La discendente
Una notte d'estate Margot si svegliò di colpo ripensando alla leggenda
che riguardava suo nonno. Si mise le pantofole e corse in soffitta, sperando
di trovare qualcosa che l'avrebbe aiutata a trovare la pergamena nominata
nella storia. Aveva ascoltato fin da piccola i racconti del paese e si era
ripromessa che all'età di diciotto anni
avrebbe intrapreso il viaggio. La soffitta
era fredda ed umida, aveva un odore di
legno marcio, i pipistrelli svolazzavano
per la stanza e le ragnatele rendevano
più difficile l'ingresso della luce nella
stanza buia.
L'ansia e la paura iniziarono a salire ma il
coraggio e la curiosità della ragazza
prevalsero e iniziò a cercare. Cerca, cerca e la pergamena venne alla luce!
Srotolandola si alzò la polvere e la stanza si riempì di un odore di vecchio. Era
bruciata ai lati e all'interno si trovava una mappa scolorita. Guardandola
attentamente si accorse di un particolare, il percorso partiva da Magicabula,
proprio il paese dove abitava lei. Rimise tutto a posto e scese in camera sua.
Mentre scendeva dalle scale, però, era talmente presa dalla pergamena da
non guardare dove metteva i piedi e… BOOM in terra! Il suo tesoro andò a
finire in mezzo alle fiamme del camino e, come per magia, non si bruciò. La
ragazza, mezza stordita dalla botta, si alzò di corsa e si lanciò verso il camino
per recuperare la pergamena. Recuperata, si accorse di avere un forte dolore
alla caviglia sinistra. Era come se all'interno della caviglia ci fosse un martello
pneumatico che pulsava. Chiamò sua madre urlando ed essa si precipitò da
lei. La caviglia si gonfiò e la mamma decise di portarla nella piazza "Magica"
dove si trovava una fontana dall'acqua guaritrice dai mille colori. La donna
tirò fuori dalla borsa un fazzoletto, lo intinse nella fontana e con esso fasciò
la caviglia della figlia. Un secondo dopo Margot riprese a correre e a saltare
come prima. Poté, così, tornare a casa, prendere la pergamena e correre dai
suoi amici che si trovavano in un bar del paesino.
Arrivò a destinazione qualche minuto dopo, prese una bibita e raggiunse
i suoi amici al tavolo. Li salutò tutti, si mise a sedere e, tutta agitata, gli
mostrò il prezioso ritrovamento. Loro spalancarono gli occhi nel vedere la
pergamena. La ragazza mostrò loro la mappa facendogli la seguente
proposta: “Ragazzi, ve la ricordate la leggenda di mio nonno? Aveva cercato
di vincere contro il male, ma la strega Morgana lo aveva battuto
uccidendolo. Io sono la sua discendente. Ho ritrovato la mappa nella soffitta
della mia casa, tra pochi giorni compirò diciotto anni e mi piacerebbe
continuare il lavoro che il nonno ha lasciato incompiuto! Verreste con me?”.
I ragazzi borbottarono tra di loro e dopo un consulto risposero
entusiasticamente di sì!
Dopo il compleanno di Margot i ragazzi
partirono per il viaggio. Erano in sei. C’era
Quentin con cui aveva un legame davvero
speciale e indistruttibile, fin da piccoli erano
stati migliori amici. Quentin era il più
coraggioso del gruppo. C’erano poi Marcus e
Ben, il primo era il migliore amico di
Quentin, ed era anche il più furbo del gruppo, Ben invece era il più simpatico
ma anche il più ingenuo. Insieme i tre componevano un trio perfetto. Poi
c’erano Becca e Angela, le migliori amiche di Margot: Becca era bella e
vanitosa, invece Angela era molto timida, ma intelligente e furba come il suo
fidanzato Marcus.
Tutti insieme attraversarono il ponte arcobaleno, dal quale si potevano
ammirare dei fiori stupendi: margherite con i petali di colori diversi di nome
Mitondries. Iniziarono a camminare con il loro zainetto sulle spalle in cui
tenevano il minimo indispensabile. Ad un
tratto Margot si fermò e chiamò i suoi
amici. Li indirizzò verso le sponde del
fiume Unios che si trovava nella “Terra dei
Paesi Uniti”, questa terra era collocata tra
la città del Bene e quella del Male. Gli abitanti erano essere umani senza
poteri, al contrario di loro. Cammina, cammina arrivarono presso l’albergo
‘Nigrifrate’, dove dormirono tutta la notte. Nel frattempo a Miranda, dove
viveva la strega Morgana, il viaggio dei ragazzi cominciò a diventare noto,
infatti nell’antica lotta tra Bene e Male la strega aveva rubato al vecchio
nonno di Margot la sfera del futuro. Questa sfera era fatta di vetro viola e
stava in piedi su un cono senza punta colorato di blu, aveva il potere di
mostrare il futuro a chi glielo avesse chiesto. Per non essere scoperti dalla
“sfera”, Margot ed i suoi amici dovettero compiere un
viaggio più lungo del previsto attraverso cunicoli
sotterranei.
Morgana non sopportava il fatto di avere una
probabilità di essere sconfitta, per questo motivo
mandò alcuni dei suoi sudditi a seguire i ragazzi.
Mentre i ragazzi dormivano, Morgana mandò il suo
esercito formato da guerrieri esperti, addestrati fin da piccoli a difenderla e a
sopportare il dolore. Essi avevano un aspetto rozzo, erano alti poco più di
due metri e indossavano un mantello nero come la pece. Arrivarono nei
pressi dell’albergo in cui dormivano i ragazzi. Cercarono di fargli un agguato
ma Margot se ne accorse e svegliò gli altri. Tutti insieme, in preda al panico,
si buttarono dalla finestra del piano terra e iniziarono a correre verso le
sponde del fiume Unios, qui presero una piccola imbarcazione e fuggirono.
Trasportati dalla corrente arrivarono
fino al monte Unios, chiamato così
perché era il monte in mezzo ai paesi
del Bene e del Male. Ai piedi del
monte, sulle rive del fiume, si trovava
una spiaggia, qui i ragazzi appena
arrivati accesero un falò che li asciugò
e decisero di passare la notte sotto
quei puntini luminosi e luccicanti che circondano la palla grande e bianca
della luna. Per soddisfare la fame, poi, presero dalla pianta Cucaje dei
marshmellow e li mangiarono cotti con il fuoco del falò. Infine presero dalla
pianta Unibalp dello zucchero filato.
Il pericolo delle guardie di Morgana era
comunque presente, così i ragazzi decisero
di rimanere svegli a turno per fare la
guardia, in caso di emergenza avrebbero
svegliato gli altri e sarebbero scappati tutti
insieme. I primi a restare svegli furono Quentin e Margot, ‘i coraggiosi’, che
passarono ben due ore a parlare del più e del meno facendo riposare gli
altri. Quando il sonno iniziò a farsi avanti furono costretti a farsi dare il
cambio da Marcus e Angela, ‘i furbi’, che passarono quell’ora a coccolarsi. Ad
un tratto per sbaglio Marcus toccò una spina della pianta Rodera e cadde in
un sonno profondo, ma grazie al
bacio di Angela si risvegliò. Infine
toccò a Ben e Becca restare svegli,
‘lo stupido e la bella’. Loro al
contrario di tutti passarono
quell’ora in modo diverso,
andando ad esplorare le vicinanze e trovarono un nascondiglio davvero
perfetto che avrebbero usato in caso di bisogno. Scoprirono anche di avere
molte cose in comune. Mentre stavano tornando alla spiaggia videro i soldati
cattivi che si dirigevano verso di loro. In poco tempo svegliarono tutti e li
guidarono verso il nascondiglio che avevano trovato. Si trattava di un tunnel
sotterraneo abitato da vermi,
lombrichi e radici di alberi molto
robusti perché appartenenti alla
pianta Bilus, odorava di terra bagnata,
ma non c’era altra scelta. Quentin,
l’ultimo della fila ricoprì l’entrata del
tunnel con rami e foglie,
mimetizzando il buco alla perfezione. Infine il sonno li raggiunse, così, uno
alla volta, si addormentarono. I raggi del sole entrarono dalle fessure della
copertura e i ragazzi si svegliarono. Cominciarono a camminare fino a
quando non arrivarono ai cancelli del Paese Canterino dove vennero accolti
da una donna. Questa donna iniziò a comunicare con loro cantando, ma solo
Margot capì cosa stesse dicendo davvero. La donna disse che le guardie
erano già passate a cercarli la notte
precedente per cui avrebbero potuto
passare una giornata tranquilla lì e anche
fermarsi a dormire. Ai ragazzi non parve
vero! Era un paesino così accogliente,
pieno di musica e colori e gli abitanti al
posto di parlare cantavano, era il loro
modo per comunicare. Passarono una giornata davvero bella, tutti li
trattavano come eroi ed eroine, in effetti, se avessero
sconfitto il Male, lo sarebbero stati. Rimasero tutti
affascinati da alcune piante di nome Rihwiz che
avevano note musicali come frutti e sul tronco, al
posto della corteccia, c’erano interi
pentagrammi. Il mattino seguente i ragazzi dopo
aver fatto colazione, ripresero il cammino ed il
primo paese che trovarono fu il “Deserto d’oro”.
Furono accolti da un caldo secco e affascinati
dai callus, bellissimi fiori simili a delle calle ma
con il pistillo d’oro. Riuscirono anche a vedere in
lontananza un animale rarissimo, il “Deserticus”, il cammello a tre gobbe. I
ragazzi non riuscirono ad ammirare il posto a causa del pesante caldo, così
proseguirono il viaggio verso la Casa dei Nani. Arrivati sul posto scorsero
una casa e dalle dimensioni capirono che quella era la casa dei nani così si
avvicinarono e bussarono. I nani gli aprirono la porta, essi avrebbero voluto
nascondere i ragazzi, ricercati in tutto il paese dalle guardie, ma c’era un
problema: i ragazzi erano troppo alti per entrare nelle minuscole casette così
al nano più saggio, Sigillitus, venne in mente che proprio davanti a casa sua
c’erano delle bacche di nome
Baxitus, esse avevano la
proprietà di far diventare nano
per un giorno chiunque le avesse
mangiate. E così fecero.
Quella sera Sigillitus decise di
ospitarli, visto che le guardie erano ancora in giro per il paese. La mattina
seguente i giovani ripartirono alla volta della Città Oscura. Questa città,
essendo alleata di Morgana, era piena di guardie. Margot capì subito che
c’era qualcosa che non andava, così tolse dalle tasche le bacche che aveva
preso nel paese “La casa dei nani” e le distribuì ai compagni. Mangiatele si
rimpicciolirono e poterono passare per le tubature delle fogne. Nelle fogne
trovarono dei barboni che erano ex guerrieri di Morgana, licenziati perché
non condividevano la sua idea di governo. Allora, parlando con loro, i ragazzi
riuscirono a convincerli a partecipare alla guerra contro Morgana . Sempre
passando per le tubature arrivarono alla Foresta dei Troll in cui cresceva una
bacca che aveva l’effetto contrario rispetto a quella che avevano trovata
presso la Casa dei Nani. Quindi si ritrovarono al punto di partenza: a
Magicabula! Qui Margot e i suoi compagni, più gli ex guerrieri, passando per
il ponte arcobaleno trovarono un elfo tutto vestito di verde e, in lontananza,
videro un Unipon. L’elfo fu allora costretto, per una strana legge magica a
dar loro delle monete d'oro. Secondo questa legge ogni duemila anni tutti
coloro fossero passati per quel luogo
avrebbero ricevuto delle monete. A pochi
metri da quel luogo trovarono un negozio
di armi con spade, pugnali e scudi. Grazie
alle monete dell'elfo comprarono tutti le
armi utili per sconfiggere Morgana e tutti i
suoi soldati. Così partirono alla volta della
battaglia finale con Morgana che intanto stava pianificando un assalto ai
Paesi Uniti e a Magicabula. Giunti a Miranda si nascosero nella carrozza di un
mercante, così riuscirono a entrare nel castello di Morgana, infatti non
potevano entrare a piedi perché c’era il drago Lavizap che li avrebbe
riconosciuti. Proprio in quel momento Morgana stava parlando da una
finestra del castello che affacciava su una piazza piena di soldati. Stava
parlando di come conquistare i Paesi Uniti e Magicabula. Margot e i suoi
amici, allora, passarono per le segrete facendo fuori i soldati di Morgana e
arrivarono proprio accanto alla finestra da cui la strega stava tenendo il suo
discorso. Improvvisamente spuntarono altre guardie che li bloccarono.
Intanto i soldati che i ragazzi avevano incontrato nelle fogne salirono sul
tetto e tramite delle fessure uccisero con delle frecce tutte le guardie.
Morgana riuscì a fuggire in una sala in cui c’era una grossa palla magica.
Lanciatasi sulla sfera, la strega divenne un tutt’uno con essa e acquisì dei
poteri sovrannaturali. Allora Margot e i suoi amici si nascosero dietro le
colonne della sala e si guardarono intorno. Margot ebbe un’idea, così
afferrata una candela accesa la scagliò contro la sfera e le diede fuoco.
Insieme alla sfera si dissolse anche Morgana e tutti i suoi soldati. Gli abitanti
non ricordarono più niente. E da quel giorno vissero tutti felici e contenti.