Cultura e diversità
MODULO 2
Topic 1
INDICE
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I. Che cosa è la cultura?
II. Cosa si intende per socializzazione
umana?
III. Il concetto di diversità. Diversità
culturale
IV. Pluralismo culturale:
Interculturalismo
MODULO 2 Diversità culturale e relazioni interetniche. Topic 1: Cultura e diversità
Che cosa è la cultura ?
Una delle definizioni classiche della cultura è quella proposta da Edward Burnett (1871). Per lui, «la cultura o la civilizzazione, nel senso etnografico più ampio, è un processo unico che comprende la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, i diritti, le tradizioni ed altri usi e competenze acquisite dagli uomini in quanto membri di una società».
La cultura è composta dalla conoscenza e dai percorsi comportamentali che vengono socialmente appresi; vale a dire, percorsi astratti condivisi dalla comunità, che si riflettono nei comportamenti degli individui (e che derivano da essi) appartenenti alla comunità.
3MODULO 2 Diversità culturale e relazioni interetniche. Topic 1: Cultura e diversità
Riepilogando, potremmo affermare che la cultura “può essere riassunta come un insieme di valori, usi, credenze e pratiche che costituiscono il modo di vivere di uno specifico gruppo” (Eagleton, 2001).
Cosa si intende per socializzazione umana? La socializzazione è quel processo tramite cui l’individuo viene assorbito dalla cultura della società. Secondo Child (1982),“le persone nate con un’ampia gamma di potenziali comportamenti, sono spinte a sviluppare un comportamento con maggiori limitazioni, che si sostanzia in ciò che è comune ed accettabile secondo le norme della società".
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E’ un apprendimento adattivo (norme, valori e immagini di un dato gruppo).
E’ un processo permanente nella vita della persona, più intenso nei primi anni di vita.
E’ interminabile nell’ambito della vita della società. Il suo risultato è la coesione del gruppo.
Socializzazione...
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Il processo di socializzazione (Berger & Luckmann)
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Secondo Berger e Luckmann, le persone nascono con una predisposizione ad appartenere ad una società, ma hanno bisogno di un processo di socializzazione per diventarne membri.
• E’ la prima fase attraversata da un bambino, mediante cui diventa un membro della società.
• In questa fase vengono assimilati i modi di fare degli adulti.
• Questo stadio termina quando il bambino acquisisce la consapevolezza dell’“altro” e di ciò che rappresenta.
Socializzazione primaria Socializzazione secondaria
• Tutti quei processi che conducono un adulto già socializzato a nuovi settori della società.
• Lo sviluppo di atteggiamenti legati a ciò che gli altri si aspettano da lui.
Momento cronologico
Infanzia
Interiorizzazione Forte
Coinvolgimento emotivo
Essenziale
Coscienza Tutto/mondo sociale
Momento cronologico
Età adulta
Interiorizzazione Debole
Coinvolgimento emotivo
Superfluo
Coscienza Sociale/ùsottomondo parziale
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Agenti della socializzazione
Secondo Rocher (1990), la socializzazione è «il processo tramite cui un essere umano apprende, nel corso della propria vita, gli elementi socio-culturali del proprio ambiente, che vanno ad aggiungersi alla struttura della sua personalità, sotto l’influenza delle esperienze e di importanti agenti sociali, ed in tal modo egli si adatta all’ambiente sociale in cui vive».
Nel senso più ampio, noi tutti siamo agenti della socializzazione, dato che fungiamo da mezzi di condivisione della conoscenza, dei valori, ecc.. I vari agenti possono:
• Rafforzare gli effetti del processo di socializzazione.
• Complicare il processo di socializzazione.
Principali agenti di socializzazione:
In ogni fase della vita, saranno diversi gli agenti che avranno maggiore influenza.
Famiglia Gruppo di pari Scuola Mezzi di comunicazione
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Il concetto di diversità
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Varietà, pluralità, eterogeneità, molteplicità…
Wellner (2000) intende la diversità come “un insieme di differenze e affinità individuali esistenti tra le persone”. Si tratta di una realtà connaturata all’essere umano, che fa riferimento alle caratteristiche che definiscono il nostro modo di essere e di fare le cose e che ci consente di identificarci con un determinato gruppo.
Quando parliamo di DIVERSITA’, distinguiamo caratteristiche come l’età, la fede, l’origine nazionale, la religione, l’origine etnica, l’orientamento sessuale, ecc. A seconda della caratteristica su cui ci concentriamo, è possibile analizzare la diversità da diverse prospettive. Il nostro interesse è indirizzato verso la diversità culturale.
La diversità culturale è data dalla coesistenza e interazione di più culture su scala globale ed in diverse aree del mondo. Molte società sono il risultato di una fusione tra persone e gruppi diversi. LE DIFFERENZE CULTURALI generano diverse tradizioni e stili di vita, che si tramutano in comportamenti e atteggiamenti variegati in aree specifiche: lingua, arte, religione, cucina, strutture sociali, ecc.
Art.1. Diversità culturale, il patrimonio comune dell’umanità
La cultura assume varie forme nel tempo e nello spazio. La diversità è incarnata dall’unicità e pluralità delle identità dei gruppi e delle società che compongono il genere umano. In quanto fonte di scambio, innovazione e creatività, la diversità culturale è tanto necessaria per il genere umano quanto lo è la biodiversità per la natura. Ed è in tal senso che si configura come un patrimonio dell’umanità che va riconosciuto e affermato a beneficio delle generazioni presenti e future. "
Art.2. Dalla diversità culturale al pluralismo culturale.
All’interno delle nostre società sempre più diverse, è
essenziale assicurare un’interazione armoniosa tra
le persone e i gruppi con identità culturali plurali,
varie e dinamiche ed il loro desiderio di vivere
assieme (...) Così definito, il pluralismo culturale
rappresenta un’espressione politica per la realtà
della diversità culturale. Indissolubile dal contesto
democratico, il pluralismo culturale favorisce lo
scambio culturale e la creazione di capacità creative
che possano supportare la vita pubblica.
8MODULE 2. Diversità culturale e relazioni interetniche. Topic 1: Cultura e diversità
http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=13179&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html
Dichiarazione Universale dell’UNESCO sulla Diversità Culturale (2001)
Queste differenze, tuttavia, sono anche la causa di conflitti e tensioni tra i gruppi.
In tal senso, all’interno di ciascun gruppo, gli individui intendono e vivono la cultura comune del gruppo in modi diversi.
La diversità culturale è il patrimonio comune dell’umanità e molti Stati si battono per la conservazione delle varie culture esistenti che vivono nei propri territori.
Il concetto di diversità
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Secondo le parole di Pin et al. (2007): «La diversità è inarrestabile (…) è inevitabile, a causa, tra l’altro: dell’invecchiamento della popolazione dei paesi in via di sviluppo e dei paesi sviluppati; dell’immigrazione e degli orientamenti culturali; del nuovo ruolo delle donne, dell’accettazione del valore di ogni persona nel contesto democratico; della consolidazione dei diritti umani; dello sviluppo dell’ideologia di genere e della solidarietà consapevole nei confronti dei disabili.
Riassumendo, l'efficacia della diversità, intesa come aumento della creatività, scoperta di talenti e ricchezza di capitale umano, del valore etico del suo potenziamento e della sua ineluttabilità, genera la necessità di affrontare il fenomeno all’interno e all'esterno delle società».
MODULE 2. Diversità culturale e relazioni interetniche. Topic 1: Cultura e diversità
Il concetto di diversità
Pluralismo culturale
Multiculturalismo
Enfasi sulla propria cultura
Principi di uguaglianza e
diversità
Interculturalismo
Enfasi sulle relazioni tra culture
Principi di uguaglianza e diversità +
interazione positiva10
Pluralismo culturale
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Principi:-Uguaglianza: la non discriminazione dell’altra cultura. -Differenza: l’accettazione dell’altra cultura “così com’è”.
Significa la convergenza di diverse culture nello stesso territorio.
Posizioni della popolazione nazionale nei confronti degli
immigrati
Deriva dall’inclusione ed è la causa dell’esclusione di alcuni
Deriva dall'esclusione e mira all’inclusione di tutti.
Sfruttare le differenze per giovare di ciò che è comune a tutti; si ottiene tramite la collaborazione interculturale. Il comune denominatore è l’individuazione e l’elaborazione delle cangianti e dinamiche esigenze della comunità.
Alcuni interessi comuni a diversi settori:- La necessità di migliorare la qualità della vita. - La difesa dei diritti dei cittadini.
Requisiti nel lavoro della comunità per un’interazione positiva:- Responsabilità comuni.- Mediazione interculturale.- Dialogo interculturale.
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Interazione positiva
Rispetto della
diversitàUguaglianza
MODULE 2. Diversità culturale e relazioni interetniche. Topic 1: Cultura e diversità
Principi di base dell’interculturalismo:
La gestione positiva della diversità implica una promozione dell’uguaglianza tra i gruppi a tutti i livelli: uguaglianza giuridica, parità di trattamento, pari opportunità e uguaglianza di genere, ecc. Manifestazioni del principio di uguaglianza nel lavoro della comunità verso una coesistenza culturale:-Misure per pareggiare le opportunità tra ragazzi e ragazze della comunità. - Uguale accesso alle risorse sanitarie e sociali a tutti i quaritieri. - Uguaglianza di dialogo per i vicini con culture d’origine diverse.
Non può esservi una gestione positiva della diversità senza la valorizzazione, il rispetto e la massimizzazione delle differenze individuali. Non si tratta di una parificazione estrema, ma di un eguale rispetto delle differenze, cercando l’unione nella diversità.
Manifestazioni nel lavoro della comunità: - Riconoscimento delle varie espressioni culturali, linguistiche o religiose della comunità. - Considerazione nel corso delle riunioni di “tutte le differenze” presenti nelle vicinanze. - Tentare di "multiculturalizzare” le associazioni ed i vari luoghi.
Risorse
Video
Masai Bianca. Hermine Huntgeburth, Germania, drammatico, 2005: https://www.alleskino.de/die-weisse-massai-2005.html
Blond Diamond - Diamanti di Sangue. Edward Zwick, USA, drammatico, 2006: https://www.youtube.com/watch?v=CWKbi6x5_OM
Baraka. Ron Fricke, Constantine Nicholas, Genevieve Nicholas, USA, 1992: https://www.youtube.com/watch?v=wNViNqHmnzM
Il mio grosso grasso matrimonio greco. Joel Wick, Nia Vardalos, USA, Canada, 2002: https://www.youtube.com/watch?v=O2mecmDFE-Q
L’appartamento spagnolo. Cedric Klapish, Spagna, Francia, 2002: https://www.youtube.com/watch?v=y_JllfCvp6c
Infanzia in Tre Culture. Giappone, Cina e Stati Uniti. Joseph J. Tobin, David Y. H. Wu, Dana H. Davidson, USA, Giappone
Cultura materiale e immateriale:
http://study.com/academy/lesson/what-is-culture-material-and-nonmaterial-culture.html
La cultura giapponese riguardo Hofstede e Gesteland: https://www.youtube.com/watch?v=GtPdmfRw1Y0
Seminario di Richard Gesteland sull’Interculturalità: https://www.youtube.com/watch?v=rQTu6sqbfXk
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Bibliografia e riferimenti
Riferimenti
• Berger, P.L., & Luckmann, T. (1966). La costruzione sociale della realtà. Uno studio della sociologia della
conoscenza. New York, Stati Uniti: Doubleday.
• Burnett, E. (1871). Cultira primitiva: ricerche sullo sviluppo di mitologia, filosofia, religione arte e
costumi. Londra, Inghilterra: J. Murray.
• Eagleton, T. (2000). L’Idea di Cultura. Malden, Stati Uniti: Blackwell, 34.
• Giménez, C. (2003). Pluralismo, multiculturalismo e interculturalità. Tentativo di chiarificazione e
appunti educativi. Educazione e Futuro: Rivista di Indagine Applicata ed Esperienze Educative, (8), 11-20.
• Pin, J. R., García-Lombardía, P., & Gallifa, A. (2007). Libro bianco sulla gestione della diversità nelle
imprese spagnole: Sfide, opportunità e buone pratiche. Madrid, Spagna: Centro per le Imprese
dell’America Latina (CELA), Adecco.
• Rocher, G. (1990). Introduzione alla Sociologia generale. Barcellona, Spagna. Herder Editorial.
• UNESCO. (2001). Dichiarazione Universale dell’UNESCO sulla Diversità Culturale. Estratto da:
http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=13179&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html
• Wellner, A. (2000). Come pronunci la parola “diversità” ? Formazione, 37(4), 34-38.
• Zigler, E., Lamb, M. E., & Child, I. L. (1982).Sviluppo della socializzazione e della personalità. New York,
Stati Uniti: Oxford University Press.
13MODULE 2. Diversità culturale e relazioni interetniche. Topic 1: Cultura e diversità
Bibliografia e riferimenti
Bibliografia
• Giddens, A. & Turner, J. (1990). La teoria sociale al giorno d’oggi. Madrid, Spagna: Alianza
Editorial.
• Giménez, C. (1996). L’integrazione degli immigrati e l’interculturalità: Basi teoriche per una
proposta pratica. Arbor: Scienza, Pensiero e Cultura, (607), 119-150.
• Giménez, C. (2003, aprile). Pluralismo, multiculturalismo e interculturalità. Tentativo di
chiarificazione e appunti educativi. Educazione e Futuro: Rivista di Indagine Applicata ed
Esperienze Educative, (8), 11-20.
• Kahn, J. S. (Ed.). (1975). Il concetto di cultura. Barcellona, Spagna. Editorial Anagrama.
• Malinowski, B. (1970). Una teoria scientifica della cultura. Barcellona, Spagna. Edhasa.
• Spears, R. (2011). Identità di gruppo: La prospettiva dell’identità sociale. In Schwartz, S.,
Luyckx K., & Vignoles, V. (Ed.) Manuale di Teoria e Ricerca Identitaria (pp. 201-224). New
York, Stati Uniti: Springer.
• Watson, C. W. (2000): Multiculturalismo. Buckingham, Regno Unito: Open University Press.
14MODULE 2. Diversità culturale e relazioni interetniche. Topic 1: Cultura e diversità