M.Melegari Prodotti alveare – Pavullo .2009
Pavullo, 20 agosto 2009
I PRODOTTI DELL’ALVEARE: DAL REGNO
VEGETALE AGLI ELABORATITI APISTICI.
COMPOSIZIONE, PROPRIETA’, UTILIZZI
Michele Melegari Già professore ordinario
c/o Università di Modena e Reggio Emilia
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MA I PRODOTTI DELL’ALVEARE sono di origine vegetale o animale….?
↓
…prevalentemente di origine “animale”….
....e di prevalente origine “vegetale”…
• cera • veleno d’api • pappa reale
• miele • propoli • polline
⇓ ⇓
⇓
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⇑
⇑
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Questa sera ne verranno descritti alcuni, i principali in ordine di importanza per gli usi salutistici,
oltre che di interesse per l’uditorio….
m i e l e ↓
p r o p o l i ↓
p o l l i n e ↓
pappa reale ↓
cera ↓
veleno d’api
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M I E L E (1) Dalla G.U. della Comunità Europea:
“…..Il miele è il prodotto alimentare che le api mellifere
fabbricano dal nettare dei fiori o dalle sostanze secrete da
parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano,
trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie,
immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell'alveare.
Le principali varietà di miele sono:
a) miele di nettare
b) miele di melata…”
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M I E L E (2) …. SECONDO L’ORIGINE:
a) miele di nettare:
il miele ottenuto principalmente dal nettare dei fiori;
b) miele di melata:
il miele ottenuto principalmente dalle sostanze secrete
da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse
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MIELE MONOFLORA
Deriva (in linea di massima), per almeno 45 %, dal nettare della medesima specie botanica, che si accerta attraverso la
analisi melissopalinologica =
= analisi dei tipi di polline presenti nel miele
MIELE POLIFLORA (millefiori)
Miele che proviene da nettari di varie specie botaniche
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UN MIELE MONOFLORA RARO E PREGIATO !
Miele di lavanda e lavandino:
- colore ambrato
- profumo intenso e caratteristico
- cristallizzazione compatta
- polline iporappresentato: basta 10-30 % nel sedimento per
essere classificato monoflora (idem acacia)
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ANALISI SENSORIALE DEL MIELE Esame tattile a) Miele cristallizzato: cremoso,pastoso,compatto,
duro,asciutto,gelatinoso, dimensioni dei cristalli
(fini, medi, grossi)
b)Miele liquido: molto fluido, fluido,normalmente fluido,denso,filante
Esame visivo - Impurità: cera, insetti, schiuma - Aspetti generali: liquido,omogeneo,cristallizzato,
fluido,viscoso..
-Colore:panna,ambrato,paglierino,rosato,…<tenue, brillante,intenso…>
Esame olfattivo Fruttato, floreale,vegetale (malto..), animale (cuoio)..…<nullo, debole, intenso>
Esame gustativo - Sapori fondamentali (amaro, acido, salato, dolce) e loro combinazioni
- Acre, astringente, piccante,rinfrescante..
Retrogusto Dopo deglutizione, sensazioni diverse da quelle provate inizialmente
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MIELE CRISTALLZZATO E MIELE LIQUIDO ?
La cristallizzazione non è un fatto negativo, è una evoluzione
naturale dei mieli. Essa dipende peraltro da diversi fattori:
a) In generale dalla eventuale sovrasaturazione di zuccheri…
b) …specie del glucosio: maggiore %, più facile la cristallizzazione
c) ..al contrario del fruttosio, che la rallenta
d) ..come pure la presenza di acqua
e) Molto importante la T° di conservazione: intorno a 14°,
è massima, mentre a >25° e a < 5° è pù lenta
f) Certi mieli restano liquidi più facilmente: acacia, castagno, melata…
in funzione della loro composizione (es % di fruttosio)
g) Inoltre: particelle in sospensione ; manovre di agitazione etc
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GLI ZUCCHERI DEL MIELE
1) Monosaccaridi (= zuccheri semplici= = zuccheri riducenti = zucchero
“invertito”(*)) ≈ 70-75% : - fruttosio : ≈30-50% (41%) - glucosio: ≈ 20-45 % (34%)
2) Disaccaridi - Saccarosio: ≈ 1-10% (2%)
- Maltosio e isomaltosio: < 1%
3) Raffinosio e melezitosio: < 1%
4) Destrine (es.maltodestrine): ≈ 1-2,5 %
(*) SIGNIFICATO: IL SACCAROSIO VIENE SCISSO
DALL’INVERTASI (ENZIMA CHE
L’APE POSSIEDE E UTILIZZA),
NEI DUE MONOSACCARIDI , CHE
SI COMPORTANO CON LA LUCE
POLARIZZATA IN MANIERA
“INVERSA” RISPETTO AL
SACCAROSIO.
LO ZUCCHERO INVERTITO HA
POTERE DOLCIFICANTE MOLTO
SUPERIORE (≈ 42 %) A QUELLO
DEL SACCAROSIO
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glucosio ⇓
fruttosio
⇓
⇑ ⇑ saccarosio
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LIMITI SUGGERITI DEI CONTENUTI ZUCCHERINI
Zuccheri riducenti ⇓
≈ 90% (sul totale di tutti gli zuccheri)
In particolare :
(a) miele di nettare ≥ 60%
(b) miele di melata ≥ 45%
Saccarosio (di norma) → ≈ 1-3% - ≤ 5%
…ma nel caso di
alcuni mieli →
≤ 10 %, fino al..
≤ 15% (lavanda)
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Principali parametri di legge
per il controllo di qualità del miele:
- CONTENUTO IN H.M.F. (IdrossiMetilFurfurale)
- INDICE DIASTASICO
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H.M.F. : sostanza che rivela la freschezza del miele !
Si forma nel miele per una trasformazione chimica degli zuccheri
(= ciclizzazione degli esosi), nel caso di miele conservato
per troppo tempo oppure sottoposto
a trattamento termico.
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Indice diastasico, ID (I) Parametro del contenuto di enzimi del miele:
sono catalizzatori biologici, attivano alcune reazioni.Alcuni sono secreti dalle api (invertasi,
glucoso-ossidasi, amilasi), altri di origine vegetale (amilasi, catalasi,fosfatasi). Diastasi:
amilasi che idrolizza l'amido a glucosio; si determina con analisi di laboratorio.
Si degradano con il tempo , o se sottoposti a trattamenti termici.
I.D. si esprime in unità diastasiche/g di miele: di norma il limite inferiore ammesso di ID è 8.
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Indice diastasico, ID (II)
Dipende anche dal di tipo di miele (origine botanica, tipo di raccolta da parte dell’ape, etc), quindi i
limiti di legge variano ! Esempio: raccolta da piante a fioritura breve e intenso flusso nettarifero
(agrumi o robinia) - l'ape “dedica più tempo” alla raccolta che alla lavorazione del nettare
– l’enzima è “naturalmente” presente in bassa quantità per questi mieli il valore di ID
non deve < 3; - idem per i mieli con HMF < 15 mg/Kg
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PROPRIETA’ BIOLOGICHE DEL MIELE
Recente studio (Università di Siena) S.Pastore, C.Nencini,P.Massarelli, G.G.Franchi
Natural 1, lug.-ago.2005, n.44
“ATTIVITA’ ANTIOSSIDANTE
DI MIELI MONOFLORA”
(I)
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(II)
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- l’origine botanica, pur con grande variabilità!
- la provenienza geografica
- la “contaminazione” di nettari o melate di altre
specie vegetali limitrofe con fioritura concomitante
- ma soprattutto il contenuto in flavonoidi
(responsabili anche del colore: vediamo oltre!)
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(IV) IC50
Parametro usato per indicare l’attività
biologica in vitro di un prodotto:
esprime il valore di concentrazione (p.es. in mg/mL) di una sostanza che è in grado
di inibire il 50% di un prodotto “bersaglio”: enzima, batterio , virus..
Quindi, quanto minore è IC50, tanto più elevata la sua attività!
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Miele IC 50 (mg/mL)
colore
Melata 11,7 scuro, quasi nero
Castagno A 16,1 bruno scuro
Erba medica 32,2 nocciola
Castagno B 43,0 giallo ambrato
(V) ESEMPIO DI CORRELAZIONE FRA ATTIVITA’
E COLORAZIONE DI ALCUNI MIELI
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ETICHETTATURA DEI MIELI E
PAESI DI ORIGINE
(RECENTI NORMATIVE)
In disposizioni legislative degli ultimi anni (D.L. 179 del
21-5-2004 e Legge 81 del 11-3-2006) sono prescritte delle
norme ben precise inerenti l’etichettatura dei mieli
e l’indicazione dei rispettivi paesi di origine.
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Indicazioni obbligatorie in etichetta
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In verde: indicazioni da tempo obbligatorie In rosso: nuovi obblighi
In azzurro: indicazioni facoltative
Sulla ⇓
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INDICAZIONI VARIE E’ lecito indicare in etichetta:
- “Miele italiano” oppure “Miscela di mieli originari della CE”
“Miscela di mieli non originari delle CE”
Origine botanica: - Nel caso di monoflora, nome della pianta
- Negli altri casi, “millefiori”
Non ammissibili (??): - “miele di bosco” “…di montagna” ”…di prato”
- indicazioni di effetti, proprietà etc
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FRA LE INIZIATIVE DI TUTELA DEI “NOSTRI” MIELI ⇓
- Miele di castagno dell’appennino modenese
- Miele millefiori dell’appennino modenese
- Miele millefiori della pianura modenese
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Proprietà e utilizzi del miele - Alimento energetico, di pronta utilizzazione
- Dolcificante - Ha proprietà salutistiche: bechico,antianemico,
antisettico, emolliente, depurativo…. Soprattutto grazie al contenuto in zuccheri semplici,
rapidamente assimilabili, risulta un’ottima fonte
di energia per bambini, convalescenti,
sportivi etc.. In sostanza, il suo
principale valore è di tipo
energetico e nutritivo
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P R O P O L I Prodotto di raccolta e parziale trasformazione.
Deriva da sostanze resinose e gommose di molte piante, prelevate
dalle api intorno a gemme, apici vegetativi, corteccia,
elaborate e modificate con le secrezioni salivari.
Propoli elaborata: ben diversa dal prodotto di raccolta, ha aspetto
resinoso, eterogeneo, friabile a freddo, malleabile oltre i 30° C;
fonde fra 60° e 70°. Colore e odore possono essere diversi.
Raccolta: soprattutto da alcune piante (abete, betulla,ippocastano,
olmo, ontano, pino,pioppo, quercia, salice, e altre), in
particolare nei mesi più caldi, per tutto il giorno,
e si riduce nei periodi di fioritura.
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P R O P O L I
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La propoli serve alle api...
- Come sostanza per “imbalsamare” carcasse...
- come intonaco protettivo (per fessure etc)...
- per verniciare i favi e rivestire le cellette..
- in definitiva per proteggere l’alveare
(e soprattutto le piccole larve) da
microorganismi e parassiti vari
- …..
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PROPRIETA’ E UTILIZZI DELLA PROPOLI ATTIVITA’ -
ANTIBATTERICHE - ANTIMICOTICHE – ANTIVIRALI -
VASOPROTETTIVE- ANTIINFIAMMATORIE – CICATRIZZANTI -
ANESTETICHE - ANTIOSSIDANTI - ANTIIRRANCIDENTI ….
UTILIZZI TERAPEUTICI DERMATOLOGIA - MICOSI (ONICOMICOSI!) - PIAGHE DA
DECUBITO - USTIONI – PSORIASI - AFFEZIONI
OTORINOLARINGOIATRICHE – GASTROENTEROLOGIA –
GINECOLOGIA – COSMETOLOGIA - E ALTRI…
POTENZIALI EFFETTI AVVERSI CASI DI ALLERGIA (PER LA PRESENZA DI POLLINE !)
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MA “QUALE” PROPOLI…
...vastissima è la tipologia di preparati a base di propoli,
di varia formulazione e con diverse caratteristiche
“tecnologiche” del prodotto !
Ogni Ditta si sforza di apportare innovazioni !
- Problema “decerazione” ! - Titolo in flavonoidi !
- Vari metodi di estrazione della propoli ! - Altri fattori (brevetti)…
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Un esempio di nuove tecnologie di estrazione e purificazione:
EPID® ↓
Estratto di Propoli Idrodispersibile e Decerata
ottenuto…
…per eliminazione delle cere ⇒ ⇒ prodotto
più puro, idrodispersibile e più biodisponibile
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Da uno studio di L.Rastrelli e A.L.Piccinelli (Medicina Naturale, n.1, gennaio 2007) su:
“Propolis vermelha”: propoli rossa tropicale di origine brasiliana
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Caratteristiche della “propolis vermelha”
- variabilità di composizione molto ampia rispetto
alla propoli delle regioni temperate
- contiene alcuni “markers” chimici caratteristici, come
isoflavonoidi (liquiritigenina e isoliquiritigenina),
non riscontrati di norma nella propoli
- non manifesta (?) gli effetti allergenici tipici
delle propoli di zone temperate, dovuti
al contenuto in derivati dell’acido
caffeico , presenti nelle resine
dei pioppi, ma assenti nella
“propolis vermelha”
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P O L L I N E
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IN PRATICA PER NOI HA FUNZIONI DI “SUPER ALIMENTO” , MA ANCHE POTENZIALITA’ FARMACEUTICHE….
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ACQUISIZIONI RECENTI SU PROPRIETA’ DEL POLLINE (da prendere con cautela….)
+ Da sperimentazioni, tramite tests clinici, in doppio cieco con placebo,
per il trattamento della ipertrofia prostatica benigna (IPB), risulta
che componenti del polline (licopene, flavonoidi,β-sisterolo)
inibiscono la proliferazione del tessuto prostatico
e il relativo processo infiammatorio.
+ 1994 Commissione E Tedesca: per il trattamento della IPB
raccomanda l’impiego di un estratto complesso
di pollini di Graminaceae, costituito da:
segale 92% - codolina 5% - mais 3%
Un esempio di preparato ⇒ ⇒ ⇒
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(*)
Questo composto, di natura acida, sembra essere uno dei principi attivi della pappa reale responsabili delle
proprietà toniche e stimolanti , insieme all’ ac.pantotenico →
Acido 10-idrossidecenoico
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(*) Acido pantotenico (Vit. B 5)
Sale di Ca
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(*) A c e t i l c o l i n a
Anche questa sostanza (presente nella pappa reale, ≈ 0,1%) pare essere responsabile delle sue proprietà
stimolanti a livello di SNC.
N.B. L’acetilcolina è presente in piccola % pure nel miele e nel polline.
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Molti sono i preparati a base di pappa reale Qualche esempio:
A) Liofilizzato, titolato in acido 10-idrossidecenoico al 19 % (600-800 mg/dì per due settimane)
Controindicato in soggetti con iperglicemia
B) Preparato (flaconcino) a base di Pappa reale liof.(500 mg), Polline E.F. (300 mg), Ginkgo biloba E.F. (300mg),
Eleuterococco E.F. (300mg) etc 1-2 flaconcini/dì - Sconsigliato in gravidanza , e in soggetti che stanno assumendo anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici
C) Integratore alimentare di Carnitina con Ginseng, Pappa reale e Mirtillo (oltre a conservanti, correttori etc.)
Note: contenuti in tappo dosatore e in un flacone Indicato per colmare le carenze nutrizionali o gli aumentati
fabbisogni di tali nutrienti
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LA CERA D’API
E’ un prodotto di secrezione delle api, formato nelle
ghiandole ciripare e poi lavorato e impastato
con i secreti salivari dell’ape stessa.
Risulta fondamentale nell’alveare per lo sviluppo della
covata, in quanto serve a costruire i favi in cui
viene immagazzinato il
miele
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E’ USATA ANCHE IN CAMPO FARMACEUTICO. IN FARMACOPEA SI DISTINGUONO:
CERA GIALLA (o fava o cera vergine o cera citrina) E’ quella ottenuta senza particolari trattamenti
CERA BIANCA (cera alba o garzuolo) Ottenuta sbiancando la gialla con aria e luce o
con agenti ossidanti
ADULTERAZIONI E SOFISTICAZIONI CERA GIALLA
Con sego, stearina, cera giapponese, paraffina, ceresina, cera microcristallina,…
Talora addizionata di acqua, amido, fecola, farina, resina di pino,..
CERA BIANCA Aggiunta di sego, allume, gesso e altri minerali
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COMPONENTI DELLA CERA D’API
1) Idrocarburi alifatici saturi a lunga catena (es.: eptacosano)
2) Acidi organici a lunga catena CH3-(CH2)14-COOH
(es.: ac.esacosanoico = ac. cerotico)
3) Alcoli (es.: esacosanolo)
4) Esteri (es.: esacosanil esacosanoato)
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VELENO D’API (1) Complessa miscela di sostanze tossiche, elaborate da un
apposito apparato ghiandolare (esclusivo attributo delle api operaie e della regina), costituito da differenti
ghiandole del sistema velenifero. La quantità prodotta si aggira su 0,2-0,5 mg: pare
dipendere dalle diverse funzioni delle api (preposte alle difese ? sentinelle ?), dalla
alimentazione e dalla stagione. E’ un liquido incolore, limpido, a densità media 1,13,
con sapore irritante e odore aromatico. Sono contenuti tre tipi di composti:
- amine biogene - proteine e tossine polipeptidiche
- enzimi
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IMPIEGHI TERAPEUTICI DEL VELENO D’API (apiterapia)
- Utilizzazioni “leggendarie e magiche” (“apipuntura”!?) - Alcune potenzialità sono confermate da acquisizioni recenti:
una certa efficacia nel trattamento di malattie reumatiche ; attività antiinfiammatoria, cicatrizzante, fibrinolitica...
- poliartriti croniche, disturbi neurologici periferici, cardiopatie…
- Entra in prodotti omeopatici...
Si tratta comunque di utilizzi tutt’ora in fase di sperimentazione
e non esenti da ombre di dubbio e critiche...
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FUNZIONALITA’ E FORME COSMETICHE DEI PRODOTTI DELL’ALVEARE
Prodotto Funzionalità cosmetica Preparato Miele Emolliente, idratante Creme mani,viso,corpo; creme solari;
shampoo, bagno; maschere etc
Cera d’api Protettivo, emulsionante; corpo di consistenza In emulsioni (a/o); in sticks; cere depilatorie
Pappa reale Eutrofico, nutriente, normalizzante le secrezioni sebacee
Creme speciali; in liofilizzati per viso etc
Polline Emolliente, eutrofico, nutriente Creme speciali,shampoo, lozioni
Propoli Purificante, protettivo Creme, maschere, shampoo
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ANCHE PER I PRODOTTI DELL’ALVEARE SI PONE IL PROBLEMA DELLA QUALITA’: UN CASO RECENTE.…
(estate 2005)
In “materie prime” (pappa reale, ma pare anche miele) di provenienza cinese (!!) si è trovato un certo contenuto di un
antibiotico: cloranfenicolo (CAF) I prodotti erboristici a base delle suddette sostanze sono
stati cautelativamente “sospesi” (?) dal commercio, in attesa di analisi.
Qualche ipotesi circa l’origine (presunta) della contaminazione: - uso del CAF per curare talune malattie delle api (??)
- aggiunta di CAF alla pappa reale a scopo di conservazione (?) - altre cause (?)
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C l o r a n (m) f e n i c o l o (CAF) : un antibiotico (storico) che ha fatto…..il suo tempo!
2 (dicloroacetamide)-3 (p-nitrofenil)-1,3-propandiolo
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“Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita”