Evento conclusivo di presentazione dei risultatiEvento conclusivo di presentazione dei risultati
Gestione sostenibile del vigneto Gestione sostenibile del vigneto nelle isole minorinelle isole minori
del Mediterraneodel MediterraneoAlessandra Gentile, Stefano La Malfa, Elisabetta Nicolosi, Filippo Alessandra Gentile, Stefano La Malfa, Elisabetta Nicolosi, Filippo FerlitoFerlito
UNIONE EUROPEA
Progetto PROMED 2La protezione dell'ambiente nelle isole del Mediter raneo
attraverso la valorizzazione di un sistema coltural e arboreoProgetto co-finanziato dall’Unione Europea
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
Noto (SR), 11 dicembre 2015Noto (SR), 11 dicembre 2015
c/o Cantina Marabino, C.da Buonivinic/o Cantina Marabino, C.da Buonivini
Alessandra Gentile, Stefano La Malfa, Elisabetta Nicolosi, Filippo Alessandra Gentile, Stefano La Malfa, Elisabetta Nicolosi, Filippo FerlitoFerlitoUniversità di Università di Catania, Dipartimento Catania, Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambientedi Agricoltura, Alimentazione e Ambiente
Con il patrocinio di:Con il patrocinio di:
Ordini IngegneriProvincia di Ragusa
Ordine dei Dr. Agronomi e Dr. ForestaliProvincia di Ragusa
Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ragusa
Collegio Geometri e Geometri Laureati Provincia di Ragusa
Consiglio della Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia
Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e AmbienteUniversità degli Studi di Catania
Centro Studi di EconomiaApplicata all’ingegneria
Regione SicilianaIstituto Regionale del Vino
e dell’Olio – IRVO
Organizzato da:Organizzato da:
La vitivinicoltura sostenibile è definita dall’OIV come:
l’approccio su scala globale dei sistemi di produzione e di
trasformazione delle uve, associando contemporaneamente:
� la perennità economica delle strutture e dei territori,
� l’ottenimento di prodotti di qualità ,
Vitivinicoltura Sostenibile
� l’ottenimento di prodotti di qualità ,
� la presa in considerazione delle esigenze di una viticoltura
di precisione , dei rischi legati all’ambiente, alla
sicurezza dei prodotti e alla salute dei consumatori e la
valorizzazione degli aspetti patrimoniali , storici , culturali,
ecologici e paesaggistici
I reperti fossili appartenenti alla famiglia delle Vitacee collocabili in epoche più lontane nel tempo vengono fatti risalire a 140 milioni di anni fa (Cretaceo)
La “Vitis” ascendente diretta della nostra specie oggi coltivataCompare 65 milioni di anni fa (Eocene)
2. Origine ed evoluzione della vitivinicoltura nel bacino del Mediterraneo
L’area di origine della Vitis vinifera (L.) è la cosiddetta mezzaluna fertile, un’area geografica compresa tra il Mar Nero, l’Armenia, la Georgia e l’attuale Iran
Le vie di diffusione e di domesticazione della Vitis vinifera (L.)
Dalla mezzaluna fertile la vite si è mossa in numerose direzioni colonizzando diversearee divenute poi successivamente centri secondari di domesticazione.
Si ipotizza che il primo centro di coltivazione siastata l'area situata intorno al monte Ararat nelCaucaso, il monte dove la Bibbia racconta chesi arenò l'arca di Noè.
L’introduzione nel bacino del Mediterraneo
3 vie di diffusione attraverso il Mediterraneo:
I. dal Monte Ararat verso la Mesopotamia, l'Egitto e la Grecia
II. dalla Grecia alla Magna Grecia (Sicilia, Italia del Sud), Francia (Marsiglia) e Spagna
III. dalla Francia verso il nord dell'Europa, attraverso il Rodano, il Reno ed il Danubio,sotto l'influenza romana
L’introduzione nel bacino del Mediterraneorisale ad un epoca compresa tra 7000 e 4000anni avanti Cristo
La vite ha accompagnato attraverso i secoli lo sviluppo di diverse culture contribuendo a creare numerose relazioni tra popoli anche molto lontani
“Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a
vaso vinario percerimonie (530 a.C.
Cappella Sistina, Volta di Michelangelo
“Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino si ubriacò e giacque scoperto all’interno della
sua tenda” Genesi 9, 20-27
cerimonie (530 a.C.circa)
tomba di Nakht, Valle deiNobile, Tebe, ca 1390 a.C.
Il vino ha avuto un ruolo molto importante in molte civiltà antiche tanto da essere considerato la bevanda degli dei (Dioniso o Bacco)
� la cultura enologica in Sicilia ebbe gli impulsi più importanti con l'arrivo dei Greci(VIII sec. a.C.)
� con le sue isole minori, ha rappresentato degli approdi nei quali la vite ha avutosempre un ruolo di primo piano nello sviluppo economico, sociale e culturale dellepopolazioni.
� gli imponenti terrazzamenti testimoniano l’antica presenza della vite in questi territori
La Sicilia è l’unica regione dell’Italia meridionale che vanta il ritrovamento di ampelidee (viti) di ere geologiche antiche
� gli arabi, secondo il precetto corano,incentivarono la produzione di uve datavola pregiate, come il Moscatod'Alessandria (Zibibbo) dell'isola diPantelleria
� con le invasioni barbariche e arabe siebbe un periodo di decadenza
3. Importanza economica delle vitivinicoltura
Europa 63,0%Asia
7,5%
America 20,5%
Africa 4,0%
Oceania 5,0%
Produzione di vino nel mondo (FAO)
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000000t
Principali paesi produttori di vino (FAO)Principali paesi produttori di vino (FAO)
000ha
0
50
100
150
200
250
Superficie ad uva da vino in Italia (ISTAT)
0
250
500
750
1.000
1.250 000 t
Produzione di vino in Italia (ISTAT)
0
50
100
150
200
250
300 000 t
Varietà ha %Catarratto Bianco comune 30.368 26,94Nero d'Avola 18.296 16,23Catarratto Bianco lucido 7.389 6,55Inzolia 6.783 6,02Grillo 6.098 5,41Trebbiano toscano 5.451 4,84Syrah 5.424 4,81Chardonnay 4.968 4,41Merlot 4.659 4,13Grecanico 4.557 4,04Nerello Mascalese 3.698 3,28Cabernet Sauvignon 3.544 3,14Zibibbo 1.768 1,57Sangiovese 1.527 1,35Viogner 1.179 1,05Pinot Grigio 1.157 1,03Frappato 803 0,71Nerello Cappuccio 684 0,61
Produzione di vino in Sicilia (ISTAT)
Nerello Cappuccio 684 0,61Perricone 334 0,3Sauvignon 328 0,29Vermentino 281 0,25Alicante Bouschet 279 0,25Damaschino 275 0,24Moscato Bianco 257 0,23Fiano 254 0,23Malvasia Bianca 230 0,2Petit Verdot 225 0,2Cabernet Franc 213 0,19Pinot nero 212 0,19Muller-Thurgau 176 0,16Carricante 146 0,13Ciliegiolo 121 0,11Barbera 100 0,09Malvasia di Lipari 99 0,09Altre 850 0,73Tot. Sicilia 112.734 100
� 34 vitigni (18 a bacca bianca; 16 a bacca rossa)
� 16 autoctoni o tradizionali
� 18 di più o meno recente introduzione
� autoctoni: 11 a bacca bianca; 6 a bacca rossa
� alloctoni: 7 a bacca bianca; 10 a bacca rossa
Consistenza del comparto vitivinicolo nelle Isole minori del Mediterraneo
Arcipelago Eoliano (ME) 160 ha distribuiti quasiesclusivamente nelle isole diSalina e Lipari. Quasi tutta lasuperficie è investita a Malvasiadelle Lipari
Pantelleria (TP)1.562 ha vitati per una produzionedi circa 3.000 tonnellate di uva. Nel1960 gli ettari vitati erano 5.000 e laproduzione di uva ammontava a25.000 t
Linosa (AG) piccoli vigneti a conduzionefamigliare e un vignetosperimentale gestito dall’IstitutoRegionale della Vite e del Vino dicirca 0,8 ha
Malta
692 ha vitati con una produzione inuva di circa 1.917,5 t corrispondentia 15.340 hl di vino
4. Aspetti ambientali, agronomici ed enologicidella vitivinicoltura siciliana
� Superficie della Sicilia: 25.707 Kmq
� Estensione: dal 36° al 38° nord in latitudinedal 12° al 15° est in longitudine
� sfiorando l’isoterma di 20°, rappresenta il limite meridionale della viticoltura
Clima
� sfiorando l’isoterma di 20°, rappresenta il limite meridionale della viticolturanell’emisfero nord
� Climi riscontrabili secondo Pinna: temperato subtropicaletemperato caldotemperato sublitoraneotemperato subcontinentaletemperato fresco
� Classificazione macroclimatica di Köppen: mesotermico (o temperato) umidosub-tropicale con estate asciutta (tipo Csa) con temperatura media del mesepiù caldo superiore ai 22 °C
macroaree ad attitudine vitivinicola
Val DemoneCarricanteMinnellaCatarattoGrecanico
Nerello Nerello cappuccio
Val di MazaraCatarratti
GrilloInzolia
Damaschino Trebbiano toscano
Pinot biancoSauvignon
Val di NotoInzolia
Moscato biancoCatarrattoAlbanello
DamaschinoGrecanico
Chardonnay
L’intero territorio è suddivisibile in tre macroaree ad attitudine vitivinicola che coincidono con le tre valli con le quali si soleva suddividere la regione anticamente:
Nocera. Cabernet Sauvignon
Pinot neroMerlotSyrah
Chardonnay
Sauvignon Chardonnay Nero d’Avola
PignatelloNerello mascalese
Sangiovese Pinot nero
MerlotCabernet Sauvignon
Syrah
ChardonnayNero d’Avola
Frappato. Nerello mascalese
PignatelloSyrah
Cabernet Sauvignon
In alcuni ambienti permane l’abitudine di mettere a dimora il portinnesto e
innestarlo l’anno successivo in campo
Il ricorso alla barbatella innestata è sempre più
frequente
Quando le condizioni orografiche e aziendali lo
consentono l’impianto viene meccanizzato
Potatura meccanizzata conbarra falciante:richiede interventi di rifinitura easportazione dei sarmenti
Potatura meccanizzata condischi rotanti:richiede interventi di rifinitura piùsemplici e i sarmenti trituratirimangono in campo
5. Aspetti agronomici della vitivinicoltura maltese:clima, suoli, cultivar, tecniche colturali
� Il clima maltese è tipicamente mediterraneo
� I livelli di piovosità sono mediamente di 577 mm
� Le temperature medie mensili sono comprese tra 12.4°C e 26.3°C
577 mm
Mappa dei suoli di Malta e Gozo
� I suoli di Malta e Gozo sono sabbiosi o di medio impasto e calcarei
Varietàcoltivate Tumuli
Chardonnay 742Chenin blanc 38Fiano 3,73Garganega 0,3Girgentina 2132Grillo 6,81Inzolia 3,84
Cabernet sauvignon 542Carignan 71Carmenere 10Gellewza 915Graciano 4,5Grenache 148Lambrusco 7,12
Varietà coltivate Tumuli
Il panorama varietale maltese ha elevata presenza di varietàinternazionali, mentre il numero delle varietà autoctone e piùrappresentative è pari due, ed esse sono Girgentina (103 ha) eGellewza (240 ha)
Inzolia 3,84Malvasia 1,71Moscato bianco 79Pinot bianco 19Pinot grigio 0,32Riesling 0,34Sauvignon blanc 99Trebbiano 22Vermentino 127Viogner 64Zibibbo 29
Cabernet franc 132
Lambrusco 7,12Malvasia nera 0,19Merlot 893Mourvedre 13Muscat Hamburg 4,87Negroamaro 2,65Petit Verdot 2,78Pinot noir 3,36Primitivo 12Sangiovese 72Syrah 593Tempranillo 41
Ripartizione della superficie coltivata a vite (un tumulo = 1 .124 m2)
6. Ruolo economico, sociale ed ambientale della vite nelleIsole minori del Mediterraneo
a b
Comune Pantelleria Linosa
Provincia Trapani Agrigento
Posizione
canale di Sicilia (95 Km dalla costa
siciliana – 67 Km dalla costa africana)
canale di Sicilia (160 Km dalla costa
siciliana – 160 Km dalla costa africana)
Superficie ~ 83 Km2 ~ 5,3 Km2
Isola di Pantelleria Isola di Linosa
ComuneSuperficie
agricola totale (ha)
SAU % SAU/ totale
Pantelleria 2250,81 1340,02 59,5
Lampedusa e Linosa 75,2 46,06 61,3
Latitudine 36o44’03’’ N 35°86‘66" N
Longitudine 11o57’16’’ E 12°86‘66" E
Altitudine massima 836 m s.l.m. 195 m s.l.m.
Forma ellittica quadrangolare
Lunghezza massima 14 Km 3,3 Km
Larghezza massima 8 Km 3,5 Km
Perimetro 51,5 Km 11 Km
Isola di Pantelleria Isola di Linosa
Gli elementi climatici maggiormente caratterizzanti sono:
� la bassa piovosità
� il forte vento
� l’elevata insolazione nei mesi più caldi
I forti venti rappresentano una costante tanto da aver reso necessario negli
anni porre degli adattamenti tecnici per la coltivazione delle specie agrarie
Clima nelle isole minori
anni porre degli adattamenti tecnici per la coltivazione delle specie agrarie
quali la vite.
La contiguità con il mare influenza in modo notevole il clima.
Controverso è il ruolo dell’aerosol marino in quanto da un lato è importante
nell’attenuare la radiazione solare, modificando la distribuzione verticale e
il bilancio delle radiazioni infrarosse, dall’altro ha effetti negativi sulla
vegetazione a causa del cloruro di sodio che trasporta.
a b
c d
Terrazzamenti di Pantelleria in abbandono e
rinaturalizzati (a) danneggiati (b)
soggetti ad incendi (c) ed eventi franosi (d)
7. Casi studio: il contesto territoriale di Linosa e di PantelleriaI. Linee guide per la realizzazione di nuovi vignetiII. Tecniche colturali per il miglioramento della pr oduzione e per la
sostenibilità del sistema viticolo ed enologico
I. Linee guide per la realizzazione di nuovi vigneti
Le produzioni enologiche di eccellenza derivano dalla buona qualità dell’uva. Ilconseguimento di produzioni con i migliori attributi qualitativi è funzionedell’interazione tra genotipo (inteso come combinazione nesto/portinnesto),terreno, clima e tecniche colturali. Questi elementi costituiscono l’ecosistematerreno, clima e tecniche colturali. Questi elementi costituiscono l’ecosistemaviticolo.
� ambiente pedoclimatico e scelta del sito di impiant o� lavori preparatori al terreno� scelta del vitigno� scelta del portinnesto� materiale, epoche e tecniche di impianto� scelta della forma di allevamento e dei sesti� materiali per il vigneto
Criticità relative all’impianto di un vigneto
Ambiente pedoclimatico e scelta del sito di impiant o
Nel caso di Pantelleria e Linosa la scelta del sito ottimale in cui impiantare la vite devetenere conto di:
� suolo� clima� esposizione e giacitura� accessibilità e viabilità
Comune PantelleriaLampedusa e
Linosa
Precipitazioni (mm) 475 320
Tmax/anno (°C) 20/22 24/30
Tmin/anno (°C) 9/15 9/14
UR/anno (%) 0,85 0,90
Ecozone viticole nell’Isola diPantelleria (da Brancadoro et al.,1999).
Suoli di Pantelleria S.O.: 1 -13 g/Kg pH: da 5,5 - 8,8C.S.C.: 4,6 - 26,1 meq/100gsoluzione circolante: 321 - 1.863 µS/cm.sali disciolti: 250 - 712 mg/l
il contenuto degli ioni Na e K è superiore rispettoa quelli Ca e Mg (ruolo del mare come fonte diarricchimento)
UR/anno (%) 0,85 0,90
Lavori preparatori al terreno
Elementi min max
S.O. (%) 1,5 2,5
K2O (ppm) 70 130
MgO (ppm ) 50 100
N 80 - 100
30 - 50 P2O5
Elementi Kg
Sia i lavori preparatori che quelli successivi di gestione ordinaria, devono essereeseguiti in modo ed in epoche tali da permettere il maggior immagazzinamento diriserva idrica nel suolo, pertanto, durante i mesi invernali può essere utile mantenereuna copertura del terreno che consenta una lenta ma regolare infiltrazione dell’acqua.
In terreni sabbiosi come quelli di Pantelleria e Linosa prima dell’impianto potrebbeessere utile somministrare sostanza organica, preferibilmente sotto forma di letame(10-20 q.li/ha)
MgO (ppm ) 50 100
P2O5 (ppm) 20 35 100 - 140K2O
Somministrazioni medie perun vigneto al primo anno diimpianto
Contenuti di elementi mineraliche un vigneto dovrebbepossedere
Scelta del vitigno
Il vitigno di elezione è il Moscato di Alessandria o Zibibbo: rappresental’elemento dell’ecosistema viticolo che caratterizza maggiormente leproduzioni enologiche di queste Isole. Ciò è dovuto alla sua storiamillenaria, a ciò che ha rappresentato nei secoli quale elementocaratterizzante la società.
L’ampliamento della piattaforma varietale a Linosa e Pantelleria può essererealizzato con vitigni autoctoni di interesse regionale o con vitigni di più o menorecente introduzione definiti comunemente internazionali o alloctoni.Prima di introdurre un vitigno in una determinata zona bisogna conoscere epoche edurata delle fasi fenologiche e, soprattutto, l’epoca di maturazione.
Vitigni autoctoni a bacca bianca� Catarratti� Insolia� Grillo
Vitigni alloctoni a bacca bianca� Chardonnay� Sauvignon
Vitigni alloctoni bacca a rossa� Syrah� Verdot� Petit � Cabernet Sauvignon
Vitigni autoctoni a bacca rossa� Frappato� Nocera� Pignatello o Perricone� Nero d’Avola
La proposta di alcuni vitigni quali Nero d’Avola e Frappato viene effettuata sulla basedella loro plasticità, tuttavia, è da rilevare come questi evochino zone di coltivazionedella Sicilia meridionale, pertanto, la loro affermazione non sarebbe facile nelle Isoleminori
Scelta del portinnestoAccrescimento e distribuzione dell’apparato radicale determinano il volumeeffettivo di suolo da cui la pianta deve assorbire acqua ed elementi nutritivi.La loro conoscenza contribuisce alla scelta della densità d’impianto ed allagestione delle principali operazioni colturali al terreno
a b
d
Nero d’Avola: apparato radicale di 34 E.M. (a), 110 3 P. (b), 140 Ru. (c), vite autoradicata (d)
c
PortinnestiResistenza al
calcareVigoria
Resistenza alla siccità
Resistenza alla salinità
Resistenza alla carenza di K
Resistenza alla carenza di Mg
140 Ru. molto alta alta alta media bassa media
1103 P. alta alta alta alta bassa alta
779 P. medio-alta alta alta bassa media media
775 P. media media medio-alta bassa media media
1447 P. media media alta media media media
1445 P. media media medio-alta media media media
Principali caratteristiche dei portinnesti consigli abili nei vignetidi Pantelleria e Linosa
110 R. medio-alta medio-alta alta media alta media
41 B media media medio-alta media media bassa
34 E.M. medio-alta medio-alta bassa media media medio-bassa
Materiale, epoche e tecniche di impianto
Innesto eseguito in campo e fissato conmateriale plastico
L’innesto in campo e l’uso dibarbatelle innestate dipendedalla disponibilità dimanodopera e dallapossibilità di realizzareinterventi di irrigazione disoccorso
Cartellino azzurroindicante il materialecertificato
Messa a dimora manualead una profondità correttaPotatura delle radici delle
barbatelle innestate primadella messa a dimora
Scelta del sesto e della forma di allevamento
� m2 superficie fogliare totale / m2 superficie fogliare esposta alla luce (1,5-2,5)
� m2 superficie fogliare totale / Kg uva prodotta (1-1,5)
� Indice di Ravaz : Kg uva prodotta / Kg legno di potatura invernale (8-12)
Nelle condizioni ambientali di Pantelleria e Linosa la forma di allevamento
ideale deve cercare di rendere quanto più agevole ed economica la gestione
e raggiungere il giusto equilibrio vegeto-produttivo
� Indice di Ravaz : Kg uva prodotta / Kg legno di potatura invernale (8-12)
� rapporto tra foglie vecchie e foglie giovani (0,7)
� massimo 4 strati di foglie tra un lato e l’altro della chioma
� massimo 16 foglie su ogni germoglio
� lunghezza dei germogli omogenea (circa 1,4 m)
� non si verifica eccessiva formazione di femminelle durante la maturazione
� è caratterizzato da un piccolo ceppoportante 3-4 branche.
� con la potatura invernalenormalmente vengono lasciate 10-15gemme.
� il posizionamento nella buca è unatecnica di aridocoltura che consentedi raccogliere le acque piovane e larugiada
Zibibbo allevato ad Alberello Pantesco
rugiada
� un tempo veniva utilizzato anchecome uva da tavola o per laproduzione di uva passa.
� la triplice attitudine si mantieneancora oggi anche se i vini moscati epassiti vengono prodotti con oltre il90% della produzione d’uva
Zibibbo allevato ad alberello pantesco Zibibbo allevato a controspallieraZibibbo allevato ad alberello pantesco Zibibbo allevato a controspalliera
� qualsiasi forma si adotti i sesti devono essere leggermente più stretti rispetto a
quelli oggi adottati
� l’impalcatura deve essere bassa in modo da ridurre la lunghezza dei vasi e
indurre resistenza grazie al fatto che il dispendio energetico per il trasporto
dell’acqua è limitato
� l’alberello è indicato per quelle cultivar che richiedono una potatura corta e nei
terreni più asciutti e dove le carenze idriche sono prolungate. E’ una forma
di allevamento che determina la migliore difesa dalle alte temperature e
coniuga il vantaggio di dare basse produzioni e di qualità elevata.
� per rendere le operazioni colturali e la raccolta più agevoli l’alberello potrebbe
essere concepito con un tronco leggermente più alto e con una chioma più
raccolta in modo da garantire protezione dal forte irraggiamento
� la controspalliera senz’altro rende più agevoli molte operazioni colturali e permette
di realizzare impianti molto razionali. Nelle Isole la controspalliera tuttavia
deve adattarsi alle condizioni climatiche e particolarmente al vento, quindi,
è necessario che l’impalcatura sia estremamente ridotta e compresa tra 40
e 60 cm
� il Guyot in alcuni casi determina una esposizione eccessiva dei grappoli e,
stimolando molto la vegetazione potrebbero verificarsi danni da vento.
Deve essere adottato per quei vitigni che si adattano ad una potatura mista.
Materiale per il vigneto
Nella scelta del materiale di sostegno bisogna tenere conto:
� dei costi e degli obiettivi colturali, quindi dell’adattabilità ad alcune operazioni(meccanizzazione, palizzamento, legature)
� della resistenza alle sollecitazioni meccaniche dovute al clima� della durata� dell’impatto ambientale e della facilità di smaltimento e riciclaggio al termine della
vita del vigneto
Nelle isole la resistenza al vento e l’integrazione con il territorio rappresentano gli
Vigneti a controspalliera realizzati con pali in lamierinozincato (a), in cemento (b) e in legno (c). Quest’ultimasoluzione ha un impatto ridotto sul territorio
a b c
Nelle isole la resistenza al vento e l’integrazione con il territorio rappresentano gliaspetti più importanti
Elementi protettivi per giovani viti
7. Casi studio: il contesto territoriale di Linosa e di PantelleriaII. Tecniche colturali per il miglioramento della produzio ne e per lasostenibilità del sistema viticolo ed enologico
Un vigneto a Pantelleria necessita di quasi 700 h/ha/anno di manodopera
• lavorazioni del terreno (128 ore/ha), • la zappatura manuale delle conche (120 ore/ha),• la pre-potatura e potatura invernale (140 ore/ha) • la raccolta (120 ore/ha)
Criticità relative alla gestione del vigneto
� potatura invernale� potatura verde e diradamento dei grappoli� gestione del terreno� concimazione� difesa fitosanitaria� protezioni dall’avifauna e dall’aerosol marino� vendemmia
Potatura invernale Il sistema di potatura del vigneto è funzione:- della forma di allevamento- della vigoria- della combinazione di innesto- delle condizioni climatiche.La corretta esecuzione della potatura seccaconsente di mantenere la forma voluta, diaumentarne la longevità e l’equilibrio delvigneto e di prevedere e ottenere, entrocerti limiti, uva nelle quantità e qualitàdesiderate.
Viti allevate a cordone speronato epotate con speroni a due gemme
Potatura agevolata dall’utilizzo diforbici pneumatiche
Potatura verde e diradamento dei grappoli
Tutti gli interventi a verde sono operazionidelicate che andrebbero ponderate casoper caso e sono oggetto di pareri diversicirca l’utilità, la tipologia di interventi daeffettuare e le epoche più idonee perintervenire.
La potatura verde comprende tutte leoperazioni eseguite sui germogli
Tradizionalmente lo Zibibbo è sottoposto a cimature e scacchiature percontenere il più possibile lo sviluppo.Questo vitigno rifiorisce abbondantemente e le produzioni che ne derivanose un tempo erano apprezzate per l’integrazione del reddito oggi pongonoproblemi per l’onerosità della raccolta. Questa, peraltro, si rende necessariaper il mantenimento dell’equilibrio vegeto-produttivo del vitigno.
operazioni eseguite sui germogli(cimatura, scacchiatura, torsione,piegamento), sulle foglie (sfogliatura) esui grappoli (diradamento).
La sfogliatura è l’intervento a verdepiù frequentemente utilizzato, dallafioritura all’invaiatura, con lo scopodi modificare la composizionedell’uva agendo sulle relazionisource-sink, sull’efficienzafotosintetica delle foglie rimanenti,sul microclima della fasciaproduttiva, sul controllo dello
Potatura verde e diradamento dei grappoli
produttiva, sul controllo dellosviluppo di malattie fungine.
Sfogliatura precoce eseguita in post-allegagione
Per raggiungere un buon equilibrio è importante che si mantengaalmeno 1m2 di superficie esposta per ogni Kg di uva prodotta.
Nicolosi E, Continella A, Gentile A, Cicala A, Ferlito F (2012). Influence of early leaf removal on autochthonous and
International grapevines in Sicily . Scientia Horticulturae, vol. 146, p. 1-6, ISSN: 0304-4238
Ferlito F, Nicolosi E, Gentile A, Lo Piero AR, Squadrito M, Continella A (2014). Responses of four winegrape varieties to
managed water stress and partial defoliation in an arid environment. VITIS, vol. 53, p. 73-80, ISSN: 0042- 7500
Ferlito F, Nicolosi E, Gentile A, Lo Piero AR, Continella A (2014). Early leaf removal and water stress influence on grape
quality in an arid environment of Sicily. The Australian & New Zealand Grapegrower & Winemaker, p. 38-47, ISSN:
1446-8212
L’intervento di diradamento all’invaiatura deve far si che la riduzione dellaproduzione si mantenga su valori accettabili (-15-20%), che si abbia di contro unleggero incremento di peso degli acini (+10-15%) e, sulle cultivar più vigorose, unincremento degli zuccheri.
Per il buon esito del diradamento un ruolo molto importante è giocato dalla giacituradel vigneto: i vigneti in pianura si avvantaggiano di più rispetto a quelli in pendenza.Infatti le condizioni di pianura determinano un vigore superiore e, quindi, livelliproduttivi maggiori con riflessi sulla qualità.
Diradamento dei grappoli
Viti sottoposte a diradamento dei grappoli precoce(a) e ad invaiatura completata (b).
a b
Gestione del terreno
In viticoltura la gestione del terreno deve essere interpretata sia come
strumento idoneo per il controllo della produzione e dell’equilibrio ma
anche come elemento in grado di migliorare la sostenibilità ambientale,
la fertilità e di limitare i fenomeni erosivi.
� lavorazione di tutta la superficie
Vigneto sottoposto a sovescio
� inerbimento controllato o spontaneo della fila
� inerbimento temporaneo, sovescio
Protezione dall’avifauna e dall’aerosol marino
Protezione dei confini del vigneto per impedire l’ingresso di conigli
Grappolo di Zibibbo facilmenteraggiungibile da fauna terrestre
Giovani germogli disseccatidall’aerosol marino a Linosa
I problemi più gravi legati all’aerosol marinosi hanno a Linosa a causa della contiguitàmolto forte con il mare. L’aerosol ricco dicloruro di sodio, depositandosi sullavegetazione e sui grappoli, provoca delleabrasioni fino a determinare ildisseccamento dei giovani germogli eingenti danneggiamenti dei grappoli.
La protezione dall’aerosol marino puòessere realizzata esclusivamente condall’aerosol marino a Linosa essere realizzata esclusivamente conmezzi fisici che prevedano la coperturadella pianta almeno durante le fasi piùcritiche del ciclo vegeto-produttivo. Questaipotesi è percorribile solo in contestiestremamente marginali come quelli diLinosa dove le dimensioni dei vigneti e iltipo di conduzione prettamente familiarerendono questa pratica sostenibileeconomicamente.
� l’uva prima della vendemmia deveessere monitorata attraverso larealizzazione di una curva dimaturazione
� la raccolta dell’uva deve essererealizzata nelle ore più freschedella giornata per evitare diinnescare processi fermentativiindesiderati prima delconferimento in cantina
Vendemmia
Pigiatura di uva raccolta in cassette
conferimento in cantina� Il conferimento in cantina può avvenire
o nel cassone di mezzi ditrasporto alla rinfusa o incassette
� nell’isola di Pantelleria più di un quarto della produzione una volta raccoltanon viene destinata subito alla vinificazione ma viene sottoposta adappassimento. In questi casi nel raccogliere il prodotto è necessarioevitare di determinare ferite degli acini attraverso le quali potrebberoinnescarsi processi fermentativi o penetrare agenti patogeni.
� La vitivinicoltura delle Isole minori del Mediterraneo, pur essendo unarealtà trascurabile dal punto di vista statistico nel complesso europeo,è decisamente importante per il ruolo che svolge per i territori stessi,ruolo economico sociale ed ambientale notevole, e per l’immagineche queste produzioni contribuiscono a dare nel settore dellavitivinicoltura del continente.
� Non a caso le recenti emanazioni che consentono di unificare le
Considerazioni conclusive
� Non a caso le recenti emanazioni che consentono di unificare ledenominazioni di origine sotto un’unica dicitura non sono stati recepitida quei comprensori che possono vantare tradizioni vitivinicoleimportanti e rinomate in tutto il mondo. E’ risaputo oggi come ilconsumatore, nella scelta, è orientato verso produzioni cheidentifichino il vino con territori evocativi e ricchi di storia vitivinicola eaccetta di buon grado un esborso maggiore purché quel marchiogarantisca un prodotto di qualità.
� Il contributo proposto offre alcuni spunti utili per la realizzazione dinuovi vigneti e per la gestione di quelli esistenti secondo principi disostenibilità ambientale ed economica
� Il numero elevato di ore necessarie per il mantenimento di un ettaro divigneto e la necessità di abbattere molti costi di gestione, rende quasiindispensabile l’adozione di alcune scelte impiantistiche e gestionalipiù razionali. Al contrario, il mero mantenimento dei vigneti come
Considerazioni conclusive
più razionali. Al contrario, il mero mantenimento dei vigneti comeelemento museale nel territorio è senza dubbio insostenibile sia per iprivati che per le Istituzioni Pubbliche.