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Page 1: le ipoteche di Equitalia: incancellabili!

6Cultura Velletri, 23 maggio 2012

IniquitaliaQuando lo Stato diventa il “nemico”

Cancellare le ipoteche illegittime?

Si! No! Forse!Cancellare le ipoteche illegittime? Si!No! Forse!C’è qualcuno che ancora si interroga sultitolo della nostra rubrica? Se l’Agentedella Riscossione dei tributi, e non, delloStato Italiano stia attuando una praticavessatoria se non addirittura terroristica,nei confronti dei cittadini (?) italiani? Sel’aumento dei suicidi attribuiti all’atti-vità alle illegittime pressioni dell’esattoredello Stato, sia statisticamente significa-tivo? Ebbene, si inoltri nella lettura diquesta notizia, avrà sicuramente le ideepiù chiare sull’argomento.Il problema è sorto quando, per rimpin-guare le casse di uno Stato già direttoverso il baratro, il Governo ha pensatobene di raschiare il fondo del barile,dando via libera all’Esattoria, passata daiprivati allo Stato, all’uso indiscriminatodi mezzi di pressione insopportabilicome l’iscrizione di ipoteca (spessosull’unico immobile posseduto) ed ilfermo amministrativo (spesso sull’unicomezzo di trasporto utile per il lavoro). Inun rigurgito di moralità, tuttavia, erastato fissato, per legge, un limite mini-mo di otto mila euro alla esecuzioneimmobiliare (art. 77, D.P.R. 602/1973)per l’ipoteca. Insomma per debiti al disotto di quella cifra era vietato mettereall’asta la tua casa. Un minimo di resipi-scenza etica.La pervicacia dell’esattore, pudicamentechiamato Agente della Riscossione, e lespinte del governo per far cassa a qua-lunque costo, aggirano la norma e sispingono fino all’iscrizione di ipoteche,per debiti inferiori agli ottomila euro epersino sui Fondi Patrimoniali, destina-ti ad assicurare un futuro ai figli e costi-tuiti da genitori consapevoli presso ilnotaio.Domanda: se la legge dice che tu esatto-re non puoi vendere la casa, anche seipotecata e spesso “all’ insaputa” del cit-tadino, per cifre inferiori al limite fissatoper legge, di otto mila euro, perché pro-cedi ugualmente all’iscrizione ipotecariasotto quel limite? Risposta: nessuna cheabbia un fondamento logico e, soprat-tutto, normativo. La verità è che si trat-ta di un vero e proprio atto terroristico.Un ricatto. Immaginate una famigliache deve ristrutturare la casa, o comprar-la, o impiantare il fotovoltaico, oun’impresa che ha bisogno di un finan-ziamento, anche modesto, per sopravvi-vere, e scoprono di avere una iscrizioneipotecaria, “ a loro insaputa” (situazioneancora più odiosa), anche per pochecentinaia di euro di debito verso l’erario,che impedisce l’erogazione del credito.Immaginate il senso di frustrazione nelnon poter ottenere la cancellazionedell’ipoteca nonostante sia totalmenteillegittima, per la resistenza irriducibiledell’esattore, cioè dello Stato che, peral-tro, ha emanato la norma che impedisce“a sé stesso”, lo stato/esattore, di esegui-re un pignoramento sotto un certo limi-te. Nella patria del sofisma, dunque, loStato – Esattore, pervicacemente attac-cato a quel mezzo di esasperazione dimassa che si è dimostrato l’iscrizioneipotecaria anche per debiti minimi, e

magari già pagati, arriva a sostenere chela legge vieta, sì, l’esecuzione immobiliareper debiti minimi, ma non l’iscrizioneipotecaria, anche se poi non potrà maifarla valere esecutivamente.Evidentemente vuole usarla come mezzodi pressione: sistema odioso, retaggiodella considerazione dei cittadini comesudditi. Hai voglia a dire che se è vietata l’esecu-zione, ovviamente, non dovresti poteriscrivere l’ipoteca: già nel 2007 la Cortedi Cassazione (16412/2007) e addiritturale sue Sezioni Unite nel 2010(4077/2010), avevano inequivocabilmen-te dichiarato illegittime le ipotecheimmobiliari per debiti di importo mini-mo (fino a 8000,00 Euro). Addiritturanel 2006 (Cass. 2053/2006), la SupremaCorte aveva osservato che l’iscrizione aruolo del debito (la cartella di pagamen-to) non ha efficacia esecutiva e che per-tanto non può valere come titolo perl’iscrizione dell’ipoteca. Niente da fare. A quel punto però il limi-te era colmo: ci si rende conto di quantonocivo, anche alla politica, fosse questoregime del terrore e si ricorre alla esten-sione di una norma che espressamentevietasse l’iscrizione di ipoteca per creditifino agli ottomila Euro (art. 3, c. 2 ter,DL 25/3/2010, n. 40, poi Legge n.73/2010).Dunque le iscrizioni effettuate sino adallora erano illegittime e il danno risarci-bile? Giusto, nel senso che così si sarebberesa giustizia, ma sarebbe risultato autole-sionistico: il danno erariale sarebbe statoincolmabile. Il legislatore, dunque, “ocu-latamente”, ha inserito nella norma il sin-tagma “dall’entrata in vigore” della leggedi conversione. Dal maggio del 2010dunque. E tutte le iscrizioni ipotecarie aldi sotto degli ottomila euro? Per quelle,lo Stato – riscossore, nonostante le pro-nunce della Cassazione e l’intervento legi-slativo per l’illegittimità, pervicacementeinsiste perché gli venga riconosciuto ildiritto di perseguitare i cittadini con iscri-zioni ipotecarie palesemente illegittime eforiere di gravi danni morali e patrimo-niali. Il 10 aprile 2012, con la già storicasentenza n. 5771, la Corte di Cassazionemette fine alla protervia dell’Agente dellaRiscossione dello Stato italiano, statuen-do inequivocabilmente che la volontàdella legge, “depone nel senso della noniscrivibilità dell'ipoteca per crediti nonrealizzabili a mezzo di espropriazioneimmobiliare”, anche per i crediti. sortiprima del maggio 2010.Questa è la buona notizia. La cattiva noti-zia è che, l’Agente della Riscossione nonmuoverà un dito per la cancellazionedell’ipoteca pur dichiarata illegittima:bisognerà, ancora, fare ricorso al giudice. Ci son volute le orribili morti di cui lacronaca ha riempito i giornali degli ultimigiorni, perché il parlamento inserisse, nelDisegno di legge all’esame della Camerasulle semplificazioni fiscali, la previsionedi un limite minimo per l’espropriazionee, vivaddio, per l’iscrizione di ipoteca, diEuro 20.000,00 Si comincia, adesso, a capire il perché deltitolo della nostra rubrica?

Presso il Museo Diocesano inaugurata la mostra di pittura

“Aurelio Mariani, immagini e ricordi di famiglia”Domenica 20 maggio, presso il MuseoDiocesano è stata inaugurata la mostradi pittura “Aurelio Mariani, immaginie ricordi di famiglia”. Nella sala PaoliniAngelucci e anche in altre sale delMuseo, sono state esposte circa quaran-ta opere (bozzetti, quadri, studi, pro-getti…) del famoso pittore veliterno,messe a disposizione dalle famiglie deinipoti che risiedono nella nostra città:Luciano Mariani, Aurelio Mariani,Sandra Malandrucco, Lea (vedova diGiulio Mariani).L’esposizione è stata realizzata per ini-ziativa di don Marco Nemesi, direttoredel Museo; curata e allestita dalladott.a Sara Bruno, custode del Museo,con la collaborazione di MicaelaLupus, responsabile dell’archiviovescovile, e di altri collaboratori. Primadell’apertura ufficiale della mostra, ilVescovo S. E. mons. VincenzoApicella, ha salutato i presenti, nonpotendosi trattenere perché richiamato

altrove per un impegno pastorale. Nelbreve intervento di apertura, donMarco Nemesi ha precisato che l’espo-sizione si prefigge lo scopo non solo dicomprendere meglio le opere delMariani e approfondire il mondo dellasua arte, ma anche di risvegliarel’attenzione verso il grande artista, unagloria di Velletri, definito da alcuni cri-tici “uno dei più grandi maestri delsacro del XX secolo”. Il dott. LucianoMariani ha ringraziato a nome di tuttii familiari. L’offerta di mazzi di fiorialle signore nipoti presenti ha apertoanche il discorso su ricordi personali,con aneddoti semplici, che hannomesso in luce piccole ma significativecose caratterizzanti il personaggio. E’emerso anche il suo grande amore per inipoti, da lui aiutati , che hanno sem-pre ricambiato l’affetto del grande zio.Si è iniziato quindi un percorso dinan-zi a tutte le opere esposte, mentre donMarco illustrava qualche caratteristicapiù notevole di alcune, spesso anchecon aggiunte dei parenti o della dott.aBruno. Il tutto con linguaggio sempli-ce, da tutti comprensibile, senza termi-ni strettamente tecnici…, ma non perquesto superficiale.Aurelio Mariani nacque a Velletri nel1863 e fu sempre fedele alla sua città ,anche se girò il mondo e per un certoperiodo ebbe uno studio a Roma. Nel1961, la Città gli ha intitolato unascuola, appunto la “Scuola MediaAurelio Mariani”. Quasi tutte le chiesedi Velletri, a cominciare dallaCattedrale, hanno un quadro o unaffresco del Pittore, ma le sue operesono in diverse località italiane e inparecchie nazioni all’estero. Ci limitia-mo alla citazione di alcune. Opere diMariani sono in Irlanda, in Israele, inBrasile, negli USA, in AfricaOrientale…; in Italia le troviamo aGradisca, Artegna, Magnano inRiviera, Casarsa della Delizia,

Gemona, Pompei, Roma, Isola Liri,Abbazia di Valvisciolo…Ebbe perlungo tempo cordiali rapporti con iFratelli delle Scuole Cristiane dellaProvincia Romana e per essi eseguìquadri del fondatore S. GiovanniBattista De La Salle e affreschi in variechiese e cappelle delle loro istituzioni.Il Museo si è impegnato a fare un cata-logo delle opere del Maestro e alloraavremo una informazione più comple-ta, sicuramente con tante belle sorpre-se. Va ricordato che a Gradisca, nel1925 Mariani ridipinse la Via Crucisesterna, mentre alcuni affreschi dellachiesa parrocchiale furono distrutti nel1971 da un incendio; a Gemona inve-ce, gli affreschi dei quattro evangelistifurono distrutti dall’ultimo terremotodel Friuli nel 1976. A Velletri il nostroartista attirò la comprensione e la bene-volenza del cardinal Basilio Pompili,che ricoprì molti incarichi nella CuriaRomana, fu vicario del Papa per la cittàdi Roma e vescovo della diocesi diVelletri, dove realizzò molti progetti,tra gli altri: la creazione del MuseoDiocesano nel 1927 e diverse iniziativea favore della popolazione dell’Agro

Pontino, che allora ricadeva in granparte sotto la sua diocesi.Lo stile di Mariani è legato ai maestridel passato, nel senso che egli nonopera rivoluzioni o si avventura in spe-rimentazioni audaci, pur avendo unabella inventiva specialmente per quan-to concerne le scenografie architettoni-che e i paesaggi, ma il suo linguaggiorimane sereno e pacato, soprattuttonella maturità. Le sue figure sono sem-pre dipinte con naturalezza e plasticità,come ha fatto notare don Marco che sene intende.Ogni opera, oltre alla tecnica, alle pro-porzioni e a tutto ciò che concorre allarealizzazione dell’opera, ha qualcosache trascende il tutto e lo arricchisce: lascintilla della fede personale.. Non pernulla era terziario francescano! Le sueMadonne, in particolare, comunicanouna serenità e una pace che sono unriflesso evidente dell’animo equilibratoe credente del pittore.C’è da augurarsi che Velletri dia a que-sto suo figlio il risalto che merita il suovalore. La mostra rimarrà aperta fino al3 giugno.

Enrico Mattoccia

P.S.: si invitano i lettori a sottoporre casi personalial nostro giornale. Nei limiti del possibile l ’avv.Ascenzio La Rocca risponderà ai vostri quesiti.

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