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L’ ARTE ETRUSCA PowerPoint di Iacobellis Agnese 1GL 2013/2014

Arte etrusca

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Page 1: Arte etrusca

L’ ARTE ETRUSCA

PowerPoint di Iacobellis Agnese 1GL 2013/2014

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Per arte etrusca si intende la produzione artistica degli Etruschi, popolo inizialmente stanziato nel territorio chiamato Etruria, triangolo compreso tra l‘Arno a Nord, il Tevere a Sud e il Mar Tirreno a Ovest. Essa si distingue tra l'VIII secolo a.C. e la metà del I secolo a.C. circa (l'epoca di Silla e Ottaviano) rispetto a quella delle civiltà italiche di epoca preromana. Tale distinzione si affievolisce in modo progressivo a partire dal III secolo a.C. quando, insieme ai contributi provenienti da altre civiltà della penisola, la produzione etrusca confluisce nell'arte detta medio italica, fondamento sul quale andrà a costituirsi l'arte romana.

COS’E’ L’ARTE ETRUSCA?

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I primi villaggi etruschi erano costituiti da capanne, per lo più ad ambiente unico, a pianta rettangolare o ovoidale, la cui struttura e forma si desume dai fori lasciati dai pali di sostegno. Il legame ideologico tra le sepolture e l'architettura domestica permette di seguire quest'ultima nelle sue principali modificazioni; per il periodo più antico alcune caratteristiche sono deducibili dalle urne cinerarie a forma di capanna.

•L’ ARCHITETTURA

TECNICHE EFORME D’ ARTE

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• I TEMPLI

La tipologia del tempio etrusco nacque all'inizio dell'età arcaica, nel secondo quarto del VI secolo a.C., come spazio adibito alla conservazione della statua di culto e degli arredi sacri; si consolidò in forma canonica alla fine dello stesso secolo. Dalla fine del VII secolo a.C. si datano alcuni edifici che iniziarono a caratterizzarsi come luoghi sacri distinti dal palazzo del sovrano. A differenza dei templi greci ed egizi, che si evolvevano assieme alla società, i templi etruschi rimasero sostanzialmente immutati nel tempo. Essi svilupparono la tipologia abitativa a tre vani, trasformando l'atrio anteriore nel pronao.

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La maggiore conservazione delle tombe etrusche rispetto alle strutture abitative venne garantita dalla loro funzione; destinate ad una durata maggiore, erano costruite in materiali non deperibili, in pietra o scavate nella roccia. I mutamenti nei riti funerari o nella struttura socio-economica della popolazione etrusca comportarono l'elaborazione nel corso dei secoli di differenti strutture sepolcrali. Una struttura di passaggio dal pozzetto villanoviano, legato al rito dell'incinerazione, alla tomba a camera, destinata principalmente all'inumazione dei corpi, è quella a pozzetto con cinerario, racchiusi entro cerchi in pietra, quali si rinvennero a Vetulonia. Più tardi il cinerario venne sostituito da casse destinate all'inumazione e riunite all'interno di uno stesso circolo in pietra.

•L’ ARCHITETTURA FUNERARIA

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Gli ambienti sepolcrali non erano gli unici luoghi affrescati in Etruria, ma sono quelli meglio conservati. Dalle prime esperienze del VII secolo a.C. l'uso di dipingere le pareti delle tombe con scene legate agli ideali della vita aristocratica, ai riti funerari e alla vita ultraterrena si diffonde manifestando l'accoglienza della lezione della pittura greca in scene a soggetto sempre più complesso, all'inizio mediate dalla ceramica greca, che fonde temi locali ai modelli greci. La tecnica pittorica maggiormente utilizzata era l'affresco, solo in pochi casi si riscontra l'uso della pittura a secco; uno di questi è la tomba del Barone. Ad una prima fase di grande libertà nella composizione e nella scelta tematica segue un periodo di maggiore contenimento e standardizzazione; i grandi e complessi cicli pittorici si hanno con la metà del IV secolo a.C. e culminano nella tomba François di Vulci che, caratterizzata da una più accentuata volontà celebrativa e più precisi riferimenti alla realtà contemporanea, è tra le tombe dipinte etrusche quella che maggiormente si avvicina ai sepolcri tarquiniesi dove si formò una scuola pittorica particolarmente originale e vivace.

•LA PITTURA