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Bergamo socialista
Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi - Fondato nel 1946 Nuova serie anno III - Ottobre 2012 - n. 5 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 2 del 16.01.1973 Poste Italiane s.p.a. - spedizione in a.p. 70% - LO/BG
INDICE
� Una grande socialista ci ha
lasciati: Laura Baruffi
� Spending Review e
amministrazioni locali
� Italia bene comune e
primarie 2012
� Rise Up:dai giovanni
socialisti europei
� Satira politica e anticlericale
tra fine ‘800 e inizio ‘900
Una grande socialista ci ha lasciati: Laura Baruffi di Rino Tiani
Testimone coerente e appassionata, generosa e disponibile, ha saputo
coniugare con equilibrio i valori della fratellanza, dell’uguaglianza e
della libertà traducendoli in un impegno civile continuo e intenso,
così come ha ricordato Silvana Tacchio, a nome di Raffaella e Pia,
nell’ultimo saluto. Continua a pag. 4
“Governare i comuni ai tempi della spending review” I parte
Il governo Monti per ottemperare alle direttive europee ha messo in
campo una serie di misure di risparmio, meglio note come spending
review.
L’iniziativa governativa sta sollevando una serie di perplessità
all’interno delle comunità locali: da qui la necessità di conoscere
l’impatto della suddetta decisione interpellando alcuni amministratori
locali, in questo numero riportiamo gli interventi di Vittorio Milesi
Sindaco di San Pellegrino e Francesco Ghilardi, Assessore al bilancio
di Nembro. Continua a pag. 2
Primarie 2012: i socialisti sostengono Bersani. di Elle_BF
C’erano l’onorevole Pia Locatelli, presidente onoraria
dell’Internazionale socialista donne, il segretario provinciale
Francesco De Lucia, la coordinatrice della Lombardia dei
Giovani Socialisti Sara Pasquot, Rino Tiani, Direttore di
Bergamo Socialista, Vittorio Remondi coordinatore comitato
socialista per Bersani Bergamo-Serassi, Giuseppe Messina
responsabile SOS diritti, Claudio Maffi coordinatore comitato
socialista media val Brembana...
Continua a pag.7
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Segue da pag. 1 – Intervista a Francesco Ghilardi (assessore al bilancio del
comune di Nembro)
Come riesci a svolgere il tuo mandato in questa
situazione di tagli alla spesa?
I tagli alla spesa sono gravosi, ma soprattutto soggetti a
continue variazioni che rendono il quadro economico
dei Comuni profondamente incerto.
A tal proposito basti pensare che nella seduta del 2
agosto scorso la Conferenza Stato-Città ha prorogato al
31 ottobre 2012 il termine per l'approvazione dei
Bilanci di Previsione 2012 degli Enti locali (quando
una precedente proroga, deliberata con decreto del
Ministro dell'Interno il 20 giugno, l'aveva già differito
al 31 di agosto).
Per il Comune di Nembro, ai tagli dei trasferimenti già
inclusi nel Bilancio di Previsione approvato il 9 marzo
scorso (che prevedeva una riduzione totale di circa
625.000 € rispetto all'assestato 2011), si assommano
ulteriori minori introiti formalizzati con la recente
variazione di settembre e dovuti all’addizionale
sull’energia elettrica 89.000 € e al fondo sperimentale
di riequilibrio 30.600 € oltre ai mancati rimborsi da
parte di UNIACQUE per la gestione del
servizio idrico integrato 20.000 €.
Il Bilancio risulta così particolarmente
"ingessato" e la quota parte di entrate correnti
tradizionalmente destinata alla realizzazione di
opere pubbliche è ormai pressoché azzerata; ci
sarà da ingegnarsi, quindi, per la realizzazione
di nuove opere, nella ricerca di modalità di
finanziamento alternative (basate su bandi, concorsi di
idee, accordi con i privati, ecc.).
Non dimentichiamo, inoltre, che su questo fronte pesa
anche l’incognita degli introiti dovuti ai contributi di
costruzione, in forte riduzione a causa della crisi del
mercato immobiliare.
Con riferimento alle spese correnti, infine, su un totale
di 5,5 milioni di euro, pressoché costante negli ultimi
10 anni, la spesa nel settore sociale è cresciuta, nel
frattempo, da 800 mila a 1,4 milioni € e copre oggi
quasi un quarto del totale; se poi vi sommiamo anche
l’istruzione, la cultura, la scuola e il tempo libero
raggiungiamo i 2,7 milioni, e superiamo
abbondantemente il 50%. L'intento della nuova
Amministrazione, sempre espressione della lista civica
di Paese Vivo, è quello di proseguire su questa strada,
minimizzando le spese improduttive e gli oneri di
gestione.
Il tuo è soggetto al patto di stabilità? Se sì quanto
questo, e la spending review in genere, ha inciso nella
gestione del vostro comune?
Cosa pensi di questo provvedimento?
Il nostro Comune, poiché conta un numero di abitanti
superiore ai 10.000 (11.636 per la precisione), risulta
già da anni alle prese con il meccanismo del Patto di
Stabilità. Tale meccanismo rappresenta la declinazione
nazionale del Patto di Stabilità e Crescita stipulato dai
Paesi membri dell'Unione Europea e comporta, di fatto,
l'impossibilità nel ricorrere ad indebitamento per il
finanziamento in proprio di opere pubbliche.
A fronte di questo effetto meritorio, che ha reso i
Comuni i principali protagonisti del risanamento dei
conti dello Stato, si segnala però la seguente criticità:
poiché il cosiddetto "saldo obiettivo" è prevalentemente
determinato sulla base dei flussi di cassa annuali,
anziché secondo il principio della competenza
economica tipica del bilancio vero e proprio, si ha una
gestione comunale eccessivamente vincolata alle
situazioni contingenti (si pensi all'andamento fluttuante
degli oneri di urbanizzazione, alle difficoltà di farsi
riconoscere i finanziamenti dopo aver vinto dei bandi,
ai ritardi nei trasferimenti di denaro da parte degli Enti
superiori, ecc.).
Inoltre, l'impossibilità di ricorrere all'indebitamento non
consente l'avvio di opere strategiche che, se ben
progettate e realizzate, possono comunque
avere una ricaduta economica positiva sull'area
d'intervento, a prescindere del loro impatto
iniziale sui conti pubblici.
Infine si segnala che, poiché gli avanzi di
amministrazione non concorrono a determinare
il rispetto del Patto negli esercizi successivi, la
vecchia logica dell'accumulo di risparmi sulle
spese correnti (da sommarsi su più esercizi
prima dell'avvio di opere pubbliche, magari poco prima
delle elezioni per il rinnovo del mandato...), perde
completamente di significato; oggi ogni capitolo di
spesa e ogni voce di incasso devono essere ben calibrati
e costantemente monitorati, con la collaborazione dei
vari uffici competenti.
In questa situazione cosa riuscite a fare per le
famiglie/persone colpite dalla crisi
economica/disoccupazione?
A Nembro il dato positivo sull’introito I.M.U., sebbene
ancora parziale in quanto frutto di una stima basata sui
versamenti della prima rata (versamenti che, a causa
dell’applicazione delle aliquote base previste dallo
Stato centrale vede pesare in modo differente le
detrazioni, non permettendo un’esatta stima per il fine
anno), consente di affermare che non s’è verificata la
temuta diserzione o protesta fiscale rispetto al
pagamento della nuova imposta e si conferma la
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correttezza del bilancio di previsione consegnato dalla
precedente Amministrazione di Paese Vivo.
Quest'ultima, ipotizzando il taglio dei trasferimenti
statali, aveva infatti deciso di ritoccare le aliquote base
previste dallo Stato centrale dandone correttamente
comunicazione fin dalla campagna elettorale per il
rinnovo del Consiglio Comunale, conclusasi con la
riconferma della lista stessa. Grazie ai maggiori introiti
risulta quindi possibile coprire gli ulteriori tagli dei
trasferimenti intervenuti durante l'anno (per circa
135.000 €, come sopra esposto) e ridurre la pressione
fiscale (per circa 70.000 €).
In particolare si è previsto di: - ridurre dal 9,5 al 6,5 per
mille l’aliquota sulle unità immobiliari
concesse in uso gratuito ai parenti in linea
retta fino al primo grado (genitori e figli); -
applicare l’aliquota base del 7,6 per mille alle
unità immobiliari appartenenti alle cooperative
edilizie a proprietà indivisa, adibite ad
abitazione principale dei soci assegnatari,
nonché agli alloggi aggiudicati dagli istituti
autonomi delle case popolari.
Sempre per correre in aiuto alle famiglie in difficoltà si
sta pensando alla creazione di uno sportello lavoro,
finalizzato alla ricerca di piccoli impieghi temporanei
che possano tamponare le situazioni di maggiore
difficoltà.
Per favorire l'insediamento di nuove attività produttive,
invece, si è confermata (fin dalla variante n°15 al Piano
Regolatore Generale, poi recepita anche nel nuovo
Piano di Governo del Territorio) la destinazione d'uso
produttiva delle principali aree industriali dismesse; in
particolare sull'area ex Comital sta ora sorgendo la
nuova sede di Persico s.p.a,. mentre sull'area Italtubetti
è già previsto un intervento di recupero immobiliare e
di riconversione produttiva finalizzato alla miglior
salvaguardia dei livelli occupazionali da parte della
Fassi Gru s.p.a.
Bergamo socialista Notiziario di informazione dei socialisti bergamaschi
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Redazione:Celestino Bianchi, Franco Colacello,
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Intervista a Vittorio Milesi (Sindaco del comune di San Pellegrino Terme) Come riesce a svolgere il proprio mandato in questa
situazione di tagli alla spesa?
E' evidente che le straordinarie difficoltà che stiamo
vivendo come Paese, unite alla mancanza di risorse, ai
provvedimenti adottati dal Governo e al clima creatosi
attorno a coloro che si occupano della "cosa pubblica",
rendono sempre più ardua l'amministrazione dei nostri
Comuni, interrogandoci sul senso stesso di questo
impegno. Di fronte a questa drammatica situazione non
possiamo tuttavia lasciarci travolgere dalle difficoltà o
limitarci al lamento e all’imprecazione, perché non
serve e, soprattutto, non ci porta da nessuna parte.
Allora dobbiamo tentare di trasformare questa realtà
negativa, accettando in primo luogo di rimetterci in
gioco, trasformando in opportunità il disagio e
il disorientamento che oggi viviamo.
La sfida è nella capacità di individuare strade
nuove, amministrando senza risorse o con
risorse esigue, intercettando e costruendo
iniziative e servizi con il coinvolgimento di
privati e dei Gruppi e delle Associazioni che
costituiscono una preziosa risorsa per il
territorio. presenti sul territorio. Si potrebbe
dire sono “solo parole”, perché i fatti e la realtà sono
tutt’altra cosa. I fatti e la realtà sono tuttavia anche
quelli di persone che non si rassegnano al flusso delle
cose, ma a costo anche di grandi sacrifici, trovano
nuovi percorsi, rimettendosi in gioco, senza aspettare
che siano sempre “altri” ad avere il dovere di risolvere i
problemi.
Il Vs comune è soggetto al patto di stabilità? Se sì
quanto questo, e la spending review in genere, ha
inciso nella gestione del vostro comune?
Cosa pensate di questo provvedimento?
Il nostro Comune sino ad oggi non era soggetto al patto
di stabilità, lo sarà però a partire dal 2013 con
l'estensione di tale vincolo anche ai Comuni con meno
di 5000 abitanti. Guardiamo con forte preoccupazione a
tale prospettiva perché si tratta senza alcun dubbio di
un vincolo assurdo e incomprensibile che impedisce
agli Enti Locali di poter spendere risorse proprie
disponibili. Tale vincolo determina poi a cascata una
serie di effetti negativi tra i quali si ricorda, per la sua
particolare gravità, l'impossibilità di pagare le imprese
che hanno eseguito lavori per gli Enti Locali con tutte
le drammatiche conseguenze che conosciamo. Riguardo
ai "tagli della spesa" occorre sottolineare come nella
stragrande maggioranza dei Comuni di piccole
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dimensioni, le risorse disponibili vengano da sempre
gestite con oculatezza e rigore e quindi non ci sia nulla
da tagliare a meno che non si vogliano tagliare i servizi
ai cittadini. Come per i tentativi di soppressione dei
piccoli Comuni, si accredita l'idea che i costi e gli
sprechi riguardino tutto e tutti nello stesso modo e
misura ma così non è. In questo clima di confusione e
di contestazione, si alimenta un'idea pericolosa per la
stessa democrazia e cioè che tutte le Istituzioni siano
uno "spreco" e un qualcosa di "inutile".
In questa situazione cosa riuscite a fare per le
famiglie/persone colpite dalla crisi
economica/disoccupazione?
La grave crisi in atto ha aumentato a dismisura le
situazioni di bisogno e le fragilità di singoli e famiglie.
Centrale rispetto a questi temi, il problema del lavoro
che manca e sul quale tuttavia, nonostante gli
sforzi per promuovere nuove opportunità di
sviluppo che per il nostro Comune significano
in particolare rilancio turistico, siamo costretti
a registrare gravi ritardi e una situazione di
sostanziale stallo. Il nostro impegno acquista
tuttavia senso e significato soltanto se rivolge
un'attenzione privilegiata a queste situazioni in
molti casi drammatiche. L'assenza o la scarsità
di risorse non possono giustificare od essere un alibi
rispetto a questi temi. In questa direzione, stiamo
tentando di costruire e condividere con altre realtà (le
Parrocchie e i Gruppi e le Associazioni che operano sul
territorio) risposte, almeno parziali, ad esigenze e i
bisogni che interrogano le nostre comunità.
Segue da pag. 1:
Una grande socialista ci ha lasciati: Laura baruffi
Ispirandosi agli ideali del socialismo, Laura Baruffi ha
contribuito con la sua intelligenza a rendere, per quanto
possibile, la società in cui operava più giusta
rivolgendo in particolare le proprie attenzioni ai giovani
e alle donne nell’intento di assicurare loro dignità e
pari opportunità, il tutto muovendosi con modestia, ma
senza ingenuità.
Il dialogo e il confronto hanno nutrito le sue relazioni e
le sue iniziative come protagonista negli impegni
amministrativi e istituzionali raccogliendo la stima di
colleghi e colleghe, ma anche di ricevere il rispetto di
coloro che avevano idee divergenti dalle sue.
Laura Baruffi si è sempre battuta per la credibilità delle
istituzioni contro processi liquidatori nella
consapevolezza che l’evoluzione democratica si gioca
nell’assunzione della responsabilità di ogni cittadino e
cittadina, al di fuori da facili allineamenti e da
insofferenti integralismi.
Con la sua serietà professionale ha testimoniato
quotidianamente la sua ferma opposizione agli
stereotipi, ai luoghi comuni, alle pratiche
discriminatorie ingiustificate e crudeli, tali da mettere a
rischio, in determinati contesti, la vita stessa e
l’integrità fisica e psicologica delle donne.
Con la sua ironia ha saputo stemperare, anche negli
ultimi giorni, la gravità della sua condizione.
Lascia un grande vuoto nel mondo della formazione
professionale, campo in cui ha lavorato a lungo come
direttrice dell’ENAIP.
Al marito, al fratello Avv. Pier Enzo Baruffi, e a quanti
le sono stati particolarmente vicini nel lavoro e negli
affetti, va un abbraccio fraterno dei socialisti
bergamaschi. Rino Tiani
Direttore di Bergamo Socialista
Rise Up: dai giovani socialisti europei le proposte per “sollevarsi”dalla crisi
Rise Up è un’iniziativa presentata dai giovani
progressisti europei in occasione
dell’Université d’Eté organizzata dal Partito Socialista
francese a La Rochelle. Questa campagna vuole dare
voce a tutti i giovani europei, che a causa della
disoccupazione e della precarietà crescenti hanno
davanti a loro un futuro incerto, in cui pensare alla
possibilità di costruire il proprio futuro appare sempre
più difficile.
Per tutto l’autunno poi e fino a dicembre si svolgeranno
sul territorio europeo iniziative volte a raccogliere le
firme a sostegno della legge. La proposta di legge
prevede questi punti fondamentali per rilanciare
l’economia:
a) introdurre subito una patrimoniale al fine di
aumentare gli introiti degli stati, assicurando
la copertura delle spese del Welfare e del
sistema educativo, mettendo fine al tempo
stesso ad un'iniqua pressione fiscale
attraverso una aliquota fiscale alta sulle
rendite e una pressione minima sulle imprese
a livello europeo
b) combattere i paradisi fiscali e porre fine
all'evasione fiscale;
c) disarmare la bomba ad orologeria della
disoccupazione giovanile inserendo una
“garanzia” per i giovani europei al di sotto
dei 24 anni. Vietare il precariato e abolire
stage e praticantati gratuiti e sottopagati.
Prevedere una “garanzia” per i giovani a
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livello europeo per favorire l’occupazione,
evitando stage non retribuiti e lavori precari
o rischiosi;
d) promuovere il lavoro e puntare più sulla
qualità, riorganizzando allo stesso tempo
l’orario lavorativo;
e) proteggere i lavoratori europei attraverso
l’introduzione di un salario minimo e di
misure obbligatorie volte ad un pari
trattamento economico tra uomini e donne;
f) assicurare la piena indipendenza degli Stati
dalla finanza globale, dando alla Banca
Centrale Europea il potere di concedere
prestiti direttamente;
g) introdurre una tassa per le transazioni
finanziare dello 0,1% ;
h) rendere l’UE più democratica e
conferire maggiori poteri al
Parlamento Europeo affidandogli
potere decisionale sugli stati
membri.
i) Effettuare nei prossimi 5 anni
investimenti massicci per il
risparmio energetico e le energie rinnovabili
al fine di creare milioni di nuovi posti di
lavoro procedendo nel cammino verso
un’economia verde. (di Sara Pasquot)
Lettere al Direttore:
da alcuni numeri è iniziata la pubblicazione delle lettere che i Lettori inviano al Direttore.
Tutta la redazione ringrazia sin d’ora coloro i quali
vorranno far pervenire un proprio contributo.
La redazione si riserva di cestinare lettere che
contengano attacchi personali o lesivi della dignità delle
persone.
Potete scrivere alla sede di via Serassi 13/E 24125 –
Bergamo oppure inviare una email a:
La segreteria regionale PSI ha trasmesso questa lettera di una lettrice.
Egregi Lettori,
sono una ragazza lombarda di 24 anni e orami da 2 anni
presto servizio nell'Esercito Italiano.
Quando ho preso la decisone di intraprendere questa
strada, l'ho fatto per poter inseguire il mio sogno, cioè
far parte dell'Arma dei Carabinieri. Per realizzare il mio
obbiettivo ho lasciato casa, affetti e lavoro. Ho lottato
per meritare l'uniforme che indosso con fierezza, perché
sapevo che ciò mi avrebbe consentito di arrivare là
dove mi ero prefissata: la Benemerita! E come me 1886
giovani, 1886 sogni che stavano per realizzarsi. Erano
infatti 1886 i posti banditi dallo Stato per il concorso di
allievo carabiniere. Migliaia di ragazzi hanno
partecipato a questo concorso, sacrificando tempo
libero, energie e soldi..ma soprattutto hanno sperato e
combattuto per veder concretizzata l'aspirazione ad
indossare quella divisa. Ci abbiamo creduto e con noi le
nostre famiglie e, quando finalmente ce l'avevamo fatta,
dopo mesi di prove di qualsiasi tipo, ci è stato strappato
questo diritto riducendo i posti a 216. Quasi il 90% di
noi è stato escluso, così, con un semplice "arrivederci e
grazie"..1600 ragazzi mandati a casa per via dell'ormai
famigerata "spending review". Infatti, allo scadere del
secondo anno di arruolamento, lo Stato impone di
vincere un concorso oppure il congedo è
obbligatorio. Nella nostra stessa situazione ci
sono anche 340 ragazzi esclusi dal concorso da
allievo maresciallo dei Carabinieri: il loro
bando prevedeva 490 unità, ma all'uscita della
graduatoria si sono trovati la "sorpresa" e solo
150 di questi sono stati chiamati a frequentare
il corso.. In totale siamo in 2.100 a essere stati
ingannati.. 2100 giovani a cui è stato negato il
diritto di lavorare e costruirsi un futuro. Perché questi
tagli alle spese su noi ragazzi, che dovremmo essere il
futuro dell'Italia? Come mai questi tagli non vengono
effettuati sulle migliaia di auto blu, sugli indennizzi e
su tutti quei privilegi della nostra Casta politica? Ad
aggravare ulteriormente la questione c'è il taglio sulla
sicurezza dei cittadini che ciò comporterà. Se verrà
reintegrato solo il 20% del personale, non ci vuole
molto a capire che l'Arma andrà ulteriormente sotto
organico, contando che già ora è in deficit di migliaia di
uomini.
Purtroppo non c'è stato nemmeno un impegno per una
convocazione futura da parte delle Istituzioni. Dato che
sono stati spesi soldi per le prove di selezione, e ci sono
1.600 ragazzi e ragazze perfettamente idonei, perché
non incorporarci un po' per volta invece di bandire un
altro concorso che porterà solo allo spreco di denaro
pubblico? Se lo Stato non investe su di noi vuol dire
che non investe sul futuro del Paese. Chiediamo solo di
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lasciarci servire e proteggere la nostra Patria e di darci
ciò su cui la nostra Repubblica si basa, il diritto al
lavoro. Una (non) vincitrice del concorso ( Inviato da iPhone)
Satira politica e anticlericale tra fine '800 e inizio '900: il raglio de’ “l’asino” di G. Galantara
Rivista satirica d'impronta socialista fondata da Guido
Podrecca e Gabriele Galantara nel 1892, “L'Asino” si
colloca nel panorama storico artistico come la più
interessante pubblicazione italiana di questo genere
all'inizio del secolo scorso.
L'attenuazione della censura alla fine dell'Ottocento e il
lento ma progressivo miglioramento del livello di
alfabetizzazione del proletariato italiano furono i
maggiori fattori di successo della testata, positivamente
accompagnati dalla maturazione del talento grafico e
satirico di Galantara (aggiornato durante i viaggi in
Francia, Germania e Belgio) e da significativi
cambiamenti nella linea editoriale e negli obiettivi
perseguiti dalla rivista, ovvero la diminuzione di spazi
riservati all'analisi “seria” dei problemi del movimento
operaio e della situazione politica nazionale a favore
della satira in toni più accesi contro la Chiesa e i
clericali. Ciò può essere la naturale
conseguenza della nascita, nel 1896,
dell'“Avanti!”, il quotidiano ufficiale del
partito socialista, sul quale il dibattito
ideologico trovava spazi più appropriati.
Vittime caricaturali prese di mira dal duo
Podrecca-Galantara (il primo, detto anche
Goliardo, si occupava delle parti scritte, il
secondo delle vignette, firmate con lo pseudonimo
RataLanga) furono inizialmente i grandi capitalisti e i
politici, distanti da quel popolo potenzialmente reattivo
ma ancora ingenuamente impreparato politicamente e
sprovvisto di coscienza di classe. Con i Governi
Zanardelli e Giolitti – instauratori di un dialogo più
aperto con il partito socialista – a partire dal 1901 gli
attacchi de' “L'Asino” agli esecutivi diminuiscono a
discapito della Chiesa e dei personaggi che ne fanno
parte, accusati di essere complici dei capitalisti, e di
macchinose manovre atte ad abbindolare il proletariato,
al fine di interrompere quella necessaria lotta di classe
che avrebbe portato a termine il processo di
emancipazione dei lavoratori italiani. Dopo il 1903 –
anno nel quale fu eletto Papa con il nome di Pio X il
vescovo conservatore Giuseppe Sarto – sulla rivista
compaiono sberleffi scritti e figurativi che ritraggono il
clero come una massa di preti avidi e lascivi, esseri
rivoltanti sia fisicamente che moralmente.
Con efficace arguzia grafica e intellettuale, Galantara
riesce a raggiungere con successo un pubblico limitato
dal punto di vista dell'alfabetizzazione proponendo un
nuovo modello di satira “volgare” ossia rivolta al
popolo attraverso caratteristiche definibili “volgari”
anche nel senso dispregiativo del temine. Niente
finezze, niente allusioni, niente ironia: il lessico
utilizzato appare esplicito, crudo, talvolta oltraggioso.
Abbandonati gli eleganti stilemi floreali ottocenteschi,
il segno si fa energico, essenziale, vigoroso. Pochi i
personaggi rappresentati, trasfigurati come se fossero
maschere, caricature di se stessi, vengono inseriti in
situazioni topiche. E RataLanga riesce a realizzare ciò
attraverso una geniale elaborazione di personaggi
paradigmatici, “tipi” che riassumono e esasperano i
connotati negativi dei soggetti presi di mira.
Protagonisti delle vignette satiriche sono dunque il
“prete-tipo”, grosso, brutto, sdentato e bavoso,
lussurioso, avido, corrotto e corruttore, pronto a
sfruttare l'ignoranza e la superstizione del
popolo, così come i pavidi e mal coscienziosi
ricchi per soddisfare le sue bramosie libidinose
e venali. Di contro, talvolta in alcune scene,
compare Cristo, povero e sofferente, spaesato,
disgustato dal comportamento di chi dovrebbe
rappresentarLo sulla Terra. Galantara raffigura
così un Gesù-socialista, prima vittima dei preti,
i quali non diffondono il messaggio di
uguaglianza e di giustizia sociale che Lui predicò.
Il popolo, vittima dei soprusi clericali e non, diviene
soggetto attraverso la stereotipizzazione del
“lavoratore-tipo”: qui l'illustratore si rifà alle maschere
contadine del nord Italia e soprattutto al patetismo che
caratterizza la pittura italiana di fine Ottocento. Rare
sono le vignette in cui Galantara raffigura la plebe non
come vittima ma come classe unita alla riscossa dei
propri diritti: esse sono iconograficamente riconoscibili
grazie alla raffigurazione di lavoratori muscolosi e
dallo sguardo fiero, lungimirante, determinato.
Anche i politici cattolici sono oggetto degli sberleffi del
disegnatore socialista, come ad esempio il senatore
romano Felice Santini, soprannominato “Pirocorvo” e
presente nelle fattezze di un pagliaccio o di un pupazzo,
inetto e permaloso, manovrato dal papa.
Quest'ultimo, Pio X, è colui che per lo più appare nella
satira dell'“Asino”. Rinominato “Bepi”, il pontefice
viene ridotto a una maschera: un vecchio campagnolo
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che usa il dialetto veneto per esprimersi in modo
schietto e brutale. Una certa avidità e astuzia si
nascondono dietro i caratteri bonari della sua figura.
Creatività linguistica e grafica si fusero sulle pagine
della testata dando vita a una satira semplice ed
efficace, moderna nella duplice compresenza di forme
stilistiche e tematiche “alte” sviluppate attraverso un
linguaggio “basso”, finalizzate a una propaganda
politica e sociale volta a rovesciare l'ottusità, purtroppo
ancora dominante, nelle classi popolari.
Il successo della rivista era in continua crescita grazie
all'efficace rivoluzione comunicativa della satira
socialista di Podrecca e Galantara. Ciò fu possibile fino
al 1925 a causa della dittatura mussoliniana. Minacce e
persecuzioni da parte dei fascisti costrinsero la
redazione della testata – nel frattempo diventata
antifascista – a sospendere le pubblicazioni. Il raglio
dell'“Asino” si era levato verso il cielo e aveva scosso
gli animi del popolo e dei potenti. Solo il regime riuscì
a farlo tacere. Fortunatamente il suo eco giunge sino a
noi, costringendoci ad aprire gli occhi e a risvegliare le
coscienze da un sonno edulcorato in cui oggi, come
ieri, il popolo sembra piombato.
di Daniela Negrinelli
La burocrazia ti schiaccia?
La Pubblica Amministrazione e le Municipalizzate, non
rispettano i tuoi diritti e non ti ascoltano?
Dillo ai Socialisti: ti
aiuteranno e sosterranno.
Fissa un
appuntamento!!
Tel. 035 23 43 77
Segue da pag. 1: Italia bene comune.
E poi i due rappresentanti del Pd, Alessandro Redondi e
Sergio Gandi. E’ con questa “squadra” che il Partito
Socialista orobico ha voluto presentare i comitati
socialisti pro Bersani di Bergamo nella sede cittadina di
via Serassi. Sei comitati – due in città, uno a Lovere,
uno a Calvenzano-Caravaggio, Nembro, Terno d’Isola,
ma altri sono in arrivo prima del voto – con i quali il
Psi bergamasco vuole offrire tutto il suo appoggio al
segretario nazionale del Pd, in corsa per le primarie che
decideranno chi sarà il candidato premier del
centrosinistra.
“Il termine “rottamazione” a noi del Partito Socialista
non piace affatto – ha attaccato il segretario provinciale
De Lucia -, preferiamo “rinnovamento”. E quando si
rinnova serve anche una buona dose di esperienza,
quella che potrà garantire Bersani. Di nuovi Berlusconi
e di nuovi Bossi, due personaggi che negli ultimi
vent’anni sono scesi in campo promettendo una svolta
che poi non c’è mai stata, questo Paese non ha
assolutamente bisogno. Si vince con la squadra, si vince
con le idee di un gruppo e, come detto, con una buona
dose di esperienza; tre elementi che non dovranno
mancare nel prossimo Governo, soprattutto in un
momento delicato come quello che sta vivendo l’Italia
oggi. Bersani, da ottimo ministro dello Sviluppo
Economico qual è stato, ci ha fatto vedere la sostanza
senza tanti giri di parole. Un esempio? La portabilità
dei mutui”.
“Abbiamo individuato in Bersani la persona da
appoggiare perché si tratta della figura che presenta il
più spiccato profilo socialdemocratico – ha invece
spiegato l’onorevole Pia Locatelli -. Lui è stato uno dei
pochi che ha dimostrato come in Italia le idee socialiste
servano ancora. La mia speranza – ha proseguito – è
che, assieme a Bersani, il ruolo della donna in Italia
possa essere riqualificato un’altra volta, perché un
Paese che pensa di poter fare a meno dell’universo
femminile è un Paese cieco”. I rappresentanti del Pd
Redondi e Gandi hanno invece voluto sottolineare
quanto “l’appoggio del Partito Socialista sia prezioso
per Bersani che ha sempre aperto le porte al socialismo
e alle sue idee”. Per Redondi, le primarie che in molti
vedono come una spaccatura del Pd sono da valutare in
maniera differente: “Stiamo dando un segnale di
vivacità, il nostro partito non si dividerà per queste
primarie ma anzi, uscirà ancora più forte e unito di
prima”.