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stesci
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“…Allora Orso recitò: “Buona notte, Montagne. Voi dovete
proteggerci, questa notte. Noi siamo stranieri, ma siamo brava gente. Non vogliamo fare male a
nessuno. Buona notte, signor Pino. Ci siamo accampati sotto
di te. Tu devi proteggerci questa notte. Buona notte signor Gufo.
Mi sa tanto che ci siamo accampati in casa tua. Siamo brava gente, non cerchiamo
guai, è solo che siamo in viaggio. Buona notte, Capo
Serpente a Sonagli. Buona notte a tutti. Buona notte, popolo delle
Erbe, abbiamo steso i nostri giacigli proprio sopra di voi.
Buona notte Terra, siamo sdraiati proprio sulla tua faccia.
Devi prenderti cura di noi, vogliamo vivere a lungo…”
Come ha scritto l’etno-zoologo Michel Praneuf:
“L’immagine dell’orso cristallizza i sogni e le emozioni, il mistero delle origini e l’angoscia del destino dell’uomo”
Tra i primi scrittori che si interessarono al plantigrado figurano Aristotele e Virgilio, e dopo di loro anche Ovidio, Orazio, Plinio il Vecchio e Marziale
Una delle più antiche raffigurazioni artistiche dell’orso: Un graffito preistorico scoperto in Francia, nella Grotta di Massat (Ariège)
…testimonianza estrema dell’impalpabile, mitico “spirito” che un tempo doveva aleggiare su ogni luogo non dissacrato dall’uomo.
“Come simbolo femminile”, ha scritto la psicoanalista Lella Ravasi-Bellocchio, “l’orsa viene depotenziata dal carattere crudele, e si sottolinea piuttosto il suo essere guerriera per amore”
Per molti popoli è apparso dunque come un essere cosmico e una potenza della natura, in rapporto con il firmamento – e la costellazione dell’Orsa maggiore testimonia la sua origine celeste -