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Documentazione dell'Unità di competenza n. 97:“Non c’è acqua da sprecare”
Istituto scolastico: Istituto Comprensivo “Iris Origo” Montepulciano
Comuni di Montepulciano e Pienza
Destinatari:Classi III-IV Scuola Primaria di Pienza
Ore dedicate al percorso: 12 ore di esperto e 30 ore curricolari
Descrizione della genesi del percorso didattico
Il percorso didattico è stato costruito a seguito del corso di formazione
sui cambiamenti climatici effettuato da due docenti delle classi
interessate, dall’urgenza dell’argomento, dall’interesse mostrato da
famiglie e studenti alle tematiche ambientali. Sono state coinvolte
diverse discipline: scienze, storia, geografia, tecnologia, matematica,
religione relative all’area logico-matematica e antropologico-sociale.
Competenze specifiche del progetto:
sA1 – Saper analizzare dati, fatti e fenomeni.
sA2 – Saper affrontare problemi e trovare soluzioni.
Comptenze traversali:
tA1 – Sviluppare le capacità di formulare ipotesi e di verificarle.
tA2 – Imparare a cogliere relazioni e collegamenti tra i fenomeni.
Gli argomenti affrontati nel progetto contribuiscono al raggiungimento delle competenze del curricolo di Istituto relative all’area logico-matematica
competenze trasversali:osservare –problematizzare-conoscere-riconoscere-interpretare-risolvere problemi-classificare-descrivere-progettare
Competenze specifiche scienze-esplorare indagare-prevedere-sperimentare-verificare-controllare
Competenze specifiche tecnologia-schematizzare-prevedere-costruire
Competenze specifiche matematica-calcolare-misurare
Competenze Area antropologico-socialecompetenze trasversali:
-analizzare-comprendere-ricostruire-argomentare
Competenze specifiche storia:-utilizzare fonti-periodizzare-individuare relazioni
Competenze specifiche geografia:-orientarsi-localizzare-decodificare-rappresentare
Competenze specifiche cittadinanza e costituzione:-applicare-assumere comportamenti
Competenze specifiche religione:-conoscere-rispettare-interiorizzare
OBIETTIVIAnalizzare fatti, fenomeni, dati inerenti i dissesti che si sono verificati nel nostro territorio
dovuti alle variazioni delle precipitazioni.
Le classe III e IV hanno lavorato sui seguenti aspetti:
• Ricerca dati e informazioni relative al nostro territorio e a quello nazionale;
• Esperienza diretta sul territorio alla ricerca delle tracce dell’emergenza idrica;
• uscita al fiume Orcia prima e dopo le piogge al fine di individuare cambiamenti di percorso,
frane, allagamenti…;
• uscita al ponte franato sull’Orcia;
• esperienza sulla portata dell’acqua;
• dopo aver individuato le cause del dissesto idrogeologico proporre ipotesi e verificarle.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO DIDATTICO
METODI E STRUMENTI
Lo spunto è stato sempre legato ai fenomeni che si sono verificati in Italia e nel nostro territorio: notizie del TG, filmati, lettura e raccolta di informazioni dai giornali. In generale i metodi utilizzati sono stati:
• Metodo scientifico;
•Problem solving;
•Mappe concettuali;
•Didattica laboratoriale;
•Strategie metacognitive
Strumenti: Lim, computer, carte, mappe concettuali, grafici, questionari alle
famiglie, giornali, video, strumenti di misurazione.
6 Novembre 2014Uscita al Fiume Orcia prima delle piogge. L’esperta spiega le caratteristiche dell’ambiente in cui scorre il fiume Orcia.
L’acqua del fiume è ferma e si
vede una leggera schiuma che
fa pensare…
La nostra esperta Valentina misura la profondità del fiume
Misurazione della velocità dell’acqua: viene lanciato un legnetto e si calcola il tempo impiegato a percorrere 10 metri.
Misurazione della larghezza del letto del fiume, il lancio lo esegue il nostro autista Silvano che ha più forza!
Scheda di osservazione (sul posto) Approfondimenti (a scuola)
Seconda uscita al fiume Orcia dopo le piogge 31 marzo 2015
Acqua limpidaScorre velocemente Fa rumoreHa un bel colore azzurroLa vegetazione intorno al letto è tutta sdraiata
Tutti a prendere appunti ed a completare la scheda di osservazione
Misurazione del letto del fiume, questa volta ci aiuta l’autista Vasco: si lancia sull’altra sponda un sasso legato ad uno spago e si misura la lunghezza del filo.
Larghezza letto del fiume: 22 metri !!
Nella misurazione precedente alle piogge era circa 16 metri
La presenza di microorganismi segnala che l’acqua del fiume è pulita.
RISERVA NATURALE LUCCIOLABELLA
La classe III in particolare si è dedicata allo studio dell’ambiente della R.N. di LUCCIOLABELLA
BIANCANE
FLORA
E
FAUNA
Lucciolabella 20 aprile 2015
Dilavamento e ruscellamento:facciamo esperimenti, deduzioni e considerazioni
Azioni dell’acqua
DILAVAMENTO. - È l'azione di erosione che la pioggia esercita sulle zone inclinate della superficie terrestre. Durante le piogge i pendii sono percorsi da una fitta rete di rivoletti, che la erodono lentamente. Il dilavamento dà luogo a forme del terreno diverse secondo la costituzione del suolo. Questo tipo di erosione inizialmente avviene in superficie, in seguito l'erosione si concentra nei solchi in cui scorre l'acqua (ruscellamento)
Ruscellamento. Scorrimento superficiale della pioggia sul terreno. Questo processo provoca l’asportazione (distaccamento) e il trasporto (spostamento) di detriti, concorrendo così al dilavamento.
L‘EROSIONE del suolo da parte dell'acqua è detta anche dilavamento. L‘EROSIONE è quel fenomeno che ha come effetto l'asportazione graduale di suolo o roccia ad opera di agenti atmosferici quali vento, acqua o ghiaccio. Esso è dunque un processo naturale, sebbene in alcuni casi possa essere anche causato o favorito dall'azione maldestra dell'uomo sul territorio, ad esempio attraverso disboscamento, cementificazione, urbanizzazione: determinando FRANE
Frana. Distacco e caduta lungo un pendio, con accumulo alla base.
La vegetazione: artemisia
Le principali piante di questo ambiente sono: - l'artemisia- le graminacee- la ginestra
Alla ricerca dei fossili
CALANCHI E BIANCANE
Il paesaggio di Lucciolabella è caratterizzato da biancane e
calanchi: forme argillose erosive caratteristiche delle Crete
Senesi, ad esse sono legati importanti aspetti della
vegetazione e della fauna.
USCITA AL PONTE FRANATO SULL’ORCIA
La strada è interrotta a causa della frana del
27 Novembre 2012 dopo numerosi giorni di
pioggia: non si può passare !!!
La costruzione risale al 1889, restaurato poi,
dopo i danni causati dalla seconda guerra
mondiale, nel 1950.
Il suo nome era “Nove luci” per la presenza di
nove archi, dei quali oggi ne possiamo vedere
solo quattro.
Il materiale utilizzato per la costruzione era
ciottoli del fiume e pietre.
OBIETTIVIINDIVIDUARE LE PRINCIPALI CAUSE DEI FENOMENI OSSERVATI
FORMULARE IPOTESI SULL’IMPRONTA IDRICA PERSONALE E SULL’EMERGENZA IDRICA E VERIFICARLE.
STABILIRE RELAZIONI TRA I FENOMENI OSSERVATI E LE CONSEGUENZE.
In particolare la classe IV ha lavorato sui seguenti aspetti:
L’impatto della singola persona sull’utilizzo dell’acqua.Le attività umane che hanno attinenza con l’acqua.Raccogliere, elaborare, mettere in relazione i dati. Individuare e applicare le buone pratiche individuali e collettive. Diffondere nel proprio contesto di vita i risultati delle attività.Partendo dall’impronta idrica personale, formulare ipotesi per diminuirne il consumo attraverso un uso consapevole.Confrontare i dati precedenti e successivi all’applicazione delle buone pratiche individuate.Dopo aver individuato le cause del dissesto idrogeologico proporre ipotesi e verificarle.Individuare attraverso indagini, lettura di dati le cause del dissesto idrogeologico e le relative conseguenze.
OBIETTIVIINDIVIDUARE LE PRINCIPALI CAUSE DEI FENOMENI OSSERVATI
FORMULARE IPOTESI SULL’IMPRONTA IDRICA PERSONALE E SULL’EMERGENZA IDRICA E VERIFICARLE.
STABILIRE RELAZIONI TRA I FENOMENI OSSERVATI E LE CONSEGUENZE.
In particolare la classe IV ha lavorato sui seguenti aspetti:
L’impatto della singola persona sull’utilizzo dell’acqua.Le attività umane che hanno attinenza con l’acqua.Raccogliere, elaborare, mettere in relazione i dati. Individuare e applicare le buone pratiche individuali e collettive. Diffondere nel proprio contesto di vita i risultati delle attività.Partendo dall’impronta idrica personale, formulare ipotesi per diminuirne il consumo attraverso un uso consapevole.Confrontare i dati precedenti e successivi all’applicazione delle buone pratiche individuate.Dopo aver individuato le cause del dissesto idrogeologico proporre ipotesi e verificarle.Individuare attraverso indagini, lettura di dati le cause del dissesto idrogeologico e le relative conseguenze.
Approccio METODOLOGICO
Lo spunto è stato sempre legato ai fenomeni che si sono verificati in Italia e nel nostro territorio: notizie del TG, filmati, lettura e raccolta di informazioni dai giornali. In generale i metodi utilizzati sono stati:
Brainstorming. Metodo euristico e scientifico. Questionari alle famiglie.Didattica laboratoriale. Lavori di gruppo.Mappe concettuali.Tutoring tra pari.Strategie meta-cognitive
LE ATTIVITA’ UMANE CHE HANNO ATTINENZA CON
L’ACQUA
LE ATTIVITA’ UMANE CHE HANNO ATTINENZA CON
L’ACQUA
ricerca e studio delle principali civiltà nate lungo il corso dei fiumi e del perché di tale scelte
ricerche sull’uso e consumo dell’acqua ieri ed oggi
LE BUONE PRATICHE
INDIVIDUALI
LE BUONE PRATICHE
INDIVIDUALI
ATTIVITA’Caratteristiche, ciclo e stati dell’acqua;esperimentivisita alle sorgenti del Vivo e del Fioraindagini sull’acqua bevuta in famiglia e tipologie e marche in venditai luoghi dell’acqua nel mio paese
Da questo slogan ci è venuta l’idea di creare noi uno SLOGAN per invogliare LE FAMIGLIE a bere l’acqua del rubinetto perché è:
BUONA
COSTA POCO
E’ CONTROLLATA
NON SI INQUINA CON LE BOTTIGLIE DI PLASTICA
BASTA APRIRE IL RUBINETTO
L’IMPATTO DI UN SOLO ALUNNO NELL’UTILIZZO DELL’ACQUA L’IMPATTO DI UN SOLO ALUNNO NELL’UTILIZZO DELL’ACQUA
L’IMPATTO DI TUTTI GLI ALUNNI NELL’UTILIZZO DELL’ACQUA L’IMPATTO DI TUTTI GLI ALUNNI NELL’UTILIZZO DELL’ACQUA
Ogni alunno insieme ai propri genitori ha calcolato l’impronta idrica della sua famiglia collegandosi al sito www.improntaidricawwfè seguita una discussione del perché di alcuni risultati e che cosa è possibile fare per abbassare l’impronta idrica
IMPRONTA IDRICAL’impronta idrica è un indicatore che
consente di calcolare il consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che
indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore.
L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata
per produrre beni e servizi
L’impronta idrica di un prodotto (cibo, bene o servizio) è costituita dal volume d’acqua dolce consumata per produrlo, sommando tutte le fasi del suo ciclo di vita.L’impronta idrica di cibi e bevande può variare a seconda di diversi fattori naturali ed antropici: pedologia, clima, pratiche agricole.
Ci sono tre tipi di impronta idrica:verde, blu, grigia
1 kg di carne 15500 l
1 kg di pane 1300 l
IMPRONTA IDRICA
QUANTA ACQUA CI VUOLE PER PRODURRE……..http://www.waterfootprint.org
Risultati ottenuti
capacità di prestare attenzione alle notizie del Tg e di individuare le
notizie sui giornali inerenti l’argomento;
individuare i dati necessari alle indagini e saperli rappresentare;
individuare comportamenti scorretti sull’uso dell’acqua;
individuare comportamenti corretti individuali;
coinvolgere le proprie famiglie nell’attuazione dei cambiamenti delle
abitudini;
realizzazione di poster e opuscoli sull’uso consapevole dell’acqua
(cl.III 2015);
creazione dello slogan per incrementare l’uso dell’acqua del rubinetto
(cl. IV 2014) e creazione di un’etichetta da apporre sulle bottiglie con
questa acqua (cl.IV 2015).
OPUSCOLO SULL’USO CONSAPEVOLE DELL’ACQUA
Con questo lavoro la classe III ha partecipato al concorso “I guardiani dell’acqua” indetto da Legambiente e Acquedotto del Fiora classificandosi al I posto.
ETICHETTA per bottiglie di acqua di rubinetto
SLOGAN:
ACQUA IN BROCCA
ACQUA IN BOCCA
Questa è la mappa che gli alunno hanno realizzato al termine delle attività previste
dal progetto
Documentazione dell'Unità di competenza 157:
Cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico
Istituto scolastico: Istituto Comprensivo “Iris Origo” di Montepulciano
Destinatari:alunni cl.5°Scuola Primaria di Pienza
Ore dedicate al percorso: 6 ore di esperto e 12 curricolari
Descrizione della genesi del percorso didattico
I bambini della classe 5° della Scuola Primaria di Pienza, insieme all’esperta Raffaella Smaghi e alle
insegnanti di classe, hanno realizzato un percorso di approfondimento sugli effetti dell’inquinamento sul clima e i suoi cambiamenti. Come conclusione vi è
stata una riflessione su come i nostri comportamenti quotidiani possano portare un piccolo contributo di miglioramento. Il percorso ha interessato molto gli
alunni che sono riusciti ad esprimere le loro opinioni su queste tematiche attuali.
IL clima del nostro pianeta è dinamico e si sta ancora modificando. Sicuramente anche l’influenza umana, soprattutto nell’ultimo secolo, ha alimentato
queste modificazioni ambientali. Infatti, in modo particolare i gas “effetto serra” immessi
nell’atmosfera hanno contribuito notevolmente al riscaldamento terrestre degli ultimi 50 anni.
Un altro fenomeno che si sta verificando come conseguenza è quello della desertificazione di terreni coltivabili in varie zone del
pianeta:
Con l’aumento della temperatura si verifica anche l’innalzamento del livello del mare per la maggior frequenza e intensità delle
tempeste.
Nelle città i processi di combustione degli autoveicoli, del riscaldamento, delle attività industriali provocano immissione di
anidride solforosa nell’atmosfera che diventa dannosa soprattutto per le piante, perché produce l’’acidificazione del suolo.
IN INVERNO TENERE BASSO IL RISCALDAMENTO
IN ESTATE SPEGNERE IL CONDIZIONATORE
ANDARE A SCUOLA A PIEDI
UTILIZZARE PANNELLI FOTOVOLTAICI
Risultati ottenutiGli alunni hanno acquisito conoscenze in merito ad
alcune cause che determinano i cambiamenti climatici. Hanno maturato competenze riferite ad
ambiti interdisciplinari.
Documentazione dell'Unità di competenza 108:
UTILIZZARE CONSAPEVOLMENTE L’ACQUA POTABILE
Istituto scolastico:I.C. “IRIS ORIGO” MONTEPULCIANO
Destinatari:Classi IV A e IV B SCUOLA PRIMARIA
E. DE AMICIS MONTEPULCIANO
Ore dedicate al percorso:6 ore per classe di esperto
Il percorso didattico è stato costruito dalle insegnanti di classe con la collaborazione di
un esperto, attraverso unità di presentazione, svolgimento e un’uscita
guidata sul territorio come conclusione. Le discipline coinvolte sono quelle dell’ambito scientifico. Il lavoro ha avuto una ricaduta
sul comportamento dei bambini potenziando la loro consapevolezza nell’utilizzo
dell’acqua.
Articolazione del percorso didattico
-ACQUA SOPRA E ACQUA SOTTO
• -CICLO DELL’ACQUA
• -IMPRONTA IDRICA
• -DISTRIBUZIONE DI ACQUA
• SUL PIANETA
• -L ’ACQUEDOTTO
• DEL VIVO D’ORCIA
-PERCORSO DELL’ACQUA
FINO AI PAESI
DELLA NOSTRA ZONA
• -L ’ACQUEDOTTO
• DEL VIVO D’ORCIA
-PERCORSO DELL’ACQUA
FINO AI PAESI
DELLA NOSTRA ZONA
• -COMPORTAMENTI
• CONSAPEVOLI:
• 10 SEMPLICI GESTI
I bambini hanno partecipato con interesse al percorso didattico.
• - L’esperienza dell’uscita alla sorgente è stata particolarmente significativa