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Parità, neutralità, identità di genere e altre questioni.
Nome professionale femminile e accordo sintattico
Giancarlo GOBBI FRATTINI
Ma come si dice ???
Il sindaco (se è maschio)
Se è donna ? Il sindaco donna La sindaco La sindaca La sindachessa
? ? ?
Ma come si dice ???
Il sindaco è affaticato. Il medico gli prescrive riposo. La moglie del sindaco lo assiste.
Ma come si dice ???
Il sindaco è affaticata. ??? Il medico gli prescrive riposo. ??? Il marito del sindaco ... ??? Il marito del sindaco la assiste. ???
Il sindaco Raggi è affaticato. ??? Il marito assiste il sindaco Raggi. ???
Ma come si dice ???
La sindaco Virginia Raggi è affaticata. La sindaca Virginia Raggi è affaticata. La sindachessa Virginia Raggi è
affaticata.
Questione linguistica
nome di professioni al femminile articoli e concordanze visibilità femminile neutralità di genere
il nome
Se finisce per –o il maschile, il femminile finisce per –a
maestro maestra ministro ministra notaio notaia primario primaria condottiero condottiera chirurgo chirurga sindaco sindaca
il nome
Participi passati in –o al maschile, al femminile finiscono per –a
soldato soldata avvocato avvocata prefetto prefetta architetto architetta deputato deputata magistrato magistrata
il nome
Se finisce per –e il maschile, il femminile finisce per –a
ragioniere ragioniera ingegnere ingegnera accattone accattona assessore assessora pretore pretora questore questora
il nome
Se finisce per -tore il maschile il femminile finisce per –trice
attore attrice senatore senatrice direttore direttrice a mbasciatore ambasciatrice amministratore amministratrice scrittore scrittrice
nomi invariabili (epiceni)
Participi presenti: in –e
tenente dirigente presidente cantante badante studente
ambulante degente
comandante agente inserviente assistente
Maschile e femminile si
distinguono con l’ARTICOLO
Altri nomi in –e
vigile giudice generale preside ufficiale maggiore pugile
parlamentare custode interprete sacerdote prete caporale
nomi invariabili (epiceni)
Maschile e femminile si
distinguono con l’ARTICOLO
Nomi in –eta, -iatra, –ista,
poeta profeta atleta pediatra fisiatra otorinolaringoiatra
violinista musicista giornalista tennista pallavolista
nomi invariabili (epiceni)
Hanno DUE plurali diversi,
uno maschile e uno femminile !
Maschile e femminile si
distinguono con l’ARTICOLO
NON inventa nuovi nomi in -essa
Si limita a quelli del passato:
contessa, badessa, principessa
dottoressa, professoressa (?)
Chi sa l’italiano !
Questione sociale
Perchè occuparsi del nome femminile delle professioni?
Quale valore e senso ha, per la società, la storia, la scuola?
Questione sociale
Con la lingua (di cui i nomi sono parte) comunichiamo, cioè rappresentiamo e esprimiamo pensieri, ma anche rappresentiamo noi e la cultura del nostro tempo.
La mancanza di “termini”, che sarebbero possibili secondo le regole grammaticali e sintattiche, ha un significato storico, sociale e culturale.
Questione sociale
Non esisteva una professione, quindi non c’era il nome (“pizzaiolo” in latino)
Non era svolta da donne, quindi non aveva il femminile (“soprano” nel Rinascimento)
Esisteva, era svolta solo da uomini, quindi non aveva il femminile (consul)
Esiteva, era svolta anche da donne, quindi aveva il femminile (tonstrix, bellatrix)
Questione sociale
La convenzione “storica” della divisione del lavoro su base sessuale e di classe sociale, ha condizionato l’istruzione, lo sviluppo culturale, sociale e linguistico, e ha diviso per sesso e classe le professioni, i compiti e le responsabilità sociali.
Questione sociale
OSSERVIAMO ! Esiste il nome femminile di professioni
umili (pastora, lavandaia) Nel passato si femminilizzava il titolo
maschile con “ipsa” (it. -essa) Il femminile di un nome professionale
indicava la “moglie di” Il femminile era ironico (dial. dutura) Il femminile era spregiativo (cortigiana)
Questione eticaQuestione etica
Oggi i vincoli di genere o di classe socio/economica (e non solo) ci sembrano iniqui e NON ETICI.
Sono ad es. AntiCOSTITUZIONALI.COSTITUZIONE ITALIANA
art. 3, 4, 29, 37, 51
Questione etico-sociale
Eppure OGGI nel mondo, anche occidentale, la DONNA non gode delle stesse possibilità dei maschi:
nelle religioni nella cultura scientifica, tecnica nei ruoli accademici e amministrativi nei ruoli politici e istituzionali nella vita quotidiana nella lingua
OGGI nel mondo, anche occidentale, l’UOMO non gode delle stesse possibilità delle donne:
nelle leggi nelle professioni “caregiving” nelle professioni espressive e creative nell’espressione delle emozioni nei compiti familiari e genitoriali nei ruoli affettivi (e di galateo)
Questione etico-sociale
Questione pedagogica
L’apprendimento linguistico è veicolo implicito di moralità e di socialità col semplice esercizio delle convenzioni culturali; rinnovarle verso orizzonti etici più alti rende la scuola protagonista quotidiana del miglioramento di intere comunità future.
Questione linguistica
Proposte di parità
visibilità (il “discorso vero” di Platone) nome professionale femminile articoli e concordanze al femminile
neutralità (non maschile inclusivo)
Alma SABATINI (1987)
Cecilia ROBUSTELLI
(2009)
Questione linguisticaNeutralità di
genere
l’uomo = l’essere umano = la persona gli interessati = chi è interessato A tutti i Docenti = A tutti/e i/le Docenti alunni arrivati = alunni/e arrivati/e i Romani = popolo romano Carla, Maria e Paolo sono arrivati =
Carla e Maria sono arrivate con Paolo
Alma SABATINI (1987)
Cecilia ROBUSTELLI
(2009)
Questione linguistica,
Il Magnifico Rettore suor Mary Melone (2014)
un esempio
bibliografia
Alma SABATINI Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, Presidenza del Consiglio dei Ministri 1987
Consiglio dei Ministri, ISTAT Stereotipi, rinunce e discriminazioni di genere 2013
Cecilia ROBUSTELLI e Accademia della Crusca Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo 2009
http://www.treccani.it/lingua_italiana/speciali/femminile/Robustelli.html
G R A Z I E !G R A Z I E !Giancarlo GOBBI FRATTINI