13

Canto xxvi Inferno Dante

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Canto xxvi Inferno Dante
Page 2: Canto xxvi Inferno Dante

I LUOGHI

CI TROVIAMO NELL’VIII CERCHIO, CHE PUNISCE I FRAUDOLENTI = COLORO CHE HANNO TRAMATO FRODI, INGANNI A DANNO DI QUALCUN ALTRO.

IL CERCHIO E’ SUDDIVISO IN 10 BOLGE, CIOE’ SEZIONI, A SECONDA DEL TIPO DI FRODE

COMMESSO DAI DANNATI

DANTE E VIRGILIO SI TROVANO PRECISAMENTE NELL’VIII BOLGIA, DOVE VENGONO PUNITI I CONSIGLIERI DI FRODE, CIOE’ COLORO CHE

HANNO INGANNATO UTILIZZANDO L’ASTUZIA ED IN PARTICOLAR MODO LA PROPRIA ELOQUENZA

Page 3: Canto xxvi Inferno Dante

I PERSONAGGI

DANTE

VIRGILIO

ULISSE

DIOMEDE

Page 4: Canto xxvi Inferno Dante

I TEMPI

E’ MEZZOGIORNO DI SABATO 9 APRILE

DEL 1300

Page 5: Canto xxvi Inferno Dante

I FATTIDANTE OSSERVA DALL’ALTO L’VIII BOLGIA, E LA VEDE COLMA DI FIAMME IN MOVIMENTO CHE SEMBRANO TANTE LUCCIOLE.

VIRGILIO GLI SPIEGA CHE DENTRO AD OGNI FIAMMA SI CELA L’ANIMA DI UN PECCATORE: SONO I CONSIGLIERI FRAUDOLENTI: Come in vita con i loro consigli provocarono guai ed incendi, così sono avvolti in una fiamma a forma di lingua (CONTRAPPASSO PER ANALOGIA).

TRA QUESTE FIAMME DANTE NOTA UNA FIAMMA CHE SI BIFORCA IN DUE ESTREMITA’: VIRGILIO SPIEGA CHE SI TRATTA DI DUE ANIME UNITE, QUELLE DI ULISSE E DIOMEDE, UNITI IN VITA NELLE IMPRESE EROICHE E NELLA FRODE (QUELLA DEL CAVALLO E L’INGANNO CHE HA PORTATO ACHILLE A PARTECIPARE ALLA GUERRA DI TROIA) PER QUESTO UNITI ANCHE IN MORTE IN UN’UNICA FIAMMA.

DANTE DESIDERA PARLARE CON LORO COSI’ VIRGILIO CHIEDE AD ULISSE DI RACCONTARE COME E’ MORTO. A QUESTO PUNTO INIZIA IL RACCONTO DI ULISSE

Page 6: Canto xxvi Inferno Dante

Lo maggior corno de la fiamma antica cominciò a crollarsi mormorando pur come quella cui vento affatica;                                 

indi la cima qua e là menando, come fosse la lingua che parlasse, gittò voce di fuori, e disse: «Quando                              

mi diparti’ da Circe, che sottrasse me più d’un anno là presso a Gaeta, prima che sì Enea la nomasse,                                     

né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre, né ’l debito amore lo qual dovea Penelopé far lieta,                                   

vincer potero dentro a me l’ardore ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore;                                      

ma misi me per l’alto mare aperto sol con un legno e con quella compagna picciola da la qual non fui diserto.                                

1. TROVA LE FIGURE RETORICHE PRESENTI NEL PASSO.

2. DIFFERENZE CON IL RACCONTO OMERICO

3. COSA SPINGE ULISSE A PARTIRE?

Page 7: Canto xxvi Inferno Dante

L'un lito e l'altro vidi infin la Spagna,fin nel Morrocco, e l'isola d'i Sardi,e l'altre che quel mare intorno bagna.

Io e ' compagni eravam vecchi e tardiquando venimmo a quella foce strettadov'Ercule segnò li suoi riguardi,

acciò che l'uom più oltre non si metta:da la man destra mi lasciai Sibilia,da l'altra già m'avea lasciata Setta.

SIVIGLIA

CEUTA

Page 8: Canto xxvi Inferno Dante

"O frati", dissi "che per cento miliaperigli siete giunti a l'occidente,a questa tanto picciola vigilia

d'i nostri sensi ch'è del rimanente,non vogliate negar l'esperienza,di retro al sol, del mondo sanza gente.

Considerate la vostra semenza:fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza".

Li miei compagni fec'io sì aguti,con questa orazion picciola, al cammino,che a pena poscia li avrei ritenuti;

e volta nostra poppa nel mattino,

de' remi facemmo ali al folle volo,sempre acquistando dal lato mancino.

1. QUALE FIGURA RETORICA RICONOSCI NEL PRIMO VERSO DI QUESTO PASSO?

2. QUALE ALTRA FIGURA RETORICA RICONOSCI NEL PENULTIMO VERSO?

3. IN CHE MODO ULISSE CONVINCE I SUOI A PARTIRE? TU COS’AVRESTI FATTO AL LORO POSTO?

Page 9: Canto xxvi Inferno Dante

Tutte le stelle già de l'altro polovedea la notte e 'l nostro tanto basso,che non surgea fuor del marin suolo.

Cinque volte racceso e tante cassolo lume era di sotto da la luna,poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo,

quando n'apparve una montagna, brunaper la distanza, e parvemi alta tantoquanto veduta non avea alcuna.

Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto,ché de la nova terra un turbo nacque,e percosse del legno il primo canto.

Tre volte il fé girar con tutte l'acque;a la quarta levar la poppa in susoe la prora ire in giù, com'altrui piacque,

infin che 'l mar fu sovra noi richiuso".

PURGATORIO

1. QUANTO TEMPO DURA IL VIAGGIO DI ULISSE?

2. CHE MONTAGNA E’ QUELLA CHE VEDE ULISSE NELL’EMISFERO AUSTRALE?

3. NELL’ULTIMA TERZINA COMPARE UN NUMERO PARTICOLARE: CHE VALORE HA PER DANTE?

INFIN CHE ‘L MAR FU SOVRA NOI RICHIUSO

Page 10: Canto xxvi Inferno Dante

CONFRONTO TRA ULISSE E DANTE

ULISSE E’ ASSETATO DI CONOSCENZ

A: LA SUA CURIOSITA’

INTELLETTUALE E’

INESAURIBILE

A NCHE DANTE HA UN FORTE

DESIDERIO DI APPROFONDI

RE OGNI CAMPO DEL SAPERE: E’

POETA, FILOSOFO, POLITICO,

ECC.

MA…

ULISSE NON E’ UMILE: NON

ACCETTA I LIMITI UMANI

FISSATI DA DIO E VUOLE

SUPERARE TALI LIMITI

DANTE E’ CONSAPEVOLE DEL RISCHIO CHE SI CORRE NELL’ECCESSIVA SICUREZZA

DI SE’: LA SUPERBIA E’ SEMPRE IN

AGGUATO (IL LEONE)

QUINDI…

Page 11: Canto xxvi Inferno Dante

ULISSE NON ACCETTA DI

ESSERE GUIDATO DA

NESSUNO NEL SUO VIAGGIO:

IL SUO VIAGGIO NON

E’ AUTORIZZATO

DA DIO

DANTE INVECE ALL’INIZIO DEL SUO VIAGGIO NEL REGNO DEI MORTI

VIENE A SAPERE DA

VIRGILIO CHE IL SUO

VIAGGIO E’ FORTEMENTE VOLUTO DA

DIO

INFATTI…

ULISSE COMPIE QUESTO

VIAGGIO SOLO PER IL

PROPRIO EGOSIMO, PER

SODDISFARE UNA SUA VOGLIA

IL VIAGGIO DI DANTE INVECE

NON RIGUARDA

SOLO SE STESO, MA L’INTERA

UMANITA’ CHE E’ IMERSA NEL

PECCATO

ANCORA…

Page 12: Canto xxvi Inferno Dante

L’ARTE ORATORIA DI

ULISSE E’ UTILIZZATA DALL’EROE

PER INGANNARE I COMPAGNI E CONVINCERLI

AD AGIRE SECONDO IL SUO VOLERE

L’ARTE POETICA DI DANTE HA

INVECE UNA FINALITA’

DIDASCALICA: IL POEMA HA LO SCOPO DI

LIBERARE L’UMANITA’

DAL PECCATO

Page 13: Canto xxvi Inferno Dante

PER CONCLUDERE

Ulisse è una specie di specchio negativo di Dante. Dal punto di vista della conoscenza, entrambi sono degli eroi, degli scopritori. Tuttavia Dante è, per così dire, un esploratore approvato da dio, mentre Ulisse è un ribelle, un temerario che osa imporre la propria volontà agli dèi.Per questo Dante usa l’aggettivo FOLLE per descrivere l’impresa di Ulisse