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ISTITUZIONE SCOLASTICA “E. BERARD”
LICEO SCIENTIFICO E LINGUISTICO
PIANO BIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
P.B.O.F. 2017/18 – 2018/19
INDICE
1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUZIONE
2. FINALITA’ GENERALI E OBIETTIVI SPECIFICI
3. AUTOVALUTAZIONE E AZIONI DI MIGLIORAMENTO
4. PROGETTI
5. ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
6. VALUTAZIONE
7. FIGURE ISTITUZIONALI
8. ORGANICO DI POTENZIAMENTO
9. PIANO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI
ALLEGATI
All. 1 Quadri orari del curriculum per gli indirizzi scientifico‐linguistico
All.2 Criteri di formazione delle classi
All. 3 Comunicazioni scuola famiglia
All. 4 Regolamento dell’Istituzione
All. 5 Patto di corresponsabilità
All. 6 Protocollo di intesa per l’inclusività / Accoglienza alunni stranieri
All. 7 Protocollo di intesa per la mobilità studentesca
All. 8a Statuto degli Studenti e delle Studentesse
All. 8b Integrazione allo Statuto degli Studenti e delle Studentesse
Documento approvato dal Collegio Docenti in data 13.12.2016. Deliberato dal Consiglio di Istituto in data 15.12.2016.
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1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUZIONE
L’Istituzione è dedicata alla memoria di Edouard Bérard, nato a Châtillon da famiglia originaria di Cogne nel
1825 e scomparso nel 1889.
Bérard fu docente di botanica al ginnasio di Aosta già a 19 anni, affrontò poi gli studi teologici e nel 1848 fu
ordinato sacerdote; tornò all’insegnamento di matematica, fisica e geometria, ma anche latino, greco,
filosofia e storia naturale, fondando nel 1884 la società di storia naturale, poi divenuta Société de la flore
valdôtaine.
Proprio in considerazione dei suoi vari interessi, nel 1982 il Collegio Docenti deliberò tale denominazione
come tributo allo studioso della cultura sia scientifica sia umanistica.
Fino all’anno scolastico 2009/2010 il Liceo “Bérard” prevedeva solo l’indirizzo scientifico, suddiviso in due
percorsi differenti, PNI (Piano Nazionale di Informatica) e CHB (Chimico Biologico), caratterizzati, il primo da
un potenziamento delle discipline logico‐matematiche, il secondo dall’approfondimento delle discipline
scientifiche.
Dall’anno scolastico 2010/2011 esiste un unico Liceo scientifico, con due opzioni solo nel biennio, Fisica e
Scienze, in cui si pratica una didattica il più possibile laboratoriale.
A seguito del dimensionamento scolastico regionale, dall’anno scolastico 2012/13 il Liceo linguistico,
precedentemente annesso all’Istituzione scolastica “Regina Maria Adelaide”, è stato accorpato al Liceo
scientifico “E. Bérard”, con il quale ora costituisce un unico liceo, il Liceo linguistico e scientifico “E. Bérard”,
situato nella sede originale del Liceo‐Ginnasio di Aosta ‐ di cui un tempo costituiva una sezione ‐, nei pressi
dell’antico Collège Saint‐Bénin, in Via Conseil des Commis, 36; il numero degli iscritti richiede l’utilizzo di
una sede per l’indirizzo linguistico, in via Crétier.
Per costruire una fisionomia il più possibile comune all’istituzione vengono attivati progetti di ampliamento
dell’offerta formativa, coerenti con la normativa nazionale e regionale e finalizzati a potenziarne l’identità
culturale, nell’ottica di un’apertura alla dimensione internazionale, come i corsi facoltativi pomeridiani di
lingue non curriculari (ad esempio spagnolo e russo) e gli scambi di classe (virtuali e reali) con scuole
generalmente di altri Paesi europei. Si favorisce, infine, la mobilità studentesca, accogliendo studenti
stranieri e facilitando la frequenza di corsi scolastici all’estero dei nostri alunni.
Al fine di facilitare invece la coesione dei ragazzi dei due Licei, si è organizzato un gruppo teatrale e si
promuovono attività pomeridiane su ambiti disciplinari non curricolari (ad esempio il gioco degli scacchi).
Permangono le peculiarità specifiche dei due indirizzi, in primo luogo l’orario delle lezioni, che prevede una
distribuzione del monte ore settimanale su sei giorni per lo scientifico, su cinque e con un rientro
pomeridiano per il linguistico.
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La frequenza scolastica, pertanto, appare così articolata:
‐ Liceo scientifico: da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle 13.20; sabato dalle 8.00 alle 10.40 per il biennio;
dalle 8.00 alle 11.30 per il triennio;
‐ Liceo linguistico: da lunedì a venerdì dalle ore8.00 alle 13,20; lunedì pomeriggio: dalle ore 14.30 alle
17.10.
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2. FINALITA’ GENERALI E OBIETTIVI SPECIFICI
L’Istituzione Scolastica E. Bérard offre allo studente di entrambi gli indirizzi liceali in essa presenti
“strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga,
con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai
problemi, acquisisca conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine
superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte
personali”.
Per consentire allo studente liceale di raggiungere il profilo educativo, culturale e professionale, delineato
dalle indicazioni nazionali, si utilizzano diverse modalità didattiche, quali:
Lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica;
La pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari;
L’esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici, storici, scientifici, saggistici e di
interpretazione di opere d’arte;
L’uso del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche;
La pratica dell’argomentazione e del confronto;
La cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale;
L’uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca.
Tali modalità porteranno lo studente sia del Liceo Scientifico sia del Liceo Linguistico ad ottenere risultati in
parte comuni ed in parte specifici del percorso frequentato, nel rispetto della necessità di formare il futuro
cittadino, ma anche di fornirgli competenze adeguate alla particolare scelta scolastica effettuata.
In linea con le direttive europee l’Istituzione favorisce ed incoraggia infine l’educazione all’interculturalità
ed il senso di appartenenza all’Europa attraverso specifici progetti quali:
scambi di classe con scuole di vari Paesi europei
collaborazione con la Sovraintendenza agli Studi della Regione Autonoma Valle d’Aosta per il
programma TRANSALP
gemellaggio elettronico (eTwinning) con classi individuate sulla piattaforma INDIRE
corsi opzionali pomeridiani di lingue non curriculari
progetti Erasmus Plus per studenti e docenti
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Accogliere gli alunni provenienti dalla Scuola Secondaria di I grado
Considerate le difficoltà che la scelta della scuola secondaria di II grado comporta per ragazzi e famiglie,
l’Istituzione garantisce un’informazione diffusa capillarmente ed offre alle scuole che lo richiedono un
servizio di supporto per l’orientamento, articolato in interventi mirati.
Oltre ad effettuare incontri nelle scuole secondarie di primo grado per illustrare il funzionamento del liceo
scientifico e linguistico, l’istituzione accoglie studenti e genitori durante i pomeriggi di Porte aperte. Tale
attività è condotta in sinergia da insegnanti e studenti, dalla classe I alla V, che accolgono i compagni delle
secondarie di primo grado per raccontare la loro esperienza alle scuole superiori e rispondere a domande e
dubbi.
Gli alunni iscritti alle classi prime provengono da realtà scolastiche e territoriali spesso molto differenziate,
tali per cui nel loro insieme, costituiscono un gruppo eterogeneo e richiedono un particolare impegno
educativo.
A tale scopo è finalizzata l’attività di accoglienza. I docenti delle classi prime nel periodo iniziale dell’anno
scolastico assumeranno tra i loro compiti anche quello di acquisire una precisa conoscenza di ciascun
alunno e di elaborare le strategie necessarie a produrre positivi allineamenti sia nel comportamento sia
nella preparazione di base, dedicando particolare attenzione agli studenti che incontrano difficoltà, senza
tuttavia disattendere le aspettative degli altri, in modo da motivare l’intera classe all’apprendimento.
Soprattutto nel primo periodo valutativo, per accompagnare gli studenti delle classi prime nella loro nuova
esperienza scolastica, si organizzano, là dove le prove di ingresso lo rendano necessario, corsi e assistenza
allo studio pomeridiano in cui vengono ripresi gli argomenti più importanti di alcune discipline.
Vengono infine previsti, nel piano delle attività annuali deliberato dal Collegio Docenti, incontri di
accoglienza dopo il primo mese di frequenza con i soli genitori, per raccogliere impressioni e suggestioni
soprattutto in merito alla relazione nel gruppo e con i docenti, derivanti dal lavoro svolto nella fase iniziale
dell’anno scolastico.( Allegato 2 : criteri di formazione delle classi)
Sostenere gli alunni nella loro crescita
L’Istituzione ritiene il contesto della scuola un luogo di risorse, in cui tutto il personale scolastico e le
famiglie collaborano nell’accompagnare lo studente nel suo percorso di crescita.
L’età degli alunni che frequentano il Liceo, compresa di norma fra i 14 ed i 19 anni, corrisponde ad una fase
importante e delicata per la formazione complessiva della persona. Notevoli, pertanto, sono le
responsabilità della Scuola, che non può limitarsi ad una mera trasmissione di cultura, ma deve collaborare
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con la famiglia a sostenere gli adolescenti nel loro processo di maturazione e nell’acquisizione
dell’equilibrio, della sicurezza e dell’autostima necessari per affrontare ogni esperienza.
Compito specifico dei docenti sarà quello di individuare strategie e metodi atti a suscitare l’interesse degli
allievi ed a coinvolgerli nell’attività scolastica, condizione indispensabile non solo per stabilire un dialogo
educativo, ma anche per motivarli allo studio, all’impegno ed all’applicazione con un adeguato senso di
responsabilità.
Da diversi anni, proprio in questa prospettiva di accompagnamento della persona, è attivato uno sportello
di ascolto e consulenza psicologica aperto a studenti, insegnanti e genitori, con l’obiettivo di partire
dall’ascolto per comprendere i bisogni e le difficoltà di chi vive all’interno del contesto scolastico. Per
questa ragione e nell’ottica della continuità, l’Istituzione si avvale da anni della collaborazione dello stesso
specialista.
Promuovere la formazione umana
Connesso con l’obiettivo della maturazione psicologica è quello della formazione umana dell’alunno:
ciascun componente della classe è “persona” caratterizzata da una propria identità in fieri e quindi la scuola
deve contribuire a sviluppare e valorizzare la personalità dello studente, contribuendo a definirne il
carattere e la costruzione di una coscienza civile e sociale.
E’ pertanto compito dei docenti, da un lato favorire lo sviluppo delle singole personalità, nel rispetto delle
inclinazioni naturali, dall’altro orientare gli allievi verso valori collettivi, sociali e civili, come il senso di
appartenenza alla scuola, il rispetto delle regole e dei patti, l’assunzione di responsabilità, la tolleranza,
l’autocontrollo, la capacità di dialogo.
In questa prospettiva si inseriscono i progetti finalizzati allo “star bene a scuola” che il docente referente
per l’educazione alla salute annualmente sceglie nell’ambito delle proposte che pervengono all’Istituzione
e/o organizza in modo autonomo all’interno della scuola.
Dall’a.s. 2014/15, l’Istituzione sostiene i progetti dell’Associazione Libera, in particolare mediante un
laboratorio teatrale, aperto agli studenti del triennio, che tramite la messa in scena di classici del teatro
(antico e/o contemporaneo) permette di confrontarsi con le storie delle vittime di tutte le mafie, nell’ottica
della memoria e dell’impegno. Il laboratorio è frutto di un’attività corale che coinvolge studenti dei due
indirizzi, i quali, proprio in vista di un obiettivo comune e condiviso, impegnano il loro tempo e si
confrontano con le loro capacità e con gli altri: l’appuntamento settimanale in orario extrascolastico diviene
così un luogo informale dove scoprire se stessi, lavorando sia sul corpo sia sulle relazioni, e dove mettere in
atto un circolo virtuoso di fiducia e speranza verso se stessi, gli altri e la società per alimentare un approccio
critico e costruttivo alla realtà, nell’ottica di una cittadinanza attiva.
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GLI OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI
Il curriculum del Liceo Scientifico
Con l’entrata in vigore della riforma per il riordino degli Istituti scolastici della secondaria superiore a
partire dall’a.s. 2010/2011, il corso di studi del Liceo scientifico è stato rivisto rispetto al quadro orario delle
discipline, anche a fronte della possibilità di aggiungere moduli alle materie caratterizzanti il curricolo.
Rispetto al quadro orario ministeriale l’offerta formativa del Liceo scientifico “Bérard” si caratterizza per il
rafforzamento dell’asse scientifico, proponendo due “approfondimenti” che vanno a potenziare la
didattica laboratoriale.
Il primo consiste nel rafforzamento di scienze con quattro moduli settimanali nel primo biennio; il secondo
prevede quattro moduli settimanali di fisica nel primo biennio ed è rivolto ad un’utenza maggiormente
interessata ad una formazione specifica nell'ambito della fisica. I due corsi si differenziano solo per la
diversa proporzione nell’insegnamento della fisica e delle scienze nel biennio, mentre il triennio è uguale in
entrambi gli indirizzi e porta a conseguire lo stesso tipo diploma, che garantisce l’accesso a qualsiasi facoltà
universitaria. (Allegato 1 ‐ Quadri orari)
Gli organi collegiali, in virtù dell’autonomia didattico‐organizzaiva riconosciuta alle istituzioni scolastiche,
hanno deliberato la distribuzione delle discipline del curriculum all’interno degli assi previsti dalle
indicazioni nazionali secondo quanto riportato nello schema successivo:
INDIRIZZO SCIENTIFICO BIENNIO
ASSE DEI LINGUAGGI ASSE STORICO SOCIALE ASSE MATEMATICO ASSE SCIENTIFICO
TECNOLOGICO
Italiano Storia Matematica Scienze
Latino Geografia Disegno e storia dell’arte Scienze motorie e sportive
Inglese Religione Fisica
Francese
INDIRIZZO SCIENTIFICO TRIENNIO
ASSE DEI LINGUAGGI ASSE STORICO SOCIALE ASSE MATEMATICO ASSE SCIENTIFICO
TECNOLOGICO
Italiano Storia Matematica Scienze
Latino Filosofia Fisica Scienze motorie e sportive
Inglese Disegno e storia dell’arte
Francese Religione
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Il percorso del Liceo Scientifico, quindi, indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione
umanistica:
favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle
scienze naturali;
guida lo studente ad approfondire ed a sviluppare le conoscenze, le abilità e le competenze
necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e individuare le interazioni
tra le diverse forme del sapere;
assicura la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso
la pratica laboratoriale.
Gli studenti, durante quinquennio, dovranno:
acquisire una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico‐storico‐filosofico e
matematico‐scientifico; comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in una
dimensione storica, e i nessi tra i metodi propri della matematica e delle scienze sperimentali e
quelli propri dell’indagine umanistica;
conoscere le linee fondamentali dello sviluppo del pensiero letterario e artistico, sapendo utilizzare
la lingua come strumento veicolare anche di contenuti specifici complessi;
saper cogliere i rapporti tra pensiero scientifico, riflessione filosofica e concezioni del mondo
espresse dai diversi movimenti culturali ed artistici;
saper decodificare gli aspetti fondamentali della lingua e della cultura latina come base della civiltà
moderna;
comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica,
anche attraverso la padronanza del linguaggio logico‐formale; usarle in particolare nell’individuare
e risolvere problemi di varia natura;
saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di
problemi;
aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali
(chimica, biologia, scienze della terra, astronomia) e, anche attraverso l’utilizzo del laboratorio, una
padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali;
essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo,
in relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione critica alle
dimensioni tecnico‐applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare di quelle più
recenti;
saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana.
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Il curriculum del Liceo Linguistico
Il Liceo linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo studente ad
approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie per acquisire la
padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano, e a comprendere criticamente l’identità storica e
culturale di tradizioni e civiltà diverse.
Gli studenti, durante il quinquennio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni a tutti i
percorsi liceali, dovranno:
acquisire in due lingue moderne strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti
almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento; e in una terza lingua moderna
strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro
Comune Europeo di Riferimento;
riconoscere gli elementi strutturali delle lingue ed essere in grado, in un’ottica comparativa, di passare
agevolmente da un sistema linguistico all’altro;
saper comunicare in tre lingue moderne in vari contesti sociali e in situazioni professionali utilizzando
diverse forme testuali;
essere in grado di affrontare in una lingua diversa dall’italiano specifici contenuti disciplinari;
conoscere le principali caratteristiche culturali dei Paesi di cui si è studiata la lingua, attraverso lo
studio e l’analisi di opere letterarie, artististiche, musicali, cinematografiche etc. e delle linee
fondamentali della loro storia e delle loro tradizioni;
sapersi confrontare con la cultura degli altri popoli, avvalendosi di occasioni di contatto e di scambio.
Rispetto al piano di studi nazionale, il carattere liceale dell’indirizzo linguistico è garantito, oltre che dallo
studio approfondito delle lingue nella loro componente comunicativa e metalinguistica (incremento di un
modulo di tedesco nel Biennio), anche dal potenziamento di latino e matematica nel Triennio, due
discipline particolarmente utili per acquisire l’abitudine a dominare la complessità, a controllare i
meccanismi dei procedimenti logici e a garantire una preparazione a più ampio raggio per il proseguimento
degli studi sia nelle facoltà umanistiche sia in quelle scientifiche.
Sono garantite compresenze con lettori, docenti madrelingua di inglese e tedesco. Nel secondo biennio e
nell’ultimo anno è attivo l’insegnamento di più DNL (discipline non linguistiche) in L2‐3: Storia in lingua
francese, e Storia dell’arte/ scienze in inglese.
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Gli organi collegiali, in virtù dell’autonomia didattico‐organizzativa riconosciuta alle istituzioni scolastiche,
hanno deliberato la distribuzione delle discipline del curriculum all’interno degli assi previsti dalle
indicazioni nazionali secondo quanto riportato nello schema successivo:
INDIRIZZO LINGUISTICO
ASSE DEI LINGUAGGI ASSE STORICO SOCIALE ASSE MATEMATICO ASSE SCIENTIFICO
TECNOLOGICO
Italiano Storia Matematica Scienze
Latino Geografia Fisica Scienze motorie e
sportive
Inglese Filosofia
Francese Diritto
Tedesco Storia dell’arte
Religione
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3. AUTOVALUTAZIONE E AZIONI DI MIGLIORAMENTO
L’Istituzione “E.Bérard”, come evidenziato dal RAV (Rapporto di Autovalutazione, disponibile integralmente
sul sito www.scuole.vda.it ‐ Supporto Autonomia ‐ SREV), attraverso un attento investimento nell’azione
didattica, mira a garantire il successo scolastico dell’utenza (alta percentuale degli allievi ammessi alla classe
successiva, esito medio‐alto ottenuto all’Esame di Stato, esiti superiori alla media regionale e nazionale
nelle prove INVALSI), distinguendosi per la forte motivazione degli studenti e il significativo supporto da
parte delle famiglie nel processo didattico‐educativo.
Al fine di potenziare ulteriormente l’efficacia didattica, sulla base delle priorità emerse nel RAV,
sono state individuate alcune aree nell’ambito delle quali avviare azioni di miglioramento, in
particolare:
1‐ Area del benessere scolastico e professionale
In tale ambito vengono promosse attività volte alla riduzione dei trasfetrimenti in uscita nel biennio (priorità
1), puntando su un miglior coinvolgimento nel processo formativo e didattico delle componenti alunni,
genitori e docenti, ma anche operando un opportuno riorientamento dove necessario.
A tal fine vengono attivate diverse strategie, quali gli incontri, dopo il primo mese di frequenza, di
accoglienza rivolti ai genitori delle classi prime e di bilancio per le famiglie delle classi seconde; un’udienza
parenti supplementare nel primo periodo riservata al biennio; i pomeriggi di studio assistito rivolti agli
studenti dei primi due anni con la supervisione dei docenti.
Per monitorare l'andamento della situazione viene effettuata con cadenza annuale l'analisi critica dei dati
relativi al successo scolastico.
2‐ Area della valutazione
In tale area vengono messe in opera azioni volte ad incrementare il punteggio in fascia alta nelle votazioni
degli Esami di Stato (priorità n.2), promuovendo la motivazione allo studio e individuando strumenti di
monitoraggio degli esiti in itinere. In particolare, si favorisce la partecipazione degli alunni ad attività di
potenziamento e di peer education autogestita dagli studenti degli ultimi anni; si effettuano simulazioni del
voto dell'Esame di Stato nel contesto degli scrutini del primo periodo per tutte le classi del triennio; si
adottano criteri valorizzanti per l’assegnazione del credito scolastico. Vengono inoltre monitorati gli esiti
finali delle classi terze e quarte, anche nello specifico delle singole discipline.
3‐ Area delle prove standardizzate
In tale area si lavora al fine di ridurre la varianza tra le classi nella prova di matematica (priorità n.1 – prove
standardizzate), promuovendo attività didattiche volte al potenziamento delle abilità logico‐matematiche
nel biennio: vengono somministrati test di ingresso di matematica per classi parallele nelle prime; vengono
proposte, per ogni indirizzo, prove in itinere per classi parallele nel biennio e sono effettuate simulazioni
della prova INVALSI nelle classi seconde.
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4. PROGETTI
L’Istituzione promuove iniziative per fornire un sostegno sia all’attività didattica in senso stretto sia al
processo formativo della “persona‐alunno”, assolvendo alla duplice finalità di fare della scuola un luogo di
incontro culturale, anche capace di aprire all’interesse ed alla conoscenza degli alunni la molteplice e
problematica realtà esterna.
Le attività si configurano in un piano annuale che, nelle sue linee generali, è predisposto all’inizio di ogni
anno scolastico sulla base dei progetti presentati dai consigli di classe; il piano è quindi approvato dal
Collegio Docenti e deliberato in sede di Consiglio d’Istituto.
Il piano annuale delle attività di norma comprende le seguenti iniziative:
Progetto “Certificazioni delle competenze linguistiche”
Promuove una solida attività curricolare nelle lingue francese, inglese e tedesca, tale da consentire agli
alunni interessati di candidarsi per il conseguimento dei diplomi aventi valore internazionale: DELF
(Diplôme d’Etudes en Langue Française), DALF (Diplôme Approfondi de Langue Française), PET (Preliminary
English Test) e FCE (First Certificate in English) e FIT A2 e ZDJ B1‐B2 (Zertifikat Deutsch für Jugendliche)
Gli Enti certificatori individuati dal MIUR, ossia l’Alliance Française, il Cambridge UCLES rappresentato in
Valle d’Aosta dall’English Centre e il Goethe Institut hanno stipulato con la scuola le convenzioni finalizzate
non soltanto alla certificazione degli esiti di apprendimento nelle lingue francese, inglese e tedesca, ma
anche all’offerta di attività di supporto mediante la fornitura di materiali didattici e simulazioni di prove di
verifica finale presso la sede scolastica.
Progetto Potenziamento linguistico
Il Liceo Bérard organizza corsi pomeridiani opzionali di lingue non curricolari (da alcuni anni sono attivi corsi
di 1° e 2° livello di spagnolo e di russo, con docenti madrelingua).
Progetto Dimensione europea – eTwinning
I docenti potranno proporre, per favorire l’apertura verso una dimensione europea, la partecipazione al
programma eTwinning che consiste nel gemellaggio on line con una o più scuole per creare un progetto
comune.
Si tratta di uno spazio di lavoro virtuale chiamato Twin Space riservato e protetto da password, nel quale si
possono raccogliere/scambiare/confrontare materiali su una piattaforma digitale.
L’iniziativa consente anche di promuovere e diffondere l’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e
della comunicazione in ambito didattico.
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Progetto Olimpiadi di Matematica, Fisica, Astronomia, Scienze naturali, Inglese e Filosofia
Per favorire la motivazione allo studio e valorizzare le eccellenze la scuola aderisce a iniziative nazionali o
internazionali che permettono agli studenti di confrontarsi su competenze disciplinari diverse.
Progetto Giochi della Chimica
La Società Chimica italiana (S.C.I.) organizza ogni anno i Giochi della Chimica, una manifestazione culturale
che ha lo scopo di stimolare tra gli studenti l’amore per questa disciplina e anche di selezionare la squadra
italiana per partecipare alle Olimpiadi internazionali della Chimica. Sono rivolti agli alunni del triennio e si
svolgono in tre momenti: una fase regionale, una nazionale e una internazionale.
Progetto Astronomia
Il progetto coinvolge il triennio di tutte le sezioni e prevede lo studio di argomenti di Astronomia che si
prestano a collegamenti interdisciplinari soprattutto con la Matematica e la Fisica.
Nel terzo anno si dà particolare risalto alla nozione di tempo e di spazio, sia della loro misura sia come
sistema di riferimento.
In quarta, seguendo il programma di Fisica, si studiano le leggi dell'universo, da Keplero a Hubble, e l'ottica
alla base del funzionamento degli strumenti di osservazione del cielo.
In quinta lo sguardo si allarga alla fisica moderna: le particelle elementari, i modelli cosmologici, lo studio
dell'evoluzione stellare e la fusione nucleare.
Le lezioni teoriche svolte in classe sono arricchite dall'apporto degli esperti dell'osservatorio regionale della
Valle d'Aosta, mentre l'attività di laboratorio si svolge presso l'osservatorio grazie ad uscite didattiche
specifiche e programmate.
Progetto classe digitale
L’Istituzione aderisce al progetto “scuol@ digitale”che rende fruibili nell’attività didattica e nello studion le
nuove tecnologie, consentendo da una parte maggior creatività nel lavoro, nella ricerca, nell’esposizione
dei contenuti, dall’altra lo sviluppo di specifiche competenze digitali, indipendentemente dalle discipline
coinvolte.
‐ Progetti Diderot
Con i progetti Diderot, la Fondazione CRT mette a disposizione delle scuole da più di 10 anni esperti per
condurre lezioni e corsi, talvolta abbinati a concorsi, che vanno ad integrare ed arricchire i contenuti di
diverse discipline di studio (dalla matematica all'arte, alla filosofia all'informatica, dalla musica alla storia).
Pertanto, si tratta di linee progettuali che rappresentano preziose opportunità per rafforzare le
competenze trasversali dei ragazzi e, rispetto alle istituzioni scolastiche, costituiscono una valida possibilità
per potenziare l'0fferta formativa mediante momenti culturali (peraltro gratuiti) sviluppati attraverso
modalità didattiche alternative alla lezione frontale.
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Il Liceo Bérard, che aderisce da diversi anni all’iniziativa, iscrive numerose classi alle varie proposte presenti
nel programma.
Progetto attività sportive
Le attività sportive sono messe in atto nelle ore curricolari e nei gruppi pomeridiani di avviamento alla
pratica sportiva, con particolare attenzione per la pallavolo, la pallacanestro, la pallamano, l’orienteering e
il calcetto. Si propone anche la partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi.
Progetto Educazione alla salute, cittadinanza e Costituzione
Rivolto a tutti gli alunni, il progetto si propone di favorire la crescita e lo sviluppo degli adolescenti nella
consapevolezza delle funzioni che ognuno di essi avrà, in futuro, nella società civile.
L’importanza dell’educazione alimentare, lo “star bene a scuola”, i problemi tipici dell’età adolescenziale
vengono trattati attraverso l’aiuto di personale qualificato al fine di prevenire il disagio, fonte primaria
anche dell’insuccesso scolastico.
Progetto Cinema e Religione
Il settore Cinema e Religione, servendosi della forma audiovisiva che si esprime con un linguaggio
immediato, apprezzato dai giovani, intende:
‐ integrare il programma di Religione, proponendo argomenti attinenti ai percorsi delle varie classi;
suggerire una riflessione su momenti storici e figure di cristiani che si sono distinti per le loro virtù.
Progetto accoglienza alunni stranieri
L’educazione interculturale promuove l’attitudine all’incontro, al dialogo e al confronto da attuarsi in tutte
le discipline attraverso le attività didattiche e relazionali ritenute più opportune.
In quest’ottica, il progetto accoglienza alunni stranieri si propone di favorire l’integrazione e il successo
scolastico degli studenti stranieri con articolate e mirate attività di inserimento, integrazione e sostegno,
programmate dal docente referente con il supporto delle offerte integrative presenti sul territorio.
Per gli alunni residenti in Italia da non più di tre anni si prevedono, fino all’assolvimento dell’obbligo
scolastico, percorsi di facilitazione didattica e strategie metodologiche che, definite di volta in volta nei
Consigli di classe, alla luce di una griglia di proposte presentate dalla commissione, tengano conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni.
Oltre all’attenzione rivolta agli studenti e alle loro famiglie, si intende promuovere una collaborazione
sinergetica tra i vari docenti dei gruppi classe che, non lasciati in solitudine a farsi carico dei problemi di tali
alunni, possono ottimizzare tempi ed energie e rendere più proficuo il loro lavoro (laboratori e interventi di
sostegno interclasse).
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Poiché la valutazione degli alunni stranieri pone spesso diversi ordini di problemi, su richiesta dei Consigli di
classe, il Collegio dei Docenti può disporre che venga effettuata in base alle “Linee guida per l’accoglienza e
l’integrazione degli alunni stranieri” allegate alla C.M. 24/2005.
Il docente referente promuove infine la costituzione di una biblioteca multiculturale, dotata di manuali
specifici, dizionari, materiali multimediali e non, utili per insegnamento /apprendimento dell’italiano L2.
Uscite didattiche, viaggi di istruzione, soggiorni di studio, scambi
L’Istituzione promuove la partecipazione di classi a spettacoli teatrali, musicali, cinematografici, a
conferenze, manifestazioni culturali, concorsi letterari, iniziative nell’ambito dell’educazione alla legalità e
alla cittadinanza europea, sempre al fine di potenziare la formazione curricolare.
Tali iniziative possono svolgersi durante l’orario scolastico o occupare l’intera giornata per le uscite
didattiche organizzate attorno ad un progetto curricolare (visite a città, musei, mostre) proposto dagli
insegnanti delle diverse discipline.
Per approfondire le conoscenze curricolari in vari campi (scientifico, artistico, storico, linguistico...),
possono essere organizzati viaggi di istruzione, soggiorni di studio all’estero, visite guidate e altre iniziative,
quali gli scambi di classe o la partecipazione a gemellaggi.
L’Istituzione promuove l’organizzazione di uscite aggiuntive per visite didattiche giornaliere rivolte a
qualsiasi classe, in caso di eventi di rilevante interesse. Si possono effettuare al massimo TRE uscite
aggiuntive, della durata di un giorno, durante l’anno scolastico ad esclusione dei mesi di dicembre e
maggio.
Le uscite di un giorno intero in orario scolastico devono essere approvate dal Consiglio di Classe e non
comportare oneri per la scuola.
Le attività complementari dovranno essere approvate dal Consiglio di Classe, di norma ad inizio anno: tali
iniziative non potranno incidere sulle singole discipline per un numero di moduli superiore al monte ore
settimanale, tenendo conto della possibilità di un recupero delle ore eccedenti tale limite mediante cambi
d’ora fra colleghi.
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Per le attività di durata superiore ad una giornata, di norma da realizzare per classi abbinate, si riportano i
criteri previsti (diversi per i due indirizzi in ragione delle differenti specificità):
CLASSI ATTIVITA’ DURATA MASSIMA
Seconde Scientifico Visita di istruzione in Italia 3 giorni
Terze Scientifico
Soggiorno studio in Paesi Europei di lingua inglese o francese 8 giorni
OPPURE
Visita di istruzione in Paesi Europei di lingua inglese o francese 6 giorni
Quinte Scientifico Visita di istruzione in città/paesi europei 4 giorni
Terze Linguistico Visita di istruzione in Francia o in Italia 4 giorni
Quarte Linguistico
Soggiorno studio in Paesi anglofoni 8 giorni
OPPURE
Visita di istruzione in Paesi anglofoni 6 giorni
Quinte Linguistico
Soggiorno studio o scambio di classi in Germania o Austria 6 giorni
OPPURE
Visita di istruzione in Germania o Austria 6 giorni
In alternativa alle attività elencate è possibile offrire a qualsiasi classe di entrambi gli indirizzi un’esperienza
di scambio, laddove il consiglio di classe ritenga il progetto adeguato al gruppo e qualora si accerti la
presenza di tutte le condizioni necessarie per la sua attuazione (individuazione di una scuola adeguata,
interesse dei ragazzi per il progetto e disponibilità delle famiglie ad ospitare).
La realizzazione di ogni progetto nei termini ipotizzati sarà subordinata ad una valutazione economica ed al
numero dei partecipanti: verrà infatti effettuata solo nel caso in cui aderiscano almeno i due terzi del totale
degli alunni coinvolti.
La progettazione di una visita di istruzione o di un soggiorno di studio è di competenza di ogni consiglio di
classe, a cui spetta indicare destinazione e finalità didattiche dell’iniziativa, in relazione all’indirizzo di studi.
Il Docente referente si occuperà dell’itinerario e delle attività connesse, coinvolgendo direttamente anche
gli insegnanti accompagnatori i quali, dopo l’approvazione del programma, non potranno modificare
l’itinerario previsto, se non per cause di forza maggiore.
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Una volta che il progetto è stato approvato dal Consiglio di Classe, dal Collegio Docenti e dal Consiglio di
Istituto, gli studenti dovranno consegnare la documentazione richiesta e, prima della partenza, l’intero
ammontare previsto a carico delle famiglie. Ogni ulteriore spesa aggiuntiva per la partecipazione ad attività
eventualmente non previste, ma giudicate significative, deve essere concordata con le famiglie per il
tramite degli studenti.
Gli studenti che per documentati motivi non potessero aderire alle attività sono tenuti a frequentare le
lezioni, anche inseriti in altre classi, secondo l’intero orario.
Il Fondo assistenziale
Il Fondo assistenziale del Liceo Bérard sarà utilizzato, nei limiti delle risorse disponibili, a favore dell’utenza
in condizioni economiche disagiate, per la partecipazione alle attività culturali, visite/viaggi d’istruzione,
soggiorno/studio programmate nel corso dell’anno scolastico, previa presentazione di certificazione ISEE da
parte della famiglia, entro il 20 dicembre di ogni anno scolastico.
Di seguito si riportano i criteri approvati dal Consiglio d’Istituto in data 01/12/2014:
‐ ISEE inferiore a 8.000 euro
‐ ISEE compreso tra 8.001 e 10.000 euro
‐ ISEE compreso tra 10.001 e 15.000 euro
L’utenza che rientra nei limiti del primo parametro non dovrà procedere ad alcun versamento, in quanto
l’Istituzione coprirà tutti i costi delle attività; le famiglie rientranti nella seconda fascia verseranno soltanto
il 25%; nel terzo caso i genitori dovranno anticipare la quota intera che verrà in seguito rimborsata nella
misura del 50%, compatibilmente con i finanziamenti di cui l’Istituzione potrà usufruire e con il numero
delle richieste pervenute.
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5. ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Introdotta come obbligo per tutti gli indirizzi di studio dalla L. 107/2015, l’alternanza era da anni comunque
già in atto negli istituti professionali e prospettata per i Licei (DPR 89, 15/03/2010 – Riordino) come
metodologia didattica; le Linee Guida, emanate il 07/10/2015, offrono ora il definitivo e dettagliato quadro
operativo di riferimento.
L’esigenza di far dialogare due sistemi tradizionalmente separati, incrociando il contesto scolastico con il
mondo delle aziende e collegando così il sapere teorico e la realtà lavorativa che richiede competenze
anche trasversali, è stata sottolineata anche dalla Commissione Europea che nel 2014 invitava l’Italia a
ridurre la distanza fra i due campi. Dovranno quindi trovare spazio nei percorsi scolastici “non solo imprese,
ma anche associazioni sportive e di volontariato, enti culturali, istituzioni e organi professionali che possano
diventare partner educativi della scuola per sviluppare in sinergia esperienze coerenti alle attitudini e alle
passioni di ogni ragazza e di ogni ragazzo” (MIUR).
Sulla base di tali obiettivi, l’alternanza non si configura come materia aggiuntiva né quale potenziamento
dell’offerta formativa, ma può essere accolta come un’opportunità, considerando che essa costituisce parte
integrante del curriculum, rientra nel profilo in uscita dello studente e concorre a determinare l’esito
dell’Esame di Stato.
Attraverso la conoscenza più approfondita di quanto esiste sul proprio territorio e di ciò che è presente in
altre realtà, l’alternanza assume inoltre una forte valenza per l’orientamento rispetto alle professionalità
richieste dal mondo esterno: “la dimensione orientativa che caratterizza i percorsi di alternanza dovrà
trovare compimento attraverso l’incontro con le realtà più dinamiche dell’innovazione nel mondo del
lavoro” (MIUR).
Al fine di effettuare le 200 ore stabilite per l’esperienza, attraverso iniziative progressivamente più
concrete, l’Istituzione potrà costruire, durante il quinquennio, un percorso gradualmente articolato in una
successione di momenti diversi, quali:
ALTERNANZA NEL PROSSIMO TRIENNIO Anno scolastico 2017/18 2018/19 2019/20 TERZE 70 100 30 QUARTE 40 35 / QUINTE 40 / /
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DISTRIBUZIONE DELLE ATTIVITA’ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO NEL CORSO DEL QUINQUENNIO
DISTRIBUZIONE MONTE ORE ALTERNANZA
PERIODO PRIME SECONDE TERZE QUARTE QUINTE
SET/DIC Primo soccorso (2 h.)
Corso base di sicurezza (seconda parte 4 h.)
Simulazione di impresa e/o altri progetti/stage/iniziative coerenti con il profilo in uscita dello studente e con la normativa vigente
Stage di più giorni/settimane in base a disponibilità aziendali/familiari e/o altri progetti/iniziative coerenti con il profilo in uscita dello studente e con la normativa vigente (prioritariamente nei mesi di settembre, giugno, luglio ed agosto).
Orientamento
GEN/GIU
Corso base di sicurezza (prima parte 4 h.)
Scientifico: nozioni preliminari di economia e diritto (20 h.) Linguistico: conoscenza del territorio per la promozione turistica (in lingua) (20 h.)
Presentazione sistema universitario, interventi ordini professionali, visite in azienda e presso le Pubbliche Amministrazioni e redazione curriculum vitae (20 h.)
TOTALE ORE
6 24 70 80 20
20
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI ASL PER IL TRIENNIO
Indicatori di competenze trasversali
Descrittori Livelli conseguiti: 1.parziale 2.sufficiente 3.buono 4.ottimo
Compiti operativi (attività individuali e di gruppo)
Sapere lavorare in gruppo
Capacità di: ascolto; intervento al momento
opportuno; confronto dialettico e
costruttivo; assumere ruoli
differenti a seconda delle necessità del contesto.
Imparare facendo Capacità di: osservazione e
successiva rielaborazione degli elementi empirici;
utilizzo in contesti diversi delle competenze acquisite durante l’esperienza svolta;
riflessione e valutazione critica su ciascun processo sperimentato.
Sapere prendere iniziative
Capacità di: cogliere nel mondo
circostante stimoli e suggestioni utili per progettare e sviluppare idee come risposta ad un bisogno individuato in un contesto;
risolvere problemi in itinere per raggiungere gli obiettivi;
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usare in modo appropriato le risorse a disposizione;
acquisire graduale consapevolezza dei processi decisionali individuali e di gruppo
Rielaborare criticamente il percorso effettuato (diario di bordo)
Capacità di: illustrare
sinteticamente l’esperienza
comunicare efficacemente i risultati ottenuti
individuare criticità incontrate
segnalare gli aspetti ritenuti maggiormente positivi
VALUTAZIONE TOTALE: SOMMA PUNTEGGI ASSEGNATI/ 4 ARROTONDAMENTO ALL’UNITÀ SUPERIORE DA 0,5 in caso di frequenza assidua (>90%)
INCREMENTO MEDIA GENERALE CON ESITO ALTERNANZA
VALUTAZIONE ASL TERZE QUARTE QUINTE
1 0 0 0
2 0.25 0.25 0.15
3 0.50 0.50 0.25
4 0.75 0.75 0.50
VALUTAZIONE ALTERNANZA BIENNIO Le attività svolte nelle classi prime e seconde saranno valutate mediante questionari dai docenti coinvolti nelle iniziative e la relativa votazione, ricondotta alla scala da 1 a 4, andrà ad incrementare ulteriormente la media conseguita nello scrutinio di terza, secondo le modalità di seguito riportate.
INCREMENTO MEDIA GENERALE DI TERZA IN BASE ALL’ESITO DI ALTERNANZA NEL BIENNIO VALUTAZIONE BIENNIO INCREMENTO MEDIA
1 0
2 0.15
3 0.25
4 0.50
22
La scelta fra le proposte da realizzare sarà comunque subordinata ai finanziamenti messi a disposizione
dall’Amministrazione, ai quali le scuole accederanno tramite bando; il modello di distribuzione del monte
ore sarà, sulla base delle eventuali indicazioni che perverranno dalla Sovraintendenza, deliberato dagli
organi collegiali.
Ogni studente arriverà all’Esame di Stato con un bagaglio personale di esperienze svolte, in quanto l’offerta
sarà necessariamente diversificata all’interno di ciascuna classe; è infatti auspicabile che nell’arco del
quinquennio ciascun ragazzo si interfacci con le diverse tipologie di esperienza di alternanza presso il terzo
settore, all’interno di associazioni culturali e realtà museali, in strutture sanitarie, studi professionali, ecc.
Lo sviluppo delle attività di alternanza sarà supportato nella progettazione/programmazione/rielaborazione
da docenti con funzioni differenti all’interno dell’Istituzione: sono previsti il referente generale, un
referente per le classi del biennio e uno per quelle del triennio, oltre al tutor di classe che monitorerà il
percorso di ogni allievo per garantire l’acquisizione dei crediti fino al completamento delle ore previste
dalla legge per il Licei.
Le decisioni deliberate dagli organi collegiali sono da intendersi come scelte di massima, suscettibili di
parziali modifiche/variazioni alla luce della disponibilità degli epserti, delle strutture ospitanti e di altre
condizioni che potrebbero presentarsi durante la predisposizione dei progetti.
23
6. VALUTAZIONE
CRITERI GENERALI
La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento
complessivo dell’alunno e concorre al fine primario del successo formativo dello studente. La
verifica del processo e degli esiti dell’apprendimento costituisce dunque un momento centrale
dell’attività didattica.
Essa ha principalmente un valore formativo: è uno strumento che permette all’alunno di orientarsi
nel processo di apprendimento, di rendersi conto del proprio livello di comprensione dei contenuti
e di acquisizione delle competenze, in modo da divenire attivo e responsabile nel proprio percorso
di studio.
La valutazione perciò tiene conto non solo dei risultati oggettivi conseguiti nella verifica di
conoscenze, competenze e abilità, ma anche dei processi positivi di cambiamento che lo studente è
riuscito ad attivare grazie alla relazione formativa ed educativa, degli eventuali progressi rispetto ai
livelli di partenza, della relazione tra i suoi risultati e quelli della classe cui appartiene, nonché delle
sue personali potenzialità.
Rappresenta infatti il momento in cui periodicamente viene esplicitato il livello di apprendimento‐
maturazione dell’alunno e contemporaneamente è l’occasione per l’insegnante di monitorare il
lavoro degli studenti, di suggerire eventuali correzioni, di confermare o rimodulare i percorsi
didattici proposti e le metodologie formative adottate. Essa risulta dunque tanto più efficace
quanto più il rapporto docente‐studente è improntato a trasparenza, rispetto, collaborazione.
MODALITA’ E FORME
Viene definita con modalità e criteri che assicurino tempestività, omogeneità, trasparenza ed
equità, nel rispetto del principio della libertà dell’insegnamento; è trasparente ed immediata,
chiara all’alunno e alla famiglia nelle sue motivazioni, nei criteri e nelle modalità che devono essere
esplicitati alla classe con il fine di rispettare il diritto dello studente ad essere consapevole dei
propri processi di apprendimento.
Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi formativi in modo il più possibile ampio e complesso
la valutazione si basa su una pluralità di tipologie di prove. Essa non risponde ad una rigida logica
meccanica ma tiene in considerazione il processo formativo dell’alunno che comprende la sua
partecipazione al dialogo educativo, l’impegno e la correttezza, la puntualità nell’adempimento dei
propri doveri, l’assiduità della frequenza, la presenza o l’assenza di progressi, e di ogni altro
elemento ritenuto utile al conseguimento degli obiettivi formativi.
Ogni Dipartimento disciplinare esplicita gli obiettivi formativi, i contenuti, i metodi e i tempi della
valutazione, nonché le differenti tipologie e il numero minimo e massimo delle prove in base alle
quali vengono attribuiti i voti.
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LA QUESTIONE DELLE COMPETENZE
Attualmente gli insegnanti stanno elaborando forme didattiche per competenze che vengono
affiancate alla didattica tradizionale; anche per quanto riguarda la valutazione è in fase di studio
l’elaborazione di forme valutative per competenze che mantengano come riferimento il quadro
europeo e la normativa attinente e contemporaneamente si affianchino alla valutazione
tradizionale ancora richiesta nelle sedi ufficiali.
Si riportano, pertanto, le otto competenze chiave di cittadinanza, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale
dell’Unione Europea il 18 dicembre 2006 come raccomandazione del Parlamento Europeo per
l’apprendimento permanente:
Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia Competenza digitale Imparare ad imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale
PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA (percorso scientifico)
“Il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione
umanistica. Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della
fisica e delle scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le
abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e
tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la
padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica
laboratoriale” (Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento art.8 com. 1).
Al termine del quinquennio lo studente del percorso scientifico dovrà :
aver acquisito una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico‐storico‐filosofico e
scientifico; comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in dimensione
storica, e i nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentali e
quelli propri dell’indagine di tipo umanistico;
saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione letteraria, artistica e filosofica;
comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica
e delle discipline umanistiche, anche attraverso la padronanza del linguaggio logico‐formale; usarle
in particolare nell’individuare e risolvere problemi di varia natura;
saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di
problemi;
aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali
(chimica, biologia, scienze della terra, astronomia) e, anche attraverso l’uso sistematico del
25
laboratorio, una padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze
sperimentali;
essere consapevole delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel
tempo, in relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione
critica alle dimensioni tecnico‐applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare di
quelle più recenti;
saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana;
conoscere gli aspetti più rilevanti del proprio territorio a livello di caratteristiche ambientali, di
strutture scientifiche e di tradizione culturale;
aver acquisito le competenze di cittadinanza del quadro europeo.
PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA (percorso linguistico)
“Il percorso del liceo linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo
studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze
necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano e per
comprendere criticamente l’identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse” (Indicazioni
nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento art. 6 comma 1)
Al termine del quinquennio lo studente del percorso linguistico dovrà :
avere acquisito in due lingue moderne strutture, modalità e competenze comunicative
corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento;
avere acquisito in una terza lingua moderna strutture, modalità e competenze comunicative
corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento;
saper comunicare in tre lingue moderne in vari contesti sociali e in situazioni professionali
utilizzando diverse forme testuali;
riconoscere in un’ottica comparativa gli elementi strutturali caratterizzanti le lingue studiate ed
essere in grado di passare agevolmente da un sistema linguistico all’altro;
essere in grado di affrontare in lingua diversa dall’italiano specifici contenuti disciplinari;
conoscere le principali caratteristiche culturali dei paesi di cui si è appresa la lingua, attraverso lo
studio e l’analisi di opere letterarie, estetiche, visive, musicali, cinematografiche, delle linee
fondamentali della loro storia e delle loro tradizioni;
sapersi confrontare con la cultura degli altri popoli, avvalendosi delle occasioni di contatto e di
scambio;
conoscere gli aspetti più rilevanti del proprio territorio a livello di caratteristiche storico‐
linguistiche e di tradizione culturale;
aver acquisito le competenze di cittadinanza del quadro europeo.
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VALUTAZIONE IN DECIMI
Come indicato dalla vigente normativa, la valutazione dovrà utilizzare tutta la scala dei voti, da 1 a 10,
secondo i seguenti parametri:
voto conoscenze e competenze corrispondenti
1 Prova non svolta
2 Totale assenza di conoscenze e competenze.
3 Conoscenza gravemente insufficiente ‐ elaborazione assolutamente priva di rigore logico ed
espositivo.
4 Conoscenza insufficiente ‐ incapacità di applicazione dei contenuti ‐ inadeguato uso del linguaggio
specifico.
5 Parziale e superficiale conoscenza dei contenuti ‐ insufficiente capacità di applicazione e di
rielaborazione ‐ incerta padronanza del linguaggio specifico e scarsa capacità di collegamento.
6 Conoscenza dei contenuti essenziali ‐ sufficiente capacità di applicazione pratica di regole ‐
sufficiente rispetto delle consegne ‐ esposizione formalmente corretta anche se talvolta guidata.
7 Discreta conoscenza dei contenuti ‐ capacità di applicazione e di rielaborazione più che sufficienti
‐ rispetto delle consegne ‐ esposizione corretta ed adeguato uso del linguaggio specifico.
8 Buona conoscenza dei contenti ‐ capacità di applicazione, rielaborazione e confronto ‐ esposizione
articolata ed organica ‐ buone capacità intuitive.
9 Ottima conoscenza dei contenuti ‐ applicazione autonoma, rigorosa, critica e personale ‐ buone
capacità di rielaborazione, intuizione e originalità ‐ sicurezza nell’affrontare proposte operative
nuove e spunti emergenti nel dialogo.
10 Ottima conoscenza dei contenuti ‐ applicazione e rielaborazione assolutamente corrette, originali
e creative.
In considerazione della CM n° 89 del 18 ottobre 2012, che offre alle Istituzioni Scolastiche l’opportunità di
adottare il VOTO UNICO anche nel primo periodo valutativo, gli organi Collegiali del Liceo Bérard hanno
deliberato di utilizzare tale modalità per tutte le discipline: tale scelta si è basata sulla considerazione del
ridotto tempo disponibile che comporterebbe una eccessiva concentrazione di verifiche nei primi tre mesi
di scuola per poter calcolare una media sia scritta/grafica sia orale in sede di scrutinio.
Il Collegio dei Docenti, in armonia con le finalità e gli obiettivi generali dell’Istituto, adotta i seguenti criteri
di valutazione dei risultati conseguiti dagli allievi nel corso dell’anno scolastico, ai fini dell’ammissione/non
ammissione alla classe successiva o della “sospensione del giudizio” o di un eventuale orientamento verso
altri indirizzi di studio.
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La promozione o non promozione o “sospensione del giudizio” non deriva dall’applicazione di automatismi
aritmetici, ma è determinata dai singoli consigli di classe sulla base di un attento esame degli elementi sotto
elencati:
a) risultati conseguiti nell’intero anno scolastico, che verranno riassunti ed interpretati con
riferimento alle seguenti voci: conoscenze, capacità di applicazione delle conoscenze ed impegno;
b) previsione sulle possibilità di recupero dell’allievo durante l’estate, formulata sulla base delle
informazioni raccolte secondo le modalità descritte al punto a) e tenuto conto degli esiti delle
verifiche intermedie relative alle insufficienze del primo periodo didattico;
c) a fronte di un numero di insufficienze pari a 3 (TRE) il Consiglio di Classe, a giugno, discute la
possibile non promozione tenendo conto della gravità delle stesse, della loro distribuzione nelle
materie di indirizzo e delle lacune presenti nella stessa disciplina negli anni precedenti;
d) Il Consiglio di Classe in sede di scrutinio finale valuterà se si profili l’abbandono di materia e in tal
caso, anche in presenza di un quadro globalmente sufficiente, potrà procedere alla non
ammissione alla classe successiva.
Gli elementi che concorrono, nel loro insieme, a stabilire il quadro di abbandono sono:
una valutazione continuativamente inferiore al quattro;
un atteggiamento di rifiuto della materia, testimoniato dall’inadempimento dei compiti assegnati,
sia regolari sia di recupero, manifesto disinteresse nei confronti della disciplina e continua
mancanza del materiale scolastico;
frequenti assenze alle lezioni e/o alle prove di verifica della materia.
Qualora si profili l’ipotesi dell’abbandono di materia, l’insegnante coinvolto è tenuto ad informare della
situazione il Consiglio di Classe e ad incontrare con il coordinatore lo studente e la famiglia.
Criteri di sospensione del giudizio
Il Consiglio di Classe decide la sospensione del giudizio sulla base dei seguenti criteri:
- non più di 3 (TRE) insufficienze;
- la possibilità per l’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto delle discipline durante il
periodo estivo, con lo studio individuale o attraverso la frequenza dei corsi di recupero.
Criteri di valutazione per lo scrutinio integrativo
In sede di integrazione dello scrutinio, per gli studenti ai quali è stata assegnata la sospensione del giudizio,
il consiglio delibera l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva sulla base dei seguenti criteri:
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1. esito delle verifiche degli esami di settembre;
2. eventuali progressi compiuti rispetto alla situazione di fine anno;
3. possibilità per lo studente di recuperare le carenze eventualmente ancora presenti frequentando la
classe successiva.
Nella situazione di “sospensione del giudizio”, se lo scrutinio finale evidenzia che l’alunno non abbia
recuperato l’insufficienza anche in una sola materia, il Consiglio di Classe può deliberare la non ammissione
alla classe successiva.
o
Validità dell’anno scolastico (Comma 7, art. 14, D.P.R. n. 122/2009)
Per procedere alla valutazione finale di ciascun alunno è richiesta la frequenza di almeno tre quarti
dell’orario annuale personalizzato (monte ore annuale), compreso quello relativo all’ultimo anno di corso.
Deroghe straordinarie, per casi eccezionali, sono previste per assenze documentate e continuative, a
condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a parere del Consiglio di Classe, la possibilità di
valutare gli alunni interessati.
Le deroghe straordinarie riconosciute dal Consiglio di Classe si riferiscono a:
malattia grave, certificata e continuativa;
problemi familiari gravi, documentati e continuativi;
attività sportiva a livello agonistico, documentata e continuativa.
Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute,
comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di
ciclo.
Orario annuale personalizzato
Numero massimo di moduli di assenza
consentiti
LICEO
CLASSI Monte moduli complessivo Alunni che si
avvalgono dell’I.R.C.
Alunni che NON si
avvalgono dell’I.R.C.
SCIENTIFICO
Biennio 1089 272 264
Triennio 1122 280 272
LINGUISTICO Biennio ‐
Quinta 1056 264 256
Triennio 1089 272 264
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Criteri per l’attribuzione del voto di condotta
Tale voto concorre alla valutazione complessiva, alla determinazione dei crediti scolastici e determina, se
inferiore a sei decimi, la non ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato.
La valutazione della condotta viene definita collegialmente dal Consiglio di Classe riunito per gli scrutini in
base ai seguenti criteri:
Frequenza regolare e puntualità in tutte le attività, compresi i corsi di recupero
- Presenza regolare alle verifiche
- Rispetto del Regolamento d’Istituto
- Comportamento trasparente e corretto nelle relazioni
- Rispetto delle persone e dei ruoli all’interno dell’istituzione scolastica
- Partecipazione attiva alle lezioni
- Collaborazione con insegnanti e compagni
- Rispetto delle consegne, delle scadenze e degli impegni
- Cura del materiale di lavoro e delle attrezzature fornite dalla scuola
Alla valutazione della condotta concorre anche il comportamento tenuto dallo studente nelle attività
extrascolastiche e negli interventi di recupero.
Nella tabella seguente si enunciano i criteri per l’attribuzione del voto di condotta.
Pur non prevedendo alcun automatismo, il voto è attribuito dal Consiglio di Classe secondo le indicazioni
riportate di seguito e dopo attenta considerazione della situazione personale di ogni singolo alunno.
Il voto di condotta viene assegnato all’unanimità o a maggioranza.
10 9 8 7 6 5
L’alunno partecipa
assiduamente,
attivamente e
costruttivamente,
esercitando una
leadership positiva
o rappresentando in
modo illustre in vari
contesti la propria
scuola;
l’alunno dimostra un
comportamento
trasparente, corretto
e profondamente
rispettoso del sistema
di regole della vita
scolastica,
sottolineando con
l’esempio un
atteggiamento
positivo e disponibile,
anche senza
distinguersi per
particolari doti di
leadership
L’alunno è
regolarmente
presente alle lezioni
e alle verifiche;
ha con sé il
materiale didattico
necessario; ha cura
dei beni comuni e
partecipa in modo
corretto e adeguato
a tutte le attività,
condividendo le regole
della vita scolastica.
L’alunno non sempre si
comporta in maniera
corretta, viene
richiamato verbalmente,
ricevendo
eventualmente anche
sanzioni formali, per
violazioni di
non grave entità.
L’alunno è stato
più volte richiamato
verbalmente dai
docenti e/o dal
Dirigente per
gravi violazioni del
Regolamento di
Istituto,
ricevendo anche
sanzioni formali.
L'alunno
ha ricevuto la sanzione
della sospensione da
uno a tre giorni per
gravi violazioni del
Regolamento d'Istituto.
L’alunno ha ricevuto
gravi sanzioni
disciplinari, in base alle
disposizioni del D.P.R.
249/24/06/1998 e del
D.P.R.22/06/2009, n.
122, art. 7 per
comportamenti
gravemente scorretti e
non rispettosi del
Regolamento di
Istituto.
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Criteri per l’attribuzione del credito scolastico
Il credito scolastico che ogni allievo accumula nelle classi terza, quarta, quinta e che confluisce nel
punteggio finale conseguito nell’Esame di Stato, si attribuisce secondo la banda di riferimento ministeriale
ottenuta dalla media aritmetica dei voti (compresa la valutazione del comportamento), dall’assiduità nella
frequenza scolastica, dall’interesse e dalla partecipazione.
L’assegnazione del credito scolastico avviene a seguito dell’ammissione alla classe successiva al termine
delle operazioni di scrutinio di giugno o, nel caso di “sospensione del giudizio”, in sede di scrutinio finale
prima dell’inizio delle lezioni.
Si riportano le tabelle ministeriali relative alle classi terze, quarte, quinte.
CLASSI TERZA ‐ QUARTA (D.M. n.42 del 22 maggio 2007 e D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009)
MEDIA (*) PUNTI (**)
6 3 – 4
6<M 7 4 – 5
7<M 8 5 – 6
8<M 9 6 – 7
9<M 10 7 – 8
CLASSE QUINTA (D.M. n.42 del 22 maggio 2007 e D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009)
MEDIA (*) PUNTI (**)
M=6 4 – 5
6<M 7 5 – 6
7<M 8 6 – 7
8<M 9 7 – 8
9<M 10 8 – 9
(*) Per media si intende la media di tutti i voti conseguiti in sede di scrutinio finale (esclusa la religione)
(**) Di norma si attribuisce il massimo della banda all’alunno promosso a giugno (senza voto di consiglio):
1. la cui media dei voti sia uguale o maggiore di 0,5 punti rispetto al voto intero;
2. la cui media dei voti sia inferiore al punteggio espresso al punto 1, ma presenti almeno uno dei
parametri indicati di seguito:
a. promozione a giugno negli anni scolastici precedenti
b. assiduità nella frequenza
c. partecipazione positiva al dialogo educativo ed alla vita scolastica in generale
d. partecipazione ad attività complementari ed integrative
e. presenza di almeno un credito formativo certificato e ritenuto idoneo dall’Istituzione
31
Il consiglio di classe può, inoltre, attribuire il massimo della banda anche all’alunno che abbia avuto
sospensioni del giudizio nello scrutinio di giugno, ma sia stato promosso senza voto di consiglio nello
scrutinio di settembre; in tal caso valgono gli stessi criteri applicati agli studenti promossi a giugno.
I criteri enunciati sopra valgono anche per l’attribuzione del credito scolastico del quinto anno, ma agli
alunni ammessi all’Esame di Stato nonostante alcune incertezze nella preparazione, è assegnato il minimo
della banda di oscillazione.
Criteri per l’assegnazione del credito formativo
In base ai criteri stabiliti nel D.P.R. 23 luglio 1988, n° 323 e alle disposizioni di cui nel D.M. 24 febbraio 2000,
n° 49, il Consiglio di Classe attribuisce il credito formativo per i seguenti titoli ed esperienze
extrascolastiche:
partecipazione a titolo individuale, di gruppo o di classe, con risultati lusinghieri, a concorsi e
progetti di Istituto attinenti alle discipline curricolari;
partecipazione, in qualità di sceneggiatore o regista o attore, a rappresentazioni teatrali tenute da
compagnie riconosciute;
collaborazioni continuative con giornali e riviste;
segnalazioni positive in concorsi per giovani ricercatori in area matematica, fisica e di scienze;
attività sportiva agonistica svolta all’interno di un’organizzazione ufficialmente riconosciuta dal
CONI o affiliata ad una Federazione Nazionale che comporti un impegno continuativo durante
l’anno scolastico o la stagione agonistica (ovvero di almeno tre allenamenti alla settimana, oltre alla
competizione), attestato da parte degli organi competenti ufficiali;
partecipazione a mostre a livello regionale o nazionale
ambito musicale: frequenza regolare annuale e certificata a corsi di formazione musicale con
iscrizione ad una scuola di musica (es. Istituto musicale nei suoi diversi indirizzi, FIM e SFOM e
SUZUKI, conservatori e scuole bandistiche) e ai corsi per il conseguimento della licenza di teoria e
solfeggio, licenza di pianoforte complementare, compimento inferiore di strumento, licenza di
storia della musica, licenza di armonia complementare, compimento medio, diploma di strumento,
canto, composizione et alia, e/o conseguimento degli stessi, come da attestazione rilasciata
dall’istituzione competente;
conseguimento delle Certificazioni Linguistiche Internazionali PET, FCE, DELF, DALF, ZDJ B1‐B2
(tutte le unità che li costituiscono);
conseguimento della European Computer Driving Licence (ECDL) livello Core (superamento di tutti i
sette esami che lo costituiscono: concetti teorici di base, uso del computer e gestione dei file,
32
elaborazione testi, foglio elettronico, base di dati, strumenti di presentazione, reti informatiche
(internet – posta elettronica);
svolgimento di attività di volontariato presso associazioni riconosciute a livello nazionale o
internazionale per un totale di 100 ore, comprensive di eventuali corsi di aggiornamento e
formazione, purché debitamente certificate.
Tutoraggio a supporto dello studio rivolto a gruppi di alunni del triennio per almeno 15 ore
Tutte le certificazioni dovranno essere rilasciate da un ente che abbia un riconoscimento giuridico e
riguardare l’anno scolastico in corso. Qualora le certificazioni siano ottenute dopo il termine previsto per
l’anno scolastico in corso, potranno essere valutate per l’anno successivo.
Tutte le certificazioni, corredate da apposita lettera di richiesta, dovranno essere presentate entro e non
oltre il 15 maggio.
Attività di recupero
Nel rispetto della normativa (DM 42/2007, DM 80/2007, OM 92/2007) che definisce l’istituto del recupero
demandando alle scuole la scelta delle modalità organizzative, questa Istituzione ha stabilito alcuni criteri di
massima affinché tali interventi risultino realmente fattibili e concretamente efficaci.
PRIMO PERIODO VALUTATIVO
Tenuto conto sia della disponibilità economica che non consentirebbe l’attivazione di corsi di recupero per
tutte le discipline del curriculum sia dell’impegno orario che la frequenza di numerosi corsi comporterebbe
durante l’anno, sottraendo tempo allo studio di quanto richiesto rispetto agli argomenti del secondo
periodo, si farà prioritario ricorso a modalità alternative quali:
1) pausa didattica
all’interno del proprio orario curricolare il docente organizzerà un ripasso dei temi trattati per la durata di
una o due settimane finalizzato a consolidare le competenze dell’intera classe, favorendone l’acquisizione
da parte degli studenti che non avevano riportato valutazioni positive in sede di scrutinio;
2) recupero in itinere
il docente assegnerà compiti e lavori individualizzati, eventualmente anche in orario curricolare, agli
studenti con profitto insufficiente, mirati al recupero delle carenze di ognuno, ed avrà cura di verificarne
l’esecuzione durante il mese successivo allo scrutinio.
3) corso di recupero
il corso di recupero pomeridiano sarà attivato solo laddove il docente lo riterrà assolutamente
indispensabile per un recupero non praticabile con le modalità alternative: i corsi saranno in ogni caso
assegnati dal consiglio di classe individuando al massimo due materie prioritariamente all’interno dell’asse
caratterizzante l’indirizzo.
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A fine attività, durante le ore curricolari saranno svolte prove di verifica entro una scadenza annualmente
stabilita dal Collegio Docenti, il cui esito sarà uno degli elementi che il consiglio di classe prenderà in
considerazione nel corso dello scrutinio finale
SECONDO PERIODO VALUTATIVO
Relativamente invece all’esito dello scrutinio finale, i ragazzi con giudizio sospeso potranno usufruire di
corsi di recupero organizzati durante i mesi estivi: in questo caso saranno assegnati al massimo 3 corsi,
individuando prioritariamente una disciplina per asse.
I corsi offerti sia dopo il primo periodo valutativo sia nei mesi estivi si rivolgeranno a gruppi costituiti da
studenti di classi parallele, fino ad un massimo di 15 unità, e garantiranno di norma 6 ore per disciplina.
L’attivazione di eventuali sportelli disciplinari in corso d’anno dipenderà dalla disponibilità di risorse
finanziarie; sia queste iniziative sia i corsi pomeridiani non verranno comunque offerti agli alunni il cui
profitto insufficiente si dimostri conseguenza di un impegno inadeguato.
34
7. FIGURE ISTITUZIONALI
Il Liceo Bérard per poter garantire la qualità della sua offerta formativa, si è dotato di differenti organi e
figure istituzionali che affiancano il Dirigente Scolastico nella sua azione di indirizzo ideale dell’istituzione,
ricoprendo ruoli ed adempiendo compiti che si possono sintetizzare nel seguente organigramma:
DOCENTI
DIRIGENTE
PERSONALE NON DOCENTE
CONSIGLI DI CLASSE
DIPARTIMENTI
COLLEGIO DOCENTI
COLLABORATORI
COMITATO SCIENTIFICO
FUNZIONI STRUMENTALI
NUCLEO DI AUTOVALUTAZIONE
COMITATO DI VALUTAZIONE
CAPO DEI SERVIZI DI SEGRETERIA
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
CONTABILI
COADIUTORI
AIUTANTE TECNICO
BIDELLI
STUDENTI
CONSIGLIO DI ISTITUTO
GENITORI
In particolare, si enunciano di seguito le mansioni principali previste dalle diverse posizioni:
DIRIGENTE Mantiene l’onere del consueto controllo sul rispetto delle procedure e
sull’applicazione della normativa, in quanto garante della regolarità e della
legittimità degli atti; in qualità di datore di lavoro è l’unico responsabile in ordine
alla sicurezza nelle sedi assegnate; nella scuola dell’autonomia si configura come
principale soggetto promotore e propulsore dell’innovazione secondo le
indicazioni europee, ministeriali e regionali.
COLLABORATORI DEL
DIRIGENTE (un
docente per
indirizzo)
Si confrontano costantemente con il Dirigente sull’andamento didattico e
disciplinare; lo sostituiscono a tutti gli effetti in caso di assenza; redigono i verbali
dei Collegi docenti.
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COMITATO
SCIENTIFICO (docenti
dei due indirizzi)
Raccoglie suggerimenti per proposte da presentare in Direzione e agli Organi
collegiali; predispone il POF biennale/triennale in funzione della L. 107; supporta
le azioni migliorative finalizzate alle priorità dichiarate nel RAV in collaborazione
con il NAV; elabora ipotesi di modifiche al curriculum mediante la flessibilità
prevista dall'autonomia o altre modalità organizzative.
FUNZIONE
STRUMENTALE PER
RAV (docenti dei due
indirizzi)
Il NAV (Nucleo di Autovalutazione), dopo aver redatto il RAV (Rapporto di
Autovalutazione dell’istituzione scolastica), monitora le iniziative previste per
realizzare le priorità deliberate e supporta il referente INVALSI per la
rielaborazione degli esiti delle prove e la loro restituzione agli organi collegiali
FUNZIONE
STRUMENTALE PER
L’ORIENTAMENTO IN
ENTRATA E IN
USCITA
Partecipa a riunioni di rete ed a eventuali corsi, seminari, convegni di
formazione; organizza e gestisce le iniziative rivolte agli alunni che concludono la
scuola secondaria di 1° grado (incontri con la scuola di base, porte aperte
nell'Istituzione, ecc.); raccoglie la documentazione finalizzata alle scelte
universitarie dei diplomati; promuove incontri per supportare la prosecuzione
degli studi o le scelte professionali degli studenti che concludono il quinquennio;
aggiorna il materiale informativo da distribuire a scuole, famiglie e alunni.
COMMISSIONE DI
SUPPORTO F.S. PER
L’ORIENTAMENTO
Collabora con la funzione strumentale nei compiti previsti dalle iniziative di
orientamento in entrata.
REFERENTE
INFORMATICO PER
L'ISTITUZIONE
Gestisce il server, controlla la sicurezza sulla rete internet, supporta i colleghi
nell’utilizzo delle nuove tecnologie.
REFERENTE INVALSI Trasmette informazioni del MIUR a docenti e utenza scolastica; coordina le
operazioni di somministrazione, tabulazione e correzione delle prove INVALSI,
offre supporto al NAV.
G.L.I. (Gruppo di
lavoro per
l'inclusione, ex
Direttiva Ministeriale
27/12/2012) un
docente per indirizzo
Monitora problemi ed esigenze rispetto ai casi presenti nell’Istituzione; prepara
materiali utili alle riunioni; predispone progetti per agevolare l’inserimento
iniziale e supportare l’integrazione in corso d’anno degli alunni con bisogni
educativi speciali; partecipa ad iniziative di formazione/aggiornamento e riferisce
le informazioni acquisite ai colleghi.
REFERENTE
EDUCAZIONE ALLA
SALUTE, ALLA
CITTADINANZA E
ALLA COSTITUZIONE
Seleziona e valuta le proposte pervenute all’Istituzione in materia di educazione
alla salute, alla cittadinanza e alla Costituzione; sceglie progetti e/o organizza
iniziative interne; predispone il calendario dello sportello di ascolto e consulenza.
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REFERENTI
ALTERNANZA
SCUOLA/LAVORO
Promuovono e organizzano iniziative di alternanza ex L. 107 e L.R. 18 (art. 7),
collaborando con il Dirigente e con i consigli di classe, un docente
sull’istituzione/un docente per il biennio/un docente per il triennio
REFERENTE
TRANSALP
Contatti e collaborazione con scuole francesi per organizzare gli scambi degli
studenti che aderiscono al programma.
REFERENTI PER
PROGETTI EUROPEI
Sono due figure differenti, delle quali una organizza gli stages linguistici, l’altra
progetta le attività inerenti la Classe 2.0.
REFERENTE
REGIONALE
ERASMUS PLUS
Diffonde e promuove il programma di mobilità docenti e studenti per il periodo
2014/2020; partecipa a convegni e seminari di formazione e organizza eventi
relativi al programma; la funzione è attiva in quanto l’Istituzione è scuola polo
regionale per tali iniziative.
REFERENTE PER E‐
TWINNING
Partecipa ad incontri formativi, promuove ed organizza iniziative di gemellaggio
elettronico nelle classi.
REFERENTE
ATTIVITA' TEATRALI
Organizza e conduce il gruppo teatrale dell’istituzione, mettendo in scena
rappresentazioni da presentare in corso d'anno all'interno e all'esterno delle sedi
scolastiche.
REFERENTE CORSI
POMERIDIANI
OPZIONALI DI
LINGUA
Promuove e gestisce i corsi pomeridiani opzionali di lingue non curricolari
(attualmente sono attivati corsi di spagnolo di 1° e 2° livello e di russo di 1° e 2°
livello).
REFERENTE
LABORATORIO DI
FISICA
Controlla il funzionamento delle attrezzature in dotazione all’istituzione e
richiede l’acquisto dei materiali necessari.
REFERENTE
LABORATORIO
SCIENZE/CHIMICA
Controlla il funzionamento delle attrezzature in dotazione all’istituzione e
richiede l’acquisto di nuovi materiali.
RAPPRESENTANTE
ISTITUZIONE IN
GRUPPO DI LAVORO
REGIONALE STORIA E
GEOGRAFIA
Collabora alla costruzione del curricolo verticale in contesto bi/plurilingue e
costruisce strumenti di osservazione sulle competenze nelle discipline di
competenza.
RAPPRESENTANTE
ISTITUZIONE IN
GRUPPO DI LAVORO
REGIONALE SCIENZE
Collabora alla costruzione del curricolo verticale in contesto bi/plurilingue e degli
strumenti di osservazione sulle competenze nell’ambito di competenza.
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RAPPRESENTANTE
ISTITUZIONE IN
GRUPPO DI LAVORO
REGIONALE
FRANCESE
Partecipa agli incontri regionali per l’applicazione delle Adaptations e collabora
con i consigli di classe per la loro attuazione.
RAPPRESENTANTE
ISTITUZIONE IN
GRUPPO DI LAVORO
REGIONALE INGLESE
Partecipa agli incontri regionali per l’applicazione delle Adaptations e collabora
con i consigli di classe per la loro attuazione.
COORDINATORI DI
DIPARTIMENTO/ASSE
Organizzano e gestiscono gruppi di lavoro per monitorare l’applicazione della
riforma e per predisporre le prove su classi parallele.
COMMISSIONE
ORARIO
Predispone l’orario settimanale delle lezioni; stende il calendario per i corsi di
recupero, per le prove e gli scrutini dei ragazzi con giudizio sospeso e/o di esami
integrativi e di idoneità
REFERENTI
FORMAZIONE CLASSI
(un docente per
indirizzo)
Raccoglie i dati sulla provenienza degli alunni che si iscrivono al primo anno di
corso per distribuire in maniera funzionale gli iscritti alle classi prime e i non
ammessi alle classi successive; provvede alla riformazione delle classi seconde,
terze e quarte in caso di accorpamento o smembramento.
ASPP (un docente
per sede)
Collabora con Dirigente Scolastico e responsabili regionali della sicurezza per
garantire l’adeguamento delle sedi scolastiche alla L.81/08 e con la segreteria
per il controllo della formazione obbligatoria prevista per i lavoratori; aggiorna la
documentazione; organizza prove di evacuazione con verifica successiva
RLS Controlla le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e si confronta con il
Dirigente per la valutazione dei rischi; partecipa alla riunione annuale prevista
dalla normativa
TUTOR DOCENTI IN
ANNO DI PROVA
Offre supporto e monitoraggio didattico, anche in compresenza; relaziona al
Dirigente con analisi condotta sulle attività svolte
ORGANO DI
GARANZIA
Supervisione contenziosi tra Istituzione e utenza scolastica
COMITATO DI
VALUTAZIONE
Organo collegiale istituito dalla L. 107/2015, presieduto dal Dirigente e composto
da una rappresentanza di docenti, genitori, alunni e da un componente esterno
individuato dalla Sovraintendenza: Stabilisce i criteri per l’attribuzione del merito
per i Docenti di ruolo e valuta l’anno di prova per il passaggio in ruolo.
COMMISSIONE
ELETTORALE
Verifica validità candidature per elezioni scolastiche
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8. ORGANICO DI POTENZIAMENTO
La Legge 107/2015 (commi 7 e 85) e la Legge Regionale. 18/ 2016 (art.3) prevedono un potenziamento
dell’organico: si tratta di risorse aggiuntive, assegnate alle istituzioni scolastiche per la programmazione di
interventi mirati al miglioramento dell’offerta formativa, che potranno consentire interventi su vari ambiti.
L’Istituzione, a partire dall’analisi dei bisogni formativi, ha individuato come prioritaria la richiesta di risorse
aggiuntive nelle diverse aree rispetto alle quali la deliberazione della Giunta regionale n. 1548 del 18
novembre 2016 ha ritenuto di assegnare a partire dal 01/09/2017 i seguenti posti:
AREA MATEMATICO‐LOGICO‐SCIENTIFICA (cl. conc. Matematica e fisica A‐27)
Una risorsa incaricata di:
Attuare strategie di recupero per il miglioramento dei risultati nelle prove standardizzate di
matematica
• Individuare percorsi e sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli
studenti” (eccellenze) per gestire, in collaborazione con i consigli di classe, tutto il processo
(selezione delle proposte, illustrazione ai docenti, redazione dei progetti, accompagnamento degli
studenti a eventi connessi alle attività).
• Potenziare “le metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio”.
AREA UMANISTICA (cl. conc. Filosofia e storia A‐19)
Una risorsa finalizzata alla “individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla
valorizzazione del merito degli studenti” (eccellenze) per gestire, in collaborazione con i consigli di classe,
tutto il processo (selezione delle proposte, illustrazione ai docenti, redazione dei progetti,
accompagnamento degli studenti a eventi connessi alle attività)
AREA SOCIO‐ECONOMICA E PER LA LEGALITA’ (cl. conc. Scienze economico aziendali A‐45)
Una risorsa per:
•Favorire lo “sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica…, il
potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico‐finanziaria e di educazione
all’autoimprenditorialità” (alternanza scuola‐lavoro);
•Ampliare l’offerta formativa anche con approfondimenti su temi specifici inerenti l’area;
•Offrire concrete attività alternative agli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della
religione cattolica.
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AREA MOTORIA (cl. conc. Scienze motorie e sportive A‐48)
Una risorsa incaricata di:
• Promuovere, organizzare e gestire attività finalizzate a favorire il percorso formativo di alunni con
frequenza ridotta per motivi sportivi (supporto, recupero, comunicazione scuola‐famiglia) con
“attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività agonistica”;
• Favorire “stili di vita coretti con particolare riferimento all’alimentazione, etc.
Gli ambiti di intervento di tali risorse potranno essere ulteriormente declinati alla luce delle
effettive competenze personali degli insegnanti assegnati all’Istituzione.
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9. PIANO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI
Nell’ambito degli adempimenti connessi con la funzione docente, il comma 124 della L. 107/2015 definisce
come obbligatoria, strutturale e permanente, la formazione dei docenti di ruolo e la inserisce in un piano
nazionale, adottato ogni tre anni con decreto ministeriale.
Tale formazione, dal legislatore intesa come progressivo miglioramento professionale e personale
finalizzato ad elevare gli standard del servizio, a livello regionale è stata declinata in tre macro aree anche
nel rispetto delle specificità della scuola valdostana:
COMPETENZE DI SISTEMA
Autonomia didattica e organizzativa
Valutazione e miglioramento
Didattica per competenze
Innovazione metodologica
Plurilinguismo
COMPETENZE PER IL XXI SECOLO
Abilità digitali e nuovi ambienti di apprendimento
Scienze sperimentali
Matematica
Scuola lavoro
COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA
Integrazione
Inclusione e disabilità
Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile
Competenze di cittadinanza e cittadinanza globale
Intersecando gli obiettivi generali e quelli peculiari stabiliti per le scuole del territorio con le esigenze
proprie della singola istituzione, il Collegio Docenti del Liceo Bérard individuerà i settori formativi da
privilegiare coerentemente con quanto emerso dal rapporto di autovalutazione e dalle conseguenti
riflessioni in merito. Tutti i Docenti sono inltre annualmente chiamati dall’Amministrazione Regionale alla
frequenza dei corsi organizzati sulla sicurezza per il personale scolastico.
ALLEGATI
ALLEGATO 1
QUADRI ORARI
LICEO SCIENTIFICO – APPROFONDIMENTO FISICA
DISCIPLINE I II III IV V
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua e letteratura francese 4 4 4 4 4
Lingua e cultura latina 3 3 3 3 3
Lingua e letteratura inglese 3 3 3 3 3
Storia e Geografia 3 3
Storia 2 2 2
Filosofia 3 3 3
Matematica 5 5 4 4 4
Fisica 4 4 3 3 3
Chimica e Scienze Naturali 2 2 3 3 3
Disegno e Storia dell’arte 2 2 2 2 2
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione 1 1 1 1 1
TOTALE 33 33 34 34 34
LICEO SCIENTIFICO – APPROFONDIMENTO SCIENZE
DISCIPLINE I II III IV V
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua e letteratura francese 4 4 4 4 4
Lingua e cultura latina 3 3 3 3 3
Lingua e letteratura inglese 3 3 3 3 3
Storia e Geografia 3 3
Storia 2 2 2
Filosofia 3 3 3
Matematica 5 5 4 4 4
Fisica 2 2 3 3 3
Chimica e Scienze Naturali 4 4 3 3 3
Disegno e Storia dell’arte 2 2 2 2 2
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione 1 1 1 1 1
TOTALE 33 33 34 34 34
LICEO LINGUISTICO
DISCIPLINE I II III IV V
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua e letteratura francese 4 4 4 4 4
Lingua e cultura latina 3 3 2 2
Lingua inglese 4 4 3(4) 3(4) 4
Lingua tedesca 4 4 4 4 4
Storia e Geografia 3 3
Diritto ed Economia 2 2
Storia 2 2 2
Filosofia 2 2 2
Matematica 3 3 3 3 3
Fisica 2 2 2
Chimica e Scienze Naturali 2 2 2 2 2
Storia dell’arte 2 2 2
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione 1 1 1 1 1
TOTALE 32 32 33 33 32
ALLEGATO 2
FORMAZIONE, SMEMBRAMENTO E ACCORPAMENTO DELLE CLASSI
Formazione delle classi prime
Per la formazione delle classi prime vengono adottati i seguenti criteri:
giusto rapporto tra alunni licenziati in base al voto;
equa distribuzione tra maschi e femmine;
equo rapporto tra alunni residenti ed alunni pendolari;
accoglimento della richiesta di frequentare la stessa classe da avanzare, da parte di due alunni, in
modo esclusivo e reciproco all’atto dell’iscrizione;
accoglimento del criterio della richiesta di frequentare la stessa classe da parte di due o più alunni
che pratichino la stessa disciplina sportiva e siano in grado di certificare all’atto dell’iscrizione
l’attività agonistica;
cambio automatico di sezione per gli alunni ripetenti, salvo esplicita richiesta contraria avanzata da
parte dell’interessato.
Della formazione delle classi prime si occuperà una Commissione presieduta dal Dirigente scolastico e
formata dai seguenti membri:
un rappresentante dei docenti, designato dal Collegio dei Docenti ;
un rappresentante dei genitori, designato dalla componente genitori del Consiglio d’Istituto;
un rappresentante degli alunni, designato dalla componente studentesca del Consiglio d’Istituto.
Fatti salvi i criteri generali per la formazione delle classi, ai fini dell’integrazione linguistica e culturale,
previa attenta valutazione delle biografie linguistiche degli alunni non italofoni, si favorisce l’eterogeneità
delle cittadinanze nella composizione delle classi piuttosto che la formazione di classi omogenee per
provenienza territoriale e/o religiosa degli stranieri.
In ogni caso, si prevede un’equa distribuzione degli alunni anche di nazionalità differenti, nelle diverse
sezioni.
La Commissione dovrà seguire tutte le operazioni di cui alla voce “Formazione delle classi prime” e per ogni
categoria individuata procederà per sorteggio.
Sempre per sorteggio i vari gruppi classe saranno in seguito assegnati alle varie sezioni
Nuova formazione delle classi seconde, terze e quarte
Nel caso di previsione di smembramento di una classe, il Dirigente ne informa i coordinatori delle classi
coinvolte che, durante i consigli di classe di maggio, provvederanno a raccogliere e verbalizzare le
indicazioni dei colleghi relative a:
clima di lavoro tra alunni e insegnanti‐alunni
raggiungimento degli obiettivi educativi
In assenza di significative indicazioni del consiglio di classe, per procedere allo smembramento, si prenderà
in considerazione la media dei voti in condotta, le note disciplinari collettive, le situazioni conflittuali tra
compagni, il comportamento in visite di istruzione, partecipazione a spettacoli, conferenze e, in subordine,
si procederà al sorteggio.
Accorpamento
Saranno applicati gli stessi criteri stabiliti per la formazione delle classi prime.
Per l’assegnazione dei due o più gruppi della classe soppressa alle altre sezioni si procederà per sorteggio.
Inserimento degli alunni provenienti da altre istituzioni scolastiche
La commissione inserisce tali alunni nelle classi sulla base del risultato ottenuto allo scrutinio di giugno e di
ogni altro elemento utile finalizzato alla costituzione di classi omogenee.
I passaggi in corso d’anno di alunni delle classi prime provenienti da altre Istituzioni Scolastiche verranno
accolti entro e non oltre la data del 5 novembre dell’anno in corso.
ALLEGATO 3
Comunicazioni scuola famiglia
I docenti comunicano alle famiglie i voti delle prove scritte e orali mediante il loro inserimento nel registro
elettronico.
Ad ogni studente viene fornito un indirizzo di posta elettronica istituzionale valido come credenziale da
abbinare al nome dell’utente per il registro elettronico ed al contempo utile per facilitare le comunicazioni
all’interno della scuola.
A discrezione degli insegnanti le verifiche potranno essere consegnate in visione alle famiglie. Tutte le
verifiche restano disponibili per la consultazione, su richiesta delle famiglie o degli alunni maggiorenni,
presso la segreteria alunni.
A metà del secondo periodo didattico la scuola comunica alle famiglie la situazione degli alunni mediante
un’apposita scheda di valutazione intermedia, in formato cartaceo.
Le pagelle di fine anno saranno pubblicate on line, nell’area riservata alle famiglie, a conclusione degli
scrutini di tutte le classi dell’istituzione.
ALLEGATO 4
REGOLAMENTO INTERNO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA: DIRITTI E DOVERI DEI COMPONENTI DELLA
COMUNITÀ SCOLASTICA
TITOLO 1: STUDENTI
ARTICOLO 1. (ingresso e inizio delle lezioni)
Al mattino la prima campanella sarà suonata alle ore 7.50; la seconda suonerà alle ore 7.55 per indicare
che alunni e insegnanti devono recarsi nelle loro aule. Alle ore 8.00 suonerà la terza campanella per
segnalare la chiusura del portone e l’inizio delle lezioni.
Tutti gli alunni devono essere muniti per l’ingresso a scuola del badge. L’alunno che ne è sprovvisto può
entrare in classe solo dopo aver compilato l’autocertificazione da consegnare al docente del primo modulo
che provvederà a cancellare l’assenza (A) dal registro elettronico. Gli articoli successivi disciplinano le
sanzioni previste per gli alunni che ripetutamente sono sprovvisti del badge.
ARTICOLO 2. (assenze, giustificazioni)
L’immediato controllo delle giustificazioni per le assenze è affidato all’insegnante del primo modulo, che
firmerà il libretto apposito staccandone il tagliando e inserendolo nel raccoglitore di classe.
Per assenze dovute a malattia che superino i cinque giorni consecutivi (compresi sabato, domenica e altre
festività se frapposti fra due giorni di assenza) è richiesto il certificato medico con la dichiarazione che
l’alunno può riprendere l’attività scolastica.
Ad ogni alunno sarà consegnato un libretto delle giustificazioni valido per tutto l’anno scolastico. Un
duplicato del libretto potrà essere rilasciato solo per le assenze di giorni interi.
All’atto dell’iscrizione i genitori (o coloro che ne fanno le veci) devono depositare la propria firma in
segreteria sulla modulistica e sul libretto delle giustificazioni. Sono considerate valide al fine delle
giustificazioni solo le firme così registrate. Nel momento in cui gli alunni diventano maggiorenni possono
depositare anche la loro firma, per essere autorizzati a convalidare autonomamente giustificazioni e
verifiche. Lo studente non può avvalersi di tale opportunità in maniera retroattiva.
Gli alunni minorenni devono esibire la giustificazione dei genitori per qualunque assenza, entrata
posticipata o uscita anticipata. Anche se gli alunni maggiorenni possono firmare le giustificazioni, la scuola
si riserva, qualora ne ravvisi la necessità, di comunicare alle famiglie l’avvenuta astensione dalle lezioni.
La mancata giustificazione di una o più assenze, malgrado gli opportuni solleciti da parte della Segreteria,
verrà tenuta in debito conto dal Consiglio di classe nell’assegnazione del voto di condotta.
Al fine della giustificazione delle assenze, si ritengono validi i seguenti motivi:
• visita medica (in tal caso si chiederà di esibire un riscontro medico e il docente annoterà sul tagliando da
consegnare in Segreteria: “Ha esibito riscontro medico” ovvero “Deve esibire riscontro medico”);
• motivi di famiglia (in tal caso se si prevede un’assenza di più di cinque giorni consecutivi ‐ compresi il
sabato, la domenica e altre festività se frapposti fra due giorni di assenza ‐ le famiglie anche degli alunni
maggiorenni si faranno carico di dichiarare preventivamente alla Scuola l’impossibilità di frequentare
regolarmente i corsi);
• motivi sportivi (nel caso di reiterazione o di lunghi periodi, sarebbe preferibile acquisire la dichiarazione
cumulativa da parte della Società Sportiva recante il prospetto delle date programmate).
• esami (ad esempio esame della patente)
• svolgimento delle lezioni non assicurato a causa di sciopero
Non saranno accolte le diciture: “Motivi personali”, perché tutto indistintamente si riferisce alla persona, o
“In ritardo”, perché la formulazione risulta di tipo tautologico.
Il numero di assenze superiore al limite previsto dalla vigente normativa non consente l’ammissione allo
scrutinio finale.
ARTICOLO 3. (ritardi, entrate posticipate, uscite anticipate)
Gli alunni che eccezionalmente arrivano in ritardo (8,00‐8,03) saranno ammessi in classe, previa
registrazione del ritardo mediante il sistema di rilevazione automatizzato.
Se il ritardo si ripete, o se l’entrata interrompe la lezione, gli alunni potranno essere ammessi in classe
solo all’inizio del secondo modulo orario e dovranno giustificare.
Tali ritardi verranno computati nel calcolo del monte ore annuale per la validità dell’anno scolastico.
Queste disposizioni non riguardano:
• gli alunni che viaggiano con mezzi pubblici provenienti dal di fuori del comune di Aosta. I genitori degli
alunni pendolari (o chi ne fa veci o l’alunno maggiorenne) residenti fuori dal comune di Aosta devono
dichiarare, all’inizio dell’anno scolastico, su apposito modulo predisposto dalla Segreteria Alunni, l’utilizzo
del mezzo pubblico per recarsi a scuola specificando il mezzo utilizzato e l’orario del trasporto. I controllo
sulla veridicità dei ritardi dovuti al trasporto saranno demandati alla Presidenza.
• giornate con condizioni atmosferiche avverse (ad esempio abbondanti nevicate)
Le entrate posticipate e le uscite anticipate saranno concesse, dal docente presente in classe, su richiesta di
chi esercita la potestà genitoriale (o alunno maggiorenne), solo per moduli interi.
Gli alunni che chiedono di uscire anticipatamente devono presentare la richiesta al docente del primo
modulo orario.
Non sono ammessi, di norma, salvo casi eccezionali dovuti a visita medica opportunamente
documentata al rientro, ingressi posticipati oltre le ore 9.50 e uscite anticipate prima delle 11.30.
Non sono ammessi, di norma, salvo casi eccezionali e opportunamente documentati, ingressi posticipati e
uscite anticipate nella stessa giornata.
ARTICOLO 4. (frequenza delle lezioni)
Gli studenti devono frequentare regolarmente le lezioni. Di norma costituisce frequenza non
regolare:
• l’assenza non giustificata, il ritardo nell’ingresso o l’anticipo nell’uscita quando diventino abituali e
tali da rendere difficoltosa l’attività didattico‐educativa
• l'assenza a più di un terzo delle ore di lezione anche di una sola disciplina
• l'assenza a più di una delle prove di verifica preventivamente programmate in ogni periodo didattico
anche in una sola disciplina.
Sono ammesse deroghe in casi eccezionali debitamente documentati quali, ad esempio, visite mediche o
impegni sportivi e musicali.
ARTICOLO 5. (comportamento)
Gli studenti devono mantenere un comportamento a scuola adeguato all’ambiente di apprendimento e di
formazione nel quale si trovano. A questo proposito sono tenuti a presentarsi con un abbigliamento
conforme al luogo in cui si trovano e alle caratteristiche dell'attività prevista.
Le precedenti disposizioni si applicano anche in occasione di tutte le iniziative promosse
dall’Istituzione scolastica, comprese quelle realizzate esternamente.
In quanto membri della comunità scolastica, gli studenti sono tenuti ad acquisire e mantenere un
comportamento improntato alla buona educazione e alla convivenza civile, fondato sul rispetto di tutti.
Costituisce violazione di questo dovere una condotta che risulti comunque offensiva, nelle parole e negli
atti, delle persone e del ruolo professionale di chi appartiene a diverso titolo all’ambiente scolastico.
Gli studenti sono chiamati a partecipare al dialogo educativo, ad essere corretti, puntuali, fedeli agli
impegni e a dare un costruttivo apporto alla vita scolastica.
Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni amministrative e di sicurezza.
ARTICOLO 6. (cellulari – smartphone o simili)
Gli studenti non devono ostacolare o impedire il regolare svolgimento dell’attività a scuola, anche nel caso
di ore di supplenza.
E’ vietato usare il cellulare, lo smartphone o apparecchi simili in qualunque modalità durante le ore
di lezione (come da direttiva ministeriale del 15 marzo 2007): in caso di violazione a tale disposizione, il
cellulare sarà ritirato e custodito in Presidenza e gli studenti riceveranno almeno un giorno di
sospensione con segnalazione alla famiglia. Il dispositivo ritirato potrà essere recuperato dal genitore
dell’alunno, anche se maggiorenne (o da chi ne fa le veci) in Presidenza.
Nel corso delle attività didattiche di ogni tipo e durante i trasferimenti dalla sede scolastica alle strutture
sportive, sono inoltre vietati l’ascolto di musica o giochi di qualsiasi genere su qualunque supporto.
L’uso dei tablet o di computer portatili, privi di connessione dati personale, può essere autorizzato
esclusivamente dal docente solo a fini didattici e nel rispetto della normativa sulla privacy.
ARTICOLO 7. (attrezzature della scuola)
Gli alunni devono aver cura delle attrezzature della scuola.
Essi saranno ritenuti responsabili di eventuali danni da loro cagionati, per negligenza o dolo, ai locali ed
al materiale scolastico.
I danni arrecati agli infissi, alle suppellettili e alle attrezzature della scuola devono essere risarciti dai
genitori degli alunni responsabili di detti danni. Gli alunni maggiorenni rispondono in prima persona.
Qualora non sia individuato il responsabile, risponde tutta la classe o il gruppo interessato.
Il risarcimento danni dovrà essere effettuato all’Amministrazione preposta alla riparazione del danno
secondo modalità che verranno impartite dal Dirigente scolastico e dal Capo dei Servizi di Segreteria.
ARTICOLO 8. (intervalli)
Gli intervalli per la ricreazione hanno la durata di 10 minuti e si effettuano dopo due moduli consecutivi di
lezione. Gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto anche durante l’intervallo,
in cui possono sostare nei corridoi e nell’atrio interno della scuola, ma non possono in nessun caso
abbandonare l’edificio scolastico, compresi i maggiorenni.
E’ consigliato aerare le aule durante gli intervalli aprendo le finestre e uscendo dai locali.
Gli alunni possono accedere ai Servizi di Segreteria solo durante gli intervalli.
ARTICOLO 9. (allontanamento dalle aule)
Durante le ore di lezione gli alunni possono lasciare temporaneamente l’aula solo con l’autorizzazione
dell’insegnante della classe, che se ne assume la responsabilità.
Gli alunni sono tenuti a rimanere all’interno delle loro aule durante i cambi d’ora o in caso di assenza
temporanea dell’insegnante.
ARTICOLO 10. (scioperi e manifestazioni)
In caso di manifestazione studentesca, preventivamente dichiarata dagli organismi rappresentativi, è
necessario che chi esercita la potestà genitoriale (o l’alunno maggiorenne) dichiari per iscritto
l’adesione dello studente all’iniziativa. Tale dichiarazione non costituisce “giustificazione” in quanto non
può esserci autorizzazione da parte della scuola, né preventiva né successiva, per l’obbligo di frequenza non
rispettato.
L’assenza deve pertanto essere giustificata, da parte del genitore (o alunno maggiorenne),
mediante il libretto delle giustificazioni il giorno del rientro dell’alunno a scuola.
In caso di sciopero degli insegnanti, i genitori sono tenuti a trascrivere sul libretto delle giustificazioni
quanto segue:
“IL SOTTOSCRITTO ………. GENITORE DELL’ALUNNO ……. DELLA CLASSE …….. AUTORIZZA IL PROPRIO
FIGLIO AD ASSENTARSI DALLA SCUOLA DURANTE I MODULI IN CUI L’INSEGNANTE ADERISCE ALLO
SCIOPERO, ESONERANDO L’ISTITUZIONE SCOLASTICA DA OGNI RESPONSABILITA”.
L’alunno maggiorenne è tenuto a dichiarare l’uscita dalla scuola trascrivendo sul libretto delle
giustificazioni quanto segue:
“IL SOTTOSCRITTO …………. ALUNNO DELLA CLASSE ………… DICHIARA DI ASSENTARSI DALLA
SCUOLA DURANTE I MODULI IN CUI L’INSEGNANTE ADERISCE ALLO SCIOPERO, ESONERANDO L’ISTITUZIONE
SCOLASTICA DA OGNI RESPONSABILITA”.
Se tuttavia il personale docente è presente (totalmente o in parte), la mancata partecipazione
degli alunni alle lezioni va comunque giustificata sull’apposito libretto.
ARTICOLO 11. (assemblee)
Gli studenti hanno diritto mensilmente (tranne a di maggio) ad un’assemblea di classe della durata massima
di due moduli, da richiedere compilando il foglio predisposto e consegnandolo in segreteria con almeno
tre giorni di anticipo. Andrà acquisito il parere favorevole del docente coinvolto e si dovrà rispettare
un criterio di rotazione tra i professori, anche in proporzione al numero di moduli disciplinari.
Dell’assemblea sarà redatto un accurato verbale da consegnare in Presidenza.
Gli studenti hanno diritto (tranne nel mese di maggio) a quattro assemblee di istituto nel corso dell’anno,
ognuna della durata massima di sei moduli. La richiesta scritta andrà presentata, da parte della
maggioranza del Comitato studentesco d’istituto ovvero del 10% degli studenti, al Dirigente scolastico con
almeno otto giorni di anticipo.
ARTICOLO 12. (fumo)
E’ vietato fumare in tutti i locali dell’Istituto: in caso di infrazione verranno applicate le sanzioni
amministrative previste dalla legge vigente e gli alunni minorenni riceveranno la nota scritta con
comunicazione alle famiglie, con effetti conseguenti sulla valutazione del comportamento.
ARTICOLO 13. (sanzioni)
Tutte le infrazioni ai comportamenti definiti dagli articoli precedenti configurano mancanze disciplinari per
le quali sono previste le seguenti sanzioni, irrogate in proporzione alla gravità della mancanza e
secondo un criterio di gradualità:
• richiamo (verbale/scritto)
• nota scritta (da scrivere nella sezione NOTE del registro elettronico e da comunicare alla famiglia
mediante il libretto dell’alunno)
• allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica.
Le sanzioni scritte hanno carattere esclusivamente personale e pertanto non sono assegnabili note ed
ammonizioni collettive; è comunque prevista, da parte di qualunque docente, la possibilità di segnalare sul
registro elettronico comportamenti scorretti.
1. RICHIAMO
Lo studente può ricevere la sanzione del richiamo per le violazioni del presente regolamento o per
essere venuto meno ai propri doveri scolastici, quali, a titolo di esempio (non esaustivi di tutte le
possibili situazioni che si possono verificare e per le quali è possibile erogare la sanzione):
• Non frequentare regolarmente le lezioni (come specificato nel precedente articolo 4)
• Non giustificare le assenze
• Non restituire le verifiche eventualmente consegnate dai docenti
• Non far firmare le comunicazioni della scuola
• Essere sprovvisto del materiale didattico (libri, quaderni, diario personale, libretto delle
giustificazioni, ecc.)
• Pregiudicare con ingressi o uscite fuori orario il regolare svolgimento dell’attività didattica
2. NOTA SCRITTA
Lo studente può ricevere la sanzione disciplinare della nota scritta:
• quando è stato già richiamato almeno una volta
• dopo cinque dimenticanze del badge da esibire in occasione di entrate e/o uscite fuori dall’orario
normale di scuola (la nota viene comunicata dalla Presidenza)
• per gravi violazioni del Regolamento, come, a titolo di esempio, un comportamento scorretto (art.
5), l’uso del cellulare (art. 6) , il divieto di fumo (art. 12) o la non osservazione delle disposizioni
amministrative e di sicurezza a scuola e anche durante le visite di istruzione e le uscite didattiche
• per avere compromesso con il proprio comportamento il regolare svolgimento dell’attività didattica
3. ALLONTANAMENTO TEMPORANEO DALLA COMUNITA’ SCOLASTICA
Lo studente può ricevere la sanzione dell’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica da 1 a 15
giorni nei seguenti casi:
• per aver commesso gravi infrazioni disciplinari già sanzionate da almeno due note scritte
• per comportamenti o atti che offendano la personalità, il ruolo professionale, le convinzioni degli altri
studenti o del personale della scuola
• per danni arrecati volontariamente alla struttura scolastica, agli arredi, alle attrezzature
• in presenza di un reato perseguibile d’ufficio o per il quale l’autorità giudiziaria abbia avviato un
procedimento penale;
• quando si determini un pericolo per l’incolumità delle persone che frequentano la comunità scolastica,
durante le attività didattiche di qualsiasi genere.
L’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica da 1 a 15 giorni comporta l’esclusione dalle
rappresentative di varia natura e dalla partecipazione alle visite guidate e ai viaggi di istruzione
nell’anno scolastico in corso, quando essa è inflitta nel primo quadrimestre e nell’anno scolastico
successivo, se inflitta nel secondo.
Data la valenza formativa e non punitiva dell’istituzione scolastica, il Consiglio di classe, a fronte di
cambiamenti particolarmente significativi nel comportamento dell’alunno, può riesaminare l’applicazione
di detto provvedimento in una riunione precedente l’attività, tenuto conto di quanto segue:
• le motivazioni per cui è stata attribuita la sanzione dell’allontanamento temporaneo dalla comunità
scolastica da 1 a 15 giorni , accuratamente verbalizzate dal Consiglio di classe;
• le argomentazioni addotte dallo studente a giustificazione del proprio comportamento ed espresse di
fronte allo stesso Consiglio di classe, appositamente convocato sulla base dello Statuto delle
Studentesse e degli Studenti, entro 15 giorni dalla avvenuta attribuzione della sanzione.
Lo studente riceve la sanzione dell’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per almeno 15
giorni in base alle disposizioni del DM 5/2009 art. 4 (Valutazione del comportamento) e in questo
caso gli viene anche assegnato il 5 in condotta.
La presenza del Dirigente scolastico, in quanto super partes, garantirà equanimità nella valutazione delle
sanzioni applicate.
ARTICOLO 14. (soggetti atti a erogare sanzioni disciplinari)
I soggetti competenti a deliberare le sanzioni disciplinari sono i seguenti:
• il personale non docente per il richiamo (verbale)
• i docenti (anche non di classe) e il Dirigente per il richiamo (verbale/scritto) e la nota scritta;
• il Consiglio di Classe o il Consiglio di Istituto, per la sanzione dell’allontanamento temporaneo
dalla comunità scolastica.
Per stabilire la sanzione, si dovrà tener conto della natura della mancanza, della situazione in cui si è
verificata e della storia personale dello studente.
I provvedimenti adottati dal Consiglio di Classe o dal Consiglio di Istituto saranno motivati nel verbale dello
stesso e tale motivazione sarà comunicata alla famiglia dello studente, oppure direttamente allo studente
se maggiorenne, in un apposito colloquio, dal Dirigente Scolastico ovvero dal docente Coordinatore del
Consiglio di Classe, suo delegato.
In ottemperanza a quanto espresso nel comma 3 dell’art.4 dello Statuto degli studenti e cioè che “ nessuno
può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato dapprima invitato ad esporre le proprie
ragioni”, nel caso di allontanamento temporaneo, lo studente, entro i due giorni successivi, può
presentare giustificazione scritta all’organismo che ha deliberato la sanzione.
Se i comportamenti che configurano mancanze disciplinari sono stati assunti dallo studente durante le
sessioni d’esame, le sanzioni disciplinari relative saranno deliberate dalla Commissione d’esame.
ARTICOLO 15. (ricorsi)
Contro le deliberazioni del Consiglio di Classe relative all’allontanamento temporaneo è ammesso ricorso
da parte dello studente all’organismo di garanzia costituito nell’Istituto, entro quindici giorni dal
ricevimento della comunicazione della sanzione.
L’organo di garanzia dell’Istituto è composto dal Dirigente scolastico, che lo presiede, da uno
studente, un genitore e un docente; gli studenti, i genitori e i docenti sono designati dai propri
rappresentanti nel Consiglio di Istituto.
Contro le deliberazioni del Consiglio di Istituto relative all’allontanamento temporaneo, lo studente può
presentare ricorso al Sovraintendente agli Studi, entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione
della sanzione, ai sensi dell’art. 5, comma 1 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti.
ARTICOLO 16.
Per tutto quanto non previsto dal presente Regolamento si fa riferimento Allo Statuto delle Studentesse e
degli Studenti.
TITOLO 2: DOCENTI
ARTICOLO 17. (assistenza)
I docenti devono trovarsi puntuali, alle ore 7.50 nella sedi di servizio dell’Istituto, e alle ore 7.55 nelle loro
aule, essendo l’inizio delle lezioni fissato per le ore 8,00.
Il personale docente in servizio nel primo ed ultimo modulo di lezione della giornata deve effettuare
assistenza all’ingresso e all’uscita degli alunni.
Il personale docente in servizio nei moduli che precedono gli intervalli deve effettuare assistenza
durante gli intervalli.
Durante il cambio degli insegnanti ed in caso di loro momentanea assenza, l’assistenza è affidata al
personale ausiliario.
ARTICOLO 18. (rapporti con le famiglie)
Sono previsti periodici incontri (sia individuali sia generali) fra insegnanti e genitori secondo un calendario
di cui è data tempestiva comunicazione alle famiglie.
Per situazioni di urgenza, sono previste convocazioni d’ufficio finalizzate ad una più proficua
collaborazione.
ARTICOLO 19. (sostituzione di colleghi assenti)
Affinché le assenze temporanee dei docenti diventino opportunità formative per gli studenti e non vengano
prese a pretesto dagli alunni per assentarsi, gli insegnanti garantiranno un proficuo impiego delle ore di
supplenza.
1. Se la sostituzione è affidata ad un insegnante di classe, questi svolgerà regolare attività.
2. Se la sostituzione è affidata ad un insegnante non di classe:
a. In caso di assenza prevista, (es. attività di servizio fuori sede, impedimenti di varia natura…) il docente
sostituito potrà dare indicazioni su attività da svolgere e/o da far svolgere autonomamente dalla classe.
b. In caso di assenza non prevista, il docente non di classe si assicurerà, comunque, che gli alunni siano
impegnati proficuamente in attività didattiche.
ARTICOLO 20.
Tutti i membri della comunità scolastica devono rispettare le norme organizzative contenute nel presente
Regolamento d’Istituto e quelle di sicurezza dettate dai decreti legislativi 626/1994 e 81/2008 e successive
modificazioni e integrazioni.
In particolare, ogni piano è dotato di uscite di sicurezza: è fatto assoluto divieto di servirsi di dette uscite se
non in caso di emergenza.
REGOLE DI UTILIZZO DEI LABORATORI E DELL’AULA MAGNA
LABORATORIO DI FISICA
è consentito l’accesso al docente di Fisica che prepara gli esperimenti da far osservare o compiere alla
classe e/o conduce la classe ad osservare o compiere gli esperimenti programmati
è consentito l’accesso all’aiutante tecnico per affiancare il docente nelle attività con le classi
le classi o gruppi di studenti hanno accesso al laboratorio solo se accompagnati da un docente di
materie scientifiche
il docente di Fisica illustra preventivamente i rischi eventualmente connessi con lo svolgimento di
determinati esperimenti ed attività in laboratorio e impartisce le norme cui attenersi a garanzia della
sicurezza
il docente di Fisica spiega preventivamente la simbologia e le indicazioni di pericolo eventualmente
riportate sui contenitori delle sostanze chimiche da usare nelle attività in laboratorio
LABORATORIO DI CHIMICA/SCIENZE
è consentito l’accesso al docente di Chimica/Scienze che prepara gli esperimenti da far osservare o
compiere alla classe e/o conduce la classe a osservare o a compiere gli esperimenti programmati
è consentito l’accesso all’aiutante tecnico per affiancare il docente nelle attività con le classi
il docente di Chimica/Scienze illustra preventivamente i rischi eventualmente connessi con lo
svolgimento di determinati esperimenti ed attività in laboratorio, e impartisce le norme cui attenersi a
garanzia della sicurezza
il docente di Chimica/Scienze spiega preventivamente la simbologia e le indicazioni di pericolo
eventualmente riportate sui contenitori delle sostanze chimiche da usare nelle attività in laboratorio
le classi o gruppi di studenti hanno accesso al laboratorio solo se accompagnati da un docente di
materie scientifiche
LABORATORIO MULTIMEDIALE/AULE LIM
è consentito l’accesso al docente che prepara le attività da svolgere con la classe e/o conduce la classe
a svolgere attività didattica
è consentito l’accesso all’aiutante tecnico per affiancare il docente nelle attività con le classi
non è consentito introdurre/installare software nel Laboratorio/Aule LIM che non sia quello acquistato
e fornito dalla Scuola e quindi provvisto della licenza d’uso necessaria
il docente interessato all’installazione di software free/open source ne fa richiesta al Responsabile del
laboratorio
Il docente che scarica dalla rete internet qualsiasi file, sia esso software da installare o dati da utilizzare,
è tenuto a informare nei dettagli e per iscritto il Dirigente Scolastico e il Responsabile del laboratorio
non è consentita l’iscrizione a qualunque servizio o sito internet né a nome personale né a nome della
Scuola, senza esplicita autorizzazione del Dirigente.
AULA MAGNA
L’Aula Magna, avente capienza massima di 95 posti, potrà essere utilizzata da docenti ed alunni della scuola
e, in subordine, da esterni che abbiano inoltrato motivata richiesta al Dirigente.
E’ richiesta la prenotazione su apposito registro depositato in Segreteria affinché la scuola possa
provvedere a fornire la necessaria sorveglianza al piano da parte del personale in servizio.
o
Regole di comportamento durante le lezioni di scienze motorie e sportive
I trasferimenti scuola/palestra si effettuano in orario scolastico e devono quindi svolgersi in maniera rapida
e disciplinata e mantenendo il gruppo compatto
Gli alunni devono presentarsi alle lezioni con una tenuta sportiva appropriata, secondo le indicazioni fornite
dal proprio insegnante, e con scarpe da ginnastica con suola pulita, indossate sul momento e ben allacciate
per evitare incidenti; durante l'attività non dovranno indossare oggetti che possano rappresentare pericolo
per sé e per gli altri (orologi, collane, bracciali, orecchini...)
Nello spogliatoio non devono essere lasciati portafogli o oggetti di valore, in quanto l'Istituzione non può
rispondere di eventuali furti.
Una volta entrati in palestra, gli alunni non devono utilizzare alcun attrezzo senza il permesso
dell'insegnante e gli attrezzi usati durante la lezione saranno rimessi a posto al termine dell'attività.
Gli esoneri saltuari dall'attività pratica sono consentiti solo per motivi di salute e devono essere
documentati o da giustificazione dei genitori o da certificato medico.
Gli alunni esonerati per motivi di salute, per lunghi periodi o per l'intero anno scolastico, sono comunque
tenuti a partecipare alle lezioni e saranno valutati su programmi concordati con l'insegnante; anche gli
alunni esonerati sono tenuti ad indossare scarpe da ginnastica pulite in palestra.
Non è consentito portare in palestra riviste o libri da utilizzare durante i moduli di attività motoria.
In palestra, gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni amministrative e le norme di sicurezza,
nonché il regolamento specifico della struttura utilizzata.
o
Regole di comportamento e compiti per uscite didattiche, viaggi di istruzione e soggiorno di studio
Compiti e normativa sui docenti accompagnatori
Docenti accompagnatori vengono individuati dal Dirigente scolastico fra gli insegnanti delle classi coinvolte
in base alle finalità didattiche delle attività proposte ed alla disponibilità dichiarata; per eventuali
sostituzioni si potrà ricorrere anche ad insegnanti non delle classi interessate.
I Docenti individuati assumono la responsabilità dell’accompagnamento e della sorveglianza degli studenti
durante gli spostamenti, le soste, le escursioni e le visite (art. n. 2047 del Codice Civile) e sono tenuti a
rispettare l’impegno preso per l’intera durata del programma previsto.
Per ragioni didattiche, ogni insegnante parteciperà di norma ad una sola attività di durata superiore ad un
giorno o fino a un massimo di quattro giorni non continuativi.
Tenuto conto della normativa vigente (CM n° 291 del 14 ottobre 1992 e successive integrazioni e/o
modifiche: DL n° 111 del 17/3/1995 e CM n° 623 del 2/10/1996), i docenti accompagnatori saranno in
numero di almeno uno ogni quindici allievi, almeno due per ogni classe e almeno tre ogni due classi; ogni
docente accompagnatore dovrà garantire che gli orari prefissati siano rispettati e gestire il proprio gruppo
in maniera autonoma in situazioni di necessità.
Gli accompagnatori nei soggiorni di studio saranno prioritariamente individuati fra gli insegnanti della
lingua del paese visitato.
Il Docente referente del progetto ad attività conclusa consegnerà al Dirigente Scolastico una dettagliata
relazione di resoconto sull’iniziativa.
La presenza del docente e/o operatore di sostegno deve essere valutata dal Dirigente Scolastico e dal
personale di sostegno alla luce della gravità del caso singolo.
Alle attività organizzate non è ammessa la partecipazione di persone estranee alla scuola.
ALLEGATO 5
Liceo Scientifico e Linguistico "Edouard Bérard"
Lycée Scientifique et Linguistique "Edouard Bérard" (D.L.P.C.S. 11-11-1946 n. 365 - D.P.R. 31-10-1975 n. 881)
C.F. 80003110071
Av. du Conseil des Commis, 36 – 11100 – AOSTA Tel. 0039 (0) 165 41412 – Fax 0039 (0) 165 40273
http://www.liceoberard.scuole.vda.it mail [email protected] [email protected]
ALUNNO ______________________________ CLASSE PRIMA ________________________
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ (Art. 3, D.P.R. 21 novembre 2007, n.235)
Il Patto educativo di corresponsabilità è la dichiarazione, esplicita e partecipata, dell'operato della scuola. Esso si stabilisce tra l’Istituzione scolastica , gli studenti e le famiglie. La condivisione ed il rispetto delle regole del vivere e del convivere sono fondamentali ed irrinunciabili per realizzare gli obiettivi che la scuola si è posti. Sulla base del contratto formativo di istituto in coerenza con gli obiettivi formativi stabiliti: LA SCUOLA E OGNI DOCENTE SI IMPEGNANO A:
Creare un clima di serenità e di cooperazione con alunni e genitori;
Comunicare agli alunni e ai genitori la propria offerta formativa;
Motivare l'intervento didattico e le strategie educative;
Comunicare i criteri di misurazione delle prove di verifica e i criteri di valutazione intermedia e finale delle competenze acquisite;
Comunicare i risultati delle prove di valutazione;
Correggere e consegnare le prove di norma entro 15 giorni, o comunque entro un tempo adeguato prima del compito successivo e siglare i voti sull'apposito libretto dell'alunno;
Programmare all’inizio del quadrimestre o con un congruo anticipo le date di compiti in classe, compatibilmente con il regolare svolgimento dell'attività didattica
Non programmare più di un compito in classe al giorno;
Non programmare verifiche scritte nell'ultima settimana di scuola, salvo quelle di recupero riconsegnandole agli allievi prima del termine della scuola;
Valorizzare quanto di positivo viene espresso da ogni alunno e i progressi realizzati;
Rispettare le specificità del modo di apprendere; IL DOCENTE COORDINATORE DI CLASSE SI IMPEGNA A:
Prendere nota dei problemi degli alunni e presentare ipotesi di soluzioni in sede di Consiglio di classe;
Controllare le assenze e le note disciplinari degli allievi sul registro di classe;
Mantenere i contatti con la famiglia: comunicare l’andamento didattico e disciplinare (valutazioni, assenze, ritardi, note,…) allo scopo di ricercare ogni possibile sinergia;
Accertarsi che la programmazione delle verifiche scritte sul registro di classe sia effettuata secondo la normativa;
Aggiornare gli allievi sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita dell’ Istituto.
L'ALUNNO DEVE CONOSCERE:
Le norme contenute nel Regolamento di Istituto;
Gli obiettivi didattici ed educativi del proprio curricolo (presenti nel P.O.F.);
Gli obiettivi didattici delle singole discipline illustrati nei Piani di lavoro degli insegnanti
L’ALUNNO SI IMPEGNA A:
Costruire il proprio percorso di istruzione, rispettando il regolamento di Istituto;
Rispettare tempi e scadenze determinati per lo svolgimento proficuo dell'attività didattica;
Collaborare con i compagni e gli insegnanti;
Rispettare tutte le persone (compagni, professori, segretari, bidelli),l’edificio,gli arredi, le attrezzature;
Partecipare con regolarità alle attività didattiche, sia scolastiche, sia para/extrascolastiche offerte dalla scuola e alle verifiche inerenti;
Tenere un linguaggio adeguato e un comportamento corretto sia durante le attività didattiche sia durante le attività parascolastiche.
I GENITORI SI IMPEGNANO A:
Conoscere l'offerta formativa della scuola e il Regolamento di Istituto;
Sollecitarne l’osservanza da parte dell’alunno per il buon funzionamento della scuola;
Rispettare l’orario d’ingresso a scuola, limitare le uscite anticipate a casi eccezionali, giustificare le assenze;
Verificare con continuità il rendiconto scolastico siglando regolarmente il libretto delle comunicazioni e dei voti;
Controllare che l’alunno rispetti le regole della scuola (sia quotidianamente fornito di libri e corredo scolastico, rispetti il divieto di fumare, dell’uso dei videofonini o cellulari,…), frequenti regolarmente e che svolga i compiti assegnati;
Rispondere direttamente dell’operato dei figli quando violino i doveri sanciti dal Regolamento di Istituto;
Rispondere per i danni scolastici arrecati dai figli;
Esprimere pareri e proposte e collaborare alle attività. Data ___________________________
IL DIRIGENTE SCOLASTICO (prof.ssa Bice FODERA’) ___________________________
FIRMA DEL GENITORE ______________________________
FIRMA DELL’ALUNNO _____________________________
ALLEGATO 6
PROTOCOLLO DI INTESA PER L’INCLUSIVITA’
In applicazione della C.M. n. 8 6/3/2013 e della nota ministeriale del 27/06/2013, il P.A.I. è redatto allo
scopo di fotografare la presenza, nell’Istituzione, di studenti con bisogni educativi speciali (B.E.S.), oltre che
di costituire il fondamento per ogni azione che persegua l’inclusione scolastica, intesa nel senso della
«trasversalità delle prassi […] negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi,
dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie».
I bisogni educativi speciali, come chiarito dalla direttiva ministeriale del 27/12/2012, sono da intendersi
nell’accezione più ampia ricomprendendo al proprio interno «tre grandi sotto‐categorie: quella della
disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico,
culturale».
I consigli di classe procedono alla stesura di apposito P.E.I. o P.D.P., qualora tra gli allievi siano presenti uno
o più studenti con disturbi specifici certificati ai sensi della l. 104/92 (disabilità) o 170/2010 (disturbi
specifici dell’apprendimento e A.D.H.D.) o di altri disturbi certificati nell’area del linguaggio, nelle aree non
verbali o nello spettro autistico, assimilati dalla stessa direttiva ministeriale a quelli menzionati dalla l.
107/2010.
I consigli di classe possono avvalersi delle stesse misure, che si esplicitano egualmente nella stesura di un
P.D.P., anche per quegli allievi che, pur in assenza di certificazione di un disturbo, necessitino di essere
accompagnati in un percorso personalizzato, qualora si manifestino «elementi oggettivi (come ad es. una
segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero[…] ben fondate considerazioni psicopedagogiche e
didattiche».
La compilazione di un P.E.I. o di un P.D.P. non può mai scaturire dalla richiesta univoca dell’Istituzione
Scolastica o della famiglia dello studente interessato, ma è sempre frutto di un dialogo condotto con la
finalità di stipulare un autentico patto educativo di corresponsabilità, in cui a precisi impegni presi
dall’Istituzione, che possono investire l’ambito didattico, la valutazione, gli obiettivi, la relazione ecc., si
accompagnino quanto più possibile impegni della famiglia per una piena integrazione tra il tempo della
scuola e il tempo dello studio. In ottemperanza alle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli
studenti con disturbi specifici di apprendimento, allegate al D.M. del 12/7/2011, alle famiglie di studenti
con Bisogni Educativi Speciali è infatti richiesto di sostenere la motivazione e l’impegno degli studenti,
verificare regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati, garantire che vengano portati a scuola i
materiali richiesti, incoraggiare l’acquisizione di un sempre maggior grado di autonomia, anche nelle
relazioni con i docenti e di aiutare gli studenti a considerare non soltanto il significato valutativo, ma anche
formativo delle singole discipline.
L’Istituzione considera per tutte queste ragioni un P.E.I. o un P.D.P. motivo di arricchimento per l’intero
gruppo classe: si considera dunque obiettivo primario la più piena armonizzazione tra il percorso
individualizzato e le attività dell’intera classe, chiamata a collaborare ed essere protagonista nel successo
formativo di tutti i suoi componenti. Pertanto i Consigli di Classe, nel predisporre la partecipazione a
progetti (visite di istruzione, scambi ecc…), tengono conto delle esigenze degli allievi per i quali è stato
redatto un P.E.I. o un P.D.P; anche la continuità didattica dei docenti in una classe ove sia attivato un
percorso individualizzato o personalizzato potrà costituire ulteriore criterio nella formazione dei Consigli di
Classe, in applicazione concreta di quella progettualità sul lungo termine necessaria all’esplicitazione più
piena di tali percorsi.
Obiettivi di incremento dell’Inclusività
I. L’Istituzione riconosce, come primario obiettivo strategico per il prossimo anno scolastico, la messa in
campo di un atteggiamento di sempre maggiore inclusività nei confronti di tutti gli allievi, non soltanto di
quelli con Bisogni Educativi Speciali, da cui possano discendere e su cui si incardinino specifici percorsi e
progetti di accoglienza e accompagnamento nel perseguire il successo formativo, così come nel gestire
l’eventuale insuccesso.
II. L’Istituzione, compatibilmente con le risorse professionali ed economiche a disposizione, potrà
promuovere corsi di formazione e momenti di approfondimento e riflessione sulle tematiche connesse ai
Bisogni Educativi Speciali, in modo da rendere sempre più effettive, ponderate e fondate, le pratiche
didattiche di volta in volta messe in atto, e sempre più maturo e consapevole il rapportarsi con la diversità
degli studenti: un valore questo, e un punto di partenza, che l’Istituzione considera fonte di arricchimento e
di crescita per l’intera collettività scolastica.
III. L’Istituzione continuerà a dotarsi di strumenti normativi condivisi e puntuali che Le permettano una
efficace tempestiva e coerente gestione dei Bisogni Educativi Speciali, unitamente all’individuazione di una
figura interna con funzione di referente: oltre al modello di P.D.P. messo a punto nel presente anno
scolastico, si istituiranno momenti di riflessione, in seno ai dipartimenti, per la definizione di griglie di
valutazione flessibili, che possano rispondere in modo più immediato alle necessità valutative di questa
tipologia di studenti.
IV. L’Istituzione terrà conto delle necessità di un sempre maggior grado di inclusione scolastica anche
pianificando l’acquisto, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, di materiale specifico, informatico
e multimediale, per l’attuazione di pratiche didattiche sempre più moderne ed efficaci.
V. L’istituzione, nell’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa, terrà conto ove possibile, nel computo
dell’organico docente, di tali necessità di sviluppo da considerarsi strategico.
VI. L’Istituzione avrà cura di rappresentare un luogo del rispetto delle differenze, dell’accoglienza del
diverso, della tutela dell’individualità degli allievi che Essa intende accompagnare nel concreto realizzarsi,
giorno per giorno, attraverso i curricoli liceali attivati.
Protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri
Al fine di facilitare l’inserimento degli alunni stranieri nell’Istituzione e sostenerli nella fase di adattamento
al nuovo contesto, vengono definite le pratiche da adottare all’interno della scuola.
Tale documento contiene pertanto criteri, principi ed indicazioni utili a procedere con le iscrizioni e
l’inserimento, nonché a prevedere eventuali attività di facilitazione per l’apprendimento della lingua
italiana e francese.
Iscrizione
La segreteria accoglie la domanda di iscrizione acquisendo i dati necessari, fornendo il riferimento per
accedere alla documentazione informativa della scuola e consegnando il patto di corresponsabilità.
Il Dirigente, insieme al collaboratore dell’indirizzo scolastico interessato, fissa un incontro con la famiglia
per valutare elementi quali età anagrafica, percorso scolastico svolto nel paese d'origine, conoscenza della
lingua italiana, aspettative della famiglia e dell'allievo, ecc..
Tale colloquio servirà a definire classe e sezione di inserimento, avendo cura di ripartire gli alunni stranieri
in modo da non superare il 30% del totale della classe.
Inserimento nella classe
Nelle prime settimane di frequenza l'alunno lavorerà, se necessario in ore pomeridiane, con un insegnante
incaricato di tale ambito dal Collegio come referente per l’Istituzione.
Tale docente dovrà valutare il livello iniziale scolastico dell'allievo, individuarne i bisogni e le eventuali
problematiche al fine di proporre eventuali interventi mirati.
Il Consiglio di classe, in collaborazione con il referente, provvederà alla stesura di un progetto didattico‐
educativo individualizzato, utilizzando le linee‐guida della Normativa Nazionale (C.M. n.2 dell'8/1/2010 e
alla L. 53/03 art.3) ed in particolare le seguenti indicazioni:
1. prevedere percorsi formativi differenziati, ove necessario, anche utilizzando i testi specifici presenti nella
biblioteca della scuola.
2. attivare moduli intensivi, laboratori linguistici, percorsi personalizzati di lingua italiana per gruppi di
livello sia in orario curricolare (anche in ore di insegnamento di altre discipline) sia in corsi pomeridiani
realizzati grazie all'arricchimento dell'offerta formativa.
Valutazione
Il Consiglio di classe potrà deliberare l’esclusione dalla valutazione in alcune discipline del primo periodo
scolastico, per consentire all’alunno un graduale percorso di raggiungimento del livello conseguito dai
compagni: pertanto le prove possono essere inizialmente differenziate, semplificate e valutate in funzione
di tale obiettivo, mentre saranno uniformate a quelle della classe per la valutazione finale dell’anno
scolastico.
ALLEGATO 7
Protocollo di intesa per la mobilita’ studentesca Nomina di un tutor per coordinare il lavoro e i compiti del Consiglio di classe.
DURANTE LA PERMANENZA ALL’ESTERO:
All’inizio dell’anno scolastico, il tutor di classe invia agli alunni all’estero una sintesi dei piani di lavoro in
modo che essi conoscano a grandi linee il programma e possano, eventualmente, scegliere di seguire dei
corsi dai contenuti similari
L’alunno si impegna a trasmettere con una certa regolarità al tutor di classe la documentazione relativa al
percorso di studi che sta svolgendo all’estero
Il tutor di classe prepara entro la fine dell’anno scolastico un dossier con declinati in modo chiaro, anche
con riferimenti a pagine e capitoli dei libri, materia per materia, i contenuti imprescindibili per effettuare il
recupero. Questo dossier sarà consegnato alla famiglia dell’alunno alla fine della scuola, in modo che al suo
ritorno egli sappia con precisione come colmare le lacune.
A SETTEMBRE, PRIMA DELL’INIZIO DELLE LEZIONI:
Il tutor di classe inserirà il più possibile l’alunno nei corsi di recupero estivi, organizzati per gli studenti con
carenze di profitto.
Il tutor di classe vaglierà i voti conseguiti dall’alunno durante il suo soggiorno all’estero e convertirà in
decimi le valutazioni assegnate dalla scuola straniera .
Mediante un colloquio, il consiglio di classe, dopo aver acquisito le informazioni essenziali relative
all’esperienza svolta, valuterà il percorso formativo effettuato all’estero.
DURANTE IL REINSERIMENTO:
Durante il primo Consiglio di classe, i docenti stabiliranno il calendario delle verifiche (scritte o orali) sulle
parti di programma assegnate da recuperare all’alunno, entro le vacanze di Natale.
Durante lo scrutinio del I° periodo didattico, il Consiglio di classe farà una media delle varie valutazioni
possedute (voti della scuola straniera, voti delle verifiche effettuate ) per assegnare il credito scolastico
della classe dell’anno scolastico precedente.
Per il voto di condotta, farà fede l’impegno con cui l’alunno ha mantenuto i contatti col tutor e la serietà
con cui ha frequentato l’anno scolastico all’estero.
o ALLEGATO 8 A
STATUTO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE (in GU 29 luglio 1998, n. 175) IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAVisto l'articolo 87, comma 5, della Costituzione; Visto l'articolo 328 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297; Visto l'articolo 21, commi 1, 2, e 13 della legge 15 marzo 1997, n.59; Vista la legge 27 maggio 1991, n.176, di ratifica della Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989; Visti gli articoli 104, 105 e 106 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n.309; Visti gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n.104; Visto l'articolo 36 della legge 6 marzo 1998, n.40; Visto il D.P.R. 10 ottobre 1996, n.567; Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n.400; Visto il parere espresso dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione nella Adunanza del 10 febbraio 1998; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nella Adunanza del 4 maggio 1998; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 29 maggio 1998; Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione ADOTTA IL SEGUENTE REGOLAMENTO "Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria" Art. 1 (Vita della comunità scolastica) 1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano. 3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante‐studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva. 4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
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Art. 2 (Diritti) 1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. 2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. 4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. 5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le s tesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori. 6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli stud enti. 7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. 8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: a. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo‐didattico di qualità; b. offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni; c. iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; d. la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap; e. la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; f. servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica. 9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto. 10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.
Art. 3 (Doveri) 1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. 2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. 3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1. 4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti. 5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. 6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.
Art. 4 (Disciplina) 1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. 3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. 4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità. 5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. 6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale. 7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni. 8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. 9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto possibile il disposto del comma 8. 10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola. 11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Art. 5 (Impugnazioni) 1. Per l'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 4, comma7, e per i relativi ricorsi si applicano le disposizioni di cui all'articolo 328, commi 2 e 4, del decreto legislativo 16 febbraio 1994, n. 297. 2. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al comma 1 è ammesso ricorso, da parte degli studenti nella scuola secondaria superiore e da parte dei genitori nella scuola media, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media. 3. L'organo di garanzia di cui al comma 2 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento. 4. Il dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dalla consulta provinciale, da tre docenti e da un genitore designati dal consiglio scolastico provinciale, e presideuto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.
Art. 6 (Disposizioni finali) 1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle diposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media. 2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione. 3. E abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica.
Allegato 8B
INTEGRAZIONE ALLO STATUTO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE
Oggetto: D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007 ‐ Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24
giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
Nella Gazzetta n. 293 del 18.12.2007 è stato pubblicato il D.P.R n. 235 del 21 novembre 2007 ‐
Regolamento che apporta modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo
Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria.
PREMESSA
I fatti di cronaca che hanno interessato la scuola, negli ultimi anni, dalla trasgressione delle comuni regole
di convivenza sociale agli episodi più gravi di violenza e bullismo hanno determinato l’opportunità di
integrare e migliorare lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, approvato con DPR n. 249/1998. La
scuola, infatti, quale luogo di crescita civile e culturale della persona, rappresenta, insieme alla famiglia, la
risorsa più idonea ad arginare il rischio del dilagare di un fenomeno di caduta progressiva sia della cultura
dell’osservanza delle regole sia della consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli
altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri.
Il compito della scuola, pertanto, è quello di far acquisire non solo competenze, ma anche valori da
trasmettere per formare cittadini che abbiano senso di identità, appartenenza e responsabilità .
Al raggiungimento di tale obiettivo è chiamata l’autonomia scolastica, che consente alle singole istituzioni
scolastiche di programmare e condividere con gli studenti, con le famiglie, con le altre componenti
scolastiche e le istituzioni del territorio, il percorso educativo da seguire per la crescita umana e civile dei
giovani.
Ed infatti obiettivo delle norme introdotte con il regolamento in oggetto, non è solo la previsione di
sanzioni più rigide e più adeguate a rispondere a fatti di gravità eccezionale quanto, piuttosto la
realizzazione di un’alleanza educativa tra famiglie, studenti ed operatori scolastici, dove le parti assumano
impegni e responsabilità e possano condividere regole e percorsi di crescita degli studenti.
Con le recenti modifiche non si è voluto quindi stravolgere l’impianto culturale e normativo che sta alla
base dello Statuto delle studentesse e degli studenti e che rappresenta, ancora oggi, uno strumento
fondamentale per l’affermazione di una cultura dei diritti e dei doveri tra le giovani generazioni di studenti.
Tuttavia, a distanza di quasi dieci anni dalla sua emanazione, dopo aver sentito le osservazioni e le proposte
delle rappresentanze degli studenti e dei genitori, si è ritenuto necessario apportare delle modifiche alle
norme che riguardano le sanzioni disciplinari (art. 4) e le relative impugnazioni (art. 5).
In particolare, anche di fronte al diffondersi nelle comunità scolastiche di fenomeni, talvolta gravissimi, di
violenza, di bullismo o comunque di offesa alla dignità ed al rispetto della persona umana, si è inteso
introdurre un apparato normativo che consenta alla comunità educante di rispondere ai fatti sopra citati
con maggiore severità sanzionatoria.
Si è infatti voluto offrire alle scuole la possibilità di sanzionare con la dovuta severità, secondo un criterio di
gradualità e di proporzionalità, quegli episodi disciplinari che, pur rappresentando un’esigua minoranza
rispetto alla totalità dei comportamenti aventi rilevanza disciplinare, risultano particolarmente odiosi ed
intollerabili, soprattutto se consumati all’interno dell’istituzione pubblica preposta all’educazione dei
giovani. La scuola deve poter avere gli strumenti concreti di carattere sia educativo che sanzionatorio per
far comprendere ai giovani la gravità ed il profondo disvalore sociale di atti o comportamenti di violenza, di
sopraffazione nei confronti di coetanei disabili, portatori di handicap o, comunque, che si trovino in una
situazione di difficoltà. Comportamenti che, come afferma chiaramente la norma, configurino delle
fattispecie di reati che violano la dignità ed il rispetto della persona umana o che mettano in pericolo
l’incolumità delle persone e che, al contempo, nei casi più gravi, siano caratterizzati dalla circostanza di
essere stati ripetuti dalla stessa persona, nonostante per fatti analoghi fosse già stato sanzionato, e che
quindi siano connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale nell’ambito
della comunità scolastica. Di fronte a tali situazioni, che la norma descrive in via generale, la scuola deve
poter rispondere con fermezza ed autorevolezza al fine di svolgere pienamente il suo ruolo educativo e, al
tempo stesso, di prevenire il verificarsi dei predetti fatti.
I comportamenti riprovevoli, e connotati da un altissimo grado di disvalore sociale, non possono essere
trattati al pari delle comuni infrazioni disciplinari, ma devono poter essere sanzionati con maggiore rigore e
severità, secondo un principio di proporzionalità tra la sanzione irrogabile e l’infrazione disciplinare
commessa.
L’inasprimento delle sanzioni, per i gravi o gravissimi episodi sopra citati, si inserisce infatti in un quadro
più generale di educazione alla cultura della legalità intesa come rispetto della persona umana e delle
regole poste a fondamento della convivenza sociale.
CONTENUTO DEI REGOLAMENTI D’ISTITUTO
Occorre innanzitutto premettere che destinatari delle norme contenute nello Statuto delle Studentesse e
degli Studenti sono gli alunni delle scuole secondarie di 1° e 2° grado. Per gli alunni della scuola elementare
risulta ancora vigente il Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1927, salvo che con riferimento alle disposizioni da
ritenersi abrogate per incompatibilità con la disciplina successivamente intervenuta. Le disposizioni così
sopravvissute devono poi essere comunque “attualizzate” tramite la contestuale applicazione delle regole
generali sull’azione amministrativa derivanti dalla L. n 241/1990, come più avanti si ricorderanno.
La legge n. 241/1990, che detta norme sul procedimento amministrativo, costituisce comunque il quadro di
riferimento di carattere generale per gli aspetti procedimentali dell’azione disciplinare nei confronti degli
studenti.
Il D.P.R. in oggetto apporta sostanziali novità in materia di disciplina, con specifico riferimento alle
infrazioni disciplinari, alle sanzioni applicabili e all’impugnazione di quest’ultime.
Le modifiche introdotte impongono alle singole istituzioni scolastiche di adeguare ad esse i regolamenti
interni.
Appare necessario, a seguito delle modifiche introdotte dal D.P.R. in oggetto, ricapitolare i contenuti dei
regolamenti d’istituto in tema di disciplina, come risultanti unitariamente dalle vecchie e dalle nuove
norme.
Detti regolamenti dovranno individuare:
1. le mancanze disciplinari. Partendo dalla previsione dell’ art. 3 del citato D.P.R. n 249/98, che
individua dei macro‐doveri comportamentali facenti riferimento ad ambiti generali del vivere
insieme, i regolamenti delle istituzioni scolastiche devono declinare gli stessi, tramite la
specificazione di doveri e/o divieti di comportamento e di condotta.
2. le sanzioni da correlare alle mancanze disciplinari. Le sanzioni diverse dall’allontanamento dalla
comunità scolastica sono appannaggio del regolamento delle istituzioni scolastiche, che quindi le
dovrà specificatamente individuare. A tal fine le istituzioni scolastiche si ispireranno al principio
fondamentale della finalità educativa e “costruttiva” e non solo punitiva della sanzione e alla non
interferenza tra sanzione disciplinare e valutazione del profitto (art 4, comma 3, DPR 249). Quello
che si richiede alle scuole è uno sforzo di tipizzazione di quei comportamenti generali cui ricollegare
le sanzioni e non un rinvio generico allo Statuto delle studentesse e degli studenti, che di per sé non
contiene fattispecie tipizzate, se non nei casi gravissimi.
3. gli organi competenti a comminare le sanzioni. Il regolamento d’istituto è chiamato ad identificare
gli organi competenti ad irrogare le sanzioni diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica
(ad es. docente, dirigente scolastico o consiglio di classe). Le sanzioni comportanti
l’allontanamento dalla comunità scolastica sono, inoltre, riservate dal D.P.R. alla competenza del
Consiglio di Classe e del Consiglio d’Istituto.
Al riguardo va osservato che, a seguito delle recenti modifiche normative, la competenza di irrogare
sanzioni che comportino l’allontanamento non viene più attribuita genericamente in capo ad un
organo collegiale, come avveniva nel testo normativo previgente.
E’ stato, viceversa, specificato dall’art. 4 comma 6 che: a) le sanzioni ed i provvedimenti che
comportano l’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo inferiore a 15 giorni sono
sempre adottati dal CONSIGLIO DI CLASSE; b) le sanzioni che comportano un allontanamento
superiore a 15 giorni, ivi compresi l’allontanamento fino al termine delle lezioni o con esclusione
dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi, sono
sempre adottate dal CONSIGLIO DI ISTITUTO.
In particolare, con riferimento al Consiglio di classe si deve ritenere che l’interpretazione
maggiormente conforme al disposto normativo (art. 5 D.Lgs. n. 297/1994) sia nel senso che tale
organo collegiale quando esercita la competenza in materia disciplinare deve operare nella
composizione allargata a tutte le componenti, ivi compresi pertanto gli studenti e i genitori, fatto
salvo il dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell’organo lo studente sanzionato o il
genitore di questi)e di successiva e conseguente surroga.
4. il procedimento di irrogazione delle sanzioni disciplinari, con specifico riferimento ad es. alla forma
e alle modalità di contestazione dell’addebito; forma e modalità di attuazione del contraddittorio;
termine di conclusione.
5. procedure di elaborazione condivisa e sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità. E’
questo un ulteriore e nuovo elemento di contenuto del regolamento d’istituto, introdotto dal
D.P.R.n. 235 del 2007.
PRINCIPI GENERALI
Occorre tener presente che il nuovo testo normativo tende a sottolineare la funzione educativa della
sanzione disciplinare, rafforzando la possibilità di recupero dello studente attraverso attività di natura
sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica (Art. 4 comma 2).
Pertanto i regolamenti d’istituto individueranno le sanzioni disciplinari rispondenti alla predetta finalità, per
esempio, le attività di volontariato nell’ambito della comunità scolastica, le attività di segreteria, la pulizia
dei locali della scuola, le piccole manutenzioni, l’attività di ricerca, il riordino di cataloghi e di archivi
presenti nelle scuole,la frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di rilevanza sociale o
culturale, la produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno
sforzo di riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc.
Le misure sopra richiamate, alla luce delle recenti modifiche si configurano non solo come sanzioni
autonome diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica, ma altresì come misure accessorie che si
accompagnano alle sanzioni di allontanamento dalla comunità stessa .
Le norme introdotte dal D.P.R. 235, però, tendono anche a sanzionare con maggiore rigore i
comportamenti più gravi, tenendo conto, non solo della situazione personale dello studente, ma anche
della gravità dei comportamenti e delle conseguenze da essi derivanti. Nell’attuazione delle suddette
sanzioni, infatti, occorrerà ispirarsi al principio di gradualità della sanzione, in stretta correlazione con la
gravità della mancanza disciplinare commessa.
Occorre, inoltre, sottolineare che le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee ed ispirate, per quanto
possibile, alla riparazione del danno. (Art.4 – Comma 5).
Ove il fatto costituente violazione disciplinare sia anche qualificabile come reato in base all’ordinamento
penale, si ricorda che il dirigente scolastico sarà tenuto alla presentazione di denuncia all’autorità
giudiziaria penale in applicazione dell’art 361 c.p..
CLASSIFICAZIONE DELLE SANZIONI
Per maggiore chiarezza, si riporta una classificazione delle sanzioni disciplinari secondo un crescendo di
gravità.
A tal proposito va precisato che, le esemplificazioni che seguono non sono esaustive delle possibili
mancanze disciplinari, né delle possibili sanzioni, ma scaturiscono da una ampia ricognizione delle
esperienze di molte scuole e dei loro regolamenti d’istituto.
A) Sanzioni diverse dall’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica (art. 4 – Comma 1) Si tratta
di sanzioni non tipizzate né dal D.P.R. n. 249 né dal D.P.R. n. 235, ma che devono essere definite ed
individuate dai singoli regolamenti d’istituto, insieme, come già detto nel paragrafo precedente, alle
mancanze disciplinari, agli organi competenti ad irrogarle ed alle procedure
B) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per
un periodo non superiore a 15 giorni ( Art. 4 ‐ Comma 8):
Tale sanzione ‐ adottata dal Consiglio di Classe ‐ è comminata soltanto in caso di gravi o reiterate infrazioni
disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art. 3 del D.P.R. n. 249/98.
Durante il suddetto periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori
al fine di preparare il rientro dello studente sanzionato nella comunità scolastica.
C) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per
un periodo superiore a 15 giorni (Art. 4 – Comma 9).
Le suddette sanzioni sono adottate dal Consiglio d’istituto, se ricorrono due condizioni, entrambe
necessarie:
1) devono essere stati commessi “reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana ( ad es.
violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.), oppure deve esservi una
concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone (ad es. incendio o allagamento);
2) il fatto commesso deve essere di tale gravità da richiedere una deroga al limite dell’allontanamento fino
a 15 giorni previsto dal 7° comma dell’art. 4 dello Statuto. In tal caso la durata dell’allontanamento è
adeguata alla gravità dell’infrazione, ovvero al permanere della situazione di pericolo.
Si precisa che l’iniziativa disciplinare di cui deve farsi carico la scuola può essere assunta in presenza di fatti
tali da configurare una fattispecie astratta di reato prevista dalla normativa penale.
Tali fatti devono risultare verosimilmente e ragionevolmente accaduti indipendentemente dagli autonomi e
necessari accertamenti che, anche sui medesimi fatti, saranno svolti dalla magistratura inquirente e
definitivamente acclarati con successiva sentenza del giudice penale.
Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove ‐ in coordinamento con la famiglia
dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria ‐ un percorso di recupero
educativo mirato all’inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità
scolastica.
D) Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al termine
dell’anno scolastico ( Art. 4 ‐ comma 9bis):
L’irrogazione di tale sanzione, da parte del Consiglio d’Istituto, è prevista alle seguenti condizioni, tutte
congiuntamente ricorrenti:
1) devono ricorrere situazioni di recidiva, nel caso di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona
umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria
apprensione a livello sociale;
2) non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella
comunità durante l’anno scolastico;
Con riferimento alle sanzioni di cui ai punti C e D, occorrerà evitare che l’applicazione di tali sanzioni
determini, quale effetto implicito, il superamento dell’orario minimo di frequenza richiesto per la validità
dell’anno scolastico. Per questa ragione dovrà essere prestata una specifica e preventiva attenzione allo
scopo di verificare che il periodo di giorni per i quali si vuole disporre l’allontanamento dello studente non
comporti automaticamente, per gli effetti delle norme di carattere generale, il raggiungimento di un
numero di assenze tale da compromettere comunque la possibilità per lo studente di essere valutato in
sede di scrutinio.
E) Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’esame di stato conclusivo del corso di studi (Art. 4 comma 9 bis e 9 ter)
Nei casi più gravi di quelli già indicati al punto D ed al ricorrere delle stesse condizioni ivi indicate, il
Consiglio d’istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’esame di Stato conclusivo del corso di studi (Comma 9 bis).
E’ importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui ai punti B,C,D ed E possono essere irrogate
soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi
dai quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente (Comma 9 ter).
* * *
La sanzione disciplinare, inoltre, deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno reso
necessaria l’irrogazione della stessa (art. 3 L. 241/1990) . Più la sanzione è grave e più sarà necessario il
rigore motivazionale, anche al fine di dar conto del rispetto del principio di proporzionalità e di gradualità
della sanzione medesima.
Nel caso di sanzioni che comportano l’allontanamento fino alla fine dell’anno scolastico, l’esclusione dallo
scrutinio finale, la non ammissione agli esami di stato, occorrerà, anche esplicitare i motivi per cui ”non
siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità
durante l’anno scolastico”.
Di norma, (si rinvia in proposito alle disposizioni sull’autonomia scolastica) le sanzioni disciplinari, al pari
delle altre informazioni relative alla carriera dello studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale e,
come quest’ultimo, seguono lo studente in occasione di trasferimento da una scuola ad un’altra o di
passaggio da un grado all’altro di scuola. Infatti, le sanzioni disciplinari non sono considerati dati sensibili, a
meno che nel testo della sanzione non si faccia riferimento a dati sensibili che riguardano altre persone
coinvolte nei fatti che hanno dato luogo alla sanzione stessa (es. violenza sessuale). In tali circostanze si
applica il principio dell’indispensabilità del trattamento dei dati sensibili che porta ad operare con “omissis”
sull’identità delle persone coinvolte e comunque nel necessario rispetto del D.Lgs. n. 196 del 2003 e del DM
306/2007.
Ai fini comunque di non creare pregiudizi nei confronti dello studente che opera il passaggio all’altra scuola
si suggerisce una doverosa riservatezza circa i fatti che hanno visto coinvolto lo studente.
Va sottolineato, inoltre, che il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento disciplinare
iniziato, ma esso segue il suo iter fino alla conclusione.
Ovviamente i regolamenti d’istituto dovranno contenere anche precisazioni in ordine a quanto precede.
IMPUGNAZIONI
Per quanto attiene all’impugnazione (Art. 5) delle suddette sanzioni disciplinari le modifiche introdotte dal
regolamento in questione sono finalizzate a garantire da un lato “il diritto di difesa” degli studenti e,
dall’altro, la snellezza e rapidità del procedimento, che deve svolgersi e concludersi alla luce di quanto
previsto, della Legge 7 agosto 1990, n. 241.
Va rammentato, infatti, che il procedimento disciplinare verso gli alunni è azione di natura amministrativa,
per cui il procedimento che si mette in atto costituisce procedimento amministrativo, al quale si applica la
normativa introdotta dalla Legge n. 241/90 e successive modificazioni, in tema di avvio del procedimento,
formalizzazione dell’istruttoria, obbligo di conclusione espressa, obbligo di motivazione e termine.
Il sistema di impugnazioni delineato dall’art. 5 del D.P.R. non incide automaticamente sull’esecutività della
sanzione disciplinare eventualmente irrogata, stante il principio generale che vuole dotati di esecutività gli
atti amministrativi pur non definitivi: la sanzione potrà essere eseguita pur in pendenza del procedimento
di impugnazione, salvo quanto diversamente stabilito nel regolamento di istituto.
Contro le sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse
(genitori, studenti), entro quindici giorni dalla comunicazione ad un apposito Organo di Garanzia interno
alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche.
L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni (Art. 5 ‐ Comma 1).
Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata.
Si evidenzia che il Regolamento di modifica dello Statuto ha meglio definito, anche se non rigidamente, nel
rispetto delle autonomie delle singole istituzioni scolastiche – la sua composizione. Esso – sempre
presieduto dal Dirigente Scolastico ‐ di norma, si compone , per la scuola secondaria di 2° grado da un
docente designato dal consiglio d’istituto, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un
rappresentante eletto dai genitori; per la scuola secondaria di 1° grado, invece, da un docente designato dal
Consiglio d’istituto e da due rappresentanti eletti dai genitori (Art. 5 ‐ Comma 1).
A proposito va sottolineato che i regolamenti dovranno precisare:
a) la composizione del suddetto organo in ordine:
1) al n. dei suoi membri, che in ragione delle componenti scolastiche che devono rappresentare non
possono essere meno di quattro;
2) alle procedure di elezione e subentro dei membri, nonché alla possibilità di nominare membri supplenti,
in caso di incompatibilità (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo stesso soggetto che abbia irrogato la
sanzione) o di dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo studente sanzionato o un suo
genitore)
b) il funzionamento dell’organo di garanzia, nel senso che occorrerà precisare:
1) se tale organo in prima convocazione debba essere “perfetto”(deliberazioni valide se sono presenti tutti i
membri) e magari in seconda convocazione funzioni solo con i membri effettivamente partecipanti alla
seduta o se, al contrario, non sia mai necessario, per la validità delle deliberazioni, che siano presenti tutti i
membri;
2) il valore dell’astensione di qualcuno dei suoi membri (se influisca o meno sul conteggio dei voti).
L’organo di garanzia decide ‐ su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi
abbia interesse ‐ anche sui conflitti che sorgono all’interno della scuola in merito all’applicazione del
presente regolamento (Art. 5 Comma 2).
ORGANO DI GARANZIA REGIONALE
Il comma 3 del citato art. 5 modifica l’ulteriore fase di impugnatoria: la competenza a decidere sui reclami
contro le violazioni dello Statuto, anche contenute nei regolamenti d’istituto, già prevista dall’originario
testo del DPR 249, viene specificatamente attribuita alla competenza del Direttore dell’Ufficio scolastico
regionale.
Il rimedio in esame, attraverso la valutazione della legittimità del provvedimento in materia disciplinare,
potrà costituire occasione di verifica del rispetto delle disposizioni contenute nello Statuto sia
nell’emanazione del provvedimento oggetto di contestazione sia nell’emanazione del regolamento
d’istituto ad esso presupposto.
E’ da ritenersi che, in tal caso, il termine per la proposizione del reclamo sia di quindici giorni, in analogia
con quanto previsto dal comma 1 dell’art. 5, decorrenti dalla comunicazione della decisione dell’organo di
garanzia della scuola o dallo spirare del termine di decisione ad esso attribuito.
La decisione è subordinata al parere vincolante di un organo di garanzia regionale di nuova istituzione –
che dura in carica due anni scolastici. Detto organo ‐ presieduto dal Direttore dell’Ufficio Scolastico
Regionale o da un suo delegato – è composto, di norma, per la scuola secondaria di II grado, da due
studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e
da un genitore designati nell’ambito della comunità scolastica regionale. Per la scuola secondaria di I grado,
in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.
Con riferimento alla designazione dei genitori, nel rispetto dell’autonoma decisione di ciascun Ufficio
Scolastico Regionale, si suggerisce che la stessa avvenga nell’ambito dei rappresentanti del Forum
Regionale delle Associazioni dei genitori (FORAGS).
Per quanto concerne, invece la designazione dei docenti, lasciata alla competenza dei Direttori degli Uffici
Scolastici Regionali, la scelta potrà tener conto, per quanto possibile, dell’opportunità di non procurare
aggravi di spesa in ordine al rimborso di titoli di viaggio.
L’organo di garanzia regionale, dopo aver verificato la corretta applicazione della normativa e dei
regolamenti, procede all’istruttoria esclusivamente sulla base della documentazione acquisita o di
memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall’Amministrazione (Comma 4). Non è consentita
in ogni caso l’audizione orale del ricorrente o di altri controinteressati.
Il comma 5 fissa il termine perentorio di 30 giorni, entro il quale l’organo di garanzia regionale deve
esprimere il proprio parere. Qualora entro tale termine l‘organo di garanzia non abbia comunicato il
parere o rappresentato esigenze istruttorie, per cui il termine è sospeso per un periodo massimo di 15
giorni e per una sola volta (Art.16 ‐ comma 4 della Legge 7 agosto 1990, n. 241), il Direttore dell’Ufficio
Scolastico Regionale può decidere indipendentemente dal parere.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
Si tratta di un’assoluta novità (art. 5‐bis dello Statuto), in diverse scuole già anticipata dalla prassi in essere.
La disposizione di cui all’art. 5 bis va coordinata con le altre disposizioni dello Statuto ed in particolare,
laddove fa riferimento a “diritti e doveri nel rapporto fra istituzione scolastica autonoma, studenti e
famiglie”, essa va coordinata con gli artt. 2 e 3 che prevedono già “diritti” e “doveri” degli studenti, anche al
fine di distinguere il Patto educativo di corresponsabilità, così introdotto, dal regolamento d’istituto e/o di
disciplina.
Può allora osservarsi che i destinatari naturali del patto educativo di cui alla disposizione in questione siano
i genitori, ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli (art. 30 Cost., artt. 147, 155, 317
bis c.c.)
L’obiettivo del patto educativo, in sostanza, è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento
dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa.
La scuola dell’autonomia può svolgere efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado di
instaurare una sinergia virtuosa, oltre che con il territorio, tra i soggetti che compongono la comunità
scolastica: il dirigente scolastico, il personale della scuola, i docenti, gli studenti ed i genitori. L’introduzione
del patto di corresponsabilità è orientata a porre in evidenza il ruolo strategico che può essere svolto dalle
famiglie nell’ambito di un’alleanza educativa che coinvolga la scuola, gli studenti ed i loro genitori ciascuno
secondo i rispettivi ruoli e responsabilità.
Il “patto” vuole essere dunque uno strumento innovativo attraverso il quale declinare i reciproci rapporti, i
diritti e i doveri che intercorrono tra l’istituzione scolastica e le famiglie.
La norma, contenuta nell’art. 5 bis, si limita ad introdurre questo strumento pattizio e a definire alcune
caratteristiche generali lasciando alla libertà delle singole istituzioni scolastiche autonome il compito di
definire contenuti e modelli applicativi che devono scaturire dalle esigenze reali e dall’esperienza concreta
delle scuole, non potendo essere astrattamente enucleati a livello centrale.
Ad esempio, a fronte del ripetersi di episodi di bullismo o di vandalismo, ritenendosi di orientare
prioritariamente l’azione educativa al rispetto dell’ “altro”, sia esso persona o patrimonio, la scuola opererà
su un doppio versante: da un lato potrà intervenire sulla modifica del regolamento d’istituto individuando
le sanzioni più adeguate, dall’altro, si avvarrà del Patto educativo di corresponsabilità, per rafforzare la
condivisione da parte dei genitori delle priorità educative e del rispetto dei diritti e dei doveri di tutte le
componenti presenti nella scuola.
Ciò consente di distinguere dunque, sul piano concettuale, il Patto educativo di corresponsabilità dal
regolamento d’istituto.
Patto condiviso tra scuola e famiglia sulle priorità educative il primo, vincolante con la sua sottoscrizione;
atto unilaterale della scuola verso i propri studenti teso a fornire loro la specificazione dei comportamenti
ad essi consentiti o vietati il secondo, vincolante con la sua adozione e pubblicazione all’albo.
L’azione della scuola tesa alla sottoscrizione del Patto potrà costituire occasione per la diffusione della
conoscenza della parte disciplinare del regolamento d’istituto (così come degli altri “documenti” di
carattere generale che fondano le regole della comunità scolastica, quali il Piano dell’offerta formativa e la
Carta dei servizi), ma i due atti dovranno essere tenuti distinti nelle finalità e nel contenuto.
Appare il caso di evidenziare che l’introduzione del Patto di corresponsabilità si inserisce all’interno di una
linea di interventi di carattere normativo e amministrativo attraverso i quali si sono voluti richiamare ruoli e
responsabilità di ciascuna componente della comunità scolastica: docenti, dirigenti scolastici, studenti e, da
ultimo, genitori. Al fine di consentire all’istituzione scolastica di realizzare con successo le finalità educative
e formative cui è istituzionalmente preposta, ciascun soggetto è tenuto ad adempiere correttamente ai
doveri che l’ordinamento gli attribuisce. In questa ottica, pertanto, gli studenti sono tenuti ad osservare i
doveri sanciti dallo Statuto degli studenti e delle studentesse, in particolare quelli contemplati negli articoli
3 e 4 del D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 come modificato ed integrato dal recente D.P.R. 21 novembre 2007,
n. 235; il personale docente quelli attinenti alla deontologia professionale enucleati dalla legge e dai
Contratti collettivi nazionali di lavoro.
L’inosservanza di tali doveri comporterà, per gli studenti, l’applicazione delle sanzioni disciplinari secondo il
sistema che è stato sopra illustrato, per il personale scolastico, l’esercizio rigoroso, tempestivo ed efficace
del potere disciplinare anche alla luce di quanto previsto dalla più recente normativa (si veda, in
particolare, la circolare n. 72 del 19 dicembre 2006 del M.P.I. ‐ Procedimenti e sanzioni disciplinari nel
comparto scuola. Linee di indirizzo generali ‐ e l’art. 2 comma 1 del D.L. 7 settembre 2007 n.147, convertito,
con modificazioni, nella Legge 25 ottobre 2007 n.176).
Con particolare riferimento alla responsabilità civile che può insorgere a carico dei genitori, soprattutto in
presenza di gravi episodi di violenza, di bullismo o di vandalismo, per eventuali danni causati dai figli a
persone o cose durante il periodo di svolgimento delle attività didattiche, si ritiene opportuno far presente
che i genitori, in sede di giudizio civile, potranno essere ritenuti direttamente responsabili dell’accaduto,
anche a prescindere dalla sottoscrizione del Patto di corresponsabilità, ove venga dimostrato che non
abbiano impartito ai figli un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti. Tale responsabilità,
riconducibile ad una colpa in educando, potrà concorrere con le gravi responsabilità che possono
configurarsi anche a carico del personale scolastico, per colpa in vigilando, ove sia stato omesso il
necessario e fondamentale dovere di sorveglianza nei confronti degli studenti.
Sulla base di quanto sopra chiarito, e nell’ambito delle valutazioni autonome di ciascuna istituzione
scolastica, il Patto di corresponsabilità potrà contenere degli opportuni richiami e rinvii alle disposizioni
previste in materia dalla normativa vigente, allo scopo di informare le famiglie dei doveri e delle
responsabilità gravanti su di loro in uno spirito di reciproca collaborazione che deve instaurarsi tra le
diverse componenti della comunità scolastica.
Infatti i doveri di educazione dei figli e le connesse responsabilità, non vengono meno per il solo fatto che il
minore sia affidato alla vigilanza di altri (art. 2048 c.c., in relazione all’art. 147 c.c.)..
La responsabilità del genitore (art. 2048, primo comma, c.c.) e quella del “precettore” (art. 2048, secondo
comma c.c.) per il fatto commesso da un minore affidato alla vigilanza di questo ultimo, non sono infatti
tra loro alternative, giacchè l’affidamento del minore alla custodia di terzi, se solleva il genitore dalla
presunzione di “culpa in vigilando”, non lo solleva da quella di “culpa in educando”, rimanendo comunque i
genitori tenuti a dimostrare, per liberarsi da responsabilità per il fatto compiuto dal minore pur quando si
trovi sotto la vigilanza di terzi, di avere impartito al minore stesso un’educazione adeguata a prevenire
comportamenti illeciti (Cass. Sez III, 21.9.2000, n. 12501; 26.11.1998, n. 11984).
Il patto di corresponsabilità, pertanto, potrà richiamare le responsabilità educative che incombono sui
genitori, in modo particolare nei casi in cui i propri figli si rendano responsabili di danni a persone o cose
derivanti da comportamenti violenti o disdicevoli che mettano in pericolo l’incolumità altrui o che ledano la
dignità ed il rispetto della persona umana.
In ogni caso, resta fermo che il Patto di corresponsabilità non potrà mai configurarsi quale uno strumento
giuridico attraverso il quale introdurre delle clausole di esonero dalla responsabilità riconducibile in capo al
personale scolastico in caso di violazione del dovere di vigilanza. Tale obbligo nei confronti degli studenti è
infatti previsto da norme inderogabili del codice civile; di conseguenza, nell’ipotesi in cui il patto
contenesse, in maniera espressa o implicita, delle clausole che prevedano un esonero di responsabilità dai
doveri di vigilanza o sorveglianza per i docenti o per il personale addetto, tali clausole dovranno ritenersi
come non apposte in quanto affette da nullità.
Con riferimento, poi, alle modalità di elaborazione, il D.P.R. 235 (comma 2 dell’art. 5 bis) rimette al
regolamento d’istituto la competenza a disciplinare le procedure di elaborazione e di sottoscrizione del
Patto. Ciò significa che la scuola, nella sua autonomia, ove lo preveda nel regolamento d’istituto, ha la
facoltà di attribuire la competenza ad elaborare e modificare il patto in questione al Consiglio di
istituto,dove sono rappresentate le diverse componenti della comunità scolastica, ivi compresi i genitori e
gli studenti.
Quanto al momento di sottoscrizione del patto, l’art. 5 bis comma 1 dispone che questa debba avvenire,
da parte dei genitori e degli studenti, “contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica”.
Come è noto, la procedura di iscrizione inizia con la presentazione della domanda, in generale entro
gennaio, e termina con la conferma dell’avvenuta iscrizione, a seguito dell’acquisizione del titolo definitivo
per il passaggio alla classe successiva, alla fine dell’anno scolastico di riferimento.
Pertanto, è proprio nell’ambito delle due settimane di inizio delle attività didattiche – art. 3 comma 3 –
che ciascuna istituzione potrà porre in essere le iniziative più opportune per la condivisione e la
presentazione del patto di corresponsabilità. (v.allegato)
Si invitano, pertanto, le singole istituzioni scolastiche a far pervenire presso il Ministero della Pubblica
Istruzione – Dipartimento per l’istruzione – Direzione generale per lo studente, la partecipazione e la
comunicazione, all’indirizzo e‐mail:[email protected] o via fax al numero 06/58495911, degli esempi di
patti che verranno adottati al fine di raccogliere esperienze e metterle a disposizione di tutte le scuole
italiane durante questa fase sperimentale di prima applicazione della nuova normativa.
IL MINISTRO
F.to Maria Stella Gelmini