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GRUPPO ARCHIVISTICO BRIENZA FLAVIO CIMINI FILIPPO CURCI BETRICE FATELLO ORSINI MICHELA FICARRA GIACOMO KRSTESKA ARIANNA MIGLIORINO PAOLA NEGRINI MIRIAM SANTORO VERONICA TRIOLO AURORA VONA JACOPO

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GRUPPO ARCHIVISTICO• BRIENZA FLAVIO• CIMINI FILIPPO• CURCI BETRICE• FATELLO ORSINI MICHELA• FICARRA GIACOMO• KRSTESKA ARIANNA• MIGLIORINO PAOLA• NEGRINI MIRIAM• SANTORO VERONICA• TRIOLO AURORA• VONA JACOPO

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Vincenzo Fasolo (Spalato 1885- Roma 1969) nel 1900, dopo essere rimasto orfano di padre, si stabilisce a Roma con la

famiglia. Laureatosi in Ingegneria civile nel 1909, promuove con

Gustavo Giovannoni, Arnaldo Foschini, Manfredo Manfredi e Marcello Piacentini la “Scuola di Architettura di Roma”.

Inoltre progettò la costruzione di alcuni villini nel quartiere Città Giardino Aniene.

Migliorino, Fatello Orsini e Cimini

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Città Giardino in costruzione, inizio degli anni ’30

Migliorino, Fatello Orsini e Cimini

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• A: questa tipologia è la più piccola tra quelle proposte. È caratterizzata da una volumetria compatta e si articola su due livelli più un piano seminterrato. Il livello superiore è occupato dal volume della torretta e dalla soffitta, nel piano terra invece è contenuta l’abitazione. L’ingresso è su un lato.

A modificato: il tipo A venne rimodificato da Fasolo poiché non fu accettato il progetto di costruzione proposto da architetti precedenti a Fasolo stesso. L’abitazione con queste modifiche venne dipartita su più di un piano.

Migliorino, Fatello Orsini e Cimini

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• B: questa tipologia risulta leggermente più articolata, si sviluppa su tre piani più un seminterrato. Nel piano terra vi sono sala da pranzo, cucina e soggiorno. Il primo piano contiene tre stanze più bagno invece al piano superiore è presente un terrazzo. I l tipo B presenterà varianti proposte da Fasolo poiché anche questo come il progetto di tipo A non venne accettato. Queste variazioni saranno chiamate B e B variante.

B: Questo progetto presenta un vano scala coperto da una copertura a falda unica e segnalato dalle aperture e da un’alta fascia decorativa che gira sotto il tetto. L’elemento verticale del camino, trattato a Cretoncino separa nettamente il corpo scala dal resto della casa.

B variante: presenta un’impostazione più «classica», con basamento a finto bugnato e cantonali sugli angoli. Mostra un corpo scala coperto da un tetto a padiglione aperto sui quattro lati con grandi finestre rettangolari.

Migliorino, Fatello Orsini e Cimini

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• C: prevede la realizzazione di due alloggi e presenta un’articolazione simmetrica dei tre livelli di cui è costituito il villino, più un seminterrato. I servizi si trovano sia al piano terra che al primo piano. Vi sono due varianti per il prospetto principale, quello del seguente progetto ha un avancorpo centrale porticato coperto da un tetto e due terrazzi sopra gli ingressi.

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• D: è articolato anch’esso su tre livelli più un seminterrato. La pianta prevede un volume a “T”, l’abitazione si può riscontrare su tutti i livelli. Questo come il tipo B si può trovare come Dbis e Dmodificato.

Dbis: anche questo ha tre livelli più seminterrato ma vi è un’articolazione più accentrata del volume. Al piano terra l’ingresso è segnalato da un avancorpo porticato coperto con una falda. Inoltre possiamo osservare una maggiore ricchezza di soluzioni compositive.

Dmodificato: non avendo molte informazioni possiamo solo conoscerne l’esistenza senza dedurre reali modifiche architettoniche per mancanza di progetti giunti a noi.

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• E: si presenta su un unico livello più il seminterrato e la copertura. Fasolo immaginava anche l'inserimento di un volume esterno a bow-window. Il camino in facciata rappresenta un elemento pittoresco.

Migliorino, Fatello Orsini e Cimini

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F: si sviluppa anch'esso su tre livelli. Presenta due soluzioni: classica e pittoresca. Vi è una torretta con un tetto a padiglione e con un'aracata a tutto sesto su ogni lato.

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G: si sviluppa su tre livelli più il seminterrato. Ha una forma rettangolare. Vi è una torretta con finestre ad arco ed il fronte si presenta molto equilibrato e viene delineato da un disegno geometrico

Migliorino, Fatello Orsini e Cimini

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Gbis:

Migliorino, Fatello Orsini e Cimini

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Progetto della Casina delle Civette con

modifiche fatte da Vincenzo Fasolo.

Casina delle Civette realizzata

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Gustavo GiovannoniGiovannoni fu

architetto, docente universitario e teorico (Roma, 1873-1947).

Profondo conoscitore del patrimonio

monumentale italiano ne indaga i problemi

architettonici, estendendo il concetto

di patrimonio “urbano” da

monumento singolo a città storica.

Curci & Santoro

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Fondatore e direttore della

Scuolasuperiore di

architettura di Roma ha realizzato numerosi restauri di monumenti antichi e

interventi urbanistici, come il quartiere romano

della Garbatella e la Città-Giardino

Aniene.

Curci & Santoro

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Curci & Santoro

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• Risale al 1920 l'incarico di coordinare il progetto per la "città giardino" dell'Aniene,

nell'area di Montesacro: al centro di una trama viaria, ispirata ai modelli inglesi di

“garden suburb”.

Curci & Santoro

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• Giovannoni disegnò nel 1922 in forme tradizionali la chiesa degli Angeli Custodi. In pianta e in alzato, l'edificio riprodusse modelli barocchi a pianta allungata. Anche in questo caso emerge il dualismo tra l'ingegnere, capace di cimentarsi con le tecniche più aggiornate, e il cultore di storia romana legato a riferimenti stilistici di ispirazione locale.

Curci & Santoro

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Chiesa dei Santi Angeli Custodi

Curci & Santoro

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• Il progetto prevede la costruzione della chiesa propriamente detta e di due fabbricati laterali,

completi di tutte le opere necessarie per renderli utilizzabili

Curci & Santoro

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• La struttura è in pietrame di tufo, listata con un doppio ricorso di mattoni ogni 80 cm. Tutte le opere esterne in

pietra vengono realizzata in travertino. I fondi delle pareti esterne sono in cortina di mattoni e le restanti decorazioni

sono a stucco composto con graniglia e cemento ad imitazione del travertino.

Curci & Santoro

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Curci & Santoro

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Curci & Santoro

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• Il 22 Novembre 1922 ebbe luogo la cerimonia per la posa della prima pietra della nuova chiesa

•parrocchiale di Città-Giardino Aniene, con una solenne funzione. Il 13 Giugno 1927 comincia il

• regolare funzionamento e il parroco e il viceparroco risiedono nella casa parrocchiale

Curci & Santoro

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DURANTE GLI ANNI ‘60 VENNERO EFFETTUATI PESANTI LAVORI DI TRASFORMAZIONE INTERNI...

…Il finestrone centrale dell’abside venne occupato da un dipinto e…

Curci & Santoro

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• … furono cementate le finestre presenti sul tamburo della cupola.

Curci & Santoro

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Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Nel gennaio 1920 l’Unione Edilizia Nazionale costituì un consorzio tra il comune di Roma, l’Istituto per le case popolari di Roma e l’Unione stessa

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Quelli contrari, in particolare l’architetto Annibale Sperga, ritenevano che la distanza dal centro urbano fosse eccessiva e potesse causare disagi ai residenti e che la convenienza di un quartiere a costruzione estensiva fosse minore di quella di un quartiere a costruzione intensiva.

La proposta venne discussa nel Consiglio comunale in cui alcuni consiglieri espressero i loro pareri favorevoli e contrari.

Quelli a favore lodavano il costo relativamente basso dovuto all’utilizzo delle cave di pozzolana presenti nel quartiere e l’Unione tra più enti che offriva maggiori garanzie.

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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L’esame della proposta fu affrontato il 23 febbraio del 1920 e approvato all’unanimità.

FEBBRAIO 1920

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Nel frattempo l’UEN sviluppò una struttura interna che fa capo ad un Ufficio Tecnico Centrale diretto da un membro del Comitato Tecnico del Consiglio superiore dei LL. PP. A questo ufficio è affiancato un Comitato tecnico-artistico con il compito di collaborare nell’esame dei progetti per la parte specialmente architettonica composta dal prof. Giovannoni, prof. Miloni e gli architetti Manfredi, Piacentini, Mazzoni e Foschini.

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Nel luglio del 1920 il presidente dell’UEN firmò il contratto di compravendita del terreno nonostante l’opposizione del sig. Giuliani e con ciò venne iniziato il raccordo ferroviario con la stazione di Porto Naccio per il trasporto dei materiali e affidati prima i lavori di costruzione alla Federazione Nazionale delle Coperative di Produzione e Lavoro e in seguito l’esercizio delle cave di tufo, ghiaia e pozzolana.

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Il 19 Aprile 1920 il consiglio comunale di Roma approva la relazione stilata dalla commissione nominata per definire le aree da destinarsi alla costruzione di nuovi quartieri popolari che non devono essere frazionati, in cui le strade devono seguire l’andamento del terreno per risparmiare tempo e denaro. Così vennero individuati i nuovi quartieri per l’edificazione di case popolari ed economiche parti all’interno del piano regolatore di Roma e parte all’esterno. Viene ribadito inoltre  che i progetti dei gruppi di edifici di tipo cooperativo debbano considerare il nuovo quartiere come un unico organismo edilizio specialmente nei riguardi dell'ambiente in cui si troverà. Questo è evidente nel disegno di città giardino di Giovannoni.

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Per affrontare il progetto per la città Giardino Aniene, Giovannoni parte innanzitutto dagli elementi naturali che connotano il luogo, come il fiume, le due collinette a destra e sinistra della via Nomentana, e dalla presenza di poche preesistenze architettoniche come il vecchio ponte Nomentano e i ruderi archeologici. L'asse d'ingresso della città giardino è dettata dalla posizione del nuovo ponte che immette nella piazza principale del quartiere: da questo fulcro si ripartono poi le strade maggiori che si adattano con andamento curvilineo alle condizioni territoriali.

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Riflettendo sugli edifici, Giovannoni precisa che va tenuto conto dei rapporti di misura tra gli edifici e gli spazi in cui sorgono: le case piccole devono stare in vie strette e gli edifici di grande mole nelle piazze e nelle vie di maggiore larghezza.

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Perciò l'autore si sofferma a ragionare su due tipi edilizi: il grande casamento e il villino. Il primo è alto 5 o 6 piani ed è manchevole di vegetazione di cui invece i villini possono essere circondati. Inoltre questi ultimi mancano di ogni seno di proporzione di ogni ordine regolare o pittoresco. Entrambe le tipologie edilizie però sono soluzioni parziali e devono quindi essere raggruppate in unico organismo o prendendo come unità di composizione la strada e non la casa.

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Così ebbe inizio la costruzione del quartiere città giardino Aniene

Giacomo Ficarra

&Jacopo Vona

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Il Consorzio Edilizio «Città-giardino

Aniene»La costruzione del nuovo

quartiere venne affidata ad un consorzio di cooperative

edilizie (Istituto Case Popolari e Unione Edilizia

Nazionale coadiuvate dalle cooperative sovvenzionate Parva Domus, dell’Italica,

della Montagnola, dei Liberi Professionisti, di Casa

Nostra, dei Giornalisti, degli Impiegati Statali) che, sotto il nome di «Città-giardino ANIENE», edificarono ben

1.500.000 metri quadrati di terreno montesacrino.

Negrini e Krsteska

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La tecnica edilizia dei villini

Tutti i muri portanti sono fatti in blocchi di tufo

lavorato al momento e legati insieme da

malta(calce e pozzolana) secondo la tecnica del

«muro romano»; gli spiccati delle aperture sono eseguiti col mattone pieno(zoccolo) come pure gli archi a tutto

sesto, gli architravi e i cornicioni. Il tetto è

interamente sostenuto da legnami(travi, travicelli,

palombelle, cantinelle…) su cui poggiano i coppi.

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Tipico villinoTutti i villini costruiti nel

1922/23 hanno caratteristiche comuni. Sul piano

seminterrato, vengono elevati due piani abitativi in un unico corpo coperto a vari spioventi;

la torretta, parte più elevata del villino, ne costituisce

l’ingresso e la scala che porta ai piani superiori. La foto

mostra un villino già terminato ed un altro in

edificazione con le caratteristiche appena

descritte.

Negrini e Krsteska

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Ieri e oggiVillino di Via Monte Velino

Negrini e Krsteska

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VILLINO DI VIA MONTE ROSA

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