L’eccezione NON conferma la regola
Diventare eccezionali in un mondo tutto uguale
Un famoso detto
recita: l’eccezione conferma la regola.
E’ un ottimo modo per rimanere nella media e rinunciare ad autenticità ed eccellenza.
Se lasciassimo andare
una palla e questa, invece di cadere, schizzasse verso
l’alto, credi che gli scienziati
scrollerebbero le spalle dicendo: “è
semplicemente l’eccezione che
conferma la regola!”?
Fino al 1954 si credeva
che nessuno potesse correre il miglio in meno di 4 minuti.
Nessuno c’era mai riuscito prima e si credeva che fosse stato raggiunto il
limite umano.
Nessuna eccezione
Image courtesy of: Sura Nualpradid freedigitalphotos.net
Poi è arrivato Roger Bannister. Nel 1954
è entrato nella storia correndo il miglio in 3’59’’4.
Era diventato l’eccezione che
NEGAVA la regola.
6 settimane dopo un altro
atleta australiano ha battuto il suo record. Un
anno dopo, altri venti atleti erano riusciti a
scendere sotto i 4 minuti. Oggi buoni atleti del liceo corrono il miglio in meno
di 4 minuti. I corridori hanno visto che
l’eccezione era la nuova regola. La vecchia regola
era diventata un’eccezione non
desiderabile.
Gli artisti che ci
stupiscono, gli scrittori che ci fanno
sognare, gli imprenditori che si
impegnano nell’attività in cui
credono, i volontari che aiutano chi ha bisogno sono tutte
eccezioni. Che hanno fatto dell’eccezione una regola di vita.
Non occorre essere eccezionali in tutto, o per forza diversi. Essere autentici significa però essere eccezioni – esprimere la nostra unicità in un mondo che rischia di essere tutto uguale.
A volte facciamo qualcosa di eccezionale
e la trattiamo come l’eccezione. “Mi è andata bene”,
“non pensavo che ce l’avrei fatta”, “mi stupisco di me stesso”,
“non risuccederà mai”.
La regola, secondo molti di noi, è che dobbiamo rimanere nella media e non
esprimere chi siamo veramente. Tanti artisti mancati.
Un vero peccato.
Un giorno Erik Weihenmayer entrò in un ristornate per chiedere di lavorare come lavapiatti. “Lascia perdere ragazzo,” rispose il ristoratore “vai a casa e lascia che qualcuno si prenda cura di te.” Era la regola. Erik non l’ha rispettata, ha scalato tutte le vette più alte di ogni continente ed è arrivato in cima all’Everest. Ah dimenticavo…
• …. Erik è cieco.
Per cui smettila di trattare i tuoi sogni, i tuoi progetti e le tue sfide come eccezioni impossibili. Lui ha trovato lavoro…sarà raccomandato Lui ha aperto un’azienda…. È stato fortunato Lei è una designer di successo…. Ha un talento che io non ho. Lei ha scritto un libro… ma io non ho tempo. Se la media sarà la tua regola, non riuscirai mai ad esprimerti come potresti.
Vedi qualcuno che fa qualcosa di eccezionale che vorresti fare anche tu? Non considerarlo un’eccezione. Fai come ogni bravo artista.
Imitalo. Prendi a prestito comportamenti eccellenti per diventare un’eccezione. Perché la tua regola sia
sempre di dare il massimo in qualcosa in cui credi ed essere autentico.
Ogni sogno, sfida, progetto di vita di grande valore, hanno bisogno, per essere raggiunti, di comportamenti “eccezionali”.
1. Pensa al tuo progetto. 2. Identifica i comportamenti eccezionali.
3. Tramutali in abitudini. 4. Fai diventare l’eccezione una regola.
Raggiungere grandi traguardi ed essere eccellenti non è questione di “vincere una gara” una volta.
L’eccellenza è un’abitudine. E’ la regola di vita che ci diamo ogni giorno. Possiamo essere artisti. Oppure possiamo fare parte della regola che soffoca la nostra autenticità.
La scelta è tua.
Buon viaggio
Lorenzo Paoli
Coaching for Highly Performing Habits
L’eccellenza è questione di abitudine.
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