I PRINCIPII ANARCHICI. 11 Congresso riunito a Saint-Irnier dichiara : i° Che la distruzione di ogni potere politico è il
primo dovere del proletariato ;
a° Che ogni organizzazione d'un potere politico sedicente provvisorio e rivoluzionario per giungere a tale distruzione non può essere che un inganno di più e sarebbe così pericolosa pel proletariato come tutti i governi oggi esistenti.
3° Che, respingendo ogni compromesso per giungere al compimento della .Rivoluzione sociale, i proletari di tutti i paesi devono stabilire, all' infuori di ogni politica borghese, la solidarietà dell' azione rivoluzionaria.
Primo Maggio Il p ros s imo n u m e r o avrà la data del P r i m o
Maggio e sarà, invece che di q u a t t r o , di dodici pag ine r i c c a m e n t e i l lus t ra te , al prezzo di 20 cent , per la Svizzera e di u n franco per la F ranc ia , il Belgio ed il L u s s e m b u r g o . I c o m p a g n i c u r i n o in s imi le occas ione la m a g g i o r r ivend i ta possibi le di pubbl icaz ion i nos t re : l ibr i , opusco l i , q u a d r i , ca r to l ine , ecc. , facendoci sub i to le o r d i n a z i o n i .
Nei cortei e nei comiz i , si p rovveda con cartel l i , mani fes t in i ed accenn i in discorsi e r i so luz ioni a r i co rda re Sacco e Vanzet t i , i confinati i t a l ian i e le v i t t ime po l i t i che del m o n d o i n t e r o . E sopra tu t to t r a l a sc iamo dal lagnarc i di n o n potere far mo l to , facendo c iascuno tu t to il poco che gli è possibi le .
Disprezzare 11 P r i m o Maggio, p e r c h è n o n è ciò che dovrebbe essere, o der idere la data fissa, senza p repa ra r s i su i ser io ad u n a data p ropr i a , per vivere in u n i s o l a m e n t o altezzoso e ozioso, n o n ci è mai parso cosa degna di a n a r c h i c i . Regola gene ra le , il m i g l i o r m o d o di r i m p r o v e r a r e il m e n o è di t en ta re il p iù , e se n o n si t rova bene u n a cosa, di farne u n a mig l io re , che n o n p u ò m a i essere l 'as tensione pass iva .
E ai «nostri» domiciliati coatti..* e alle loro famiglie chi ci pensa? Perchè molti di essi sono poveri e le loro famiglie sono ancor più povere essendo venuto a mancar loro chi a casa portava, poco o molto, il pane di tutti i giorni.
Perchè, e non importa dove e da chi (che sono doppiamente stupide, in simili casi, le ostilità di tendenza) non si costituisce un comitato destinato a provvedere da solo o d'accordo, il che sarebbe meglio per evitare sperequazioni, con quelli già esistenti, all' assistenza delle famiglie bisognose dei nostri compagni al domicilio coatto, le quali famiglie, alla lor volta, potrebbero far pervenire qualche aiuto ai loro cari con maggiore possibilità ?
Certamente si presenteranno difficoltà non poche da superare e che bisogna superare.
Crispi non impedì che ai condannati politici pervenissero aiuti ; non lo impedirono i governi borbonici, czaristi, napoleonici e teocratici. Mussolini ci tiene invece a superare in raffinata crudeltà tutti i passati governi reazionari d'Italia e d'altrove. Forse per imitare e superare il governo della Russia bolscevica ; forse per dimostrare, fedele... al proprio temperamento, la sua gratitudine a coloro che lo hanno sfamato quando faceva la vittima politica, brontolo-na e pitocca, in qualità di antilibico e di disertore.
I rinnegati sono tutti così e si rassomigliano dovunque li andiate ad ammirare.
Ma non per questo noi dobbiamo trascurare di ritrovare tutta la nostra attività di un tempo; l'attività vera che sa raggiungere in silenzio le sue diverse mete.
E non lasciamoci prendere in giro dalle solite voci di una sempre imminente amnistia. Ora se ne promette un'altra per il si aprile 1
Si tratta di burle atroci che vorrebbero perpetuare il solito ricatto che fa parte del machiavellismo questurino, ed anche fifone, del fascismo.
Non lasciamoci fuorviare per nessuna ragione o voce che corre. Lavoriamo a sviluppare tutte le nostre iniziative e tra queste diamo un posto di precedenza a quella per l'aiuto ai nostri compagni condannati al domicilio coatto, così come fanno gli altri elementi politici che hanno anch'essi e numerosi i loro colpiti. (La commemorazione del i° Maggio, per esempio, potrebbe offrire un'ottima occasione per una protesta internazionale contro il fascismo e per una raccolta di fondi per le vittime del fascismo.) g. d.
Fascismo, Guerra e Rivoluzione Dicono : ringraziamo il Signore, anche questa
è passata, o è in via di passare. Il fascismo italiano, bontà sua. r imanda ad altra occasione il suo losco e fosco tentativo di pescare nel sangue una sanatoria alle sue tantissime malefatte, al suo mastodontico succhionismo, a tutti i suoi delitti o di scomparire coli'Italia immiserita e un'altra volta sbrandellata. Scomparire come massa di appetiti e di ribalderie in movimento di . . . resurrezione nazionale ; che i capi emigreranno soltanto ; il loro gruzzolo essendo già stato posto al sicuro quando, da ignoti, si facevano rilevanti acquisti di divise straniere che restavano all'estero avvilendo, come mai fu avvilita, la lira carta italiana.
Ma se l'occasione di appena ieri e che ancora fermenta è passata, o sta passando, un'altra oc-castone non mancherà perchè alla gestazione di quella, il fascismo, lavora aggiungendo pretesti a pretesti e intrighi ad intrighi. Forse la precipiterà con qualche colpo di mano, stile d'annunziano ; o con qualche attentato, tipo Sarajevo.
Questa volta è passata... indubbiamente perchè l ' Inghil terra ha fatto capire al governo italiano, anche se gli italiani ne sanno un bel cavolo, che nel concedergli una certa libertà di azione nei Balcani, come pr imo paese... balcanizzato, non ad altro mirava che a servirsi dell 'Italia come nucleo principale di una specie di fronte unico antirusso e di pressione sulla Turchia, dando, al governo italiano, in compenso. . . decoroso, il necessario appoggio finanziario per la rivalutazione della lira. Ma in quanto ad accompagnare. l 'Italia, alla ricostruzione del regno del Montenegro, pr imo Stato tributario del l ' Impero Romano Mussoliniano e Sabaudo ; in quanto ad appoggiarla in una guerra balcanica e che diverrebbe fatalmente un 'a l t ra volta europea, anzi intercontinentale.. . la cosa è ben diversa e, Mussolini, grande statista... equatoriauo, ha fatto male i suoi conti. Ad un'altra guerra mondiale, oggi, l 'Inghilterra non ci pensa affatto e nessun altro governo in Europa, oggi, vi pensa.
Troppe ferite sanguinano ancora e troppe rovine sono ancora lì per impedire le marce trionfali. Oggi, l 'unico a volere la guerra, una guerra qualsiasi, è il fascismo italiano o lo afferma tracotantemente (gli irresponsabili sono sempre tracotanti) anche quando giura il contrario. La vuole, anzitutto, perchè gli altri non la vogliono e fa perciò ia voce grossa per strappare, se non altro quattrini ; ma anche perchè con tutti i suoi tentativi, fino ad oggi abortiti, di complotti internazionali, colle sue agitazioni interne imperialiste e guerraiuolo, e colle sue solenni promesse di annate napoleoniche e di restaurazioni del sacro romano impero, si è cacciato per un vicolo che non ha altri sbocchi se non quello del conflitto internazionale, e nel quale vicolo lo sospingono anche tutti gli interessi inconfessabili di plutocratici e industriali , e di cricche di agenti provocatori che nella guerra vedono una favorevole occasione per realizzare ottimi affari ; non importa chi vinca, chi perda, o chi vada in rovina.
Naturalmente, il popolo italiano ignora verso quale tracollo l'Italia viene dal fascismo condotta a marce forzate. Il fascismo governa senza controllo di specie alcuna ; e nessun giornale, dei superstiti che si pubblicano in Italia, può pubblicare cosa che al fascismo dispiaccia. Non vi sono stati forse giornali fascisti sequestrati per aver riportato, da giornali esteri, quanto lo stesso Mussolini aveva dichiarato in interviste concesse per uso esterno? Il popolo italiano ignora ancora le scuse chieste da Mussolini alla Francia dopo il complotto Garfbaldi-La Polli ; anzi la gioventù fascista è persuasa che è stata la Francia a calarsi giù le mutande smerlettate. . . Oggi stesso, per il
non riuscito colpo attraverso l'Albania, basta leggere i giornali fascisti, sapendoli leggere, per rilevare la faccia tosta colla quale il fascismo-governo si dichiara vittima d ' intr ighi . . . massonici. E c'è chi dice che la massoneria non serve più a niente I
Il popolo italiano viene tutti i santi giorni sottoposto ad un imbonimento — che costa milioni e che dà da vivere a qualche centinaio di paltonieri della penna — per mezzo del quale lo si vuol convincere che le gelosie di tutte le nazioni congiurano contro l'Italia risorta a nuovi splendori economici... perchè s'indebita sempre di più.
Ora bisognerebbe cercare tutti i mezzi per renderlo edotto che invece tutte le diffidenze stanno accerchiando l 'Italia che viene considerata un elemento di perturbamelito internazionale. E del valore di tali e tante diffidenze.il popolo italiano si accorgerà, quando il fascismo tenterà influe il suo gran colpo... Si vedranno allora anche le ragioni vere di certi prestiti, dati. . . ipotecando il patrimonio nazionale degli italiani. I supposti amici e ammirator i , di oggi, del fascismo si riveleranno quelli che sono : avveduti usurai, che si approfittano di mentecatti e scialacquatori per stendere l'artiglio su quanto a tempo opportuno sono sicuri di avere ottenuto a buon mercato.
Altro che impero romano risorto ! Ma, si dirà, non è preferibile che ciò avvenga?
che tutto vada alla malora e che l'Italia torni ad essere quella che era un secolo fa ?
No, perchè r i torneremmo al punto di partenza, al ciclo delle guerre nazionali ; no perchè la guerra non risolverebbe niente ; no perchè l'avvilimento del popolo italiano, l 'asservimento economico del popolo italiano — anche se punizione meritata — sarebbe un'altra ingiustizia di quelle che favoriscono il mondo dell ' ingiustizia e perpetuano lotte inconcludenti.
11 fascismo, con tutti i suoi pericoli nazionali e internazionali, va colpito, oggi e continuamente, con mezzi rivoluzionari e con scopi rivoluzionari, anteponendogli un ideale di libertà che irradi dentro e fuori i confini della-penisola.
Anzitutto perchè la guerra, chiunque la provochi, nei suoi mezzi e nei suoi fini, non può essere efficacemente annientata dalla guerra.
Solo la rivoluzione può spezzare le reni al l ' idra maledetta. G. DAMIANI.
Abbiamo deciso di farci editori del nuovo libro di MAX NETTLAU
Bakunin e l'Internazionale in Italia dal 1864 al 1872
con Prefazione di ERRICO MALATESTA Proprio di questi giorni essendo uscito a To
rino un nuovo libro sullo stesso soggetto del Dr Nello Rosselli : Mazzini e Bakunin — Dodici anni di movimento operaio in Italia (1860 lS72)i p. VIII-4/14. il compagno Netllau ha deciso d, aggiungere al suo libro un capitolo appendice, che rilleverà nel libro del Rosselli quanto contiene di nuovo e ne esaminerà il tutto, come una specie di controprova all'opera propria. Il prezzo del volume, così uotevolmente accresciuto, è fissato a Fr. a.5o per la Svizzera
Fr. ia .— per la Francia Fr. i 5 .— pel Belgio
2 scellini per l ' Inghilterra 6o cents per l'America.
Per gli altri paesi, il prezzo deve corrispondere a fr. 2.50 svizzeri al cambio.
Sença aspettare speciali liste di sottoscrizione, gruppi o compagni ne facciano una per proprio conto, indicandogli indirizzi dei singoli sotloscrit-
, tori. I compagni isolati ci mandino l'importo a ' mezzo vaglia, scrivendo sul talloncino « per libro
Nettlau ». L'opera uscirebbe tre mesi dopo raggiunta la sottoscrizione delle prime 5L0 copie.
2 IL RISVEGLIO
Alcune spiegazioni I compagni del Circolo Operaio di Cultura So
ciale di New York City ci domandano di dichiarare che noi siamo opposti alla « politica dell'alleanzismo sistematico », perchè c'è chi vorrebbe far credere, che si tratta di un orientamento proprio alla nostra tendenza organizzatrice.
Premesso che noi ci rifiutiamo assolutamente a pigliar parte a qualsiasi polemica americana, sia perchè ne abbiamo basta di quelle europee, sia perchè ignari dell 'ambiente e delle sue possibilità e necessità, cerchiamo di spiegarci.
Lo scopo dell'organizzazione è anzitutto di creare un ambiente nostro per una propaganda ed un'azione nostra. Gli antiorganizzatori quel che fanno lo debbono organizzare a uu dipresso come noi, e più un'organizzazione è individuale, più evidentemente è autoritaria, non lasciando ai cooperatori indispensabili che di fornire denaro e attività in una evidente posizione di dipendenza, volontaria fin che si vnole. ma che non sopprime perciò la realtà stessa della dipendenza.
Come e p u r a metafisica il considerare l ' individuo a sé e in sé — si sa infatti che i metafisici han perso secoli interi a studiare vanamente le cose in sé e non nelle loro infinite manifestazioni e relazioni — così va considerato l 'uomo come membro di una data società e in tutti i suoi rapporti con essa. L'isolato si troverà a non contare par nulla o a subire suo malgrado dei successivi assorbimenti d'altri ambienti in mancanza d'un proprio. Più gli anarchici sono capaci di cooperazione e di solidarietà fra loro e più potranno salvaguardare la loro individualità e caratteristica d'anarchici, senza contare che l 'unione — unione attiva, intendiamoci bene — fa la forza non solo materialmente, ma ancor più moral mente.
L'aggruppamento nostro, non è chi non lo veda, è quindi la migliore salvaguardia contro l 'assorbimento altrui.
C'è chi traccia un figurino del perfetto anarchico che da solo — da solo, capite bene ! —deve tutto osare, iniziare, tentare, fare! Viceversa poi. non appena si abbia da far sul serio i più vari concorsi diventano necessari.
La nostra posizione in Isvizzera è ben chiara e semplice. Noi abbiamo cooperato anche con lo Alleanze, ben distinto restando il nostro peusiero in materia di prinoipii e di tattica. Quel che non comprendiamo affatto è l 'accanimento speciale contro queste Alleanze. Dopo tutto hanno dato o no battaglia al fascismo, hanno tenuto conferenze, preparato manifestazioni, diffuso stampati, sì o no ? Voi credete di poter fare più e meglio? Datene esempio. Non varrebbe forse di più una emulazione simile che la sterile polemica la quale avvelena gli animi, scava divisioni ed accende odii ?
Ci si domandano sconfessioni. Ma noi evidentemente sconfessiamo tutto quel che non è anarchico, pur sapendo peiò che sopratutto un'agitazione di piazza non può essere esclusivamente anarchica. Ed è proprio così diffìcile il comprendere che ove gli anarchici rimanessero sempre soli a combattere, la loro disfatta sarebbe eternamente inevitabile, con la sola magra soddisfazione di dirsi vinti ma non domi ?
Del resto, a rendere possibile una sempre più vasta opera anarchica, bisognerebbe sapere cattivarsi le simpatie intorno a noi, con la serietà e la dignità, evitando o per lo meno non esaltando i contorcimenti pazzeschi, gli insulti bestiali, le vuole declamazioni e sopralutto non imitando gli autoritari nel loro spirito di sopraffazione.
Il male non sono soltanto le Alleanze o gli alleanzisti che hanno potuto farlo, sopratutto se l 'hanno compensato con un po' d'azione. Certi astii e corte divisioni son venuti assai prima. I salvatori brevettati dell 'anarchismo troveranno sempre motivo a vilipendere, mezzo mondo, e noi non vediamo altro rimedio che di muovere ciascuno per la propria via. Non sono pochi purtroppo fra gli anarchici quei che si dilettano di grosse parole, d'autoesaltazioni, di pose eroiche. Noi non possiamo servirli. ■
L'anarchia l 'abbiamo sempre compresa come una forma semplice, schietta, cordiale di vita, e i nostri migliori e maggiori così l ' intesero essi pure. A preparare grandi cose ci vogliono grandi convinzioni, che male si conciliano coi perpetui s t amburamene . 1 governi provvedevano ad una previa semiubbriacatura degli uomini chiamati ad uscire dalle trincee per muovere ad un assalto ; noi non ci siamo mai figurato che così debba essere anche pei militi dell 'anarchismo nella loro dura battaglia.
Programma tattico Non sappiamo perchè un certo Ego bolscevico
crede di doversela prendere con noi per quel che non lo riguarda. Ecco cosa scrive in Falce e Martello :
« La costituzione del Partito Volontista ha dato » occasione ai più svariati e sballati commenti , « ma la critica che muove il Risveglio è priva ili « obbiettività e nel suo insieme povera, scevra » di oggettività.
» Se Mariani non conclude nulla (non perque» sto siamo qui ad approvarlo), gli antiautoritari « non ci hanno mai, fino ai giorni nostri, trac« ciato un sia pure minimo programma tattico.
» Ciò per la realtà. » In fatto di commenti sballati, eccone davvero
uno. malgrado si pretenda uon privo di obbiettività, riè scevro di oggettività! L'obbiettivo oggettivo cosa avrà mai inteso dire ?!
Questione di difficile soluzione. Noi supponiamo che Ego è sopratutto ipdispettito di vederci r imanere semplicemente e fermamente anarchici, perchè in ogni tempo rivoluzionari non abbiamo a ravvederci d'errori denunciati da noi pei primi. L'anarchismo è per definizione volontismo, eliminata ogni antipatica velleità di successione al potereed ogni odiosa imitazione del fascismo stesso.
Ma perchè prendersela con noi, invece di rispondere al Mariani per quel che dice contro di loro bolscevichi ? Forse perchè vedono in noi i più fieri e temibili oppositori ad ogni aspirazione dittatoriale? Basta, non insistiamo per a\er risposta.
Ego forse non sa che se noi evidentemente non abbiamo un "programma tattico parlamentare, fummo spinti dai nostri principii stessi a porre ed approfondire le questioni di tattica rivoluzionaria. Il fatto d'ignorare la nostra letteratura non gli dà però diritto a fare in merito affermazioni contrarie alla verità. Sino al 1917, in Italia solo in pubblicazioni anarchiche si era seria mente preconizzata una rivoluzione sociale. La realtà di Ego è dunque semplicemente quella della sua ignoranza se non della sua malafede.
Certo gli anarchici non possono formulare per la contraddizione che noi consente programmi rigidi, ma nessuno ha tracciato più di loro linee generali di condotta e d'azione.
Discorsi per via — D u n q u e noi a n a r c h i c i a n d r e m m o a
perderc i nelle n u b i , d i m e n t i c a n d o la real tà per r i n c o r r e r e delle i l l u s i o n i . . .
— Non potrest i di r megl io .. — T a n t o per c o m i n c i a r e , bada che n o n ci
facciamo la m i n i m a i l lus ione sopra u n a vita u l t r a t e r r ena dopo m o r t i . . .
— Sarebbe il m e n o dei mal i , p e r c h è an
che que i che ci c redono o d icono di crederci n o n t r a s c u r a n o all'atto i loro affari di ques to m o n d o .
— Perfe t tamente vero pei r i cch i , n o n lo è p u r t r o p p o pei pover i , che nella speranza dei beni al di là. si r a s segnano t r oppo so
vente alle miser ie al di q u a . C o m u n q u e ani mett i che n o n ci p e r d i a m o nelle nub i d iv ine .
— Sì, ma per s m a r r i r v i nella concez ione d ' u n a bontà u m a n a che sarebbe poco m e n che d i v i n a . . .
— Niente affatto. Noi n o n c r e d i a m o Tuo mo as so lu t amen te b u o n o 0 cat t ivo . Lo pi
g l i a m o p r o p r o qua le è con le sue qua l i t à ed i suoi difetti . Così è a p p u n t o n o n per credere , ma per n o n crede te alla sua bontà che n o n vog l i amo g o v e r n a n t i . I qua l i , per non a b u
sare d 'una s i tuaz ione di pr iv i l eg io , dovreb
bero a p p u n t o esser dotat i di que l l a bon tà d iv ina cui hai a l lu so .
— Non esage r i amo . A n c h e al g o v e r n o ve
d i a m o u o m i n i e non s e m p r e b r u t i . . . — C o m e sp ieghi al lora la tua fiducia per
u o m i n i messi spec i a lmen te in g r a d o di fare il male , m e n t r e la n e g h i a ch i n o n pot rebbe con ta re che sul la prop r i a forza i n d i v i d u a l e per sopraffare a l t ru i ?
— E d o m a n d i c o m e ti pe rd i nelle n u b i ? Ma prec i samen te coi tuoi sotti l i r a g i o n a r i . Il g o v e r n o è d ' u n o o di poch i e s a r a n n o p u r s e m p r e costret t i ad a t t e n e r s i ' a d u n a regola , m e n t r e tu vorres t i lasciare m i l i o n i d ' u o m i n i
l iberi affatto di sopraffarsi r e c i p r o c a m e n t e .. — Anzi tu t to noia che la sopraffazione mi
ra s e m p r e a voler sfrut tare e d o m i n a r e al
t ru i , in al t re parole sta in quel la possibi l i tà a p p u n t o di d iven t a r padron i e g o v e r n a n t i , i n cui ti ost in i a vedere la m a g g i o r garanz ia d 'o rd ine sociale .
— In quel g o v e r n o che tu d e n u n c i , vole
re o volare , sta p u r s e m p r e u n p r i n c i p i o di prova ta sicurezza.
— Pei r i cch i ce r t amen te , ma è sop ra lu t l o la sicurezza del pr iv i leg io con t ro la r iven dicaz ione della gius t iz ia .
— Lascia le p a r o l o n e a par te . Sicurezza c'è a n c h e pei beni della povera gen te .
— Sicurezza di c h e ? Di restare ancora e s e m p r e in u n a s i tuaz ione d ' in fe r io r i t à . E poi se si cons ide ra che i magg io r i beni pel pove ro sono il lavoro e la sa lute , chi gli g a r a n
tisce e u n ' o c c u p a z i o n e regolare e mezzi ade
gua t i per curars i e v e n t u a l m e n t e ? — Ed ecco a n c o r a una volta c o m e li pe rd i
nel le n u b i col sognare u n a perfezione che n o n sarà mai di ques to m o n d o .
— La c h i a m i perfezione te la sempl ice si
curezza di poter l avorare per m a n g i a r e e di poter curars i a dovere in caso di mala t t ia ?
— Ma non è cer to il g o v e r n o che i m p e d i
sce o voglia i m p e d i r ques to . — No, ma è Io stato di cose che il g o v e r n o
vuo l m a n t e n u t o ad ogn i costo e che t u sei fe
lice possa m a n t e n e r e . — C o n t r o u n pegg iore d i so rd ine certa
m e n t e , m a ciò non esclude che dei progress i sian già stati c o m p i u t i ed al t r i si lavori a c o m p i e r n e .
— Già, q u a n d o n o n viene la g u e r r a od il fascismo a tu t to sconvo lgere e d i s t rugge re .
— Non p a r l i a m o più di que l che è passa to . — Il fascismo i n t a n t o ci resta e la g u e r r a
p u ò t o rna re a n c o r a . — E se così è, non è p r o p r i o al lora per
ders i nel le n u b i il pa r l a r e d ' a n a r c h i a . — Forse che g u e r r a e fascismo sono con
cepibi l i a l t r i m e n t i che c o m e prodo t t i gover na t iv i , e di fronte a s imil i effetti perchè n o n si r i sa l i rebbe alla causa del g o v e r n o e del pr iv i leg io che difende per s o p p r i m e r l a ?
— Gira e r ig i ra , si perde s e m p r e di vista il prec iso p u n t o in discuss ione pe r par la re di t u t t o .
— C o m u n q u e , m i son t enu to terra a terra , ben l o n t a n o da tu t te le n u b i .
— Bada che vi son n u b i del cielo e n u b i del ce rve l lo . . .
— Lasc iamo in pace le u n e e le a l t r e . Noi n o n ci r i f e r i amo mai che alle più dolorose real tà , d i n t o r n o alle qua l i fugh iamo a p p u n
to ogni n u b e p e r c h è nessuno possa più fin
gere d ' i g n o r a r l e . Certo che codeste realtà ci r i f iu t iamo a creder le i m m u t a b i l i e mostr ia
m o q u i n d i col male il r i m e d i o , che n o n ha n e p p u r esso n ien t e di nebu loso . Si t rat te
rebbe s e m p l i c e m e n l o di opra re per la pace c o m e si è opra to per la g u e r r a , senza lesina
re sui mezzi e sul le spese. E nota che men
tre in g u e r r a , tu t to era dis t ru t t ivo e si per
deva, in pace tu t to sarebbe p r o d u t t i v o e si r i t rove rebbe c o n t i n u a m e n t e accresc iu to . Ba
sterebbe dare per la vita q u a n t o si è dato per la m o r t e , perchè il p r o b l e m a comin
ciasse a v e n i r se r i amen te r i so l to .
D'accordo coi compagni ed i gruppi del Canton Ticino abbiamo deciso di fondere il numero unico
Ticino Libertario col numero del PRIMO MAGGIO, che invece di quattro avrà dodici pagine illustrate e sarà venduto al prezzo di 20 centesimi la copia, 4 franco per la Francia, il Belgio ed il Lussemburgo.
Gruppi, rivenditori e compagni isolali sono pregati di affrettare le ordinazioni per fissarne la tiratura.
Ecco le somme ricevute perTICINO LIBEQTARIO: Agno 27, Bellinzona G6, Biasca 38, Castano i5,
Lugano &i.80, Minusio 6, Sciàffusa, Gruppo Libertario i5. Zurigo 27. Totale, fr. a35.8o più ic fr. francesi da Montbéliard, fra compagni italiani emigrati.
IL RISVEGLIO X
Epurazione Tutti i grandi movimenti della storia che hanno
■vaticinato un'era nuova, nella prima fase, hanno avuto delle minoranze forti solo della potenza dell'idea, capace di resistere all'urto delle vecrhie coalizioni. Il sacrificio e la prova dei forti ha poi ingrossato l'ardimentosa falange iniziale.
11 verbo nuovo annunziato dai precursori, durante il vaticinio, ha conquiso non solo coscienze, ma ha anche trascinato con se elementi fanatici, quelli che si lasciano trasportare dal momento d'entusiasmo, •e tante volte senza la minima convinzione dell'idea che hanno abbracciato ; insieme a questi ci sono anche le figure losche che cercano di speculare col tradimento, alla prima occasione.
Così tutti i grandi movimenti hanno avuto il loro Giuda che tradisce ; il loro Pietro che rinnega, e Tomaso che dubita. Questi elementi si fanno conoscere al momento della prova, quando durante la lotta si presentano casi di sconfìtta o di olocausto. Poi, passata la raffica, i valori ritornano sulla posizione di prima e allora le mezze coscienze vorrebbero ritornare con l'animo compunto dal tradimento.
Giuda non ritorna, perchè il rimorso non l'ha fatto sopravvivere a se stesso e lo ha spinto a impiccarsi. Ritorna Pietro e ritorna Tomaso: i deboli ehe furono vili solo per debolezza. Questi non vendettero come Giuda, ma recriminarono sull'idea, e trovarono a ridire sui loro compagni, coi quali avevano prima •diviso il pane della lotta quotidiana. L'idea, quando il pericolo non minacciava, era luminosa, vivificatrice, pura, incommensurabile : certa ed attesa dagli uomini come la Nemesi giustiziera.
1 compagni erano degli animi forti, dalla fede disinteressata ; superiori ad ogni sospetto, al di sopra •di ogni bassezza, erano i reprobi degni della grande idea. Ma ora che la raffica miete, i Pietro rinnegano, i Tomaso dubitano con la speranza di placare il nemico, il quale sui temerati si mostra più implacabile.
Oggi, che raffica miete. Domani, quando la tempesta sarà passata e l'idea,
squarciate le nubi, comparirà baciata dal sole nella sua immacolata bellezza, allora i Pietro e i Tomaso •vorranno ritornare, con la coscienza di non aver tradito, ma di essersi semplicemente adattati alle circostanze.
Vorranno tornare anche le Maddalene, quelle che nella maggior parte dei casi agiscono per isterismo.
Così è stato sempre, così è oggi, così sarà domani. Le reazioni sono la penosa prova, ma sono anche
il crogiuolo dove si cerne la materia impura. Oggi il fascismo dal crogiuolo dei partili ha preso
la feccia, per formare le sue legioni che mietono il campo da loro in altri tempi sfruttato per crearsi una nomea.
Domani i Giuda penzoleranno dal ramo della ■quercia ; ai Pietro, ai Tomaso, alle Maddalene isteriche, consiglieremo una vita tranquilla lontano dalla lotta, che avendo le sue inevitabili sorprese, ha bisogna di individui coi nervi d'acciaio.
L'ESULE.
IN MARGINE ALLA POLEMICA. Dei compagni ci scrivono per lamentarsi che,
mentre abbiamo fatto posto ad un'esauriente difesa p e r i i caso Ustori, non abbiamo inserito le loro rettifiche e difese neppure riassumendole Quei compagni paiono insomma aver ragione, ma noi non vediamo la possibilità di polemiche coi dementi . Solo se ci fosse dimostrato che sono sani di cervello si avrebbe motivo di rispondere.
Questo per le questioni personali. In quanto a •quelle di principio, le polemiche giovano soltanto se il contraddittore non svisa il vostro ragionamento. Così in Volontà, per avere noi detto che a preparare armi ed armati non bisogna gridarlo sui tetti, perchè sarebbe per finire un tradire sé stessi, ci si risponde che facciamo come i socialisti di vecchia maniera, che siamo dei panciafichisti, ecc. Evidentemente non è più il caso di rispondere, tanto più che si invocano stati di servizio, ai quali ci parrebbe puerile opporne altri o farli comunque oggetto di pubblico esame; Limitiamoci a constatare che. tutto quanto i volontisti pretendono insegnarci ad un tratto, è da più di mezzo secolo che gli anarchici lo dicono e lo stampano, senza brigare però nessuna successione a quel potere politico che noi voglia mo invece distrutto.
Per finire, non domandiamo di meglio che venga ampiamente dimostrato che noi siamo poveri teoreti in confronto d'altri che sapranno fare molto di più e di meglio. Ma questo si riferisce purtroppo ad una prova futura, perchè pel momento i nostri critici non potrebbero invocare, •Jtro che d'averle prese e d'essersi messi in salvo, ■cose ormai comunissime.
Lotteria prò propaganda Col concorso della Filodrammatica Aurora di Ba
silea, abbiamo organizzato una lotteria con più di 1200 franchi di premi, che verrà estratta irrevocabilmente la domenica i5 maggio 1917.
Il prezzo d'ogni biglietto è di 5o cent. Attualmenle la lista dei premi comprende già : Primo premio: Camera da letto, comprendente
letto a due posti, due sedie, tavolino da notte e armadio a specchio con due porte.
Mantello impermeabile, apparecchio Kodak, due orologi d'argento, taglio di stolTa per uomo, sacco da montagna, quadro con cornice, chitarra, ecc.
Ai compagni noti che volessero incaricarsi della rivendita spediremo libretti da cinquanta biglietti.
I compagni isolati, che volessero due o più biglietti, ce ne spediscano con l'ordinazione l'importo in francobolli, più a*; cent, per l'invio a mezzo lettera
I libretti appena venduti vanno pagati, data l'urgenza dei bisogni.
A v v e r t a n o i c o m p a g n i c h e n o n r i m a n e più c h e u n m e s e p e r la r i v e n d i t a dei b ig l i e t t i , p e r cu i b i s o g n a o c c u p a r s e n e s u b i t o , se v o g l i a m o e s a u r i r l i ne l t e r m i n e f i s sa to . Non a s p e t t a r e a l l ' u l t imo m o m e n t o a r i n v i a r e gli i n v e n d u t i .
Sacco e Vanzetti S A D I S M O DI BOIA.
Scritto due mesi dopoché il diattito davanti alla Corte Suprema aveva avuto luogo, ma tre giorni prima che essa pronunciasse il suo rifiuto alla revisione del processo, per cui Sacco e Vanzetti rimangono condannati a morte, questo articolo ha trovato una dolorosa conferma nei fatti.
La decisione della Corte Suprema per quanto riguarda il mostruoso processo si fa ancora attendere. E' già da un pezzo che i termini sono scaduti, e la parola decisiva è di là da venire.
Per i due anarchici il tempo non conta: ci son voluti sei anni per manipolare e ribadire la mostruosità giudiziaria ; per distruggerla non c'è premura. Intanto il giudice Thayer. il boia massimo, ha il tempo di soddisfare il suo sadismo torquemadesco, facendo oscillare la lama di morte sul capo delle due vittime.
E poi, dopo tutto, trattandosi di due italiani, e per di più anarchici, non c'è da scandalizzarsi. Ormai tutti sanno il poco che vale la vita degli individui in Italia per il fascismo.
Lo sanno purtroppo i dollarai della Repubblica federale che impinguano la cassa della Ceka fascista, perchè il danno e la vergogna duri , che permette a loro dei buoni affari. Gli affari son gli affari !
Ed il grande Edison non tesse forse l'elogio al Duce invitto? Noi, poveri illusi, che credevamo di salutare la scienza col poeta :
Salve, o scienza, che redimi i cuori! non ci siam dovuti ricredere col constatare che il cuore del secolo ventesimo è impetri to, come i timpani del grande Edison?
La sua lampada che doveva servire a squarciare le tenebre, non serve forse ad incenerire le cervella ?
Ecco perchè il vecchio sordo trova nel Duce il teorizzatore dello schiavismo per plaudire ; il vindice che della patria ha fatto bordello. Piangi, ancor piangi,
... che ben hai donde, Italia mia ! Ed allora, quale scandalo può suscitare un giu
dice che impugua il falso per aiutare i masnadieri in camicia nera a sopprimere, colla stessa indifferenza, come si sopprime in Italia?
Cosa domandano, in fiu dei conti, i rappresentanti della Ceka del Viminale all'autocrazia nordamericana ? Oro, oro. oro, in cambio di quello che r imane alla sussistenza economica del popolo italiano.
Cosa può interessare a simili mercanti intrisi di sangue la vita di due innocenti ?
Questo è il complesso della situazione che minaccia la vita dei due condannati. E loro sono abbastanza intelligenti per capirlo, e domandano l 'a iuto dei loro fratelli di fede e di fatica.
Scrive Sacco : « Si attende di giorno in giorno la risposta
« della Corte Suprema, ma stai pur certo che la « domanda di rinnovo sarà respinta. E se la proie testa proletaria arriverà in tempo, avremo « probabilmente la libertà. Da parte mia, per « non vedere più soffrire la mia famiglia, mi « auguro una prossima fine. »
Giudice Thayer, avete figli voi ? E potete ab
bracciare i vostri figli, pensando che la vostra perfidia sta per colpire due creature, che da sette anni attendono il ritorno del padre loro? Se in quell'atto potete r imanere tranquillo, voi personificate la figura dello scimione con un cuore da sciacallo. Siete la degenerazione dell 'essere umano I
Ma il proletariato non è Thayer, perchè possa avallare col silenzio una simile infamia.
Ginevra proletaria, che ospita i rappresentanti della politica internazionale, è chiamata a dire la sua parola, se i (ghiacci del Monte Bianco non hanno atrofizzato gli organi che fanno vibrare le nobili sensibilità individuali.
Si domandi la libertà dei due innocenti. Ma presto, prima che il delitto venga consumato.
Nino dal Vespro.
MANROVESCI E BATTIMANI COSE D'ITALIA E D'ALBANIA.
Non a b b i a m o la più l on tana i n t e n z i o n e d i p r e n d e r e le difese del g o v e r n o j u g o s l a v o . Tut t i i g o v e r n i , c o m p r e s o que l lo della famo
sa di t t a tu ra del pro le ta r i a to , li m e t t i a m o ne l lo stesso sacco. Ma n o n è fuor di l u o g o i n s i s t e re su l l ' i d io t a incoerenza del fascismo i t a l i a n o .
Le prelese del l ' I ta l ia alla d o m i n a z i o n e su l
l 'Albania sono di vecchia data , t an to c h e Eliseo Reclus ne par lava già nel la sua o p e r a L'Uomo e la Terra. L' I ta l ia aveva , del res to , già m a n d a t o u n corpo di occupaz ione in Al
b a n i a , ma colpi to dal le febbri e c o m b a t t u t o dal le t r i bù insor te , dove t te r i t i ra rs i verso la costa e q u i n d i i m b a r c a r s i pel r i m p a t r i o , p r o
tetto da u n a squad ra nava le venu t a da B r ì n
d is i . Si era ben par l a to a q u e l m o m e n t o d i m a n d a r e dei r inforz i per m a n t e n e r e l 'occu
paz ione m a l ' i n s u r r e z i o n e del p o p o l o e dei soldat i di A n c o n a cos t r inse il g o v e r n o d 'a l
lora a r i n u n c i a r v i . L'Alban ia fu p r o c l a m a t a i n d i p e n d e n t e ed a m m e s s a a far pa r t e del la Società delle Nazioni .
Ma il fascismo — d ' acco rdo i n ciò , del r e
sto, con Don Sturzo — n o n cessò da l p r o
testare c o n t r o i r i n u n c i a t a r i . La pro t e s t a v e n n e r ipe tu ta d u e a n n i fa alla C a m e r a m u s
so l in iana , p r o v o c a n d o u n a d i c h i a r a z i o n e di Gioli t t i , che affermò avere a b b a n d o n a t o Val
Iona , p e r c h è sprovvis ta d'hinterland e di co
m u n i c a z i o n i , cos icché sarebbe r i m a s t a u n p u n t o i sola to , cos tos i ss imo a fortificare e m a n t e n e r e , con u n a s s o r b i m e n t o d ' u o m i n i e di mezzi, s p r o p o r z i o n o t o a l l ' u t i l e da r ica
v a r n e . Questa d ich i a r az ione v e n n e acco l ta però nel più glaciale anzi ost i le s i lenzio .
Tut t i sapendo che così s t a n n o le cose, q u a l e p i ù id io ta incoerenza di que l l a di p r o
c l a m a r e che l ' I ta l ia n o n h a n e s s u n a m i r a su l l 'A lban ia e che ne vuole ass icura ta la pie
na i n d i p e n d e n z a ? Bisognerebbe che i l fasci
s m o fosse d iven ta to a sua vol ta r i n u n c i a t a r i o , m e n t r e si p u ò star cert i che ove ci sia u n a poss ib i le i n famia da c o m m e t t e r e , cer to n o n vi r i n u n c i a m a i .
Si dirà che l 'Albania i n s o m m a è p o c a cosa , m a le g r a n d i carnef ic ine ebbe ro q u a s i s e m
pre il lo ro pretes to in piccol i fatt i .
VERSO LA GUERRA. A v r e m o 0 n o n a v r e m o a n c o r a la g u e r r a ,
e n o n so l tan to i n a l t r i c o n t i n e n t i o i n l on t a
ne co lon ie , m a i n E u r o p a stessa ? Ecco l 'e
ven to poss ib i le , di cui si par la u n p o ' d a p
p e r t u t t o con u n a indifferenza c h e pa re i n c r e
d ib i l e . C'è bens ì chi dice che pel m o m e n t o n o n crede possibi le u n a tan ta catas t rofe , m a n o n l ' esc lude r ec i s amen te . Ad o g n i m o d o n o n si nota a n c h e nel la massa opera ia u n o r r o r e i nv inc ib i l e per u n n u o v o mace l lo e tu t to lascia t emere che si a v r e b b e la stessa fatale passivi tà del l ug l io io , i4 , t a n t o p i ù c h e ' p a r t e dei pro le t a r i p o t r e b b e r o vole re la g u e r r a al fianco della d i t t a tu ra russa pe r u n c o m u n i s m o i m m a g i n a r i o e par t e ne l le file d e m o c r a t i c h e c o n t r o il fasc ismo, c o s i c c h é si r i n n o v e r e b b e il m o s t r u o s o i n g a n n o d ' u n a g u e r r a statale pe r il d i r i t t o e la l ibe r tà .
Sarebbe p r o p r i o vero che n e p p u r e c i n q u e a n n i di massac ro u n i v e r s a l e n o n son bas ta t i a far esecrare per s e m p r e la g u e r r a ?
.
4 IL RISVEGLIO
Attenti al boia ! P e r S A C C O e V A N Z E T T I .
Com'era da prevedere, la Corte Suprema di Boston ha respinto ancora una volta la domanda d'un nuovo processo pei nostri due compagni inuocenti.
Ora, la situazione è questa : Un ul t imo licorso può essere presentato alla
Corte federale degli Stati Uniti por violazione dei diritti costituzionali della difesa, ma senza nessuna speranza di vederlo accolto. Non servirebbe che a prolungare ancora l'attesa angosciosa di Sacco e Vanzetti. D'altronde — e l 'abbiamo già detto da mesi — bisogna rinunciare ad ogni speranza d'ottenere un nuovo processo, che durerebbe parecchie settimane e rivelerebbe il lavorìo infame di poliziotti, magistrati , governanti e plutocratici americani, complici tutti da sette anni di una spaventosa iniquità o per dir meglio di un vero delitto giudiziario, freddamente ordito e consumato.
Resta l ' intervento del governatore dello Stato del Massachusetts stesso, al quale la legge accorda più che il diritto di grazia, quello di rifare ogni processo, per pronunciare in ultima istanza l'assoluzione e la liberazione d'ogni condannato.
E' l 'estrema soluzione in cui sia permesso di sperare, perchè non necessita un dibattito pubblico con testimouianze e rivelazioni schiaccianti per tutte le autorità indistiutamente.
La parola è dunque al detto governatore, ma è da prevedere che non si deciderà a prenderla, se gli uomini di buona volontà di tutti i paesi non elevano prima la loro protesta veemente.
Non c'è un minuto da perdere per ottenere tale scopo con una larga agitazione.
P e r il N O N M O L L I A M O . Alcuni compagni, dopo uno scambio d'idee con
altri compagni di varie regioni e di diverse tendenze, hanno, fin dallo scorso décembre, costituito un comitato di azione antifascista in Italia ; comitato che fin dal gennaio ha inizialo il suo lavoro, distribuendo, per vie diverse e con una relativa larghezza, gra-tuitamentp. in Italie, un piccolo giornaletto: il NON MOLLIAMO. È poca cosa, ma data l'attuale situazione di completo soffocamento d'ogni qualunque pubblicazione legale, antifascista, quegli stampati, insieme ad altre modeste pubblicazioni, fatte anch'esse alla macchia, costituiscono, nondimeno, sempre un veicolo di propaganda e di eccitamento, che il perpetuarsi dell'attuale stato di cose, in Italia, rende necessario. La diffusione però, di tali stampati e di altri in progetto, esige non lieve disposizione di fondi. Fin ad oggi tutte le spese necessarie sono state sostenute da pochi compagni, al corrente dell'iniziativa, e col contributo, quasi che totale, del fondo residuale di altra pubblicazione nostra, oggi, soppressa.
Si rende però indispensabile, sia per intensificare quella diffusione, variarne i tipi e i mezzi; sia per provvedere ad altre eventuali iniziative concordanti nello stesso fine, un maggiore concorso finanziario che solo potrà esser dato da compagni nostri, ai quali detta iniziativa non dispiaccia, ritenendola utile. Chi pensasse il contrario logicamente, niente è invitato a dare. Delle somme già raccolte, ne! prossimo numero, il quarto del NON MOLLIAMO, verrà dato scarico, naturalmente abbreviando i nomi delle località e dei sottoscrittori. Delle uscite sarà data dettagliata informazione ai contribuenti, a noi noti, non essendo opportuna la pubblicazione di particolari che potrebbero ostacolare lo svolgimento della nostra azione.
Le offerte possono essere inviate al Risveglio, che troverà il mezzo di farle avviare a destinazione. Se altre pubblirazioni nostre vorranno riportare questo comunicato e ricevere anch'esse le eventuali offerte, faranno cosa buona : ma niente esigiamo.
N. B. Trattandosi di pubblicazioni che riguardano soltanto la situazione interna italiana e che si dirigono, di sorpresa e a caso, al pubblico italiano (non vengono inviate a compagni o ad altri sevversìvi comunque noti per evitare loro rappresaglie e processi). Unto il giornaletto che gli altri stampati, vengono diffusi all'estero soltanto in un ristretto numero di copie, ed a un ristretto numero di compagni. Questo per non far doppioni di altre pubblicazioni nostre che ail'eslero regolarmente si pubblicano, e perchè il Comitato di azione antifascista in Italia, si è prefisso uno scopo che resta limitato alla propaganda insurrezionale, in Italia.
In vend i t a presso IL RISVEGLIO: G. D a m i a n i . La palla e il galeotto 0.70 Lu ig iGa l l ean i : La/me dell' Anarchismo? 1.5o Sébas t ien F a u r e : L'impostura religiosa i . 5o i<jetro K r o p o t k i n : Il mutuo appoggio a.5o Ca r lo D a r w i n : L'origine delle specie 3.5o Ca r lo D a r w i n : E'origine dell'uomo 3 5o
In vendita presso il Risveglio. Unire all'ordinazione l'importo in francobolli svizzeri.
Ai Compagni. Malgrado la nostra infinita ripugnanza ad oc
cuparci ancora di garibaldinismo, vogliamo dare una risposta aperta a quei compagni che continuano a scriverci in merito.
Essi ci dicono in sostanza : Noi siamo calunniati nel modo più pazzesco
e bestiale, e per giunta minacciati alla fascista di spedizioni punitive E tu che sai come stanno le cose non rispondi e non vuoi neppure dar posto alle nostre risposte. Così facendo, noi manchiamo d'ogni difesa e si finisce col mentire impunemente sul nostro conto, con un danno morale che può risolversi anche in danno materiale per la causa comune.
Il male purtroppo è di vecchia data, e se una colpa abbiamo noi, non è di non voler oggi discutere con un pazzoide— che tanto non servirebbe a nulla — ma di non avere protestalo nel passato e precisamente fin da quando il povero Ettore Molinari e Nella Giacomelli (che mori erano punto unionisti e non lo divennero mai) venivano ignobilmente aggrediti essi pure. Certo, al pari di oggi, non era allora il caso di far posto a una polemica, ma non dovevamo tacere senz'altro e dire altamente la nostra simpatia pei calunniati e il nostro disprezzo pel calunniatore. Noi serbammo il silenzio appunto per non allargare una polemica odiosa, mentre sarebbe stato meglio far tutti una manifestazione di solidarietà pei diffamati.
Si ha oggi una situazione umiliante di fronte agli avversari, sia perchè possono sogghignare dell ' infermo di mente che certi anarchici hanno preso per vessillifero, sia perchè possono spassarsela col leggerne il turpiloquio.
Altri pmliti , assai più degli anarchici, si compromisero col garibaldinismo. ma d'un comune accordo io liquidarono e se ne parlarono ancora non fu certo come d'un male proprio, ma d 'una infamia fascista. Ci voleva un ' incredibi le stupidità (ogni altra considerazione a parte), per favorire un demente nel suo tentativo di lasciar credere che i compagni più noti avessero appoggiato e non combattuto il garibaldinismo. E non meno stupido era il fare dei generosi che vi avevano aderito — fra cui Gino Lucetti — altrettante canaglie da gettare nel « pozzo dei traditori ».
Ma coi dementi non si discute, cari compagni, e sono anche per definizione irresponsabili. I responsabili sono coloro che ben conoscendo quel di Collesano per quel che è, e parlandone a quattr'occhi con un sorrisetto assai significativo, l 'hanno gabellato in Europa ed in America per il supremo salvatore dell 'anarchismo.
Se però si vuole accettare un mio consiglio, insisto presso i compagni perchè non sprechino tempo e quattrini a seguire i contorcimenti d'un pazzo. Quando si pensa al momento che si attraversa, ai più vari bisogni di assistenza, di propaganda e di preparazione, si freme al peusare ad una qualsiasi spesa per aggiungere alla bibliografia anarchica uno scritto che denunci i delirii e le bassezze d'un disgraziato che ignari e disonesti sostengono in un'opera deleteria per l'anarchia. Con quale risultato poi ? Sappiamo benissimo che parecchi i quali alle opere utili non sanno interessarsi in alcun modo, si divertirebbero assai ad una polemica tristissima per forza di cose, ma siamo più che mai del parere che chi ha del cervello ne usi e non si lasci trascinare nel brago da chi vi si compiace per demenza o perversione. E in fatto di risposta, chi ne ha l 'animo pensi a darla coi fatti.
E' la migliore. L. B.
Guerra e Fascismo E' una nuova bellissima litografia, in tre co
lori, formato 65 per 5o centimetri , al prezzo di i franco. Lavoro d'efficace propaganda popolare contro i due mostruosi flagelli, ne raccomandiamo particolarmente la diffusione.
11 quadro rappresenta con gli orrori della guerra, il mili tarismo intento a gettare sotto la macina dello Stato folle d 'uomici . dalla cui carneficina nasce un fiume di sangue coi cadaveri galleggianti, fiume chedivide afflitti e diseredati
» dai potenti del mondo, rappresentati dal finanziere (il Capitale) e dal prete (la Chiesa), davanti a cui stanno Mussolini e il suo re. Mussolini con la destra sanguinante toglie la corona al reuccio e Io macchia orribilmente, con la sinistra stringe il manganello, dopo di aver respinto nel tragico fiume il corpo della caduta Libertà. In un angolo, dalla parte del popolo, il medaglione dell ' indimenticabile mart ire Matteotti.
Pro vittime politiche R i c o r d i a m o s e m p r e le v i t t i m e p o l i t i c h e
e p r e p a r a n d o l ' o r a di d e m o l i r e t u t t e l e c a r c e r i , d i a m o il n o s t r o obo lo ai r e c l u s i e alle l o r o f a m i g l i e .
In cassa Fr. 27 35 Bellinzona : Franz Moser 1 — Berna : fra compratori Risveglio a mezzo
Bianchi 3 5o Totale Fr~ 3. 85
Comitato prò figli dei Carcerati politici d'Italia. — Inviare fondi e tutto ciò che riguarda il Comitato a Léopold FAURE, rue Jean Dolfus. 9, La Capelette, MARSEILLE.
Comitato Nazionale Anarchico prò vittime politiche d'Italia. — Indirizzo : Jean Bucco, rue Chàteau-des-Rentiers, ufi, Paris 19.
Comitato d'Emigrazione dell'Unione Sindacale Italiana in Francia. — Indirizzo: M. Courtinat, boulevard de la Villette, 118, Paris 19
C o m p a g n i f r e q u e n t a t e le r i un ion i de i g r u p p i
ZURIGO — STADTIIALLE. Sabato 23 Aprile, alle ore 2< precise.
Grande Serata P R O V I T T I M E D E L F A S C I S M O
PROGRAMMA : La moglie pazza, il marito più pazzo di lei,
il medico più pazzo di tutti Commedia brillante in 4 atti di N. N.
PRODUZIONI ARTISTICHE dei CICLISTI ROSSI di OERLIKON
LOTTERIA. BALLO fino alle h del mat t ino. Ingresso : Adulti, 1 franco; Ragazzi, 5o cent.
PIETRO KROPOTKINE La Grande Rivoluzione (due vol., 700 pag.) Fr. a — La Scienza moderna e l'Anarchia (3ao 1 ag.) . 1 — F. Grippiola. Povero popolo! dramma in a atti o i5 Conti e Gallien. Lo sciopero rosso, in un atto o i& H. Hanriot. Il reduce da Tripoli, in un atto o io G. Eckhoud. La buona lezione (a Sante Caserio) o io Giuseppe Ferrari. Del Deismo o io Fr. Ferrer e A. Lorenzo. Lo sciopero generale o io E. Leverdays. La Banca e la Rivoluzione 0 io
CARTOLINE ILLUSTRATE a io centesimi La Scuola Ferrer di Losanna (4 cartoline). I martiri giapponesi - Bakunin Michele. - BrescI'
Gaetano. - Caserio Sante. - D'Alba Antonio. - Orsini Felice. - Rapisardi Mario
L'Anarchico. - La Marsigliese di Doré. - Il Trionfo della Libertà di Walter Crane. - Il Padrone di casa (Le Vautour).
BILAN — BILANCIO Recettes — Entrate
VENTE — VENDITA Bellinzena i4.8o, Bern 5.10, B. i3,5o, R. 6, Biasca-
13.10. Chaux-de-Fonds, Jordi 6.5o, Esch, Mucci (5o) 7, Flémalle Grande (70) 10, Lausanne, Sch. 5, Long-lavillc (a5) fi.10, Marseille. B. (5r ) 10.a5, Montecaras-so,E.M.7, Saint-Claude, Poggiali 7, Saint Imier 7.50, J. C. i5.65, Schaffhausen, Gigino 6.75, Thalwil, B. 10, Valencia 27.50. Total 176 75 ABONNEMENTS — ABBONAMENTI
Bellinzona, Cr. C. 5, Fr. M. 5. Ch. 5, Biasca, R.Teo-5, Chiesa Anselmo 5, Bienne, J. D. io, Genève, H. Br. 5. H. Forestier 5, Tacca 5, Zanotti 5, Montecaras-so, Martinelli P. 5, Marcionetti E. 10, Villeret, Kauf-mann ro, Zurich, L. Cop. 7. Total 87 — SOUSCRIPTIONS —SOTTOSCRIZIONI
Bern. Sala 3, Bonetti 3. Genève. Jeanquimarche 5, Vaglio 5, Hurley. WÌ9c, C. Taraboi 7, Saint-Nazaire,. Mozza (ao)4.10, Villeret. Kaufmann 2. Total 39 io
Total des recettes au i3 avril 39a 85
Dépenses — Uscite Déficit du numéro précédent 349 Se-Journal n* 716 390 Frais de poste 96 go Brochures LibrePensée et Exoria (127.50) 36 i5
Total des dépenses 763 55
Déficit 46g 70 Il disavanzo del nostro giornale è ancora di
470 franchi. I compagni se ne ricordino in occasione di feste, conferenze e r iunioni. Tutti coloro che sono in ritardo nei pagamenti si affrettino a mettersi in regola.
Genève. — Irnp. 23, Bue des Baioa