Il significato dell’educazione ambientale nella pratica dell’ecoliteracy
Lezione a cura di Teresa Fresu
Idee, strumenti e ricette del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone
8 novembre 2008 – Cascina Butto, Montevecchia (Lc)
Quali luoghi associate
all’educazione ambientale?
Il Mondo intero, Il Mondo intero, quello presente, quello presente,
quello futuroquello futuro
Bosco, scuola, rifiuti, lago, stagno, fiume, prato, ruscello, esterno, casa
Quali cose positive associate
all’educazione ambientale?
Allegria, risate, Allegria, risate, bambini, il cielo, bambini, il cielo,
movimento, gioco, movimento, gioco, sporcarsi, sudare, sporcarsi, sudare,
imparareimparare
Rispetto (nel senso di incanto e stupore) Responsabilità
(nel senso di sostenibilità, è qualcosa di più interiore del rispetto)Conoscenza, pulizia, gioia, salvaguardia ambientale, conoscere, senso
critico, piacere della scoperta, osservazione, apprezzare
Quali attività si fanno con l’educazione ambientale?
Parlare, ascoltare, Parlare, ascoltare, rilassarsi, respirare, rilassarsi, respirare, toccare, discutere, toccare, discutere, annusare, creare, annusare, creare,
pensarepensare
Laboratori, lezioni sul territorio, cultura, esperimenti, ricerca, osservazione, esplorazione, passeggiate, gioco, sensazioni, assorbimento
EcoliteracyEcoliteracy : la formazione ecologica di ogni individuo si basa sull’insegnamento/apprendimento dei cicli del linguaggio
della natura, un vero e proprio ecoalfabetoecoalfabeto.
ha come obiettivoobiettivo la formazione ecologica formazione ecologica
dell’ individuo
usa strumenti pedagogici strumenti pedagogici differenziati per argomenti
e fascie di età
Alcuni concetti importanti...
L’educazione ambientale è una metodologia metodologia di apprendimento
L’educazione ambientale educazione ambientale al Parco di
Montevecchia:
con i più piccoli “imparare giocandoimparare giocando”
con i più grandi “imparare facendoimparare facendo”
Il fanciullo vive con le emozioni e le sensazioni emozioni e le sensazioni tutte le sue esperienze,
anche quelle legate all’apprendimentoapprendimento.
Le attività di educazione ambientale per le scuole consortili sono associate ad un livello crescente di emotività : livello crescente di emotività :
viene amplificato nel corso degli anni
trova la sua massima espressione nell’esperienza delle “settimane verdi” “settimane verdi” estive.
Metodologia/1
1.1. Partecipazione ad Partecipazione ad un’attivitàun’attività
Metodologia/2Livello di em
otivitàLivello di em
otività
2. Provare sensazioni fisiche 2. Provare sensazioni fisiche (divertimento, fatica, sonno, (divertimento, fatica, sonno, fame, sete, eccitazione, senso fame, sete, eccitazione, senso
dell’avventura,...)dell’avventura,...)
3. L’esperienza produce un ricordo, 3. L’esperienza produce un ricordo, sensazioni profonde e intrise di sensazioni profonde e intrise di emozioni , entra nel bagaglio emozioni , entra nel bagaglio
personale dei ricordi della personapersonale dei ricordi della persona
4. Ciascuna persona pensa a ciò che ha 4. Ciascuna persona pensa a ciò che ha vissuto e attribuisce un senso vissuto e attribuisce un senso
all’esperienza: inserendola nella propria all’esperienza: inserendola nella propria vita e scegliendo di riviverla, vita e scegliendo di riviverla,
condizionerà forse il suo agire futurocondizionerà forse il suo agire futuro
Qui occorre trovare un Qui occorre trovare un momento per fermarsi e momento per fermarsi e pensare, che sia ricco di pensare, che sia ricco di simbologia e spiritualità, simbologia e spiritualità,
associando anche un canto associando anche un canto o un’attività manipolativa! o un’attività manipolativa!
Un caso studio: l’educazione ambientale con i bambini dell’asilo nido. Lettura di una fiaba e laboratorio di giardinaggio al centro “Le Margherite” di Perego (Lc):
un’esperienza manipolativa per apprendere a figli e genitori il linguaggio della natura.
Gli elementi della fiaba sono stati adattati alle caratteristiche naturali del territorio.
Una specie animale ed una specie vegetale sono protagoniste della storia:
• lo scoiattolo rosso, oggetto di un recente ripopolamento ed ormai specie ben assestata nel Parco;
• la farnia (Quercus robur), specie portante dei boschi del querco-carpineto.
Attività proposta dalla Cooperativa Sociale La linea dell’arco La linea dell’arco con sede in Lecco.
Metodologia
“La ghianda magica”
C’era una volta, nel bosco delle Cento Querce, un bellissimo scoiattolo rosso che viveva insieme a mamma e papà in un nido ampio e morbido. Al cucciolo piaceva molto la sua casa: aveva molti giochi, la televisione e la mamma gli preparava sempre cose golose: crostate alla marmellata di castagne, budini di frutti selvatici, biscotti alle nocciole, con le quali faceva delle super merende. Allo scoiattolino non piaceva uscire di casa e scendere dall’albero; guardava spesso dalla finestra, ma fuori non voleva andare.
Un bel giorno, ormai diventato grande, arrivò il momento di andare all’asilo. Quella mattina, per la mamma, fu un’impresa convincerlo a vestirsi e ad uscire nel bosco. Lo scoiattolino restò per un po’ immobile sul sentiero, con gli occhi chiusi, le orecchie ed il naso tappati; ad un certo punto, si sentì tirare la coda e fu talmente curioso di scoprire chi fosse, che aprì gli occhi ma non vide nessuno; iniziò a guardarsi intorno: c’erano alberi altissimi con foglie verde smeraldo, c’erano fiori colorati e sassi dorati lungo il sentiero, altri animaletti che saltellavano qua e là, il cielo era azzurro ed il sole giallo….”Niente male!” pensò tra sé.
Di lì ad un po’, si senti tirare di nuovo la coda, si voltò, non c’era nessuno…Vide solo delle belle nocciole verdi, pronte per essere rosicchiate; stappato il naso, decise di annusarle, erano così profumate…che se le mangiò in un sol boccone. Lo scoiattolo sentì anche profumo di ciclamini, di muschio e di resina….”che meraviglia!” esclamò. Ancora una volta qualcuno gli tirò la coda, era il capo folletto del bosco delle Cento Querce; per poterlo ascoltare, lo scoiattolino aprì bene le sue orecchie: “ Allora cosa ne dici del bosco? Hai visto com’è bello stare all’aria aperta!?”, gli domandò il folletto, “Sì, è proprio bello!” rispose. Prima di salutarlo, il capo folletto diede in dono al cucciolo una ghianda e si raccomandò di metterla al collo tutte le mattine prima di uscire dal nido: gli avrebbe dato forza e coraggio. Fu così che lo scoiattolo si incamminò verso l’asilo saltellando, tra i canti dei fringuelli e delle cinciallegre, il fruscio delle foglie ed i richiami degli amici.
Quando tornò a casa, lo scoiattolo rosso raccontò tutto alla mamma ed al papà; quella sera andò a nanna pensando a quanto era stato bello quel giorno uscire dal suo nido e giocare con gli amici all’asilo del bosco delle Cento Querce.
(Elena Combi, educatrice di nido)
Fornire ai bambini una conoscenza del bosco come luogo dove vivono piante e
animali
Sviluppare la capacità di mettere in relazione piante ed animali,
all’interno di un ambiente (rifugio, alimentazione)
Obiettivi
Uso di due strumenti narrativi suggestivi :
l’umanizzazione di un animale selvatico
il personaggio fantastico
Strumenti
…e che non sempre giocare con la terra vuol dire sporcarsi!
…Senza dimenticare che a volte “sporcarsi è
bello”…
La pedagogia del vivere sostenibile si fonda sull’esperienza diretta/esperienza sensoriale e sulla multidisciplinarietà.
Nelle comunità che sviluppano un rapporto emotivo con la natura ed in cui si fa pratica attiva dell’ecoalfabeto, i bambini maturano un senso di responsabilità e consapevolezza maggiore verso la terra, che conserveranno anche da adulti.
F.Capra
Bibliografia essenziale:
Ecoalfabeto, l’orto dei bambini F.Capra, Millelire Stampa Alternativa, 2005
www.ecoliteracy.org
Sporcarsi è bello P.Bourgeois,
Editoriale Scienza, 1990
www.areaparchi.it in particolare “Educazione ambientale e cultura
partecipativa” http://www.areaparchi.it/equaderno7.pdf
PEG – Progetto Educativo Globale
del C.N.G.E.I. (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani
-Associazione Scout Laica) www.cngei.it
GRAZIE per esservi messi in
gioco e per l’attenzione!
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