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Ilaria Ritelli classe verde MODULO 16, ATTIVITÀ 1 PROPOSTA DI UN’ATTIVITÀ DIDATTICA PER UNA CLASSE DI APPRENDENTI ITALIANO L2 LIVELLO B2

Ritelli, mod. 16, attività 1

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Ilaria Ritelli – classe verde

MODULO 16, ATTIVITÀ 1

PROPOSTA DI UN’ATTIVITÀ DIDATTICA PER UNA CLASSE DI

APPRENDENTI ITALIANO L2 LIVELLO B2

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IL NOME: SIGNIFICATO, FORMA E

STRUTTURA

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DEFINIZIONE

• Il nome o sostantivo è una parte variabile del

discorso che si usa per indicare (o appunto

nominare) persone, cose, animali, idee, azioni

o fatti e sentimenti.

• Il nome è, insieme al verbo, uno dei due

elementi costitutivi di ogni frase.

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CLASSIFICAZIONE GENERALE

I nomi possono essere classificati e analizzati in base al significato (semantica), alla forma (morfologia) e alla loro struttura.

Dal punto di vista semantico:

i nomi propri indicano una particolare persona o cosa, un luogo, un fatto ben preciso e non confondibile con un altro della stessa categoria. Si scrive con l’iniziale maiuscola ed è invariabile per genere e numero. Prima dei nomi propri di persona non si usa l’articolo. Es. Paolo, Luigi, Maria, Milano, Italia…

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I NOMI COMUNI: CONCRETI E ASTRATTI

I nomi comuni, invece, indicano una persona, animale, cosa o luogo in modo generico, preso come elemento qualsiasi della categoria a cui appartiene. Si scrive con l’iniziale minuscola, può essere variabile per genere e numero ed è preceduto dall’articolo.

Es. ragazzo, dottore, cane, fiume, città, zia…

Si possono distinguere in:

• nomi concreti, che indicano esseri viventi o cose percepibili attraverso i cinque sensi, cioè qualcosa o qualcuno che si può vedere, sentire, toccare, annusare, gustare

Es. bambino, leone, casa, profumo, rumore

• nomi astratti, che indicano, invece, idee, concetti e sentimenti che non sono percepibili attraverso i cinque sensi, ma che si possono solo immaginare

Es. bellezza, speranza, giustizia, amore, maturità

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I NOMI COMUNI: INDIVIDUALI E COLLETTIVI

I nomi comuni si dividono anche in:

• nomi individuali, che indicano una sola persona, un solo

animale o una sola cosa all’interno della stessa specie

Es. persona, pecora, pino, stella, cittadino, nave

• nomi collettivi, che pur essendo di numero singolare, indicano

una pluralità di persone, animali o cose della stessa specie

Es. folla, gregge, pineta, costellazione, popolo, flotta

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CLASSIFICAZIONE MORFOLOGICA DEI NOMI

ITALIANI: GENERE E NUMERO

Dal punto di vista della forma, cioè morfologico, il nome

presenta, di solito, forme diverse per esprimere due tratti molto

importanti: il genere (maschile e femminile) e il numero

(singolare e plurale).

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IL GENERE DEI NOMI: MASCHILE E FEMMINILE

Tutti i nomi hanno un genere grammaticale che, in italiano, può essere maschile o femminile.

• Il genere dei nomi che indicano esseri inanimati o concetti astratti la distinzione tra genere maschile e femminile è convenzionale, cioè è stabilita dall’uso e non cambia

Es. la sedia, il libro, il coraggio, l’amicizia, il mare, la luna

• Nel caso di nomi che indicano esseri animati, invece, il genere coincide con il genere naturale, cioè con il sesso: sono di genere maschile i nomi di persone e animali di sesso maschile ( il padre, il sarto, il lupo) e sono di genere femminile i nomi di persone e animali di sesso femminile (la madre, la sarta, la lupa)

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Vediamo come i nomi di esseri animati esprimono il genere,

maschile e femminile

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IL NUMERO DEL NOME: SINGOLARE E PLURALE

Rispetto al numero, la maggior parte dei nomi hanno

due forme: singolare e plurale. In particolare, un

sostantivo è:

• di numero singolare quando indica un solo essere o

una sola cosa: la madre, un cavallo, una casa

• di numero plurale quando indica più esseri o più

cose: le madri, due cavalli, alcune case

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Vediamo come i diversi nomi esprimono, mediante le desinenze,

il numero e, soprattutto il passaggio da quello singolare a quello

plurale.

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LA STRUTTURA DEI NOMI

Dal punto di vista della struttura, cioè del modo in cui

sono fatti, i nomi si distinguono in primitivi, derivati,

alterati, composti.

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• I nomi primitivi non derivano da nessun’altra parola della

lingua italiana. Sono costituiti dalla radice, che in ogni parola

è la parte portatrice del significato e dalla desinenza, che

indica le caratteristiche grammaticali del nome, precisandone

genere e numero (es. libro, fiore, uomo, pagina).

• Se alla radice del nome primitivo vengono aggiunti particolari

elementi linguistici, detti prefissi (posti davanti al nome) e

suffissi (posti dopo la radice del nome) si ottengono i nomi

derivati. I vari suffissi e prefissi sono portatori ciascuno di un

proprio significato e determinano, appunto, un cambiamento

di significato del nome che modificano.

Es. libr-eria (derivato per suffissazione), in-coscienza (derivato p

per prefissazione)

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I NOMI ALTERATI

I nomi alterati sono formati dalla radice del nome primitivo più

un suffisso che modifica leggermente il significato del nome

d’origine, esprimendone particolari sfumature qualitative.

Si dividono in:

• diminutivi, che suggeriscono piccolezza (es. tavolino, libretto)

• accrescitivi, che suggeriscono grandezza (es. librone,

omaccione)

• vezzeggiativi, che suggeriscono piccolezza con toni di

simpatia e affetto (cavalluccio, bambinello)

• peggiorativi, che suggeriscono disprezzo e avversione

(libraccio, medicastro)

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FALSI ALTERATI

1. Alcuni nomi nati dall’alterazione di un nome primitivo, con il tempo, hanno

acquisito un significato autonomo da quello del nome d’origine e sono pertanto da

considerarsi nomi derivati:

sigaro – sigaretta forca- forchetta

2. Si definiscono falsi alterati quei nomi che presentano terminazioni simili a

quelle dei suffissi alterativi (- ino, - one, - accio), ma che non hanno nessun

legame di significato con il nome del quale sembrano alterati:

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I NOMI COMPOSTI

I nomi composti sono formati dall’unione di due o più

parole (pescespada, francobollo, portalettere). Ciascuna

delle parole che si uniscono ha un significato proprio,

ma il risultato della loro unione porta alla fusione dei

loro significati. Le possibilità di combinazione che

portano alla formazione dei nomi composti sono varie e

possono coinvolgere parole di tutte le categorie

grammaticali.

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Vediamo come, caso per caso, i nomi composti che ne risultano

formano il plurale: