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Documentazione delle Unità di competenza contenute nel progetto: “Non ci sono più le stagioni di una volta” Istituto Comprensivo “Vannini-Lazzaretti Castel del Piano - GR Destinatari: Scuola primaria di Castel del Piano – classi 4°A / 4°B Scuola primaria di Arcidosso – classi 5°A / 5°B

Castel del piano istituto comprensivo vannini lazzaretti

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Documentazione delle Unità di competenza contenute nel progetto:

“Non ci sono più le stagioni di una volta”

Istituto Comprensivo “Vannini-Lazzaretti

Castel del Piano - GR

Destinatari:Scuola primaria di Castel del Piano – classi 4°A / 4°B

Scuola primaria di Arcidosso – classi 5°A / 5°B

u.d.c.240-CHE CLIMA C’È SULL’AMIATA? u.d.c254-AMIATA: SORVEGLIATA SPECIALE.

Istituto comprensivo Vannini-Lazzaretti

Scuola Primaria Santucci Casteldelpiano (GR)Classi IVA e IVB

Ore dedicate al percorso:28 ore totali

Il percorso didattico è stato costruito dalle insegnanti dell’area scientifica delle 2 classi quarte, in modo

trasversale, coinvolgendo le discipline di scienze, geografia e matematica. Nel progetto sono stati affrontati gli

argomenti inseriti nella programmazione didattica annuale delle classi, offrendo l’occasione di ampi approfondimenti

delle varie tematiche sul clima.

Siamo partiti con l’osservazione del tempo nel nostro paese, registrando quotidianamente temperatura e la situazione meteorologica.

Alla fine del mese di maggio abbiamo fatto le medie delle temperature e i relativi grafici

Poi è nata la domanda: “ cosa è il clima?”

Ma il clima dove sta di casa? Qui è sorta l’esigenza di capirealcuni concetti fondamentali,

quali l’atmosfera e i suoi strati e le caratteristiche dell’aria.

I fattori e gli elementi del clima.

Le fasce climatiche.

Le regioni climatiche in Italia

L’aria era più pulitaL’aria era più pulita

Il territorio era rispettatoIl territorio era rispettato

Tutti sporcavano meno

Tutti sporcavano meno

L’uomo era più semplice e attentoL’uomo era più semplice e attento

Le stagioni erano più vereLe stagioni erano più vere

Si consumavano cibi locali (pochi e poveri)

Si consumavano cibi locali (pochi e poveri)

L’Amiata era una realtà semplice, dove il tempo era scandito dal passare delle stagioni (nei cibi, nel vestiario e nei lavori dell’uomo), oggi abbiamo di tutto, ma il clima e il territorio sono cambiati anche nella nostra piccola realtà amiatina!

Lavoro di gruppo svolto alla L.I.M., per riassumere tutti i risultati delle interviste individuali fatte ai nonni e ai bisnonni su: “come erano le stagioni e come si viveva nel nostro paese”. Ha previsto uso dello scanner e inserimenti di caselle di testo con didascalie riassuntive, naturalmente affiancati da una docente.

Le insegnanti dell’area scientifica delle classi 4^ A e B, hanno valutato il progetto sui cambiamenti climatici utilizzando due momenti particolari del percorso. Il primo è stato la visita al centro funzionale LAMMA di Pisa, 1° aprile 2015, che ha offerto spunti di conversazione, elaborazione e riflessione e ha consentito di valutare le conoscenze acquisite da ogni alunno attraverso gli interventi e la partecipazione dimostrata durante la visita.

La valutazione e la verifica finali si sono concretizzati il 29 maggio 2015 con la drammatizzazione “Che aria tira?” che ha avuto come tema i cambiamenti climatici e i comportamenti dell’uomo che li influenzano.Gli alunni hanno partecipato a tutte le fasi del progetto con molto interesse ed entusiasmo; tra i risultati finali i bambini hanno realizzato un librino individuale che raccoglie i vari argomenti trattati, di cui abbiamo allegato alcune parti. 

Documentazione dell'Unità di competenza:

Mons ad Meata

Istituto scolastico:Vannini- Lazzaretti

Castel del pianoPlesso: Arcidosso

Destinatari:Scuola Primaria- classi V A-B

Ore dedicate al percorso:100 h circa Insegnante referente: Chiara Bianciardi

Insegnanti:Lucia Iazzetta- Rossana Lanti- Enrica Rosari

Descrizione della genesi del percorso didattico

Dopo avere seguito il corso sui cambiamenti climatici nello scorso anno scolastico, con le mie

colleghe abbiamo deciso di trattare l’argomento in classe, legandolo alla conoscenza del nostro

territorio: il monte Amiata. È nato così un progetto interdisciplinare di durata

biennale che ha coinvolto 28 bambini delle classi V A e V B della scuola primaria di Arcidosso, dal titolo: “MONS AD MEATA”, ossia “il monte delle sorgenti”,

che, secondo alcuni, sarebbe il significato etimologico dell’Amiata.

Ci siamo avvalsi dell’aiuto di uno storico locale che, con competenza, ci ha fatto dono del suo tempo e ci ha guidato alla scoperta delle ricchezze naturali del nostro territorio, in

particolare della risorsa acqua, evidenziando le criticità dovute all’aggressivo impatto umano.

L’emergenza ambientale che viviamo spinge in primo luogo la scuola a sensibilizzare e a responsabilizzare le

giovani generazioni ad un etico rapporto con l’ambiente. La conoscenza di esso e delle istanze di

salvaguardia hanno didatticamente valenze formative e devono contribuire alla formazione della persona, allo sviluppo intellettivo, al senso di appartenenza,

all’impegno sociale, quindi alla cittadinanza attiva, alle scelte responsabili.

Fine ultimo del progetto è stato quello di avviare una problematica che, partendo dal particolare,

aprisse gli occhi sull’universale problema ambientale che coinvolge con urgenza tutto il

genere umano, ancora troppo sordo e indifferente.

Competenze trasversali attese:

Imparare a imparare

Imparare a fare

Imparare a lavorare insieme

Imparare a essere

Sviluppare una coscienza critica e positiva

Valutare l’ecosostenibilità dei propri comportamenti e saperli cambiare alla luce di quanto appreso.

Descrizione del percorso didattico, dove siano chiaramente individuabili lo sviluppo

concettuale e l’approccio metodologico

Monte Amiata: per gli antichi mons ad meata,ossia monte delle sorgenti. Su questo si è incentrata principalmente la nostra ricerca: perché questa emblematica denominazione? Un viaggio alla scoperta della ricchezza idrica locale del passato, con un’analisi della situazione attuale e uno sguardo sulle previsioni per il futuro.

Con il nostro esperto abbiamo visitato la cascata d’acqua d’alto e l’acquedotto del Fiora. Le spiegazioni venivano sintetizzate in classe su mappe concettuali, i bambini hanno lavorato sempre a classi aperte, divisi per piccoli gruppi. Gli alunni stessi hanno proposto che, come lavoro finale, venisse prodotto un libricino riassuntivo su quanto appreso. Siamo passati quindi alla fase progettuale e i bambini hanno deciso di dare una forma particolare al loro lavoro: Il libro sarebbe stato a forma di montagna e sarebbe stato narrato in prima persona dal monte stesso. Dopo aver fatto la bozza, il lavoro ha preso la forma che i bambini si aspettavano:

Abbiamo deciso infine di fare una presentazione in PowerPoint per il giornalino della scuola che ha particolarmente divertito e coinvolto i bambini.

A coppie hanno curato la preparazione delle diapositive e si sono divertiti a dare effetti alle immagini.

Il risultato finale:

MONS AD

MEATA

Eccomi qua, mi presento: sono il monte Amiata!

Una montagna isolata, situata nellaToscana meridionale, tra le province di

Siena e Grosseto.

Non per vantarmi, ma sono alta 1734 m!osservate la mia forma…è abbastanza chiaro noo?

Nella mia vita precedente ero un…

1734m

VULCANO

Osservate come mi dovevo presentare all’interno tanto tempo fa:

Recenti studi hanno ipotizzato almeno 5 eruzioni principali che hanno provocato una stratificazione di sedimenti rocciosi

Beh, più o meno come tutti i vulcani!

Camera magmatica

Cratere secondarioColata

lavica

Magma inrisalita

Camino vulcanico

Magma

Sotto la mia crosta lavica si trovano giacimenti di cinabro, un minerale di colore rossiccio, da cui si ricava il mercurio. Nel passato l’estrazione e la lavorazione di questo minerale sono state fondamentali per l’economia di questa zona.

Con il tempo l’attività vulcanica portò notevoli modificazioni nella mia struttura idrogeologica: nacquero numerose sorgenti, nuovi corsi d’acqua e bacini naturali.

E da questa ricchezza di sorgenti, forse, deriva il miobel nome: monte Amiata, MONS AD MEATA, ossia monte delle sorgenti. Non è un bellissimo nome? Ne vado molto fiera!Perché l’acqua è vita, non c’è niente di più prezioso ed io ne sono una madre GENEROSA.

Fra le mie tante sorgenti, spiccano quella dell’Ermicciolo, al Vivo d’Orcia, che ci regala

un’acqua leggera e ottima da bere, e quella del fiume Fiora che disseta buona parte della

nostra provincia

Acquedotto Del Fiora

Grosseto

Siena

Sono un grande serbatoio d’acqua potabile che viene distribuita attraverso

l’acquedotto del Fiora, fino a Grosseto e a Siena!

Nel fiume Fiora puoi trovare anche molti pesci:barbi, cavedani e la trota fario

Dal bacino acquifero sotterraneoemergono molte sorgenti termali:

Saturnia, San Filippo, Bagno Vignoni

Terme di Saturnia

Essendo io un vulcano, al mio interno presento temperature elevate,

che danno vita al fenomeno dei soffioni (emissioni di vapore endogeno), soprattutto nelle zone di Santa Fiora e Piancastagnaio.

MA…gli uomini, come spesso fanno,

mi hanno un po’ maltrattata e non mi hanno tenuta con la cura che

meritavo!

1734m

1734m

Vuoi qualche dato?Fino al 1970 dalle mie sorgenti

scaturivano 300 milioni di m. cubi di acqua potabile all’anno!

Circa 1000 litri al secondo!

E poi?!Cosa è successo?

Dopo il 1970 tutte le mie sorgenti subiscono un impressionante

calo di portata! Una lieve perdita può essere attribuita ad una diminuzione delle nevicate e delle piogge e ad

un aumento delle temperature

Ma il resto? Alcuni studi indicano

come primo responsabile lo sfruttamento geotermico, altri lo negano…

Quindi, cari amiatini, ora tocca a voi! Se, come credo e spero, saprete curarmi e rispettarmi, io

continuerò a regalarvi sorgenti d’acqua limpida e pura!

FINE

Risultati ottenuti

Il progetto è risultato molto coinvolgente in quanto gli alunni hanno pianificato il lavoro e realizzato

esperienze significative relativamente ai temi proposti. Il percorso è stato articolato in modo tale da stimolare l’interesse ad apprendere e a costruire

concetti. Gli alunni si sono organizzati a piccoli gruppi di lavoro,hanno pianificato le conoscenze

pregresse e nuove (con attività di brainstorming e mappe concettuali) e hanno progettato la realizzazione di un libricino “divulgativo”.

Durante le lezioni dell’esperto i bambini si sono impegnati a prendere appunti che hanno ampliato

cercando approfondimenti su vari siti e, successivamente, hanno rielaborato in mappe

concettuali. In tal modo sono pervenuti alla realizzazione del libricino che è risultato il lavoro di sintesi del percorso effettuato. Oltre all’acquisizione

di nuove conoscenze relative all’ambiente locale, hanno compreso che l’argomento acqua è una

problematica che abbraccia l’intera umanità. Hanno quindi raggiunto una maggiore consapevolezza,

cercando di modificare alcuni loro comportamenti. Il lavoro a gruppi ha infine stimolato la capacità di organizzare le proprie conoscenze per contribuire attivamente alla realizzazione di un progetto.