dall’Udienza di Papa Francesco di mercoledì 19 settembre
Nel viaggio all’interno delle Dieci Parole arriviamo oggi al comandamen-
to sul padre e la madre. Si parla dell’onore dovuto ai genitori. Che cos’è
questo “onore”? Il termine ebraico indica la gloria, il valore, alla lettera il
“peso”, la consistenza di una realtà. Non è questione di forme esteriori ma
di verità. Onorare Dio, nelle Scritture, vuol dire riconoscere la sua realtà,
fare i conti con la sua presenza; ciò si esprime anche con i riti, ma implica
soprattutto il dare a Dio il giusto posto nell'esistenza. Onorare il padre e la
madre vuol dire riconoscere la loro importanza anche con atti concreti, che
esprimono dedizione, affetto e cura. Ma non si tratta solo di questo.
La Quarta Parola ha una sua caratteristica: è il comandamento che contie-
ne un esito. Dice infatti: «Onora tuo padre e tua madre, come il Signore,
tuo Dio, ti ha comandato, perché si prolunghino i tuoi giorni e tu sia felice
nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà». Onorare i genitori porta ad una
lunga vita felice. La parola “felicità” nel Decalogo compare solo legata
alla relazione con i genitori.
Questa sapienza pluri-millenaria dichiara ciò che le scienze umane hanno
saputo elaborare solo da poco più di un secolo: che cioè l’impronta
dell’infanzia segna tutta la vita. Può essere facile, spesso, capire se qualcu-
no è cresciuto in un ambiente sano ed equilibrato. Ma altrettanto percepire
se una persona viene da esperienze di abbandono o di violenza. La nostra
infanzia è un po’ come un inchiostro indelebile, si esprime nei gusti, nei
modi di essere, anche se alcuni tentano di nascondere le ferite delle pro-
prie origini. Ma il quarto comandamento dice di più ancora. Non parla
della bontà dei genitori, non richiede che i padri e le madri siano perfetti.
Parla di un atto dei figli, a prescindere dai meriti dei genitori, e dice una
cosa straordinaria e liberante: anche se non tutti i genitori sono buoni e
non tutte le infanzie sono serene, tutti i figli possono essere felici, perché il
raggiungimento di una vita piena e felice dipende dalla giusta riconoscen-
za verso chi ci ha messo al mondo. … …
Onorare i genitori: ci hanno dato la vita! Se tu ti sei allontanato dai tuoi
genitori, fa’ uno sforzo e torna, torna da loro; forse sono vecchi… Ti han-
no dato la vita. E poi, fra noi c’è l’abitudine di dire cose brutte, anche pa-
rolacce... Per favore, mai, mai, mai insultare i genitori altrui. Mai! Mai si
insulta la mamma, mai insultare il papà. Mai! Mai! Prendete voi stessi
questa decisione interiore: da oggi in poi mai insulterò la mamma o il papà
di qualcuno. Gli hanno dato la vita! Non devono essere insultati.
domenica 23 settembre 2018 IV dopo il martirio di S. Giovanni il precursore
domenica 23-09: IV dopo il martirio di S. Giovanni il precursore
1Re 19,4-8; Sal 33; 1Cor 11,23-26; Gv 6,41-51
9,00:
11,00: nella festa dell’Oratorio
18,00:
lunedì 24-09: santa Tecla
Gc 2,14-26; Sal 111; Lc 18,28-30
8,30: Sanzo Nicola
martedì 25-09: san Anatalo e tutti i santi vescovi milanesi
Ger 33,17-22; Sal 8; Eb 13,7-17; Mt 7,24-27
8,30:
mercoledì 26-09: santi Cosma e Damiano
Gc 3,13-18; Sal 36; Lc 19,11-27
8,30: Bonizzoni Carla e Bonizzoni Giulio
giovedì 27-09: san Vincenzo de’ Paoli
Gc 4,1-10; Sal 50; Lc 19,37-40
18,30: confratelli della S.Vincenzo;
Romano Stefania e Giuseppe,
fam. Gambertoglio; Rigon Gianfranco
Gagliardi Carlo, Cortellezzi Rinaldo,
Morelli Gabriele; Nerys Barros,
Bernabé Aparizio Chavez Martinez
Donelli Renzo e Zambelli Livia
venerdì 28-09: beato Luigi Monza
Gc 4,13-5,6; Sal 61; Lc 20,1-8
8,30: Veronelli Luigi e Carla
sabato 29-09: santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele
Tb 12,6-15; Sal 90; Col 1,13-20; Gv 1,47-51
18,00:
domenica 30-08: V dopo il martirio di S. Giovanni il precursore
Dt 6,1-9; Sal 118; Rm 13,8-14; Lc 10,25-37
9,00:
11,00:
18,00: per la Comunità Parrocchiale
Parrocchia
Santi Apostoli Pietro e Paolo
P.za don Paolo Cairoli, 2 - 21052 Busto Arsizio (VA) - tel. 0331.639515
don Maurizio: 338.3538600 - asilo parrocchiale: 0331.638568
www.santiapostolibusto.it - mail: [email protected]
domenica 23: FESTA dell’ORATORIO
lunedì 24: ore 21,00: Adorazione Eucaristica comunitaria
nel rinnovamento nello Spirito, in cripta
martedì 25: ore 21,00: Incontro partecipanti al pellegrinaggio in Polonia
mercoledì 26: ore 15,00: Ritrovo della Terza Età in Oratorio
sabato 29: ore 15,00: Battesimi: Grgic Nina, Portale Rebecca
e Scala Francesco
ore 15,45: Confessioni
ore 16,15: Rosario animato dal gruppo Padre Pio
ore 19,00: CATECHESI GRUPPO FAMIGLIE!
domenica 30: ore 11,00: Messa con presentazione ragazzi 3° elementare
e consegna del Vangelo
Calendario settimanale
per camminare insieme e essere informati:
- Matrimonio, Battesimi, Anniversario matrimonio, Offerte varie: €. 955,00
- Offerta alla memoria di una defunta: €. 1000,00
- Verniciatura portoni, acconto lavori cripta: - €. 3000,00
sabato 29 e domenica 30: GIORNATA NAZIONALE della S.VINCENZO
Il mese scorso siamo andate a salutare Suor Agostina che ritornava a Goundi (Ciad). Nel salutarla le abbiamo consegnato una busta con 300 euro. (Una parte del ricavato del mercatino di Natale). Ha detto di ringraziarvi con tutto il cuore.
Un abbraccio. Luisa e Rita
dal Messaggio per la Festa degli Oratori dell’arcivescovo Mario
L’inizio dell’anno oratoriano è la “festa degli oratori”. Infatti è la festa della
partenza: partire è festa perché c’è una meta da raggiungere, c’è una compa-
gnia che condivide, c’è la fierezza di non stare fermi.
La meta da raggiungere, il traguardo desiderabile è la gioia di Dio, il suo
Regno, la vita di Dio in noi. Si può anche chiamarla santità: quella vissuta
da molti, come per esempio Papa Paolo VI che è stato nostro Arcivescovo...
Nel 1957 l’Arcivescovo Montini per l’apertura degli oratori ha scritto un
apprezzato messaggio e ha inserito un “decalogo degli oratori”. Mi sono
detto: chi sa se anch’io sono capace di scrivere un decalogo. Ho tentato:
1. L’oratorio accoglie tutti, per insegnare a tutti la via della vita.
2. L’oratorio è la casa dove la Comunità educante accompagna le giovani
generazioni sui cammini della fede, della speranza, della carità.
3. L’oratorio organizza il tempo, per celebrare le feste e per vivere lieti i
giorni feriali.
4. L’oratorio non basta a se stesso: accoglie le proposte che la Diocesi offre
tramite la FOM, vive un rapporto necessario con la Parrocchia, la Comunità
Pastorale, le proposte diocesane e il Decanato.
5. L’oratorio è per rivelare che la vita è una vocazione. Tutti sono in cam-
mino verso la stessa meta, ma non tutti percorrono la stessa strada.
6. Tutti sono chiamati alla felicità e alla santità, ma diversa è la via dei pic-
coli e quella dei grandi, diversa la via dei ragazzi e quella delle ragazze.
L’oratorio offre per ciascuno una proposta adatta.
7. L’oratorio insegna che si possiede veramente solo quello che veramente
si dona.
8. L’oratorio è scuola di verità: tu non sei tutto, tu non sei il centro del mon-
do, tu non sei fatto per morire, tu non vivi solo per te stesso.
9. L’oratorio è per tutti, ma non è tutto. In oratorio si favorisce il convergere
di tutte le forme di attenzione educativa presenti nel territorio: i gruppi cri-
stiani, la scuola, le associazioni sportive, i gruppi culturali, musicali, teatra-
li, per l’unità nella pluralità.
10. L’oratorio è per tutti, ma non per sempre. L’oratorio educa ragazzi, ado-
lescenti per introdurre alla giovinezza cristiana, tempo di responsabilità da
vivere negli ambienti adulti, portando a compimento la propria vocazione.