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1 I SERVIZI PER FAVORIRE L’OCCUPAZIONE DEGLI IMMIGRATI CASO DI STUDIO CO.ME. Tutti i Colori del Mercato Parità di accesso al lavoro Azione 1. Progettazione di un modello integrato di servizi 1.0.4 Studio di casi nazionali DRAFT Agenzia Chances – Roma a cura di CARLO MOTTURA GRUPPO SOGES SPA Lecco Lavoro S.p.A. a cura di ALBERTO GIANOLIO GRUPPO SOGES SPA Veneto: province di Padova e Venezia a cura di STEFANO CARDINALI CICSENE Maggio 2003

Analisi di buone prassi nazionali di servizi per l’inserimento lavorativo di cittadini immigrati

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I SERVIZI PER FAVORIRE L’OCCUPAZIONEDEGLI IMMIGRATI

CASO DI STUDIO

CO.ME.Tutti i Colori del Mercato

Parità di accesso al lavoro

Azione 1. Progettazione di un modello integrato di servizi

1.0.4 Studio di casi nazionali

DRAFT

Agenzia Chances – Roma a cura di CARLO MOTTURA GRUPPO SOGES SPALecco Lavoro S.p.A. a cura di ALBERTO GIANOLIO GRUPPO SOGES SPAVeneto: province di Padova e Venezia a cura di STEFANO CARDINALI CICSENE

Maggio 2003

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INDICE

Considerazioni generali 3

Caso di studio Agenzia Chance 17

Caso di studio Lecco Lavoro 27

Caso di studio Sportelli Veneti 43

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Considerazioni generali

1. Premessa

L’ analisi di 3 “Case Study” nazionali di servizi per l’inserimento lavorativo di cittadini immigrati èstata fatta a sostegno della fase di “Progettazione di un modello integrato di servizi” (Azione 1Progetto Co.Me). L’analisi dei tre casi nazionali doveva dunque fornire essenzialmente ai partnerdel Progetto elementi comuni di conoscenza sui “fattori chiave” che devono orientare la costruzionedi un efficace modello di servizi integrati.

Nel relazionare sui casi analizzati, abbiamo cercato di evitare giudizi valutativi sui diversi modelli,cercando invece di descriverne, in maniera quanto più accurata possibile1, gli attori, lecaratteristiche, gli strumenti e le loro modalità operative.

La scelta sui casi da analizzare è stata fatta cercando di rappresentare diversità geografiche ediversità nei modelli operativi.

I soggetti analizzati sono stati :

• Agenzia Chances – Roma• Lecco Lavoro – Lecco• Veneto:

A) Sportello per Immigrati ed Imprese della Provincia di Venezia; B) Sportello Extrapoint di Padova

La ricostruzione dei tre casi proposti è stata effettuata attraverso incontri diretti ed interviste conrappresentanti qualificati delle strutture scelte ed attraverso l’analisi della documentazione da essifornita.

2. Tre distinti modelli operativi e la loro origine storica

Le strutture esaminate configurano in effetti tre distinti “modelli operativi”:

Chances è una “Agenzia specializzata” : essa è braccio operativo di struttureistituzionali (il Comune di Roma ) e sindacali (CGIL,CISL e UIL) per la gestione diattività di promozione al lavoro di cittadini extracomunitari. Il target di utenza èdunque specializzato (cittadini extracomunitari), così come specializzate sono lemansioni tecniche ( orientamento e promozione al lavoro, orientamento allacreazione d’impresa)

Lecco Lavoro Spa si connota anch’essa come una Agenzia operativa del sistema diservizi Per l’Impiego della Provincia di Lecco; a differenza di Chances non è rivoltaal target specifico degli immigrati, ma costituisce uno dei nodi principali della retedi servizi pubblici per l’impiego rivolti a tutti i cittadini in cerca di lavoro e alle

1 Limitatamente alle risorse messe a disposizione dal Progetto per l’indagine

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imprese. Opera comunque anche con specifiche attività nel settoredell’immigrazione.

Gli “sportelli immigrati” del Veneto esaminati (Venezia e Padova) costituisconosportelli di servizio sul tema del lavoro degli immigrati rivolti sia ai cittadiniextracomunitari sia alle imprese. Buona parte della loro attività è costituita dainformazioni e consulenze riguardanti normative e procedure in materia di lavoroimmigrato (in materia di rilascio del visto d’ingresso e permesso di lavoro, diricongiungimento familiare, di servizi sanitari e di previdenza sociale, istruzione eformazione, etc…). Sviluppano anche azioni di inserimento lavorativo soprattuttoattraverso la gestione di banche dati, in rete o con i Centri Per l’Impiego o con leassociazioni imprenditoriali.

Tutte le strutture esaminate hanno le loro radici storiche in iniziative e progetti sviluppati nellaseconda metà degli anni novanta, a partire da due distinti fenomeni che hanno investito le PubblicheAmministrazioni :

a) l’abbandono di un approccio puramente “emergenziale” verso il fenomenoimmigratorio e la spinta ad identificare politiche di integrazione di più ampio respiro. Inparticolare, questo percorso è stato favorito dalla crescita della consapevolezza che ilfenomeno immigratorio fosse retto da una forte domanda generata dalle imprese, cui ilmercato del lavoro “indigeno” non era strutturalmente in grado di rispondere: i serviziall’inserimento di immigrati vengono dunque concepiti anche come servizi alle imprese.

b) Il dibattito cresciuto attorno alla riforma dei servizi pubblici per l’impiego e –più in generale – attorno alla necessità di lanciare politiche attive del lavoro

In questo contesto sono nate le prime sperimentazioni di iniziative di intervento esplicitamenterivolte a favorire l’inserimento di cittadini extracomunitari nel lavoro, iniziative cheprogressivamente si sono strutturate in strumenti ed organismi permanenti quali quelli esaminati.

I modelli operativi di tali Organismi risultano derivare dalla combinazione creativa di dueimportanti versanti delle politiche pubbliche : da un lato le politiche per l’integrazione degliimmigrati (di cui l’inserimento lavorativo è parte fondamentale) ; dall’altro le politiche attive dellavoro e le metodologie consolidate in questi anni per il target di “soggetti svantaggiati”.

3. I principali attori

Gli organismi promotori ed “azionisti”

La molteplicità degli attori coinvolti caratterizza tutte le strutture esaminate, che risultano per lo piùposizionate come strumenti operativi e di servizio di amministrazioni pubbliche e/o del settoreprivato/associativo, a volte uniti in partnership.

Province (nei loro settori Lavoro) e Comuni (nei loro servizi per l’impiego o per l’immigrazione)costituiscono le principali Amministrazioni pubbliche di riferimento, mentre le Organizzazionisindacali, le associazioni imprenditoriali e le Camere di Commercio sono i principali Enti di tipoprivato associativo.

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Va segnalato come in nessuna delle strutture esaminate siano presenti in qualità di“azionisti/gestori” organismi associativi o ONG direttamente legati al mondo dell’immigrazione.

Un quadro riassuntivo della situazione analizzata può essere il seguente :

AttoriSettori: Soggetti specializzati

nell’area delle politichedel lavoro

Soggetti specializzatinelle politiche diintegrazione degliimmigrati

Soggetti nonspecializzati

Pubblico Provincia di Lecco (SettoreLavoro)Comune di Lecco e diMerateProvincia di Venezia(Settore Lavoro) – Centroper l’Impiego di Mestre

Comune di Roma (Ufficiospeciale immigrazione)

Privato Associativo Associazioni sindacali(Lecco)Associazioni imprenditoriali(Lecco)

Associazioni sindacali(Roma)-Ufficiimmigrazione

Camera dicommercio diLecco

Camera diCommercio diPadova

Privato profit

Privato Sociale/ONG

Legenda:Agenzia ChancesLecco LavoroSportello per Immigrati ed Imprese della Provincia di VeneziaSportello Extrapoint di Padova

La rete di organismi collaboratori

Se si analizzano non solo gli organismi “azionisti”, ma le collaborazioni di riferimento dei diversisoggetti studiati, si incontra una articolazione ancora maggiore di attori e soggetti coinvolti. Le retiattivate sono costituite soprattutto dalle associazioni imprenditoriali e dal Sistema dei Servizipubblici per l’Impiego. Al di là delle collaborazioni occasionali (magari su singoli progetti), isoggetti studiati o sono fortemente integrati nel sistema di SPI per esplicito posizionamentoistituzionale, o fanno rete attraverso lo strumento di formali “protocolli d’intesa”.

Il panorama può essere così sintetizzato :

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Protocolli d’intesa

Relazioni informali

Integrazione organica

Integrazione organica

Relazioni informali

Integrazione organica

Protocolli d’intesa

Relazioni informali

Agenzia Chances

Agenzia regionale perl’Impiego

Agenzie di collocamentoriconsociute

Strutture bilateralidell’artigianato

Associazioni del Commercio Associazioni del settore

Cooperativo Associazioni dell’edilizia

C i li I li i

Centri per l’Impiego Associazioni Immigrati

Lecco Lavoro

Sistema dei servizi pubblici perl’Impiego :

Assessorato al lavoro Centro per l’impiego di Lecco Centro risorse donne Centro risorse disabili Lecco Lavoro S.p.A. Istituti scolastici Informalavoro Centro polivalente del comune di

Lecco 5 Centri di formazione

professionale Consolida (Consorzio cooperative

sociali) CESVIP

Sportello per Immigratied Imprese -Venezia

Centri per l’Impiego

Questura Un industria Associazioni immigrati Centri di Formazione

SportelloEXTRAPOINT -

Sportelli Extrapoint di Treviso eVenezia

Provincia di Padova, Associazioni dicategoria delle imprese (Unindustria,Confartigianato, CNA)CGIL,CISL,UIL, ACLI Padova

RETI DI PARTNERSHIP

Centri per l’Impiego

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Come si vede tutti gli organismi studiati hanno sviluppato un rete di relazioni operative piuttostocomplessa che tende a coinvolgere i principali attori delle politiche attive del lavoro: leamministrazioni locali, le strutture associative delle imprese, gli organismi sindacali, i Centri Perl’Impiego, i centri formazione.

Significativa è invece la marginalità che tali modelli riservano alle Associazioni di immigrati o alleONG che si occupano di immigrati: una marginalità che fa comparire tali associazioni solo nellaveste di “collaborazioni informali”. Anche nel caso dell’Agenzia Chances, che pure raccoglie inbuona parte la propria utenza immigrata attraverso relazioni e presenza diretta nei maggiori centri diritrovo degli immigrati, il rapporto con le associazioni non è andato al di là della “rete informale”.

4. La struttura

Le strutture esaminate hanno una connotazione tra loro assai differente che deriva naturalmente daldiverso modello operativo scelto: le “Agenzie” ( Chances e Lecco Lavoro) hanno struttura“pesante”, basata su un numero consistente di operatori (oltre la decina) e su un buon apparatotecnico logistico (sedi e/o hardware-software); gli “sportelli” hanno invece struttura assai leggera,sia in termini di personale ( 1-2 operatori, più l’appoggio saltuario di stagisti nel caso VeneziaMestre) sia di sedi e apparato tecnico.

Alla diversa struttura corrispondono naturalmente una rilevante differenza di modalità operative eservizi offerti: le Agenzie si collocano come veri e propri strumenti di politiche attive del lavoro ingrado di gestire percorsi e servizi di accompagnamento “prolungato” (dall’orientamento allaformazione all’incrocio domanda offerta); gli sportelli, pur candidandosi a dare servizi nell’areadell’inserimento lavorativo scelgono un posizionamento semplificato basato essenzialmente su 2aree :

a) Prima accoglienza/informazioneb) Gestione di Data Base domanda/offerta

Un posizionamento semplificato e dunque una struttura “leggera” sembrerebbero giustificarsi soloin compresenza di un forte investimento nella rete: lo sportello opererebbe prevalentemente comeprima accoglienza e accompagnamento ad altri servizi offerti dalla rete stessa e come operatore diBanche dati in rete. Lo Sportello immigrazione della provincia di Venezia sembra ottimizzarequesto posizionamento ponendosi da un lato come “sportello” interno al Centro per l’Impiego2 edall’altro come struttura capace di dare all’utenza immigrata e delle imprese informazioni di base eorientamento agli altri servizi offerti dal Comune.

Le due Agenzie esaminate non evidenziano solo una dotazione di personale consistente, ma anchepiuttosto qualificata. Competenze operative legate alle politiche attive del lavoro si incrociano concompetenze legate alla tematica dell’immigrazione e della mediazione interculturale : è così inChances, ma anche in Lecco lavoro, laddove ci si deve occupare - soprattutto attraverso “progettispecifici” - del target immigrato.

Le professionalità richieste dal modello operativo “Agenzia” sono dunque professionalità in granparte qualificate e con un grosso grado di specializzazione nel campo della gestione di nuoviservizi; professionalità relativamente nuove perché relativamente nuovo è sia il campo dellepolitiche attive che quello dell’assistenza all’immigrazione. Professionalità fondate su competenzespecialistiche che prevedono una conoscenza approfondita dei meccanismi e degli attori del mercato

2 anche dal punto di vista logistico

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del lavoro, conoscenza delle normative che lo regolano e regolano l’immigrazione, conoscenza dimetodologie di valutazione dei curricula professionali, conoscenza dei sistemi operativi di gestionedi banche dati, conoscenza dei sistemi organizzativi delle imprese e capacità di lettura dei lorofabbisogni ; tali competenze vanno poi integrate con tutto quell’ampio bagaglio professionale che -per semplificare - si può attribuire all’area dell’intermediazione culturale.

Il modello operativo “Agenzia” non può dunque – per i servizi che intende offrire – non dotarsi dirisorse umane consistenti ed in buona parte fortemente professionalizzate; d’altra parte, alla basedella scelta di operare attraverso una Agenzia specializzata ( nei servizi all’impiego e sul targetimmigrato) c’è molto probabilmente la volontà e l’intenzione di far crescere il bagaglio tecnico deiservizi offerti, valorizzandolo come specializzazione e sottraendolo alle molteplici e diverse aree diintervento dell’amministrazione pubblica, dei sindacati o delle associazioni imprenditoriali:scegliere il modello “Agenzia” è scegliere di investire sulla qualificazione e specializzazione deiservizi offerti e delle risorse umane mobilitate.

5. I servizi offerti

I servizi per l’inserimento lavorativo si connotano come servizi al lavoratore e servizi all’impresa;tuttavia, nell’operatività reale delle strutture analizzate è certamente riscontrabile una sensibiledifferenziazione di approccio a seconda che esse siano strutture “specializzate” sull’utenzaimmigrata o meno. La specializzazione di target implica nei fatti un approccio che necessariamenteesalta il versante di servizio al lavoratore in quanto “soggetto debole” sul mercato del lavoro. Nelcaso dei lavoratori immigrati questo si traduce in un più forte investimento di risorse in tutte quelleazioni che possono favorire la rimozione delle cause di debolezza del lavoratore immigrato. Questoaspetto è tanto più vero, quanto più ci si riferisca al modello “Agenzia” ossia ad un modellooperativo basato su servizi più complessi di “accompagnamento” al lavoro.

Una rilevante differenza di approccio tra l’Agenzia Chances e Lecco Lavoro è riscontrabile propriosu questo aspetto: mentre Lecco Lavoro, in quanto pienamente integrata al sistema generale deiServizi per l’impiego, concepisce la propria utenza in maniera perfettamente bilanciata tra impresee lavoratori e ancora tra lavoratori extracomunitari e non, l’Agenzia Chances è in primo luogoagenzia di promozione al lavoro dei cittadini immigrati e posiziona i suoi servizi in manierasbilanciata verso tale target di riferimento. Strumenti operativi e risorse umane sono dunqueesplicitamente finalizzati a rafforzare le capacità d’inserimento e valorizzazione dei lavoratoriimmigrati sul mercato del lavoro italiano. Di qui deriva la presenza di una forte componente diintermediazione culturale, l’importanza data alle attività di promozione del lavoro autonomo e laspecificità con cui sono affrontati percorsi (altrimenti standard) di orientamento (moduliorientativi), di bilancio competenze e di incrocio domanda/offerta. Il rapporto con le imprese nonviene cancellato in questo “modello operativo”, ma certamente è vissuto più come strumento pergarantire efficacia alle attività che come terreno di offerta di servizi.

Al contrario il modello di servizi offerti da Lecco Lavoro è un modello di servizi bilanciati especulari imprese/lavoratori che trova nel Sistema Informativo il cuore centrale di matching tradomanda e Offerta e che, come già detto, si integra fortemente con tutto il Sistema dei Servizi perl’Impiego.

Una sintesi schematica dei due modelli è offerta alle pagine che seguono.

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AGENZIA CHANCESFormazione

Valutazione progetti Moduli formativi Business Plan

Primaaccoglienza/Informazioneal lavoratore immigrato

Ricostruzioneprofili ecompetenze

Orientamento epromozione allavoro Incrocio Domanda e

Sportelloall’utenza

Questionario& CV

ModuliOrientamento

Moduli di Formazionee reti con Eni diFormazione

Promozione di attività autonome

Banca Dati e reticon associazioniimprenditoriali

Autopromozione sul MdL

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LECCO LAVORO

UTENTE LAVORATORE

UTENTE IMPRESA

INCROCIO DOMANDA OFFERTA

BANCHE DATI :• Banca interna profili/segnalazioni

richieste• Eures• Rassegna stampa• Bandi Pubblico Impiego

INFORMAZIONI

ORIENTAMENTO/BILANCIOCOMPETENZE/ ELABORAZIONE

CV

ELABORAZIONE DIPROGETTI

PROFESSIONALI

• PRESELEZIONE• PROGETTI DI INTERVENTI

FORMATIVI• CONSULENZA MIRATA• REPERTORI COMPETENZE• GESTIONE ESUBERI

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Per quanto riguarda i due “sportelli immigrati” esaminati in Veneto, la situazione invece risultaessere la seguente:

A) Lo sportello di Venezia Mestre è caratterizzato dalla sua forte integrazione con il Centroper l’Impiegoe con i restanti servizi di assistenza del Comune di Venezia Mestre: dunqueesso costituisce un primo momento di accoglienza, informazione e analisi dei fabbisognirivolto sia ai lavoratori immigrati che alle imprese.Sulla base di tale funzione vengono elargiti direttamente alcuni servizi di base:

Informazioni preliminari su procedure in materia di rilascio del visto di ingresso,permesso di soggiorno, ricongiugimento familiare, e sui servizi sanitari e diprevidenza sociale, abitativi, istruzione e formazione professionale.

Consulenza sulle modalità e procedure adatte alla soluzione del singolo caso e sullascelta dei percorsi inidividuali che rispondono alle esigenze dell'utente.

Modulistica per le aziende, i cittadini italiani e stranieri in materia di immigrazione.

Sulla base della integrazione con il Centro Per l’Impiego inoltre lo sportello puà fornireservizi più complessi legati al lavoro:

Preselezione di personale per le aziende, incrocio domanda/offerta, adempimenti inmateria di collocamento, ricerca attiva del lavoro, orientamento, avviamento allavoro, rilascio del libretto di lavoro, riconoscimento dei titoli di studio,etc…

Infine, sempre grazie all’integrazione con il CPI da una parte e ad uno specificopartenariato con Unindustria dall’altra agisce nella direzione dell’incrociodomanda/offerta di lavoro.

B) Lo sportello Extrapoint fonda la sua attività su due assi principali: fonitura (alle impresee agli utenti immigrati) di informazioni di base sulla tematica del lavoro (anche conl’appoggio di consulenti specifici) e Banca Dati per l’incrocio domanda offerta. Questaultima, pur non essendo collegata a Banche Dati ufficiali dei Centri per l’Impiego èrafforzata da un lato dal ruolo attivo di Unindustria per la raccolta delle richieste delleimprese e dall’altro con il collegamento ad altri due sportelli regionali Extrapoint.

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SPORTELLO PER IMMIGRATI E IMPRESE DELLA PROVINCIA DI VENEZIA

SERVIZI ALLE PERSONE:

SERVIZI ALLE IMPRESE:

Prima accoglienza(SPORTELLO)

INFORMAZIONE(rilascio documenti,

opportunità di lavoro)CONSULENZANORMATIVA

MODULISTICA

COLLOQUIORICOSTRUZIONE PROFILI

(esperienze e competenze)

CURRICULUM VITAEInformazioni anagraficheTitolo di studioAnni di permanenza in ItaliaEsperienze formativeQualifica professionaleAspettative professionaliEsperienza di lavoroCondizione alloggiativa

SCHEDA DI VALUTAZIONE

MODULODOMANDA/OFFERTA

FORMAZIONE

Collaborazione con Enti di Formazione

Modulo Domanda/Offerta del CPI(integrazione in NETLABOR)

Diffusione di curricula attraversoUNINDUSTRIA

INFORMAZIONECONSULENZANORMATIVA

(Modalità di assunzione)MODULISTICA

ORIENTAMENTO MODULODOMANDA/OFFERTA

CPI e UNINDUSTRIA

LAVOROPreselezione di personale per leaziendeIncrocio domanda/offertaAdempimenti in materia dicollocamentoRicerca attiva del lavoroAvviamento al lavoro…

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SPORTELLO EXTRAPOINT DI PADOVA

SERVIZI ALLE PERSONE:

SERVIZI ALLE IMPRESE:

Prima accoglienza(SPORTELLO)

INFORMAZIONEdi base, legata a

tematiche inerenti ilLAVORO

COLLOQUIORICOSTRUZIONE PROFILI

(esperienze e competenze)

CURRICULUM VITAE

INCROCIODOMANDA/OFFERTA

FORMAZIONE

Collaborazione con Enti di Formazione

BANCA DATI AD HOCRete con gli altri due Extrapointdi Treviso e Venezia

Rapporti con Unindustria e lealtre associazioni di categoria

Consultabile su Internet

INFORMAZIONECONSULENZA ORIENTAMENTO INCROCIO

DOMANDA/OFFERTA

BANCA DATI

CONSULENZA

Consulenti e professionisti esterni

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6. Gli strumenti

Le due strutture che operano secondo il modello “Agenzia” sono dotate di strumenti d’interventoabbastanza complessi per favorire gli inserimenti lavorativi. Tali strumenti possono essere cosìsintetizzati:

• Colloquio preliminare e diagnostico : si tratta di uno o più colloqui con l’utente finalizzatida un lato a ricostruire un quadro informativo completo sul suo profilo professionale e sullasua occupabilità e dall’altro ad identificare i bisogni (servizi richiesti) e le strategie dicollocamento sul mercato del lavoro.

• Costruzione del Curriculum Vitae : si tratta della formalizzazione in CV del profiloprofessionale dell’utente in maniera tale da renderlo spendibile sul MdL e soprattutto dapoterlo facilmente incrociare con le richieste segnalate dalle aziende.

• Moduli di orientamento e bilancio competenze : si tratta di azioni di sostegno delle capacitàdell’utente ad affrontare positivamente il MdL, sulla base di una approfondita conoscenzadelle proprie risorse professionali e del contesto (normativo, economico, istituzionale,…) incui andrà ad operare.

• Banche Dati : si tratta di strumenti differenziati che possono andare dalla semplicearchiviazione ordinata ed aggiornata delle “schede di utenza” (come in Chances) acollegamenti con Banche Dati esterne (in rete con quelle utilizzate dai CPI) o a Data Baseinterno, piuttosto sofisticato e gestito dinamicamente per incrociare domanda ed offerta dilavoro ( Lecco Lavoro).

Questi possono essere considerati i quattro strumenti di base che le Agenzie analizzate utilizzanoper favorire gli inserimenti lavorativi.

L’Agenzia Chances che opera esclusivamente sul target immigrato, ha dovuto fortemente adattaretali strumenti alle specificità dell’utenza immigrata. In particolare ha dovuto affinare gli strumentidi rilevazione delle precedenti esperienze scolastiche e lavorative che ovviamente non sonofacilmente verificabili per i cittadini extracomunitari; e ha dovuto dare maggior peso ai moduliorientativi (o a moduli formativi sulla lingua) per ovviare alle scarse conoscenze di base delcittadino neo-immigrato sul contesto del MdL italiano.

Debole è invece l’utilizzo da parte di Chances della Banca dati come strumento di incrociodomanda offerta; Chances ha infatti preferito una strategia basata su:

a) autopromozione del lavoratore (sostenuto dall’assistenza dell’Agenzia con imoduli di orientamento o, ad esempio, la ricerca assistita su Internet)

b) segnalazione diretta dei CV agli enti datoriali con i quali si hanno protocollid’intesa

Lecco Lavoro sembra invece dare molta enfasi allo strumento delle Banche Dati ed in particolareallo strumento NETLABOR proprio dei Centri per l’Impiego. La Banca Dati Netlabor è strutturatain modo da consentire l’archiviazione di profili di utenti e di richieste d’impresa. Tale archiviazionepuò avvenire tramite uno dei punti operativi abilitati della rete di Servizi per l’Impiego. Le impresepossono utilizzare la banca dati in due modi differenti a seconda che siano registrate (con login epassword) per l’accesso al sistema, o non lo siano. Nel primo caso l’impresa può inseriredirettamente on line le proprie posizioni vacanti. Nel secondo caso l’impresa non registrata puòconsultare liberamente la banca dati e inviare richiesta di preselezione attraverso apposito modulo.L’incrocio domanda/offerta è fatto esclusivamente dagli operatori del sistema che procedono poi a

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segnalazioni di rose di candidati alle imprese. Questo sistema non prevede di per sé alcun percorsodedicato specificamente ai cittadini immigrati. Questi, possono ricevere da Lecco Lavoro servizispecifici di orientamento e rafforzamento delle proprie competenze, ma nella fase di incrociodomanda/offerta seguono modalità standard.

Lo sportello immigrati del Comune di Venezia/Mestre opera essenzialmente attraverso lo strumentodel colloquio preliminare e della costruzione del Curriculum; non gestisce direttamente moduliorientativi né moduli formativi anche se è assai attivo nel segnalare alla popolazione immigrata leopportunità in questo senso esistenti sul territorio. Non ha propria Banca Dati, ma diffonde ilproprio archivio di utenti immigrati o attraverso il Centro per l’Impiego o attraverso una strettacollaborazione con Unindustria.La collaborazione con Unindustria è alla base anche dello Sportello Extrapoint3 che mantienecomunque una propria Banca Dati che consente incroci domanda/offerta, in rete con gli sportelliomologhi di Treviso e Venezia. Si tratta di una Banca Dati aperta e consultabile in Internet.Per quanto riguarda dunque le Banche Dati, abbiamo riscontrato diverse modalità di utilizzo :

Agenzia Chances : ha propria Banca Dati come archivio interno,

riferito ai soli utenti immigrati

utilizzabile solo dai propri operatori

Lecco Lavoro : ha propria Banca Datiin rete tra il sistema di Servizi per l’Impiego

riferita sia agli utenti che alle imprese

accessibile da tutti i nodi riconosciuti della rete

accessibile direttamente dalle imprese pre-registrate che hanno cosi accesso a più livellidella banca dati.Accessibile dalle imprese anche se nonregistrate per la libera consultazione edeventuale richiesta di preselezione

Sportello immigrati Comunedi Mestre/Venezia : ha propria Banca Dati

come semplice archivio interno dei profili deipropri utenti

utilizzabile solo dai propri operatori

può trasferire CV dell’utenza immigrata sullaBanca Dati del Centro per l’Impiego

3 il forte ruolo esercitato da Unindustria Veneto sia con lo sportello del Comune di Mestre/Venezia sia con lo sportelloExtrapoint testimonia della forte difficoltà nel reperimento di manodopera vissuta negli ultimi anni dalle impresevenete. E’ certamente questo contesto che ha consentito buoni risultati di inserimenti lavorativi di immigrati attraversoun rapporto così diretto tra gli sportelli e l’associazione degli industriali.

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Sportello Extrapoint : ha propria Banca Daticollegata in rete con altri due sportelliExtrapoint a livello regionale.

riferita sia agli utenti che alle imprese

utilizzabile solo dagli operatori Extrapoint

Una ultima considerazione relativa agli strumenti usati riguarda il settore del sostegno allacreazione di lavoro autonomo. Si tratta di un campo certamente collaterale a quello degliinserimenti lavorativi, che sta a cavallo tra le politiche del lavoro e le politiche di sviluppo delleimprese.

Tra gli organismi studiati, solo l’Agenzia Chances ha una esplicita attività in questo campo chesviluppa in stretta collaborazione con le associazioni imprenditoriali ed in particolare con quelle delcommercio, dell’artigianato e della Cooperazione. I servizi offerti dall’Agenzia sono quellitradizionali di accompagnamento alla creazione d’impresa attraverso le distinte fasi di :

Valutazione dell’idea Formazione imprenditoriale Business Plan Assistenza allo start up

In questo percorso l’Agenzia offre un proprio tutoraggio da parte di mediatori interculturali maanche specifici momenti di consulenza settoriale ( sugli aspetti amministrativi, sul marketing, sullacontrattualistica del lavoro, etc…) e di Formazione offerti grazie alle relazioni forti dicollaborazione con le associazioni imprenditoriali.

Il servizio di accompagnamento dell’Agenzia è dunque sia un tutoraggio generale che unaccompagnamento alla tutela della neo-impresa da parte delle associazioni. La costruzioni direlazioni forti con l’associazionismo imprenditoriale è un effettivo valore aggiunto, tanto piùimportante in quanto rivolto a cittadini immigrati che nella tutela associazionistica possono trovaresoluzione a molte delle proprie debolezze di status.

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Azione 1. Progettazione di un modello integrato di servizi

1.0.4 Studio di casi nazionali:

Caso analizzato: Agenzia Chances - Roma

Caratterizzazione dellapresenza di immigratinell’area

Fonte : Caritas/Dossier Statistico Immigrazione – Schedaimmigrazione Lazio e Roma“In 10 anni il numero di immigrati soggiornanti nel Lazio è aumentatodi circa 82.000 unità, passando dai 154.525 del 1991 ai 236.359 allafine del 2001. In percentuale l’incremento è stato del 53%, tasso pari ameno della metà di quello che si riferisce al contesto nazionale(+110%), dove nello stesso periodo gli immigrati sono praticamenteraddoppiati (passando da circa 649.000 del 1991 a oltre 1.362.000 del2001). Pertanto se 10 anni fa la regione ospitava poco meno di unquarto (23,8%) di tutta la popolazione straniera presente in Italia, nel2001 la quota è scesa a poco più di un sesto (17,3%), a testimoniareche nel frattempo in Italia altri poli di attrazione sono venutiaffermandosi oltre a quello della capitale, soprattutto al Nord per lepiù elevate potenzialità di inserimento lavorativo.

In questo contesto la provincia di Roma ha tuttavia mantenuto unruolo di assoluto rilievo nel calamitare le presenze estere in Italia:infatti, concentrando nella sua area ben 9 stranieri laziali su 10,continua a essere il territorio che, a livello nazionale, raccoglie ilmaggior numero di immigrati (212.095, il 15,6% di tutti gli straniericontati nel Paese), precedendo perfino Milano, nonostante laLombardia sia la regione con il più alto numero di stranieri in tutto ilPaese. Per queste ragioni, l’immigrazione laziale coincide ingrandissima parte con l’immigrazione a Roma.

A Roma le Filippine continuano a guidare la graduatoria dei gruppinazionali più numerosi con oltre 22.800 immigrati, pari a un decimo ditutta la presenza straniera in provincia, e sono anche la primacomunità estera del Lazio con 23.257 unità; segue la Romania,seconda sia a livello romano (con poco più di 19.500 individui) sia alivello regionale (22.486). Nella capitale, però, i polacchi (11.161 e5,3% della popolazione straniera provinciale) precedono al terzoposto gli albanesi (8.465 e 4,0%), mentre l’ordine è invertito a livelloregionale. Inoltre gli originari del Bangladesh (circa 7.800) e del Peru(7.700) superano, al quinto e al sesto posto, gli statunitensi (7.200),che invece nel Lazio sono quinti proprio davanti a quelle due

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comunità.

L’apporto lavorativo degli immigratiIl mercato occupazionale nel Lazio è discretamente vivace anche perquanto riguarda gli stranieri. Negli ultimi anni la regione ha registratoun vero e proprio boom dell’occupazione di lavoratori immigratisoprattutto nel settore dei servizi (con contratti a più lunga durata),della ristorazione e del lavoro domestico (con impieghi a più brevescadenza).

In base ai dati del Ministero dell’Interno al 2001, a Roma la forzalavoro immigrata è costituita da oltre117.900 persone perun’incidenza del 55,6% sui soggiornanti ufficialmente rilevati.

All’interno di questa forza lavoro romana i dipendenti sono oltre i 4/5(83,5%), gli autonomi sono circa 1 ogni 16 (6,5%) e i disoccupatiarrivano al 10,1%. Nel contesto romano, dunque, il tasso didisoccupazione straniera è superiore di 2,6 punti percentuali rispetto aquello che si registra contestualmente in Italia (7,5%). Insomma, afronte di una forza lavoro immigrata tutto sommato contenuta rispettoalla mole di soggiornanti stranieri che ospita, il Lazio e Roma vedonola disoccupazione gravare sugli stranieri in misura più elevata diquanto accade in media nel resto d’Italia, sebbene comunque in lineacon quanto, in Italia, incide sui soli italiani.Nel 2001 l’INAIL ha registrato in provincia di Roma ben 37.640assunzioni di stranieri (86,8% di tutte quelle registrate nel Lazio). Inquesto contesto gli immigrati dimostrano una notevole capacità di fareproprie le assunzioni a più lunga durata che si configurano come veri

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e propri nuovi posti di lavoro, tendendo a insediarsi quindi nellanicchia più stabile del mercato lavorativo. Infatti a Roma i 6.345 nuoviposti di lavoro rilevati da stranieri (1 ogni 16 di quelli registrati inItalia) hanno un’incidenza sul totale delle relative assunzioni (16,9%)oltre 3 volte superiore a quella osservata per la popolazione romana ingenerale (5,5%). Ciò significa che nella provincia di Roma mentre perla popolazione complessiva si crea un nuovo posto di lavoro ogni 18assunzioni, per i soli stranieri ciò si verifica molto più frequentementevisto un nuovo posto di lavoro nasce solo ogni 6 assunzioni.I settori dell’economia laziale in cui gli immigrati trovano piùfacilmente un posto di lavoro effettivo (assunzione al netto dellacessazione) sono i servizi, l’edilizia e il commercio. Le altre nicchie dimercato, come la ristorazione e il lavoro domestico, si caratterizzanoper offrire impieghi a termine o stagionali, quando nonaddirittura innero”

Il processo di costituzionedell’Agenzia Chances

L’agenzia è il risultato di un Progetto nato nel 1995; allora il temadell’immigrazione era affrontato ancora in termini di assistenza,affidata per lo più ad organismi del privato-sociale, in gran parte acarattere religioso; scarsa era l’attenzione alle problematiche del lavororiferite a cittadini extracomunitari.

I Sindacati erano senza dubbio gli organismi con maggiore sensibilitànei confronti di tali tematiche ed avevano aperto al loro interno degliUffici Immigrazione. Su tali uffici si riversava una pressante richiestadi assistenza sindacale da parte di cittadini extracomunitari occupati,ma anche una richiesta di sostegno alla ricerca occupazionale.

Sulla base di questa domanda, le tre Confederazioni sindacali hannounitariamente iniziato a progettare una Agenzia che si occupasse diOrientamento e Promozione al lavoro specificamente rivolta al targetimmigrati.

Un organico progetto è stato presentato al co-finanziamento delComune di Roma ed è stato approvato nel 1995 con uno stanziamentoiniziale di circa 450 milioni di lire (che attualmente si è ridotto a circa300 mil. di lire).

La partecipazione dei Sindacati all’Agenzia è stata formalizzataattraverso la costituzione di un “Comitato Chances” che vede unite letre Confederazioni sindacali e ne è titolare. La quota di finanziamentodei tre Sindacati è costituita dalla messa a disposizione della rete disedi decentrate e dal distaccamento di proprio personale interno.

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La struttura L’agenzia è stata pensata con una struttura ampia ma flessibile.Attualmente sono in organico 10 persone di cui 6 mediatori/triciculturali (una per macroregione del mondo). Oltre alla sede centrale,l’Agenzia ha 6 sedi cittadine decentrate, che fanno riferimento ad ufficisindacali messi a disposizione gratuitamente:3 sedi sono localizzate inaree centrali ed altre 3 sedi in zone della periferia urbana.

Dei 6 mediatori culturali 3 operano fissi nelle sedi decentrate e 3 sonomobili sul territorio, facendo riferimento a strutture esterne che vedonouna forte presenza di cittadini extracomunitari (ad esempio: Centri diaccoglienza, corsi di alfabetizzazione, etc..).Una presenza territorialediffusa è stata giudicata sin dall’inizio assai importante per garantireuna forte “vicinanza” all’utenza.

Oltre ai 6 mediatori, sono in organico due operatori, esperti delmercato del lavoro e di tematiche sociali.

L’organigramma di Chances può essere così sintetizzato :

I Servizi/le Attività

Questionario/intervista

Chances offre servizi gratuiti di orientamento e promozione al lavororivolti a due aree: lavoro dipendente e lavoro autonomo.I contatti con l’utenza sono generati in gran parte dal “passaparola”interno alle comunità di immigrati ed in parte dal lavoro territorialesviluppato dai mediatori culturali dell’Agenzia; tale lavoro si sviluppaattraverso la presenza periodica dei mediatori in centri di ritrovo diimmigrati, quali i Centri di accoglienza, le strutture di assistenza, icorsi professionali, le moschee, etc…

La fase di prima accoglienza è sviluppata attraverso un Questionariointervista iniziale, effettuato nelle diverse sedi dell’Agenzia, efinalizzato a tracciare un primo profilo completo dell’utente; ilquestionario propone diverse aree di conoscenza che indagano datianagrafici, di scolarità, di esperienze lavorative precedenti, didisponibilità al lavoro ed anche di interessi culturali.I Questionari/interviste vengono riversati su una Banca Datiinformatizzata : gli utenti attivi della BD sono oltre 7000 - in media1000 l’anno – mentre lo storico ammonta a 27000 contatti.

La scheda del Questionario/intervista viene successivamente elaboratae formalizzata in vero e proprio Curriculum. La consegna del

Direzione

Sedi fisse(6)

Territorio(centri accoglienza)(corsi alfabetizz.)etc…

mediatore mediatore mediatore mediatore mediatore mediatore

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Orientamento primario

Orientamentopersonalizzato/Bilancio dicompetenze

Ricerca e Segnalazionedi opportunità dilavoro dipendente

Curriculum all’utente viene accompagnata da un primo modulo diorientamento al lavoro. Si tratta di una giornata di “orientamentoprimario” sugli aspetti generali del mercato del lavoro italianosviluppata con strumenti multimediali che facilitano la comunicazionedei contenuti del modulo. Le sedute di Orientamento sono a caratterecollettivo, ma limitate alla partecipazione di non più di 10/15 persone.Esse affrontano tematiche generali quali : la legislazione in materia diimmigrazione, le norme che regolano le assunzioni ed i rapporti dilavoro, le opportunità di percorsi formativi, le aree di opportunità per laricerca di lavoro. La finalità dell’orientamento primario è quella di faremergere consapevolezza ed auto-conoscenza, a sostegno dellaidentificazione di percorsi autonomi di ricerca di lavoro e/o diqualificazione professionale e/o di riqualificazione.

Il modulo di orientamento primario è sviluppato da un espertoaccompagnato da un tutor mediatore culturale.

La fase successiva è gestita individualmente, naturalmente sulla base diesplicito accordo da parte dell’utente. Si tratta di un percorso diorientamento personalizzato che approfondisce, sulla base dellestrategie individuali, le tematiche critiche per la ricerca del lavoro.Questo tipo di assistenza accompagna in maniera flessibile la ricercaattiva di lavoro e può durare anche periodi lunghi; termina solo quandoè l’utente stesso a valutarne l’esaurimento.

Negli ultimi due anni è stata sviluppata anche una attività dicostruzione di veri e propri bilanci di competenza per immigrati conbackground culturale e scolastico più elevato. Si tratta di una fase delladurata di circa tre mesi e finalizzata a percorsi di recupero evalorizzazione di professionalità medio-alte, presenti tra gli utenti epoco riconosciute sul mercato del lavoro.

E’ all’interno di questa fase di orientamento personalizzato che avvienela scelta di percorsi rivolti al lavoro dipendente o al lavoro autonomo.

Nel caso di ricerca di un lavoro dipendente, L’Agenzia agiscesoprattutto indirizzando l’utenza verso le strutture pubbliche oassociative che possono essere di supporto: dai CPI alle associazionidatoriali. Un ruolo importante è sviluppato in particolare dalle strutturepubbliche e private che hanno formalizzato con Chances veri e propri“protocolli d’intesa” e che costituiscono la rete esterna di riferimentoofferta agli utenti.

A volte, è da tale rete che arrivano esplicite richieste di lavoratori condeterminati profili e l’Agenzia provvede a segnalare nominativi inseritinella propria Banca Dati.

Un efficace strumento di promozione attivato dall’Agenzia è inoltrecostituito dalla consulenza all’utilizzo di Internet per la ricerca dilavoro. Tale strumento è particolarmente indicato per la ricerca a

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Promozione di lavoro autonomo

La rete di Partnership

livello nazionale e funziona dunque per quegli immigrati che sonointeressati e disposti a trasferirsi in altre aree nazionali; da questo puntodi vista il contesto romano è particolarmente favorevole in quanto lacapitale è spesso “tappa provvisoria” dei percorsi migratori.

Laddove emergono interessi a percorsi di lavoro autonomo e “progettid’impresa” giudicati interessanti, viene offerto un primo percorsoformativo attraverso un modulo di 16 ore, dedicato ad inquadrare leproblematiche di base del “fare impresa” e a valutare le potenzialità deiprogetti. Con i promotori di progetti che hanno superato la fase diformazione, viene avviato un periodo di assistenza personalizzata cheprevede la predisposizione di un piano di fattibilità tecnica-economica,l’identificazione dei canali di finanziamento, la progettazione degliaspetti organizzativi e gestionali. In questa fase, gli immigrati sonoassistiti sia dai mediatori culturali che da consulenti settoriali.

Il percorso di sostegno alla creazione d’impresa è inoltre supportato daltutoraggio delle Associazioni datoriali, in particolare da quelle chehanno firmato i “protocolli d’intesa” con l’Agenzia. E’ infatti nellafilosofia operativa dell’Agenzia il compito di accompagnare gliimmigrati ad un rapporto organico con quelle strutture che possonoassisterli sia nella fase di start up dell’impresa che nella sua gestioneordinaria.

L’Agenzia stessa fa comunque opera di monitoraggio sulle impreseavviate e continua a prestare servizi (ad esempio, la presenza a giornatefisse di un commercialista in sede). La relazione forte mantenuta con leimprese avviate ha consentito tra l’altro anche di avviare immigrati allavoro dipendente in tali imprese.

Una caratteristica essenziale del modello operativo dell’AgenziaChances è costituita dal forte rilievo dato alla costruzione di reti dipartnership privilegiate con altre strutture che operano sul terrenodegli inserimenti lavorativi.

Come già detto, si tratta di una politica che lavora sia sul versante del“reperimento dell’utenza” che su quello del rafforzamento di percorsilavorativi: la rete di partner consente all’Agenzia di moltiplicare lapropria visibilità ed il proprio legame con l’utenza potenziale econsente di dare maggiore efficacia alla promozione e segnalazione diopportunità lavorative ed ai servizi di accompagnamento delle nuoveimprese.

In alcuni casi, la partnership dell’Agenzia si formalizza in “protocollid’intesa” che stabiliscono i terreni di reciproca cooperazione tra gliEnti. Tra i più significativi protocolli firmati si segnalano quelli conl’Agenzia regionale per l’impiego, con Agenzie di collocamentoriconosciute dal Ministero del Lavoro (Job Point e Collocare adesempio), con le strutture bilaterali dell’artigianato, con associazionidel commercio, del settore cooperativo, dell’edilizia, con il CIR(Consiglio Italiano per i Rifugiati).

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Alcuni protocolli d’intesa sono stati inoltre siglati con organismi diFormazione Professionale in grado di seguire percorsi di qualificazioneo riqualificazione degli immigrati.

In termini istituzionali l’Agenzia ha un rapporto privilegiato con ilComune di Roma e sta attualmente costruendo relazioni dicollaborazione con i CPI e la Provincia di Roma. I CPI sono a Romaancora in uno stadio preliminare di specializzazione delle loro attivitànei confronti del target immigrato e dunque anche la cooperazione conl’Agenzia sta muovendo i primi passi, senza aver raggiunto unametodologia consolidata e formalizzata.

I progetti “speciali” Al di là della sua ordinaria attività, L’Agenzia ha acquisito anchealcuni “progetti speciali” a finanziamento pubblico.

Attualmente opera con servizi collaterali in due progetti :

a) su finanziamento del Ministero di Grazia e Giustizia gestisce“sportelli-lavoro” rivolti alla popolazione immigrata in trecarceri della regione (Rebibbia, Civitavecchia e Latina). Glisportelli vedono l’impegno a tempo parziale dei sei mediatoriculturali e degli esperti sociali e del mercato del lavoro

b) Su finanziamento comunitario, partecipa ad un progettoeuropeo “CROCUS” (Programma Socrates) promosso daLaboratoire d’Ergologie de l’Institut des Hautes Edudes deBelgique” che prevede la realizzazione del “Bilancio diCompetenze “ a stranieri immigrati..

Il monitoraggio e lavalutazione dei risultati

L’ Agenzia attiva un sistema di valutazione dei propri risultati fondatosu riunioni periodiche del proprio staff operativo, ma anche sulla tenutacontabile di alcuni “indicatori” che sintetizzano informazioni sul targetdi utenza raggiunto, sul volume di attività sviluppato e su alcuni deirisultati raggiunti. Tale contabilità è resa possibile dallaformalizzazione di alcuni passaggi operativi di contatto con l’utenza edalla loro registrazione. Una ulteriore fonte di valutazione è costituitadalla Banca Dati che memorizza i Curricula degli immigrati assistiti.

Va detto che i dati registrati costituiscono un quadro dettagliato dellecaratteristiche dell’utenza, ma solo in parte offrono indicatoriapprofonditi sui risultati ottenuti; in questo, l’Agenzia soffre delladifficoltà, comune a tutte le attività di inserimento lavorativo perimmigrati, di sviluppare un monitoraggio ex post sulla efficaciaeffettiva degli inserimenti promossi.

Quello successivo è un quadro di sintesi che riassume alcuni indicatoristatistici delle attività sviluppate :

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a)Contatti » storici al 200120.000

b) « Contatti » attivi (1) storici al2001 6.000 di cui : - maschi 3.200 - femmine 2.800

c) « CV in Banca Dati attivi al2003 »

1537di cui : - maschi 768 -femmine 769

(1) attivi = utenti in Banca Dati, che hannousufruito di corsi di orientamento primario ecolloqui personalizzati

CV attivi in banca dati (perprincipali nazionalità) - 2003

BANGLADESH

COLOMBIA

CONGO

ETIOPIA

FILIPPINE

Contatti attivi storici (perscolarizzazione)

Second. Sup. 42%Laurea breve 13%Laurea 15%Obbligo 21%Non alfab. 9%

Corsi di formazione

SI 3.600 Di cui

- in patria 2520- in Italia 1080

NO 2.400

Contatti attivi storici per attività lavorativaIn patria In Italia

Lavoratori 4.632 4.014Disoccupati 1.368 1.986

Creazione di nuove imprese

- partecipanti ad attività formative sul lavoro autonomo : 1000- creazione di imprese individuali : 80 (2001) 150 (2003)- creazione di cooperative : 12 (2001) 16 (2003)- creazione di ONLUS : 5 (2001)

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ANALISI STUDIO DI CASI - SINTESI

AGENZIA “Chance” - Comune di ROMA –

Chances è una agenzia specializzata per l’orientamento e la promozione al lavoro di cittadini stranierinell’area romana

I promotori istituzionali :

a) Il Comune diRoma

b) CGIL, CISL, UIL

Le attività :

Lavoro dipendente :- accoglienza- orientamento/formazione- assistenza personalizzata

Lavoro autonomo- analisi e valutazione tecnica dei

progetti- formazione- assistenza alla elaborazione del

business plan- monitoraggio ed assistenza

all’avviamento

La rete di partnership:protocolli d’intesa conIstituzioni pubbliche eprivate:

A) Strutture istituzionaliB) Agenzie di

collocamento private eregolarmentericonosciute

C) Organismi delleassociazioniimprenditoriali

Progetti speciali :

a) Sportello lavoroper detenuti

b) Programmaeuropeo per ilbilanciocompetenze

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Il Modello :

Il modello operativo di Chances è quello di una “Agenzia specializzata”

Agenzia : Chances si colloca dunque come braccio tecnico/operativo di strutture istituzionali(il Comune di Roma) ed associative ( I sindacati), che ne costituiscono gli “stakeholders” diriferimento

Specializzata : Chances opera secondo due specializzazioni

Specializzazione tematica : orientamento e promozione al lavoro Specializzazione del target beneficiario : cittadini extracomunitari

E’ attorno a queste due specializzazioni che si definiscono e qualificano dunque lecompetenze professionali di Chances :

Chances propone un percorso definito e strutturato di orientamento/promozione allavoro, dotato di metodologie operative e strumenti consolidati : colloquio diaccoglienza (“questionario intervista”) , moduli di orientamento, bilancio competenzee costruzione Curricula , assistenza personalizzata, segnalazioni di opportunità,monitoraggio.

Chances opera soprattutto attraverso l’impegno di 6 mediatori interculturali dinazionalità diverse.

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Azione 1. Progettazione di un modello integrato di servizi

1.0.4 Studio di casi nazionali:

Caso analizzato: Lecco Lavoro S.p.A.

Caratterizzazione dellapresenza di immigratinell’area:

Fonti:- l’analisi dei bisogni nella Provincia di Lecco Caritas Ambrosiana

Milano 2001- ISMU L’immigrazione straniera nella Provincia di Lecco- Caritas XI Dossier statistico Immigrazione 2002- Notiziario statistico regionale

Struttura della popolazione straniera residente e movimentomigratorio

La Provincia di Lecco è la più piccola della Lombardia, comprende 90comuni ed ha una densità abitativa tra le più alte della regione. Al 1°gennaio 2001 la Provincia di Lecco conta 311.674 abitanti (152.311maschi e 159.363 femmine), il 15% della popolazione della Provinciadi Lecco risiede nel capoluogo.Nei sette anni che vanno dal 1994 al 2001 si registra un incrementodella popolazione del 3,6%.Tale tendenza positiva si deve essenzialmente al contributo dellacomponente migratoria: l’indice di attrazione calcolato per il periodo1993-2000 risulta pari all’8,7% per la Provincia di Lecco e 5,5% per ilcomplesso della Regione.

Circa un quinto degli immigrati regolarmente soggiornanti in Italia(1.686.606) secondo la stima dell’XI Dossier statistico Immigrazionedella Caritas (2002), si concentra in Lombardia raggiungendo le374.716 unità. Il 2% di questi ultimi, pari a 7.441 unità, risiede inProvincia di Lecco.

Per inquadrare meglio la situazione dell’immigrazione in Provincia diLecco sono utili le indicazioni di alcuni testimoni privilegiati:

"Il fenomeno che è diventato più evidente negli ultimi anni è la forteimmigrazione … che poi non è così forte come sembra, ma è unfenomeno ben visibile (Pastorale Giovanile)”

"Dal punto di vista sociale sicuramente il cambiamento più evidenteche è sottogli occhi di tutti è l'immigrazione che nella nostra città è in

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misura veramente alta …è una cosa che qualche volta ha datoproblemi di integrazione ma sono casi abbastanza rari. In genere ilvero problema degli immigrati è la casa e poi il lavoro" (Vicariato diCalolziocorte)

"Il fenomeno più evidente è stato quello dell'immigrazione e devo direche i datori di lavoro non hanno mai espresso fenomeni di razzismo,non abbiamo mai avuto vertenze individuali con i sindacati su questitemi"(Unione Industriali)

"Sul versante dell'immigrazione mi pare che Lecco sia totalmente neltrendnazionale, particolari novità o specificità non ce ne sono …piuttosto mi pare di notare che sul versante immigrazione qui lasituazione sia più fluida e di maggiore integrazione. Qui c'è un datoche da altre parti non si riscontra e cioè che in genere un immigrato èinserito nel mondo del lavoro. Ovviamente non mancano situazioni diconfine o di marginalità, ma c'è quasi sempre un inserimentolavorativo"(Il Resegone).

Provenienza geografica

Per ciò che riguarda la provenienza geografica degli immigrati èinteressante il confronto tra i dati delle statistiche ufficiali (ISTAT) e idati rilevati dalla Caritas sugli immigrati che si rivolgono ai loroservizi.Dalle statistiche ufficiali emerge la seguente graduatoria:Marocco, Albania, Senegal, ex Jugoslavia, Costa D’avorio.Gli utenti dei servizi provengono principalmente da Ecuador (7,3%),Marocco (11,3%) Perù (8,4%), Costa d’Avorio (7,3%), Senegal(6,1%).

È ipotizzabile che le diversità più evidenti, legate a una presenzamassiccia di utenti provenienti dall'America Latina presso i centri diascolto, siano riconducibili almeno a due ordini di fattori. Il primoriguarda il fatto che spesso, anche in virtù di ormai consolidate catenemigratorie, le persone di provenienza Latino Americana trovano ocercano collocazione lavorativa presso le case dei privati comeassistenti agli anziani, baby-sitter o, più in generale, come colf .Questasorta di "specializzazione etnica" della professione sicuramente hafacilitato, e tuttora interviene quale fattore di avvicinamento di unnumero significativo di persone della stessa provenienza, verso queicanali informali di contatto e scambio delle informazioni tra domandae offerta di lavoro domestico.La seconda motivazione possibile riporta alle analisi sui canali diintegrazione dei primi flussi di immigrazione filippina in Italia. Inquesti studi veniva evidenziato come la comune confessione religiosaavesse facilitato i contatti della comunità filippina con alcune realtàlocali, in particolare con parrocchie o enti religiosi

Un altro dato significativo relativo alla specificità degli stranieri che sirivolgono ai servizi territoriali, riguarda la preponderanza di donne

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rispetto agli uomini:57,5%contro 40,1%(dato in linea con le riflessioniprecedenti sulla nicchia professionale e sui network di attrazione)e lagiovane età: il 62,7%degli stranieri ha tra i 18 e i 35 anni e il 35,5% hatra i 36 e i 60 anni; scarsa naturalmente è la presenza diultrasessantenni tra gli stranieri

Extracomunitari e mercato del lavoro

I dati ufficiali relativi al mercato del lavoro di Lecco e provinciaconfermano alti livelli di occupazione. La composizione settorialedell'occupazione riflette la forte caratterizzazione industriale dellaprovincia: nonostante il significativo calo di addetti nell'industria tra il1999 e il 2000 (-4,7%), Lecco si conferma la provincia tra le piùindustrializzate della Lombardia. La quota di occupati nel settore èinfatti pari al 51% contro il 40% della regione. La partecipazione almercato del lavoro, nel 2000, è risultata nel complesso inferiore alvalore medio regionale (50,7%contro 51,9%), mentre singolarmente,per i maschi, il tasso di attività supera di poco più di un puntopercentuale il corrispondente valore lombardo.

Certamente questi dati complessivi non permettono di escluderetotalmente la presenza di sacche di disoccupazione e di difficoltà diinserimento professionale che, naturalmente, sono invece rilevate etestimoniate dai dati dei centri di ascolto e dello stesso SportelloUnico. In particolare, in ordine alla condizione professionale, tra lapopolazione attiva che si è rivolta ai centri territoriali prevalgono idisoccupati da breve tempo, con percentuali del 50,2%per la fasciad'età 18/35 e del 50,5% per la fascia 36/60.Altre considerazioni significative rispetto all'analisi della situazionelavorativa e all'uso delle risorse del territorio in relazione al bisogno,riguardano la diversa incidenza del problema lavoro tra le diverse fascedi popolazione. Superando l'analisi quantitativa relativa alle richieste dilavoro raccolte, colpisce invece come, mentre per gli stranieri ilproblema lavoro e casa è strettamente messo in relazione al loro esserestranieri, e non si accompagna ad altre situazioni di disagio, per gliitaliani la questione lavoro sembra doversi legare quasi sempre anchead altre manifestazioni di disagio e di necessità: malattia, dipendenza,handicap e disabilità.

Tornando alla questione lavoro, sempre riprendendo i dati dei centri diascolto e Dello Sportello Unico, emerge un netto prevalere di personaleprofessionalmente non qualificato (51,8% sul totale)e tra le donne inparticolare una prevalenza di professioni relative ai servizi allefamiglie (47,6%).

Tra le professioni dichiarate dagli uomini, invece, si conferma laprevalenza di personale non qualificato (60,6%), seguito da artigiani,operai specializzati e agricoltori. Tuttavia, queste indicazioni sono daricondurre a dichiarazioni date dai diretti interessati e questo aspettomerita specifica menzione in riferimento alla professionalità e ai titolidi studio proprio perché vi si evidenzia un fenomeno interessante.

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Come testimoniano infatti gli operatori dei centri di ascolto e delloSportello Unico, molto spesso sono gli stessi utenti stranieri che, anchequando regolari, tendono a denunciare una professionalità o un titolo distudio inferiore rispetto a quelli reali. Questo fenomeno,apparentemente solo insensato e al limite controproducente, sembrapotersi attribuire a due ordini di ragioni: la prima, più burocratica,legata alle difficoltà e ai tempi delle procedure per il riconoscimentodei titoli acquisiti, la seconda, più pragmatica e assolutamentecredibile, per la necessità di trovare un posto di lavoro più in frettapossibile, indipendentemente dalla rispondenza alle ambizioniprofessionali.

Insieme alla questione lavorativa viene spesso evidenziata la questioneabitativa.

Per chiudere il quadro dei rapporti tra immigrati e mercato del lavorolecchese, è utile riportare le dichiarazioni dei rappresentantidell’Unione Industriali di Lecco:

"I lavoratori extracomunitari si son trovati credo bene nelle aziende.Noi abbiamo accolto stranieri ad alta scolarità e alcuni di loro hannofatto anche carriera. Il vero problema è che l'italiano non accetta chelo comandi il turco e il turco che lo comandi il senegalese. Il problemadi promozione di queste persone è legato ad atteggiamenti didiscriminazione tra pari. Da parte degli imprenditori ho avuto modo dinotare comportamenti largamente positivi; molte volte pur ditrattenerli nelle loro aziende perché soddisfatti dalle persone hannocercato loro una casa, gli hanno fatto da garanti rispetto al padrone dicasa"(Unione Industriali)

Caratterizzazione socioeconomica dell’area diriferimento:

La Provincia di Lecco – con una popolazione di circa 300.000 abitantidistribuiti in 90 Comuni di piccole e piccolissime dimensioni (solo 6Comuni superano la quota di 10.000 abitanti) è una realtà economicaparticolarmente dinamica, che si basa soprattutto sulla piccola impresaindustriale - e più specificamente nel settore metalmeccanico – edopera in un regime di pressoché piena occupazione, soprattuttomaschile.

Nel settore industriale sono prevalenti le attività legate alla lavorazionedei metalli e alla produzione di apparecchi meccanici, l'industria tessilee dell'abbigliamento e il settore delle costruzioni; nel settore dei servizisono prevalenti le attività commerciali, i servizi alle imprese, le attivitàcreditizie e finanziarie e le attività turistico alberghiere.

Il tasso di disoccupazione a livello provinciale sulla base dei recentidati ISTAT è del 1,7% con una netto sbilanciamento al femminile(circa 3%).

Nella prima metà degli Anni Novanta, si avverte a livello locale, lanecessità di avviare forme sperimentali di modelli di relazioniindustriali che favorissero lo sviluppo di nuove politiche del lavoro e

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nuovi servizi per l'impiego, avendo come riferimento un mercato dellavoro caratterizzato:

- Dal lato della domanda da piccole imprese alla continua ricerca difigure specializzate (la scarsità dell'offerta e le dimensioni aziendalirendono la ricerca particolarmente difficoltosa e costosa. Risultaquindi conveniente un servizio di preselezione dell'offerta dilavoro)

- Dal lato dell'offerta – essenzialmente da donne disoccupate egiovani alla ricerca del primo impiego in possesso di titoli di studiomedio – alti (le prime sono spesso difficilmente orientate asvolgere alcune mansioni specializzate come il saldatore od iltornitore; i secondi, per quanto istruiti, generalmente nonpossiedono il tipo di professionalità e l'esperienza di lavororichiesti dalle aziende)

Queste condizioni hanno favorito nel 1995 la nascita di un sistema diservizi all'impiego il cui ruolo primario è stato favorire l'incontro tradomanda ed offerta, notificando ai lavoratori le caratteristiche dei postivacanti effettivamente disponibili ed alle imprese le caratteristichedell'offerta di lavoro (livello di istruzione, competenze eprofessionalità) presente sul territorio. Quest'attività è stataprogressivamente accompagnata, da un lato, da servizi più specifici diorientamento destinati ad alcune fasce dell'offerta di lavoroparticolarmente deboli e, dall'altro, da servizi di sostegno ai processi dimobilità nelle imprese in crisi.

Il processo dicostituzione di LeccoLavoro:

Maggio 1995: viene formalmente costituita l’associazione NetworkOccupazione che raccoglie associazioni imprenditoriali e sindacalilocali. Provincia, Camera di Commercio, Comune di Lecco, Comunedi Merate, sostengono l’iniziativa e vengono nominati soci onorari.Novembre 1995: siglata la convenzione con l’Agenzia per l’impiegodella Lombardia (risulterà fondamentale il supporto tecnicodell’Agenzia per la realizzazione del sistema informativo, e per l’avviodell’attività di selezione)Gennaio 1996: siglata la convenzione con UPLMO e URLMO eprogressiva messa in rete degli Informagiovani operanti in Provincia.Gennaio 1996: l’associazione incomincia ad erogare i servizi di- Incontro domanda offerta- Orientamento- Promozione di iniziative formative- Definizione di percorsi per soggetti deboli- Monitoraggio sul mercato del lavoroGiugno 1999: in seguito al decentramento territoriale dei servizi perl’impiego (D.Lgs. 469/97 e L.R. 1/99) Provincia di Lecco, Camera diCommercio, Comune di Lecco e Merate e Soci di NetworkOccupazione (Unione Industriali, API, UPAL, Associazione costruttoriedili, Unione commercianti, CGIL, CISL e UIL) sottoscrivono unverbale d’intenti per la predisposizione di un Piano provinciale direcepimento delle deleghe e la realizzazione di un sistema di politicheattive del lavoro. In quella sede vengono stabiliti tre elementi cardine

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per la realizzazione stessa del Piano.1. Valorizzazione di Network Occupazione2. Costituzione di un organismo tripartito con responsabilità di

progettazione e programmazione3. Costituzione di un ente con autonomia giuridica e patrimoniale

(Spa) a cui affidare la gestione operativaMaggio 2000: viene costituita la commissione Provinciale Unica perle politiche del lavoro, considerata dall’assessorato al lavoro, unorgano di programmazione e concertazione di politiche attive dellavoro, e di politiche formative.Gennaio 2000: viene istituito Lecco Lavoro Spa con la finalità dicoordinare l’attività dei centri per l’impiego, migliorare ilfunzionamento del mercato del lavoro, ottimizzare e valorizzare lerisorse umane presenti sul territorio, e favorire l’integrazione tra:servizi per l’impiego, politiche attive del lavoro, formazioneprofessionale.Il processo di costituzione di Lecco Lavoro riflette, come emerge dallestesse parole di M. Betelli, la politica di concertazione ecollaborazione tra le parti sociali tipica della storia degli ultimiquarant’anni della Provincia di Lecco.

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La struttura Lecco Lavoro ha attualmente sede (è cambiata di recente) in unapalazzina che ospita anche i locali della Provincia e del Centro perl’impiego, e del Centro risorse disabili. Le persone che lavoranoquotidianamente per Lecco Lavoro sono 14 suddivise sui 4 serviziprincipali (rassegna opportunità di lavoro, Eures, Stage, Preselezione) esu progetti speciali. La struttura attuale è la seguente:

La presenza sul territorio Lecco Lavoro in qualità di ente strumentale della Provincia di Lecco èinserito nella rete provinciale dei servizi per l’impiego, la qualegarantisce, per la molteplicità di “nodi” che la costituiscono, unacapillare presenza sul territorio.I nodi di questa rete sono rappresentati da:Assessorato al lavoroCentro per l’impiego di LeccoCentro risorse donneCentro risorse disabiliLecco Lavoro S.p.A.Istituti scolasticiInformalavoroCentro polivalente del comune di Lecco5 Centri di formazione professionaleConsolida (Consorzio cooperative sociali)CESVIP

Ciascuna associazione/ente lavora sia individualmente che in gruppocon altri nodi della rete, fornendo servizi che vanno dall’adempimentoe verifica delle procedure all’erogazione di formazione, all’incrociodomanda/offerta (lo schema dei soggetti erogatori e dei servizi erogati

Direzione

Staff

Attivitàistituzionale

Area Serviziper

Amministrazion

AreaFormazio

Documentazione

Reception

Area

Rassegna

EURES

Accoglienza

Preselezione

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è riportato in allegato 1).Uno dei punti di forza del sistema della provincia di Lecco èrappresentato dal fatto che gli utenti che si rivolgono ad uno qualsiasidei punti della rete, vengono indirizzati al servizio che meglio rispondealle esigenze espresse.

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I servizi L’analisi dei servizi erogati da Lecco Lavoro richiede innanzitutto unasuddivisione per tipologia di utenti/fruitori del servizio stesso. Siavranno pertanto tre tipologie di attività:1. Verso gli utenti2. Verso le imprese3. Verso le istituzioni

In particolare i servizi offerti agli utenti riguardano:1.1 Rassegna delle opportunità di lavoro1.2 Richiesta di colloqui1.3 Preselezione1.4 Servizio Eures1.5 Colloqui orientativi e bilanci di competenze

Lecco Lavoro offre ai soggetti in cerca di occupazione la possibilità diconoscere le opportunità di lavoro attraverso l’accesso a 4 banche datiinformatizzate differenti:1 Stampa:La sezione è aggiornata quotidianamente e riporta le posizionisegnalate nei quotidiani e settimanali locali e nazionali..Gli annunci pubblicati sono selezionati dagli operatori di Lecco Lavorosulla base di:- chiarezza, affidabilità e serietà dell'annuncio;- possibilità di identificare chiaramente la mansione richiesta e l'autoredell'annuncio.Gli annunci vengono trasformati in file di testo e inseriti in un appositodatabase e codificati sulla base dei codici ISTAT di classificazionedelle professioni, per consentire agli utenti del servizio unaconsultazione rapida e agevole. Gli annunci classificati vengono anchestampati e messi a disposizione dei lavoratori presso la sede di LeccoLavoro, presso gli Informagiovani presenti sul territorio provinciale e iCentri per l'Impiego di Lecco e di Merate.2 Pubblico Impiego:Vengono pubblicate in questa sezione le opportunità di lavoro nelpubblico impiego, riferite sia a bandi e concorsi, che alle assunzioni exarticolo 16 gestite presso i Centri per l’Impiego di Lecco e Merate.3 Opportunità comunicate dalle aziende:All'interno di questa banca dati vengono pubblicate tutte le posizionicomunicate dalle aziende alla centrale di preselezione di Lecco Lavoro,che gestisce tutte le funzioni di matching.

4 Rete Eures:Da questa sezione si accede alla banca dati ufficiale di EURES dove èpossibile consultare le opportunità di lavoro a vocazione europearilevate nei Paesi della UE. La consultazione è agevolata da un motoredi ricerca che aiuta l'utenza ad individuare la posizione ottimalerispetto alla sua localizzazione geografica, alla mansione, alla tipologiacontrattuale e alla qualifica richiesta.

La rassegna stampa è aggiornata quotidianamente.

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Richiesta colloqui:Attraverso questo servizio di “prenotazione” è possibile organizzareuna efficace azione di accoglienza e informazione orientativa. E’ ilprimo contatto con la “rete” dei servizi per l’impiego che il sistemaprovinciale è in grado di fornire. Il servizio di prenotazione di colloquiindividuali garantisce ad ogni soggetto lo spazio e le attenzioninecessarie all’ascolto e alla valutazione dei suoi bisogni lavorativi,formativi e orientativi. Il colloquio si può richiedere attraverso il sitooppure telefonicamente.

Preselezione:Gli utenti possono chiedere di inserire il proprio curriculum all'internodella banca dati del sistema informativo provinciale.Per farlo possono fissare un colloquio oppure possono scaricare ecompilare il curriculum dal sito (allegato C) e inviarlo via fax o posta.A questo punto sono contattati da un operatore che provvede aconfermare l'inserimento in banca dati dopo l'acquisizione di eventualiulteriori informazioni necessarie alla gestione del servizio dipreselezione.Dopo aver immesso le informazioni in banca dati, gli operatoriprovvedono a effettuare il matching (ossia l'abbinamento realizzatoattraverso uno specifico software) delle richieste di personale con iprofili professionali dei lavoratori.Le persone che meglio corrispondono alle richieste delle impresevengono contattate telefonicamente per un'ulteriore verifica della lorodisponibilità, onde evitare inutili segnalazioni di persone nondisponibili o non interessate a quella particolare posizione.I nominativi dei potenziali lavoratori selezionati e disponibili vengonosegnalati dagli operatori alle imprese richiedenti tramite e-mail, fax oposta.I curriculum vitae vengono inoltre pubblicati (in forma anonima) sulsito web di Lecco Lavoro, cui le aziende accedono per ricercare icandidati di proprio interesse.

Servizio Eures:Il servizio EURES garantisce ai candidati:- Informazione: si forniscono informazioni a chi vuole intraprendereun'esperienza lavorativa all'estero (possibilità di trovare un impiego atempo determinato o indeterminato, condizioni di vita, adempimentiburocratici, indirizzi utili, ecc.) o si prospetta il rinvio verso altriservizi alla mobilità (borse di studio, volontariato internazionale, ecc.);- Orientamento: tramite un colloquio si definisce in modo piùdettagliato il progetto professionale del candidato, tenendo conto dellesue competenze linguistiche, motivazioni e caratteristiche personali e siillustrano le tecniche di ricerca attiva del lavoro nei diversi Paesi(redazione del Curriculum Vitae e della lettera di autocandidatura,colloquio di selezione in un'altra lingua, ecc.)- Incontro domanda/offerta: in base alle competenze e al progettoprofessionale del candidato, si individuano nella banca dati leopportunità lavorative che meglio gli si addicono e si fa in modo che lasua domanda venga inoltrata all'Euroconsigliere competente odirettamente al datore di lavoro. Sarà poi quest'ultimo ad effettuare la

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selezione finale.

Per favorire l'incontro domanda/offerta si utilizza una banca dati dellaDomanda di lavoro (BEC) collegata con Bruxelles.

Colloqui orientativi e bilanci di competenze:

Nel percorso di orientamento si procede a:· Rilevare i bisogni orientativi;

· Analizzare motivazioni, aspettative, interessi e valori professionali;· Rilevare le competenze attraverso l'analisi delle esperienze personali;· Rilevare punti di forza e di debolezza, strategie di fronteggiamento e

ancore di carriera;· Mettere a fuoco i vissuti psicologici connessi ai percorsi formativi e

lavorativi pregressi;· Confrontare capacità personali e capacità richieste dal ruolo

professionale che si intende ricoprire;· Definire possibili percorsi professionali;

· Sostenere il processo di scelta;· Elaborare un progetto professionale personale;

· Sostenere l'inserimento lavorativo.

Gli strumentiPer il Bilancio attitudinale e il Bilancio di competenze si utilizzanoschede, griglie e questionari elaborati dagli operatori di Lecco Lavoro,congiuntamente a strumentazioni psicometriche specialistiche perl'attività di orientamento.

I servizi per le imprese sono:2.1 Consultazione dei Curricula Vitae2.2 Servizio di preselezione2.3 Consulenza mirata2.4 Progettazione di interventi formativi2.5 Repertori di competenze2.6 Gestione degli esuberi2.7 Servizio Eures per le imprese

Consultazione dei Curricula Vitae:Le aziende possono verificare autonomamente la presenza in bancadati di curricula di lavoratori idonei a ricoprire una o più posizionipresso la loro azienda. Tramite un format disponibile sul sito internet èpossibile impostare un'ampia serie di requisiti (titolo di studio,conoscenze linguistiche e informatiche, precedenti esperienzelavorative, provenienza, disponibilità, ecc.) sulla base dei quali vieneeffettuata un'estrazione dei curricula in possesso delle caratteristichespecificate. In seguito è possibile visualizzare gli interi curricula (adeccezione dei dati anagrafici) per scegliere coloro che corrispondonomaggiormente alle proprie esigenze e richiederne la verifica delladisponibilità alla centrale di preselezione inviando una e-mailprecompilata con i dati aziendali.Contestualmente a tale invio l'azienda indica quale posizione lavorativaintende offrire ai candidati che ha individuato.

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Dopo avere verificato la disponibilità dei lavoratori indicatidall'azienda per la posizione lavorativa comunicata, la centrale dipreselezione provvede a comunicare tramite e-mail, fax o posta i datirichiesti.

Servizio di preselezione:Le imprese possono inviare le richieste di preselezione (allegato B),compilando un apposito modello scaricabile dal sito, oppuredisponibile nella sede operativa e presso le OrganizzazioniImprenditoriali. Tale modello contiene la descrizione della mansione edelle caratteristiche del personale che si ricerca e può essere inviatotramite e-mail, fax e posta, oppure consegnato direttamente nella sedeoperativa. Le aziende già registrate, alle quali la centrale dipreselezione ha provveduto a rilasciare login e password di accesso alsistema, possono inserire direttamente on line le proprie posizionivacanti. Gli operatori di Lecco Lavoro effettuano il matching dellerichieste di personale con i profili professionali dei lavoratori presentiin banca dati. La richiesta di personale viene inoltre convertita in unannuncio, messo a disposizione nell'apposita sezione del sito web alfine di consentire, parallelamente all'attività di preselezione vera epropria, la raccolta delle autocandidature di persone in cerca dioccupazione (nell'annuncio non figura il nome dell'azienda).I nominativi dei potenziali lavoratori selezionati e disponibili,unitamente alle autocandidature opportunamente evidenziate, vengonosegnalati dagli operatori di Lecco Lavoro alle imprese richiedentitramite e-mail, fax o posta.La fase di selezione vera e propria rimane a carico delle azienderichiedenti, che provvederanno autonomamente a convocare la rosa deicandidati per il colloquio, a verificarne i curricula e a decidere leeventuali assunzioni. Le aziende stesse sono poi invitate a trasmettere aLecco Lavoro l'esito dei colloqui per consentire un opportunoaggiornamento delle banche dati e l'eventuale attivazione di servizi diinformazione e orientamento. Individuati i candidati di propriointeresse, direttamente dal sito web, possono chiedere alla centrale dipreselezione la verifica delle disponibilità dei candidati e lasegnalazione dei relativi nominativi.Il servizio di preselezione è gratuito sia per le imprese che per ilavoratori.

Servizio EURES per le imprese:EURES offre gratuitamente alle imprese un'azione di sostegno e diagevolazione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro all'internodello Spazio Economico Europeo.Il servizio EURES garantisce alle imprese:Informazione: per favorire lo spostamento territoriale del personaleindividuato.Consulenza: si definisce l'inserimento della posizione vacante in unabanca dati europeaIncontro domanda/offerta: il servizio EURES effettua lo screeningdei Curricula giunti in risposta alla posizione pubblicata e comunica aldatore di lavoro la rosa dei candidati idonei alla posizione vacante.

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I servizi alle imprese di consulenza, progettazione formativa, gestionedegli esuberi, e costituzione dei repertori di competenze nonriguardano in modo diretto la tematica dell’incrocio domanda offerta edell’inserimento lavorativo che qui si intende invece analizzare.

Lecco Lavoro si rivolge infine alle Istituzioni con:3.1 Progettazione per competenze3.2 Portale dell’obbligo formativo3.3 Intranet formazione professionale3.4 Apprendistato3.5 Monitoraggio esiti occupazionali3.6 Repertori di competenze

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I progetti Attualmente Lecco Lavoro opera in una PS con Comune di Milano,comune di Brescia, Provincia di Lecco, Provincia di Cremonaall’interno di un progetto Equal finalizzato a: promuoverel’empowerment dei lavoratori stranieri nel sistema produttivolombardo e supportare le imprese nella gestione delle diversità(diversity management).

Il progetto prevede:1. un'attività di analisi preliminare per valutare le condizioni di lavoro

dei lavoratori stranieri subordinati, dei lavoratori stranieri autonomiatipici e dei titolari stranieri di piccole e medie imprese in alcunearee lombarde in cui l’inserimento degli immigrati nel contesto

economico locale riveste particolare importanza;2. Interventi formativi volti a promuovere l’empowerment del

lavoratore straniero;3. Interventi di sistema a livello di specifico contesto territoriale. Nel

territorio della Provincia di Lecco è prevista l'attivazione di unCentro risorse per l'adattabilità e il supporto extralavorativo;

4. Interventi finalizzati alla sensibilizzazione ed al supporto dei datoridi lavoro per un’efficace gestione di una forza lavoro

multiculturale.

I risultati Nell’ultimo anno Lecco Lavoro ha gestito attraverso il servizio dirassegna stampa oltre 25.000 offerte di lavoro da quotidiani e giornalilocali, e nazionali. Sono disponibili alcuni dati sugli inserimentilavorativi per i primi anni di attività. Dal 1997 al 2000 la banca dati haraccolto informazioni riguardanti 500 imprese e 5.000 persone in cercadi lavoro, sia a livello locale che nazionale. Nel 1999 ci furono 1000richieste da parte delle imprese (per circa 1500 lavori diversi). Perquanto riguarda i lavoratori immigrati nel biennio 1998-99, 700lavoratori hanno trovato un lavoro attraverso Lecco Lavoro.Le valutazioni di promotori e utenti sono buone. Riguardol’inserimento lavorativo degli immigrati, tanto i promotori che gliutenti sottolineano l’importanza di una specifica formazionelinguistica, culturale e professionale, volta a rimuovere gli ostacoli dicarattere socio culturale che impediscono l’inserimento nel mercato dellavoro.

Banca dati Nella banca dati sono inserite circa 1000 aziende e 10.000 utenti cheusufruiscono del servizio a livelli diversi. La banca dati vieneaggiornata quotidianamente. Di seguito viene descritta nel dettaglio lastruttura del nuovo sistema informativo.

IL SISTEMA INFORMATIVO DI LECCO LAVORO

Il servizio di incontro domanda/offerta sviluppato da Lecco Lavoro S.p.A. si basa sui seguentielementi:- separazione tra le attività di gestione delle procedure e la gestione dei servizi;

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- utilizzo di Internet per l'accesso ad alcuni servizi;- piena integrazione di soggetti pubblici e privati;- organizzazione delle attività sulla base delle funzioni;- costituzione di archivi unici provinciali per la gestione delle procedure e dei servizi.

L'accesso degli utenti può avvenire presso qualsiasi operatore pubblico o privato che è inseritoall'interno della rete dei servizi per l'impiego della provincia di Lecco e che ne hanno accettato glistandard e le condizioni proposte dalla Provincia, che provvede a rilasciare le autorizzazioniall'accesso al sistema informativo sulla base delle funzioni che ogni punto della rete è abilitato asvolgere.

L'accesso degli utenti viene regolato mediante la gestione di una centrale unica di prenotazione pertutti i punti della rete dei sevizi per l'impiego.Gli utenti possono verificare e richiedere, mediante Internet o attraverso l'accesso a un numeroverde, le disponibilità per colloqui di accoglienza e orientamento di tutti gli operatori della reteprovinciale.

Gli utenti hanno inoltre la possibilità di verificare quotidianamente, presso i punti della rete deiservizi per l'impiego o mediante l'accesso a Internet, le opportunità di lavoro rilevate dalla stampalocale e nazionale, le opportunità di lavoro nel pubblico impiego e le posizioni lavorativecomunicate dalle aziende alla centrale provinciale di preselezione.Relativamente a queste ultime gli utenti hanno la possibilità di esprimere la propria autocandidatura,che la centrale provinciale di preselezione provvede a comunicare alle aziende.

Le imprese possono inviare alla centrale di preselezione le proprie richieste, compilando unapposito modello (disponibile nella sede operativa e presso le Organizzazioni Imprenditoriali oscaricabile dal sito internet) oppure possono compilare direttamente on-line la richiesta dipreselezione. Tale modello contiene la descrizione della posizione, della mansione e dellecaratteristiche del personale che si ricerca.

STRUTTURA DEL SISTEMA INFORMATIVO DI LECCO LAVORO S.p.A.

I principi fondamentali che ispirano il sistema informativo di Lecco Lavoro S.p.A. sono:- distinguere la gestione delle procedure dalla gestione dei servizi- non modificare il software di gestione delle procedure- utilizzo di Netlabor 1 quale unico software per la gestione delle procedure

Architettura del sistema:

Il sistema informativo di Lecco Lavoro è stato concepito e organizzato in modo tale da poterrispondere operativamente alla filosofia di fondo dell’intero modello. La logica prevalente è quindiquella della piena integrazione tra funzioni, “attori” e utenti.Anche in questo caso sono previsti due percorsi e strutture differenti all’interno del sistemainformativo, a seconda che gli utilizzatori siano persone in cerca di lavoro, o imprese in cerca dilavoratori.Gli elementi caratterizzanti del sistema informativo sono: il collegamento con la struttura diNetlabor, e la presenza di una rete informatica e informativa, che rispecchia appieno la rete di attoripresenti sul territorio.

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Ciò garantisce una buona efficacia nella gestione di un sistema complesso che se nonadeguatamente mantenuto e aggiornato sarebbe destinato al fallimento.

Per ciascuno dei servizi sopra descritti è prevista una procedura all’interno del sistema informativo.Gli operatori di Lecco Lavoro, a più livelli, e gli operatori degli altri nodi della rete, solo per alcunefunzioni, possono in tal modo caricare curricula e profili professionali, segnalare gli stessi alleaziende e le offerte ai lavoratori, gestire le iscrizioni di nuovi utenti, e le variazioni delle condizionioccupazionali degli utenti già inseriti.

Ulteriore elemento caratterizzante tale sistema è costituito dal fatto che i servizi non devono esseresvolti necessariamente dai Centri per l’impiego, ma anche da altri soggetti che possono rientrarenella rete provinciale mediante convenzione e accettazione degli standard. Per un maggiore dettaglio della struttura e delle procedure che è possibile implementare, con talesistema si rimanda all’allegato D.

ALLEGATI:

A Schema dei soggetti erogatori e dei servizi erogatiB Scheda richiesta preselezioneC Modello Curriculum VitaeD Struttura del sistema informativo di Lecco Lavoro S.p.A.

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Azione 1. Progettazione di un modello integrato di servizi

1.0.4 Studio di casi nazionali:

Caso analizzato: Veneto: province di Padova e Venezia

Caratterizzazione dellapresenza di immigratinell’area

Tratto da Veneto Lavoro (Osservatorio & Ricerche)“Lavoratori extracomunitari in Veneto un quadro aggiornato” Ottobre2002, a cura di B. Anastasia, D. Maurizio, M. Gambuzza, L. Ranzato,M. Rasera, P. Rocelli

1. La dinamica dei residentiNegli anni ’90 gli stranieri residenti in Veneto sono quasi sestuplicati,passando da 25.000 (1991) a oltre 140.000 a fine 2000. L’incidenzadella popolazione straniera sulla popolazione totale regionale è passata,nel medesimo periodo, dallo 0,6% al 3,1% e la quota diextracomunitari sul totale degli stranieri residenti è aumentata,giungendo a fine 2000 a circa il 94%.

La presenza relativa di stranieri e di extracomunitari è nettamentemaggiore in Veneto che in Italia. Nel 2000 il 27% degli stranieririsiedeva nei capoluoghi di provincia; i cittadini di Paesi dell’exJugoslavia costituivano la quota più rilevante (quasi 28.000) seguiti damarocchini (24.000), albanesi (14.000), rumeni (8.500), ghanesi(8.000), cinesi (5.000), nigeriani (4.600) e senegalesi (4.300).

2. Gli attivi nel mercato del lavoroL’ammontare di forze lavoro extracomunitarie può essere stimato incirca 95.000 unità (80.000 occupati e 15.000 iscritti al collocamento);l’ammontare di forze di lavoro extracomunitarie utilizzate nel corso del2000 può essere stimato pari a circa 112.000 unità (104.000 occupatiper periodi più o meno lunghi e 8.000 iscritti al collocamento che nonhanno mai lavorato).

3. Caratteristiche occupazionali per settoreNel complesso gli occupati nell’industria manifatturiera superano il50%; i servizi valgono un altro 25%; il 20% rimanente è appannaggiodi agricoltura e costruzioni.

4. Flussi di assunzioniI lavoratori extracomunitari aumentano sia in valore assoluto cherelativo. Le assunzioni di lavoratori extracomunitari in Veneto sono

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passate da un volume di poco superiore alle 10.000 annue (dati 1991-1994) a oltre 70.000 nel 2000, con un significativo incremento nellafase più recente (la variazione nel 2000 è stata di +35% rispettoall’anno precedente), trainato dagli esiti della regolarizzazione avviatanel 1998. Il trend di crescita ha coinvolto, pur in maniera differenziata,tutti i settori: in ogni caso la quota maggioritaria delle assunzioni dilavoratori extracomunitari è stata determinata dal grande fabbisognoespresso dall’industria con valori complessivi spesso vicini al 60%;seguono poi il comparto dei servizi (sopra il 30%) e, infine,l’agricoltura (10%), anch’essa ormai fortemente dipendente, nellelavorazioni stagionali, dalla disponibilità di manodoperaextracomunitaria.

5. Iscritti al collocamentoGli extracomunitari iscritti alle liste di collocamento sono aumentati dapoco più di 4.000 nel 1992 a quasi 18.000 nel 2000.

6. Istanze di autorizzazioneNel 2001 le richieste di assunzioni di lavoratori extracomunitari sonostate oltre 22.000. In gran parte si tratta di richieste di lavoro a tempoindeterminato. Nel gennaio 2002 sono state presentate istanze diautorizzazione nelle province venete per oltre 10.000 lavoratori atempo indeterminato e circa 2.000 lavoratori a tempo determinato ostagionali. Il fabbisogno extracomunitario indicato per il 2002 prevedecirca 7.000 stagionali e 17.000 tempi determinati e indeterminati.

Il processo dicostituzione delloSportello per Immigrati eImprese della Provinciadi Venezia

Lo Sportello per Immigrati e Imprese è un servizio del Settore Lavoroe Formazione Professionale della Provincia di Venezia.

Costituito nel corso dei primi mesi del 2001, è divenuto operativo eaperto al pubblico a partire dal mese di giugno dello stesso anno.

Dopo la definizione del progetto e la contestuale formazione di dueoperatori, attraverso il Master sull’Immigrazione presso l’Universitàdegli studi “Ca’ Foscari” di Venezia, si è proceduto ad unaricognizione dei servizi simili già attivi sul territorio al fine di stabilirecollaborazioni esterne ed evitare la duplicazione dell’offerta.

Ha fatto seguito l’apertura sperimentale dello Sportello presso la sededel Centro Servizi al Lavoro di Mestre e sulla base dei positiviriscontri ottenuti dall’attività, si è passati all’avvio effettivo delprogetto con provvedimento della Giunta Provinciale. È stato firmatoanche un protocollo d’intesa con la Questura e la DirezioneProvinciale del Lavoro di Venezia con il relativo periodo diformazione degli operatori del Settore Lavoro nelle sedi dei partnerdel progetto. Successivamente, sono stati attivati altri punti informativipresso i Centri per l’Impiego del territorio provinciale e presso gliURP per rendere il servizio capillare e per migliorarne l’accessibilità.

Lo Sportello per Immigrati e Imprese nasce per rispondere alleesigenze degli immigrati e degli imprenditori; la sua peculiaritàriguarda le problematiche legate al lavoro senza tralasciare, però,

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quelle di ordine linguistico, formativo e culturali utili per una veraintegrazione sociale.

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La struttura Lo sportello, situato all’interno del CPI di Mestre è aperto tutte lemattine dalle 8.30 alle 12.30, mentre il pomeriggio riceve solo suappuntamento.

Oggi lo sportello vede impegnati un dipendente dell’AmministrazioneProvinciale ed una collaboratrice esterna (part time).

Nell’ambito di una convenzione tra La Provincia e l’Università Ca’Foscari di Venezia, vengono ospitati allievi del Mastersull’Immigrazione per svolgere periodicamente un periodo diformazione presso la struttura.

L’utenza Nel corso del primo anno di attività dello sportello (periodo che va dagiugno 2001 a maggio 2002) l’affluenza è cresciuta sensibilmente. Si è,infatti, passati dai 63 utenti del mese di giugno 2001 ai 340 utenti delmese di maggio 2002. Il monitoraggio riguarda, però, il totale deicontatti avvenuti (2227 contatti) e comprende quindi anche persone chesi sono presentate più di una volta allo Sportello (circa il 10-20% deltotale dell’utenza).

Occorre tener presente che un servizio al pubblico quale quello svoltodallo Sportello può risultare molto sensibile agli eventi che di volta involta caratterizzano la realtà dell’immigrazione; così, se nel mese digennaio gli utenti si presentavano per lo più a richiedere consulenze emodulistica per chiamate nominative, nonché assistenza per la lorocompilazione, nei mesi di aprile e maggio sono stati numerosi gli utentiche hanno richiesto allo Sportello informazioni e aggiornamenti inmerito alla regolarizzazione annunciata dal governo in quel periodo.Tutto ciò spiega la forte tendenza all’oscillazione dei dati relativi alnumero degli utenti mese per mese.

L’affluenza ha, in ogni caso, continuato a crescere progressivamentefino ad oggi. Nell’arco del 2002 (periodo gennaio-dicembre) si sono,infatti, rivolti allo Sportello Immigrati di Mestre 3952 utenti.

Si evidenzia inoltre una progressiva stabilizzazione dell’attività,insieme ad una fidelizzazione dell’utenza che oltre ad acquisire loSportello come punto di riferimento per orientamento sul territorio,informazione sui servizi, consulenza sulla normativa in materia diimmigrazione e/o altro, rinvia altre persone che precedentemente nonerano a conoscenza dell’esistenza dello Sportello.

Tale pubblicità informale rende il servizio assai visibile sul territorio,favorendone la conoscenza e l’affidabilità che peraltro dipende inmaggior misura dalla qualità dei servizi offerti.

Identità dell’utenzaL’utenza è stata monitorata distinguendola in privati, aziende e altro. Iprivati rappresentano la maggior parte dell’utenza, sebbene si siaregistrato un incremento dei contatti da parte di aziende, ossia datori dilavoro di cittadini stranieri, e da parte di altri soggetti di enti pubblici o

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di strutture private racchiusi sotto la categoria ‘altro’ (organizzazionisindacali, associazioni di categoria, associazioni culturali, cooperativesociali, enti di formazione, altri CPI della Provincia). La percentuale diutenza costituita da aziende e da altri soggetti pubblici e privati sistabilizza intorno al 40% del totale (somma data dalle voci altro,aziende e datori di lavoro per colf).

Il 56% del servizio erogato ha riguardato informazioni, di cui il 23% inmateria di lavoro subordinato, il 20% in cerca di offerte di lavoro, il19% informazioni/consulenza in materia di collaborazione familiare.Inoltre sono stati condotti 400 colloqui con disoccupati immigratifinalizzati all’inserimento lavorativo e formativo. Sono stati progettatie realizzati cinque corsi di formazione per immigrati.

CittadinanzaSi sono rivolti allo Sportello prevalentemente cittadini non comunitari.Le nazionalità più rappresentate sono quelle di Bangladesh, Senegal eAlbania: insieme costituiscono circa il 55% dell’utenza totale delloSportello. Le altre nazionalità sono rappresentate in misura inferiore. Inparticolare, l'utenza è così suddivisa: cittadini privati non comunitari(58%), di cui il 57% di sesso maschile, appartenenti alle seguentinazionalità: bengalesi 19%, albanesi 14%, moldavi 9%, rumeni 7%,ucraini 6%, ecc.

Segue per numerosità l’utenza italiana (43% del totale), rappresentatasia da datori di lavoro sia da privati che chiedono informazionirispettivamente per i propri dipendenti o per conto di amici oconoscenti stranieri.

Altri contattiAccanto all’utenza spontanea, lo Sportello ha contattato, ai sensi delD.Lgs 181/2000, attraverso convocazione scritta i lavoratori immigratidisoccupati iscritti nell’elenco anagrafico del Centro per l’Impiego diMestre e Venezia per un colloquio approfondito.

I Servizi/le Attività Lo Sportello Immigrati offre diversi servizi non tutti strettamente legatiall’inserimento lavorativo. In particolare:

- Fornisce informazioni sulle procedure in materia di rilascio del vistodi ingresso, permesso di soggiorno, ricongiugimento familiare, e suiservizi sanitari e di previdenza sociale, abitativi, istruzione eformazione professionale.- Fornisce consulenza sulle modalità e procedure adatte alla soluzionedel singolo caso e sulla scelta dei percorsi inidividuali che rispondonoalle esigenze dell'utente.- Fornisce modulistica alle aziende, ai cittadini italiani e stranieri inmateria di immigrazione.

Per quanto riguarda il lavoro offre:- Preselezione di personale per le aziende

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- Incrocio domanda/offerta- Sportello Donne al Lavoro- Adempimenti in materia di collocamento- Ricerca attiva del lavoro- Orientamento- Avviamento al lavoro- Rilascio del libretto di lavoro- Riconoscimento dei titoli di studio

Tutti i servizi sono completamente gratuiti e sono erogati in diverselingue straniere.

L’attività dello Sportello ha una duplice valenza. Essa consiste in:- un servizio alle persone nella misura in cui si rivolge a cittadinirimpatriati (e ai loro familiari) dopo una lunga permanenza all’estero,per favorire ed accompagnare il reinserimento nel mercato del lavoro el’aggiornamento professionale; agli immigrati interessati allafacilitazione per l’espletamento delle pratiche burocratiche (permessidi soggiorno, autorizzazioni al lavoro e altro). Comprende inoltreservizi finalizzati all’ingresso nel mercato del lavoro, alla formazione ela riqualificazione professionale. L’attività dello Sportello è, ingenerale, volta alla diffusione dell’informazione di tutto ciò cheriguarda l’esercizio dei diritti primari di cittadinanza da parte dellapopolazione immigrata.- un servizio alle imprese che si traduce in consulenza e assistenza alleaziende e alle associazioni imprenditoriali per l’espletamento dellepratiche inerenti lavoratori immigrati, colloqui di preselezione esostegno all’inserimento in azienda; consulenza e assistenza allefamiglie per i servizi domiciliari (assistenza anziani, collaboratricidomestiche, ecc.).

Modalità del ContattoLa modalità di contatto prevalente è la visita, seguita dal contattotelefonico. Con l’incremento del numero degli utenti, sono aumentatele visite e i contatti telefonici. I contatti via fax e e-mail continuano adessere percentualmente poco significativi rispetto alle visite e i contattitelefonici.

A questo proposito vanno messi in luce due elementi di rilievo:- L’utenza predilige la visita. Il contatto diretto con gli operatoripermette infatti alle persone straniere di realizzare non solo unamigliore comunicazione ma anche una maggiore consapevolezza deiservizi erogati dallo Sportello.- In particolare l’utenza privata predilige il contatto diretto attraversola visita allo Sportello, mentre l’utenza telefonica è rappresentataprevalentemente da personale di uffici, aziende, consulenti del lavoro,associazioni o “altri” che contattano lo Sportello per richiedereinformazioni e, a volte, consulenze in merito alla normativasull’immigrazione e di conseguenza delle prassi burocratiche inrelazione alla materia lavoro e non.

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Tipologia di servizioI servizi maggiormente richiesti dai privati sono:- informazioni in merito a procedure per il rilascio di documenti,informazioni sui servizi, aggiornamenti su opportunità di lavoro,informazioni per ingresso di familiari residenti all’estero.Da parte delle aziende invece le richieste di informazioni riguardano:- le norme relative alla modalità di assunzione di cittadini stranieri,informazioni sul rilascio di autorizzazioni al lavoro per lavoratoriall’estero, informazioni sulle procedure di rilascio/rinnovo delpermesso di soggiorno, regolarizzazione documenti di soggiorno deidipendenti.

Le consulenze sono state richieste prevalentemente dalle aziende chefruiscono del supporto dello Sportello sempre più spesso perindividuare soluzioni personalizzate ai loro problemi legati adautorizzazioni al lavoro di immigrati all’estero, immigrati già occupatialle loro dipendenze, lavoratori stagionali prevalentemente nel settoredei servizi al turismo.

L’attività di mediazione linguistica, richiesta con minore frequenza,rappresenta comunque una risorsa di cui lo sportello si avvale non solonei casi di utenti immigrati che non conoscono le lingue europee, maanche nei casi di altri servizi all’immigrazione della Provincia,compreso l’interpretariato telefonico.

Lo Sportello Immigrati inoltre offre assistenza nell’istruzione dipratiche e nella prosecuzione del loro iter ai fini di garantire un esitopositivo e soddisfacente per l’utenza.

Nel corso dell’anno 2001 lo Sportello Immigrati ha operato unaraccolta della modulistica necessaria per le richieste di documenti piùfrequentemente avanzate dagli immigrati o dai loro datori di lavoro.Gli operatori hanno inoltre provveduto alla predisposizione di modulisupplementari, ove inesistenti, in modo da agevolare la stesura dellerichieste degli utenti nei confronti degli Enti competenti, garantendocosì maggiore snellezza e velocità nella presentazione di documenti.

Lo Sportello immigrati ha fornito orientamento sia nei confronti deiservizi del Centro per l’Impiego e della Provincia di Venezia, sia, piùin generale, nei confronti dei servizi presenti nel territorio, rispondendoall’esigenza di punti di riferimento spesso espressa, più o menoesplicitamente, dagli utenti sia pubblici che privati.

All’orientamento ai servizi spesso è seguito un vero e proprio rinvio adessi per l’espletamento di pratiche o per il loro completamento.

Oggetto delle richiesteLe richieste dell’utenza sono numerose e variegate. Emergono in

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particolare alcune richieste che sono state avanzate con maggiorefrequenza tra le quali quelle provenienti da immigrati disoccupati incerca di lavoro. Con questi utenti è stato condotto un colloquio perapprofondire esperienze pregresse e competenze professionali,disponibilità alla mobilità geografica e/o intersettoriale, disponibilitàrelativa all’orario di lavoro.

La categoria che ha registrato un numero rilevante di richieste è quelladenominata ‘lavoro subordinato’ che comprende per la maggior partel’istruzione di pratiche relative alla chiamata nominativa per lavoratoriall’estero o la semplice distribuzione e/o compilazione dellamodulistica, nonché le procedure per il rilascio/rinnovo del permessodi soggiorno o del relativo nulla osta per l’ingresso in Italia. Anche illavoro subordinato di collaboratrici familiari o delle cosiddette badantiha contato un numero elevato di richieste, sempre per la modulistica erelativa compilazione per chiamata nominativa di lavoratori all’estero,come anche le procedure per il rilascio/rinnovo del permesso disoggiorno o del relativo nulla osta per l’ingresso in Italia. L’oggettodelle richieste per circa il 60 % del totale dell’utenza, in modo diretto oindiretto riguarda le procedure di regolare permanenza degli immigratisul territorio italiano.

Colloqui con disoccupati convocatiAl termine del 2001 sono state effettuate dallo Sportello Immigrati leconvocazioni ai sensi del D.Lgs 181/2000, in base al quale agli iscrittinell’elenco anagrafico del Centro per l’Impiego è richiesto di rilasciarela dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro, pena lacancellazione dalle liste di iscrizione. Sono stati così convocati i 445immigrati che risultavano disoccupati. Le convocazioni sono avvenutetramite lettera recapitata per posta, con l’invito a comunicare lo statooccupazionale attuale. Sul totale dei convocati, 172 persone, pari al38% dei convocati, non hanno risposto, 83 persone (19%) hannodichiarato di avere nel frattempo trovato lavoro, 22 persone non sonostate raggiunte dalle convocazioni in quanto avevano cambiatodomicilio senza comunicare il nuovo indirizzo, e 73 persone in cerca dioccupazione hanno risposto alla convocazione: con questi ultimi sonostati effettuati colloqui nel corso dei quali sono emerse le precedentiesperienze di lavoro, le aspirazioni professionali, le competenze e lecapacità spendibili sul piano lavorativo.

Successivamente sono state elaborate le informazioni emersenell’ambito dei colloqui per meglio definire le azioni di politiche attiveal lavoro e favorire l’incrocio domanda/offerta di lavoro.

Colloqui con disoccupati non convocatiIn seguito alle attività di convocazione degli iscritti nell’elencoanagrafico del Centro per l’Impiego si sono presentati sempre di piùimmigrati disoccupati in cerca di lavoro, grazie ad una pubblicità delservizio nonché di fiducia dei canali di informazione di tipo informale.

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Ci si è trovati di fronte ad un sensibile incremento delle richieste dicolloqui che lo Sportello ha deciso di interrompere in vista della ripresadelle convocazioni. Per raccogliere le disponibilità dei lavoratori almomento disoccupati, ma non convocati, sono stati comunque attivatigli stessi strumenti per l’inserimento lavorativo, ciò tenendo presenteche il servizio si rivolge anche alle aziende che in quel momentoavevano una grande difficoltà nel reperimento di manodopera.

Metodologia del colloquioAttraverso colloqui semistrutturati con gli immigrati disoccupati è statocompilato un curriculum vitae in cui venivano raccolte le seguentiinformazioni:

- informazioni anagrafiche- titolo di studio (riconosciuto/non riconosciuto)- anni di permanenza in Italia- esperienze formative e disponibilità ad ulteriore formazione- qualifiche professionali- aspettative professionali- esperienze di lavoro- condizione alloggiativa

Al curriculum vitae è stata allegata, per ogni colloquio condotto, unascheda di valutazione dalla quale poter rilevare eventuali criticità inrelazione alle possibilità occupazionali.

I curricula così raccolti sono stati diffusi nel territorio della provinciadi Venezia in virtù del partenariato con Unindustria – Venezia che hacollaborato a selezionare i lavoratori in base alle opportunità di lavoropresso le imprese associate.

Modulo Domanda/OffertaPer tutti gli utenti convocati ai sensi del D.Lgs 181/00 e per quellipresentatisi spontaneamente domiciliati nel territorio di competenza delC.P.I. di Venezia - Mestre sono stati predisposti i modulidomanda/offerta situati nel programma NETLABOR da utilizzare persoddisfare le esigenze del mercato di lavoro locale e sono adisposizione dell’ufficio specialistico del C.P.I di Venezia- Mestre.In totale sono stati predisposti 200 moduli domanda/offerta sulla basedell’analisi delle competenze degli interessati. Sull’effettivo utilizzo ditali moduli si rimanda all’eventuale monitoraggio del serviziodomanda/offerta del competente Centro per l’Impiego. Sicuramente,molte proposte non verranno utilizzate perché gli utenti, attraversoaltre azioni (vedi progetto con Unindustria), hanno trovato nelfrattempo un collocamento più o meno stabile.

Collaborazione con Enti di FormazioneAi fini di un inserimento mirato dei disoccupati immigrati sono stateattivate collaborazioni con vari Enti di formazione professionale, persoddisfare le esigenze degli utenti disponibili alla formazione. Inparticolare sono state avviate a selezione circa 23 persone interessate

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alle proposte formative in corso nel momento dei colloqui svolti daglioperatori dello Sportello Immigrati. Dai primi dati comunicati dagliEnti risulta che i disoccupati che hanno aderito ai corsi (salvo ledefezioni per aver già trovato un lavoro) hanno acquisito lecompetenze necessarie per un inserimento lavorativo. Inoltre, aicorsisti sono state offerte opportunità di lavoro da parte dei datori dilavoro conosciuti nel periodo dello stage in azienda. È il caso dimettere in evidenza che alcuni corsi riguardavano professionalitàmedio-alte (ad esempio corsi Cad/Cam), ed in forte competizione concittadini italiani. Ciò nonostante non è stato difficile collocare idisoccupati immigrati, grazie ad un efficace incontro, mediato dalloSportello Immigrati, tra gli enti stessi, gli allievi e le aziende.

Corsi di formazione della Provincia di VeneziaNell’ambito dell’Accordo di Programma con la Regione Veneto, ilSettore Lavoro e Formazione della Provincia di Venezia haprogrammato per i prossimi mesi alcuni percorsi formativi e diaggiornamento: due di essi sono rivolti ad operatori di servizi pubblicie privati, operatori aziendali, operatori di sportello aventi come utentiprincipali gli immigrati, (progettati dallo Sportello Immigrati delSettore Lavoro verranno realizzati dal settore Istruzione della Provinciadi Venezia).

Altri quattro corsi di formazione (progettati dal Settore Lavoro eFormazione, Sportello Immigrati e Centri di Formazione Professionaledella Provincia di Venezia) sono finalizzati all’inserimento lavorativodi disoccupati immigrati e si articolano in quattro differenti proposte:

Corso di lingua italiana, usi e costumi locali, regole e prevenzione deirischi in ambiente lavorativo con riferimento teorico e pratico allaprofessione di saldocarpentiere;Corso di lingua italiana, usi e costumi locali, regole e prevenzione deirischi in ambiente lavorativo con riferimento teorico e pratico allaprofessione di room service, (già realizzato);Corso di lingua italiana, usi e costumi locali, regole e prevenzione deirischi in ambito domestico con riferimento teorico e pratico allaprofessione di assistente familiare;Corso di lingua italiana, usi e costumi locali, regole e prevenzione deirischi in ambiente lavorativo con riferimento teorico e pratico allalogistica e al lay out nella G.D.O (già realizzato).

La pianificazione dei corsi ha tenuto presente le esigenze del mercatodel lavoro locale, favorendo l’inserimento e la formazione di figureprofessionali fortemente richieste dalle aziende del territorio.Per reperire i candidati a questi corsi, lo Sportello Immigrati hautilizzato i curriculum dei disoccupati immigrati che hanno dichiaratola loro disponibilità alla formazione professionale attraverso i colloquiper l’inserimento/reinserimento lavorativo effettuati presso loSportello.

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Il monitoraggio e lavalutazione dei risultati

La descrizione del servizio in maniera dettagliata è stata resa possibilegrazie al monitoraggio che viene svolto costantemente sull’attivitàdello Sportello. Gli strumenti utilizzati per il monitoraggio sono schedenelle quali vengono registrati: giorno e fascia oraria del contatto daparte dell’utenza, sesso, nazionalità e tipologia dell’utente (privato,azienda o altro), modalità del contatto, tipologia di servizio, oggettodella richiesta. Seguono poi una serie di elaborazioni operate sui datiraccolti, a cui sono uniti commenti e interpretazioni di tipo qualitativoper fornire un contesto di lettura ai dati e mettere in luce i punti diforza da valorizzare e le criticità da affrontare. Oltre ai dati relativiall’affluenza di utenti dello sportello e loro caratteristiche, sono statemonitorate e sistematizzate anche le informazioni emerse nel corso deicolloqui con immigrati disoccupati in cerca di lavoro. E’ statopossibile, in questo modo, avere una idea sulle criticità ricorrenti cherendono più difficile l’accesso al lavoro, sia da parte della domanda siada parte dell’offerta di lavoro.

Conclusioni A quasi due anni dall’avvio il bilancio di attività dello Sportello perImmigrati e Imprese della Provincia di Venezia – Settore Lavoro eFormazione Professionale risulta soddisfacente su diversi livelli:- sul piano dei servizi alle persone l’attività è arrivata ad abbracciareun numero sempre più vasto di richieste offrendo risposte in termini diinformazione, orientamento, consulenza e mediazione linguistica suuna molteplicità di questioni poste dall’utenza, che ha incrementatosensibilmente l’afflusso;- sul piano dei servizi alle imprese lo sportello ha svolto attività diconsulenza per aziende che in misura sempre più rilevante necessitanodi orientamento in merito a disposizioni normative in materia diimmigrazione, parallelamente all’acuirsi della domanda di forzalavoro disponibile per far fronte ai ritmi produttivi delle aziende delterritorio;- sul piano delle politiche attive del lavoro, il progetto ha facilitatol’accelerazione dei processi di riforma dei servizi all’impiego affidatialla Provincia e l’individuazione di standards minimi di funzionamentodei servizi in favore degli immigrati e delle imprese, in coerenza con ilPiano Provinciale del Lavoro – triennio 2000-2002. Ha agevolatoinoltre la promozione del principio di sussidiarietà, decentrando sulterritorio un primo livello di informazione e documentazione dipertinenza statale, a seguito di un protocollo di intesa con Questura eDirezione Provinciale del Lavoro che risulta essere il primo in Italianel suo genere; ha anticipato, infine, le ulteriori norme in materia dicollocamento, sia pubblico che privato, che prevedonol’intensificazione degli interventi a sostegno delle fasce deboli da partedei Centri per l’Impiego.

Lo Sportello è stato premiato nell’ambito della IV edizione di CentoProgetti, l’iniziativa promossa dal Ministero della Funzione Pubblicarelativa ai cento migliori progetti ideati e realizzati dalle PubblicheAmministrazioni in Italia.

L’idea di uno Sportello Extrapoint risale al 1999, grazie ad

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Il processo dicostituzione delloSportello Extrapoint diPadova

un'iniziativa di Fòrema (formazione per lo Sviluppo dell’Impresa) eUnindustria Padova, con il contributo del Ministero del Lavoro e dellaPrevidenza Sociale e del Fondo Sociale Europeo, nell'ambito delprogramma comunitario INTEGRA - fase 2.

Il progetto Extra Point - Agente di sviluppo locale al serviziodell'integrazione – è, infatti, iniziato con un corso di formazione, delladurata di 24 mesi e rivolto a 20 cittadini non comunitari di scolaritàelevata, finalizzato alla creazione di una nuova figura, l'agente disviluppo, che potesse svolgere un ruolo di informazione e diorientamento al mercato del lavoro e una funzione di consulenzapresso le associazioni di categoria, gli enti locali, gli uffici del lavoro,le organizzazioni sindacali; l’obiettivo finale era poi la creazione dialcuni sportelli Extra Point presso i principali enti della Provincia diPadova che avrebbero dovuto diventare un punto di riferimento per icittadini non comunitari e per il loro inserimento nel tessuto sociale elavorativo. Inizialmente quindi il personale dello sportello potevaessere pagato grazie al progetto del FSE.

Il progetto è poi stato portato avanti da Unindustria che si èspecializzata nel campo dell’immigrazione e, infine, la CCIAA èdiventato l’ente promotore allargando la partnership.

La costituzione dello sportello Extrapoint di Padova si inserisce, infatti,all’interno di un più ampio “Progetto Immigrazione”, avviato nel 1998e guidato dalla Camera di Commercio, che si pone come obiettivo larealizzazione di azioni concrete per affrontare con consapevolezza ilfenomeno immigrazione quale grande opportunità di crescitaeconomica e civile della società veneta. Il Progetto Immigrazione dellaCCIAA volto a favorire l’inserimento lavorativo delle personeimmigrate e la loro integrazione sociale, per il quale la CCIAA hastanziato fino ad oggi 850 milioni di Lire, si articola in tre aree diattività:

- azioni per l’accoglienza e l’individuazione di alloggi damettere a disposizione di lavoratori immigrati e in questo sensoè stata promossa la costituzione della Fondazione “La Casaonlus” in cui Camera di Commercio, insieme con ACLI,Cooperativa Nuovo Villaggio, Banca Popolare Etica e con ilsostegno della Diocesi, si propone di favorire l’inserimentolavorativo nel tessuto economico produttivo degli immigrati edelle loro famiglie mettendo a disposizione a condizione equealloggi, accompagnando e gestendo l’inserimento abitativo,promovendo culture e politiche nuove nell’abitare;

- interventi per la formazione e sensibilizzazione degliimprenditori locali che assumono lavoratori immigrati e didipendenti e imprenditori immigrati che desiderano conosceremeglio la legislazione e la cultura italiana;

- attività di orientamento al lavoro in favore degli immigratidisoccupati, in cui si inserisce la creazione di SportelliExtrapoint

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Così, con un investimento della CCIAA di 215 milioni è stato costituitolo sportello Extrapoint di Padova, inaugurato nel novembre 2001, conun protocollo d’Intesa tra Camera di Commercio, Associazioni dicategoria delle imprese (Unindustria Padova, ConfartigianatoPadova, CNA Padova), Provincia di Padova, CGIL-CISL-UIL e ACLIPadova.

Oggi gli enti che con ruoli diversi collaborano nel Progetto sono:Regione Veneto, Provincia di Padova, Comune di Padova, Prefettura,Questura, Associazioni di categoria, Sindacati e Associazioni divolontariato.

Oltre allo sportello di Padova esistono altri due sportelli Extrapoint,uno a Treviso, a cui partecipano però solo Unindustria Treviso eCCIAA, e l’altro a Venezia, a cui partecipano Sive Formazione eCCIAA. I tre sportelli sono in rete anche se indipendenti l’unodall’altro.

Lo Sportello Extrapoint è:- un servizio di informazione e orientamento al lavoro per i

cittadini non comunitari occupati che desiderano migliorare laloro posizione e per quelli che cercano occupazione;

- offre contemporaneamente un servizio di consulenza alleaziende che richiedono personale non comunitario;

- propone attività formative per favorire l'incrocio tra domandae offerta di lavoro.

La struttura Lo sportello, situato di fronte al CPI di Padova è aperto dal lunedì alsabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00, il sabato dalle9.30 alle 12.00.

Oggi lo sportello vede impegnato un solo dipendente a tempo pieno.Lo sportello mette, però, anche a disposizione degli utenti alcuniprofessionisti (su appuntamento) per rispondere a tematiche precise.

L’utenza Il primo anno i contatti sono stati oltre 800 di cui:- 400 per richieste strettamente legate alla ricerca di lavoro- 95 per richieste legate alla consulenza legale- 325 per corsi di formazione

I Servizi/le Attività Extrapoint è una struttura che mette in collegamento gli immigrati conle opportunità di lavoro presenti sul territorio della provincia diPadova; l'obiettivo principale dello Sportello è l’incontro tra domandae offerta di lavoro, in tempi rapidi.

Lo sportello intende essere:- un servizio alle aziende, finalizzato a favorire l'inserimento e

l'integrazione degli immigrati nelle imprese;- un supporto/aiuto agli immigrati che hanno l'esigenza di essere

riqualificati professionalmente, che cercano lavoro, che

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chiedono di essere orientati nell'espletamento delle procedurenecessarie per regolarizzare la loro presenza in Italia, chesono interessati a conoscere i provvedimenti legislativiriguardanti l'immigrazione.

Extrapoint è, quindi, un servizio polivalente, rivoltocontemporaneamente alle aziende e ai lavoratori stranieri.

Le attività principali dello sportello sono:- la raccolta di informazioni sulla presenza e i flussi

dell'immigrazione e l'inserimento delle informazioni stesse inuna banca dati;

- interviste e compilazione di appositi questionari funzionali aidentificare le esperienze lavorative, la scolarità e i fabbisogniformativi necessari a soddisfare le aspirazioni professionali deisoggetti immigrati presenti sul territorio;

- il collegamento in rete della banca dati con altre realtà (enti,associazioni, ecc.) che operano in questo settore di attività;

- la messa a disposizione delle aziende di informazioni utili arispondere alle loro necessità;

- l’orientamento al mondo del lavoro dei cittadini noncomunitari e agevolazione all'integrazione, fornendo leindicazioni utili a migliorare la loro conoscenza della linguaitaliana e l'apprendimento degli usi e costumi della societàospitante.

Banca datiExtrapoint è però fondamentalmente uno sportello ed una banca datiper mettere in collegamento gli immigrati con le richieste di lavorodelle aziende. Lo strumento principale di Extrapoint è, infatti,rappresentato da una banca dati che raccoglie i curriculum deilavoratori immigrati e ospita le offerte di lavoro di tutte le aziendedella provincia, funzionando da motore di ricerca per permettere ildialogo e la collaborazione tra i vari soggetti che operano nel settoredell'immigrazione e favorire sinergie tra le diverse strutture, nelrispetto delle specifiche competenze e degli ambiti di intervento.

La banca dati dello sportello Extrapoint è stata pensata perinterfacciarsi in modo biunivoco: da un lato raccoglie i curricula deilavoratori immigrati, dall’altro ospita le offerte di lavoro di tutte leaziende della provincia. Il servizio accresce il reale incontro tradomanda e offerta di lavoro favorendo e semplificando i rapporti tra ilsistema azienda e il “sistema” immigrazione.

La banca dati è collegata in rete informatica agli sportelli extrapointdi Treviso e Venezia in modo da ampliare le possibilità di incrocio tradati di utilità comune. Le banche dati sono, inoltre, consultabili viainternet.

Altre attivitàQuando gli immigrati si presentano allo sportello per motivi non

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riguardanti strettamente il lavoro, lo sportello può o mettere adisposizione dei professionisti (avvocati, commercialisti, ufficio lavoro,ecc) per un supporto tecnico o altrimenti reindirizzarre altrove lapersona. Lo sportello agisce, infatti, in stretta relazione con altrienti/istituzioni quali: ufficio lavoro, CPI, prefettura, questura (ufficiostranieri).

Extrapoint svolge inoltre servizi di formazione per immigrati siadisoccupati sia già in possesso di un’occupazione. In particolare, perimmigrati disoccupati organizza corsi di formazione professionale,finanziati dal Fondo Sociale Europeo, finalizzati a formareresponsabili aziendali che operano con personale immigrato. Per gliimmigrati già occupati invece organizza corsi rivolti alla conoscenzadel rapporto di lavoro, all’alfabetizzazione (conoscenza base dellalingua italiana, principi fondamentali del calcolo matematico) e allaconoscenza del sistema Italia (servizi pubblici e norme dicomportamento, la previdenza, ecc.).

Modalità del ContattoLa modalità di contatto prevalente è la visita. Il contatto direttopermette, infatti, alle persone straniere di realizzare non solo unamigliore comunicazione ma anche una maggiore consapevolezza deiservizi erogati dallo Sportello e allo stesso tempo permetteall’operatore di individuare meglio le esigenze della persona che sipresenta. In un primo tempo l’operatore allo sportello cerca di capireil percorso che ha portato l’immigrato in Italia e le motivazioni che lohanno spinto a rivolgersi allo sportello; inoltre l’operatore cerca dicapire come è venuto a conoscenza dello sportello.

Con le aziende invece il contatto è prevalentemente telefonico, ed èl’operatore stesso che cerca di compilare il modulo di rilevazione delleesigenze e disponibilità dell’azienda.

Metodologia del colloquioIl colloquio è rivolto alla compilazione del curriculum vitae da inserirenella banca dati. La maggior parte delle persone che si presentanoallo sportello non sanno redigere un curriculum per cui questa è unadelle attività più seguite. Anche nel momento in cui si riceve uncurriculum già compilato si procede ad un colloquio approfondito perverificare e a accertarsi che corrisponda alla realtà. Spesso, prima diinserire il curriculum nel data base vengono anche aggiunte e inseritedelle note derivanti dall’impressione del colloquio.

I moduli/modelli di curriculum distribuiti sono tutti prestampati indiverse lingue e l’operatore stesso parla diverse lingue.

Il monitoraggio e la valutazione dei risultatiInizialmente non sono stati previsti elementi diretti di misurazione evalutazione dei risultati dell’attività dello sportello e soprattutto deirisultati derivanti dall’attività di inserimento lavorativo.

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Ora esiste, invece, una forma di monitoraggio dell’attività svoltaattraverso un controllo telefonico: dopo aver organizzato un colloquiocon un’azienda viene, infatti, effettuato un controllo sui risultati delcolloquio e un ulteriore opera di monitoraggio è fatta anche in seguito,una volta instaurato il rapporto di lavoro, par valutare l’andamentodello stesso.

Relazioni con i CPI La Provincia di Padova è uno dei partner, firmatari del protocollod’intesa, del progetto Extrapoint. Ora, però, con la riforma dei CPImolte delle funzioni tipiche di Extrapoint sono state riprese dagli stessiCPI della provincia di Padova. In particolare, poi, il CPI di Padovacittà, che sorge a pochi metri dallo sportello Extrapoint, ha da pococostituito al suo interno uno sportello immigrazione.

La collaborazione tra i due enti è quindi più che altro unacollaborazione informale, basata sui rapporti interpersonali degliaddetti, mentre non esiste una collaborazione attiva e nemmeno uncoordinamento tra le attività dei due enti. Le banche dati del CPIinoltre non sono accessibili dall’esterno e quindi nemmeno daExtrapoint.

La difficoltà principale nella collaborazione fra Extrapoint e CPI(difficoltà che vale in genere con tutti gli altri sportelli e tutte leassociazioni partecipanti al partenariato) è che Extrapoint è visto econsiderato un po’ da tutti i partner lo sportello di Un industria eCCIAA. Da molte parti si sottolinea, infatti, che il progetto non è mairealmente decollato e che esiste poca collaborazione tra le parti inparticolare con le parte sociali e con i sindacati.