D i s p e n s a a u d i o t r a i n i n g
Comunicare con i 5 sensi
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“A prima vista direi che va bene così”
“Nel mio gruppo di lavoro c’è una forte sintonia”
“A pelle mi è simpatico”
Quante volte abbiamo detto o sentito dire frasi del genere?
Abbiamo costantemente percezioni su ciò che è giusto o sbagliato, su chi è
simpatico e chi no, eppure capita spesso che non siamo consapevoli di cosa
determina queste impressioni. A livello istintivo ci rendiamo conto di cosa ci
piace e cosa no, eppure a livello conscio non sempre sappiamo qual è il
meccanismo che instaura delle relazioni di soddisfazione o qual è la causa di
una comunicazione difficoltosa o superficiale.
Con questo audiotraining comprenderemo cosa ci spinge a fidarci di
qualcuno o a guadagnare noi stessi la fiducia degli altri, potremo scoprire in
che modo decidiamo – o i nostri clienti decidono – di comprare un prodotto
piuttosto che un altro, in che modo individuiamo o veniamo identificati
come persone capaci, interessanti, professionali.
Tutto ciò ci permetterà di acquisire una tecnica consapevole di
comunicazione efficace ed empatica e di evitare che per esempio le
relazioni interpersonali, le firme dei contratti, l’accettazione delle nostre
proposte, avvengano solo in modo casuale.
Buon ascolto!
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Laureata in giurisprudenza, durante gli studi si appassiona al mondo delle
aziende e del lavoro, tanto da partire per la Spagna, dove realizza una tesi
in diritto sindacale comparato. Tornata in Italia svolge la pratica forense e
consegue il titolo di avvocato.
Affronta un nuovo lungo periodo di studio e lavoro all’estero (Finlandia) nel
corso del quale si avvicina al settore delle risorse umane ed in particolare a
quello della formazione. Al rientro in Italia approfondisce questo interesse
frequentando un master in risorse umane e vincendo la borsa di studio
come miglior corsista.
Dopo un’esperienza nell’ambito della selezione del personale, decide di
ampliare le proprie capacità frequentando il percorso specialistico
Formazione Formatori della Max Formisano Training.
Attualmente è trainer di comunicazione efficace e consulente aziendale
della Max Formisano Training, svolgendo attività di contatto con i clienti,
analisi dei bisogni formativi e progettazione.
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Vista, udito, tatto, olfatto e gusto, sono queste le nostre
finestre sul mondo, sulla realtà esterna. Attraverso i cinque
sensi noi sperimentiamo la vita e proviamo emozioni:
ascoltiamo una canzone e rievochiamo un momento con tutta
la sua carica emotiva, sentiamo l’odore di un cibo prelibato e
proviamo appetito, riceviamo un abbraccio o una carezza e sentiamo
affetto, guardiamo un film e ci emozioniamo, mangiamo qualcosa che ci
piace e ci sentiamo appagati. È indubbio che attraverso i sensi noi
proviamo le emozioni, ci lasciamo coinvolgere dalle situazioni e tanto più le
esperienze li riescono a stimolare, tanto più le sensazioni conseguenti
saranno vivide e forti.
Questi principi sono ben noti ai pubblicitari e agli esperti di marketing, che
infatti utilizzano moltissimo la comunicazione sensoriale per rendere i loro
prodotti o servizi più appetibili sul mercato. Ci sono catene di fast food che
diffondono di proposito l’odore di cibo nei dintorni dei loro ristoranti, spot
televisivi che fanno un uso molto sofisticato del suono e pubblicità su
stampa che utilizzano immagini di altissima qualità.
Attraverso i cinque sensi recepiamo la realtà esterna e creiamo una
rappresentazione interna di essa; ma attraverso la comunicazione
sensoriale possiamo anche influenzare la rappresentazione interna degli
altri.
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Tanto più la nostra comunicazione è sensorialmente basata e siamo in
grado di toccare le giuste corde sensoriali dei nostri interlocutori, tanto più
riusciamo a influire sulla loro realtà interna e a coinvolgerli riguardo alle
nostre idee, prodotti, cause, emozioni, progetti.
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Gli studi sulla comunicazione che si rifanno alla Programmazione Neuro
Linguistica (PNL) distinguono 3 canali sensoriali, tecnicamente chiamati
sistemi rappresentazionali: visivo (V), auditivo (A) e cinestesico o
cenestesico (K). I primi due sono intuitivi nella definizione e corrispondono
alla percezione e la rielaborazione attraverso il senso della vista e quello
dell’udito; il sistema cinestesico accorpa in sè i restanti sensi
tradizionalmente intesi (tatto, olfatto e gusto) e in più comprende anche la
percezione delle sensazioni.
Ciascuno di noi, pur utilizzando costantemente tutti i canali, tende ad
utilizzarne uno in maniera predominante, un po’ come quando abbiamo un
amico preferito: continuiamo a frequentare anche gli altri amici, ma
ovviamente parliamo e usciamo più spesso con quella persona con cui ci
troviamo particolarmente a nostro agio.
Questo canale viene chiamato sistema rappresentazionale primario.
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Il fatto di avere una tendenziale predominanza di V, A o K determina
semplicemente che nel momento in cui viviamo un’esperienza, che di per sè
è multisensoriale – ossia coinvolge tutti o comunque più di un senso –
tenderemo a dare maggiore risalto a quegli aspetti della vicenda che
afferiscono in modo particolare al sistema rappresentazionale primario.
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Come facciamo quindi a comprendere qual è il sistema rappresentazionale
primario degli altri e quali sono gli atteggiamenti comunicativi che possiamo
ricalcare?
La parola chiave per individuare e successivamente ricalcare è calibrazione.
Questo termine deriva dal sostantivo “calibro” che è uno strumento di
grande precisione che serve a misurare spessori e diametri e significa
“misurazione”, osservazione attenta non solo a livello visivo, ma a 360°.
Calibrare vuol dire soppesare e considerare i diversi aspetti comunicativi.
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