Indagine territoriale nelle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Provincia di Torino e di Asti
PROGETTO PILOTA ZONE VULNERABILI DA NITRATI
AZIONI DIVULGATIVE NEI TERRITORI DELLE PROVINCE DI TORINO E ASTI
PROVINCIA D I A S T I
A CURA DI:
Servizio Agricoltura della Provincia di Torino
Servizio Agricoltura della Provincia di Asti
SOMMARIO
1. Introduzione3
2. La situazione nella provincia di Torino42.1 Dati generali
2.2 Eccesso di azoto, fabbisogno di superficie e di strutture per lo stoccaggio
2.2.1 Aziende con meno di 2000 kg di azoto al campo per anno
2.2.2 Aziende con produzione di azoto al campo compresa tra 2000 e 6000 kg per anno
2.2.3 Aziende con produzione di azoto al campo superiore a 6000 kg per anno
3. La situazione nella provincia di Asti
3.1 Dati generali
3.2 Eccesso di azoto, fabbisogno di superficie e di strutture per lo stoccaggio
3.2.1 Aziende con meno di 2000 kg di azoto al campo per anno
3.2.2 Aziende con produzione di azoto al campo compresa tra 2000 e 6000 kg per anno
3.2.3 Aziende con produzione di azoto al campo superiore a 6000 kg per anno
4. L’Altopiano di Poirino
4.1 Dati territoriali
4.2 La situazione delle aziende zootecniche
4.2.1 Situazione generale
4.2.2 Allevamenti di piccole dimensioni
4.2.3 Allevamenti di medie dimensioni
4.2.4 Allevamenti di grandi dimensioni
4.2.5 La situazione a livello di singoli comuni
5. Conclusioni
13
18
35
�
La Regione Piemonte, con Decreto del Pre-
sidente della Giunta Regio-nale 18 ottobre 2002 n. 9/R, ha designato le zone vulne-rabili da nitrati di origine agricola (Fig. 1.1), adottando nel contempo il relativo pro-gramma d’azione, così come previsto dalla direttiva co-munitaria 91/676. In prima battuta, il Rego-lamento è stato attuato con una specifica attività di ap-profondimento conoscitivo e di monitoraggio, che impe-gnava le aziende zootecniche esistenti al 1° gennaio 2003 a trasmettere i loro dati azien-dali all’Autorità competente, allo scopo di verificare preli-minarmente la propria situa-zione rispetto agli obblighi previsti dal Regolamento.Successivamente, le aziende obbligate hanno presenta-to un Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) degli ef-fluenti zootecnici, in forma semplificata o completa in base alle loro dimensioni, ovvero in base al quantitati-vo totale di azoto al campo prodotto per anno. I dati così raccolti consen-tono di fare un’analisi della situazione delle aziende zoo-tecniche prima dell’entrata
1. Introduzione
Figura 1.1Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola designate
in Regione Piemonte (LV1 ed LV2)
in vigore del Regolamento e, quindi, della loro inizia-le rispondenza, per quanto concerne sia la dotazione di strutture per lo stoccaggio
dei reflui, sia la disponibilità di terreno per lo spandimen-to degli stessi, ai dettami pre-visti dalla direttiva nitrati.
LV1
LV2
Altre aree indag ate
Idrograf ia pr incipale
Limiti provinc iali
Limiti com unali
Ar ee ed ificate
LV1
LV2
Altre aree indag ate
� PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
2. La situazione nella provincia di Torino
2.1 Dati generali
In provincia di Torino, la designazione delle
zone vulnerabili da nitrati (ZVN) ha coinvolto 57 co-muni appartenenti a tre aree idrogeologicamente separa-te (Fig. 2.1): la “Pianura in-framorenica d’Ivrea” (IV01) con 33 comuni, la “Pianura torinese in destra Po da con-
Figura 2.1 - Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola designate in provincia di Torino
fluenza Po – Stura di Lanzo a Gabiano” (TO04) con 12 co-muni e l’“Altopiano di Poiri-no in destra Banna – Riover-de” (TO08) con 12 comuni.La porzione di territorio pro-
vinciale interessata corrispon-de a circa 413 km2, così riparti-ti tra le diverse aree: 203, 167 e 44 km2, rispettivamente nelle aree denominate IV04, TO08 e TO04.
IV01
TO04
TO08
�PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
Figura 2.2Numero di aziende ripartite nelle categorie dimensionali individuate dal Regolamento 9/R e per specie allevata.
Figura 2.�Quantità di reflui palabili e non palabili prodotti dalle aziende
zootecniche nelle zone vulnerabili della provincia di Torino.
Le aziende zootecniche rica-denti in queste aree, che han-no trasmesso i loro dati, era-no pari a 444. Di queste, 81 aziende (18,3%) avevano una produzione inferiore a 340 kg di azoto al campo per anno e pertanto, ai fini del 9/R, non sono considerate aziende zootecniche, 223 (50,2%) era-no di piccole dimensioni (tra 340 e 2000 kg di azoto al cam-po per anno), 104 (23,4%) di medie dimensioni (tra 2000 e 6000 kg di azoto al campo per anno) e solo 36 (8,1%) di grandi dimensioni (oltre 6000 kg di azoto al campo per anno) (Fig. 2.2).I reflui palabili prodotti, pari a 285.625 m3/anno, erano costituiti per il 97% da leta-me bovino e provenivano, in buona parte, dalle aziende di medie dimensioni (46% dei reflui palabili prodotti). La quantità totale di reflui non palabili prodotta annual-mente (costituita per il 49% da liquami bovini e per il 51% da liquami suini) assommava a 199.993 m3/anno, derivan-ti principalmente da alleva-menti di grosse dimensioni (57% dei reflui non palabili prodotti) (Fig. 2.�). La produzione totale annua di azoto di origine zootecni-ca, pari a 1.041.133 kg, era in gran parte da imputarsi
num
ero
azie
nde
bovini avicolisuini misti
0
50
100
150
200
250
< 340 340-2000 2000-6000 > 6000
categorie dimensionali
altro
0
50
100
150
< 340 340-2000 2000-6000 > 6000
categorie dimensionali
prod
. re�
ui (1
000m
3 /ann
o)
Totale re�ui non palabili Totale re�ui palabili
� PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
Figura 2.�Quantità totale di azoto al campo prodotto (kg/
anno) dalle diverse classi aziendali.
Figura 2.�Superficie utile a disposizione degli allevamenti per lo spandimento di reflui zootecnici.
alle aziende di grandi di-mensioni, anche se nume-ricamente inferiori rispetto alle altre (Fig. 2.�). Infine, per quanto concerne la disponibilità di superficie per lo spandimento dei re-flui (Fig. 2.�), le medie azien-dali erano di 10,7, 22,6, 43,5 e 90,3 ettari, rispettivamen-te per le categorie di alleva-mento “<340”, “340-2000 ”, “2000-6000” e “>6000” kg di azoto al campo. < 340 340-2000
2000-6000 > 6000
379.496
431.242
214.577
15.818
010002000300040005000600070008000
< 340 340-2000 2000-6000 > 6000
categorie dimensionali
supe
r�ci
e (h
a)
Altro AsservimentoProprietàA�tto
�PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
Le 223 aziende ricaden-ti in questa categoria
erano, nella maggior parte dei casi, dedite esclusiva-mente all’allevamento bovi-no (198 imprese); solo 5 al-levavano unicamente suini, mentre altre 15 avevano alle-vamenti misti (bovini e suini o bovini e avicoli) (Fig. 2.�). Per quanto concerne i terreni aziendali (proprietà, affitto o altro titolo d’uso), buona par-te delle imprese (40,8%) pos-sedeva una superficie mag-giore di 20 ettari (Fig. 2.�).Tenuto conto delle dimensio-ni limitate degli allevamenti e, per contro, delle superfici aziendali elevate, solo tre im-prese ricorrevano a terreni in asservimento per la distribu-zione dei reflui. Per gli stessi motivi, solo sei aziende avevano un eccesso di azoto, pari a 2.120 kg in totale. Si trattava di realtà molto piccole (cinque azien-de avevano meno di 5 ettari di superficie, la sesta meno di 10), che necessitavano, complessivamente, di 12,5 ettari per riequilibrare la loro condizione.Più critica appariva, invece, la situazione in merito alla dota-zione di strutture di stoccag-gio. Infatti, delle 223 aziende
2.2 Eccesso di azoto, fabbisogno di superficie e di strutture per lo stoccaggio
2.2.1 Aziende con meno di 2000 kg di azoto al campo per anno
ricadenti in questa categoria, 147 non avevano strutture sufficienti: 15 aziende solo per i reflui palabili, 89 azien-de per quelli non palabili e 43 aziende per entrambe le tipologie di refluo.
In particolare, su 215 alle-vamenti che producevano reflui palabili (211 letame bovino e 4 letame suino), 58 non avevano platee di di-mensioni adeguate (27%) e necessitavano, nel comples-
Fig. 2.� Ripartizione percentuale
delle aziende in base alla specie allevata
Fig. 2.�Ripartizione delle aziende agricole in base agli ettari di superficie
MistiAltro
SuiniBovini
2.2%2.2%
6.7%
88.8%
15
28
49
4047
30
14
<5 5-10 10-15 15-20 20-30 30-50 >50
ettari di super�cie aziendale
num
ero d
i azie
nde
� PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
so, di 1.690 m2 di platea.Per di più, in 15 casi la platea era totalmente assente, mentre in altri 15 allevamenti copriva meno del 50% della necessi-tà teorica di stoccaggio. Per queste 30 aziende, il fabbiso-gno in metri quadri di platea è riportato in figura 2.8. Nelle rimanenti aziende, in 23 casi erano necessari adeguamenti inferiori a 10 m2 ed in 5 casi, tra 10 e 20 m2.La situazione relativa alle strutture di stoccaggio dei re-flui non palabili, metteva in evidenza come su 213 azien-de che producevano liquame (203 di bovini, 5 di suini e 5 di bovino e suino), 132 (62%) non avevano dotazioni suffi-cienti.Il fabbisogno complessivo di stoccaggio era pari a 2.633 m3. Ben 51 aziende erano comple-tamente prive di vasche per lo stoccaggio dei liquami ed in altre 45 la vasca presente copriva meno del 50% della necessità teorica di stoccag-gio. Per queste 96 aziende, il fabbisogno in metri cubi è riportato in figura 2.9. Nelle rimanenti aziende, in 31 casi erano necessari adeguamenti inferiori a 10 m3, in 4 casi tra 10 e 20 m3 ed in un solo caso di 63 m3.
Fig. 2.� - Fabbisogno di platee nelle aziende con elevata carenza di strutture per lo stoccaggio
14 15
1
<40 40-100 >100
Fabbisogno di platee in metri quadri
Num
ero
di a
zien
de
16
48
23
63
<10 10-20 20-50 50-100 >100
Fabbisogno di vasche in metri cubi
Num
ero
di a
zien
de
Fig. 2.9 - Fabbisogno di vasche nelle aziende con elevata carenza di strutture per lo stoccaggio
9PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
Le 104 aziende ricaden-ti in questa categoria
erano per la maggior parte dedite esclusivamente all’al-levamento bovino (81 im-prese); 9 imprese allevavano unicamente suini, 6 avicoli, mentre altre 8 gestivano al-levamenti misti (bovini e suini o bovini e avicoli) (Fig. 2.10). Per quanto concerne la super-ficie aziendale (in proprietà, affitto o ad altro titolo d’uso), la maggior parte delle impre-se (81,7%) disponeva di oltre 20 ettari (Fig. 2.11).Tenuto conto delle dimensio-ni piuttosto elevate, solo in 9 casi, a questi terreni se ne aggiungevano altri in asser-vimento per la distribuzione dei reflui, mentre un’unica azienda disponeva solo di terreni in asservimento.Inoltre, solo 12 aziende si trovavano con un eccesso di azoto, pari a 11.516 kg in totale. In 6 di questi casi, la necessità di terreno per rie-quilibrare la situazione era inferiore a 3 ettari, mentre l’azienda con il più elevato eccesso azotato, avrebbe do-vuto reperirne circa 13. Circa la dotazione di strut-ture per lo stoccaggio, delle 104 aziende ricadenti in que-
2.2.2 Aziende con produzione di azoto al campo compresa tra 2000 e 6000 kg per anno
8.7%
5.8%
7.7%
77.9%
bovini
avicoli
suini
miste
2 19 7
22
39
24
<5 5-10 10-15 15-20 20-30 30-50 >50
ettari di super�cie aziendale
num
ero
di a
zien
de
Figura 2.10Ripartizione percentuale delle aziende in base agli animali allevati
Figura 2.11Ripartizione delle aziende agricole in base agli ettari di superficie
10 PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
sta categoria, 70 non aveva-no strutture sufficienti: 29 aziende solo per i reflui non palabili e 41 aziende sia per quelli palabili, sia per quelli non palabili. In particolare, su 84 aziende che produce-vano reflui palabili, circa la metà (41 aziende) non dispo-neva di platee con dimen-sioni adeguate. Il fabbisogno complessivo per queste aziende era pari a 3.990 m2 di platea. In 4 casi la platea era assente ed in altri 11 allevamenti copriva meno del 50% della necessità teorica di stoccaggio. Per que-ste 15 aziende, il fabbisogno in metri quadri di platea è ri-portato in figura 2.12.Nelle rimanenti aziende, in soli 3 casi risultavano neces-sari adeguamenti inferiori a 10 m2, mentre nella più par-te, pur avendo già strutture a disposizione che copriva-no almeno il 50% del fabbi-sogno di stoccaggio, erano necessari investimenti di una certa consistenza.La situazione relativa alle strutture di stoccaggio dei re-flui non palabili, metteva in evidenza come su 99 aziende che producevano liquami, 70 erano prive di dotazioni suf-ficienti con una necessità glo-bale pari a 8.076 m3. Ben 18 aziende non disponevano di vasche per lo stoccaggio dei
liquami ed in altre 36 la vasca presente copriva meno del 50% della necessità teorica di stoccaggio. Per queste 54 aziende, il fabbisogno in me-tri cubi è raffigurato in figura
4
8
3
100 - 150 150 - 200 >200
fabbisogno di platee in metri quadri
num
ero
di a
zien
de
Figura 2.12Fabbisogno di platee nelle aziende con
elevata carenza di strutture per lo stoccaggio
2.1�. Nei rimanenti alleva-menti, in un solo caso risulta-vano necessari adeguamenti inferiori a 10 m3, in 14 casi tra 10 e 50 m3, mentre in un altro caso di circa 300 m3.
3
26
17
8
20 - 50 50 - 100 100 - 200 >200
fabbisogno di vasche in metri cubi
num
ero
di a
zien
de
Figura 2.1�Fabbisogno di vasche nelle aziende con elevata
carenza di strutture per lo stoccaggio
11PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
Le 36 aziende di grandi dimensioni erano de-
dite in buona parte all’alleva-mento di bovini (18 imprese), ma anche quello di suini era ben rappresentato (13 impre-se); 1 azienda allevava uni-camente avicoli, mentre altre 4 avevano allevamenti misti (bovini e suini o bovini e avi-coli) (Fig. 2.1�). Per quanto concerne la su-perficie aziendale (Fig. 2.1�), il 50% delle imprese dispo-neva di oltre 50 ettari.Sebbene le dimensioni azien-dali fossero mediamente elevate, in 11 casi a questi terreni se ne aggiungevano altri in asservimento per la distribuzione dei reflui. Cio-nonostante, 10 aziende si ri-trovavano con un surplus di azoto. Il fabbisogno di ulte-riore superficie per lo span-dimento, al fine di riequili-brare il carico azotato, era in molti casi elevato (Fig. 2.1�), registrando il deficit più si-gnificativo negli allevamenti di suini e avicoli.Per quanto concerne la dota-zione di strutture di stoccag-gio, dei 36 allevamenti rica-denti in questa categoria, 20 mancavano di strutture sufficienti: in 16 casi per i
2.2.3 Aziende con produzione di azoto al campo superiore a 6000 kg per anno
Figura 2.1�Ripartizione delle aziende agricole in base agli ettari di superficie
Figura 2.1�Ripartizione percentuale delle aziende in base agli animali allevati
2.8%
11.1%
36.1%
50.0%
bovini
avicoli
suini
miste
13
14 14
4
<5 5 - 20 20 - 50 50 - 100 >100
ettari di super�cie aziendale
num
ero
di a
zien
de
12 PROVINCIA DI TORINO
2. La situazione nella provincia di Torino
reflui non palabili e in 4 casi sia per i reflui non palabili, sia per quelli palabili. Più in dettaglio, delle 24 azien-de che producevano reflui palabili, solo 4 allevamenti bovini non avevano platee di dimensioni adeguate, pur disponendo già in partenza di una certa dotazione di strutture.Il fabbisogno di nuove pla-tee, per queste 4 imprese, as-sommava a 957 m2 (minimo 96,6 e massimo 548,7 m2).Decisamente più critica ap-pariva la situazione relativa alle strutture di stoccaggio dei reflui non palabili: su 35 aziende che producevano li-quami, 20 non possedevano dotazioni sufficienti, per un fabbisogno complessivo di 7.703 m3. In particolare, 2 aziende non disponevano di vasche per lo stoccaggio, mentre in altre 9 quella presente co-priva meno del 50% della necessità teorica. Per queste 20 aziende, il fabbisogno in metri cubi è riportato in fi-gura 2.1�.
12
6
1
<5 5 - 20 20 - 50 >50
fabbisogno di super�cie
num
ero
di a
zien
de
Figura 2.1�Fabbisogno di vasche nelle aziende con elevata
carenza di strutture per lo stoccaggio
Figura 2.1�Fabbisogno di superficie per lo spandimento (ha)
1
10
2
6
1
<100 100-300 300-500 500-1000 >1000
fabbisogno di vasche in metri cubi
num
ero
di a
zien
de
1�PROVINCIA DI ASTI
3. La situazione nella provincia di Asti
La designazione delle zone vulnerabili da ni-
trati in provincia di Asti (Fig. �.1) ha interessato 9 comuni appartenenti a due aree idro-geologicamente separate: la “Pianura alessandrina tra Ta-naro e Bormida” (AL02), con 3 comuni e l’“Altopiano di Poirino in destra Banna – Rio-verde” (TO08) con 6 comuni.Le aziende zootecniche rica-denti in queste aree, che ave-vano trasmesso i loro dati, sono state 112, quasi tutte lo-calizzate all’interno dell’area TO 08 (110 aziende). Delle 112 aziende in totale, 7 (6,3%) avevano una produzione in-feriore a 340 kg di azoto al campo per anno e pertanto, ai fini del 9/R, non sono consi-derate aziende zootecniche.Delle rimanenti 105 aziende zootecniche, 64 (57,1%) erano di piccole dimensioni (meno di 2000 kg di azoto al cam-po per anno), 29 (25,9%) di medie dimensioni (tra 2000 e 6000 kg di azoto al campo per anno) e solo 12 (10,7%) di grandi dimensioni (oltre 6000 kg di azoto al campo per anno) (Fig. �.2). I reflui palabili prodotti an-nualmente, pari a 111.488 m3, erano costituiti per 99% da le-tame bovino, mentre la quan-
3. La situazione nella provincia di Asti
3.1 Dati generali
Figura �.1Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola designate in Provincia di Asti
0
10
20
30
40
50
60
70
< 340 340-2000 2000-6000 > 6000
categorie dimensionali
num
ero
azie
nde
bovini avicolisuini miste
Figura �.2Numero di aziende ripartite nelle categorie dimensionali
individuate dal Regolamento 9/R e per specie allevata
1� PROVINCIA DI ASTI
3. La situazione nella provincia di Asti
tità totale di quelli non palabili – costituita per il 59% da liqua-mi bovini e per il 41% da li-quami suini – era pari a 53.190 m3, derivanti in gran parte da allevamenti di grandi dimen-sione (61% dei reflui non pala-bili prodotti) (Fig. �.�).
totale re�ui palabili
0
10
20
30
40
50
< 340 340-2000 2000-6000 > 6000
categorie dimensionali
prod
. re�
ui (1
000m
3/an
no)
totale re�ui non palabili
Figura �.�Quantità di reflui palabili e non palabili prodotti dalle aziende
zootecniche nelle zone vulnerabili della provincia di Asti
161.230
92.946
70.389
1.594
<340
2000-6000 >6000
340-2000
Figura �.�Quantità di azoto al campo
prodotto (kg/anno)
AltroAsservimento
0
500
1000
1500
2000
< 340 340-2000 2000-6000 > 6000
categorie dimensionali
supe
r�ci
e (h
a)
Proprietà A�tto
Figura �.�Superficie utile a disposizione degli allevamenti per lo spandimento di reflui zootecnici
La produzione totale di azoto al campo, pari a 326.159 kg, era da imputarsi principal-mente alle aziende di grandi dimensione (Fig. �.�). Infine, per quanto concerne la disponibilità di superficie per lo spandimento dei reflui
(Fig. �.�), le medie azienda-li erano di 20,9, 22,9, 29,8 e 105,3 ettari, rispettivamente per le categorie di alleva-mento dalla più piccola alla più grande.
1�PROVINCIA DI ASTI
3. La situazione nella provincia di Asti
Le 64 aziende ricadenti in questa tipologia erano
dedite quasi esclusivamente all’allevamento bovino; solo 1 allevava suini, mentre un’al-tra possedeva allevamenti misti (bovini e suini). Per quanto concerne la su-perficie aziendale (proprietà, affitto o altro titolo d’uso, la maggior parte delle impre-se possedeva una superficie inferiore a 20 ettari (Fig. �.�). Nonostante le superfici azien-dali fossero di dimensioni limitate, non c’erano alleva-menti con eccesso azotato e, pertanto, nessuno di essi ri-correva all’asservimento per la distribuzione dei reflui.Buona appariva anche la si-tuazione in merito alla dota-zione di strutture per lo stoc-caggio. Infatti su 63 aziende che producevano reflui pala-bili, solo una non disponeva di uno stoccaggio sufficiente perché priva di platea (fab-bisogno pari a 41 m2). Per quanto concerne, invece, la situazione relativa alle strut-ture di stoccaggio dei reflui non palabili, su 64 aziende che producevano liquame, 52 non avevano dotazioni suf-ficienti e tra queste 51 erano prive di vasche per lo stoc-caggio. Per queste 52 aziende,
3.2 Eccesso di azoto, fabbisogno di superficie e di strutture per lo stoccaggio
3.2.1 Aziende con meno di 2000 kg di azoto al campo per anno
12
36
15
1
<10 10-20 20-50 >50
ettari di super�cie aziendale
num
ero
di a
zien
de
Figura �.�Ripartizione delle aziende agricole in base agli ettari di superficie
il fabbisogno complessivo era pari a 1.384 m3, ripartiti come mostrato in figura 3.7.
15
30
7
<20 20-40 >40
fabbisogno di vasche in metri cubi
num
ero
di a
zien
de
Figura �.�Fabbisogno di vasche nelle aziende con strutture
insufficienti per lo stoccaggio dei reflui non palabili
1� PROVINCIA DI ASTI
3. La situazione nella provincia di Asti
Le 29 aziende ricadenti in questa tipologia, come
nel caso di quelle di picco-le dimensioni, erano per la maggior parte dedite esclusi-vamente all’allevamento bo-vino; solo un’azienda aveva un allevamento misto di bo-vini e suini. Per quanto concerne la su-perficie aziendale, la maggior parte delle imprese (79,31%) aveva a disposizione una su-perficie superiore a 20 ettari (Fig. �.�).Tenuto conto della dimensio-ni aziendali mediamente ele-vate, solo in un caso a questi terreni se ne aggiungevano altri in asservimento per la distribuzione dei reflui. Nessuna azienda, inoltre, ave-va una produzione di azoto eccedentaria rispetto ai terreni a disposizione.Per quanto concerne la dota-zione di strutture di stoccag-gio, una sola azienda non ave-va una platea di dimensioni adeguate (fabbisogno pari a 27 m2), 2 non avevano vasche sufficienti (fabbisogno pari a 156 m3) e ben 19 erano com-pletamente prive di vasche per lo stoccaggio di liquami. Per queste ultime, il fabbiso-gno era pari a 2.237 m3, riparti-ti come mostrato in figura 3.9.
3.2.2 Aziende con produzione di azoto al campo compresa tra 2000 e 6000 kg per anno
6
17
6
<20 20-40 >40
ettari di super�cie aziendale
num
ero
di a
zien
de
1
8
6 6
<50 50-100 100-150 >150
fabbisogno di vasche in metri cubi
num
ero
di a
zien
de
Figura �.�Ripartizione delle aziende agricole in base agli ettari di superficie
Figura �.9Fabbisogno di vasche nelle aziende con elevata
carenza di strutture per lo stoccaggio
1�PROVINCIA DI ASTI
3. La situazione nella provincia di Asti
De lle 12 aziende di grandi dimensioni,
6 allevavano bovini, 3 suini, 1 avicoli e 2 allevavano sia bovini, sia suini.Per quanto concerne la su-perficie aziendale, 9 imprese disponevano di una superfi-cie superiore a 50 ettari (Fig. �.10). Sebbene le dimensioni aziendali fossero mediamente elevate, in 4 casi a questi ter-reni se ne aggiungevano altri in asservimento per la distri-
3.2.3 Aziende con produzione di azoto al campo superiore a 6000 kg per anno
buzione dei reflui. In questo modo, solo un’azienda aveva un surplus di azoto e necessi-tava di circa 18 ettari per rie-quilibrare il suo carico.Per quanto concerne la dota-zione di strutture di stoccag-gio, tutti gli allevamenti che producevano reflui palabili avevano platee di dimensio-ni adeguate.Più critica appariva, inve-ce, la situazione relativa alle strutture di stoccaggio dei
reflui non palabili. Infatti, anche se le aziende con ca-renza di vasche erano solo 5 su 12, in 4 casi le necessità erano molto elevate arrivan-do, per un’azienda di suini, a circa 2.400 metri cubi. Il fabbisogno complessivo per questi 5 allevamenti era pari a 3.604 m3.
12
54
<20 20-50 50-100 >100
ettari di super�cie aziendale
num
ero
di a
zien
de
Figura �.10 Ripartizione delle aziende agricole in base agli ettari di superficie
1� L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
L’area idrogeologicamen-te separata dell’Altopia-
no di Poirino (TO 08) (Fig. �.1) rappresenta, tra le zone vulnerabili da nitrati (ZVN) designate in Provincia di To-rino e di Asti, un’area carat-terizzata dalla presenza di numerose imprese agricole, molte delle quali dedite al-l’allevamento zootecnico.In provincia di Torino, que-st’area rappresenta, tra le ZVN, la seconda in termini di estensione territoriale e la prima per presenza di alleva-menti zootecnici (Fig. �.2). In provincia di Asti, è l’area più estesa, dove si concentrano la quasi totalità degli alleva-menti, ricadenti in ZVN.Nel suo complesso, l’Alto-piano di Poirino interessa il territorio di 18 comuni (12 in provincia di Torino e 6 in quella di Asti), per una su-perficie complessiva pari a 238,5 km2 (166,9 in Provincia di Torino e 71,6 in Provincia di Asti).
4. L’Altopiano di Poirino
4.1 Dati territoriali
Figura �.1Localizzazione dell’area idrogeologicamente separata dell’Altopiano di
Poirino (TO 0�) e sua ripartizione tra le Province di Torino e Asti
Aziende zootecniche
166.9202.9
44.271.6
288
117
28
109
TO08 IV01 TO04 TO08
Provincia di Torino Provincia di Asti
Super�cie (kmq)
Figura �.2Estensione e numero di aziende zootecniche nelle
ZVN della Provincia di Torino e Asti
19L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
La situazione dei Comuni inte-ressati è riportata in tabella �.1.Dai dati presenti nell’Ana-grafe delle imprese agricole a dicembre 2006, risulta che la designazione dell’Altopia-no di Poirino, ha interessato 1.467 aziende agricole.
Provincia Comune Superficie Totale (km2)
Superficie in ZVN (km2)
Percentuale di superficie in ZVN SAU in ZVN (ettari)
Torino
Andezeno 7,38 4,35 58,9% 277,6
Arignano 8,24 4,11 49,9% 308,4
Cambiano 14,06 9,6 68,3% 590,0
Chieri 54,81 33,21 60,6% 2350,6
Isolabella 4,59 4,59 100,0% 394,3
Mombello di Torino 4,21 0,3 7,1% 24,9
Moncalieri 48,08 14,38 29,9% 519,9
Poirino 75,83 38,93 51,3% 3182,9
Pralormo 29,02 4,91 16,92% 372,1
Riva presso Chieri 35,91 35,91 100,0% 3024,0
Santena 15,61 8,37 53,6% 382,1
Trofarello 12,23 8,19 67,0% 482,8
Totale 309,97 166,85 11909,3
Asti
Buttigliera d’Asti 19,17 10,25 53,5% 780,8
Cellarengo 11,61 4,46 38,4% 353,4
Dusino San Michele 11,88 4,34 36,5% 238,3
San Paolo Solbrito 11,75 2,18 18,6% 6,2
Valfenera 22,42 11,7 52,2% 876,1
Villanova d’Asti 42,82 38,69 90,4% 2892,5
Totale 119,65 71,62 5147,2
Totale generale 429,62 238,47 17056,4
Tabella �.1 Estensione territoriale dei Comuni in provincia di Torino e di Asti, ricadenti
in ZVN/TO08 e relative superfici designate vulnerabili
Di queste, 1.316 hanno anche il centro operativo all’interno della zona vulnerabile (Tab. �.2), mentre le rimanenti 151, pur avendo il centro azien-dale fuori della zona vulne-rabile, hanno una parte della superficie coltivata che rica-
de all’interno di quest’area. Le 1.316 aziende con il centro all’interno della zona vulne-rabile, gestiscono il 97% circa della superficie dell’Altopia-no, mentre quella rimanente è coltivata dalle 151 aziende con sede esterna alla zona
20 L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
vulnerabile. La situazione nel dettaglio, distinta anche tra aziende zootecniche e non, è riportata nella tabella �.�.
Provincia Comuni Numero di aziende Provincia Comuni Numero di aziende
TORINO
Andezeno 38
ASTI
Buttigliera d’Asti 69
Arignano 39 Cellarengo 29
Cambiano 38 Dusino San Michele 33
Chieri 179 San Paolo Solbrito 16
Isolabella 29 Valfenera 76
Mombello di Torino 4 Villanova d’Asti 115
Moncalieri 116
Poirino 181
Pralormo 37
Riva Presso Chieri 142
Santena 126
Trofarello 49
Totale 978 Totale 338
Tabella �.2Numero di aziende agricole (zootecniche e non zootecniche) con centro operativo
all’interno della zona vulnerabile, ripartito tra i diversi Comuni dell’area
Sede del centro aziendale Tipologia aziendale Superficie coltivata in ZVN (ha)
Interno a ZVN
Zootecniche 9.710,2
NON zootecniche 6.776,7
Totale 16.486,9
Esterno a ZVN
Zootecniche 259,1
NON zootecniche 310,4
Totale 569,5
Totale complessivo 17.056,4
La coltura più diffusa è il mais (da granella e da insilato), seguito da cereali autunno-vernini e foraggere (Tab. �.�),
Tabella �.�Superfici coltivate dalle aziende agricole dell’area
sicuramente collegate alla dif-fusa attività zootecnica della zona.
21L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
La situazione a livello di sin-golo comune, per le colture principali, è riportata nella tabella �.� e in figura 4.3. La voce “Foraggere e prati” com-prende le superfici investite a piante foraggere, erbai, prati e pascoli, nonché erba medica. Si può notare che la percen-tuale di SAU comunale semi-nata a cereali autunno-ver-
Coltura Totale complessivo (ha) %
Mais 8.124,2 47,6
Cereali autunno-vernini 4.011,8 23,5
Piante foraggere - erbai 3.078,4 18,0
Superfici a riposo 616,2 3,6
Piante industriali, semi oleosi e fibra 241,8 1,4
Orticole 217,5 1,3
Bosco 177,3 1,0
Tare e incolti 162,4 1,0
Prati e pascoli 114,9 0,7
Fabbricati 102,2 0,6
Erba Medica 101,8 0,6
Pioppi 54,4 0,3
Vigneti 32,6 0,2
Frutteti - per frutta a guscio 10,6 0,1
Fruttiferi 10,3 0,1
Totale complessivo 17.056,4 100,0
Tabella �.�Ripartizione della superficie coltivata tra le diverse colture
nini non varia di molto tra i diversi comuni dell’Altopia-no, mentre le superfici a mais e foraggere hanno valori più variabili ed esiste un rappor-to di complementarietà tra le due colture.La situazione sopra descrit-ta, relativamente a cerea-li autunno-vernini, mais e foraggere, è rappresenta-
ta nelle figure 4.4, 4.5 e 4.6, dove la copertura del suolo è riferita a livello di singolo foglio di mappa.
22 L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
Comune Mais Cereali autunno-vernini Foraggere e prati
Piante proteoleaginose
e da fibraOrticole Altro Totale
(ha) % (ha) % (ha) % (ha) % (ha) % (ha) % (ha)
Andezeno 100,7 36,3 81,2 29,2 68,9 24,8 2,0 0,7 11,6 4,2 13,2 4,7 277,6
Arignano 85,6 27,8 104,3 33,8 67,4 21,9 10,8 3,5 0,8 0,3 39,5 12,8 308,4
Cambiano 315,9 53,6 118,0 20,0 88,6 15,0 1,2 0,2 31,6 5,4 34,6 5,9 590,0
Chieri 1.175,2 50,0 509,3 21,7 490,2 20,9 16,2 0,7 19,1 0,8 140,6 6,0 2.350,6
Isolabella 177,8 45,1 111,9 28,4 55,8 14,2 31,2 7,9 2,0 0,5 15,5 3,9 394,3
Mombello di Torino
3,4 13,6 7,5 30,1 11,3 45,4 0,0 0,0 2,7 10,9 24,8
Moncalieri 310,7 59,8 101,5 19,5 22,2 4,3 0,0 36,6 7,0 48,9 9,4 519,9
Poirino 1.700,4 53,4 737,8 23,2 365,3 11,5 88,0 2,8 7,9 0,2 283,4 8,9 3.182,8
Pralormo 121,6 32,7 115,9 31,2 90,4 24,3 5,0 1,3 1,5 0,4 37,5 10,1 372,1
Riva presso Chieri
1.603,9 53,0 780,9 25,8 386,5 12,8 43,8 1,4 5,6 0,2 203,3 6,7 3.024,0
Santena 139,8 36,6 90,1 23,6 31,6 8,3 1,5 0,4 63,4 16,6 55,6 14,6 382,1
Trofarello 246,3 51,0 105,0 21,8 55,4 11,5 0,0 13,4 2,8 62,6 13,0 482,8
Buttigliera d’Asti
245,6 31,5 180,0 23,1 325,6 41,7 4,7 0,6 0,1 0,0 24,9 3,2 780,8
Cellarengo 161,9 45,8 81,1 22,9 74,1 21,0 11,0 3,1 2,3 0,7 22,9 6,5 353,3
Dusino San Michele
84,3 35,4 62,6 26,3 81,6 34,2 0,0 0,0 1,1 0,4 8,7 3,7 238,3
San Paolo Solbrito
2,2 35,1 0,3 5,2 3,3 52,9 0,0 0,0 0,4 6,8 6,2
Valfenera 346,2 39,5 240,5 27,4 253,3 28,9 0,5 0,1 0,9 0,1 34,6 4,0 876,1
Villanova d’Asti
1.302,7 45,0 583,9 20,2 823,5 28,5 25,8 0,9 19,5 0,7 137,0 4,7 2.892,5
Totale 8.124,2 47,6 4.011,8 23,5 3.295,1 19,3 241,8 1,4 217,5 1,3 1.165,9 6,8 17.056,4
Tabella �.�Ripartizione delle colture tra i diversi Comuni
2�L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
Arignano
CambianoChieri
Isolabella
Mombello di Torino
MoncalieriPoirin
o
Pralormo
Riva presso ChieriSantena
Trofarello
Buttigliera d'Asti
Cellarengo
Dusino San Michele
San Paolo Solbrito
Valfenera
Villanova d'Asti
ha
Mais Cereali autunno-verniniForaggere e prati OrticolePiante proteoleaginose e da �bra Altro
Andezeno
Figura �.�Ripartizione delle colture tra i diversi Comuni
Figura �.� Percentuale di SAU destinata alla coltivazione di cereali autunno-vernini
2� L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
Figura �.�Percentuale di SAU destinata alla coltivazione di mais
Figura �.�Percentuale di SAU destinata a colture foraggere
2�L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
Le imprese zootecniche al-l’interno dell’Altopiano
di Poirino che avevano inviato i loro dati ai sensi del Regola-mento 9/R, risultavano essere 397 (288 in provincia di Torino e 109 in quella di Asti).Si trattava per la maggior parte di aziende di piccole dimensioni: 58 avevano una produzione inferiore a 340 kg di azoto al campo all’anno e, pertanto, ai fini del Regola-mento 9/R sono considerate aziende non zootecniche. La situazione totale, distinta anche per province, è rap-presentata in figura 4.7.Nonostante gli allevamenti di piccole dimensioni fossero prevalenti in termini nume-rici, la produzione totale più rilevante di azoto al campo era da imputarsi alle aziende di medie e grandi dimensio-ni (Fig. �.�).La situazione nei comuni del-l’area, per quanto riguarda il numero di aziende e la pro-duzione di azoto è riportata nelle tabelle �.� e �.�, nonché nelle figure 4.9 e 4.10.Confrontando il numero di aziende zootecniche con la loro produzione di azoto al campo, si nota come Poirino, pur ospitando il maggior nu-mero di allevamenti, aveva
4.2 La situazione delle aziende zootecniche
4.2.1 Situazione generale
ASTI TORINO
0
50
100
150
200
250
< 340 340-2000 2000-6000 > 6000
classi aziendali
num
ero
di a
zien
de
Figura �.� Quantità totale di azoto al campo, ripartita per
classi dimensionali degli allevamenti
Figura �.�Numero di aziende zootecniche ripartite per classe in
base alla quantità di azoto al campo prodotto
ASTI TORINO
0
100
200
300
400
500
600
< 340 340-2000 2000-6000 > 6000
classi aziendali
azot
o al
cam
po p
rodo
tto
(t)
2� L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
un carico totale di azoto al campo ben al di sotto di Riva presso Chieri che ospitava, invece, un numero legger-mente inferiore di aziende.
Tabella �.� Numero di aziende zootecniche e produzione di azoto al campo (totale e per unità di SAU) nei comuni dell’area.
Provincia Comune Numero di aziende
Produzione totaledi azoto al campo (kg)
SAU comunale (ha)
Kg di azoto al campo per ettaro di SAU
TORINO
Andezeno 11 18.283 499,77 36,6
Arignano 13 13.645 745,34 18,3
Cambiano 13 19.868 482,54 41,2
Chieri 59 177.924 3.630,02 49,0
Isolabella 10 34.725 782,69 44,4
Mombello di Torino 0 0 366,8 0,0
Moncalieri 13 19.623 1.578,71 12,4
Poirino 65 157.244 6.047,56 26,0
Pralormo 12 26.023 1.624,96 16,0
Riva presso Chieri 62 238.159 3.470,67 68,6
Santena 13 27.620 941,37 29,3
Trofarello 17 42.610 806,1 52,9
ASTI
Buttigliera d’Asti 34 62.887 1.462,79 43,0
Cellarengo 7 41.761 858,64 48,6
Dusino San Michele 7 12.511 617,36 20,3
San Paolo Solbrito 2 714 277,54 2,6
Valfenera 23 63.946 547,62 116,8
Villanova d’Asti 36 140.108 355,97 393,6
L’allevamento più diffuso era quello di bovini, specie nelle realtà di piccole dimensioni (Fig. �.11). La maggior parte degli allevamenti suinicoli
di grosse dimensioni erano concentrati nei comuni di Riva presso Chieri e di Chieri (Tab. �.�).
2�L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
Provincia Comune Meno di 340 Tra 340 e 2.000 Tra 2.000 e 6.000 Più di 6.000
TORINO
Andezeno 1 7 3 0
Arignano 4 8 1 0
Cambiano 3 6 4 0
Chieri 3 32 15 9
Isolabella 2 6 1 1
Moncalieri 5 5 2 1
Poirino 13 27 19 6
Pralormo 3 4 4 1
Riva presso Chieri 6 23 23 10
Santena 4 5 3 1
Trofarello 4 8 4 1
ASTI
Buttigliera d’Asti 1 25 8 0
Cellarengo 1 3 1 2
Dusino San Michele 2 2 3 0
San Paolo Solbrito 1 1 0 0
Valfenera 2 14 3 4
Villanova d’Asti 0 17 13 6
Tabella �.�Numero di aziende zootecniche presenti nei comuni dell’area, ripartito per dimensione
2� L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
1
4
3
3
2
5
13
3
6
4
4
1
1
2
1
2
7
8
6
32
6
5
27
4
23
5
8
25
3
2
1
14
17
3
1
4
15
1
2
19
4
23
3
4
8
1
3
3
13
9
1
1
6
1
10
1
1
2
4
6
0
Andezeno
Arignano
Cambiano
Chieri
Isolabella
Moncalieri
Poirino
Pralormo
Riva presso Chieri
Santena
Trofarello
Buttigliera d'Asti
Cellarengo
Dusino San Michele
San Paolo Solbrito
Valfenera
Villanova d'Asti
Meno di 340 Tra 340 e 2.000 Tra 2.000 e 6.000 Più di 6.000
Figura �.9Aziende zootecniche presenti nei comuni dell’area, ripartite per dimensione
29L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
18 283
13 645
19 868
34 725
19 623
157 244
26 023
238 159
27 620
42 610
62 887
41 761
12 511
714
63 946
140 108
177 924
Andezeno
Arignano
Cambiano
Chieri
Isolabella
Moncalieri
Poirino
Pralormo
Riva presso Chieri
Santena
Trofarello
Buttigliera d'Asti
Cellarengo
Dusino San Michele
San Paolo Solbrito
Valfenera
Villanova d'Asti
Figura �.10Produzione totale di azoto al campo (kg) nei comuni dell’area
53
2
176
11
88
8 4 721
131 76
Bovini Altro Bovini Suini Misti Bovini Suini Avicoli Misti Bovini Suini Avicoli Misti
Meno di 340 Tra 340 e 2.000 Tra 2.000 e 6.000 Più di 6.000
numero aziende
Figura �.11Tipologia di allevamento ripartite tra le classi di dimensione aziendale
�0 L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
Tabe
lla �
.�Ri
part
izio
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egli
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a
Com
une
Men
o di
340
Tra
340
e 2.
000
Tra
2.00
0 e
6.00
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6.0
00
Bovi
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ltro
Bovi
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Suin
iA
vico
liM
isti
Bovi
niSu
ini
Avi
coli
Mis
ti
Ande
zeno
15
11
21
Arign
ano
48
1
Cam
biano
36
4
Chier
i3
261
511
22
33
3
Isolab
ella
24
11
11
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52
1
Poiri
no12
125
11
153
15
1
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34
31
1
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ieri
621
11
173
12
36
1
Sant
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31
41
12
1
Trofar
ello
48
41
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71
Cella
reng
o1
31
2
Dusin
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Mich
ele2
23
San P
aolo
Solbr
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1
Valfe
nera
214
33
1
Villan
ova d
’Asti
161
133
21
�1L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
Gli allevamenti di piccole dimensioni (produ-
zione di azoto al campo infe-riore a 2.000 kg/anno) aveva-no una superficie aziendale (terreni in proprietà, in affitto
Figura �.12Superficie media aziendale degli allevamenti di piccole dimensioni
4.2.2 Allevamenti di piccole dimensioni
37
80
49
27
meno di 10 ettari tra 10 e 20 tra 20 e 30 più di 30
ettari di super�cie aziendale
numero aziende
o ad altro titolo d’uso) media-mente elevata (Fig. �.12).Solo 2 aziende in provincia di Torino (1% circa) ricor-revano a terreni in asservi-mento. Inoltre, solo in 3 casi
si evidenziava un eccesso d’azoto rispetto al terreno a disposizione che, per essere compensato, necessitava di circa 4,5 ettari in totale.Per quanto concerne le strut-
ture per lo stoccaggio degli effluenti palabili, in 35 casi risultavano necessari am-pliamenti delle opere esi-stenti. Più critica appariva,
invece, la situazione per lo stoccaggio dei non palabili: in 133 aziende erano neces-sari nuovi investimenti per l’adeguamento ai parametri
previsti dal 9/R, anche per-ché, in 84 di questi casi, le va-sche o i pozzetti per i liquami mancavano del tutto.
�2 L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
Anche gli allevamenti di medie dimensioni ave-
vano una superficie azien-dale (terreni in proprietà, in affitto o ad altro titolo d’uso) mediamente elevata (Fig. �.1�) e solo l’8,4% delle aziende ricorreva a terreni in asservimento.
4.2.3 Allevamenti di medie dimensioni
numero aziende
21
55
24
7
meno di 20 ettari tra 20 e 40 tra 40 e 60 più di 60
ettari di super�cie aziendale
In 11 casi si riscontrava un eccesso di azoto rispetto alla superficie disponibile per lo spandimento, che risulta-va abbastanza critico in tre aziende. In 32 casi erano ne-cessari investimenti per l’am-pliamento delle strutture di stoccaggio dei reflui palabili
ed in ben 72 casi per i reflui non palabili.
Figura �.1�Superficie media aziendale degli allevamenti di medie dimensioni
��L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
Come negli altri casi, la superficie aziendale a di-
sposizione degli allevamenti di grandi dimensioni era me-diamente elevata (Fig. �.1�). Saliva invece la percentuale, pari al 35,7%, delle aziende che ricorrevano a terreni in asservimento per lo spandi-mento dei reflui.In 9 casi, tra cui 2 aziende che già ricorrevano all’as-
4.2.4 Allevamenti di grandi dimensioni
Figura �.1�Superficie media aziendale degli allevamenti di grandi dimensioni
servimento, la disponibilità di terreno non era sufficien-te rispetto la produzione di azoto al campo. In quasi tutti i casi lo squilibrio ri-sultava accentuato.Diversa, invece, la situazio-ne per quanto riguardava le strutture di stoccaggio. Tutte le aziende che producevano reflui palabili disponevano di strutture sufficienti.
Per le strutture di stoccaggio dei reflui non palabili, in 21 casi la dotazione era insuffi-ciente, interessando in egual misura sia gli allevamenti di bovini, sia quelli di suini.
numero aziende
5
1416
7
meno di 20 ettari tra 20 e 50 tra 50 e 100 più di 100
ettari di super�cie aziendale
�� L’ALTOPIANO DI POIRINO
4. L’Altopiano di Poirino
S olo in 7 comuni dell’al-topiano si trovavano
aziende con un’eccedenza di azoto rispetto ai terreni a loro disposizione (aziendali e asservimento).
Comune N° di aziende Kg di azoto in eccesso Superficie necessaria (ha)
Cambiano 1 464 2,73
Chieri 7 8.603 50,61
Moncalieri 2 3.644 21,44
Poirino 4 12.359 72,70
Riva presso Chieri 6 20.893 122,90
Santena 2 892 5,25
Valfenera 1 3.027 17,81
Tabella �.9Numero di aziende, ripartite per comune, con eccesso di azoto rispetto ai terreni a loro
disposizione, quantità di azoto in eccesso e superficie necessaria per lo spandimento
4.2.5 La situazione a livello di singoli comuni
Come si può evincere dal-la tabella �.9, la situazio-ne più critica si ritrovava nei comuni di Riva presso Chieri, Poirino e Chieri. Va sottolineato, tuttavia, che il
fabbisogno aggiuntivo di terreni era comunque assai modesto.
��CONCLUSIONI
5. Conclusioni
Dall’analisi dei dati è sta-to possibile evidenzia-
re come, nelle ZVN in pro-vincia di Torino, le superfici agricole a disposizione delle aziende per lo spandimento dei reflui zootecnici siano in generale sufficienti. Infatti, il limite imposto dalla nor-mativa (170 kg N/ha) crea un eccesso di azoto di origi-ne zootecnica in 28 aziende (6,3% del totale) (Tab. �.1 e �.2) ma la situazione circa la disponibilità di terreno è
critica solo in alcuni casi (11 aziende) e per un fabbisogno complessivo di circa 290 et-tari per lo spandimento del refluo in eccesso. Per quanto riguarda la Pro-vincia di Asti, questo aspetto risulta ancora meno critico, poiché solo un’azienda si trova con un eccesso di azoto ed un fabbisogno di ulteriore terreno pari a circa 18 ettari. Delle 12 aziende con consi-stente eccesso di azoto, 10 sono localizzate nella ZVN
dell’altopiano di Poirino ed in particolare 5 nel comune di Riva presso Chieri, 2 nel comune di Chieri e le 3 re-stanti nei comuni di Monca-lieri, Poirino e Valfenera. Di queste 10 aziende, 2 pro-ducono quantità significa-tive di letame, 1 produce pollina, mentre per le altre 7 l’eccesso di azoto è ricondu-cibile esclusivamente o quasi esclusivamente alla produ-zione di liquame.
5. Conclusioni
Categorie dimensionali degli
allevamenti
Numero totale di aziende zootecniche
N°
Produzione totale di azoto al campo
kg/anno
Superficie utile per lo spandimento dei reflui
ha
Produzione di azoto al campo per unità
di superficie kg/ha/anno
TORI
NO
340-2000 223 214.577 5.040 42.6
2000-6000 104 379.496 4.524 83.9
> 6000 36 431.242 3.251 132.7
Totale 363 1.025.315 12.815 80.0
AST
I
340-2000 64 70.389 1.466 48.0
2000-6000 29 92.946 864 107.6
> 6000 12 161.230 1.263 127.6
Totale 105 324.565 3.593 90.3
Tab. �.1Numero di aziende zootecniche, produzione di azoto al campo, superfici utili per lo spandimento dei reflui e carico di azoto, nelle ZVN della province di Torino ed Asti
�� CONCLUSIONI
5. Conclusioni
La SAU utile per lo spandi-mento dei reflui all’interno della ZVN è pari a circa 16.500 ettari, a disposizione di 1.467 aziende agricole (zootecniche e non zootecniche). La quan-
tità totale di azoto al cam-po prodotto è invece pari a circa 1.100.000 kg/anno. Escludendo quindi i flussi di refluo dall’interno della ZVN all’esterno, e vicever-
sa, il carico di azoto risulta essere pari a 69 kg/ha/anno e, quindi, di molto inferio-re rispetto al limite imposto dalla direttiva nitrati. Inoltre, anche nei comuni dove il ca-
Categorie
dimensionali degli allevamenti
Numero totale di aziende zootecniche
Numero di aziende con eccesso di azoto
Quantità totale di azoto in eccesso
Superficie necessaria per la distribuzione dell’azoto in eccesso
N° N° % kg % ha %
TORI
NO
340-2000 223 6 2.7 2.120 1.0 12 0.2
2000-6000 104 12 11.5 11.516 3.0 68 1.5
> 6000 36 10 27.8 45.787 10.6 269 8.3
Totale 363 28 7.7 59.423 5.8 350 2.7
AST
I
340-2000 64 0 0.0 0 0.0 0 0.0
2000-6000 29 0 0.0 0 0.0 0 0.0
> 6000 12 1 8.3 3.027 1.9 18 1.4
Totale 105 1 1.0 3.027 0.9 18 0.5
Tab. �.2Numero di aziende con eccesso di azoto, quantità totale di azoto in eccesso e
fabbisogno di superfici nelle ZVN della province di Torino ed Asti
Categorie dimensionali
degli allevamenti
Allevamenti di bovini Allevamenti di suini Altri allevamenti Eccesso di
azoto (kg) N° aziende Eccesso di azoto (kg) N° aziende Eccesso di
azoto (kg) N° aziende
TORI
NO
340-2000 1892 5 0 0 228 1*
2000-6000 5217 8 3278 2 3021 2 **
> 6000 9805 4 26684 5 9298 1 **
Totale 16914 17 29962 7 12547 4
AST
I
340-2000 0 0 0 0 0 0
2000-6000 0 0 0 0 0 0
> 6000 0 0 3027 1 0 0
Totale 0 0 3027 1 0 1
Tab. �.�Quantità di azoto in eccesso e numero di aziende ripartite in base alla specie allevata.
* Allevamento di ovini, ** Allevamento di avicoli
��CONCLUSIONI
5. Conclusioni
rico zootecnico è più elevato e dove sono concentrate le aziende con un eccesso di azoto, la SAU a disposizione è sufficiente a utilizzare tutto il refluo prodotto. In parti-colare, nei comuni di Riva presso Chieri e Chieri, il ca-rico di azoto organico sulle superfici ricadenti in ZVN è pari rispettivamente a 79 e 76 kg/ha/anno.Pertanto, dall’analisi dei dati a disposizione sembrerebbe possibile risolvere i problemi
delle aziende con eccesso di azoto, utilizzando le superfi-ci delle aziende limitrofe.Per quanto riguarda invece le strutture di stoccaggio, la situazione delle aziende zoo-tecniche ricadenti nelle ZVN delle province di Torino ed Asti sembra decisamente più critica. Infatti, come riportato in tabella �.�, le aziende che possiedono strutture di stoc-caggio insufficienti rispetto agli obblighi previsti dalla normativa sono 237 (65,3%)
in provincia di Torino e 79 (75,2%) in provincia di Asti, per un totale di 316 aziende (67,5%). Tra queste, 20 azien-de (4,2%) sono totalmente pri-ve di strutture per lo stoccag-gio dei reflui palabili, mentre ben 141 (30,1%) lo sono per i reflui non palabili. Pur variando in funzione delle categorie dimensionali, il fabbisogno medio di super-ficie per le platee è assai rile-vante, risultando pari a circa 64 m2 per azienda (numero
Categorie dimensionali
degli allevamenti
Numero di aziende con strutture di stoccaggio
insufficienti
Numero di aziende totalmente prive di strutture per lo
stoccaggio di reflui
Fabbisogno medio di strutture per lo stoccaggio di reflui
Reflui palabili Reflui non palabili Platee Pozzetti per i liquidi di sgrondo
Vasche per i liquami
N° % N° % N° % m2 / azienda
N° aziende
m3 / azienda
N° aziende
m3 / azienda
N° aziende
TORI
NO
340-2000 147 65.9 15 10.2 51 34.7 29 58 19 130 55 2
2000-6000 70 67.3 4 5.7 18 25.7 97 41 94 65 399 5
> 6000 20 55.6 0 0.0 2 10.0 239 4 319 12 485 8
TOTALE 237 65.3 19 8.0 71 30.0 64 103 60 207 399 15
AST
I
340-2000 53 82.8 1 1.9 51 96.2 41 1 27 51 14 1
2000-6000 21 72.4 0 0.0 19 90.5 27 1 117 20 61 1
> 6000 5 41.7 0 0.0 0 0.0 0 0 400 3 32 1
TOTALE 79 75.2 1 1.3 70 88.6 34 2 66 74 35 3
Tab. �.�Situazione relativa alle strutture per lo stoccaggio dei reflui aziendali in Provincia di Torino e Asti
�� CONCLUSIONI
5. Conclusioni
totale aziende = 105). Per quanto riguarda i reflui non palabili, la situazione è ancora più sfavorevole, poi-ché 299 aziende non sono do-tate di strutture sufficienti. Tuttavia, la quasi totalità di esse (281 aziende) non copro-
Categorie dimensionali
degli allevamenti
Numero totale di aziende
zootecniche
Numero aziende con strutture di stoccaggio
insufficienti
Numero di aziende totalmente prive di strutture per lo
stoccaggio di reflui
Fabbisogno medio di strutture per lo stoccaggio di reflui
Reflui palabili
Reflui non palabili Platee Pozzetti per i
liquidi di sgrondoVasche per i
liquami
N° N° % N° % N° % m2 / azienda
N° aziende
m3 / azienda
N° aziende
m3 / azienda
N°aziende
340-2000 197 141 71.6 9 6.4 84 59.6 35 36 23 128 16 5
2000-6000 107 76 71.0 4 5.3 31 40.8 98 34 100 68 323 6
> 6000 42 21 50.0 0 0.0 4 19.0 156 2 343 12 564 9
TOTALE 346 238 68.8 13 5.5 119 50.0 68 72 67 208 355 20
Tab. �.�Situazione relativa alle strutture per lo stoccaggio dei reflui aziendali nella ZVN dell’Altopiano di Poirino
no i fabbisogni per lo stoc-caggio dei liquidi di sgrondo dei letami, mentre solo 18 aziende hanno problemi rela-tivi alle capacità delle vasche per i liquami. Pur variando molto in base alle categorie dimensionali, il fabbisogno
medio per quanto riguarda i pozzetti risulta essere pari a 62 m3 per azienda, mentre quello per le vasche è pari a 338 m3 per azienda.