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Istituto d'Istruzione Superiore di Asiago Via Matteotti, 155 Classe 4^B Indirizzo Turismo Articolo 9 della Costituzione "..Per un turismo commemorativo e non speculativo..."
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Classe 4^B ITC Turismo
Istituto d’Istruzione Superiore di
Asiago
TITOLO DELL’ARGOMENTO
“Luoghi, paesaggi, vite, cultura, segni materiali e immateriali…: cittadinanza attiva per ricercare e costruire insieme il patrimonio culturale della memoria storica e per diffondere la cultura della pace tra i popoli, a cento anni dalla Grande Guerra.”
TITOLO DELL’ELABORATO
“… Per un Turismo commemorativo e non speculativo ...”
PERCORSO INTRAPRESO:
Inizia con la visita al Sacrario Militare di Asiago «Leiten»
Le lapidi all’interno del Monumento
L’età dei soldati
Si rimane stupiti dall’enorme sacrificio di vite umane che questo evento bellico ha provocato….vite di giovani stroncate nel fiore degli anni.
FASI PREPARATORIE
ALL’EVENTO
Le testimonianze delle difficoltà di reciproca fiducia tra Italia-Austria (alleate nella
triplice alleanza).
Passi da «Sentieri sotto la neve» di M. Rigoni Stern:
«Nei primi anni del nostro secolo, anche se era stato firmato
tra i governi la Triplice Alleanza, dall’una e dall’altra parte
nei punti più strategici si incominciarono a costruire
fortezze di calcestruzzo…>
Costruzione dei forti ai confini:
FORTI AUSTRIACI → SPITZ VERLE (Vezzena), LUSERNA (Luserna), BELVEDERE (Lavarone)
FORTI ITALIANI → VERENA (Monte Verena), CORBIN (Treschè Conca), CAMPOLONGO (Rotzo), LISSER(Enego), INTERROTTO (Asiago-Camporovere)
LA GUERRA DEI FORTI:
24 maggio 1915 alle ore 04.00 il Forte Verena sparò il primo colpo di cannone.
Nei mesi successivi, le fortezze italiane vennero disarmate: troppo deboli per
resistere ai grossi calibri Austriaci.
Un personaggio particolare sull’Altopiano raccontato da M. Rigoni Stern nellibro «Storia di Tönle»:
“….Il dottor Paul, E. von Paul, uno scienziato austriaco... Passato un certotempo corse voce in paese che il cordiale e simpatico dottor Paul altri nonera che un ufficiale della I. R. artiglieria.”
LA CONQUISTA AUSTRIACA DELL’ALTOPIANO
«Era il «Lungo Giorgio», il cannone da 350 mm che sparava
bombe da 750 chili per 30 chilometri; aveva dato il segnale alla
«Spedizione punitiva»».da «Storia di Tönle» di M. Rigoni Stern
Dopo un mese Asiago era una città abbandonata alle fiamme.
LA STRAFEXPEDITION
In concomitanza con l’operazione di Verdun, in Francia il comando
austroungarico predispone un piano per attaccare l’Italia.
L’operazione definita come «Offensiva di primavera» che poi prese il
nome popolare di Strafexpedition (spedizione punitiva contro il
traditore italiano).
EVENTO A SORPRESA SUL FRONTE:Da “un anno sull’Altipiano”:“L’attacco era fissato per il 26, gli austriaci ripiegarono il 24. La nostraresistenza sul Pasubio e la grande offensiva scatenata dai russi in Galiziali avevano obbligati a sospendere l’azione sull’Altipiano. Essiabbandonarono Monte Fior, allo stesso nostro modo.
NUOVA LINEA: MONTE ORTIGARA – MONTE ZEBIO
Gli austriaci si ritirarono occupandouna nuova linea difensiva tra ilmassiccio dell’Ortigara, i montiZingarella e Zebio, il Mosciagh e lostrapiombo della Val d’Assa.
ATTACCO DELL’ORTIGARA OPERAZIONE K:
Le battaglie del luglio 1916 e ancor piu’ quella del giugno 1917 rappresentano gli episodi fra i più cruenti di tutto il primo conflitto mondiale. Il terreno è disseminato di buche, scavato da trincee e perforato da gallerie.La tragedia dell’Ortigara, definito il monte del “Calvario degli Alpini”, ha veduto il sacrificio dei migliori battaglioni del nostro esercito, compresa la gloriosa Brigata Sassari di cui faceva parte lo scrittore Emilio Lussu, e dei migliori reparti austro-ungarici. I cruenti combattimenti hanno lasciato sul monte tracce indelebili tanto che la visita di questi luoghi, più che un’escursione, ha il carattere di un pellegrinaggio.
CANZONE:
TA PUM
E’ divenuta la canzone simbolo del sacrificio degli Alpini. Nel suo ritmo cadenzato esprime la dolorosa esperienza dell’immane sacrificio umano.
TA-PUM!Venti giorni sull’Ortigarasenza il cambio per dismontà;Ta-pum!..Quando poi che discendi al pianobattaglione non hai più soldàTa-pum!…Quando sei dietro a quel muretto soldatino non puoi più parlarTa-pum!…Ho lasciato la mamma mial’ho lasciata per fare il soldà,ta- pum!…Dietro il ponte c’è un Cimitero,Cimitero di noi soldà.Ta-pum!…Cimitero di noi soldatiPresto un giorno ti vengo a trovarTa-pum!…
TERMINATA LA GUERRA: Il desiderio di ritornare nella propria terra
Il desiderio dei profughi di ritornare sull’Altopiano per iniziare la ricostruzione è raccontato da Mario Rigoni Stern nelle pagine tratte da “ L’anno della Vittoria”.
Nelle pagine tratte dal libro di Mario Rigoni Stern “ L’anno della Vittoria”:“La sua casa non c’era più e il luogo dove sorgeva era un mucchio di sassi rotti e traviannerite, e l’orto più in basso era diventato un cimitero dove croci di legno sghembe ospezzate segnavano i tumuli…. sotto un’asse, la bambola di pezza con la qualegiocavano le sorelline. Era ancora intatta, forse l’unica cosa che ancora rimaneva e leripulì il viso e le vesti. Gli venne da piangere, ma con il dorso della mano ricacciò lelacrime; mise la pupo sul punto più in alto delle macerie.”
FINALMENTE IL RITORNO A CASA…
Lettera testamento del Ten. Adolfo Ferrero
Venne scritta alla vigilia della battaglia dell’Ortigara, precisamente alle ore 24.00 del giugno 1917, dal Ten. Adolfo Ferrero, torinese della classe del 1897 (20anni), arruolato nel 3°
Reg. Alp. Btg. Val dora,insignito di medaglia d’argento. V.M.Morì il 19 giugno 1917 e le sue spoglie riposano al Sacrario Militare di Asiago, questa venne rinvenuta dopo oltre 40 anni, in perfetto stato di conservazione.
Molti altri giovani persero la vita….
18.06.1917 ore 24,00
Cari genitori,
Scrivo questo foglio nella speranza che non vi sia bisogno di farvelo
pervenire. Non ne posso fare a meno: il pericolo è grave, imminente. Avrei
un rimorso se non dedicassi a voi questi istanti di libertà, per darvi un ultimo
saluto. Sento le mie ore contate, presagisco una morte gloriosa, ma
orrenda... Fra cinque ore qui sarà l’inferno. Tremerà la terra, s’oscurerà il
cielo, tuoni e boati risuoneranno fra questi monti, cupi come le esplosioni che
in quest’istante medesimo odo in lontananza. Vorrei dirvi tante cose… Darei
un tesoro per potervi rivedere, ...ma non posso... Il mio cieco destino non
vuole. Penso, in queste ultime ore, a te Papà, a te Mamma, che occupate il
primo posto nel mio cuore e a voi miei fratelli.
Quando riceverete questo scritto fattovi recapitare da un’anima buona, non
piangete e siate forti. Un figlio morto per la Patria non è mai morto.
Il mio nome resti scolpito indelebilmente nell’animo dei miei fratelli.
O genitori, parlate, fra qualche anno, quando saranno in grado di capirvi, ai
miei fratelli, di me, morto a vent’anni per la Patria. Parlate loro di me,
sforzatevi a risvegliare in loro ricordo di me... M’è doloroso il pensiero di
venire dimenticato da essi... Fra dieci, venti anni forse non sapranno
nemmeno più di avermi avuto fratello...
A voi poi mi rivolgo. Perdono, vi chiedo, se v’ò fatto soffrire, se v’ò dati
dispiaceri. A voi Babbo e Mamma un bacio, un bacio solo che vi dica tutto il mio
affetto... il mio affetto immenso. E’ il ricordo più stimabile che posso loro lasciare.
Un bacio ardente di affetto dal vostro aff.mo Adolfo
INCONTRI FORMATIVI:
Incontro con Manuel Cunico (appassionato di Grande Guerra)
Incontro teatrale sulla Grande Guerra organizzato dall’Associazione ARTVEN
Incontro Comunità Montana: PROGETTO PER LE AREE SACRE DEGLI ALTIPIANI VICENTINI DA CONSERVARE E FRUIRE COME PAESAGGI DELLA MEMORIA.
Ricorrenza centenario Grande Guerra (2015-2018)
Si tratta di un progetto di tutela e valorizzazione del
patrimonio storico, attraverso degli interventi di
recupero
Fortezze Teatri di Battaglia
Progetto Ortigara “Alpini per la Pace”
Proposta di legge per il recupero e la valorizzazione dei manufatti diinteresse storico-culturale della Grande Guerra
→ Legge 7 Marzo 78/2001
“La memoria della Grande Guerra rappresenta sul territorio dellamontagna vicentina un tessuto di forme e di opere ancorastraordinariamente leggibili, che una volta riscoperte e valorizzatecostituiscono un codice interpretativo di quelle drammatiche vicendedella storia del nostro tempo”.