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con il patrocinio di 1 Università degli Studi di Siena MASTER Universitario di I LIVELLO in COMUNE CULTURA POLITICA. COMPETENZE E PROCESSI PER LA CITTADINANZA ATTIVA Anno Accademico 2010/2011 Programma Facoltà di Lettere e Filosofia Viale Cittadini 33 52100 Arezzo

Comune cultura politica. competenze e processi per la cittadinanza attiva

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Programma del Master di I livello dell'Università di Siena sede di Arezzo Comune cultura politica. competenze e processi per la cittadinanza attiva. Riflessione sullo scenario

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Università degli Studi di Siena

MASTER Universitario di I LIVELLO in COMUNE CULTURA POLITICA.

COMPETENZE E PROCESSI PER LA CITTADINANZA ATTIVA

Anno Accademico 2010/2011

Programma

Facoltà di Lettere e Filosofia Viale Cittadini 33

52100 Arezzo

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PRESENTAZIONE

Il fatto di avere e di esercitare la possibilità di partecipare alle decisioni collettive che influiranno sulle nostre azioni o sulle condizioni delle nostre azioni, promuove lo sviluppo della capacità di riflettere sui nostri bisogni in relazione ai bisogni altrui, di interessarci del rapporto che altri hanno con le istituzioni sociali, di ragionare e di discutere in modo dialettico e persuasivo, e così via. Solo tale tipo di partecipazione, inoltre, può darci il senso di essere in un rapporto attivo con le istituzioni e i processi sociali, il senso che le relazioni sociali non sono fissate dalla natura ma si possono inventare e modificare. Le virtù del cittadino si possono coltivare solo esercitandole

(Iris Marion Young, Le politiche della differenza, 1996, p. 118)

Dalle giurie dei cittadini ai bilanci partecipativi, dai consigli dei ragazzi ai forum dei giovani, dall’Agenda 21 ai sondaggi deliberativi, sono vari gli strumenti di democrazia utilizzabili per coinvolgere direttamente i cittadini nelle decisioni pubbliche e su problemi collettivi. Negli ultimi anni infatti, le istituzioni locali e nazionali si sono dotate di norme (in Toscana la Legge Regionale 69 del 2007) per sviluppare processi che vengono definiti di cittadinanza attiva.

Per promuovere e gestire questi processi di partecipazione democratica c’è però bisogno di professionalità specifiche, oltre che di far acquisire competenze a insegnanti, formatori, politici, sindacalisti, dipendenti pubblici, imprenditori e soggetti impegnati nel volontariato. Per questo l’Università di Siena ha deciso di organizzare un nuovo master sulla Comune cultura politica e la cittadinanza attiva.

La crescente diversità dei gruppi sociali causa disorientamento nella vita quotidiana delle persone. Le grandi ideologie si sono indebolite e le organizzazioni complesse sono frantumate in strutture spesso eterogenee e autoreferenziali. È diffusa la sensazione della mancanza di unità sociale e di intese su questioni importanti.

Quali elementi culturali possono essere comuni a persone diverse, in modo che si integrino in una società equilibrata e, come cittadini, governino democraticamente se stessi? Può essere sviluppata una comune cultura politica come elemento costitutivo della cittadinanza attiva di vari gruppi di persone?

Individuando gli elementi culturali e procedurali comuni ai diversi gruppi sociali presenti nella nostra società si può non solo favorire l’integrazione ma anche sviluppare una comune cultura politica, elemento costitutivo della cittadinanza attiva».

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SCENARIO

Molti fenomeni, più o meno recenti, pongono sfide alla democrazia: l’aumento delle diseguaglianze e delle ingiustizie, la difficile governabilità delle società pluraliste, l’intolleranza, la moltiplicazione dei codici di comunicazione derivanti da mondi vitali differenti (Habermas 1986). L’origine della crisi è di solito indicata nella difficoltà, o nell’incapacità delle democrazie di far fronte alle aspettative crescenti di un numero sempre più ampio di individui nei confronti dell’accesso a risorse materiali e simboliche. Secondo Beck (2001) e Giddens (2000), la crisi delle democrazie è una crisi di sovraccarico o di legittimazione: l’applicazione di tecnologie sempre più potenti, in un contesto sociale in cui l’individuo è sempre più autonomo e consapevole, ha determinato problemi ambientali e tecnologici e una relativa crisi istituzionale; l’applicazione, sempre più estesa, dei princìpi universalistici ha fatto emergere richieste sempre più ampie di tutela e difesa delle differenze culturali, etniche, religiose o di genere, le quali hanno determinato un’agenda politica troppo estesa e una crisi della sfera pubblica borghese: “Precisely because of the successful inclusion of ever more citizens (…) the conflicts inherent in wide pluralism challenge the institutional framework that made this inclusion possibile”1 (Bohman 2003, 101).

Governance e globalizzazione sono i due principali esiti di quella che viene definita svolta

postdemocratica (Mastropaolo 2001, 1620), la quale accentua il problema del legame tra legittimità ed efficacia-efficienza. La fiducia dei cittadini nei decisori e la loro effettiva possibilità di contare nelle scelte si indebolisce senza che a ciò corrisponda un rafforzamento dell’efficienza; a questo si aggiunge il peggioramento delle condizioni ambientali, l’incremento delle diseguaglianze dentro e tra le nazioni, i dubbi benefici in termini di efficacia, qualità e innovazione apportati dalla privatizzazione dei servizi e l’aumento dell’autoregolazione dei mercati, l’inadeguatezza di un approccio centrato su individuo, proprietà privata e negoziazione degli interessi di fronte a conflitti quali quello sull’aborto, la procreazione assistita, l’eutanasia, il riconoscimento dei diritti culturali, religiosi: conflitti che evidenziano divergenze profonde sulle esperienze di vita e sui valori disgregando la cultura politica.

Se, da una parte, la democrazia si sta sviluppando verso modalità che facilitano processi di

partecipazione e di inclusione, aprendo i confini tra la sfera privata e la sfera pubblica, dall’altra assistiamo alla mancanza di regole di comunicazione e di procedure che consentono di partecipare attivamente a tali processi, argomentando ed esponendo le proprie pretese di validità. Se tutto ciò rende più complesso e faticoso il processo di formazione delle opinioni e delle decisioni collettive, diventa ancora più vitale che tutti gli individui siano messi nelle condizioni di esercitare realmente la loro cittadinanza.

Alcune posizioni teoriche sostengono che se sono stabilite condizioni possibilitanti (spazi

pubblici di libera discussione, parità di accesso allo spazio pubblico, nessun limite alle questioni da argomentare), il contesto democratico orienta gli individui alla riflessione ed all’interazione in un senso che è più logico (Gutman, Thompson 1996), razionale (Benhabib 2005), auto-critico (Dryzek 2000) ed orientato verso il bene comune (Cohen 1997). Il presupposto è che, anche se gli individui non hanno sviluppato completamente le competenze necessarie di partenza, hanno comunque le abilità per partecipare al processo decisionale e sviluppare prontamente tali competenze: la questione non è tanto

1 Proprio grazie alla riuscita inclusione di un numero crescente di cittadini, i conflitti inerenti a un ampio pluralismo sfidano il quadro istituzionale che ha reso possibile tale inclusione.

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come la democrazia (ridefinita soprattutto in termini deliberativi e discorsivi) potrebbe far prendere le decisioni migliori ai partecipanti, ma, soprattutto, come la deliberazione potrebbe rendere i cittadini migliori. Emerge il valore educativo della democrazia deliberativa.

La democrazia deliberativa può educare ad una comune cultura politica ovvero creare quelle

condizioni favorevoli affinché gli individui sperimentino gli esiti positivi possibili di un incontro con l’altro. Significa incrementare e sviluppare competenze di comunicazione, di interazione, di discussione. Sono competenze critiche, conoscitive, cognitive che consentono una piena cittadinanza attiva. Il concetto di comune cultura politica può costituire uno strumento per riconoscere, descrivere e interpretare nuove situazioni e realtà sociali, tendenze controfattuali inaspettate di individui che raggiungono intese e riescono ad elaborare problematiche in grado di “influenzare” l’agenda politica. Tale comune cultura politica è l’insieme di procedure, condizioni di libera discussione e competenze deliberative, che permettono interazioni fondate sul riconoscimento reciproco, l’inclusione dell’altro e la condivisione consapevole di norme, valori e contenuti anche culturali (proprio perché prodotti intersoggettivamente).

Il senso dell’educazione a tale cultura ha il significato di una formazione che motivi, attivi e

tuteli. Al centro di questa idea vi è, dunque, una concezione della democrazia di tipo partecipativo e deliberativo, che si qualifica in primo luogo come apprendimento delle procedure e delle dinamiche del confronto politico-istituzionale. L’educazione ad una comune cultura politica rimane un obiettivo perseguibile in diversi ambiti della società: nella società civile, nella sfera delle istituzioni politiche democratiche e nella scuola.

Di fronte a situazioni problematiche, che pongono sfide al sistema democratico, si può generare

una consapevolezza della necessità di imparare nuovi modi di risposta a queste crisi nella sfera pubblica. La presa di coscienza di un cambiamento profondo della base prepolitica dell’integrazione dei cittadini, del ruolo della sfera pubblica, della convivenza civile (spesso forzata e conflittuale tra individui profondamente diversi per tradizione e cultura), spinge a ridefinire strumenti teorici ed operativi utili per affrontare la questione di come definire e sviluppare una cultura politica comune attraverso processi deliberativi. Bibliografia di riferimento

Beck U., La società globale del rischio, Asterios Editore, Trieste, 2001. Benhabib S., La rivendicazione dell’identità culturale. Eguaglianza e diversità nell’era globale, il Mulino, Bologna, 2005 Bohman J., “Reflexive Public Deliberation”, in Philosophy & Social Criticism, 29, 1: 85–105, 2003. Dryzek J., Deliberative Democracy and Beyond, Oxford University Press, Oxford, 2000. Giddens A., Il mondo che cambia. Come la globalizzazione ridisegna la nostra vita, il Mulino, Bologna, 2000. Gutmann A., Thompson D., Democracy and Disagreement, Harvard University Press, Cambridge MA, 1996. Mastropaolo A., “Democrazia, postdemocrazia, neodemocrazia: tre paradigmi a confronto”, in Rivista di diritto

pubblico comparato ed europeo, 4: 1612-1635, 2001. Cohen J., “Deliberation and Democratic Legitimacy”, in Bohman, J. e Rehg, W. (a cura di), Deliberative Democracy.

Essays on Reason and Politics, MIT Press, Cambridge MA, pp. 67-92, 1997. Spinella Dell’Avanzato Segreteria scientifica/organizzativa e tutor Master Comune cultura politica

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OBIETTIVI I principali obiettivi del Master sono:

creare specialisti in formazione culturale e comunicazione pubblica, capaci di favorire e promuovere competenze personali e sociali per la partecipazione democratica fondata sulla condivisione di regole procedurali del discorso pubblico. Tali figure appaiono necessarie in funzione della progressiva diffusione di procedure della democrazia deliberativa;

abilitare docenti, formatori e operatori di istituzioni sociali e politiche anche ad educare alla

comune cultura politica ed alla cittadinanza democratica, sia nelle istituzioni scolastiche e universitarie, sia nella società civile attraverso eventi culturali e interazioni fra cittadini;

definire la comune cultura politica necessaria nelle relazioni sociali fra gruppi diversi.

Tra i principali obiettivi formativi:

- Formare personale di alto profilo culturale capace di interpretare la complessità dei processi di mutamento sociale e politico in atto nella società contemporanea e dunque in grado di definire in termini progettuali ed operativi attività efficaci nell’ambito di enti pubblici e privati;

- Puntare verso una professionalizzazione di alcune categorie; - Integrare figure e costruire un linguaggio comune intorno ai temi proposti per risolvere e

gestire situazioni di complessità sociale e di diversità culturale, etnica, religiosa;

-- Sviluppare capacità di mettere a fuoco le esigenze formative e organizzative del contesto di riferimento;

-- Sviluppare capabi l i t i e s e competenze procedurali, comunicative, deliberative per una

cultura politica comune: : competenze comunicative mirate all’intesa, competenze di costruzione di legami (reticoli sociali), capacità di riflettere e ridefinire valori e scelte etiche, capacità di intervenire in un dibattito pubblico, competenze di produzione e gestione di innovazione, competenze di progettualità, competenze di autoriflessività e valutazione realistica di se, competenze di uso dell’informalità e della personalizzazione, competenze di autoaggiornamento per apprendere dall’esperienze;

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L’attenzione è rivolta ad un insieme di competenze e procedure comunicative che rendano

capaci di confrontare ed integrare posizioni diverse e di definire, in termini progettuali ed operativi, attività efficaci nell’ambito di enti pubblici e privati.

Attraverso un percorso didattico di carattere interdisciplinare (sociologia, scienza politica, sociologia della formazione professionale, sociologia dei processi culturali, teoria e tecniche delle comunicazione pubblica, storia delle dottrine politiche, politiche sociali), basato su attività di laboratorio e di stage/tirocinio, si intende sviluppare le capacità interpretative dei principali fenomeni sociali, politici ed economici (globalizzazione, crisi dello stato nazione, trasformazioni della democrazia, deficit di accountability degli enti pubblici, multiculturalismo, disgregazione della cultura di base condivisa) con la possibilità anche di progettare efficaci interventi di educazione alla cittadinanza attiva.

La collaborazione tra Università ed Enti di riferimento rende possibili attività di stage con la finalità

di collegare l’ambito della didattica frontale all’esperienza quotidiana realizzata nei diversi contesti lavorativi e professionali.

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MODALITÀ DI SVOLGIMENTO E INFORMAZIONI UTILI

Il Master di I livello conferisce 60 CFU per un complessivo di 1500 ore tra lezioni magistrali, laboratori, focus tematici, workshop, tirocinio/stage, valutazioni in itinere, tesi finale, discussione e studio individuale.

La didattica si svolgerà da novembre 2010 a luglio 2011 con cadenza quindicinale, il venerdi mattina (9.30/13.30), pomeriggio (14.30/18.30) e il sabato mattina (9.30/13.30) prevalentemente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, Viale Cittadini, 33, Arezzo. In date da concordare, Oxfam Italia metterà a disposizione i propri locali per le docenze e/o laboratori e lavori di gruppo.

La didattica frontale ha un carico complessivo di 204 ore corrispondenti a 40 CFU. La didattica sarà articolata in lezioni magistrali, focus tematici (approfondimenti di concetti o questioni), workshop (incontri formativi monotematici dove si discute su uno specifico tema e sono composti da una parte teorica di docenza e una pratica di laboratorio ossia casi di studio, esperienze, ricerche empiriche e lavori di gruppo e discussione su saggi o testi di riferimento indicati dal docente), laboratori (casi di studio, esperienze, ricerche empiriche e lavori di gruppo e discussione su saggi o testi di riferimento indicati dal docente), simulazioni (progettazione). In generale ogni docenza sarà comunque organizzata in una parte di lezione teorica e una pratica di laboratorio/lavori di gruppo su saggi o testi di riferimento indicati dal docente

Il calendario della didattica potrà subire alcune variazioni mantenendo tuttavia i temi e le questioni centrali per ogni singolo modulo. Sarà inoltre possibile prevedere alcune docenze aggiuntive su temi ulteriori, in base anche alle indicazioni degli iscritti.

Su approvazione degli iscritti alcuni workshop e/o lezioni del master potranno essere aperte a uditori esterni, prevalentemente dirigenti scolastici e docenti delle scuole o altri stakeholder della società (associazioni volontariato, istituzioni pubbliche, ecc…), per favorire una discussione comune sui temi dell’educazione alla cittadinanza e della creazione e condivisione di una comune cultura politica. Obiettivo principale sarà quello di integrare professionalità diverse e costruire un linguaggio comune intorno ai temi proposti per risolvere e gestire situazioni di complessità sociale.

Il 15 gennaio 2011, dopo la lezione del sabato mattina, si svolgeranno dei colloqui individuali con gli iscritti per definire il tema e/o progetto di tesi e il percorso di tirocinio/stage da attivare.

I tirocini/stage hanno un carico di 4 CFU e si svolgeranno presso enti pubblici e privati. In base alle indicazioni e interessi degli iscritti sarà individuata la sede più idonea per lo svolgimento. I mesi di tirocinio saranno plausibilmente da giugno/luglio a settembre 2011. Gli iscritti che già operano all’interno di enti pubblici o privati possono svolgere attività di tirocinio presso la

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stessa sede lavorativa, anche sviluppando un tema e/o un progetto che abbia una ricaduta nell’ambito lavorativo di riferimento.

La tesi finale sarà discussa nel mese di ottobre 2011 ed ha un carico di 6 CFU. Al termine del percorso sarà consegnata una certificazione autenticata di frequenza al Master. Sono previsti incontri individuali durante il Master per definire il tema/progetto di tesi.

Saranno previste valutazioni ex ante (il giorno di inaugurazione verrà distribuito un questionario con alcune domande generali sui temi del Master), in itinere (alla fine di alcuni moduli), ex post (questionario finale di valutazione e verifica delle competenze acquisite).

Al termine di ogni modulo si richiederanno riflessioni scritte sui temi trattati, sulle competenze sviluppate, sugli aspetti ulteriori da sviluppare. Tale materiale servirà per: accogliere indicazioni ed esigenze degli iscritti; valutare il Master; valutare il percorso formativo; raccogliere materiali finali che potranno essere inseriti in una sorta di libro sul Master.

La frequenza è obbligatoria. Sono permesse assenze giustificabili fino ad un massimo del 25% delle attività di tirocinio/stage e didattica frontale.

Sono previsti rimborsi parziali e/o totali della tassa d iscrizione. La selezione per il rimborso sarà effettuata dal Collegio dei Docenti o da apposita Commissione a tal fine individuata e si baserà sulla valutazione post master dei curricula, sull'assiduità della frequenza del master (compresi laboratori, workshop e tirocinio/stage), sull'interazione culturale e didattica con i docenti, sull'esito della tesi finale.

Informazioni relative all’attribuzione dei rimborsi saranno fornite esclusivamente dalla Direzione del Master universitario.

In base alle norme ministeriali (Mobilità personale docente – OM n. 18 – 13.02.09 e CCNI del 12.02.09 All. D Tabella di valutazione – Titoli – III E; Reclutamento Docenti – DM n. 42 dell’8.4.09 ALL. 1 Docenti di 1^ e 2^ fascia – C1 Titoli di studio ALL. 2 Docenti di 3^ fascia – C7; Supplenze – DM n. 56 del 28.04.09 TAB 1 C3 ALL. A del Regolamento – DM 13 giugno 2007) possono essere riconosciuti tre punti ai Master universitari di primo o di secondo livello di durata annuale con esame finale, corrispondente a 1500 ore e a 60 crediti, se coerenti nei contenuti con gli insegnamenti cui si riferisce la graduatoria.

Gli iscritti hanno a disposizione un badge magnetico d'ateneo (necessario per accedere ai tutti i servizi es. mensa, biblioteche, ect.). E’ possibile farne richiesta presso le Segreterie Studenti Postazione Badge II° piano, Via Bandini n. 25 Siena, il venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00 https://segreteriaonline.unisi.it; oppure alla Segreteria Studenti di Arezzo Viale Cittadini 33, 0575.926210 Fax: 0575.926222 [email protected], lunedi e mercoledi dalle ore 9.00 alle ore 13.30, martedi e giovedi dalle ore 14.45 alle ore 17.00, venerdi previo appuntamento con prenotazione on-line all'indirizzo http://ufficionline.unisi.it/).

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Inoltre, gli studenti possono fare richiesta di accesso alla rete UnisiWireless richiedendo l'account di posta elettronica presso lo sportello MAIL STUDENTI al piano terra del Palazzo delle Segreterie Studenti, via Bandini n. 25, Siena.

Tramite badge magnetico e modulo di malleveria firmata dal coordinatore, gli iscritti potranno usufruire della struttura bibliotecaria di Facoltà ed accedere alla lettura e al prestito.

L’azienda del diritto allo studio mette a disposizione degli iscritti buoni mensa di 2,50 euro l’uno da ritirare (per un massimo di 10 buoni per volta) presso la loro sede in via G. Laschi, 26 – 52100 Arezzo 0575.3598200 - Fax: 0575.3598210, [email protected], lunedì, mercoledì, venerdì 10-13; martedì, giovedì 15-18, specificando il proprio nome e Master di frequenza.

Le strutture di riferimento in cui utilizzare i buoni sono: Centro di ristorazione aziendale Ospedale San Donato, in Via Laschi: pranzo dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 14:30; oppure Dopolavoro Ferroviario, in P.za della Repubblica: cena dal lunedì al sabato dalle 19:00 alle 21:00; la domenica pranzo dalle 12:00 alle 14:30.

Per accedere ai centri di ristorazione convenzionati occorre il badge magnetico e il buono mensa.

Per incrementare la comunicazione tra iscritti e organizzazione del master oltre alle email di riferimento del coordinatore (Andrea Messeri [email protected]) e della segreteria organizzativa/scientifica e tutor (Spinella Dell’Avanzato [email protected]) è possibile utilizzare il blog del Centro studi Cultura politica e cittadinanza http://centrostudiarezzo.wordpress.com/ e la pagina facebook “Comune cultura politica”.

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Bologna, 2005. Nancy J.L., Essere singolare plurale, Einaudi, Torino, 2001. Nanz P., Europolis: un’idea controccorrente di integrazione politica, Feltrinelli, Milano, 2009. Nussbaum M.C., Coltivare l’umanità, Carocci, Roma, 1999. Nussbaum M.C., Diventare persone. Donne e universalità dei diritti, il Mulino, Bologna, 2001. Nussbaum M.C., Giustizia sociale e dignità umana. Da individui a persone, il Mulino, Bologna, 2002. Paci M., Nuovi lavori, nuovo welfare: sicurezza e libertà nella società attiva, Bologna, Il mulino, 2005. Pasquino G. (a cura di), Rappresentanza e democrazia, Roma-Bari, Laterza, 1988. Pasquino G., La democrazia esigente, Bologna, Il mulino, 1997. Pellizzoni L. (a cura di), La deliberazione pubblica, Meltemi, Roma, 2005. Privitera W., “Società civile, cultura politica e democratizzazione: un approccio di filosofia sociale”, in Calloni,

M., Ferrara, A. e Petrucciani, S. (a cura di), Pensare la società, Carocci, Roma, pp. 181-198, 2001b. Privitera W., Sfera pubblica e democratizzazione, Roma-Bari, Laterza, 2001a. Putnam R. D., La tradizione civica nelle regioni italiane, Milano, Mondadori, 1997 Rawls J., Una teoria della giustizia, Feltrinelli, Milano, 1982.

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Revelli M., La politica perduta, Einaudi, Torino, 2003. Rodotà S., Tecnopolitica: la democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione, Roma-Bari, Laterza, 1997 Rokkan S., Stato, nazione e democrazia in Europa, Bologna, il Mulino, 2002 Rosati M., Solidarietà e sacro: secolarizzazione e persistenza della religione nel discorso sociologico della modernità, Laterza,

Roma-Bari, 2002. Rusconi, G.E., Possiamo fare a meno di una religione civile?, Laterza, Roma-Bari, 1999. Salvati M., Cittadini e governanti. La leadership nella storia dell’Italia contemporanea, Roma-Bari, Laterza, 1997 Santambrogio A., “Sul concetto di cultura politica: una prospettiva sociologica”, in Crespi, F. e Santambrogio, A.

(a cura di), La cultura politica nell’Italia che cambia, Carocci, Roma, pp. 43-83, 2001. Sartori G., Democrazia e definizioni, il Mulino, Bologna, 1957. Sartori G., Democrazia: cosa è, Milano, Rizzoli, 2006 Sartori G., Pluralismo, multiculturalismo e estranei. Saggio sulla società multietnica, Rizzoli, Milano, 2000. Sartori L., Il divario digitale, il Mulino, Bologna, 2006. Sciolla L., La sfida dei valori. Rispetto delle regole e rispetto dei diritti in Italia, il Mulino, Bologna, 2004. Sen A., “Capabilities, Lists, and Public Reason: continuing The conversation”, in Feminist Econimics, 10, 3: 77-80,

2004b. Sen A., Etica ed Economia, Laterza, Roma-Bari, 2006. Sen A., La democrazia degli altri. Perché la libertà non è un'invenzione dell'Occidente, Mondadori, Milano, 2004a. Sen A., La libertà individuale come impegno sociale, Laterza, Roma-Bari, 2007. Sen A., Sviluppo e libertà, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1999. Sennet R., L’uomo flessibile, Feltrinelli, Milano, 1999. Sennett R., Il declino dell’uomo pubblico, Milano, Bruno Mondadori, 2006a. Sennett R., Rispetto e riconoscimento: oltre le diseguaglianze e le differenze, Milano, Bruno Mondadori, 2006b. Touraine A., Eguaglianza e diversità: i nuovi compiti della democrazia, Roma-Bari, Laterza, 1997. Veca S., Cittadinanza: riflessioni filosofiche sull'idea di emancipazione, Feltrinelli, Milano, 2007. Weber M., La politica come professione, in Id., Il lavoro intellettuale come professione, Mondatori, Milano, 2006 (ed.

orig. 1919). Young I.M., Le politiche della differenza, Feltrinelli, Milano , 1996. Zagrebelsky G., Imparare democrazia, Einaudi, Torino, 2007. Zagrebelsky G., La difficile democrazia, Firenze University Press, Firenze, 2010.

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PROGRAMMA DELLA DIDATTICA

MODULO I: LE PRINCIPALI TRASFORMAZIONI DELLA SOCIETA’ Obiettivi specifici del modulo:

- sviluppare le capacità interpretative dei principali fenomeni sociali, politici ed economici - acquisizione di un linguaggio specifico e comune sulle questioni affrontate - individuazione dei nodi problematici a livello teorico per riflettere su azioni concrete di

risoluzione - definizione di concetti teorici chiave

Questioni:

- Gli scenari del mutamento - Trasformazioni della religione e della laicità - Trasformazione degli stati nazione e globalizzazione - Trasformazioni della cittadinanza - Mutamenti della società civile e della democrazia

Modalità organizzative:

- Lezioni magistrali - laboratori - focus tematici - Workshop

Letture preliminari: I riferimenti bibliografici di seguito indicati sono letture preliminari alle docenze e saranno oggetto dei workshop, dei laboratori e dei lavori di gruppo. Ulteriori saggi saranno indicati nel corso del Master e comunque preliminarmente alla docenza di riferimento.

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Bibliografia generale del modulo I Baglioni L.G., Sociologia della cittadinanza. Prospettive teoriche e percorsi inclusivi nello spazio sociale europeo,

Rubbettino, Soveria Mannelli, 2009. Beck A., La società del rischio. Verso una seconda modernità, Cartocci, Roma, 2000. Berger P.L., Luckmann T., Lo smarrimento dell’uomo moderno, il Mulino, Bologna, 2009. Bobbio L., Le arene deliberative, Rivista Italiana di Politiche Pubbliche, 3, pp. 5-29, 2002. Geertz C., Mondo globale, mondi locali, il Mulino, Bologna, 1995. Habermas J., La costellazione postnazionale, Feltrinelli, Milano, 1999. Habermas J., Ratzinger J., Ragione e fede in dialogo, Marsilio 2005. Messeri A., Ricostituire la società. Ragione pubblica e comunicazione, FrancoAngeli, Milano, 2003. Pellizzoni L. (a cura di), La deliberazione pubblica, Meltemi, Roma, 2007. Rosati M., Solidarietà e sacro. Secolarizzazione e persistenza della religione nel discorso sociologico della modernità,

Laterza, Roma-Bari, 2002. Santambrogio A. (a cura di), I cattolici e l'Europa. Laicità, religione e sfera pubblica, Rubbettino 2007 Scalfari E. (a cura di), Dibattito sul laicismo, Biblioteca di Repubblica 2005. Spini D., La società civile postnazionale, Meltemi, Roma, 2007. Veca S. , Cittadinanza: riflessioni filosofiche sull'idea di emancipazione, Feltrinelli, Milano, 2007. Zolo D., Globalizzazione. Una mappa dei problemi, Laterza, Roma-Bari, 2004. Su indicazione degli iscritti è possibile fornire ulteriori bibliografie specifiche su temi e questioni del primo modulo.

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MODULO II: IL CONCETTO DI CULTURA POLITICA E COMUNE CULTURA POLITICA

Obiettivi specifici del modulo:

- capacità di analisi e definizione di concetti teorici - capacità di operativizzazione di alcuni concetti teorici come cultura politica, cultura

civica, etica civile, capabilities - acquisizione di un linguaggio specifico e comune sulle questioni affrontate - individuazione di competenze procedurali, comunicative, deliberative per una cultura

politica comune

Questioni: - La cultura politica - Dimensioni e variabili della cultura politica - Ragione comunicativa ed etica civile - Capitale sociale e cultura civica - L’agire comunicativo - Capabilities e libertà - Comune cultura politica e capabilities

Modalità organizzative:

- Lezioni magistrali - laboratori - focus tematici - Workshop

Letture preliminari: I riferimenti bibliografici di seguito indicati sono letture preliminari alle docenze e saranno oggetto dei workshop, dei laboratori e dei lavori di gruppo. Ulteriori saggi saranno indicati nel corso del Master e comunque preliminarmente alla docenza di riferimento.

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Bibliografia generale del modulo II Almond G. A., Verba S., The Civic Culture. Political Attitudes and Democracy in Five Nations, Princeton,

Princeton University Press, 1963. Bagnasco A., Piselli, F., Pizzorno, A., Trigilia, C. Il capitale sociale. Istruzioni per l’uso, Bologna, Il Mulino,

2001. Cavalli A., “La trasmissione del sapere nel rapporto tra le generazioni”, in Sasso, A. e Toselli, S. (a cura

di), Apprendere a scuola nella società complessa. Nuovi saperi, tecnologie, formazione, comunicazione, cittadinanza, Paravia, Torino, pp. 22-25, 1997..

Dell’Avanzato S., Verso una comune cultura politica, FrancoAngeli, Milano, 2010. Magni S.F., Etica delle capacità. La filosofia pratica di Sen e Nussbaum, il Mulino, Bologna, 2006. Privitera W., Società civile, cultura politica e democratizzazione: un approccio di filosofia sociale, in Calloni, M.,

Ferrara, A. e Petrucciani, S. (a cura di), Pensare la società, Carocci, Roma, pp. 181-198, 2001. Sciolla L., La sfida dei valori. Rispetto delle regole e rispetto dei diritti in Italia, il Mulino, Bologna, 2004. Sciolla L., Come si può costruire il cittadino, Il Mulino, 48(384), pp. 601-609, 1999. Sciolla L., Coesione sociale, cultura civica, società complesse, Il Mulino, 49(387), pp. 5-14, 2000. Sciolla L., Quale capitale sociale? Partecipazione associativa, fiducia e spirito civico, Rassegna italiana di sociologia,

44(2), pp. 257-289, 2003. Sen A., Lo sviluppo è libertà. Perché non c'è crescita senza democrazia, Mondadori, Milano, 2001. Sen A., Etica ed Economia, Laterza, Roma-Bari, 2006. Sen A., La libertà individuale come impegno sociale, Laterza, Roma-Bari, 2007. Su indicazione degli iscritti è possibile fornire ulteriori bibliografie specifiche su temi e questioni del secondo modulo.

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MODULO III: GLI ATTORI DELLA DEMOCRAZIA

Obiettivi specifici del modulo:

- individuazione dei nodi problematici a livello teorico per riflettere su azioni concrete di risoluzione

-- costruire un linguaggio comune intorno ai temi proposti per risolvere e gestire situazioni di complessità sociale e di diversità culturale, etnica, religiosa

- Acquisire conoscenze specifiche dei codici comunicativi e delle modalità di azione dei diversi attori della società civile

- Sviluppare capacità di mettere a fuoco le esigenze formative e organizzative del contesto di riferimento

Questioni:

- Partecipazione e conflitto - La leadership nei partiti politici e nella società civile - Società civile e sfere pubbliche di comunicazione - Movimenti e gruppi di interesse nella società civile

Modalità organizzative:

- Lezioni magistrali - laboratori - focus tematici - Workshop

Letture preliminari: I riferimenti bibliografici di seguito indicati sono letture preliminari alle docenze e saranno oggetto dei workshop, dei laboratori e dei lavori di gruppo. Ulteriori saggi saranno indicati nel corso del Master e comunque preliminarmente alla docenza di riferimento.

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________________________________________________________________________________ Bibliografia generale del modulo III Colombo G. (a cura di), Donne nella politica, Milano, FrancoAngeli, 1994. Connell R.W., Questioni di genere, il Mulino, Bologna, 2006. della Porta D., Diani M., I movimenti sociali, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1997. della Porta D., I partiti politici, il Mulino, Bologna, 2001. della Porta D., Mosca L., Globalizzazione e movimenti sociali, ManifestoLibri, Roma 2003 Fabbrini S., Il principe democratico: la leadership nelle democrazie contemporanee, Roma-Bari, Laterza, 1999. Gagliani D., Salvati M. (a cura di), La sfera pubblica femminile: percorsi di storia delle donne in età contemporanea, Bologna, CLUEB, 1992. Ginsborg P., La democrazia che non c’è, Einaudi, Torino, 2006. Kaldor M., L’altra potenza: la società civile. Diritti umani, democrazia, globalizzazione, Milano, Università Bocconi, 2004. Massari O., I partiti politici nelle democrazie contemporanee, Roma-Bari, Laterza, 2004. Privitera W., Sfera pubblica e democratizzazione, Laterza, Roma-Bari, 2001. Salvati M., Cittadini e governanti. La leadership nella storia dell’Italia contemporanea, Roma-Bari, Laterza, 1997. Su indicazione degli iscritti è possibile fornire ulteriori bibliografie specifiche su temi e questioni del terzo modulo.

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MODULO IV: TEORIE E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA

Obiettivi del modulo:

- acquisizione di un linguaggio specifico della comunicazione pubblica e istituzionale - individuare i principali stakeholder della comunicazione pubblica - Acquisire conoscenze specifiche dei codici comunicativi e delle modalità di azione della

comunicazione pubblica, istituzionale, sociale e politica - Sviluppare capacità di mettere a fuoco le esigenze formative e organizzative del contesto

di riferimento - Sviluppare competenze progettuali in ambito di comunicazione pubblica - Sviluppare competenze organizzative e gestionali tipiche della governance locale - definire, in termini progettuali ed operativi, attività efficaci nell’ambito di enti pubblici e

privati Questioni:

- La comunicazione pubblica e istituzionale - La comunicazione politica - Governance locale - Governance locale: gli attori istituzionali - Strumenti per la governance locale - La comunicazione politica on-line

Modalità organizzative:

- Lezioni magistrali - laboratori - focus tematici - Workshop

Letture preliminari: I riferimenti bibliografici di seguito indicati sono letture preliminari alle docenze e saranno oggetto dei workshop, dei laboratori e dei lavori di gruppo. Ulteriori saggi saranno indicati nel corso del Master e comunque preliminarmente alla docenza di riferimento.

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Bibliografia generale del modulo IV Miani M., Comunicazione pubblica e nuove tecnologie. La pubblica amministrazione dall’e-democracy all’e-government, il Mulino, Bologna, 2005. Rodotà S., Tecnopolitica: la democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione, Roma-Bari, Laterza, 1997. Tolomelli M., Sfera pubblica e comunicazioni di massa, Bologna, Archetipolibri, 2006. Su indicazione degli iscritti è possibile fornire ulteriori bibliografie specifiche su temi e questioni del quarto modulo.

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MODULO V: CITTADINANZA E SOCIETA’ MULTICULTURALE

Obiettivi del modulo:

- Sviluppare capacità di mettere a fuoco le esigenze formative e organizzative del contesto

di riferimento - Integrare figure e costruire un linguaggio comune intorno ai temi proposti per risolvere

e gestire situazioni di complessità sociale e di diversità culturale, etnica, religiosa; - definire, in termini progettuali ed operativi, attività efficaci per la multiculturalità e

l’interculturalità - abilitare docenti, formatori e operatori di istituzioni sociali e politiche anche ad educare

cittadinanza democratica, sia nelle istituzioni scolastiche e universitarie, sia nella società civile attraverso eventi culturali e interazioni fra cittadini;

-- sviluppare competenze personali e sociali per la partecipazione democratica fondata sulla condivisione di regole procedurali del discorso pubblico

- sviluppare capacità di riflettere e ridefinire valori e scelte etiche, competenze di autoriflessività e valutazione realistica di se, competenze di uso dell’informalità e della personalizzazione

Questioni:

- Identità personale/collettiva e cittadinanza - Multiculturalismo e integrazione - Integrazione e contesto locale - Interculturalità e politiche scolastiche

Modalità organizzative:

- Lezioni magistrali - focus tematici - laboratori - Workshop

Letture preliminari: I riferimenti bibliografici di seguito indicati sono letture preliminari alle docenze e saranno oggetto dei workshop, dei laboratori e dei lavori di gruppo. Ulteriori saggi saranno indicati nel corso del Master e comunque preliminarmente alla docenza di riferimento.

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Bibliografia generale del modulo V Benhabib S., La rivendicazione dell’identità culturale, il Mulino, Bologna, 2005. Bruni L., Zamagni S., Econmcia civile, il Mulino, Bologna 2004.Cesareo V., Società multietniche e multiculturalismi, Vita e pensiero, Milano, 2000. Colombo E., La società multietnica, Carocci, Roma, 2002. Costa P., Cittadinanza, Roma-Bari, Laterza, 2005. Gambino A., Gli altri e noi: la sfida del multiculturalismo, il Mulino, Bologna, 1996. Kymlicka W., La cittadinanza multiculturale, il Mulino, Bologna, 1999. Leonardi L., La dimensione sociale della globalizzazione, Carocci, Roma, 2001. Martiniello M., Le società multietniche, il Mulino, Bologna, 2000. Sacco P., Zamagni S. (a cura di), Teoria Economica e relazioni interpersonali, il Mulino, Bologna, 2006. Sartori G., Pluralismo, multiculturalismo e estranei. Saggio sulla società multietnica, Rizzoli, Milano, 2000. Touraine A., Eguaglianza e diversità: i nuovi compiti della democrazia, Roma-Bari, Laterza, 1997. Su indicazione degli iscritti è possibile fornire ulteriori bibliografie specifiche su temi e questioni del quinto modulo.

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MODULO VI: EDUCAZIONE ALLA COMUNE CULTURA POLITICA

Obiettivi del modulo:

- condividere regole procedurali del discorso pubblico. - Individuare le competenze e le procedure della comune cultura politica - abilitare docenti, formatori e operatori di istituzioni sociali e politiche anche ad educare

alla comune cultura politica ed alla cittadinanza democratica, sia nelle istituzioni scolastiche e universitarie, sia nella società civile attraverso eventi culturali e interazioni fra cittadini;

-- Integrare figure diverse e costruire un linguaggio comune intorno ai temi proposti per risolvere e gestire situazioni di complessità sociale e di diversità culturale, etnica, religiosa;

- Sviluppare capacità di mettere a fuoco le esigenze formative e organizzative del contesto di riferimento;

- Sviluppare capabilities, competenze comunicative mirate all’intesa, competenze di costruzione di legami (reticoli sociali), competenze di produzione e gestione di innovazione, competenze di autoaggiornamento per apprendere dall’esperienze;

- Capacità di progettare efficaci interventi di educazione alla cittadinanza attiva Questioni:

- Educazione e capitale sociale - Educare alla cittadinanza attiva - Il valore formativo delle tecniche deliberative - Strumenti di educazione alla cittadinanza attiva - Strumenti di educazione alla cittadinanza attiva nelle scuole

Modalità organizzative:

- Lezioni magistrali - focus tematici - laboratori - workshop - simulazioni

Letture preliminari: I riferimenti bibliografici di seguito indicati sono letture preliminari alle docenze e saranno oggetto dei workshop, dei laboratori e dei lavori di gruppo. Ulteriori saggi saranno indicati nel corso del Master e comunque preliminarmente alla docenza di riferimento.

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Bibliografia generale del modulo VI Ambel M., Chiesa D., Competenze culturali per la cittadinanza, Dossier di Insegnare, 1, Editoriale Ciid,

Roma, 2007. Ameglio G., Caffarena C., I Consigli Comunali dei Ragazzi. Come stimolare la partecipazione dei giovani,

Erickson, Milano, 2002. Baruzzi V., Baldoni A., La democrazia s’impara. Consigli dei Ragazzi ed altre forme di partecipazione, La

Mandragora, Imola, 2003. Bocchi G., Ceruti M., Educazione e globalizzazione, Raffaello Cortina Editore, 2004. Cavalli A. , “Educare la società civile”, in Leccardi, C. (a cura di), Limiti della modernità, Carocci, Roma,

pp. 87-103, 1999. Chistolini C. (a cura di), Cittadinanza e convivenza civile nella scuola europea, Armando Editore, Roma, 2006. Dewey J., Democrazia ed educazione, La Nuova Italia, Firenze, 1949 (ed. orig. 1916). Dewey J., Scuola e società, La Nuova Italia, Firenze, 1983 (ed. orig. 1899). Eurydice, L’educazione alla cittadinanza nelle scuole in Europa, Quaderni di Eurydice, 24, 2002. Galieri M. (a cura di), Educare per una cittadinanza globale, EMI, Bologna, 2009. Luatti L. (a cura di), Educare alla cittadinanza attiva, Carocci, Roma, 2009. Su indicazione degli iscritti è possibile fornire ulteriori bibliografie specifiche su temi e questioni del sesto modulo.

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QUOTES

In risposta alla pressione uniformante di una cultura materiale del mondo, vediamo spesso formarsi nuove costellazioni che, lungi dal livellare le differenze culturali esistenti, creano un pluralismo di forme ibridate (J. Habermas, La costellazione postnazionale, 1999) I cittadini imparano e traggono profitto dal dibattito e dalla discussione, e quando le loro argomentazioni seguono la ragione pubblica, essi arricchiscono la cultura politica della società e approfondiscono la loro comprensione reciproca, ed è così anche quando raggiungere un accordo è impossibile (J. Rawls, Un riesame dell’idea di ragione pubblica, 2001) La ragione è per così dire iscritta nel carattere pubblico del suo uso. ‘Pubblica’ è la prospettiva comune, dalla quale i cittadini si convincono di ciò che è giusto e ingiusto reciprocamente con la forza dei migliori argomenti. Questa prospettiva da tutti condivisa dell’uso pubblico della ragione conferisce alle convinzioni morali la loro oggettività (J. Habermas, Per la critica del liberalismo politico di John Rawls, 1996) Perché i cittadini possano influenzare il centro del sistema politico costruito come Stato di diritto, ossia parlamento, magistratura e amministrazione, i flussi comunicativi giungenti dalla periferia devono attraversare le cateratte dei procedimenti democratici (J. Habermas, Solidarietà tra estranei. Interventi su “Fatti e norme”, 1997) I cittadini, democraticamente riuniti, possono modellare il loro ambiente sociale e sviluppare le indispensabili capacità di azione e intervento. Insomma, il concetto giuridico di autolegislazione deve acquisire una dimensione politica e allargarsi all’idea di una società in grado di governare democraticamente se stessa (J. Habermas, La costellazione postnazionale, 1999) L’integrazione dei cittadini produce lealismo nei confronti di una comune cultura politica (J. Habermas, Lotta di riconoscimento nello stato democratico di diritto, 1998)

Una democratica cittadinanza politica non ha bisogno di radicarsi dentro l’identità nazionale di un popolo; tuttavia, a prescindere dalla molteplicità di differenti ‘forme di vita’ culturali, essa richiede che tutti i cittadini vengano socializzati in una comune cultura politica (Habermas, Cittadinanza politica e identità nazionale, 1992).

Il processo democratico garantisce legittimità già in virtù delle sue caratteristiche procedurali. Perciò esso può entrare in funzione quando occorre riempire i vuoti dell’integrazione sociale oppure, di fronte a una modificata composizione culturale della popolazione, produrre una cultura politica comune (J. Habermas, La costellazione postnazionale, 1999) Non si deve semplicemente rinnovare i contenuti, ma lavorare per ‘riorientare’ il sapere e ‘costruire le motivazioni ad apprendere’ (A. Cavalli, La trasmissione del sapere nel rapporto tra le generazioni, 1997) I valori non sono comuni: lo diventano, se lo diventano, sotto particolari condizioni (S. Veca, Etica e politica, 1989) For deliberative democracy to succeed in real-world settings, it must engage individuals with little experience and few skills of participation. The fifth question asks whether these experiments actually function as schools of democracy by increasing the deliberative capacities and dispositions of those who participate in them. While many standard treatments of political institutions take the preferences and capacities of individuals who act with them as fixed, these democratic experiments treat both of these dimensions of their participation as objects of transformation. By exercising capacities of argument, planning, and evaluation, through practice individuals might become better deliberators. By seeing that cooperation mediated through reasonable deliberation yields benefits not accessible through adversarial methods, participants might increase their disposition to be reasonable and to transform narrowly self-interested preferences accordingly. Both of these hypotheses about the development of individuals as citizens in these democratic experiments require closer examination of actors’ actual behavior (A. Fung, E.O. Wright, Deepening Democracy, 2003)