Editoriale 2011, no ai trasformismi
Informazione Senese
di C.Marignani
Le elezioni comunali del 2011 si stanno avvi-
cinando e al centro del dibattito vi sono que-
stioni di grande importanza come il rilancio
dell’Università, del sistema sanitario, della
Banca, della Fondazione, delle attività eco-
nomiche e turi-
stiche: su que-
sto si gioca la
coesione socia-
le. E’ a tutti evi-
dente che Siena
negli ultimi anni
è vissuta al di
sopra delle sue
possibilità e che
si rende urgente
e necessario un
forte cambia-
mento che con-
trasti un declino
altrimenti irre-
versibile. La
prima doman-
da da porsi è
chi possa oggi realisticamente proporsi come
nuovo punto di riferimento; chi altri potrà
avere la capacità del “buon governo” in una
prospettiva di cambiamento, accertato che
ogni trasformismo non rappresenta il nuovo
ma riporta a logiche di governo che oggi
sono manifestamente inadeguate. In questa
prospettiva il PdL si candida come polo ag-
gregante. C’è poi da interrogarsi sul significa-
to di “cambiamento”. Per il PdL, il cambia-
mento da tutti invocato non può che coniu-
garsi con un rinnovamento dei metodi e della
classe dirigente, facendo comunque sempre
prevalere la ragionevolezza e la moderazione
che dovranno caratterizzare, nell’interesse
della città, anche il futuro confronto politico.
Un ulteriore aspetto da considerare è la
vocazione maggioritaria del PD, oggi costret-
to a misurarsi non solo con le sue evidenti
contraddizioni interne, ma anche con un
sistema di alleanze che lo rende ostaggio di
forze di impronta massimalista come l’IDV e
la sinistra estrema. A nostro parere è giunto
anche il momento, per quella parte
dell’elettorato laico e cattolico che a suo
tempo ha scelto di sostenere il centro sini-
stra nella legittima speranza di
“contaminarlo” con la propria cultura rifor-
mista, di prendere serenamente atto che
questo progetto ambizioso non è riuscito,
divenendo protagonisti della nuova stagione
politica ed amministrativa che si prefigura.
La capacità di mantenere e possibilmente
accrescere livelli di benessere economico e
sociale della nostra città, non potrà che
basarsi sul coraggio di fare scelte importan-
ti ed innovative che mettano in discussione
dalle fondamenta un sistema di governo
non più adeguato tanto che non riesce più
a realizzare gli stessi progetti che propone.
Le minori risorse disponibili non potranno
che essere mirate ad un utilizzo che produ-
ca ricadute positive per tutta la collettività
in una logica di rilancio economico, occupa-
zionale e sociale che veda coinvolte a valo-
rizzate tutte le energie e le professionalità.
Il PdL, grande partito popolare di governo,
darà in questi mesi un contributo alla chia-
rezza, anche attraverso una campagna di
ascolto, perché i cittadini si convincano che
la guida di un vero processo di cambiamen-
to può essere affidata solo ad una nuova
classe dirigente che “viva” la città e che per
la sua storia personale e professionale sia
forte garanzia di competenza e capacità.
Capita, talvolta, di soffermarsi davan-ti alla vetrina di un negozio e di scor-gervi riflessa la nostra immagine alterata da una artificiale contrappo-sizione di luci ed ombre; restiamo allora incerti, tentando di riappro-priarci dei nostri tratti somatici con studiati movimenti della testa nella speranza di catturare un fascio di luce che possa restituirci il volto che ci appartiene. Un giornale, od un foglio che si prefigge lo scopo prima-rio di pubblicare notizie di attualità, di economia, di politica, di cronaca cittadina, dovrebbe configurarsi co-me superficie capace di restituire, con il minimo grado di deformazione, la corposità degli oggetti che vi si specchiano. Altra cosa è invece l’esplicitazione delle idee e delle opinioni per le quali l’onestà intellet-tuale è il vero discrimine; ma non voglio propinare un pistolotto mora-leggiante, per cui la chiudo qui. Il titolo “ IL CIRCOLO” impresso nella testata di questo “giornale” intende esprimere la compiutezza di una ricerca che coinvolge più soggetti, più circostanze, più manifestazioni dei fenomeni sociali che si materia-lizzano nei rioni, nelle vie, nelle istitu-zioni, nei luoghi di lavoro, nelle piaz-ze, nei palazzi del potere , nei con-sessi culturali e nelle vicende delle Contrade, insomma di una linea per-fettamente curva, il cerchio, che comprenda il fermento germinativo della vita senese. Parleremo, di politica, ed elaboreremo con rigore e correttezza idee e proposte, mentre valuteremo i fatti e gli atti della Mu-nicipalità, della Provincia e della Re-gione, di coloro cioè che governano Siena, al fine di tutelare la unicità di un retaggio culturale e di tradizioni, artistico e storico, conosciuto in tutto il mondo, e , nel contempo, tendere ad un più alto livello di sviluppo eco-nomico valorizzando una imprendito-ria mortificata dall’attuale congiuntu-ra. Saremo nelle Vostre case, inizial-mente una volta al mese, per dialo-gare con Voi attraverso il Circolo, per ricevere e pubblicare le Vostre rifles-
sioni le Vostre idee.
Siena, nel 2011 si cambia il governo della città .
Tutto quello che c’è da sapere sulla tua città , da una voce nuova e fuori dal coro.
di E.Iozzi
Distribuzione gratuita 20 Giugno 2010 , Numero 1
Siena, ha, da ormai più di cinque seco-
li, creato il suo sviluppo e le sue fortu-ne sull’attività finanziaria: il Monte dei
Paschi è stato il suo strumento . La Banca in questo lungo periodo è so-
pravvissuta a tutte le alterne vicende che nel tempo si sono succedute an-
che resistendo, ad esempio, durante il periodo fascista, alle pressioni ricevu-
te da parte del regime per diventare la Banca di suo riferimento; non furo-
no infatti accolte tali proposte ed il governo dell’epoca dette vita alla BNL.
La storia recente, ha mostrato due
modelli di gestione completamente diversi: da una prima fisionomia di
banca quasi esclusivamente regionale fino agli anni 50, si è passati a quella
di forte espansione a livello nazionale, con la massiccia apertura di sportelli
ed attraverso l’acquisizione di aziende di credito in crisi e non. Il sostegno finanziario a queste operazioni era
garantito da una oculata politica di rigore e di bilancio che si basava nella
sua essenza sulla espansione, quan-do erano disponibili mezzi per poterla
realizzare. Questo modo di gestire si è protratto fino al termine degli anni 80
quando la finanza creative, unitamen-te alla politica che definiva gli ammini-
stratori, fece il suo esordio e in breve venne assunta quale unico elemento
di gestione. L’ultimo decennio ha ma-nifestato una sempre maggiore esa-
sperazione e la ricerca di strumenti finanziari sempre nuovi e più rischio-
si : c’è da pensare che l’universo fi-
nanziario sia diventato una palestra dove la teoria e l’inventiva ha trovato
campo fertile. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e pesano nelle tasche
sia degli stati che delle singole perso-ne e, nonostante l’evidenza del falli-
mento, si continua su questa strada. Anche MPS ha risentito in modo pe-
sante della crisi dei mercati e, senza entrare nel merito delle singole opera-
zioni ormai presenti quasi quotidiana-mente sulla stampa, ci viene sponta-
nea una domanda: ma perché dopo le
affannate ricerche di terapie tipiche della finanza creativa rivolte a soste-
nere e risolvere i vari problemi che si sono presentati in modo rapido e defi-
nitivo ma che si sono rivelate, se non inutili, decisamente inefficaci, non
viene fatta una serie riflessione? Sembrerebbe opportuno che si faces-se un inventario del patrimonio rima-
sto e che si attuassero politiche per inizialmente mantenerlo e successiva-
mente espanderlo come in passato si è fatto con eccellenti risultati. E lascia-
teci fare un’ultima considerazione: se in questi periodi di crisi finanziaria gli
utili derivanti dalla gestione ordinaria sono contenuti o forse inesistenti, non
ci sembra opportuno smobilizzare qualche asset perché ci troveremmo di
fronte ad erogazioni di patrimonio e non di utili impoverendo ulteriormente
la solidità della Banca.
La Banca MPS
Pagina 2
• Perché invece di discutere sulla
cittadinanza a Mussolini la
giunta non si occupa di mettere
in sicurezza Pantaneto ? - Alber-
to,Siena.
• Ma il comune di Siena lo sa che
la Sapori e i suoi lavoratori sono
in pericolo di trasferimento? Lo
hanno capito ? - Federi-
co,Siena.
• Dopo tanti anni di giunte di
sinistra spero che questa volta
cambi qualcosa, lo spero so-
prattutto per i nostri posti di
lavoro.– Daniele.
• Siena è bella ma è come una
signora ben vestita e piena di
debiti, serve qualcuno che go-
verni davvero altrimenti … -
Luca , Siena.
SMS La rubrica dei lettori
Il Circolo del Buongoverno
Periodico del Circolo Culturale La Mongol-
fiera – Registrazione Tribunale di Siena
n.5 del 5/5/2005
Direttore responsabile : Lorenzo Salusest
Redazione : [email protected]
Comitato di redazione
Edoardo Iozzi,
Enrico Tucci,
Pietro Staderini,
Leonardo Casaletti
Michele Capitani,
Gianluca Cavicchioli
Del coordinamento PDL di Siena
Forse l’argomento università non è di mia competenza, ma da citta-
dino senese prima di tutto, mi sento coinvolto dal modo inadeguato
di una certa gestione della cosa pubblica. In questi giorni ho letto
sulla stampa locale il richiamo, ma forse è meglio parlare di polemi-
ca, del sindaco di Siena e del presidente della provincia, in merito
alla mancanza di impegno del governo nazionale sulla vicenda, or-
mai a tutti nota, riguardante l’Università di Siena, poi nella giornata
odierna appare ancora un onorevole locale che insiste
sull’argomento. Bene, è certo ed ormai tutti lo sanno che senza il
governo non è possibile uscire da questa difficile situazione. Partia-
mo da una considerazione: è mai possi-
bile attribuire le responsabilità di quanto
accaduto al governo nazionale senza
fare ammenda in merito all’incapacità
gestionale che il potere locale ha chiara-
mente evidenziato in questi ultimi venti
anni di gestione? Si critica il governo
perché non manda i soldi, perché non
ha ancora permesso un nuovo e ulterio-
re indebitamento con la banca MPS, ma
questi signori, tutti coloro che alzano la
bandiera politica della protesta, si ricordano che la situazione pre-
sente è stata determinata in prima persona da loro, e allora, come
possono pensare di chiedere senza dare ? si legge oggi come pre-
messa della richiesta, che saranno rinnovati gli organismi, e si pensa
forse che questo basti ? Ma non ci prendiamo in giro, il cambiamen-
to che si preavvisa avviene all’interno delle stesse matrici e credete-
mi, io per primo non mi fiderei ad affidargli neppure il più piccolo
ente inutile senza portafogli, figuriamoci milioni di euro! Allora partia-
mo da qui, e riflettiamoci seriamente, gestire una struttura come
l’Università non è un gioco, esattamente come non lo è gestire un
ente pubblico di qualsiasi genere, dove prima di tutto deve prevalere
il concetto del servizio, nel caso dell’università verso gli studenti, che
la devono trovare sufficientemente interessante per le loro prospetti-
ve future; nel caso di un comune o della
provincia, verso i cittadini che devono sentir-
si garantiti, nei loro diritti fondamentali.
Questo non c’entra nulla con la visibilità
personale, con il proprio prestigio per la carica ricoperta, con i
soldi dei gettoni e dei compensi dei consigli di amministrazio-
ne, è un’altra cosa, è prima di tutto fare le cose con il giusto
livello di professionalità, di giustizia, adoperandosi a mettere in
pratica azioni dettate prima di tutto dal buon senso, cosa che
sembra definitivamente scomparsa dalla testa di chi governa
nei territori della provincia di Siena. Anche
io sono d’accordo, occorre l’impegno del
governo, ma non al buio, non sulla base di
promesse che dicono domani faremo meglio
di quanto abbiamo fatto fino ad oggi, no cari
signori, la situazione è arrivata ad un punto
tale che dovete avere il coraggio di mettervi
da una parte, non potete, e soprattutto non
dovete più mettere mano in gestioni che
nella migliore delle ipotesi non siete in gra-
do di governare. Continuando di questo
passo, e tutti possiamo vedere i vostri sprechi, nel giro di pochi
anni saremo nelle condizioni che al massimo, gli amministrato-
ri futuri potranno solo gestire i pagamenti dei debiti, che però
non saranno serviti a nulla. Quindi occorre un passo avanti,
occorre mettere da parte ogni presunzione, ogni tipo di arro-
ganza e con la massima semplicità, ammettere che avete cre-
ato un problema dal quale non siete più in grado di uscire; per
questo chiedete aiuto. Non dovete fare progetti perché non
sono e non sarebbero credibili, non potete pretendere denari
oltre a quelli dovuti, perché al momento non esiste percezione
alcuna di affidabilità. Poi il Governo interverrà e questo lo sap-
piamo tutti, ma ho voluto ugualmente dire la mia.
Siena e il problema dell’università
“ Forse l’incapacità che il
potere locale ha
chiaramente evidenziato in
questi ultimi venti anni di
gestione ? “
Pagina 3
di M.Mori
L’opinione : Riformisti nel PDL
L’esperienza fatta negli anni ottanta e novanta come dirigente provinciale nel PSI , partito di governo moderato e riformista , partito
che cercò di modernizzare ed innovare il nostro paese contro i conservatorismi più diffusi, mi ha permesso oggi di fare una scelta pon-
derata , in questi anni di politica post ideologica la scelta è obbligata tra i conservatori e gli innovatori , tra coloro che hanno lo sguardo
rivolto al passato e coloro che invece guardano al futuro. E" questa la scelta ed è per questo che ho deciso di impegnarmi politicamen-
te nel Popolo della Libertà. Il Pdl è, a mio avviso, la casa dei moderati e riformisti ed a maggior ragione lo è in questa provincia dove il
gruppo dirigente si è dato una linea politica assolutamente coerente con questa impostazione. Per chi proviene dalla mia cultura que-
sta è la casa in cui poter continuare la propria attività politica senza abiure e con la condivisione di valori comuni. Per questo, pur es-
sendo impegnato come capogruppo consiliare nel comune di Poggibonsi, ritengo importante, per le evidenti ricadute in tutto il territorio
provinciale, gettare lo sguardo verso le elezioni comunali di Siena che sembrano lontane ma in realtà sono ormai alle porte. La cultura
socialista riformista deve, per la storia che la contraddistingue nella città, diventare componente significativa nella prospettiva della
costruzione di una alternativa di governo credibile all’attuale maggioranza di sinistra. Quanti come me risiedono nella provincia devo-
no, a mio avviso, sentirsi coinvolti in questo processo e adoperarsi per il consolidamento della linea politica tracciata dal PDL con
un impegno concreto per rendere possibile questo progetto di alternanza alla guida della città. Siena deve cambiare , ma per un cam-
biamento reale le fondamenta devono essere solide, ecco perché è decisivo un impegno condiviso
e forte, ecco perché è importante che le culture laiche,liberali,socialiste e riformiste siano attori di questa partita per un cambiamento
possibile nel segno del buongoverno e della modernità.
di S.Vignozzi
E’ arrivata la primavera, il MPS ha presen-
tato il bilancio, le elezioni regionali hanno
regalato a Siena quel consigliere regionale
da sempre rincorso e l’appuntamento elet-
torale che più sta a cuore ai politici senesi,
le elezioni del Comune di Siena, si sta avvi-
cinando a grandi passi. Anche se non pale-
semente, la volata alle comunali è già par-
tita da un pezzo e ora si paleserà in tutta la
sua vivacità non risparmiando colpi bassi e
alleanze che a tutt’oggi sembrerebbero
incomprensibili. Il caso Siena è molto parti-
colare perché chi si aggiudica la maggio-
ranza non solo governerà il Comune per i
prossimi cinque anni, ma anche la Fonda-
zione MPS, la Banca e di fatto anche
l’Ospedale e l’Università; sarà quindi la
poltrona di Sindaco quella che assumerà
un assoluto potere. Questa è la realtà, e
fino a oggi dal secondo dopoguerra il co-
siddetto centrosinistra ha dominato incon-
trastato la scena politica, finanziaria ed
economica della città. Non a caso “il cosid-
detto centrosinistra” perché non sembra
proprio che a Siena esistano personaggi
che si possano identificare ed esprimere
con idee e fatti tipici di questa formazione
politica. Tutti i cittadini possono toccare
con mano lo stato di degrado che sta vi-
vendo la nostra città e le disattese risposte
nel campo sociale che tanto vengono
sbandierate e mai realizzate. Solo un e-
sempio su tutti: cosa è stato fatto per gli
anziani? Assolutamente nulla, anzi, si è
favorito il nascere di case di riposo private
i cui costi sono i più elevati in assoluto
mettendo di fatto in forte crisi il portafoglio
degli utenti finali. Quale sinistra è questa?
Per non parlare poi del cosiddetto
“sistema Siena” per quanto riguarda
l’occupazione, la meritocrazia ecc. un si-
stema che i senesi, popolo fiero, non può
continuare ad accettare. Tanto tempo fa, e
una contrada ne vanta l’appartenenza, un
uomo ebbe il coraggio di ribellarsi; si chia-
mava “Barbicone” ed è stato
l’incarnazione dello spirito di una cittadi-
nanza che non sopportava più un certo
tipo di controllo della città. Piace attualiz-
zare questo evento storico evidenziandolo
agli occhi e all’intelligenza dei senesi affin-
ché il 2011 segni il ritorno alla normalità e
alla senesità di cui tanto se ne sente il
bisogno. L’elezione del Coordinatore Pro-
vinciale del PDL, Claudio Marignani, al
Consiglio Regionale va in questo senso, ed
è sicuramente il riconoscimento a un uomo
che ha dato alla politica del centrodestra
un’impostazione del tutto nuova e che
l’elettorato ha dimostrato di apprezzare.
Ha utilizzato sempre toni pacati, ma decisi,
non ha considerato nemici ma avversari
politici, si è calato fra la gente e ne ha
ascoltato i bisogni, ha evidenziato i proble-
mi della città e delle sue istituzioni, cercan-
do di dare anche un contributo al loro su-
peramento. Il 2011 bussa insistentemente
alle porte, la crisi finanziaria non regalerà
più all’amministrazione comunale quelle
ingenti risorse aggiuntive che le hanno
permesso di governare con opulenza ma
dovrà far conto sulle sole proprie risorse
finanziarie e avrà quindi bisogno di una
oculata gestione. Siamo comunque con-
vinti che Siena è a un bivio e dovrà sceglie-
re tra una vecchia coalizione che più che
governare si spartisce e si divide i posti di
potere, secondo l’oramai noto a tutti siste-
ma, e una forza politica fresca ricca di
uomini nuovi e propositivi che vogliono
impegnarsi offrendo le loro professionalità
a una città che è andata sempre più degra-
dandosi, nelle sue strutture, nel sociale,
nella sicurezza ecc. Ora che il centrodestra
è stato riconosciuto quale espressione di
grande moderazione e proposizione, in
Regione finalmente giungeranno senza
speculazioni i reali bisogni della Provincia;
l’elettorato si è mostrato attento e consa-
pevole e speriamo che l’obiettivo comune
non sia così lontano, Siena potrà incammi-
narsi sulla strada del buongoverno, del
buonsenso e della valorizzazione delle
professionalità.
Il Commercio e la città
Cambiare Siena
Pagina 4
Uno dei temi particolarmente sentiti in questa fase di lenta ripresa economica, è certamente quello della diminuzione delle attività commerciali. Se guardiamo cosa sta accadendo con l’espandersi della grande distribuzione vediamo che molti piccoli negozi sono costretti a cessare l’attività perché non possono reggere ad una concorrenza basata sulla quantità di smercio ed un favorevole approvvi-gionamento. Per il Popolo della Libertà, particolarmente in un territorio come quello della nostra provincia costellato di aggregati urbani ricchi di vestigia artistiche e storiche, l’idea del centro commerciale naturale è fortemente da sostenere. A Siena come in altre località assistiamo invece al continuo fiorire di centri commerciali di medie e grandi dimensio-ni, spesso inseriti in contesti urbani secondo noi inappropriati per la carenza di adeguate infrastrutture (viabilità, parcheggi) che favoriscono appunto l’abbandono dei centri storici da parte delle attività al dettaglio. Questo senza parlare della propensione ormai in uso degli “imprenditori” extracomunitari , di aggregarsi in aree definite, come sta ad esempio avvenendo a Siena in Via Panta-neto, senza una qualificazione e specializzazione dell’offerta , come se ciò che è accaduto a Prato o Milano rappresentasse un problema marginale ( a cui sembra palese possa essere posto rimedio con una polverizzazione delle loro attività nel territorio). Bene, crediamo che anche in questo campo debba essere fatta chiarezza sulle posizioni delle forze politiche. Per questo il PdL di Siena opererà affinché a livello regionale venga messo un freno a questa politica del dilagare dei centri commerciali che crea diffi-coltà ai residenti nei centri storici, non favorisce il turismo e nel contempo fa diminuire in termini assoluti il numero degli occupati. Fra l’altro va ricordato che ogni cittadino che apre una attività commerciale rischia in proprio, non ha ferie e malattie pagate. Cre-diamo inoltre sia doveroso aggiungere, restando nel campo della grande distribuzione, che non si riesce a capire perché in molte altre regioni italiane o nazioni europee, venga imposta prima dell’apertura l’offerta nei supermercati di almeno un 30/40% di prodotti locali e da noi, in Toscana, questo non accada. Certamente nessuno potrà dire che non abbiamo prodotti di qualità da esporre nei banchi o negli scaffali.
di C.Marignani
di P.Staderini
“Per attirare l'attenzione del lettore, inserire qui un richiamo o una frase tratta dal testo.”
dell’autonomia, in un’ottica di prevenzione
di quegli elementi acceleratori della senili-
tà come l’isolamento, il senso di inutilità,
la depressione. Mantenere l’anziano nella
sua casa diventa condizione insostituibile
per una buona qualità della vita. Le pro-
poste per aiutare in questa direzione le
famiglie e gli anziani soli potrebbero esse-
re: Consegna a domicilio dei farmaci a
rotazione fra Farmacie; “telesoccorso”;
numero verde; assegno di cura o buono
sociale ovvero sostegno economico a fa-
vore delle famiglie che assistono in casa
propria un anziano non autosufficiente/
aiuto economico mensile a favore di sog-
getti deboli gestiti a domicilio; voucher
socio sanitario” per l’acquisto di prestazio-
ni di assistenza domiciliare socio-sanitaria
integrata; “voucher sociale” per l’acquisto
di servizi o prestazioni professionali : aiuto
domestico, pasti a domicilio, lavanderia;
“servizio affido anziani”; aiuto alla famiglia
tramite integrazione dei “bassi” redditi di
familiari non conviventi che prestino assi-
stenza, “ricoveri di sollievo” temporanei
periodi di “riposo” per le famiglie;
“ambulatori geriatrici permanenti”;
“ospedalizzazione a domicilio”; “ospedale
diurno geriatrico incentivi per
l’adattamento casa” (consulenze e contri-
buti per scegliere automazioni, mobili
idonei, progettare modifiche strutturali
delle abitazioni ecc.) L’attuale carenza di
servizi pubblici sta diventando anche a
Siena problematica; si ricorre sempre di
più alle prestazioni di assistenza ed aiuto
di personale non qualificato o di immigrati
quasi sempre privi di qualsiasi formazio-
ne, aumento nell’arrivo di lavoratrici immi-
grate impiegate nei servizi che rappresen-
tano il 45,4% del personale di settore, in
gran parte “badanti” regolari e non. A que-
sto proposito si propone l’istituzione di
una valida scuola formativa - che appronti
giovani e non in grado di dare assistenza
direttamente nelle abitazioni degli interes-
sati. La scuola sarà in grado di formare
personale preparato a svolgere le mansio-
ni richieste di “assistente anziani” che
abbia la dovuta preparazione psicologica,
di prima assistenza infermieristica e con-
duzione casalinga. Con tale soluzione si
avvia un processo di normalizzazione del
flusso di “badanti” straniere, troppo spes-
so assunte con superficialità a causa
dell’emergenza “anziano solo e bisogno-
so”, si implementa un nuovo lavoro/
professione che darà incremento
all’occupazione e contemporaneamente
offrirà tranquillità ai familiari e garantirà la
vecchiaia in sicurezza presso l’abitazione
dell’anziano.
Dalle analisi effettuate negli ultimi anni,
attraverso censimenti e indagini demogra-
fiche di vario tipo, emerge che l’Italia è
uno dei paesi più longevi, pur tuttavia, tale
dato, certamente positivo e che denota la
bontà dei passi fatti dal nostro “sistema
paese” dal dopoguerra ad oggi per ciò che
concerne la qualità della vita, va a scon-
trarsi, stante il basso tasso di natalità, con
un costante processo di invecchiamento
della popolazione che non può che incide-
re negativamente sull’intero sistema so-
ciale. Il recente rapporto tra natalità e
mortalità mostra un saldo positivo soltan-
to grazie al contributo degli immigrati. In
particolare la Toscana, è una delle regioni
in cui l’incidenza degli anziani >65 anni è
fra le più elevate. Se poi focalizziamo la
nostra attenzione sul solo Comune di Sie-
na, si rileva che tale percentuale si attesta
intorno al 28% della popolazione. Sulla
base, inoltre, dei dati ISTAT Toscana/ARS,
circa il 10% degli anziani risulta non auto-
sufficiente e tale percentuale subirà un
forte incremento nei prossimi 20anni.
Pertanto rileviamo che gli anziani >65 non
autosufficienti sono circa 1.500 nel nostro
Comune e, a fronte di questo dato, è atti-
va la sola RSA Campansi,3 sedi con tot. di
227 posti letto, con lunghe liste di attesa
che possono arrivare fino a 3 anni: costo
della retta giornaliera euro 90,00 di cui la
metà a carico dell’anziano e famiglia. Se
consideriamo poi che la pensione media
di anzianità è pari a circa 820,00 euro è
evidente che il ricorso a strutture private è
pressoché negato alla gran parte non
autosufficienti (costo medio mensile ca.
2.800,00 euro nella nostra provincia). C’è
da dire anche che per quanto riguarda la
RSA di Siena la retta media richiesta am-
monta all’incirca a 1.250,00 € mensili a
carico degli “ospiti”; le famiglie si trovano
di fronte ad una impossibilità oggettiva di
mantenimento dell’anziano all’ interno
delle strutture. Ad aggravare la situazione
già carente si aggiunge l’assenza nella
RSA ed RA,di medici stabili, in quanto l’
assistenza medica è garantita prevalente-
mente dai medici di base. I dati fanno
sorgere l’esigenza di un intervento risolu-
torio nei confronti di una situazione che
coinvolge nel nostro Comune, sia gli anzia-
ni che i loro familiari; situazione che
l’attuale governo cittadino della sinistra
non ha saputo né voluto affrontare con
adeguatezza. Di fatto l’anziano diventa un
problema scomodo che nessuno vuole
risolvere e chi si rende disponibile lo è
solo a costi assolutamente impossibili. Se
ci soffermiamo a riflettere su tale situazio-
ne le conseguenze morali che dovremmo
trarne sono mortificanti sia per coloro che,
come noi, si sentono intimamente figli
della cultura cristiana ma anche per colo-
ro che, pur non riconoscendosi in essa
non si stancano mai di ricordare “urbi et
orbi” che solo trattando il prossimo in
modo “eticamente corretto” potremo co-
struire una più giusta società. Ed è forse
in tale senso che va interpretata
l’iniziativa della Civitas Senese di riservare
ai cavalli del palio feriti durante la
“carriera” oppure che per raggiunti limiti
di età non sono più in grado di correre,
pensionari d'oro. Certo, in presenza di una
così lodevole iniziativa di cui la collettività
tutta va orgogliosa e delle cui non trascu-
rabili spese l'amministrazione comunale si
fa carico, viene naturale domandarsi per
quale ragione l’uomo non meriti almeno
un uguale trattamento. Ciò premesso ap-
pare scontata l’implementazione di nuove
RSA: a tale proposito sottolineiamo che le
ingenti risorse elargite nel nostro Comune
dalla Fondazione MPS non sono state
adeguate a sostenere il disagio degli an-
ziani ed in particolare quelli non autosuffi-
cienti. I risultati sono sotto gli occhi di
tutti. Resta comunque valido il fatto che
gli anziani mettano al centro delle proprie
aspettative la possibilità della permanen-
za nel proprio domicilio, quindi è necessa-
rio prevedere anche un aiuto concreto alle
famiglie per mantenere il non autosuffi-
ciente all’interno del proprio nucleo abita-
tivo. Continuare a vivere in casa e nel
proprio tessuto sociale costituisce non
solo un valore affettivo ma anche uno
stimolo continuo di mantenimento
Un progetto per gli anziani della nostra città
Pagina 5
Di M.Spaghetti L.Cervigni M.Mazza C.Bardi
Gli attori politici che si presenteranno alle elezioni comunali del
prossimo anno sembrano essere numerosi, e ciò renderà indeci-
frabile e confusa la percezione della competizione elettorale, che
invece dovrebbe evidenziare le sostanziali differenze programma-
tiche tra le forze in campo. Noi ci vogliamo vedere chiaro, perché
a prescindere dal risultato è nostra principale volontà presentarci
con proposte limpide ed impegni precisi, che saranno rigorosa-
mente rispettati. Questo nostro modo di intendere ed attuare la
Politica ha già prodotto un primo grande effetto: Siena ha final-
mente un proprio rappresentante di centro- destra nel Consiglio
Regionale, ponendo in tal modo fine all’assolo della sinistra se-
nese in quell’importante consesso. Evento, che, male assimilato,
sta imponendo serie riflessioni ai nostri avversari politici, proprio
in vista del 2011, quando potrebbe delinearsi l’eventualità di una
loro mancata riconferma nel Palazzo Civico. Intanto ci preme sot-
tolineare come sia stato conseguito un dato storico nelle recenti
tornate elettorali- europee, provinciali e regionali: aver stabilizzato
il consenso, costituendo in tal modo uno “zoccolo duro” del PdL,
ovvero una garanzia per il raggiungimento di futuri traguardi, pur
in uno scenario politico nazionale radicalmente modificato rispet-
to alle ultime elezioni comunali del 2006. Da allora sono nati il
Partito Democratico ed il Popolo della Libertà, è cresciuta la Lega
congiuntamente all’Italia dei Valori, e si conferma percentualmen-
te costante l’UDC, mentre è di recente apparsa Alleanza per
l’Italia. Nel contesto di casa nostra dobbiamo ricordare la scissio-
ne dei riformisti e l’uscita dal Movimento delle liste civiche di vari
dirigenti e sostenitori che adesso presiedono il PdL locale. La crisi
dell’economia mondiale, non ha risparmiato il nostro Paese, an-
che se l’azione del Governo, dispiegata sui tre fronti strategici del
contenimento del debito pubblico, della tenuta sociale
(ammortizzatori sociali e sanità) e del sistema produttivo, ne ha
fortemente limitati gli effetti. Anche a Siena, sede del terzo polo
bancario italiano, pur con le ben note i risorse aggiuntive erogate
dalla Fondazione è evidente lo stato di crisi, amplificata dalle
difficoltà delle due maggiori istituzioni locali: Banca Monte dei
Paschi - appesantita dall’operazione Antoveneta ed Università
degli Studi oberata da una gravissima situazione economica.
Ebbene, questo il perimetro dentro il quale gli schieramenti
politici dovranno agire, presentando programmi trasparenti e
credibili; ad oggi, come detto all’inizio, i soggetti non si sono
ancora manifestati, mentre ci pervengono i rumori ovattati di
trasmigrazioni e scissioni. La mossa ha un tempo di maturazio-
ne piuttosto lungo, durante il quale avvengono ripetute uscite
dai canapi ed altrettanti tentativi di ricomporre l’allineamento.
Verosimilmente sarà questo che avverrà tra i partiti nei luoghi
deputati alle trattative. Il Pdl intende perseguire programmi
trasparenti e credibili quale base di un’ azione di governo capa-
ce di garantire risposte idonee ai bisogni dei senesi. In questa
direzione si svilupperà la nostra azione, disponibili nella chiarez-
za dei rapporti e delle posizioni a cristalline alleanze con le for-
ze politiche che come noi intendono costituire un’ alternativa
frutto di maturità e moderazione.
Le difficoltà della Fondazione MPS
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prenditrice e i progetti propri in varie oc-
casioni rappresentano un ostacolo alla
sua stessa vera vocazione . C’è da rimboc-
carsi le maniche e provvedere con grande
oculatezza al salvataggio di imprese che,
perdurando l’attuale situazione economi-
ca, possono portare a uno squilibrio vera-
mente dannoso nei conti di palazzo San-
sedoni . D’ora in avanti gli investimenti
devono portare ad una sicura redditività
perché è evidente a tutti che un nuovo
aumento di capitale della banca darebbe
un colpo mortale alla più importante isti-
tuzione senese: la Fondazione del Monte.
Le conseguenze per il territorio sarebbero
devastanti anche perché Siena, e dispia-
ce dirlo, si è un po’ troppo seduta pensan-
do di avere sempre dietro le spalle una
fonte di denaro inesauribile.
La crisi economi-
ca che colpisce
tutto l’occidente
e l’Italia di con-
seguenza, ripor-
ta all’attenzione
di tutti noi la
situazione della
grande banca
senese e della
sua fondazione.
Siena vive da qualche anno un periodo
perturbato nelle due grandi istituzioni che
l’hanno resa celebre e famosa. Il dibattito
è aperto e suscita notevole preoccupazio-
ne sulle due fondamentali istituzioni citta-
dine. In tempi di vacche magre ci si pone il
quesito se ciò che è stato fatto abbia oggi
un riscontro negativo. La Fondazione,
come principale azionista della banca, ha
in tempi difficili una maggiore responsabi-
lità. Se la banca non fa utili la fondazione
non riesce ad assolvere la sua missione
nei confronti del territorio, un territorio
che per anni e anni ha visto l’intervento
benefico della nostra istituzione. Oggi
questo intervento si sta riducendo e le
conseguenze si faranno presto sentire. Si
calcola che negli ultimi dieci anni dalle
casse della fondazione siano stati impe-
gnati fra Siena e Grosseto almeno 2000
miliardi di vecchie lire e molti di questi
denari, in tempi di vacche grasse, sono
stati utilizzati senza far crescere vera
ricchezza. Oggi ci si domanda , alla luce
degli ultimi sviluppi, se la “mission” della
fondazione è stata in parte tradita. La
fondazione , in certi casi, è diventata im-
La mossa del Palio come metafora politica .
Il palio parte quando la mossa è buona di R.Marzucchi
Del coordinamento PDL di Siena
Incredibile ma vero, della Sapori non si conosce più nulla, le istituzioni tacciono, la proprietà tace, i
sindacati forse dicono qualche cosa ai lavoratori, ma vogliamo scherzare? Vogliamo capirlo o no che
sta per andare via da Siena uno dei marchi più antichi, uno di quei marchi che hanno caratterizzato
la nostra città, un marchio che ha partecipato alla sua storia e che se per un caso si trova a operare
in un comune diverso, Quello di Monteriggioni, non vuol dire che non appartenga a questa nostra
città. Ora nessuno ha colpa, essa è solo e soltanto della proprietà la quale ha fatto una scelta diver-
sa e che porterà la produzione a Tavernelle val di Pesa, il comune di Siena non ci mette neppure
mano, il problema non è più suo, caso mai di Monteriggioni, ma forse si è dimenticata una cosa,
quasi tutti quelli che vi sono occupati sono cittadini senesi. Questa situazione meraviglia e preoccu-
pa, meraviglia perché dal silenzio si comprendono il livello di attenzione e la capacità di azione, preoccupa perché dimostra una soglia
esageratamente bassa sotto il profilo della sensibilità verso i lavoratori della Sapori, dei
cittadini e di Siena stessa che perde pezzi di storia e di sicurezza. Forse sentiremo
parlare di un nuovo tavolo istituzionale, una di quelle riunioni che servono per mettere
la coscienza a posto, una di quelle inutili iniziative solo fatte per dire ci abbiamo prova-
to, ma non è stato possibile far nulla. Questa volta voglio pensare che non sarà così,
voglio sinceramente sperare che sarà trovata una soluzione al problema, voglio prova-
re a pensare positivo e quindi che il senso di appartenenza alla collettività senese
prevalga sull’interesse personale, sulla voglia di apparire piuttosto che essere, voglio
credere che tutte le strade saranno perseguite al fine di trovare una soluzione possibi-
le affinché questo marchio possa continuare ad appartenere alla collettività senese
come immagine e con lui i lavoratori che vi sono impegnati. Se così non sarà, avremo
la riprova della totale incapacità non solo a governare, ma anche quella ben più grave
relativa all’incapacità di gestire i processi, i rapporti con il mondo del lavoro, con l’imprenditoria in generale basata sul rispetto delle
istituzioni che prima di tutto si fonda sui principi di collaborazione e di risposte essenziali, come investimenti produttivi che oltre al
reddito imprenditoriale produrranno posti di lavoro da una parte, mentre dagli altri investimenti per infrastrutture e servizi necessari
allo sviluppo produttivo. La nostra non è una posizione di critica, o almeno non vogliamo sia intesa per tale, il nostro obiettivo è solo
quello di mantenere sul territorio quest’azienda e questo marchio e soprattutto lo vogliamo per il bene di coloro che ci lavorano e per
la città che da sempre sente suo il nome Sapori. I possibili impegni per trovare i giusti accordi sono tanti e quando volete siete capaci
di usarli, almeno questa volta cercate di metterli in atto pensando ad altri e non a posizioni da mantenere.
Legge regionale a tutela
dell’Immigrazione Clandestina
assistenziali per tutti gli stranieri a pre-
scindere dalla loro posizione legale, alla
non segnalazione del clandestino che
fruirà di cure mediche gratuite. In altri
termini: un passaporto per tutti quelli che,
garantiti dalla sinistra, verranno a prender-
si gioco di noi, beneficiando di una miria-
de di provvidenze economiche e sociali,
irridendo i loro stessi connazionali rispet-
tosi delle procedure e delle nostre regole
di vita. Il fatto è che la sinistra Toscana è
in aperta belligeranza istituzionale con il
Governo di centro destra, e sforna leggi
regionali in evidente contrasto con la nor-
mativa statale, leggi che mettono a repen-
taglio l’incolumità stessa dei cittadini.
Questa legge 29/2009 è fortemente con-
testata anche dagli stessi immigrati rego-
lari e dai loro rappresentanti, che vedono
minacciati i loro posti di lavoro ed il suda-
tissimo inserimento negli ambiti urbani
quali titolari di diritti e di doveri. Particolar-
mente significativa la denuncia a Prato di
un cinese nei confronti di connazionali
clandestini, e di associazioni mafiose.
Come toscani abbiamo il dovere morale di
esperire tutte quelle azioni atte ad abroga-
re questa legge, ribellandoci ad una classe
politica di sinistra che per la speranza di
ottenere un pugno di voti sponsorizza,
incentivandola, la clandestinità.
Viviamo nella splendida terra di Toscana,
resa tale dall’ingegno e dall’operosità dei
nostri avi, che giorno dopo giorno, nel cor-
so dei secoli ne hanno costruito le città -
scrigni di opere
d’arte -, rese ferti-
li le colline e pia-
nure, preservati i
boschi. La nostra
gente, fiera e
scanzonata, litigio-
sa ma laboriosa,
sempre ribelle ad
ogni forma di au-
toritarismo, orgo-
gliosa della pro-
pria storia e della
propria cultura
sembra, da ormai
troppi anni, sconfessare tutto ciò; asservi-
ta ad un governo regionale composto da
una sinistra faziosa e ideologizzata, che in
un contesto economico già fortemente
compromesso dalla cecità
dell’amministrazione Martini, subdolamen-
te produce le premesse legislative che con
la loro attuazione alterano regole essen-
ziali per una civile convivenza, cancellan-
do quelle conquiste sociali che hanno
forgiato la nostra
gente. Ci riferia-
mo, in particolare
alla L. 29/2009
della Regione
toscana: “ Norme
per l’accoglienza,
l’integrazione
partecipe e la
tutela dei cittadini
stranieri nella
Regione Tosca-
na”, il cui punto
saliente e di mag-
giore impatto
destabilizzante è costituito dalla equipara-
zione tra gli immigrati che vivono nella
legalità e quelli che non rispettano le leg-
gi. Assunto questo che fa da premessa ad
una sequela di disposizioni che vanno
dall’erogazione di prestazioni sanitarie ed
Senesità perduta e istituzioni latitanti.
“Vogliamo capirlo o no che sta
per andare via da Siena uno dei
marchi più antichi , uno di quei
marchi che hanno caratterizzato
la nostra città ! ma vogliamo
scherzare ? “
Pagina 7
di M.Mori e L.Casaletti
Di A.Manganelli
gnani - abbiamo chiesto al Presidente
della Giunta regionale se intenda inter-venire in questa materia adottando
alcune misure di salvaguardia come la limitazione in orari diurni della ricezio-
ne e dello spargi-mento dei fanghi e
l’introduzione di un limite di distanza
dagli agriturismi, dai siti di interessa
naturalistico, stori-co e ambientale,
oltre a maggiori controlli, non limita-ti alla sola verifica
della documentazione, fra cui quelli periodici sulla presenza di sostanze
inquinanti nei corsi d’acqua. Misure di buon senso - conclude Claudio Mari-
gnani – che, senza recare danno al comparto agricolo, tutelino maggior-
mente le imprese agrituristiche; setto-re estremamente importante per
l’economia senese.”
di fanghi da depurazione provenienti
da molte regioni del centro-sud. Que-sta buona e redditizia pratica - conti-
nua Marignani - rischia però di penaliz-zare un territorio ricco di bellezze natu-
rali, siti protetti dall’UNESCO, oltre
alle moltissime realtà agrituristi-
che senesi, Siena è la provincia italia-
na con il maggior numero di agrituri-
smi con una capa-cità di 14.183 po-sti letto – fonte
IRPET/Confindustria, spesso confinan-ti con gli appezzamenti in cui vengono
depositati i fanghi ad alto tenore di umidità provenienti da gran parte
d’Italia, a Siena arrivano fanghi dalla Regione Lazio, Campania, Abruzzo,
Molise, Emilia Romagna, Umbria, Mar-che e Liguria.” “Assieme ai colleghi
Magnolfi e Benedetti - prosegue Mari-
Spargimento fanghi da depurazione:
Il Consigliere Marignani presenta un’interrogazione
urgente in Regione
MARIGNANI (PdL): “ LA
REGIONE PENSI A
LIMITAZIONI PER NON
DANNEGGIARE
AGRITURISMI E
PERCORSI TURISTICI ”
Pagina 8
“La Regione pensi a provvedi-
menti limitativi in ordine agli orari ed alle distanze dagli agriturismi per lo
spargimento dei fanghi di depurazio-
ne, molto utilizzati dalle aziende agri-cole senesi.” Questa, in estrema sinte-
si, la richiesta avanzata dal Consigliere del PdL Claudio Marignani in una inter-
rogazione urgente presenta al Presi-dente della Giunta regionale. “In soli
4 comuni della Provincia di Siena ogni anno vengono utilizzati come fertiliz-
zanti naturali oltre 17.000 tonnellate
Per la prima volta Siena ha un suo consigliere regionale di centro destra, è Claudio Marignani del PDL.
E' nato ad Asciano (Si) il 19 febbraio 1956, è sposato e ha una figlia. Alle
elezioni regionali 2010 è stato eletto consigliere nelle liste del Pdl nella circo-
scrizione di Siena. Dipendente della Banca Mps in cui ricopre il ruolo di re-
sponsabile del Settore Immobiliare del Servizio Fondi di Previdenza Aziendali.
Sin da giovane impegnato in politica, negli anni 70/80 è stato coordinatore
provinciale del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana. A cavallo
degli anni 90 è stato Presidente di un circolo provinciale di area cattolica
(Liberi e Forti), componente della Pastorale Diocesana per i problemi sociali.
Agli inizi degli anni 2000 ha ideato e fondato il circolo culturale La Mongolfie-
ra (oggi facente parte dei circoli del Buon Governo) da cui si è poi staccato
l'omonimo movimento politico. Iscritto a Forza Italia dal 2003, nel 2007 è
stato eletto coordinatore cittadino caratterizzando la sua gestione per la con-
tinua attività e presenza sui mezzi di informazione, nonché per la rilevante
partecipazione non solo di iscritti ma anche di simpatizzanti. Nel 2009 è sta-
to nominato Coordinatore Provinciale del Popolo della Libertà.
Interrogazione Regionale del PDL sui Centri di Identificazione e Espulsione
in Toscana
Premesso che l’immigrazione può rappresentare una risorsa
per l’intera comunità toscana purché sia correttamente gesti-
ta nel rispetto dei principi di legalità, va ricordato che il Go-
verno nazionale ha provveduto ad integrare la normativa
vigente in materia d’immigrazione clandestina con precise
disposizioni che prevedono espressamente la creazione, da
parte di ogni regione italiana, di apposite strutture e spazi
dove far sostare temporaneamente gli immigrati interessati
da provvedimenti d’espulsione. Considerato che numerose
sono le zone urbane nella regione Toscana che costituiscono
per il territorio regionale realtà di estrema criticità in materia
di immigrazione irregolare, la quale rappresenta un grande
problema anche per la sicurezza dei cittadini, per la salute
pubblica e per l’erario, e che anche in Toscana un’alta per-
centuale di criminalità è causata dall’immigrazione clandesti-
na, la quale rappresenta una delle principali fonti per il lavo-
ro nero, per la prostituzione e spesso per la manovalanza
criminale nonché un possibile strumento di infiltrazione da
parte di organizzazioni terroristiche internazionali;
Ricordato che il controllo ed il contrasto dell’immigrazione
clandestina è il primo indispensabile passo per il buongover-
no dell’immigrazione regolare e della tutela della legalità,
favorendo l’integrazione nella nostra società degli stranieri
regolari e che la Regione Toscana, a differenza di altre regio-
ni anche confinanti, non si è ancora dotata, nonostante varie
sollecitazioni provenienti da più parti, di alcun Centro di per-
manenza temporanea, reso oggettivamente necessario ora-
mai anche in Toscana per la crescente preoccupazione indot-
ta da molteplici fenomeni legati all’immigrazione clandestina
che gran parte dell’opinione pubblica toscana attende di ve-
der contrastati con tutte le misure e gli strumenti disponibili
nel nostro ordinamento democratico; Preso atto che la Re-
gione Toscana, discostandosi nettamente dalle politiche
messe in atto a livello nazionale, ha approvato, unica in Ita-
lia, la legge29/2009 che prevede “norme per l’accoglienza,
l’integrazione partecipe e la tutela dei cittadini stranieri”;
Ricordato che tale legge regionale, sotto certi aspetti, è in
contrasto con le vigenti leggi nazionali in materia di cittadi-
nanza e mira tra l’altro a considerare i clandestini come citta-
dini regolari, estendendo diritti propri dei cittadini toscani ai
cittadini stranieri anche irregolari;
Sentite le dichiarazioni del Presidente Rossi, rilasciate in oc-
casione di una trasmissione televisiva, secondo cui il pieno
rispetto della legalità è il presupposto e la precondizione
necessaria per affrontare la crisi economica anche in
Toscana.
Il Gruppo PDL in consiglio regionale Interroga il Presiden-
te e la Giunta :
•Per sapere se non ritenga opportuno, al fine di agevola-
re il necessario contrasto all’illegalità anche economica
collegata all’immigrazione irregolare e clandestina, atti-
varsi per provvedere rapidamente, in piena sintonia con
il Governo nazionale, all’individuazione della aree più
idonee per la realizzazione in Toscana di un CIE (Centro
di identificazione ed espulsione);
•Per conoscere quali concrete iniziative intenda avviare
a riguardo;
•Per sapere se, sempre nell’ottica del più efficace con-
trasto a tutte le forme di illegalità comunque collegate
all’immigrazione clandestina e irregolare ed anche per la
migliore tutela e per l’effettiva integrazione degli immi-
grati regolari, intenda porre mano ad una revisione della
LR 29/2009, al fine di garantire l’accoglienza e
l’integrazione degli immigrati regolari e contrastare in
modo deciso la clandestinità cui deriva un diffuso senso
di insicurezza in molti ambiti della società toscana.
Attendiamo Risposta.
Gruppo Consiliare PDL , Regione Toscana.
Pagina 9
“ al fine di agevolare il
necessario contrasto all’illegalità
anche economica collegata
all’immigrazione irregolare e
clandestina, “
Il Patto di stabilità non può divenire una scusa
te si rendono conto che sul territorio ai
cittadini e alle imprese necessitino infra-
strutture e servizi, e si affrettino a dichia-
rarsi “impossibilitati a fare fronte” proprio
dal patto di stabilità, come se avessero
appena ereditato una realtà da altri gesti-
ta, dove i soldi erogati dalla fondazione
sino ad adesso invece di essere stati im-
piegati per creare infrastrutture e servizi
fossero finiti in manifestazioni pseudo-
culturali, in operazioni di promozione del
territorio che portano poco ritorno, in con-
tributi affitto dati agli immigrati, e così via
… Certo avessero ereditato da altri una
situazione del genere lo capiremmo, ma
siccome non ci sono dubbi su chi abbia
gestito la cosa pubblica sino ad adesso il
tutto sembra sempre più scusa con cui
coprire la preoccupazione di non saper
governare senza il portafogli della fonda-
zione a disposizione. Iniziamo a gestire
bene le possibilità di spesa che ci sono
consentite dal patto, selezioniamo gli in-
terventi in base alle priorità, non si spen-
dono soldi per attività inutili, solo dopo si
può essere credibili e condivisibili nel chie-
dere che ci venga data una maggiore fles-
sibilità di spesa.
Da qualche tempo, alcuni Amministratori
di Comuni e di Enti pubblici, compreso il
nostro, hanno manifestato sui giornali l’
insofferenza verso questo “patto di stabili-
tà”. Di cosa si parla : Nel 1999, l’Europa
decide di passare alla moneta unica. Per
non indebolire la nuova moneta e garanti-
re nel tempo il suo valore, la Commissione
Europea obbliga gli Stati membri di votare
i propri bilanci, autorizzando un aumento
di spesa e debito annuo, non superiore al
3% del singolo prodotto interno lordo. Il
mancato rispetto della norma comporta il
pagamento di penalità salatissime
(miliardi di Euro). Il Governo Italiano nel
2006 ha reso obbligatoria questa norma
europea a partire dall’anno seguente, il
2007. I Comuni per legge sono costretti a
partire dal 2007, redigere i loro bilanci
inserendo appropriate economie, per rien-
trare con la spesa nei nuovi parametri. Il
patto interno di stabilità oggetto delle ac-
curate contestazioni del sindaco è una
norma ancorata al Trattato di Maastricht e
concorre al mantenimento nazionale dei
parametri previsti, e non è una misura
inventata dal governo Berlusconi per stroz-
zare le amministrazioni comunali come
invece più volte ha voluto far intendere.
Questo per chiarire una volta per tutte che
tali parametri di rigore erano presenti an-
che negli scorsi anni, e che non sono il
prodotto di un sadismo centrale verso gli
enti locali. Ma allora come mai solo negli
ultimi tempi si è acceso questo fervore
contro questo strumento di controllo della
spesa pubblica ? Cosa è cambiato ? Se
pur vero che uno strumento di rigore nato
per tenere in livelli accettabili la crescita
della spesa in alcuni casi specifici possa
rivelarsi costrittivo verso chi avrebbe risor-
se accantonate disponibili,non a caso
ultimamente il governo nazionale ha allen-
tato se pur di poco i parametri ai comuni
virtuosi, è da notare come nel territorio
senese in concomitanza con la forte dimi-
nuzione dei denari a pioggia dalla fonda-
zione si accendano gli animi di questi
“virtuosi amministratori”. Improvvisamen-
Pagina 10
“Improvvisamente si rendono
conto che sul territorio ai
cittadini e alle imprese
necessitino infrastrutture e
servizi,”
altra natura. Spesso queste persone chie-
dono con arroganza e qualche volta con
vera e propria prepotenza questi benefici
e ciò costituisce uno scandalo abbastanza
conosciuto ma poco pubblicizzato.
Il nostro partito deve combattere questo
stato di cose e difendere i cittadini della
provincia proponendo più rigore ed atten-
zione nella elargizione di sostegni che
hanno spesso natura clientelare e propor-
re dei limiti temporali alla loro concessio-
ne . Penso che un lavoro importante di
controllo e di contrasto possa essere svol-
to dai nostri consiglieri comunali per evita-
re il protrarsi all’infinito di queste forme di
“pensioni d’invalidità surrettizie”.
Gli aiuti devono avere un motivo ed un
inizio ed una fine.
Il partito della spesa pubblica, tanto rap-
presentato dalla sinistra, così come lo
abbiamo conosciuto negli anni settanta e
ottanta del secolo scorso non è sparito, si
è solo mimetizzato dietro il paravento di
una falsa imprenditorialità di natura stata-
lista che si è trasferita nelle regioni e nei
comuni, e dietro una serie d’interventi di
natura sociale che hanno via via raggiunto
dimensioni enormi. Valga per tutti
l’esempio dell’esplosione della spesa pub-
blica per pensioni d’invalidità. Questo
dannoso atteggiamento d’incremento
della spesa pubblica si è manifestato do-
po la riforma della Costituzione fatta dal
solo centrosinistra nel 2001 con 4 voti di
maggioranza ad una settimana dalla chiu-
sura di quella legislatura.
Grazie a questa riforma gli enti locali han-
no avuto ampie autonomie di spesa sen-
za avere responsabilità di copertura. Con
questa riforma gli enti locali stanno di-
struggendo gli equilibri finanziari dello
Stato nel suo complesso.
In Toscana abbiamo un esempio nella crescita del numero di società pubbli-
che,un altro nella crescita delle pensioni d’invalidità, ed infine un altro clamoroso nella legge regionale a favore dell’assistenza agli immigrati CLANDESTI-NI che oltre a costare va contro le leggi
dello stato centrale.
La crisi ha dato un ‘ulteriore spinta al par-
tito della spesa pubblica perché si veste di
buonismo per sostenere i bisognosi , i
quali ,tuttavia,non sempre sono veramen-
te bisognosi e non sempre lo sono più di
altri. I comuni della provincia sostengono
immigrati stranieri e italiani trasferiti da
altre regioni garantendo loro alloggio,libri
e mense per i figli gratis o quasi e spesso
sostenendoli con contributi in denaro o di
Il partito della spesa pubblica esiste ancora di M.Gelli
di L.Casaletti.
“In Toscana abbiamo un
esempio nella crescita del
numero di società pubbliche,un
altro nella crescita delle pensioni
d’invalidità, “
Meno Stato,meno sprechi,meno evasione. Equilibrati perché si chiede di più a chi ha
di più o ha evaso di più. Inevitabili perché
da anni l’Italia, come tutti i Paesi della
vecchia Europa, sta vivendo al di sopra
delle proprie risorse. Il Governo ha varato
una manovra a cui siamo tenuti dagli im-
pegni assunti con l’Unione europea.
L’Europa, di cui siamo tra i fondatori, è la
nostra casa, la nostra patria: lo è oggi e lo
sarà sempre più. La nostra è una manovra
europea, in linea con quanto stanno fa-
cendo altri Paesi come Francia, Germania
e Gran Bretagna. I sacrifici richiesti sono
indispensabili per difendere l’euro: cioè i
salari, le pensioni, i risparmi delle famiglie
e i ricavi delle imprese. Difendere l’euro
oggi significa salvare il futuro dell’Italia, il
benessere di 60 milioni di donne e uomini,
e di oltre 5 milioni di imprese. Poiché la
sfida è questa, tra Governo, imprese e
forze sociali non c’è alcuna diversità di
obbiettivi.
Questa manovra non è la tradizionale ope-
razione di aggiustamento dei conti pubbli-
ci. Si inquadra nella crisi dell’euro scate-
nata dalla speculazione e ha come obietti-
vo una riduzione del peso dello Stato
nell’economia e nella società. Questa crisi
provocata dalla speculazione è diversa da
tutte le precedenti. Non è una crisi, come
quella del 2008-2009, provocata dalla
bolla immobiliare, che il governo ha sapu-
to superare con risultati riconosciuti da
tutti. E’ una situazione senza precedenti in
tutti i Paesi europei che tutti hanno vissu-
to sopra le loro possibilità. Parlare, come
fanno alcuni, di pessimismo contro ottimi-
smo significa non avere capito nulla. Oggi
in Italia abbiamo uno Stato che intermedia
più del 50% della ricchezza prodotta ogni
anno dai suoi cittadini e dalle sue impre-
se. Un costo non più sostenibile. Ed una
spesa pubblica così ingente,capillare e
scarsamente responsabilizzata è fatal-
mente soggetta a pessime gestioni e mal-
versazioni. Ne portano la responsabilità
sia i 2 “governi consociativi” della prima
Repubblica, che negli Anni Ottanta hanno
moltiplicato per otto il debito pubblico, sia
il governo della sinistra che poco più di
dieci anni fa, con soli quattro voti di scar-
to, ha modificato il Titolo quinto della Co-
stituzione e attribuito alle Regioni un pote-
re di spesa nella sanità sganciato da ogni
vincolo di responsabilità. Una riforma co-
stituzionale che si è rivelata dissennata, il
contrario del federalismo fiscale che noi
vogliamo attuare, una riforma che ha fatto
esplodere la spesa sanitaria, soprattutto
in molte Regioni del Centro Sud. La miglio-
re ricetta contro le spese eccesive e la
corruzione è la riduzione della spesa pub-
blica e quindi dell’intervento dello Stato
nell’economia. Sono questi gli obbiettivi
che intendiamo raggiungere. Lo faremo
con provvedimenti equilibrati e inevitabili.
Pagina 11
noi governa la sinistra! Prima di accusare
il Governo Berlusconi di inadempienze
(anche) per l’Università, il segretario pro-
vinciale dovrebbe chiedere agli esponenti
delle varie correnti interne al PD quanto le
loro contrapposizioni personali siano state
determinanti per il dissesto finanziario
dell’Ateneo senese, quanto le mire ege-
moniche di questo o quel personaggio
abbiano prodotto crescite incontrollate di
assunzioni di personale docente e non, di
corsi di laurea, di espansioni immobiliari.
Infine, il parziale acquisto da parte della
Regione del Policlinico Santa Maria alle
Scotte: ciò che è semplicemente una par-
tita di giro di soldi pubblici (contratto con
mutuo? L’interessi su chi gravano?), viene
reclamizzata come mirabile azione di sal-
vataggio, sottacendo, nel contempo, che
con simile intervento la Regione avrà un
controllo pressoché totale e dell’Università
e del nosocomio senese tramite
l’imposizione di un proprio fiduciario nel
consiglio di amministrazione. Non è nel
nostro stile, né tanto meno nostro retag-
gio culturale, il dileggio altrui per coprire e
giustificare, con tartufesca mistificazione,
le proprie carenze politiche ed ammini-
strative.
Coordinamento provinciale PDL Siena.
La stizzita risposta del segretario provin-
ciale del Partito Democratico senese al
consigliere provinciale del PDL, trasuda la
stessa iattanza degli esponenti della sini-
stra italiana che negli accoglienti e protet-
tivi studi di Ballarò offendono tutti coloro
che “osano” contestarli. Siena non è Bal-
larò, ed è garantito il diritto di critica e di
replica, piaccia o no al segretario PD, al
quale ci rivolgiamo anche, per un appro-
priato (civile) uso del termine
“padrone” (di chiara matrice vetero-
comunista). Il giovane segretario che addi-
ta l’attuale Governo quale assoluto re-
sponsabile del dissesto dei Comuni, di-
mentica lo scopo primario del “Patto di
Stabilità”, mentre sorvola sulle spese folli
di quelle regioni e comuni già governati
dalla sinistra; omissione totale invece, se
non addirittura negazione, per quanto
attiene all’azione svolta dal Governo per
limitare gli effetti derivanti dalla crisi
dell’economia mondiale. Invece, con riferi-
mento all’attuale incombente pericolo di
un crollo del sistema monetario europeo,
dimentica che fu Romano Prodi a volere
l’ingresso della Grecia nell’euro, ed a pro-
porre nel 2007 la vendita delle riserve
auree della Banca d’Italia, disegno questo
fortemente osteggiato dai governatori
Fazio e Draghi, operazione che se fosse
riuscita, oggi, avrebbe fatto perdere allo
Stato 40 miliardi di euro sulla base delle
quotazioni attuali dell’oro rispetto al
2007. Il nostro consigliere provinciale non
ha mai criticato l’operato della Fondazio-
ne, bensì ha evidenziato la cattiva gestio-
ne dei circa duemila miliardi (delle vecchie
lire), impegnati dalle casse della Fondazio-
ne, che non hanno prodotto, negli ultimi
10 anni, vera crescita di ricchezza.
L’Ufficio studi della CGIA di Mestre nel
documentare il debito delle imprese italia-
ne negli ultimi 10 anni, ha calcolato un
incremento del 229,7% nell’esposizione
con il sistema bancario di quelle della
provincia di Siena: il più alto d’Italia. E da
Siena non è Ballarò “La risposta del coordinamento provinciale PDL di Siena agli attacchi personali fatti dal segretario del PD Meloni“
Silvio Berlusconi, C. Stampa 26/05/2010.
IL CIRCOLO DEL BUONGOVERNO HA ADERITO ALLA CAMPAGNA DI COSTITUZIONE DEL PDL
Tutti i lunedì sera presso la sede in via campansi n°10 si svolgono
riunioni aperte a tutti, dove è possibile partecipare e contribuire
all’azione politica del PDL nella nostra città.
Siete invitati a partecipare.
http://pdl.sienanet.eu
Vi ricordate quando a Siena era possibile lasciare la chiave
nella serratura della porta di casa, quando i bambini di ogni rione giocavano per strada, quando era possibile girare di
notte da soli o in compagnia, in totale serenità e assoluta-mente sicuri che non sarebbe accaduto nulla di pericoloso?
Bene se ve lo ricordate, sapete già che oggi non è più così. Le cose cambiano, le abitudini cambiano, ora si parla di
telecamere, di città illuminata anche la notte, tutto in ragio-ne di una paura inascoltata dalle istituzioni, ma che ogni
giorno cresce e toglie sicurezza . In concreto, cosa è cam-biato? Per avere risposte, basta uscire la sera: andare nel-
la zona della Lizza, in Piazza del Campo, in via Pantaneto o leggere i giornali, per avvertire il disagio, per avere sensa-
zioni antipatiche e dolorose, ma soprattutto per capire che la nostra città non è più nostra, per capire che i nuovi occu-
panti si comportano da invasori, assolutamente incuranti di tutte le regole: quelle scritte e quelle non scritte. Tutti sen-
tiamo a voce di popolo quali sono le cose sulle quali presta-re attenzione: lavoro nero, caporalato, affitti in nero, spac-
cio di droga, prostituzione, e sempre a voce di popolo sap-piamo anche dove avvengono queste cose, e il comune ? e
i comuni confinanti con la nostra città ? niente, ancora bla, bla, li fermi a parlare d’immigrazione e integrazione, come
se fosse davvero la risposta al problema. No cari signori, qui c’è delinquenza in giro, c’è malaffare, ci sono situazioni
pericolose e in procinto di esplodere, per questo c’è biso-gno di determinazione, di capacità, di impegno, requisiti
che mancano a chi governa oggi questo comune. Vogliamo o meglio pretendiamo, che l’ordine pubblico sia rispettato, vogliamo avere il diritto di girare per Siena con il giusto livel-
lo di serenità a qualunque ora del giorno e della notte, vo-gliamo essere certi che c’è qualcuno che vigila sulla perso-
na e garantisce la nostra incolumità, e vogliamo anche es-sere sicuri che chi esce dalle regole, chi crea disagio, chi
toglie la LIBERTA’, pagherà per la propria colpa. Ora entrere-
mo nel vivo della campagna elettorale e assisteremo al macabro rito dell’ultima ora, comincerete a pulirvi la faccia
attribuendo la colpa di tutto agli
uscenti, come al solito affermerete
che sono stati fatti errori pesan-
ti, ma che per fortuna i prossimi
saranno attenti e responsabili. Io
non vi credo e non vi crederò, e
spero, sincera-mente e ardente-
mente spero, che molti la pensino
come me e si possa così deci-
dere di cambiare passo, non con lo
spirito delle rival-sa e dell’odio
come vi appartie-ne, ma semplice-
mente per cominciare a fare, con orgoglio, con passione, con volontà, per un progetto di rinascita e di riappropriazio-ne di tutti i valori morali e materiali, che da sempre sono
appartenuti alla nostra città e ai suoi abitanti e che tanto
avete fatto per cancellarli.
Siena e la sicurezza
di M.Mori
“pretendiamo, che
l’ordine pubblico sia
rispettato, vogliamo
avere il diritto di girare
per Siena “