E’ stato riportato come dal 34 all’80% dei pazienti vadano incontro a PTSD in
seguito a diagnosi oncologica
Nei pazienti oncologici avvengono diverse esperienze traumatiche come:
la consapevolezza dei sintomi
la comunicazione della diagnosi
le cure palliative
le procedure terapeutiche che comportano una costante interazione con
potenziali fattori stressanti relazionati al trauma
NEUROIMMAGINI E PTSD IN ONCOLOGIA
Il cingolo anteriore è considerato parte integrante
del circuito emozionale ventrale e con la corteccia
prefrontale (PFC) è implicato nei disturbi affettivi
NEUROIMMAGINI E PTSD IN ONCOLOGIA
Il cingolo anteriore riveste un ruolo importante
nella trasferimento dell’informazione da
amigdala e ippocampo alla corteccia cerebrale
La disfunzione PFC, in particolare nel suo
ruolo nella modulazione dell’attività limbica
produce molti dei sintomi della depressione
DEPRESSIONE MAGGIORE IN ONCOLOGIA
La prevalenza di disturbi dell’umore in pazienti
con diagnosi di tumore è stata studiata da Harter
in una popolazione di 517 pazienti,
prevalentemente donne con cancro alla
mammella con una prevalenza del 56.5% nel
corso della vita
Questa prevalenza di depressione e ansietà è il
25-33% più alta di quella della popolazione
generale
NEUROIMMAGINI E PTSD IN ONCOLOGIA
Protocollo EMDR per il disturbo bipolare
2014
NEUROIMMAGINI IN DISORDINE BIPOLARE
Il comportamento rabbioso difensivo (aggressione affettiva, reattiva) è
attivato da stimoli di minaccia reali, percepiti o rivisitati e associati con
una massiccia attivazione del sistema simpatico. Questo risulta in un
comportamento impulsivo con un coinvolgimento corticale minimo
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
L’attacco predatorio (aggressione proattiva, premeditata) è
generalmente pianificato e richiede da minuti ad anni ed è indirizzato
ad un obiettivo specifico. Riflette poca attivazione del sistema
simpatico ma un massiccio coinvolgimento corticale
Il sistema limbico controlla entrambi questi comportamenti
Data l’alta incidenza di aggressività e violenza che origina da
espressioni di rabbia è essenziale comprendere l’anatomia funzionale
che sottende le differenze individuali in questa variabile
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
E’ riconosciuto che le varie informazioni relative alla minaccia sono
ricollocate dall’amigdala attraverso due percorsi:
una via talamica sottocorticale veloce per risposte
rapide a minacce improvvise
una via corticale più lenta per risposte più
discriminanti e dettagliate
Soggetti con alta disposizione ad esprimere rapidamente aggressività e rabbia hanno
una risposta amplificata dell’amigdala di sinistra a facce terrorizzanti
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
Alti livelli di aggressività di tratto coincidono con diminuzione dell’attività dell’amigdala
destra durante il processamento di facce terrorizzanti. Questo è coerente con
l’ipotesi di un’amigdala ipoattiva nelle popolazioni con tratti antisociali e aggressivi
La visione di filmati violenti è associata
con l’attivazione dell’insula, del
mesencefalo, dello striato, della corteccia
orbitofrontale e di quella somatosensitiva
Il fastidio per il filmato è associato con un’attivazione delle regioni frontali e parietali
superiori, implicate nel controllo cognitivo e nell’attenzione esecutiva
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
L’apprezzamento del filmato provoca
un’aumentata connettività tra lo striato (Nc
Accumbens), il cingolo anteriore e l’insula
(regioni coinvolte in sensazioni positive e
rappresentazioni somatiche viscerali)
Questo suggerisce di mettere in atto interventi specifici in seguito a maltrattamenti infantili che
possono provocarein seri problemi per la salute pubblica, specialmente nelle femmine
Il maltrattamento nell’infanzia, anche a livelli modesti,
altera la capacità del cervello di regolare il circuito
della reazione alla minaccia e porta ad un aumento
dell’internalizzazione dei sintomi nella tarda
adolescenza causando ansietà e depressione
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
L’attacco predatorio è caratterizzato da minimi segni di attivazione
simpatica e da comportamenti pianificati ma anche da:
Anaffettività
Traumi psicologici pregressi
Esagerata autostima e fiducia in se stessi
Gratificazione di fantasie vendicative
Comportamenti aggressivi necessari e classificabili come compulsivi
Assenza di senso di minaccia
Stimolato da denaro, sete di potere, desideri sadistici e fantasie
Focalizzato su un obiettivo specifico
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
L’aggressività necessita l’attivazione
dell’ipotalamo laterale mantre la rabbia
difensiva attiva l’ipotalamo mediale ed il
mesencefalo (PAG)
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
Entrambe queste forme di comportamento
aggressivo sono controllate dal sistema
limbico, influenzato a sua volta da input
della corteccia cerebrale
Il controllo delle tendenze aggressive è
parzialmente modificabile attraverso il
condizionamento e l’apprendimento
generati dalla corteccia cerebrale
E’ provato che la violenza sia subita
che esercitata determina risposte
alterate nell’amigdala
In generale i comportamenti aggressivi
sono regolati dal sistema limbico,
influenzato da input sia sensoriali
esterni sia corticali e sono
potenzialmente modificabili da stimoli
generati a livello cognitivo
La violenza come qualunque altra manifestazione della mente e di riflesso
del cervello ha una base neurobiologica dimostrabile e dimostrata
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
L’efficacia delle psicoterapie nel normalizzare l’attività limbica e i
sintomi derivanti dalla sua iperattivazione le rende candidati credibili
nel trattamento non solo dei disturbi traumatici ma anche delle
sindromi comportanti violenza ed aggressività
NEUROIMMAGINI E AGGRESSIVITA’
L’effetto terapeutico può agire su substrati neurobiologici propri sia
dell’aggredito che dell’aggressore
Queste variazioni sono state ascritte a fenomeni di
attivazione/disattivivazione della trasmissione sinaptica che
provocano variazioni di flusso sia locali che in strutture lontane
funzionalmente collegate
Gli studi di flusso e metabolismo nella DM hanno evidenziato una
riduzione prevalentemente nella parte dorsale della corteccia
prefrontale e nell’ippocampo ed incrementi di flusso nella corteccia
orbitofrontale nell’amigdala, nel talamo e nello striato
NEUROIMMAGINI E DEPRESSIONE
DEPRESSIONE E 5-HT1AR AGONIST
Drevets et al. Nuclear Medicine and Biology 34 (2007)
865–877
[11C]WAY-100635
Dalla letteratura risulta che le aree maggiormente implicate
nella eziopatogenesi della DM sono:
• corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC)
• ippocampo e amigdala
• corteccia prefrontale mediale
• corteccia orbito-frontale
• cingolo anteriore e posteriore
• corteccia temporale anteriore
• nucleo caudato
• talamo
NEUROIMMAGINI E DEPRESSIONE