Upload
anna-galluzzi
View
338
Download
1
Embed Size (px)
Citation preview
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presente
Anna [email protected]
Di cosa parleremo
La biblioteca pubblica: definizione e posizionamento
Le sue origini storiche e l’evoluzione degli ultimi 15 anni
I modelli di biblioteca pubblicaLe conseguenze della crisi economica e
della rivoluzione tecnologica
Di cosa parleremo
Imparare dal passato: l’America degli anni Settanta
Riflettere sul presente: il rapporto con il welfare
Verso la biblioteca sociale e partecipataStrategie e linee d’azione possibili
La biblioteca pubblica: definizione
La definizione IFLA/Unesco Fenomeno su scala mondiale che si incontra in
società e culture differenti e a diversi livelli di sviluppo
Organizzazione istituita, sostenuta e finanziata dalla comunità, tramite l’amministrazione locale, regionale o nazionale, oppure tramite altre forme di organizzazione collettiva
(Linee guida IFLA/Unesco 2001)
Implicazioni
L’unica che necessita di ridisegnare continuamente la propria organizzazione, le proprie raccolte, i propri servizi, seguendo i cambiamenti della società, del contesto in cui nasce e cresce
(Leslie Burger, past President ALA)
La biblioteca pubblica: posizionamento
Lo stato sociale: le originiSeconda metà del XIX secolo con
l'industrializzazione e l'ascesa della classe proletaria
Il welfare o stato sociale è costituito dall’insieme dei beni e servizi che vengono categorizzati come sociali
Strumento di pace sociale e processo di formazione del ceto medio
Lo stato sociale: cos’è accaduto dopo
Crisi economica degli anni ’70Anni ‘80-’90: fine del modello economico-
politico del socialismo realeMessa in discussione e ampliamento degli
spazi di gestione privata Vittoria del capitalismo finanziario
Lo stato sociale: cos’è accaduto dopoConseguenze sociali
erosione del ceto medio e processi di polarizzazione sociale
concentrazione di potere e ricchezza in un numero sempre più limitato di persone
nascita di un nuovo proletariato grazie all’avvento della società low cost
alla base della piramide sociale “nuovi poveri ed esclusi”
Lo stato sociale: cos’è accaduto dopo
Crisi dei sistemi democratici tradizionali: perdita di centralità dei parlamenti strapotere di partiti sempre più sganciati dalle loro basi distanza e crescente disinteresse dei cittadini nei confronti della
politica nascita di movimenti “politici” alternativi trasferimento del dibattito politico nelle arene mediatiche assenza di politiche di medio e lungo termine a vantaggio di
obiettivi con ricadute elettorali forte crisi dello stato nazionale, schiacciato tra livello globale e
locale
Lo stato sociale: cos’è accaduto in tempi ancora più recentiCrisi finanziaria globale a partire dal 2008
critica del turbocapitalismo crisi del welfare a fronte di risorse pubbliche sempre più scarse
ha acquisito credito la categoria dei beni comuni
Conseguenze per le biblioteche
Rischio di marginalizzazione politica e sociale
Crescente esigenza di cambiamento e adattamento a un contesto politico, economico, sociale e tecnologico nuovo
I bibliotecari si interrogano sulle direzioni da prendere e su come e quanto le biblioteche debbano cambiare
Conseguenze per le biblioteche: che fare?
Imparare dal passatoComprendere il presente
1850_Gran Bretagna
La biblioteca pubblica: origini ed evoluzione
• nasce la public library• intervento rivolto
prevalentemente alla working class
• concetto di welfare• obiettivo: controllo sociale
150 anni dopo...
Biblioteca Sala Borsa di BolognaDicembre 2001
Biblioteca San Giovanni di PesaroGiugno 2002
Inizia una nuova stagione per le biblioteche pubbliche italiane
Quali modelli per la biblioteca contemporanea?
conciliare piccole e grandi dimensioni realizzare servizi personalizzati, ma al
contempo standardizzati potenziare le funzioni di svago e, al
contempo, rafforzare quelle di studio e di ricerca
lavorare sulle componenti funzionali, ma anche su quelle esperienziali
rilanciare la biblioteca come luogo pubblico della città
mescolare fisicità e virtualità
2001 2016
15 anni durante i quali…
•molte biblioteche realizzate o ripensate•crisi economico-finanziaria•rivoluzione tecnologica
...cambiano i pubblici e gli usi c'è chi entra per scaldarsi d'inverno chi perché ha bisogno di aiuto per
cercare lavoro chi per usare attrezzature e software che
alcune biblioteche mettono a disposizione
chi perché c'è un bagno chi perché c'è Internet e il wifi gratis chi per utilizzare le prese elettriche chi per frequentare un corso chi per leggere i giornali chi perché non sa come impiegare il
proprio tempo chi per prendere dei libri o dei dvd in
prestito chi perché vuole socializzare chi perché è appena arrivato nel nostro
paese e non sa come districarsi con la burocrazia
chi per partecipare ad un'iniziativa della biblioteca
chi perché ha bisogno di un posto silenzioso dove studiare
chi perché necessita di uno spazio per lavorare in gruppo
chi perché ha bisogno di un posto sicuro dove portare i bambini per attività ludico-formative non scolastiche
chi perché è uno dei pochi posti in cui non devi giustificare perché sei lì ed è gratis
chi perché si sente solo chi perché è il posto più vicino e
aperto più a lungo dove fermarsi per fare varie coseSi amplia la base dell’utenza, oppure si trasforma la sua
composizione?
Categorizziamo?UTENTI/USI “PROPRI”? Utenti “bibliografici” = quelli
interessati alle collezioni Utenti “culturali” = quelli
interessati alla fruizione degli spazi per attività ludico-culturali e formative
Utenti “partecipanti” = quelli desiderosi di diventare parte attiva nella organizzazione di iniziative e nella produzione di nuova conoscenza
UTENTI/USI “IMPROPRI”? Utenti “sociali” = singoli e gruppi
con bisogni di natura più propriamente afferente al welfare sociale
Utenti “occupanti” e/o “free riders” = coloro che non sono alla ricerca di un servizio, bensì vengono in biblioteca per utilizzarne le facilities (bagni, prese, sedie) e/o perché è un luogo non obbligatorio, gratuito e dove puoi stare senza un motivo preciso
Poi ci sono gli studenti con i libri personali = utenza “propria” o “impropria”?
Biblioteca Sormani – Milano Biblioteca comunale - Trento
Fino a che punto una struttura culturale complessa è chiamata a rispondere a bisogni sociali, anche acuti, espressi dai suoi abitanti senza condizionare o compromettere la sua mission? Come possono convivere nello stesso luogo popolazioni diverse, con bisogni culturali e sociali diversi e a volte conflittuali? Come è possibile coniugare, in uno spazio fortemente accessibile, bisogni di accoglienza, di sicurezza e di cultura?
I nuovi volti della biblioteca pubblica. Tra cultura e accoglienza, a cura di Maurizio Bergamaschi. Milano: Franco Angeli, 2015
Problemi reali... Interrogativi legittimi
Imparare dal passato: l’America degli anni Settanta
Le fonti utilizzate 1946: Public Library Inquiry
Jesse H. Shera, Foundations of the public library. The origins of the public library movement in New England 1629-1855. Chicago: The shoe string press, 1965
Articoli pubblicati su Library journal tra il 1974 e il 1976
Lawrence J. White, The public library in the 1980s: The problems of choice. Lexington: Lexington Book, 1983
America anni ‘70≈ Italia/Europa anni 2010Crisi economica e sociale seguita alla crisi energetica ci si interroga sulla natura delle biblioteche pubbliche e sull’opportunità del loro finanziamento pubblico
già dagli anni ’50-’60 si torna a studiare la storia della public library americana
il dibattito si trascina fino agli anni ‘80
Bernard Berelson, The library's public, 1949: trova le differenze!
Tipologia di utenti: Gli unici che usano regolarmente la biblioteca sono ragazzi e bambini. Crollo dell'uso dopo l'età della scuola
Livello di istruzione: sono molto scolarizzati. Chi ha studiato di più è abituato a fare affidamento sui libri come fonti informative e ricreative
Status economico: La maggioranza proviene dalle classi a medio reddito; non è usato né dai ricchi né dai poveri. Istituzione sostenuta dalla classe media
Concentrazione/dispersione dell'uso: pochi usano tanto, tanti usano poco.
Bernard Berelson, The library's public, 1949: trova le differenze!
Nuovi servizi ampliano l'utenza? Gli stessi utenti che sono più attenti alle proposte culturali tendono a usare anche i nuovi servizi
La biblioteca pubblica non è utilizzata come fonte di informazione. Il reference è usato da un'utenza più specializzata
La fiction costituisce il 65% della circolazione, e nelle biblioteche più piccole ancora di più. Metà della circolazione riguarda la "poor fiction"
La circolazione diminuisce nelle fasi di prosperità e aumenta in quelle depressive
I consigli del bibliotecario influenzano le letture? Poco (più amici, recensioni, pubblicità)
Il pubblico generale sconta ampia ignoranza sulla biblioteca (chi la finanzia, che servizi fa, dove sta)
La gente pensa che la chiusura delle biblioteche danneggerebbe la cittadinanza ma non loro; la biblioteca è considerata simbolicamente una cosa buona e giusta (ma qualcosa che altri usano).
23% entra in biblioteca per altri usi (luogo di incontro o uso del telefono)
Bernard Berelson, The library's public, 1949Conclusioni:
La biblioteca pubblica è aperta a tutti ma attrae una minoranza che si autoseleziona
L'universalità è impossibile, per quanto aggressiva possa essere la promozione
Dare strumenti politici e critici non è una funzione realmente svolta dalla biblioteca, perché chi ne avrebbe bisogno non la utilizza
Servire meglio la minoranza e non inseguire la maggioranza?
Discussione su Library Journal sulle origini della public library: the library faith
La biblioteca pubblica non ha mai veramente raggiunto il pubblico al quale in teoria si rivolgeva (ossia quello che ne avrebbe avuto bisogno) e non ha mai effettivamente realizzato i suoi obiettivi di redistribuzione culturale
Però ha usufruito della cosiddetta “library faith”: leggere è una cosa di per sé buona la lettura dei libri è utile e morale l’accesso gratuito e libero all’informazione accresce il
progresso individuale e migliora il processo democratico
L'esistenza della public library risiede nelle potenzialità economiche di una società. Senza risorse eccedenti la sussistenza, nessuna comunità manterrebbe una biblioteca.
Jesse Shera, sociologo, 1965
In un periodo di crescita economica lenta e di contrazione della spesa pubblica, un servizio pubblico che si basa su un uso volontario, che è usato da una percentuale relativamente piccola della popolazione, che ha molti possibili sostituti […] e che non è considerato vitale dalla maggioranza della popolazione è probabile che si ritrovi schiacciato.
Lawrence J. White, economista, 1983
La public library affonda le radici nel concetto – in parte paternalistico – di welfare:
che succede se viene messo in discussione, come accade oggi?
Dal passato al presente
Minacce interne
rigidità istituzionali / limitata rapidità di risposta e di adattamento ai cambiamenti
risorse umane che non si rinnovano
stato effettivo delle biblioteche, al di là delle poche realtà avanzate e/o di eccellenza
Minacce esternerisorse economiche in diminuzione
condizioni proibitive imposte da editori e fornitori / obsoleta normativa sul copyright
privatizzazione delle attività di gestione e accesso alla conoscenza
Le strategie
Che fare?Ritornare al passato? In che modo limitare
l’accesso? Quali usi sono propriamente "bibliotecari"? Chi stabilisce cosa è opportuno che avvenga in biblioteca?
Non intervenire? Non bastano i facili populismi e le altrettanto facili risposte puramente ideologiche o romantiche
Ask your community? La comunità non è un tutto omogeneo, e forse oggi più che mai non c’è niente di più articolato, contraddittorio e conflittuale
Partire sempre da:
•mission e finalità istituzionali•aspettative degli utenti verso la biblioteca•come cambia il mondo e la società intorno a noiQuesti tre input devono essere tenuti tutti e tre in conto(checks and balances)
One size does not fit allLa taglia unica non va bene a tutti.
Alla ricerca di una linea strategica generale
Terreno di gioco, arbitri e giocatori:Bibliotecari tra competenze e alleanze
Una prospettiva di azione: Ripensare il sistema di welfare
territoriale
Cosa accade quotidianamenteBOLOGNA
Straniero in cerca di lavoro si presenta in biblioteca
Va reindirizzato ai servizi per l’impiego presenti sul territorio, non necessariamente in centro, non necessariamente con orari di apertura ampi
PADERNO DUGNANO
Famiglia problematica con figli che da quando hanno scoperto la biblioteca trascorrono lì parecchio tempo, usandone i servizi ma anche creando non pochi problemi
La mamma chiede di non prestare più libri al figlio
Perché dunque non portare il welfare territoriale in biblioteca, integrando personale
e competenze?
Convergenza di servizi e ampliamento di funzioni Già negli anni ‘90 e ‘00 tendenza a far convergere
tipologie di spazi e servizi differenti in un’unica struttura (one-stop-shops)
Negli ultimi anni, condivisione degli spazi - e talvolta anche del personale - con altri sportelli al cittadino delle amministrazioni locali
Convergenza e condivisione di spazi e finalità con persone e gruppi presenti sul territorio
Non più solo bisogni informativi!
E i bibliotecari? Basta un bibliotecario competente e gentile a gestire le
problematiche della convivenza tra utenti, talvolta con difficoltà mentali o provenienti da situazioni di disagio?
Basta un bibliotecario facilitatore e mediatore a gestire utilizzi degli spazi che talvolta contraddicono le regole minime della convivenza civile?
Basta un bibliotecario "smanettone" a garantire il corretto funzionamento di un makerspace ovvero mettere in piedi servizi tecnologicamente avanzati?
Basta l'apertura mentale e la volontà del bibliotecario a rendere le biblioteche più partecipative?
Bisogni formativi: qualche esempio e qualche risposta
Idea store, Tower Hamlets, Londra
Le persone desideravano avere supporto formativo oltre che informazioni.
Nell’autunno del 1998 il Consiglio [comunale] si accordò sullo sviluppare una strategia che mettesse insieme biblioteche e formazione per gli adulti.
Da allora la partnership si è ampliata, con l’aiuto del Tower Hamlets College, il più importante soggetto che si occupa di formazione sul territorio.
Biblioteca San Giorgio di Pistoia
attività dedicate all'educazione non formale degli adulti, che fanno parte, in alcuni casi, dell'offerta formativa del sistema EDA della provincia di Pistoia Corsi di scrittura Corsi di lingua straniera Corsi sul benessere personale e
interpersonale Corsi sul fai da te e tempo libero Corsi di informatica e di
alfabetizzazione digitale
Bisogni della vita pratica: qualche esempio e qualche risposta
Dokk1, Aarhus, Denmark
Abbiamo messo insieme un certo numero di servizi pubblici in un unico posto per rendere tutto più facile per voi.
I servizi includono informazioni e assistenza, assicurazione medica, passaporti, patenti, cerimonie di matrimonio e aiuto per l’uso self service delle tecnologie, tra le altre cose.
PuntoPero e PuntoCerchiate
Servizi alla persona; Lavori Pubblici; Ecologia; Edilizia Privata; Commercio [SUAP] Sportello unico attività produttive; Tributi; Cultura; Anagrafe
Bisogni sociali: qualche esempio e qualche risposta
San Francisco Public Library
Leah Esguerra, un’operatrice sociale a San Francisco, inizia la sua giornata girando tra gli scaffali della Biblioteca centrale della città.
Cerca senzatetto che hanno bisogno della sua assistenza.
Esguerra è la prima operatrice sociale di biblioteca. Dal 2009, fornisce servizi sociali e programmi sociali di azione sul campo a molti utenti senzatetto della biblioteca.
Biblioteca Sormani di Milano
«Abbiamo chiamato i Servizi sociali, cercato un'associazione di volontariato e messo in piedi il primo gruppo di "auto aiuto" formato dagli stessi nostri utenti borderline, che proveranno a interagire e ad aiutarsi fra di loro». Non solo.
Parise, con l'appoggio di Paola Bocci, consigliera comunale referente per le biblioteche, ha pensato di mettere a disposizione dei senzatetto della Sormani una stanza ad hoc, con computer e un animatore del Comune che farà la regia degli incontri finalizzati a inventare magari un futuro diverso, un curriculum, un lavoro.
L’arbitro (e il giocatore, quando opportuno):
divaricazione tra usi dello spazio delle biblioteche e ruolo dei bibliotecari
Se le generazioni future hanno qualcosa da imparare dalla storia delle biblioteche è che gli obiettivi della biblioteca pubblica sono direttamente dipendenti dagli obiettivi della società stessa. [...] Nessun bibliotecario può riconoscere chiaramente le finalità che dovrebbe perseguire quando il suo paese è confuso sulla direzione nella quale si sta muovendo.
(Jesse H. Shera, 1965)