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liceolinguisticocesena
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Enea, protetto da Poseidone, il quale gli aveva predetto la fondazione di una nuova stirpe, riesce a salvarsi dalla città di Troia distrutta, dopo 10 anni di assedio, dai Greci. La sua terra è in fiamme ma egli non è in pericolo e porta con sé al riparo suo padre Anchise e il figlio Ascanio. Nel suo lungo peregrinare, arriva a Cartagine dove incontra Didone, la quale, giovane e vedova, s’innamora del figlio di Venere (Enea). Questi, durante una battuta di caccia, si rifugiano in una caverna a causa di un temporale e si uniscono in un vincolo d’amore che la donna pensa eterno. Così Didone spezza il suo giuramento di fedeltà fatto al marito defunto Sicheo rinunciando al proprio pudore per l’amore verso Enea. Anche Enea brucia d’amore e dimentica la sua missione sino a quando Giove manda Mercurio a ricordargliela e l’eroe ubbidisce al volere del Fato abbandonando l’amante. Disperata e presa dalla vergogna, Didone si toglie la vita con la spada di Enea e viene bruciata nella pira insieme agli oggetti ricevuti dall’eroe.
Enea abbandona Didone
Giove manda Mercurio da Enea per ricordargli la sua missione civilizzatrice ed Enea decide di obbedire al fato. Venuta a sapere ciò, Didone inizialmente aggredisce Enea con parole piene di rabbia, in seguito lo supplica senza ottenere risultati. Infatti l’eroe lascia la regina con indifferenza.
“Perfido, e tu speravi persino di nascondere
tanto male e partire dalla mia terra in silenzio?
Non ti trattiene il nostro amore, la mano
che un giorno ti fu concessa, Didone che sta per morire di morte crudele?”
“Regina non sarò io a negareche hai tanti meriti quanti
puoi contarne a parole,e non mi scorderò di te finché
lo spiritoreggerà queste membra,
finché mi ricorderò di me stesso. Ma ascolta. Io
non sperai di nascondertiquesta fuga, credilo pure, e
del resto maiti tenni discorsi di nozze o
pensai di sposarti.”
La furia di Didone
La razionalità di Enea
Enea incontra Didone nell’Ade
Enea, in seguito all’apparizione del Enea, in seguito all’apparizione del padre in sogno, scende nell’Averno padre in sogno, scende nell’Averno accompagnato dalla Sibilla. Incontra accompagnato dalla Sibilla. Incontra così Didone ma questa volta la così Didone ma questa volta la situazione si ribalta: Enea la situazione si ribalta: Enea la supplica chiedendole invano perdono supplica chiedendole invano perdono ma questa impassibile si rifugia ma questa impassibile si rifugia presso l’ombra del marito Sicheo. presso l’ombra del marito Sicheo.
“Ella, rivolta altrove, teneva gli occhi fissi al suolo, e il volto immobile all’intrapreso discorso, più che se fosse dura selce o roccia marpesia. Infine si strappò di lì, e fuggì ostile nel bosco pieno d’ombra, dove l’antico sposo Sicheo le corrisponde l’affanno e ne uguaglia l’amore.”
“-Ferma il passo, non sottrarti al mio sguardo. Chi fuggi? Per volere del fato, questa è l'ultima volta che ti parlo.- Enea piangeva, e con tali parole calmava l'anima, che ardeva e guardava torva.”
Reazione Didone
Supplica di Enea
Infelice (infelix): “in” prefisso privativo“fe” fecondità, feto, fertilità.
Amore ardente (fiamma): Didone brucia d’amore e infrange il patto di fedeltà verso il marito defunto.
Pudore (pudor): Didone rinuncia al proprio pudor ovvero infrange le leggi della propria moralità.
Esule: come Enea, Didone è costretta a fuggire dalla propria patria.
Travagliato (profugus): Enea è costretto a obbedire alla volontà del fato.
Perfido (per fides):“per” al di là“fides” fedeltà.
Pio (pius): devozione per la famiglia, la patria e gli dei.
Eroe (virum): da Enea discenderà una nuova civiltà che renderà grande Roma.
Didone Enea
Sorrentino FrancescaFantini Gloria
Gregori FedericaBaiardi Elena