Possibili approcci ai media
Estetica dei nuovi media
Prof. Federica Timeto A.A. 2010-2011
Oggetti dianalisi
Centralitàdel testo
Centralità delcontesto
Centralità delpubblico
Centralità delmezzo
IX. Una questione di punti di vista: la ricerca sui media per scelta di campo
[Adattato da F. Casetti, F. Di Chio, Analisi della televisione, 1997 e ripreso da A. Miconi, 2003-4]
Walter Benjamin L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica (1936)
• Autenticità (hic et nunc)
• Durata• Tradizione• Valore cultuale• Rituale
• Ripetibilità• Labilità, attualità
• Rilevamento di aspetti inediti dell’originale• Valore espositivo
• Incontro col fruitore
Opera tradizionale Opera riproducibile
Leonardo Duchamp
Il cinema per Benjamin
• Mediazione• Montaggio• Distinzione
autore/pubblico non più sostanziale, ma funzionale: “Ogni uomo contemporaneo può avanzare la pretesa di venir filmato”
• Competenza = autorialità• L’operatore come
chirurgo• Ricezione collettiva
simultanea• La distrazione come
valore Damien Hirst, Surgical Procedure (Maia), 2007
Charles Baudelaire, Salon del 1859
“Che la fotografia arricchisca rapidamente l’album del viaggiatore… che adorni la bibioteca del naturalista… che salvi dall’oblio le rovine cadenti, i libri e i manoscritti… che richiedono un posto negli archivi della nostra memoria… Ma se le è concesso di sconfinare nella sfera dell’impalpabile e dell’immaginario… allora siamo perduti!”
MuybridgeCfr. la fotografia come medium caldo in McLuhan
Delacroix, Caccia al leone, 1854, schizzo a olio
“Viene da pensare che come accade agli
stregoni, e agli ipnotizzatori, questa pittura proietti il suo
pensiero a distanza: la singolarità del
fenomeno dipende dalla potenza del
colorista, dall’accordo perfetto dei toni…”
Baudelaire, Salon del
1855
Gottfried Boehm: le immagini moderne sono spesso deboli perché perseguono un surrogato della realtà e occultano la propria immaginalità.
Ellsworth Kelly
McLuhan, Understanding Media [trad. it. Gli strumenti del comunicare. ed. or.
1964] 1/2• Il medium è il messaggio
• Il contenuto di ogni medium è un altro medium
• I media sono estensioni dei nostri sensi
• I media possono esser freddi (cold) o caldi (hot)
• I media sono traduttori di conoscenze in modalità diverse
“Proprio come Narciso, che si innamorò di
un’esteriorizzazione (proiezione, estensione) di se
stesso, l’uomo sembra innamorarsi invariabilmente
dell’ultimo aggeggio o congegno, che in realtà non è
altro che un’estensione del suo stesso corpo.
Quando guidiamo la macchina o guardiamo la televisione, tendiamo a dimenticare che
ciò con cui abbiamo a che fare è soltanto una parte di noi
stessi messa là fuori.”McLuhan
“Con il telegrafo, l’uomo occidentale ha iniziato ad allungare i suoi nervi fuori dal proprio corpo. Le tecnologie precedenti erano state estensioni di organi fisici: la ruota è un prolungamento dei piedi; le mura della città sono un’esteriorizzazione collettiva della pelle. I media elettronici, invece, sono estensioni del sistema nervoso centrale, ossia un ambito inclusivo e simultaneo.A partire dal telegrafo, abbiamo esteso il cervello e i nervi dell’uomo in tutto il globo. Di conseguenza, l’era elettronica comporta un malessere totale, come quello che potrebbe provare una persona che abbia il cervello fuori dalla scatola cranica” McLuhan
http://stelarc.org/_.swf
Ipotesi:
Perché non pensare i media invece che come
prolungamento del sensorium, come una resa evidente del processo di
attualizzazione/virtualizzazione del corpo che
la tecnologia rende possibile?
(cfr. G. Boccia Artieri sul virtuale e il concetto di
affordance)
Jana Sterbak, Remote Control, 1989
McLuhan 2/2
• Dall’isolamento all’immersione sensoriale dell’era elettronica
• Total field awareness
• Coscienza collettiva unificata
• Interdipendenza del sistema : global village
Critica al villaggio globale:‘we are not living in a global village, but in
customised cottages globally produced and locally distributed’
(Manuel Castells 1996: 341)
Walter Benjamin
“Il modo secondo cui si organizza la percezione sensoriale umana - il medium in cui essa ha luogo -, non è condizionato
soltanto in senso naturale, ma anche storico”
• Tribale
• Meccanica
• Elettrica
Le fasi (McLuhan)
Derrick De Kerckhove, L’architettura dell’intelligenza 1/2
La visione e il rapporto frontale con il mondo
“Il fatto è che i lettori dell’alfabeto possiedono due spazi al prezzo di uno: uno dentro la loro testa, e l’altro, fuori. Condizione per l’armoniosa coesistenza di entrambi è stata e rimane quella che lo spazio esterno sia
fisso e affidabilmente inchiodato a terra da discipline razionali quali la geografia, la geometria, l’architettura, la catastazione, e che lo spazio
interno mantenga una libera, ma pur sempre determinante connessione con la razionalità.”
Derrick De Kerckhove 2/3
• L’ principio (alfabeto)• Estensione dello spazio
• Visivo• Frontale
• Centralizzato• Discreto• Astratto
• Specializzato• ANALOGICO
• L’e principio (elettricità)• Contrazione dello spazio
• Tattile• Immersivo• Distributivo• Continuo• Multisensoriale• Convergente• DIGITALE
E-mersività del cyberspazio
Derrick De Kerckhove 3/3Dinamiche di fruizione mediale
• Unilaterale (radio, TV)• Bilaterale (telecomunicazioni, telefono)• Personale (Internet, Web): MY-WAY media• Il telefono mobile annuncia il ritorno nel nostro corpo del
nostro esteso sistema nervoso centrale.• La cybercezione (<Roy Ascott) potrebbe essere intesa
come la terza modalità della percezione umana, dopo il discorso collettivo della comunità orale e la mente privata della persona letterata
Cybercezione significa avere un senso del tutto, acquisire una prospettiva a volo d’uccello degli eventi, la vista
dell’astronauta sulla terra, la vista dell’astronauta dei sistemi (Roy Ascott)
La problematica del cybermapping
Giovanni Boccia Artieri I media-mondo, Meltemi, 2004http://mediamondo.wordpress.com/
• Oralità: solidarietà parole/cose, unità spazio-temporale
• Scrittura e stampa: rottura del legame
• Telecomunicazioni rinsincronizzazione comunicazione/comprensione
• Media audiovisivi: la comunicazione diviene esperienza
• Media digitali: l’informazione come processo, e il campo del virtuale
Davide Bennato
http://www.tecnoetica.it http://www.tecnoetica.it/2007/04/13/produzione-e-consumo-di-contenuti-digitali/
(2007)• Broadcasting: trasferimento di contenuti
da uno a molti (televisione tradizionale)• Narrowcasting: condivisione di
esperienze da uno a pochi o da pochi a pochi (log in, mailing lists, tv on demand)
• Socialcasting: trasferimento contenuti + condivisione esperienze
L’esperienza diventa contenuto
Raymond Williams, Televisione, tecnologia e forma culturale [1974 ed. or.]
1/3 Cause ed effetti
• rapporti di causa-effetto (termini come manipolazione, vioelnza, degrado…)- chi dice cosa, come, a chi, con quale effetto
• E con quale scopo? Manca la domanda sul perché, cioè l’intero processo socio-culturale. Le intenzioni e i fini sono spesso distinti dalle finalità dichiarate.
• La nozione di effetto non può mai essere data a priori.
2/3La tecnologia come causa
• McLuhan e l’isolamento del medium: teoria estetica che diventa teoria sociale
• Determinismo tecnologico: “I media […] semplicemente degli eventi fisici in un sensorio astratto”.
• Manca il discorso sulle pratiche.
3/3 La tecnologia come effetto
• Intenzionalità come fondamentale ma non esclusiva (altrimenti rovescia specularmente il determinismo)
• valore dell’imprevisto (negli usi e negli effetti)
• Intenzionalità come processo, non come singola forza o insieme di forze astratte (cfr. la questione dell’agency e il soggetto postumano)
Agency e identità(A.R. Stone- The War of Desire and
Technology, 1996):
• Accountability (responsabilità): chi ha fatto cosa
• Warrantability (garanzia): qual è la relazione tra identità e azione? È stata un’unità corporea a compiere una determinata azione?
STS (Social Studies of Technology)
Williams + McLuhan
Il campo problematico del naturale + culturale (cfr. Levy e il virtuale come campo problematico)
La tecnologia è un sistema integrato, né solamente neutra (tool) né inerentemente politica.