che sono ed è difficile incidere su questa realtà;18. ci sono interessi troppo grandi per quel che riguarda il settore privato che segue

il percorso nascita;19.solo la prima giornata è stata realmente esperienziale; le altre due troppo

teoriche;20. lavorare con le equipe dei singoli distretti e dei punti nascita che fanno

riferimento a quel territorio, altrimenti si resta troppo nel vago;21. mi è piaciuto quasi tutto, soprattutto il clima che si è creato fra noi; è mancato

di darci un altro appuntamento per proseguire.

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(Materiali didattici) Istituto Superiore di Sanità (ISS)“Percorso Nascita” 2008-2011 AREE STRIDENTI Regione PUGLIA

(Stridente è, rispetto a quanto si vorrebbe o sarebbe necessario e richiesto, un dato reale che contrasta significativamente con tale bisogno o aspettativa)

• Si fanno troppe ecografie durante la gravidanza: la media è > 6 ecografie•Meno del 20% delle donne assume correttamente l’acido folico nel periodo periconcezionale•Troppi tagli cesarei: BA 45,9% - FG 36,4% - TA 58,8%• Troppe episiotomie: BA 44,4% - FG 58,7% - TA 69,9%• Le donne preferiscono il parto spontaneo: BA 81,8% - FG 82% - TA 78,5%• Attacco al seno entro 2 ore dal parto: BA 59% - FG 42% - TA 27,6%• Rooming-in : 0 a TA e solo il 58,7% a FG (mentre a BA il 92%)•Poche informazioni sull’allattamento durante la gravidanza: BA 48,8% - FG 19,8% - TA 25%• Informazioni sull’allattamento in reparto: BA 68,9% - FG 38,8% - TA 48,7%• Osservazione della poppata in reparto: BA 63% - FG 34% - TA 70,5%• Pochissimo allattamento completo a 6 mesi del bambino: BA 4,7% - FG 1,3% - TA 4,6%• Poche donne partecipano ai Corsi di Accompagnamento alla Nascita (C.A.N.): BA 29,5% - FG 31,4% - TA 10%• Inizio del corso C.A.N. oltre il 7° mese di gravidanza: BA 64% - FG 86,6% - TA 58%• Adeguatezza delle informazioni ricevute durante i corsi CAN: : BA 23,5% - FG 45,5% - TA 76,5%• Pochissima possibilità di partecipare ai gruppi di mamme dopo la nascita:

BA 0 – FG 9,8% - TA 5,2%•> 40% delle donne a 3 mesi dopo il parto lamenta che ha 3 o più condizioni di disagio:

BA 44,3% - FG 44,6% - TA 41%• Le donne dichiarano che a 12 mesi dalla nascita del bimbo si sentono più serene rispetto ai primi 3 mesi ma più stanche : BA 79,7% - FG 75,7% - TA 68,1%

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(Materiali didattici) Istituto Superiore di Sanità “Percorso Nascita” 2008-2011 - Proposta elaborata durante la formazione con 90 operatori socio-sanitari

delle 25 ASL coinvolte nel progetto 10 PASSI per gli INCONTRI DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA

1. Promuovere salute. Attivare e sostenere le competenze della mamma, del papà, del bambino

2. Formazione comune degli operatori coinvolti. Integrazione territorio-ospedale-gruppi di donne alla pari. L’ostetrica è la figura di riferimento.

3. Offerta attiva: informare tutte le donne all’inizio della loro gravidanza degli incontri e dei servizi. Facilitare l’informazione e la partecipazione delle donne non occupate, con bassa scolarità e straniere. Coinvolgere negli incontri almeno l’80% delle donne al primo figlio.

4. Iniziare precocemente in gravidanza con incontri periodici a tema nei primi due trimestri e nell’ultimo con cadenza settimanale. Con orari flessibili per coinvolgere anche i papà e le famiglie.

5. Continuare gli incontri dopo la nascita favorendo anche iniziative di auto-mutuo-aiuto.6. Offrire informazioni basate sulle aggiornate evidenze scientifiche su gravidanza,

parto, allattamento, cura del bimbo e genitorialità.7. Adottare una metodologia interattiva dove il gruppo condivide, produce, sperimenta,

si sente competente in un’atmosfera accogliente, rispettosa, non giudicante.8. Utilizzare gli spazi nella comunità: consultori, scuole, biblioteche, farmacie, sale

comunali, circoscrizioni, associazioni, mercati….9. Valutare periodicamente secondo gli indicatori di esito, risultato e processo.10.Condividere pubblicamente e periodicamente i dati delle valutazioni

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(Dibattito)Come migliorare il percorso nascita

- difficoltà e opportunità -1. Gli ambienti e le strutture

• Non tutte le sedi consultoriali sono dotate di una sala dove svolgere i corsi di accompagnamento alla nascita

in talune realtà si stanno realizzando delle convenzioni con palestre, piscine, ambienti scolastici o parrocchiali, dove sia possibile usufruire di spazi più ampi per i corsi.

• Se la struttura ospedaliera non è adeguata agli standard sotto il profilo ambientale e delle apparecchiature in dotazione, l’operatore sanitario non si sente supportato a sufficienza per il compito che gli è affidato;

pur nella necessità di adeguare, come necessario, gli ambienti e le strutture, basterebbe usare già alcuni semplici accorgimenti, come, evitando la scialitica, adoperare luci soffuse o strumenti come la sedia da parto ed un atteggiamento maggiormente empatico per offrire delle opportunità migliori alla donna che partorisce.

Page 32: Ecm percorso nascita-galatina_6-'11

(Dibattito) Come migliorare il percorso nascita - difficoltà e opportunità –2a. I ruoli professionali:

• a chi compete il ruolo guida e a chi quello di supporto nei corsi di preparazione alla nascita?

i corsi andrebbero articolati in due fasi:

la prima, di accompagnamento alla gravidanza, ad iniziare dalla 10°-12° settimana, a guida prevalente della figura dello psicologo, per i temi legati ai vissuti emozionali, alle trasformazioni del ruolo, alle relazioni genitoriali, per favorire il senso di autostima e di fiducia della donna. Con interventi anche dall’ostetrica e del ginecologo per informare dell’opportunità che il consultorio offre per poter monitorare il decorso della gravidanza; e dell’assistente sociale sulla tutela sociale della maternità.

la seconda, di preparazione al parto, a guida prevalente dell’ostetrica, per gli aspetti relativi all’assetto posturale e al grounding fisico ed emotivo della donna in vista di esercitare le sue competenze al fine di gestire in maniera adeguata il travaglio ed il parto.

Page 33: Ecm percorso nascita-galatina_6-'11

(Dibattito) Come migliorare il percorso nascita - difficoltà e opportunità -2b. I ruoli professionali:

• Come integrare al meglio le competenze fra ostetrica e medico ginecologo durante il parto?

all’ostetrica compete la gestione della gravidanza fisiologica e quindi anche del parto vaginale (eutocico). Nei punti nascita ospedalieri, la competenza e la responsabilità di stabilire che un parto possa realizzarsi per via vaginale competono al medico che è però preposto alla gestione delle situazioni di carattere patologico. Questa specificità del medico può indurlo a ravvedere aspetti patologici in maniera prevalente nelle situazioni che è chiamato a valutare?

Se si, sarebbe opportuno affidare all’ostetrica l’ordinaria gestione del parto e quindi anche la valutazione di quando sia necessario l’intervento del medico e non l’inverso, come ora avviene?

Evidentemente, lavorando nella stessa equipe, molto di quel che si realizza – e di come – dipende dal tipo di relazione e collaborazione che si concretizza. Sapersi reciprocamente avvalere delle competenze professionali altrui è un valore aggiunto al proprio lavoro e alla resa di un Servizio.

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(Dibattito) Come migliorare il percorso nascita - difficoltà e opportunità –

(3-A) La carenza di personale

• I corsi, ad oggi, vengono svolti solo in alcuni Distretti e non in tutti; ma anche dove sono attuati, vengono prevalentemente iniziati a partire dal sesto-settimo mese di gravidanza, ciò a motivo di difficoltà ad avere personale disponibile, dati altri impegni che gli operatori dei Consultori Familiari devono svolgere. il consultorio deve riappropriarsi della specificità del ruolo che compete

a tale servizio, per la tutela della salute riproduttiva e la genitorialità responsabile, e non come purtroppo avviene, facendo prevalere l’attività di supporto a quella dei Servizi Sociali Comunali e del Tribunale dei Minorenni.

Far partire i corsi dalla 10°-12° settimana gestazionale lo si può fare anche con una frequenza dilatata – due incontri al mese -, per poi intensificarli nella seconda fase, quella della preparazione al parto.

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(Dibattito) Come migliorare il percorso nascita - difficoltà e opportunità –

(3-B) La carenza di personale

• Molti punti nascita sono in carenza di personale, per cui diventa difficile dedicare la giusta attenzione e stabilire un rapporto empatico con le donne nella fase del travaglio e del parto

Attualmente nella nostra Provincia vi sono circa 7 mila nascite l’anno, distribuite in 9 punti nascita (6 pubblici e 3 privati). La normativa ministeriale e regionale impone che dove non si realizzano almeno 1000 parti annualmente, la struttura dovrebbe chiudere. Il motivo è dovuto al fatto che ogni punto nascita richiede adeguatezza di struttura, di ambienti, di attrezzature, di personale. Per attrezzare tante sedi oltre il necessario, qualcuna gioco forza risulterebbe carente. E questo a scapito del servizio che si rende e dei rischi a cui si fa andare incontro l’utenza.

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(Dibattito) Come migliorare il percorso nascita - difficoltà e opportunità –

(4) L’efficacia dei corsi

• Anche dove i corsi sono attivati da anni, questi sembra non incidano in maniera sensibile rispetto ai parti cesarei il cui numero, in quelle realtà territoriali rimane pressoché invariato.

Anche se sembra che i corsi non sortiscono un effetto immediato è necessario farli. L’opzione del taglio cesareo non dipende esclusivamente dai corsi ma da una cultura di base che ha bisogno di tempo per modificarsi. I corsi rappresentano un’occasione per stabilire un legame da parte dei Servizi,specialmente i Consultori, con la popolazione. È un legame da preservare e incrementare perché costituisce una rete essenziale per favorire la diffusione e presa di coscienza dei messaggi di salute e ricavare feedbak in ordine ai bisogni dei cittadini.

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L ‘OMS PUR CONSIDERANDO CHE GRAZIE ALL’OSPEDALIZZAZIONE DELL’EVENTO NASCITA LA MORTALITA’

MATERNA/FETALE/NEONATALE E’ STATA ABBATTUTA, HA PRESO IN SERIA CONSIDERAZIONE CIO’ CHE GLI SCIENZIATI HANNO

EVIDENZIATO CIOE’ CHE LA RELAZIONE MADRE/NEONATO E’ CONDIZIONATA IN MODO CONSIDEREVOLE DALLA

MODALITA’ Di ESPLETAMENTO DEL PARTO E CHE I DISTURBI DI ATTACCAMENTO SONO PIU’ EVIDENTI DOVE LA NASCITA E’

AVVENUTA CON MODALITA’ CHIRURGICA.

L’OMS HA INVITATO TUTTO IL MONDO OCCIDENTALE A CORRERE AI RIPARI E A RIPRISTINARE NELLA GESTANTE LA CULTURA DEL PARTO NATURALE E RELEGARE L’UTILIZZO DEL

TAGLIO CESAREO AI CASI DI EFFETTIVA NECESSITA’ E CIOE’ AD UNA PERCENTUALE DEL 22-25%

L’ostetricia dei nostri Punti Nascita è ben lontana da questa percentuale stabilita dall’OMS dato che ha utilizzato sempre

di più la metodica chirurgica ed ha invece relegato ad un 25/30% il parto naturale.

(dr.sa Bruna Scarcia)

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La vita prenatale è quanto mai complessa e imprevedibile, essendo sia l’embrione che il feto costantemente sintonizzati

con le azioni, i pensieri, le emozioni della madre. La vita intrauterina costituisce la culla emozionale

dell’uomo. Se disturbata, nel nascituro sarà impedita l’attivazione del germe del suo bisogno di attaccamento, di fiducia,

di sicurezza e del piacere di esistere.

IL MONDO SCIENTIFICO ha dimostrato che quando il parto perde come evento la sua naturalità, unicità, straordinarietà e

misteriosità, determina cambiamenti culturali di vasta portata. Nella collettività determina modificazioni del coinvolgimento

emotivo all’evento e la perdita della cultura del rito e del mito della nascita e l’interruzione di quella millenaria esperienza d’amore “come si è stati accolti in questa vita” che è stata trasmessa per

generazioni e generazioni, esperienza che ha supportato la crescita di milioni e milioni di persone e che oggi rischia di snaturarsi.

(dr.sa Bruna Scarcia)

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Q_Rilevanza_Non Rilevante  

Q_Rilevanza_Poco Rilevante  

Q_Rilevanza_Abbastanza Rilevante 1

Q_Rilevanza_ Rilevante 24

Q_Rilevanza_Molto Rilevante 5   

Q_Qualità Scarsa  

Q_Qualità Mediocre  

Q_Qualità Soddisfacente 1

Q_Qualità Buona 24

Q_Qualità Eccellente 5   

Q_Efficacia Inefficace  

Q_Efficacia Parzialmente Efficace  

Q_Efficacia Abbastanza Efficace 2

Q_Efficacia Efficace 23

Q_Efficacia Molto Efficace 5

VALUTAZIONE DI GRADIMENTO DELCORSO DEI PARTECIPANTI

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LINK ATTINENTIDeliberazione della Giunta della Regione Puglia del 31/1/’11, n. 131 http://www.regione.puglia.it/index.php?page=delibere&id=2731&fs_id=3410&opz=downfile

ISS Risultati dell’indagine sul percorso nascita - anno 2010 - http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/PDF_Convegno_28-Apr-2010/Lauria_Principali%20Risultati_.pdf

Programma riassuntivo del corso: http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/ecm_nascita_'11_progr.pdf

"Nati in casa" di Giuliana Musso –brano-: http://www.youtube.com/watch?v=amXnSUSHbGs

Vinicia Cota, Il valore aggiunto dei corsi di accompagnamento al parto offerti dall’ospedale di Scorrano - TuttoSanità, sett. 2010http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/t-s_v-cota_ott-'10.pdf

Intervista alla dr.sa Bruna Scarcia, Ginecologa del Consultorio di Casarano: Il calo di aborti è anche dovuto a un calo del potenziale genetico - TuttoSanità Puglia, n. 119, ottobre 2010 http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/dr.sa%20scarcia_ott._'10.pdf

Intervista al dr. Franco Sanapo, Direttore Sanitario della ASL Lecce: I consultori come avamposti sul territorio per una maggiore tutela della salute - TuttoSanità Puglia, n. 120, Novembre 2010 http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/dr.%20sanapo-nov'10.pdf

Luciano Provenzano, Un clima rinnovato nei consultori pugliesi -Riflessioni a margine dell’inaugurazione della nuova sede del Consultorio Familiare di Casarano, Tuttosanità, n. 123, Feb. 2011http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/tuttosanita_m_feb_'11.pdf

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RINGRAZIAMENTOL’interazione e la collaborazione fra Professionalità diverse nei

Servizi non è scontata né acquisita una volta per tutte. Ogni giorno, ogni situazione, caso in trattamento, progetto da implementare

mette alla prova la volontà e la cappacità di andare verso la possibilità di sostenere a più mani le iniziative da intraprendere.

Questo Corso ECM è stato anche il frutto dell’impegno condiviso fra i Consultori Familiari del Distretto di Casarano per favorire la

tutela e la promozione della genitorialità consapevole e l’umanizzazione della nascita.

Il più vivo ringraziamento al Direttore del Distretto, dott. Luigi De Francesco, e a tutti i Componenti l’Equipe di Unità Operativa di Assistenza Consultoriale per l’impegno

quotidianamente profuso nello spirito di reciproca collaborazione.