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Stress e coping: dalla valutazione all’intervento
Stress e coping: dalla valutazione all’intervento
Lo STRESSLo STRESS
Le definizioni e le teorie sullo stress si sono evolute
storicamente attraverso diverse fasi. A partire
dalle prime elaborazioni teoriche che enfatizzavano
il ruolo dell’ambiente esterno e le caratteristiche
oggettive dello stimolo (approccio basato sullo
stimolo), i modelli successivi si focalizzarono sul
ruolo dei fattori interni all’individuo nel
determinare la risposta di stress (approccio basato
sulla risposta), fino alla elaborazione del modello
transazionale, basato sull’interazione fra
l’individuo e l’ambiente, secondo uno scambio
dinamico e reciproco (Zani e Cicognani, 2000).
Le definizioni e le teorie sullo stress si sono evolute
storicamente attraverso diverse fasi. A partire
dalle prime elaborazioni teoriche che enfatizzavano
il ruolo dell’ambiente esterno e le caratteristiche
oggettive dello stimolo (approccio basato sullo
stimolo), i modelli successivi si focalizzarono sul
ruolo dei fattori interni all’individuo nel
determinare la risposta di stress (approccio basato
sulla risposta), fino alla elaborazione del modello
transazionale, basato sull’interazione fra
l’individuo e l’ambiente, secondo uno scambio
dinamico e reciproco (Zani e Cicognani, 2000).
Lo STRESS: storia della teoriaLo STRESS: storia della teoriaLo STRESS: storia della teoriaLo STRESS: storia della teoria
Lo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizione
Una definizione articolata ed esaustiva
dello stress,
che sintetizza in un’unica
formulazione
i contributi teorici di diversi autori
(Selye, Mason e Lazarus),
è stata proposta da
Pancheri (1979):
Una definizione articolata ed esaustiva
dello stress,
che sintetizza in un’unica
formulazione
i contributi teorici di diversi autori
(Selye, Mason e Lazarus),
è stata proposta da
Pancheri (1979):
Lo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizione
“Lo stress è una risposta emessa dall’organismo
conseguentemente ad uno stimolo che ne altera
l’equilibrio omeostatico.
Tale risposta si manifesta sia a livello fisiologico
che a livello comportamentale ed è mediata da
un’attivazione emozionale indotta da una
valutazione cognitiva del significato dello stimolo.
Essa è relativamente aspecifica, nel senso che
un’ampia gamma di stimoli può innescarla, ma è
personalizzata in rapporto al significato dello
stimolo per il singolo individuo e alle sue modalità
di reazione psicofisica.
“Lo stress è una risposta emessa dall’organismo
conseguentemente ad uno stimolo che ne altera
l’equilibrio omeostatico.
Tale risposta si manifesta sia a livello fisiologico
che a livello comportamentale ed è mediata da
un’attivazione emozionale indotta da una
valutazione cognitiva del significato dello stimolo.
Essa è relativamente aspecifica, nel senso che
un’ampia gamma di stimoli può innescarla, ma è
personalizzata in rapporto al significato dello
stimolo per il singolo individuo e alle sue modalità
di reazione psicofisica.
ContinuaContinua
Lo stress è di per sè una reazione
adattiva, che può tuttavia assumere
un significato patogenetico quando è
prodotta in modo troppo intenso o per
lunghi periodi di tempo o quando è
ostacolata nel suo normale
svolgimento”.
Lo stress è di per sè una reazione
adattiva, che può tuttavia assumere
un significato patogenetico quando è
prodotta in modo troppo intenso o per
lunghi periodi di tempo o quando è
ostacolata nel suo normale
svolgimento”.
Lo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizioneLo STRESS: una definizione
Le modificazioni fisiologiche caratteristiche della
reazione di stress sono mediate prevalentemente
dal sistema nervoso autonomo e dall’asse
ipotalamo-ipofisi-surrene. I sistemi coinvolti
determinano complessivamente un aumento del
rilascio di adrenalina, noradrenalina,
glucocorticoidi (tra cui il cortisolo, riconosciuto
come ormone dello stress per eccellenza),
mineralcorticoidi e modificazioni nei livelli di altri
ormoni e neurotrasmettitori, tra i quali la
prolattina, il GH (ormone della crescita), gli
oppioidi endogeni, l’acetilcolina, la dopamina, ecc.
Le modificazioni fisiologiche caratteristiche della
reazione di stress sono mediate prevalentemente
dal sistema nervoso autonomo e dall’asse
ipotalamo-ipofisi-surrene. I sistemi coinvolti
determinano complessivamente un aumento del
rilascio di adrenalina, noradrenalina,
glucocorticoidi (tra cui il cortisolo, riconosciuto
come ormone dello stress per eccellenza),
mineralcorticoidi e modificazioni nei livelli di altri
ormoni e neurotrasmettitori, tra i quali la
prolattina, il GH (ormone della crescita), gli
oppioidi endogeni, l’acetilcolina, la dopamina, ecc.
La risposta di stressLa risposta di stressLa risposta di stressLa risposta di stress
L’attivazione fisiologica, mediata prevalentemente dal
sistema catecolaminergico ha una valenza adattiva
importantissima in quanto predispone l’organismo alla
risposta di attacco-fuga rispetto al pericolo-minaccia.
L’attivazione fisiologica, mediata prevalentemente dal
sistema catecolaminergico ha una valenza adattiva
importantissima in quanto predispone l’organismo alla
risposta di attacco-fuga rispetto al pericolo-minaccia.
Stimoli
Valutazione
Cognitiva
EFFETTI SOMATICI
+ PA+ FC+ gettata cardiaca+ glicogenolisi+ lipolisi+ dilatazione bronchiale- Attività intestinale
Attivazione emozionale
Aumento delle
CATECOLAMINE
EFFETTI COMPORTAMENTAL
I
. Attivazione EEG
. Migliori prestazioni. Aumento dell’attenzione. Potenziamento della ritenzione mnestica
•La valenza stressogena di uno stimolo non è una caratteristica intrinseca
dello stesso, ma dipende da come l’individuo lo valuta e reagisce ad esso.
•Lo stress è il risultato di una transazione influenzata e dall’individuo e
dall’ambiente. Il soggetto non è semplicemente vittima dello stress, ma
attore con ruolo attivo.
•La valenza e la nocività di uno stimolo stressante non dipendono pertanto
solo dalla intensità e durata della stimolazione, ma anche da fattori
individuali e socio-ambientali, come la valutazione cognitiva, i tratti di
personalità, le condizioni psicofisiche attuali, la resistenza allo stress, le
risorse e i meccanismi di coping utilizzati e dai condizionamenti di tipo
ambientale e familiare (Pruneti, 2004)
•La valenza stressogena di uno stimolo non è una caratteristica intrinseca
dello stesso, ma dipende da come l’individuo lo valuta e reagisce ad esso.
•Lo stress è il risultato di una transazione influenzata e dall’individuo e
dall’ambiente. Il soggetto non è semplicemente vittima dello stress, ma
attore con ruolo attivo.
•La valenza e la nocività di uno stimolo stressante non dipendono pertanto
solo dalla intensità e durata della stimolazione, ma anche da fattori
individuali e socio-ambientali, come la valutazione cognitiva, i tratti di
personalità, le condizioni psicofisiche attuali, la resistenza allo stress, le
risorse e i meccanismi di coping utilizzati e dai condizionamenti di tipo
ambientale e familiare (Pruneti, 2004)
ST
RE
SS
OR
Stimoli fisici
Stimoli psicosociali
Stimoli biologici
Valutazione cognitiva
Influenze genetiche e socio-ambientali
Attivazione emozionale
Programma psicobiologico
Programma comportamentale
Reazioni aspecifiche
Reazioni specifiche
Reazioni aspecifiche
Reazioni specifiche
Malattia somatica
Comportamento deviante
RinforziRinforzi
RinforziRinforzi
Fig. tratta e modificata da Pancheri (1979)Fig. tratta e modificata da Pancheri (1979)
Il Coping:
stili, strategie, risorse
Il Coping:
stili, strategie, risorse
•"Coping" significa, letteralmente, "far
fronte a, tener testa (con successo)".
•Modalità di risposta tendenzialmente
impiegata dal soggetto per fronteggiare i
problemi.
• Il coping può essere descritto come un
insieme di pensieri e di comportamenti che
l’individuo mette in atto
conseguentemente ad un evento
stressante per cercare di fronteggiarlo.
•"Coping" significa, letteralmente, "far
fronte a, tener testa (con successo)".
•Modalità di risposta tendenzialmente
impiegata dal soggetto per fronteggiare i
problemi.
• Il coping può essere descritto come un
insieme di pensieri e di comportamenti che
l’individuo mette in atto
conseguentemente ad un evento
stressante per cercare di fronteggiarlo.
COPING: che cos’è? COPING: che cos’è?
COPING: una definizione COPING: una definizione
“gli sforzi della persona, sul piano cognitivo e comportamentale, per
gestire (ridurre, attenuare, dominare o tollerare) le richieste
interne ed esterne poste da quelle interrelazioni persona-ambiente
che vengono valutate come estenuanti o eccessive rispetto
alle risorse possedute”
“gli sforzi della persona, sul piano cognitivo e comportamentale, per
gestire (ridurre, attenuare, dominare o tollerare) le richieste
interne ed esterne poste da quelle interrelazioni persona-ambiente
che vengono valutate come estenuanti o eccessive rispetto
alle risorse possedute”Lazarus e Folkman (1984)Lazarus e Folkman (1984)
COPING: caratteristiche COPING: caratteristiche
Caratteristiche del coping • valutazione cognitiva:
prerequisito • sforzo • comportamenti overt e covert• esito non necessariamente
positivo• risorse di coping: ruolo cardine
nell’attivazione, svolgimento ed esito della risposta-processo di coping
Caratteristiche del coping • valutazione cognitiva:
prerequisito • sforzo • comportamenti overt e covert• esito non necessariamente
positivo• risorse di coping: ruolo cardine
nell’attivazione, svolgimento ed esito della risposta-processo di coping
Schwarzer e Schwarzer (1996)Schwarzer e Schwarzer (1996)
Stress e Coping: ruolo della valutazione dello stimolo
Modello transazionale dello stress e del coping di Lazarus e Folkman (1984)
Stress e Coping: ruolo della valutazione dello stimolo
Modello transazionale dello stress e del coping di Lazarus e Folkman (1984)
EVENTO/STIMOLO
Valutazione delle risorse e
capacità di far fronte alla minaccia
Valutazione delle risorse e
capacità di far fronte alla minaccia
Risposta di stress
Risposta di coping
Risposta di stress
Risposta di coping
Minaccia/pericolosfida
Minaccia/pericolosfida
Valutazione secondaria
irrilevanteirrilevante
positivopositivo
Valutazione primaria
InadeguateInadeguate
ESITOESITO
COPING: modelli COPING: modelli
Lazarus e Folkman distinsero due stili
fondamentali di coping
1. Coping focalizzato sul problema o
strumentale finalizzato a gestire o
risolvere la situazione problematica
2. Coping centrato sull’emozione o
palliativo
volto a ridurre le emozioni negative
associate all’esperienza di stress
Lazarus e Folkman distinsero due stili
fondamentali di coping
1. Coping focalizzato sul problema o
strumentale finalizzato a gestire o
risolvere la situazione problematica
2. Coping centrato sull’emozione o
palliativo
volto a ridurre le emozioni negative
associate all’esperienza di stress
Altri autori successivamente distinsero un’ulteriore strategia di coping:
COPING orientato all’evitamento,
che consiste nel mettere in atto
comportamenti sostitutivi o attività
distraenti rispetto alla situazione stressante
Altri autori successivamente distinsero un’ulteriore strategia di coping:
COPING orientato all’evitamento,
che consiste nel mettere in atto
comportamenti sostitutivi o attività
distraenti rispetto alla situazione stressante
COPING: modelli COPING: modelli
COPING: modelli COPING: modelliStrategie centrate sul problema
(ricerca d’informazioni, presa di decisione, azione diretta, ecc.)
Eventi percepiti come controllabili e modificabili
Strategie centrate sull’emozione e sull’evitamento
(accettazione, compromesso, distacco mentale e/o comportamentale negazione, ecc.)
Eventi percepiti come immodificabili, al di fuori del proprio controllo
Strategie centrate sul problema (ricerca d’informazioni, presa di decisione, azione diretta,
ecc.)
Eventi percepiti come controllabili e modificabili
Strategie centrate sull’emozione e sull’evitamento
(accettazione, compromesso, distacco mentale e/o comportamentale negazione, ecc.)
Eventi percepiti come immodificabili, al di fuori del proprio controllo
Secondo Likewise e Aldwin (1994), le strategie di coping
centrate sulle emozioni sono più efficaci in situazioni di perdita o danno morale, mentre le abilità centrate sul problema risultano
più funzionali in caso di situazioni stressanti attese/previste.
Secondo Likewise e Aldwin (1994), le strategie di coping
centrate sulle emozioni sono più efficaci in situazioni di perdita o danno morale, mentre le abilità centrate sul problema risultano
più funzionali in caso di situazioni stressanti attese/previste.
Strategie di coping centrate
sull’emozione
Strategie di coping centrate
sull’emozione
COPING: il ruolo della
negazione
COPING: il ruolo della
negazione• strategia orientata all’evitamento: mantenere il distacco, razionalizzare, illudersi, ecc.
• negazione: totale o parziale
• ci sono situazioni in cui la risposta di fronteggiamento più adattiva è non fare nulla
• potenziale valore adattivo della negazione rispetto a situazioni in cui non è possibile esercitare alcun controllo
• negazione valenza autoprotettiva: favorisce l’esposizione graduale agli eventi ed evita al soggetto di sentirsi sopraffatto, preserva la speranza e l’autostima
• disadattiva se permane nel tempo, diviene la strategia d’elezione di fronteggiamento, procastina la soluzione del problema
• strategia orientata all’evitamento: mantenere il distacco, razionalizzare, illudersi, ecc.
• negazione: totale o parziale
• ci sono situazioni in cui la risposta di fronteggiamento più adattiva è non fare nulla
• potenziale valore adattivo della negazione rispetto a situazioni in cui non è possibile esercitare alcun controllo
• negazione valenza autoprotettiva: favorisce l’esposizione graduale agli eventi ed evita al soggetto di sentirsi sopraffatto, preserva la speranza e l’autostima
• disadattiva se permane nel tempo, diviene la strategia d’elezione di fronteggiamento, procastina la soluzione del problema
(Lazarus, 1984)(Lazarus, 1984)
La Canadian Mental Health Association
individua tre stili di coping come
caratteristiche tendenzialmente stabili:
• task-oriented: caratteristico dei soggetti
che tendono ad analizzare la situazione e
ad affrontarla in maniera diretta;
•emotion-oriented: caratteristico dei
soggetti che affrontano, invece della
situazione, le proprie reazioni emotive e
cercano un supporto sociale;
•distraction-oriented: è propria di coloro
che si immergono nel lavoro, nelle attività,
per non pensare alla situazione stressante.
La Canadian Mental Health Association
individua tre stili di coping come
caratteristiche tendenzialmente stabili:
• task-oriented: caratteristico dei soggetti
che tendono ad analizzare la situazione e
ad affrontarla in maniera diretta;
•emotion-oriented: caratteristico dei
soggetti che affrontano, invece della
situazione, le proprie reazioni emotive e
cercano un supporto sociale;
•distraction-oriented: è propria di coloro
che si immergono nel lavoro, nelle attività,
per non pensare alla situazione stressante.
COPING: modelli COPING: modelli
(Schwarzer e Schwarzer, 1996)(Schwarzer e Schwarzer, 1996)
Brandstädter (1992) distinse il coping in
• coping "assimilative" (assimilativo): strategie di fronteggiamento finalizzate al cambiamento dell’ambiente per adattarlo a se stessi
• coping "accomodative" (accomodativo): strategie di fronteggiamento finalizzate al cambiamento di noi stessi per adattarci all’ambiente .
Brandstädter (1992) distinse il coping in
• coping "assimilative" (assimilativo): strategie di fronteggiamento finalizzate al cambiamento dell’ambiente per adattarlo a se stessi
• coping "accomodative" (accomodativo): strategie di fronteggiamento finalizzate al cambiamento di noi stessi per adattarci all’ambiente .
COPING: modelli COPING: modelli
(Schwarzer e Schwarzer, 1996)(Schwarzer e Schwarzer, 1996)
Klauer e coll (1989), in riferimento a malattie
croniche, ipotizzano una struttura
multidimensionale alla base del coping
rappresentata:
• dal fuoco dell’attenzione, se cioè l’attenzione
è diretta alla malattia o ad altro;
• dalla socievolezza, se cioè il soggetto è
eterodiretto o socialmente isolato;
• dal livello di risposta che descrive se il coping
si esprime attraverso un comportamento
overt o covert.
Dalla diversa combinazione di queste dimensioni
derivano
otto possibili strategie di coping.
Klauer e coll (1989), in riferimento a malattie
croniche, ipotizzano una struttura
multidimensionale alla base del coping
rappresentata:
• dal fuoco dell’attenzione, se cioè l’attenzione
è diretta alla malattia o ad altro;
• dalla socievolezza, se cioè il soggetto è
eterodiretto o socialmente isolato;
• dal livello di risposta che descrive se il coping
si esprime attraverso un comportamento
overt o covert.
Dalla diversa combinazione di queste dimensioni
derivano
otto possibili strategie di coping.
COPING: modelli COPING: modelli
(Schwarzer e Schwarzer, 1996)(Schwarzer e Schwarzer, 1996)
Krohne (1993) ha elaborato un modello multidimensionale di tipo
gerarchico del coping:
Krohne (1993) ha elaborato un modello multidimensionale di tipo
gerarchico del coping:
COPING: modelli COPING: modelli
(Schwarzer e Schwarzer, 1996)(Schwarzer e Schwarzer, 1996)
Strategie caratterizzate da un’accentuata ricezione ed elaborazione di informazioni minacciose
L’evitamento cognitivo L’evitamento cognitivo (cognitive avoidance) (cognitive avoidance) L’evitamento cognitivo L’evitamento cognitivo (cognitive avoidance) (cognitive avoidance)
Due dimensioni ortogonali dell’attenzione orientata, tratti stabili
Due dimensioni ortogonali dell’attenzione orientata, tratti stabili
Vigilanza(vigilancVigilanza(vigilance) e) Vigilanza(vigilancVigilanza(vigilance) e)
Strategie caratterizzate dall’allontanamento da situazioni di possibile minaccia
Strategie di coping
Superstrategie
Azioni e reazioni specifiche
Beehr e McGrath (1996) hanno distinto il coping in
funzione della dimensione temporale, individuando
5 livelli in rapporto al fatto che venga messo in atto
prima che l’evento stressante si realizzi, quando si
verifica e dopo che si è verificato:
• preventivo, agito molto prima che l’evento
stressante si verifichi o si possa verificare
• anticipatorio, agito quando l’evento è
prossimo a verificarsi
• dinamico, agito mentre l’evento si verifica
• reattivo, agito dopo che l’evento si è verificato
• residuale, agito a distanza di tempo dal
verificarsi dell’evento per contrastare gli effetti
a lungo termine
Beehr e McGrath (1996) hanno distinto il coping in
funzione della dimensione temporale, individuando
5 livelli in rapporto al fatto che venga messo in atto
prima che l’evento stressante si realizzi, quando si
verifica e dopo che si è verificato:
• preventivo, agito molto prima che l’evento
stressante si verifichi o si possa verificare
• anticipatorio, agito quando l’evento è
prossimo a verificarsi
• dinamico, agito mentre l’evento si verifica
• reattivo, agito dopo che l’evento si è verificato
• residuale, agito a distanza di tempo dal
verificarsi dell’evento per contrastare gli effetti
a lungo termine
COPING: modelli COPING: modelli
(Schwarzer e Schwarzer, 1996)(Schwarzer e Schwarzer, 1996)
Occorre distinguere
le risposte di coping
dalle risorse di coping.
Quest’ultime possono essere
interne o personali
oppure esterne o ambientali.
Occorre distinguere
le risposte di coping
dalle risorse di coping.
Quest’ultime possono essere
interne o personali
oppure esterne o ambientali.
COPING: risposte e risorseCOPING: risposte e risorse COPING: risposte e risorseCOPING: risposte e risorse
RISPOSTE di coping
coping orientato al problema
coping orientato alle
emozionistrategie
di evitamento
RISORSE di coping
interne o personali
esterne o ambientali
Risorse di coping Risorse di coping
Importanza delle risorse sia reali che
percepite
A parità di risorse e di evento stressante una percezione negativa delle proprie risorse si associa ad una maggiore vulnerabilità allo stress, mentre una percezione positiva rappresenta un fattore prognosticamente favorevole.
Importanza delle risorse sia reali che
percepite
A parità di risorse e di evento stressante una percezione negativa delle proprie risorse si associa ad una maggiore vulnerabilità allo stress, mentre una percezione positiva rappresenta un fattore prognosticamente favorevole.
Le risorse interne comprendono:
1.risorse individuali quali lo stato di salute ed il livello d’energia;
2.particolari configurazioni e tratti di personalità: propensione all’ottimismo, hardiness (impegno-controllo-cambiamento), ecc.;
3.Believes, schemi cognitivi: autostima, autoefficacia, percezione di controllo, ecc.;
4.competenze e abilità (capacità di problem solving e abilità sociali).
Le risorse interne comprendono:
1.risorse individuali quali lo stato di salute ed il livello d’energia;
2.particolari configurazioni e tratti di personalità: propensione all’ottimismo, hardiness (impegno-controllo-cambiamento), ecc.;
3.Believes, schemi cognitivi: autostima, autoefficacia, percezione di controllo, ecc.;
4.competenze e abilità (capacità di problem solving e abilità sociali).
Risorse di coping Risorse di coping
Le risorse esterne comprendono:
risorse materiali e socio-
ambientali
(disponibilità economica,
sostegno sociale, ecc.)
Le risorse esterne comprendono:
risorse materiali e socio-
ambientali
(disponibilità economica,
sostegno sociale, ecc.)
Risorse di coping Risorse di coping
• STABILITÀ
• GENERALITÀ
• Coping: stato o tratto?
• Coping e Personalità
• Dimensioni del coping: quante e quali?
• Diversi modelli teorici diversi strumenti
di valutazione• Esistono strategie più efficaci in specifiche situazioni?
Letteratura scarsa, necessità di ulteriori studi
• STABILITÀ
• GENERALITÀ
• Coping: stato o tratto?
• Coping e Personalità
• Dimensioni del coping: quante e quali?
• Diversi modelli teorici diversi strumenti
di valutazione• Esistono strategie più efficaci in specifiche situazioni?
Letteratura scarsa, necessità di ulteriori studi
(Schwarzer e Schwarzer, 1996)(Schwarzer e Schwarzer, 1996)
COPING: problemi inerenti
la concettualizzazione, valutazione e
misurazione del costrutto
COPING: problemi inerenti
la concettualizzazione, valutazione e
misurazione del costrutto
• Strategie di coping: predisposizioni
innate, abilità apprese? Prospettiva
interazionista
Le differenze interindividuali nei
comportamenti di coping sono spiegate
dalla simultanea azione di fattori genetici e
ambientali (Busjahn et al., 1999).
• Strategie di coping: predisposizioni
innate, abilità apprese? Prospettiva
interazionista
Le differenze interindividuali nei
comportamenti di coping sono spiegate
dalla simultanea azione di fattori genetici e
ambientali (Busjahn et al., 1999).
(Schwarzer e Schwarzer, 1996)(Schwarzer e Schwarzer, 1996)
COPING: problemi inerenti
la concettualizzazione, valutazione e
misurazione del costrutto
COPING: problemi inerenti
la concettualizzazione, valutazione e
misurazione del costrutto
Non esiste un rapporto biunivoco tra le diverse
strategie di coping e il risultato in termini di
adattamento.
L’efficacia ai fini dell’adattamento delle diverse
strategie di coping dipende dalla natura
dell’evento, dal momento nel tempo, dal contesto e
dalle caratteristiche individuali.
Non esistono, modalità di gestione dello stress
intrinsecamente funzionali/disfunzionali.
Rapporto complesso e circolare fra stress,
strategie di coping ed esito.
Ai fini dell’adattamento è importante disporre di un
repertorio ampio e flessibile di strategie di coping.
Non esiste un rapporto biunivoco tra le diverse
strategie di coping e il risultato in termini di
adattamento.
L’efficacia ai fini dell’adattamento delle diverse
strategie di coping dipende dalla natura
dell’evento, dal momento nel tempo, dal contesto e
dalle caratteristiche individuali.
Non esistono, modalità di gestione dello stress
intrinsecamente funzionali/disfunzionali.
Rapporto complesso e circolare fra stress,
strategie di coping ed esito.
Ai fini dell’adattamento è importante disporre di un
repertorio ampio e flessibile di strategie di coping.
COPING: specificità e
flessibilità
COPING: specificità e
flessibilità
COPING: specificità e
flessibilità
COPING: specificità e
flessibilitàLe strategie basate
sull’evitamento, tuttavia, come la
negazione e il disimpegno, il
prendere le distanze o la fuga,
sebbene possano essere utili, in
alcune circostanze, nelle fasi
precoci dell’adattamento a eventi
traumatici, se utilizzate
sistematicamente, diventano
disadattive
Le strategie basate
sull’evitamento, tuttavia, come la
negazione e il disimpegno, il
prendere le distanze o la fuga,
sebbene possano essere utili, in
alcune circostanze, nelle fasi
precoci dell’adattamento a eventi
traumatici, se utilizzate
sistematicamente, diventano
disadattive
•La scelta della strategia di coping situazione-specifica, tra quelle disponibili nel repertorio del soggetto, è funzione della valutazione dell’evento, mentre le strategie di coping disponibili, la predispozione e la probabilità di selezionarne ed impiegarne talune rispetto ad altre dipendono, oltre che dalla storia di apprendimenti, anche da determinati tratti e/o configurazioni di personalità.
• Studi sui gemelli hanno evidenziato relazioni significative tra le strategie di coping e tratti di personalità come nevroticismo ed estroversione, con un 20% della varianza del coping spiegato dalla personalità.
•La scelta della strategia di coping situazione-specifica, tra quelle disponibili nel repertorio del soggetto, è funzione della valutazione dell’evento, mentre le strategie di coping disponibili, la predispozione e la probabilità di selezionarne ed impiegarne talune rispetto ad altre dipendono, oltre che dalla storia di apprendimenti, anche da determinati tratti e/o configurazioni di personalità.
• Studi sui gemelli hanno evidenziato relazioni significative tra le strategie di coping e tratti di personalità come nevroticismo ed estroversione, con un 20% della varianza del coping spiegato dalla personalità.
Coping e personalità Coping e personalità
Busjahn, Faulhaber, Freier, Luft (1999).Busjahn, Faulhaber, Freier, Luft (1999).
• Le persone ottimiste tendono ad usare strategie di coping centrate
sul problema quando la situazione è controllabile, mentre fanno
uso dell’accettazione (strategia centrata sull’emozione) quando la
situazione è percepita come incontrollabile (Todranik, Heth,
Somerb, 2002).
• I soggetti caratterizzati da alti valori di nevroticismo tendono ad
impiegare strategie di coping inadeguate che perpetuano ed
incrementano i livelli di stress; mostrano bassi livelli di problem
solving e alti livelli di evitamento. In generale, la loro instabilità
emotiva, con prevalenza di emozioni negative interferisce con
l’abilità di selezionare appropriate strategie di coping. Tali
difficoltà sono maggiori in presenza di eventi stressanti di natura
interpersonale che coinvolgono altri significativi e relazioni intime
(Delongis, Holtzman, 2005).
• Le correlazioni tra coping e personalità non sono necessariamente
unidirezionali e il coping può, a sua volta, esercitare influenze sullo
sviluppo della personalità (Busjahn, Faulhaber, Freier, Luft, 1999).
• Le persone ottimiste tendono ad usare strategie di coping centrate
sul problema quando la situazione è controllabile, mentre fanno
uso dell’accettazione (strategia centrata sull’emozione) quando la
situazione è percepita come incontrollabile (Todranik, Heth,
Somerb, 2002).
• I soggetti caratterizzati da alti valori di nevroticismo tendono ad
impiegare strategie di coping inadeguate che perpetuano ed
incrementano i livelli di stress; mostrano bassi livelli di problem
solving e alti livelli di evitamento. In generale, la loro instabilità
emotiva, con prevalenza di emozioni negative interferisce con
l’abilità di selezionare appropriate strategie di coping. Tali
difficoltà sono maggiori in presenza di eventi stressanti di natura
interpersonale che coinvolgono altri significativi e relazioni intime
(Delongis, Holtzman, 2005).
• Le correlazioni tra coping e personalità non sono necessariamente
unidirezionali e il coping può, a sua volta, esercitare influenze sullo
sviluppo della personalità (Busjahn, Faulhaber, Freier, Luft, 1999).
Coping e personalità Coping e personalità
La valutazione degli stili e delle risorse di coping è un momento
importante dell’assessment ai fini della definizione del problema e della
programmazione dell’intervento psicologico e/o psicoterapeutico.
Valutazione multimodale (da diversi punti di vista): impiego di diversi
strumenti, procedure, metodiche di raccolta delle informazioni
tra cui l’osservazione, il colloquio, test standardizzati, ecc.
La valutazione degli stili e delle risorse di coping è un momento
importante dell’assessment ai fini della definizione del problema e della
programmazione dell’intervento psicologico e/o psicoterapeutico.
Valutazione multimodale (da diversi punti di vista): impiego di diversi
strumenti, procedure, metodiche di raccolta delle informazioni
tra cui l’osservazione, il colloquio, test standardizzati, ecc.
Coping:valutazione Coping:valutazione
Perché è importante
una valutazione degli stili e delle
risorse di coping?
• Stili e risorse di coping come obiettivi dell’intervento
• Stili e risorse di coping come prerequisiti per programmare l’intervento
• Diagnosi multiassiale DSM-IV TR: analisi dei meccanismi di difesa
Perché è importante
una valutazione degli stili e delle
risorse di coping?
• Stili e risorse di coping come obiettivi dell’intervento
• Stili e risorse di coping come prerequisiti per programmare l’intervento
• Diagnosi multiassiale DSM-IV TR: analisi dei meccanismi di difesa
Coping:valutazione Coping:valutazione
I meccanismi di difesa (o stili difensivi) sono processi psicologici automatici che proteggono l’individuo di fronte all’ansia e alla consapevolezza di pericoli o fattori stressanti interni o esterni. Le persone spesso non si accorgono del funzionamento di questi processi. I meccanismi di difesa mediano le reazioni dell’individuo nei confronti dei conflitti emozionali e dei fattori stressanti interni ed esterni.
I meccanismi di difesa (o stili difensivi) sono processi psicologici automatici che proteggono l’individuo di fronte all’ansia e alla consapevolezza di pericoli o fattori stressanti interni o esterni. Le persone spesso non si accorgono del funzionamento di questi processi. I meccanismi di difesa mediano le reazioni dell’individuo nei confronti dei conflitti emozionali e dei fattori stressanti interni ed esterni.
•Stili di coping rigidi, poco flessibili,
deficit nelle strategie e abilità di
coping, risorse (reali o percepite)
come inadeguate possono
rappresentare un ostacolo al
cambiamento, possono rientrare tra
le cause che mantengono il
problema.
• Intervento: potenziamento delle risorse e delle strategie adattive, cambiamento degli stili disadattivi, all’acquisizione di un repertorio eterogeneo e flessibile.
•Stili di coping rigidi, poco flessibili,
deficit nelle strategie e abilità di
coping, risorse (reali o percepite)
come inadeguate possono
rappresentare un ostacolo al
cambiamento, possono rientrare tra
le cause che mantengono il
problema.
• Intervento: potenziamento delle risorse e delle strategie adattive, cambiamento degli stili disadattivi, all’acquisizione di un repertorio eterogeneo e flessibile.
Coping: stili e risorse di coping come obiettivi dell’intervento
Coping: stili e risorse di coping come obiettivi dell’intervento
•Gli stili di coping influenzano sia
l’aderenza al trattamento che l’illness
behaviour (comportamento di malattia).
•L’impostazione dell’intervento, dunque,
non può prescindere dalla valutazione
delle strategie di coping prevalenti (coping
esteriorizzante-coping interiorizzante;
coping orientato al problema, all’emozione
o all’evitamento).
Soggetti interiorizzanti interventi
cognitivi
Soggetti esteriorizzanti interventi
comportamentali
•Gli stili di coping influenzano sia
l’aderenza al trattamento che l’illness
behaviour (comportamento di malattia).
•L’impostazione dell’intervento, dunque,
non può prescindere dalla valutazione
delle strategie di coping prevalenti (coping
esteriorizzante-coping interiorizzante;
coping orientato al problema, all’emozione
o all’evitamento).
Soggetti interiorizzanti interventi
cognitivi
Soggetti esteriorizzanti interventi
comportamentali
Coping: stili e risorse di coping come prerequisiti per la
programmazione dell’intervento
Coping: stili e risorse di coping come prerequisiti per la
programmazione dell’intervento
Pruneti (2004)Pruneti (2004)
Coping: strumenti di
valutazione
Coping: strumenti di
valutazione1.Miller Behavioral Style Scale (MBSS). Di Suzanne M. Miller (1987).
. Valutazione del coping secondo due dimensioni distinte sulla base dello stile attentivo:
monitoring stile attentivo vigilante
blunting stile evitante
. Prende in considerazione quattro situazioni ipotetiche, due riferite al pericolo fisico e due a quello psichico.
. Per ogni situazione di possibile pericolo presentata (ad esempio: "Immaginiamo che lei abbia paura di volare e che debba andare da qualche parte in aereo") sono previste otto opzioni di coping,
quattro che riflettono lo stile attentivo vigilante (nel caso specifico, una delle risposte è: "Leggerei attentamente le istruzioni sui sistemi di sicurezza dell’aereo") e quattro quello evitante (ed in
questo caso una delle risposte è: "Guarderei il film che proiettano a bordo anche se lo avessi già visto").
. Composta da 32 item, 16 per ciascun tipo di coping.
. Il totale è dato dalla somma degli item specifici per ciascun tipo di coping.
. La scala si è mostrata utile e valida nel distinguere le due dimensioni esaminate.
. Limite: applicabile solo in situazioni che suscitano ansia, no situazioni di conflitto, ecc.
. No standardizzazione italiana
1.Miller Behavioral Style Scale (MBSS). Di Suzanne M. Miller (1987).
. Valutazione del coping secondo due dimensioni distinte sulla base dello stile attentivo:
monitoring stile attentivo vigilante
blunting stile evitante
. Prende in considerazione quattro situazioni ipotetiche, due riferite al pericolo fisico e due a quello psichico.
. Per ogni situazione di possibile pericolo presentata (ad esempio: "Immaginiamo che lei abbia paura di volare e che debba andare da qualche parte in aereo") sono previste otto opzioni di coping,
quattro che riflettono lo stile attentivo vigilante (nel caso specifico, una delle risposte è: "Leggerei attentamente le istruzioni sui sistemi di sicurezza dell’aereo") e quattro quello evitante (ed in
questo caso una delle risposte è: "Guarderei il film che proiettano a bordo anche se lo avessi già visto").
. Composta da 32 item, 16 per ciascun tipo di coping.
. Il totale è dato dalla somma degli item specifici per ciascun tipo di coping.
. La scala si è mostrata utile e valida nel distinguere le due dimensioni esaminate.
. Limite: applicabile solo in situazioni che suscitano ansia, no situazioni di conflitto, ecc.
. No standardizzazione italiana
Conti (2006)Conti (2006)
Coping: strumenti di
valutazione
Coping: strumenti di
valutazione2.Mainz Coping Inventory - MCI . Di Krohne et al. (2000).
. Valutazione del coping secondo due "superstrategie", la vigilanza e l’evitamento cognitivo
. Composto di otto ipotetiche situazioni di minaccia (quattro fisiche e quattro psichiche) ritenute capaci di indurre ansia (ad esempio, per il pericolo fisico viene chiesto di immaginare "di essere
seduto sul sedile anteriore di una macchina guidata da un autista chiaramente inesperto in una strada in cattivo stato per la neve ed il ghiaccio", mentre per quello psichico viene chiesto di immaginare "di dover sostenere un esame molto importante tre settimane dopo").
. Per ogni situazione sono previste 18 risposte di coping che riflettono, per metà la vigilanza e per l’altra metà l’evitamento cognitivo.
. La somma dei punteggi viene fatta separatamente per ogni tipo di situazione e di coping per cui si ottengono quattro subscale:
• vigilanza nelle situazioni di minaccia psicologica,
• evitamento cognitivo nelle situazioni di minaccia psicologica,
• vigilanza nelle situazioni di minaccia fisica,
• evitamento cognitivo nelle situazioni di minaccia fisica.
. Anche questa scala, come la precedente, è applicabile solo per situazioni di minaccia, di pericolo, ma non per le altre. No standardizzazione italiana.
2.Mainz Coping Inventory - MCI . Di Krohne et al. (2000).
. Valutazione del coping secondo due "superstrategie", la vigilanza e l’evitamento cognitivo
. Composto di otto ipotetiche situazioni di minaccia (quattro fisiche e quattro psichiche) ritenute capaci di indurre ansia (ad esempio, per il pericolo fisico viene chiesto di immaginare "di essere
seduto sul sedile anteriore di una macchina guidata da un autista chiaramente inesperto in una strada in cattivo stato per la neve ed il ghiaccio", mentre per quello psichico viene chiesto di immaginare "di dover sostenere un esame molto importante tre settimane dopo").
. Per ogni situazione sono previste 18 risposte di coping che riflettono, per metà la vigilanza e per l’altra metà l’evitamento cognitivo.
. La somma dei punteggi viene fatta separatamente per ogni tipo di situazione e di coping per cui si ottengono quattro subscale:
• vigilanza nelle situazioni di minaccia psicologica,
• evitamento cognitivo nelle situazioni di minaccia psicologica,
• vigilanza nelle situazioni di minaccia fisica,
• evitamento cognitivo nelle situazioni di minaccia fisica.
. Anche questa scala, come la precedente, è applicabile solo per situazioni di minaccia, di pericolo, ma non per le altre. No standardizzazione italiana.
Conti (2006)Conti (2006)
Coping: strumenti di
valutazione
Coping: strumenti di
valutazione3.Ways of Coping Questionnaire - WCQ
. Di Folkman e Lazarus (1988)
. Composto da 50 item valutati su una scala a 4 punti (da 0 = strategia non usata, a 3 = strategia usata moltissimo) che vanno a costituire otto fattori:
• Confrontive Coping: comprende 6 item e descrive gli sforzi energici per modificare la situazione e comprende anche un certo grado di ostilità e di rischio (es.: "Resto nella mia posizione e lotto per ciò che io voglio").
• Distancing: comprende 6 item e descrive gli sforzi per distaccarsi da se stesso e per minimizzare il significato della situazione (es.: "Passo oltre come se non fosse successo niente").
• Self-Controlling: composto da 7 item, descrive gli sforzi per controllare le proprie sensazioni ed azioni (es.: "Mi sforzo di tenere per me le mie sensazioni").
• Seeking Social Support: descrive gli sforzi per cercare un supporto informativo, concreto ed emotivo (es.: "Parlo con qualcuno per saperne di più circa la situazione"): è composto da 6 item.
• Accepting Responsibility: comprende 4 item che fanno riferimento al riconoscimento del proprio ruolo nel problema con un concomitante sforzo volto a cercare di aggiustare le cose (es.: "Sono autocritico con me stesso").
. No standardizzazione italiana
3.Ways of Coping Questionnaire - WCQ. Di Folkman e Lazarus (1988)
. Composto da 50 item valutati su una scala a 4 punti (da 0 = strategia non usata, a 3 = strategia usata moltissimo) che vanno a costituire otto fattori:
• Confrontive Coping: comprende 6 item e descrive gli sforzi energici per modificare la situazione e comprende anche un certo grado di ostilità e di rischio (es.: "Resto nella mia posizione e lotto per ciò che io voglio").
• Distancing: comprende 6 item e descrive gli sforzi per distaccarsi da se stesso e per minimizzare il significato della situazione (es.: "Passo oltre come se non fosse successo niente").
• Self-Controlling: composto da 7 item, descrive gli sforzi per controllare le proprie sensazioni ed azioni (es.: "Mi sforzo di tenere per me le mie sensazioni").
• Seeking Social Support: descrive gli sforzi per cercare un supporto informativo, concreto ed emotivo (es.: "Parlo con qualcuno per saperne di più circa la situazione"): è composto da 6 item.
• Accepting Responsibility: comprende 4 item che fanno riferimento al riconoscimento del proprio ruolo nel problema con un concomitante sforzo volto a cercare di aggiustare le cose (es.: "Sono autocritico con me stesso").
. No standardizzazione italiana
Conti (2006)Conti (2006)
Coping: strumenti di
valutazione
Coping: strumenti di
valutazione3.Ways of Coping Questionnaire – WCQ
6. Escape-Avoidance: questo fattore descrive, in 8 item, il desiderio e gli
sforzi per sfuggire o evitare il problema (es.: "Spero che accada un
miracolo").
7. Planful Problem Solving: composto da 6 item, descrive gli sforzi centrati
sul problema, mirati a modificare la situazione, associati ad un approccio
analitico alla risoluzione del problema (es.: "Faccio un piano d’azione e lo
seguo").
8. Positive Reappraisal: comprende 7 item e descrive gli sforzi per creare
atteggiamenti positivi mirati alla crescita personale (es.: "Cerco di
cambiare o di crescere come persona nella giusta direzione"), compresa
anche una dimensione religiosa.
. Bassa correlazione tra i fattori (o subscale), relativamente indipendenti
. No standardizzazione italiana
3.Ways of Coping Questionnaire – WCQ
6. Escape-Avoidance: questo fattore descrive, in 8 item, il desiderio e gli
sforzi per sfuggire o evitare il problema (es.: "Spero che accada un
miracolo").
7. Planful Problem Solving: composto da 6 item, descrive gli sforzi centrati
sul problema, mirati a modificare la situazione, associati ad un approccio
analitico alla risoluzione del problema (es.: "Faccio un piano d’azione e lo
seguo").
8. Positive Reappraisal: comprende 7 item e descrive gli sforzi per creare
atteggiamenti positivi mirati alla crescita personale (es.: "Cerco di
cambiare o di crescere come persona nella giusta direzione"), compresa
anche una dimensione religiosa.
. Bassa correlazione tra i fattori (o subscale), relativamente indipendenti
. No standardizzazione italiana
Conti (2006)Conti (2006)
Coping: strumenti di
valutazione
Coping: strumenti di
valutazione4.Coping Strategy Indicator – CSI, di Amirkhan (1990).costruito su base empirica
. composto di 33 item
. tre subscale: problem solving, seeking support e avoidance
. proprietà psicometriche non soddisfacenti
5. Life Situation Inventory – LSI, di Feifel e
Strack (1989) . costruito su base empirica
. tre strategie di coping: risoluzione dei problemi, evitamento e
rinuncia
. campione normativo: soggetti anziani
. composto di 28 item
. fa riferimento a situazioni reali piuttosto che a scenari ipotetici
4.Coping Strategy Indicator – CSI, di Amirkhan (1990).costruito su base empirica
. composto di 33 item
. tre subscale: problem solving, seeking support e avoidance
. proprietà psicometriche non soddisfacenti
5. Life Situation Inventory – LSI, di Feifel e
Strack (1989) . costruito su base empirica
. tre strategie di coping: risoluzione dei problemi, evitamento e
rinuncia
. campione normativo: soggetti anziani
. composto di 28 item
. fa riferimento a situazioni reali piuttosto che a scenari ipotetici
Conti (2006)Conti (2006)
Coping: strumenti di
valutazione
Coping: strumenti di
valutazione6.Proactive Coping Inventory - PCI di Greenglass et al. (1999)
. approccio multidimensionale alla valutazione del coping
proattivo . è composto da 55 item valutati su una scala a quattro punti (da 1 = assolutamente non vero a 4 = assolutamente vero) che vanno a comporre 7 subscale:1. coping proattivo: (14 item di cui 3 con punteggio invertito) combina
la messa a punto di obiettivi autonomi con l’autoregolazione cognitiva e comportamentale del raggiungimento dello scopo
2. coping riflessivo: (11 item) descrive la simulazione mentale e la valutazione delle diverse alternative comportamentali, l’analisi dei problemi e delle risorse, ipotizza piani d’azione;
3. pianificazione strategica: (4 item) si riferisce al processo di generare dei piani d’azione orientati alla soluzione del problema;
4. coping preventivo: (10 item) si riferisce all’anticipazione di potenziali eventi stressanti ed alla loro prevenzione prima che l’evento si realizzi completamente;
5. ricerca del supporto strumentale: (8 item) è orientata verso l’ottenimento, dalle persone del proprio gruppo sociale, di notizie, informazioni e feedback per affrontare gli eventi stressanti;
6. ricerca del supporto emotivo: (5 item) mira alla regolazione degli stress emotivi attraverso l’apertura ai sentimenti degli altri e cercando supporti nel proprio gruppo sociale;
7. coping di evitamento: (3 item) prende in considerazione l’evitamento dell’azione quando le situazioni richiederebbero, invece,
un intervento.
6.Proactive Coping Inventory - PCI di Greenglass et al. (1999)
. approccio multidimensionale alla valutazione del coping
proattivo . è composto da 55 item valutati su una scala a quattro punti (da 1 = assolutamente non vero a 4 = assolutamente vero) che vanno a comporre 7 subscale:1. coping proattivo: (14 item di cui 3 con punteggio invertito) combina
la messa a punto di obiettivi autonomi con l’autoregolazione cognitiva e comportamentale del raggiungimento dello scopo
2. coping riflessivo: (11 item) descrive la simulazione mentale e la valutazione delle diverse alternative comportamentali, l’analisi dei problemi e delle risorse, ipotizza piani d’azione;
3. pianificazione strategica: (4 item) si riferisce al processo di generare dei piani d’azione orientati alla soluzione del problema;
4. coping preventivo: (10 item) si riferisce all’anticipazione di potenziali eventi stressanti ed alla loro prevenzione prima che l’evento si realizzi completamente;
5. ricerca del supporto strumentale: (8 item) è orientata verso l’ottenimento, dalle persone del proprio gruppo sociale, di notizie, informazioni e feedback per affrontare gli eventi stressanti;
6. ricerca del supporto emotivo: (5 item) mira alla regolazione degli stress emotivi attraverso l’apertura ai sentimenti degli altri e cercando supporti nel proprio gruppo sociale;
7. coping di evitamento: (3 item) prende in considerazione l’evitamento dell’azione quando le situazioni richiederebbero, invece,
un intervento.
Conti (2006)Conti (2006)
Coping: strumenti di
valutazione
Coping: strumenti di
valutazione7.Coping Inventory for Stressfull Situations
(CISS). di Endler e Parker (1990) . è composto da 48 item. sistema di risposta scala likert relativa alla frequenza di emissione di un dato comportamento di fronteggiamentoin situazioni di stress. tre strategie di coping indagate da altrettante subscale di 16 item ciascuna:
1.coping orientato al problema
2.coping orientato alle emozioni 3.strategie di evitamento:
suddivisa in strategie di distrazione e strategie orientate al supporto social
. 5 punteggi: 3 scale + 2 subscale della scala di evitamento
. Versione italiana a cura di Pedrabissi e Santiniello (1994)
. Soggetti con ansia di tratto elevata, minor benessere, maggior esaurimento emotivo, e
scarso controllo personale sono risultati utilizzare maggiormente le strategie orientate
alle emozioni e in misura minore quelle orientate al problema.. Non sono state evidenziate differenze significative nell’uso di
strategie di evitamento tra soggetti con diversi livelli di benessere, burnout e locus of
control.
7.Coping Inventory for Stressfull Situations (CISS). di Endler e Parker (1990) . è composto da 48 item. sistema di risposta scala likert relativa alla frequenza di emissione di un dato comportamento di fronteggiamentoin situazioni di stress. tre strategie di coping indagate da altrettante subscale di 16 item ciascuna:
1.coping orientato al problema
2.coping orientato alle emozioni 3.strategie di evitamento:
suddivisa in strategie di distrazione e strategie orientate al supporto social
. 5 punteggi: 3 scale + 2 subscale della scala di evitamento
. Versione italiana a cura di Pedrabissi e Santiniello (1994)
. Soggetti con ansia di tratto elevata, minor benessere, maggior esaurimento emotivo, e
scarso controllo personale sono risultati utilizzare maggiormente le strategie orientate
alle emozioni e in misura minore quelle orientate al problema.. Non sono state evidenziate differenze significative nell’uso di
strategie di evitamento tra soggetti con diversi livelli di benessere, burnout e locus of
control.
Sanavio e Sica (1999)Sanavio e Sica (1999)
8.Coping Orientations to
the Problems Experienced
(COPE)
8.Coping Orientations to
the Problems Experienced
(COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
• Di Carver, Scheier e Weintraub (1989)Di Carver, Scheier e Weintraub (1989)
• Versione italiana a cura di Sica e coll (1997)Versione italiana a cura di Sica e coll (1997)
• Questionario di autovalutazioneQuestionario di autovalutazione
• Somministrazione individuale o collettivaSomministrazione individuale o collettiva
• Tempo richiesto per la compilazione: 5-10 minutiTempo richiesto per la compilazione: 5-10 minuti
• Valutazione delle modalità di coping tendenzialmente Valutazione delle modalità di coping tendenzialmente
impiegate impiegate
• 60 item, 4 per ciascuna delle 15 scale che compongono il test60 item, 4 per ciascuna delle 15 scale che compongono il test
• Valutazione della frequenza con la quale il soggetto mette in Valutazione della frequenza con la quale il soggetto mette in
atto, in situazioni problematiche/stressanti, una determinata atto, in situazioni problematiche/stressanti, una determinata
modalità di copingmodalità di coping
• Modalità di risposta: scala likert da 1 (di solito non lo faccio) Modalità di risposta: scala likert da 1 (di solito non lo faccio)
a 4 (lo faccio quasi sempre)a 4 (lo faccio quasi sempre)
• Di Carver, Scheier e Weintraub (1989)Di Carver, Scheier e Weintraub (1989)
• Versione italiana a cura di Sica e coll (1997)Versione italiana a cura di Sica e coll (1997)
• Questionario di autovalutazioneQuestionario di autovalutazione
• Somministrazione individuale o collettivaSomministrazione individuale o collettiva
• Tempo richiesto per la compilazione: 5-10 minutiTempo richiesto per la compilazione: 5-10 minuti
• Valutazione delle modalità di coping tendenzialmente Valutazione delle modalità di coping tendenzialmente
impiegate impiegate
• 60 item, 4 per ciascuna delle 15 scale che compongono il test60 item, 4 per ciascuna delle 15 scale che compongono il test
• Valutazione della frequenza con la quale il soggetto mette in Valutazione della frequenza con la quale il soggetto mette in
atto, in situazioni problematiche/stressanti, una determinata atto, in situazioni problematiche/stressanti, una determinata
modalità di copingmodalità di coping
• Modalità di risposta: scala likert da 1 (di solito non lo faccio) Modalità di risposta: scala likert da 1 (di solito non lo faccio)
a 4 (lo faccio quasi sempre)a 4 (lo faccio quasi sempre)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Il questionario valuta 15 diversi tipi di coping:Il questionario valuta 15 diversi tipi di coping:
1.1.ATTIVITATTIVITÀÀ: intrapendere un’azione per eliminare lo : intrapendere un’azione per eliminare lo stress o attutirne gli effettistress o attutirne gli effetti
2.2.PIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONE:: riflettere, pianificare, elaborare riflettere, pianificare, elaborare strategie per superare il problemastrategie per superare il problema
3.3.SOPPRESSIONE DI ATTIVITÀ COMPETITIVESOPPRESSIONE DI ATTIVITÀ COMPETITIVE:: mettere da parte ogni altra attività, evitare distrazioni mettere da parte ogni altra attività, evitare distrazioni per poter affrontare più efficacemente il problemaper poter affrontare più efficacemente il problema
4.4.CONTENIMENTOCONTENIMENTO:: aspettare l’occasione opportuna aspettare l’occasione opportuna per affrontare lo stress, trattenendosi dall’agire per affrontare lo stress, trattenendosi dall’agire impulsivamenteimpulsivamente
5.5.RICERCA DI INFORMAZIONIRICERCA DI INFORMAZIONI: chiedere consigli, : chiedere consigli, assistenza, informazioniassistenza, informazioni
Il questionario valuta 15 diversi tipi di coping:Il questionario valuta 15 diversi tipi di coping:
1.1.ATTIVITATTIVITÀÀ: intrapendere un’azione per eliminare lo : intrapendere un’azione per eliminare lo stress o attutirne gli effettistress o attutirne gli effetti
2.2.PIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONE:: riflettere, pianificare, elaborare riflettere, pianificare, elaborare strategie per superare il problemastrategie per superare il problema
3.3.SOPPRESSIONE DI ATTIVITÀ COMPETITIVESOPPRESSIONE DI ATTIVITÀ COMPETITIVE:: mettere da parte ogni altra attività, evitare distrazioni mettere da parte ogni altra attività, evitare distrazioni per poter affrontare più efficacemente il problemaper poter affrontare più efficacemente il problema
4.4.CONTENIMENTOCONTENIMENTO:: aspettare l’occasione opportuna aspettare l’occasione opportuna per affrontare lo stress, trattenendosi dall’agire per affrontare lo stress, trattenendosi dall’agire impulsivamenteimpulsivamente
5.5.RICERCA DI INFORMAZIONIRICERCA DI INFORMAZIONI: chiedere consigli, : chiedere consigli, assistenza, informazioniassistenza, informazioni
Str
ate
gie
focalizz
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su
l p
rob
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aS
trate
gie
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Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
6.6.RICERCA DI COMPRENSIONERICERCA DI COMPRENSIONE: ottenere supporto : ottenere supporto morale, rassicurazioni, comprensionemorale, rassicurazioni, comprensione
7.7.SFOGO EMOTIVOSFOGO EMOTIVO: esprimere emozioni, dare sfogo : esprimere emozioni, dare sfogo ai propri sentimentiai propri sentimenti
8.8.REINTERPRETAZIONE POSITIVA E CRESCITAREINTERPRETAZIONE POSITIVA E CRESCITA: : elaborare l’esperienza critica in termini positivi e/o elaborare l’esperienza critica in termini positivi e/o di crescitadi crescita
9.9.ACCETTAZIONEACCETTAZIONE: accettazione della situazione e/o : accettazione della situazione e/o della propria incapacità nell’affrontarladella propria incapacità nell’affrontarla
10.10.DEDICARSI ALLA RELIGIONEDEDICARSI ALLA RELIGIONE: cercare aiuto o : cercare aiuto o conforto in un credo religiosoconforto in un credo religioso
11.11.UMORISMOUMORISMO: prendersi gioco della situazione, : prendersi gioco della situazione, riderci e scherzarci sopra.riderci e scherzarci sopra.
6.6.RICERCA DI COMPRENSIONERICERCA DI COMPRENSIONE: ottenere supporto : ottenere supporto morale, rassicurazioni, comprensionemorale, rassicurazioni, comprensione
7.7.SFOGO EMOTIVOSFOGO EMOTIVO: esprimere emozioni, dare sfogo : esprimere emozioni, dare sfogo ai propri sentimentiai propri sentimenti
8.8.REINTERPRETAZIONE POSITIVA E CRESCITAREINTERPRETAZIONE POSITIVA E CRESCITA: : elaborare l’esperienza critica in termini positivi e/o elaborare l’esperienza critica in termini positivi e/o di crescitadi crescita
9.9.ACCETTAZIONEACCETTAZIONE: accettazione della situazione e/o : accettazione della situazione e/o della propria incapacità nell’affrontarladella propria incapacità nell’affrontarla
10.10.DEDICARSI ALLA RELIGIONEDEDICARSI ALLA RELIGIONE: cercare aiuto o : cercare aiuto o conforto in un credo religiosoconforto in un credo religioso
11.11.UMORISMOUMORISMO: prendersi gioco della situazione, : prendersi gioco della situazione, riderci e scherzarci sopra.riderci e scherzarci sopra.
Str
ate
gie
focalizz
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su
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sp
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ne
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Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
12.12. NEGAZIONENEGAZIONE: rifiutare l’esistenza della situazione : rifiutare l’esistenza della situazione critica, tentando di reagire come se lo stress non critica, tentando di reagire come se lo stress non esistesseesistesse
13.13. DISTACCO COMPORTAMENTALEDISTACCO COMPORTAMENTALE: corrisponde a : corrisponde a una situazione di helplessness, si riducono gli sforzi una situazione di helplessness, si riducono gli sforzi per fronteggiare la situazione problematica, si per fronteggiare la situazione problematica, si abbandonano I tentativi di risoluzione, aspettandosi abbandonano I tentativi di risoluzione, aspettandosi scarsi risultati dai propri tentativi di fronteggiamentoscarsi risultati dai propri tentativi di fronteggiamento
14.14. DISTACCO MENTALEDISTACCO MENTALE: è il contrario della : è il contrario della soppressione delle attività competitive, implica soppressione delle attività competitive, implica distrarsi, sognare ad occchi aperti, dormire più a distrarsi, sognare ad occchi aperti, dormire più a lungo, ecc.lungo, ecc.
15.15. USO DI DROGHE O ALCOLUSO DI DROGHE O ALCOL: uso di sostanze per : uso di sostanze per tollerare lo stresstollerare lo stress
12.12. NEGAZIONENEGAZIONE: rifiutare l’esistenza della situazione : rifiutare l’esistenza della situazione critica, tentando di reagire come se lo stress non critica, tentando di reagire come se lo stress non esistesseesistesse
13.13. DISTACCO COMPORTAMENTALEDISTACCO COMPORTAMENTALE: corrisponde a : corrisponde a una situazione di helplessness, si riducono gli sforzi una situazione di helplessness, si riducono gli sforzi per fronteggiare la situazione problematica, si per fronteggiare la situazione problematica, si abbandonano I tentativi di risoluzione, aspettandosi abbandonano I tentativi di risoluzione, aspettandosi scarsi risultati dai propri tentativi di fronteggiamentoscarsi risultati dai propri tentativi di fronteggiamento
14.14. DISTACCO MENTALEDISTACCO MENTALE: è il contrario della : è il contrario della soppressione delle attività competitive, implica soppressione delle attività competitive, implica distrarsi, sognare ad occchi aperti, dormire più a distrarsi, sognare ad occchi aperti, dormire più a lungo, ecc.lungo, ecc.
15.15. USO DI DROGHE O ALCOLUSO DI DROGHE O ALCOL: uso di sostanze per : uso di sostanze per tollerare lo stresstollerare lo stress
Str
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att
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dis
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Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
• In genere modalità di coping focalizzate sul In genere modalità di coping focalizzate sul
problema correlano positivamente con ottimismo, problema correlano positivamente con ottimismo,
autostima, resistenza e comportamento di tipo A.autostima, resistenza e comportamento di tipo A.
• Mentre si associano negativamente con l’ansia di Mentre si associano negativamente con l’ansia di
tratto tratto
• Anche la scala di reinterpretazione positiva e Anche la scala di reinterpretazione positiva e
crescita presenta analoghe associazionicrescita presenta analoghe associazioni
• Le scale di negazione e distacco comportamentale Le scale di negazione e distacco comportamentale
, invece, correlano negativamente con ottimismo, , invece, correlano negativamente con ottimismo,
autostima, resistenza, tipo A e positivamentw con autostima, resistenza, tipo A e positivamentw con
l’ansia di trattol’ansia di tratto
• In genere modalità di coping focalizzate sul In genere modalità di coping focalizzate sul
problema correlano positivamente con ottimismo, problema correlano positivamente con ottimismo,
autostima, resistenza e comportamento di tipo A.autostima, resistenza e comportamento di tipo A.
• Mentre si associano negativamente con l’ansia di Mentre si associano negativamente con l’ansia di
tratto tratto
• Anche la scala di reinterpretazione positiva e Anche la scala di reinterpretazione positiva e
crescita presenta analoghe associazionicrescita presenta analoghe associazioni
• Le scale di negazione e distacco comportamentale Le scale di negazione e distacco comportamentale
, invece, correlano negativamente con ottimismo, , invece, correlano negativamente con ottimismo,
autostima, resistenza, tipo A e positivamentw con autostima, resistenza, tipo A e positivamentw con
l’ansia di trattol’ansia di tratto
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Per la versione italiana gli autori (Sica e coll, 1997) Per la versione italiana gli autori (Sica e coll, 1997)
consigliano di fare riferimento ai 5 fattori derivanti consigliano di fare riferimento ai 5 fattori derivanti
dall’analisi fattoriale di secondo ordine eseguita sul dall’analisi fattoriale di secondo ordine eseguita sul
campione italiano, data l’insoddisfacente consistenza campione italiano, data l’insoddisfacente consistenza
interna di alcune scale del questionario. Per analisi interna di alcune scale del questionario. Per analisi
approfondite è comunque possibile ricorrere alle singole approfondite è comunque possibile ricorrere alle singole
scale del COPE:scale del COPE:
1.1. SUPPORTO SOCIALESUPPORTO SOCIALE: ricerca di informazioni (5) + : ricerca di informazioni (5) + ricerca di comprensione ricerca di comprensione (6) + sfogo emotivo (7) (6) + sfogo emotivo (7)
2.2. EVITAMENTOEVITAMENTO: umorismo (11) + negazione (12) + distacco : umorismo (11) + negazione (12) + distacco comportamentale (13) + distacco mentale (14) + uso di comportamentale (13) + distacco mentale (14) + uso di droghe o alcol (15)droghe o alcol (15)
3.3. ATTITUDINE POSITIVAATTITUDINE POSITIVA: contenimento (4) + reinterpretazione : contenimento (4) + reinterpretazione positiva e crescita (8) + accettazione (9)positiva e crescita (8) + accettazione (9)
4.4. ATTIVITÀATTIVITÀ: attività (1) + pianificazione (2) + soppressione di : attività (1) + pianificazione (2) + soppressione di attività attività competitive (3)competitive (3)
5.5. RELIGIONERELIGIONE: dedicarsi alla religione (10): dedicarsi alla religione (10)
5 F
ATTO
RI
(vers
ion
e
5 F
ATTO
RI
(vers
ion
e
italian
a)
italian
a)
5 F
ATTO
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e
5 F
ATTO
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(vers
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e
italian
a)
italian
a)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Scoring: Scoring: il COPE è composto di 60 item raggruppabili in 17 scale il COPE è composto di 60 item raggruppabili in 17 scale
fattorialifattoriali
Scoring: Scoring: il COPE è composto di 60 item raggruppabili in 17 scale il COPE è composto di 60 item raggruppabili in 17 scale
fattorialifattoriali1. ATTIVITÀ: 5+25+47+58
2. PIANIFICAZIONE: 19+32+39+56
3.SOPPRESSIONE DI ATTIVITÀ COMPETITIVE: 15+33+42+55
4.CONTENIMENTO: 10+22+41+49
5.RICERCA DI INFORMAZIONI: 4+14+30+45
6.RICERCA DI COMPRENSIONE: 11+23+34+52
7.SFOGO EMOZIONALE: 3+17+28+46
8.REINTERPRETAZIONE POSITIVA E CRESCITA: 1+29+38+59
1. ATTIVITÀ: 5+25+47+58
2. PIANIFICAZIONE: 19+32+39+56
3.SOPPRESSIONE DI ATTIVITÀ COMPETITIVE: 15+33+42+55
4.CONTENIMENTO: 10+22+41+49
5.RICERCA DI INFORMAZIONI: 4+14+30+45
6.RICERCA DI COMPRENSIONE: 11+23+34+52
7.SFOGO EMOZIONALE: 3+17+28+46
8.REINTERPRETAZIONE POSITIVA E CRESCITA: 1+29+38+59
9. ACCETTAZIONE: 13+21+44+54
10. DEDICARSI ALLA RELIGIONE: 7+18+48+60
11. UMORISMO: 8+20+36+50
12. NEGAZIONE: 6+27+40+57
13. DISTACCO COMPORTAMENTALE: 9+24+37+51
14. DISTACCO MENTALE: 2+16+31+43
15. USO DI DROGHE E ALCOL: 12+26+35+53
16. SUPPORTO SOCIALE: 4+11+14+23+30+34+45+52
17. STRATEGIE FOCALIZZATE SUL PROBLEMA:
5+19+25+32+39+56+58
9. ACCETTAZIONE: 13+21+44+54
10. DEDICARSI ALLA RELIGIONE: 7+18+48+60
11. UMORISMO: 8+20+36+50
12. NEGAZIONE: 6+27+40+57
13. DISTACCO COMPORTAMENTALE: 9+24+37+51
14. DISTACCO MENTALE: 2+16+31+43
15. USO DI DROGHE E ALCOL: 12+26+35+53
16. SUPPORTO SOCIALE: 4+11+14+23+30+34+45+52
17. STRATEGIE FOCALIZZATE SUL PROBLEMA:
5+19+25+32+39+56+58
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
Coping Orientations to the Problems Experienced (COPE)
INTERPRETAZIONEINTERPRETAZIONE::
• IL PUNTEGGIO ALLE SCALE DEL COPE AUMENTA AL CRESCERE DELLE IL PUNTEGGIO ALLE SCALE DEL COPE AUMENTA AL CRESCERE DELLE
ABILITABILITÀ RIFERITE DAL SOGGETTO, PER CUI A PIÙ ALTI PUNTEGGI À RIFERITE DAL SOGGETTO, PER CUI A PIÙ ALTI PUNTEGGI
CORRISPONDONO PICORRISPONDONO PIÙÙ ADEGUATE ABILITÀ DI COPING ADEGUATE ABILITÀ DI COPING
• NON ÈNON È PREVISTO UN PUNTEGGIO TOTALE DI ABILITÀ DI COPINGPREVISTO UN PUNTEGGIO TOTALE DI ABILITÀ DI COPING
• PER L’INTERPRETAZIONE DELLE SINGOLE SCALE E DEI 5 FATTORI VEDI PER L’INTERPRETAZIONE DELLE SINGOLE SCALE E DEI 5 FATTORI VEDI
DESCRIZIONI PRECEDENTIDESCRIZIONI PRECEDENTI
• PARTICOLARE ATTENZIONE VA RIVOLTA A PUNTEGGI ELEVATI NELLE PARTICOLARE ATTENZIONE VA RIVOLTA A PUNTEGGI ELEVATI NELLE
SCALE DI EVITAMENTO, RELIGIONE E SUPPORTO SOCIALE. A SECONDA SCALE DI EVITAMENTO, RELIGIONE E SUPPORTO SOCIALE. A SECONDA
DEI CASI, INFATTI, L’USO PROLUNGATO DI TALI STRATEGIE POTREBBE DEI CASI, INFATTI, L’USO PROLUNGATO DI TALI STRATEGIE POTREBBE
COMPORTARE SCARSO BENESSERE, SCARSO SENSO DI EFFICACIA COMPORTARE SCARSO BENESSERE, SCARSO SENSO DI EFFICACIA
PERSONALE, FATALISMO E COMPROMISSIONE DELLA QUALITÀ DELLA PERSONALE, FATALISMO E COMPROMISSIONE DELLA QUALITÀ DELLA
VITAVITA
• AL CONTRARIO ELEVATI PUNTEGGI ALLE SCALE ATTITUDINE POSITIVA, E AL CONTRARIO ELEVATI PUNTEGGI ALLE SCALE ATTITUDINE POSITIVA, E
ORIENTAMENTO AL PROBLEMA IN GENERE RAPPRESENTANO MODALITÀ ORIENTAMENTO AL PROBLEMA IN GENERE RAPPRESENTANO MODALITÀ
FUNZIONALI ED ADATTIVEFUNZIONALI ED ADATTIVE
INTERPRETAZIONEINTERPRETAZIONE::
• IL PUNTEGGIO ALLE SCALE DEL COPE AUMENTA AL CRESCERE DELLE IL PUNTEGGIO ALLE SCALE DEL COPE AUMENTA AL CRESCERE DELLE
ABILITABILITÀ RIFERITE DAL SOGGETTO, PER CUI A PIÙ ALTI PUNTEGGI À RIFERITE DAL SOGGETTO, PER CUI A PIÙ ALTI PUNTEGGI
CORRISPONDONO PICORRISPONDONO PIÙÙ ADEGUATE ABILITÀ DI COPING ADEGUATE ABILITÀ DI COPING
• NON ÈNON È PREVISTO UN PUNTEGGIO TOTALE DI ABILITÀ DI COPINGPREVISTO UN PUNTEGGIO TOTALE DI ABILITÀ DI COPING
• PER L’INTERPRETAZIONE DELLE SINGOLE SCALE E DEI 5 FATTORI VEDI PER L’INTERPRETAZIONE DELLE SINGOLE SCALE E DEI 5 FATTORI VEDI
DESCRIZIONI PRECEDENTIDESCRIZIONI PRECEDENTI
• PARTICOLARE ATTENZIONE VA RIVOLTA A PUNTEGGI ELEVATI NELLE PARTICOLARE ATTENZIONE VA RIVOLTA A PUNTEGGI ELEVATI NELLE
SCALE DI EVITAMENTO, RELIGIONE E SUPPORTO SOCIALE. A SECONDA SCALE DI EVITAMENTO, RELIGIONE E SUPPORTO SOCIALE. A SECONDA
DEI CASI, INFATTI, L’USO PROLUNGATO DI TALI STRATEGIE POTREBBE DEI CASI, INFATTI, L’USO PROLUNGATO DI TALI STRATEGIE POTREBBE
COMPORTARE SCARSO BENESSERE, SCARSO SENSO DI EFFICACIA COMPORTARE SCARSO BENESSERE, SCARSO SENSO DI EFFICACIA
PERSONALE, FATALISMO E COMPROMISSIONE DELLA QUALITÀ DELLA PERSONALE, FATALISMO E COMPROMISSIONE DELLA QUALITÀ DELLA
VITAVITA
• AL CONTRARIO ELEVATI PUNTEGGI ALLE SCALE ATTITUDINE POSITIVA, E AL CONTRARIO ELEVATI PUNTEGGI ALLE SCALE ATTITUDINE POSITIVA, E
ORIENTAMENTO AL PROBLEMA IN GENERE RAPPRESENTANO MODALITÀ ORIENTAMENTO AL PROBLEMA IN GENERE RAPPRESENTANO MODALITÀ
FUNZIONALI ED ADATTIVEFUNZIONALI ED ADATTIVE
Stress Inoculation Training-SIT
Meichenbaum (1977)
Stress Inoculation Training-SIT
Meichenbaum (1977)
Stress Inoculation Training-
SIT
Stress Inoculation Training-
SIT• concezione transazionale dello stress e del
coping
• focus sul contesto cognitivo-
interpersonale
• gestione dello stress inteso come
processo
• obiettivo: no eliminazione dello stress
(ineliminabile), sviluppo e potenziamento di
abilità e risorse per affrontare
efficacemente lo stress e viverlo come una
sfida, senza esserne soppraffatti.
• concezione transazionale dello stress e del
coping
• focus sul contesto cognitivo-
interpersonale
• gestione dello stress inteso come
processo
• obiettivo: no eliminazione dello stress
(ineliminabile), sviluppo e potenziamento di
abilità e risorse per affrontare
efficacemente lo stress e viverlo come una
sfida, senza esserne soppraffatti.
(Meichenbaum, 1990)(Meichenbaum, 1990)
Stress Inoculation Training-
SIT
Stress Inoculation Training-
SIT• analogia con la vaccinazione: anticorpi coping skills; richiami, ecc.
• approccio sia preventivo che terapeutico
• destinatari: applicabile a popolazioni cliniche e non (atleti, operatori sanitari, insegnanti, vittime di violenza, ecc.)
• intervento sul singolo, di coppia, di gruppo
• durata: variabile. Nella maggior parte dei casi prevede 12- 15 sedute, più quelle supplementari e di estensione, che vengono progressivamente in un arco di tempo che va dai 6 ai 12 mesi
• analogia con la vaccinazione: anticorpi coping skills; richiami, ecc.
• approccio sia preventivo che terapeutico
• destinatari: applicabile a popolazioni cliniche e non (atleti, operatori sanitari, insegnanti, vittime di violenza, ecc.)
• intervento sul singolo, di coppia, di gruppo
• durata: variabile. Nella maggior parte dei casi prevede 12- 15 sedute, più quelle supplementari e di estensione, che vengono progressivamente in un arco di tempo che va dai 6 ai 12 mesi
(Meichenbaum, 1990)(Meichenbaum, 1990)
Stress Inoculation Training-
SIT
Stress Inoculation Training-
SIT• Assessment e intervento: processi
circolari e continui
• Clinico: atteggiamento socratico, modello.
• si articola in tre fasi interdipendenti,
parzialmente sovrapponibili, no sequenza
rigida:
1. CONCETTUALIZZAZIONE
2. ACQUISIZIONE DELLE ABILITÀ E
REHEARSAL
3. APPLICAZIONE E RICHIAMO
• Assessment e intervento: processi
circolari e continui
• Clinico: atteggiamento socratico, modello.
• si articola in tre fasi interdipendenti,
parzialmente sovrapponibili, no sequenza
rigida:
1. CONCETTUALIZZAZIONE
2. ACQUISIZIONE DELLE ABILITÀ E
REHEARSAL
3. APPLICAZIONE E RICHIAMO
(Meichenbaum, 1990)(Meichenbaum, 1990)
1. FASE DELLA
CONCETTUALIZZAZIONE
1. FASE DELLA
CONCETTUALIZZAZIONE• 1/3-1/6 del training
• Obiettivi:
1. Buona relazione, collaborazione
2. Raccolta d’informazioni per la definizione e comprensione del problema: colloquio, valutazione basata sull’immaginazione, automonitoraggio, assessment comportamentale, test standardizzati.
3. Valutazione delle aspettative sul training
4. Definizione obiettivi a breve e lungo termine
5. Intervento psicoeducativo orientato alla riconcettualizzazione dello stress. Proposta di un modello alternativo specifico in funzione del problema o del destinatario.
Natura transazionale dello stress e del coping. Ruolo delle cognizioni. Soggetto non vittima ma protagonista. Normalizzazione del condizione di stress. Percezione di controllo
6. Anticipazione di possibili resistenze e ricadute: inoculazione del fallimento
• 1/3-1/6 del training
• Obiettivi:
1. Buona relazione, collaborazione
2. Raccolta d’informazioni per la definizione e comprensione del problema: colloquio, valutazione basata sull’immaginazione, automonitoraggio, assessment comportamentale, test standardizzati.
3. Valutazione delle aspettative sul training
4. Definizione obiettivi a breve e lungo termine
5. Intervento psicoeducativo orientato alla riconcettualizzazione dello stress. Proposta di un modello alternativo specifico in funzione del problema o del destinatario.
Natura transazionale dello stress e del coping. Ruolo delle cognizioni. Soggetto non vittima ma protagonista. Normalizzazione del condizione di stress. Percezione di controllo
6. Anticipazione di possibili resistenze e ricadute: inoculazione del fallimento
(Meichenbaum, 1990)(Meichenbaum, 1990)
2. FASE DELL’ACQUISIZIONE
DELLE ABILITÀ DI COPING
2. FASE DELL’ACQUISIZIONE
DELLE ABILITÀ DI COPING• Obiettivo:
acquisizione di un repertorio di coping flessibile e integrato, potenziando abilità già presenti, correggendo stili disadattivi, sviluppando nuove strategie di coping
• Intervento multidimensionale:
training di rilassamento
Interventi più cognitivi: ristrutturazione cognitiva e training al problem solving, training all’autoistruzione o autodialogo giudato
• Obiettivo:
acquisizione di un repertorio di coping flessibile e integrato, potenziando abilità già presenti, correggendo stili disadattivi, sviluppando nuove strategie di coping
• Intervento multidimensionale:
training di rilassamento
Interventi più cognitivi: ristrutturazione cognitiva e training al problem solving, training all’autoistruzione o autodialogo giudato (Meichenbaum,
1990)(Meichenbaum, 1990)
3. FASE DELL’APPLICAZIONE
DELLE ABILITÀ DI COPING E
COMPLETAMENTO DEL TRAINING
3. FASE DELL’APPLICAZIONE
DELLE ABILITÀ DI COPING E
COMPLETAMENTO DEL TRAINING• Obiettivo:
generalizzazione ed implemento delle abilità acqusite
prevenzione e gestione delle ricadute e dei fallimenti
• Tecniche d’intervento:
rehearsal immaginativo e comportamentale, role playing, modeling, esposizione graduale
• Richiami e follow-up
• Obiettivo:
generalizzazione ed implemento delle abilità acqusite
prevenzione e gestione delle ricadute e dei fallimenti
• Tecniche d’intervento:
rehearsal immaginativo e comportamentale, role playing, modeling, esposizione graduale
• Richiami e follow-up(Meichenbaum, 1990)(Meichenbaum, 1990)
Progetto di ricerca
“Andamento sintomatologico periopearatorio,
stili di coping e tratti di personalità
in un campione di donne sottoposte ad interventi chirurgici ginecologici”
Progetto di ricerca
“Andamento sintomatologico periopearatorio,
stili di coping e tratti di personalità
in un campione di donne sottoposte ad interventi chirurgici ginecologici”
Considerata la grande variabilità interindividuale nel vissuto soggettivo e nel decorso clinico in riferimento ad interventi chirurgici ginecologici, conservativi e non,
il seguente studio si propone di verificare
l’esistenza di possibili correlazioni:• tra gli stili di coping e l’andamento
sintomatologico perioperatorio• tra i tratti di personalità e le
strategie di coping prevalenti
Considerata la grande variabilità interindividuale nel vissuto soggettivo e nel decorso clinico in riferimento ad interventi chirurgici ginecologici, conservativi e non,
il seguente studio si propone di verificare
l’esistenza di possibili correlazioni:• tra gli stili di coping e l’andamento
sintomatologico perioperatorio• tra i tratti di personalità e le
strategie di coping prevalenti
SCOPO SCOPO
I soggetti (N= 58) sono stati consecutivamente reclutati presso l’U.O. di Ostetricia-Ginecologia
dell’Ospedale di Carpi, al momento dalla visita precedente
all’intervento, 15-10 giorni prima del ricovero
I soggetti (N= 58) sono stati consecutivamente reclutati presso l’U.O. di Ostetricia-Ginecologia
dell’Ospedale di Carpi, al momento dalla visita precedente
all’intervento, 15-10 giorni prima del ricovero
CAMPIONE CAMPIONE
Criteri d’inclusione: • nazionalità italiana• età compresa tra i 28 e i 60
anni • livello d’istruzione non
inferiore alla licenza elementare
• sia in età fertile che in menopausa
• interventi ginecologici conservativi e non per patologie uterine ed annessiali benigne e prolassi
• modalità dell’intervento: laparotomia, laparoscopia e per via vaginale
Criteri d’esclusione:• interventi chirurgici
ginecologici per neoplasie, esami di cavità, sterilizzazione e complicazioni post-partum
Criteri d’inclusione: • nazionalità italiana• età compresa tra i 28 e i 60
anni • livello d’istruzione non
inferiore alla licenza elementare
• sia in età fertile che in menopausa
• interventi ginecologici conservativi e non per patologie uterine ed annessiali benigne e prolassi
• modalità dell’intervento: laparotomia, laparoscopia e per via vaginale
Criteri d’esclusione:• interventi chirurgici
ginecologici per neoplasie, esami di cavità, sterilizzazione e complicazioni post-partum
CAMPIONE CAMPIONE
N° soggettiN° soggetti 5858RANGERANGE 28-5828-58
MEDIAMEDIA(DS)(DS)
41,8641,86(± (± 8,688,68
))
CONSERVATIVICONSERVATIVIFreqFreq
. . (%)(%)
3030(51,7)(51,7)
NON NON CONSERVATICONSERVATI
VIVI
FreqFreq. .
(%)(%)
2828(48.3)(48.3)
ISTERECTOMIAISTERECTOMIATotale/subtotaleTotale/subtotale
FreqFreq. .
(%)(%)
2323(39,7)(39,7)
Interventi senza Interventi senza asportazione asportazione
dell’uterodell’utero
FreqFreq. .
(%)(%)
35 35 (60,3)(60,3)
Età
Tip
olo
gia
d
’in
terv
en
to
MATERIALI e METODI MATERIALI e METODI
Symptom Questionnaire (SQ) di Fava e Kellner
test di stato, composto di 92 item a risposta dicotomica, 4
scale principali
(ANSIA, DEPRESSIONE, SINTOMI SOMATICI E OSTILITÀ) e 8
sottoscale
somministrato in tre diversi momenti:
15 giorni prima dell’intervento, forma settimanale (SQ1),
il giorno prima (SQ2) ), forma giornaliera
al momento della dimissione (SQ3), forma giornaliera
Symptom Questionnaire (SQ) di Fava e Kellner
test di stato, composto di 92 item a risposta dicotomica, 4
scale principali
(ANSIA, DEPRESSIONE, SINTOMI SOMATICI E OSTILITÀ) e 8
sottoscale
somministrato in tre diversi momenti:
15 giorni prima dell’intervento, forma settimanale (SQ1),
il giorno prima (SQ2) ), forma giornaliera
al momento della dimissione (SQ3), forma giornaliera
Valutazione dell’andamento sintomatologico
perioperatorio
Valutazione dell’andamento sintomatologico
perioperatorio
MATERIALI e METODI MATERIALI e METODI
Sixteen Personality Factors Questionnaire – 5a
edizione
(16 PF-5) di Cattel (2000)
composto di 185 item a scelta obbligata con tre alternative di
risposta
misura 16 dimensioni o tratti stabili di personalità (fattori
primari), bipolari e relativamente indipendenti + 5 fattori
globali
somministrato 15 giorni prima dell’intervento
Sixteen Personality Factors Questionnaire – 5a
edizione
(16 PF-5) di Cattel (2000)
composto di 185 item a scelta obbligata con tre alternative di
risposta
misura 16 dimensioni o tratti stabili di personalità (fattori
primari), bipolari e relativamente indipendenti + 5 fattori
globali
somministrato 15 giorni prima dell’intervento
Valutazione dei tratti stabili di personalitàValutazione dei tratti stabili di personalità
FATTORE Punteggi da 1 a 3
sten Punteggi da 8 a 10 sten
A ESPANSIVITÀ riservato,
impersonale, distaccato
espansivo, disinvolto, attento agli altri
B RAGIONAMENTO concreto astratto
C STABILITÀ
EMOZIONALE
reattivo, instabile, emozionalmente
mutevole
emozionalmente stabile, maturo, adattabile
E DOMINANZA remissivo,
cooperativo, evita i conflitti
dominante, energico, assertivo
F VIVACITÀ serio, misurato,
accurato vivace, esuberante, spontaneo
G COSCIENZIOSITÀ opportunista, non rispetta le regole
coscienzioso, ligio al dovere
H AUDACIA SOCIALE
timido, pavido, timoroso
socialmente audace, intraprendere, temerario, sfrontato, avventuroso
I SENSIBILITÀ utilitarista, non sentimentale, materialista
sensibile, esteta, sentimentale, romantico
L VIGILANZA fiducioso, non
sospettoso, accettante vigile, sospettoso, scettico, circospetto
M ASTRATTEZZA
pratico, aderente alla realtà, realista, orientato alla
soluzione
astratto, fantasioso, ideativo, orientato verso le idee
N PRUDENZA sincero, schietto, franco, genuino
prudente, discreto, guardingo, chiuso
O APPRENSIVITÀ sicuro di sè,
soddisfatto, tranquillo apprensivo, insicuro, preoccupato
Q1 APERTURA AL
CAMBIAMENTO tradizionalista, conservatore
aperto al cambiamento, sperimentatore
Q2 FIDUCIA IN SÈ dipendente dal
gruppo, affiliativo fiducioso di sè, solitario, individualista
Q3 PERFEZIONISMO tollerante il disordine,
approssimativo, flessibile
perfezionista, autodisciplinato, organizzato
Q4 TENSIONE rilassato, placido,
paziente teso, energico, impaziente, motivato
FATTOREFATTORE PunteggioPunteggioda 1 a 3 stenda 1 a 3 sten
PunteggioPunteggioda 8 a 10 stenda 8 a 10 sten
EXEXestroversionestroversion
ee
introverso, introverso, socialmente socialmente
inibitoinibito
estroverso, estroverso, socialmente socialmente participativoparticipativo
AXAXansietàansietà
imperturbabile, imperturbabile, bassa ansietàbassa ansietà
ansioso, alta ansioso, alta ansietàansietà
TMTMdurezzadurezza
ricettivo, aperto, ricettivo, aperto, intuitivointuitivo
duro, risoluto, duro, risoluto, bassa empatiabassa empatia
ININindipendenzindipendenz
aa
acconidiscendentacconidiscendente, piacevole, e, piacevole,
altruistaaltruista
indipendente, indipendente, persuasivo, persuasivo,
volitivovolitivo
SCSCautocontrollautocontroll
oo
impulsivo, segue impulsivo, segue gli istintigli istinti
Controllato, Controllato, inibisce gli istintiinibisce gli istinti
MATERIALI e METODI MATERIALI e METODI
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)
di Carver, Scheier e Weintraub (1989)
Valutazione di 15 strategie di coping distinte in
strategie focalizzate sul problema, sull’emozione e
potenzialmente disadattive + 5 fattori principalicomposto di 60 item, 4 per ciascuna delle 15 scale e 5 fattori
principali
Modalità di risposta scala likert sulla frequenza
somministrato 15 giorni prima dell’intervento
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)
di Carver, Scheier e Weintraub (1989)
Valutazione di 15 strategie di coping distinte in
strategie focalizzate sul problema, sull’emozione e
potenzialmente disadattive + 5 fattori principalicomposto di 60 item, 4 per ciascuna delle 15 scale e 5 fattori
principali
Modalità di risposta scala likert sulla frequenza
somministrato 15 giorni prima dell’intervento
Valutazione degli stili di coping prevalentiValutazione degli stili di coping prevalenti
Andamento sintomatologico:
SQ-mediane
Andamento sintomatologico:
SQ-mediane
0
2
4
6
8
10
12
SQ1 SQ2 SQ3
ansia depressione sintomi somatici ostilità
Valo
re s
og
lia
Profilo medio di personalità:
16 PF5-mediane
Profilo medio di personalità:
16 PF5-mediane
PROFILO MEDIO 16 PF-5
6
4
7
5
4
6
5 5
6
4
6 6
4
6
7
6
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
A B C E F G H I L M N O Q1 Q2 Q3 Q4
ste
n
Stili di coping prevalenti:
COPE-mediane
Stili di coping prevalenti:
COPE-mediane
1
3
5
7
9
11
13
15
attiv
ità
pian
if
sopp
ress
cont
enimric
inf
ric co
mpr
sfogo
reinterp
acce
tazrelig
umor
ismo
nega
zione
dist
comp
dist
men
t
alcol-d
ro
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
ATTIVITÀ
+ depressione-SQ3*
+ sintomi somatici-SQ3*
+ assenza di benessere fisico/affaticamento-SQ3*
P < 0.05*
P < 0.01**
PIANIFICAZIONE
+ sintomi somatici-SQ3*
+ lamentela somatica-SQ3*
+ assenza di benessere fisico/affaticamento-SQ3*
SOPPRESSIONE ATTIVITÀ COMPETITIVE
+ ansia e ansietà–SQ1*
+ incapacità ad essere contento-SQ1**
- mancanza di buona disposizione verso gli altri-SQ2*
+ depressione-SQ2* e SQ3*
+ sintomatologia depressiva-SQ3*
+ assenza di benessere fisico/affaticamento-SQ3*
STR
ATEG
IE F
OC
ALIZ
ZA
TE S
UL
PR
OB
LEM
A
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
CONTENIMENTO
- ostilità-SQ2**
- mancanza di buona disposizione verso gli altri-SQ2*
+ depressione, lamentela depressiva e incapacità ad essere contento -SQ3*
P < 0.05*
P < 0.01**
RICERCA D’INFORMAZIONI
- ostilità e sintomi d’irritabilità–SQ1*
+ depressione-SQ2*
+ sintomi somatici-SQ3*
+ assenza di benessere fisico/affaticamento-SQ3*
STR
ATEG
IE F
OC
ALIZ
ZA
TE S
UL
PR
OB
LEM
A
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
RICERCA DI COMPRENSIONE
+ depressione** e sintomi depressivi* -SQ2
+ sintomi somatici e lamentela organica-SQ2**
P < 0.05*
P < 0.01**
SFOGO
+ ansia-SQ1* *, ansia (A-a)-SQ2**, ansia (a)-SQ3*
+ depressione (D-d)-SQ1** e SQ2** e sintomi depressivi-SQ3*
+ incapacità a rilassarsi- SQ1e SQ2**
+ incapacità ad essere contento- SQ1**
+ ostilità (O-o)- SQ2**
+ sintomi somatici (S-s)-SQ2*
+ mancanza di buona disposizione verso gli altri-SQ2**
STR
ATEG
IE F
OC
ALIZ
ZA
TE
SU
LL’E
MO
ZIO
NE
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
REINTERPRETAZIONE POSITIVA E CRESCITA
- Mancanza di buona disposizione verso gli altri-SQ2* e SQ3**
- ostilità-SQ3**
+ assenza di benessere fisico-SQ3*
P < 0.05*
P < 0.01**
ACCETTAZIONE
+ depressione-SQ1*
+ incapacità ad essere contento- SQ1**
- sintomi somatici-SQ3*
STR
ATEG
IE F
OC
ALIZ
ZA
TE
SU
LL’E
MO
ZIO
NE
UMORISMO - Mancanza di buona disposizione verso gli altri-SQ1*
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQNEGAZIONE - Lamentela somatica (S e s)-SQ1**
P < 0.05*
P < 0.01**
DISTACCO COMPORTAMENTA
LE
+ depressione (D** e d*)-SQ1
+ sintomi somatici (S e s)-SQ1**
+ assenza di benessere fisico/affaticamento-SQ1*
STR
ATEG
IE P
OTEN
ZIA
LM
EN
TE
DIS
AD
ATTIV
E
DISTACCO MENTALE
- mancanza di buona disposizione verso gli altri-SQ1* e SQ3*
+ lamentela somatica (S e s)-SQ2*
+ sintomi depressivi-SQ2*
- ostilità (O** e o)-SQ3
USO DI ALCOL/DROGHE
+ ansia (A e a)-SQ1*
+ lamentela somatica (s)-SQ1*
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
Risultati: correlazioni non parametriche “ rho di Spearman”
COPE e SQ
SUPPORTO SOCIALE
+ depressione -SQ1*
+ ansia e incapacità a rilassarsi-SQ2*
+ depressione (D e d)-SQ2**
+ lamentela somatica (S* e s**)-SQ2
P < 0.05*
P < 0.01**
FA
TTO
RI
PR
INC
IPA
LI
EVITAMENTO
+ depressione (D e d)-SQ1*
+ ansietà- SQ1*
+ sintomi somatici (S e s)-SQ1**
+ assenza di benessere fisico/affaticamento-SQ1*
+ ostilità-SQ2*
ATTITUDINE POSITIVA
- mancanza di buona disposizione verso gli altri-SQ2*
+ depressione (D e d)-SQ3*
Risultati: correlazioni non parametriche
16PF-5 e COPE
Risultati: correlazioni non parametriche
16PF-5 e COPEA - ESPANSIVITÀ
+ Reinterpretazione*
+ Distacco comportamentale*
B - RAGIONAMENTO
- Negazione*
- Distacco comportamentale*
C – STABILITÀ EMOZIONALE
- Distacco comportamentale*
F – VIVACITÀ - contenimento*
P < 0.05*
P < 0.01**
Risultati: correlazioni non parametriche
16PF-5 e COPE
Risultati: correlazioni non parametriche
16PF-5 e COPE
G - COSCIENZIOSITÀ
+ contenimento*
+ ricerca d’informazioni*
+ religione*
- distacco comportamentale*
+ attitudine positiva*
H - AUDACIA SOCIALE
- contenimento*
N – PRUDENZA
+ contenimento*
- ricerca di comprensione*
- sfogo**
- supporto sociale**
P < 0.05*
P < 0.01**
Risultati: correlazioni non parametriche
16PF-5 e COPE
Risultati: correlazioni non parametriche
16PF-5 e COPE
L - VIGILANZA+ negazione**
+ evitamento*
M - ASTRATTEZZA
+ distacco comportamentale**
+ alcol-droghe*
+ evitamento**
Q2 – FIDUCIA IN SE’
+ negazione**
+ distacco comportamentale*
P < 0.05*
P < 0.01**
Risultati: correlazioni non parametriche
16PF-5 e COPE
Risultati: correlazioni non parametriche
16PF-5 e COPE
Q3 - PERFEZIONISMO
+ contenimento*
Q4- TENSIONE
- distacco ricerca d’informazioni*
+ negazione*
+ distacco comportamentale*
+ evitamento*
P < 0.05*
P < 0.01**
Discussione Discussione Si sono evidenziate associazioni
significative tra:
• tratti stabili di personalità e stili di
coping
• stili di coping e sintomatologia riferita
prima e dopo l’intervento Piano correlazionale: no relazioni di
causa-effetto, semplici
covariazioni Si è evidenziato come determinati tratti di
personalità si associno a stili di coping
prevalenti Si è evidenziato come l’impiego di
determinate strategie di coping correli con
la sintomatologia riferita nel periodo
perioperatorio
Si sono evidenziate associazioni
significative tra:
• tratti stabili di personalità e stili di
coping
• stili di coping e sintomatologia riferita
prima e dopo l’intervento Piano correlazionale: no relazioni di
causa-effetto, semplici
covariazioni Si è evidenziato come determinati tratti di
personalità si associno a stili di coping
prevalenti Si è evidenziato come l’impiego di
determinate strategie di coping correli con
la sintomatologia riferita nel periodo
perioperatorio
BibliografiaBibliografia• Amirkhan, J.H. (1990). A factor analitically derived measure of
coping: The Coping Strategy Indicator. Journal of Personality and Social Psychology, 59, 1066-1071
• Brandtstädter, J. (1992). Personal control over development: Implications of self-efficacy. In R. Schwarzer R (Ed.), Self-efficacy: Thought Control of Action. Washington: Hemisphere.
• Busjahn, A., Faulhaber, H., Freier, K., & Luft, F. C. (1999). Genetic and environmental influences of coping styles: a twin study. Psychosomatic Medicine, 61, 469-475.
• Conti, L. (2006). Repertorio delle scale di valutazione in psichiatria (Ed). Fierenze: SEE.
• DeLongis, A. & Holtzman, S. (2005). Coping in context: the role of stress, social support, and personality in coping. Journal of Personality, 73 (6), 1633-1656.
• Endler, N.S., Parker, J.D.A. (1990). Multidimensional assessment of coping: A critical evaluation. Journal of Personality and Social Psychology, 58, 844-854.
• Feifel, H., Strack, S. (1989). Coping with conflict situations: Middle-aged and elderly men. Psychol Aging, 4, 26-36
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BibliografiaBibliografia
• Folkman, S., Lazarus, R.S. (1988). Manual for the Ways of Coping
Questionnaire. Palo Alto: Consulting Psychologists Press.
• Greenglas ,E., Schwarzer, R., et al. (1999). The Proactive Coping
Inventory (PCI): A multidimensional research instrument. Paper
presented at the 20th International Conference of the Stress and
Anxiety Research Society (STAR), Cracow, July 12-14, 1999.
• Krohne, H.W. (1993). Vigilance and cognitive avoidance as
concepts in coping research. In H.W. Krohne (Ed.), Attention and
Avoidance: Strategies in Coping with Aversivness. Seattle: Hogrefe
& Huber.
• Krohne, H.W. et al. (2000). The assessment of dispositional
vigilance and cognitive avoidance: factorial structure,
psychometric properties and validity of the Mainz Coping
Inventory. Cognitive Therapy and Research, 24 (3), 297-311.
• Lazarus, R.S., Folkman, S. (1984). Stress, Appraisal and Coping.
New York: Springer.
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BibliografiaBibliografia• Meichenbaum, D. (1990). Al termine dello stress. Prevenzione e
gestione secondo l’approccio cognitivo-comportamentale. Trento:
Erikson
• Miller, S.M. (1987). Monitoring and blunting: Validation of a
questionnaire to assess styles of information seeking under threat.
Journal of Personality and Social Psychology, 52 (2), 345-353.
• Pancheri, P. (1979). Stress emozioni e malattia. Introduzione alla
medicina psicosomatica. Milano: Arnoldo Mondadori Editore.
• Pruneti, C. (2004).Manuale di diagnostica e clinica
psicologica.Analisi e valutazione multidimansionale del
comportamento umano. Parma: Santa Croce.
• Sanavio, E., Sica, C. (1999). I test di personalità. Inventari
equestionari. Bologna: Il Mulino.
• Schwarzer, R. & Schwarzer, C. (1996). A critical survey of coping
instruments. In M. Zeidner, N.S. Endler (Eds), Handbook of Coping.
New York: Wiley.
• Zani, B. & Cicognani, E. (2000). Psicologia della salute. Bologna: il
Mulino.
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