Alma Mater Studiorum Università di BolognaFacoltà di Economia - Bologna
Prof. Jacopo Di Cocco
Contabilità nazionale:
cos’è, cosa mostra, a chi serveVersione provvisoria del 28/9/2007
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 2
Rappresentare le economie 1• Definizione di economia [nazionale]: “L’insieme delle attività e patrimoni
economici su un territorio, rilevabili tramite i flussi di reddito e la ricchezza della popolazione residente”
• Origine: il bisogno di una visione d’insieme, di comparare il personalmente ignoto con un linguaggio essenziale ed universale e di fornire gli strumenti per una scienza economica verificabile ed applicabile operativamente.
• Da una parte si presuppone la struttura matematica della materia, la sua per così dire razionalità intrinseca, che rende possibile comprenderla ed usarla nella sua efficacia operativa: … Dall’altra parte, si tratta della utilizzabilità funzionale della natura per i nostri scopi, dove solo la possibilità di controllare verità o falsità mediante l’esperimento fornisce la certezza decisiva. Soltanto il tipo di certezza derivante dalla sinergia di matematica ed empiria ci permette di parlare di scientificità. Ciò che pretende di essere scienza deve confrontarsi con questo criterio. E così anche le scienze che riguardano le cose umane, … cercavano di avvicinarsi a questo canone della scientificità.
• Per questo si usa una rappresentazione numerica standard.
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Rappresentare le economie 2• Problematiche attuali:
– paesi sviluppati, in rapida crescita o in ritardo,– competitività, benessere economico, sostenibilità,– Il risultato economico come valore sociale …..
• Fonti di dati:– italiani ISTAT, Banca d’Italia, Union-camere, ER, ….– europei: Eurostat, BCE, ….– paesi sviluppati e competitivi: OCSE, BRI, ….– paesi in via di sviluppo: Banca mondiale, FAO, UNDP,
UNECA, ECLAC, UNESCAP, ESCWA ….– mondiali: FMI, WTO, ILO, ONU, ….
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Rappresentare le economie 3• Con i dati in rete si ottengono: tabelle, indicatori, grafici• Per indicatori cercare nella: Digital Library – dell’OCSE,• Per interessanti grafici dinamici vedere: Gapminder • Alcuni fatti salienti che emergono:
– alcune economie convergono altre divergono– nuovi fattori determinanti dello sviluppo: non solo i tradizionali fattori,
ma anche capitali prima ignorati: immateriali, ambientali, umani, beni pubblici
– problemi economici posti da demografia e modelli sociali
• Riferimenti: Atkinson, Maddison, Mundell, Sen, Rifkin, … • Suggerimenti e spunti: 1) con chi diverge e con chi converge
l’Italia in Europa e nel mondo
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Fonte dei dati ed elaborazioni
• I dati utilizzati per i confronti dimensionali delle economie sono stati prelevati, dal sito della Banca mondiale, raccolta degli: 2006 World Development Indicators, sotto forma di foglio elettronico.
• Per avere grafici “leggibili” sono state adottati i raggruppamenti per livello di reddito e geografici.
• La tabella originale, le elaborazioni e rappresentazioni grafiche sono riportate nel foglio elettronico richiamato nel lucido precedente.
• Le elaborazioni sono costituite dal calcolo di valori unitari, di indici territoriali (fatto 100% il mondo) e di estrapolazioni utilizzando i tassi di sviluppo tra 2003 e 2004 riportati dalla tabella.
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Perché la contabilità nazionale? 1• Misurare l’economia per osservare scientificamente la realtà• Definizione: La Contabilità Economica Nazionale è la
descrizione quantitativa dell'attività economica di un Paese - o di ogni altra circoscrizione territoriale - sotto forma di una completa e sistematica presentazione dei flussi economici e finanziari che si verificano tra gruppi significativi di operatori, e delle consistenze finali dei beni reali e finanziari. I flussi ruotano attorno al concetto di reddito nazionale e le consistenze dei beni attorno al concetto di ricchezza nazionale: motivo questo per far chiamare a molti la contabilità nazionale l’insieme delle statistiche del reddito e della ricchezza. (V. Siesto)
• Un sistema standard internazionale: SNA, il SEC è la versione europea. La B.d.P. definita dal FMI è integrata con il SNA.
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Perché la contabilità nazionale? 2• Alcuni sviluppi cognitivi progettati e sollecitati:
– integrazione tra macro, meso e micro economia– interdipendenza tra la sfera reale e quella finanziaria globali– distribuzione dei redditi tra attivi, generazioni ed aree– produttività, competitività, interdipendenza, globalizzazione– consumi, qualità della vita e benessere, – sviluppo ed ambiente
• Riferimenti: Siesto, Giannone, Lenti, Vanoli, Harrison, Caricchia, http://unstats.un.org/unsd/nationalaccount/
• Suggerimenti e spunti:– Perché reddito e ricchezza sono interdipendenti?– Perché la formalizzazione contabile?– I dati sono certi od approssimati?
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Basi teoriche della C.N.
• Il circuito del reddito intersettoriale (Quesnay)• L’equilibrio economico generale (Walras)• La macroeconomia (Keynes)• La mesoeconomia (Leontief)• La descrizione della sfera finanziaria (Copeland)• La misura del benessere (Pigou, Nordhouse e Tobin,
Sen)• Interdipendenza tra economico e sociale (Stone)
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Conoscenze da ottenere
La disciplina e' volta a far conoscere i sistemi standard internazionali di CN, adottati dall'Unione europea, per la rilevazione, descrizione e valutazione delle economie dei paesi membri tramite i flussi che descrivono la produzione, i redditi e le consistenze patrimoniali (ricchezza) secondo il modello contabile di origine keynesiana, la rappresentazione delle interdipendenze produttive fornite dal modello leonteviano e la matrice sociale definita da R. Stone, le relazioni tra variabili economiche e quelle demografiche.
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Informazioni, programma, bibliografie, materiali, documentazione
• La guida al corso con il programma e le informazioni essenziali è disponibile sul portale dell’Ateneo: www.unibo.it
• Per maggiori dettagli e trovare i materiali utilizzati a lezione o suggeriti vedere il sito: www.cib.unibo.it/dicocco/
• Per i dati della CN italiana ed i link ai diversi siti interessanti vedere il sito dell’ISTAT: www.istat.it
• Per comunicare col docente usare l’apposita casella di posta elettronica: [email protected]
• Per ricevere comunicazioni dal docente iscriversi alla lista di distribuzione: – contabilità[email protected]– password: SEC1995
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Premessa al programma• Il corso ha orientamento internazionale essendo basato sui
sistemi standard internazionali e sull’utilizzo e confronto dei dati dei diversi paesi pubblicati dagli organismi mondiali ed europei (Eurostat e BCE). A questi standard si attengono l’ISTAT e la Banca d’Italia per calcolare e pubblicare i dati italiani. Quindi gli studenti di diversi paesi studieranno sistemi e fonti valide anche per il proprio paese in quanto è ormai generalizzata l’adesione agli standard internazionali. Il corso si consiglia per gli studenti che nelle aziende, nelle amministrazioni e nelle consulenze professionali vorranno essere in grado di reperire rapidamente le informazioni rilevanti sulle diverse economie in cui la propria organizzazione od i propri clienti siano chiamati ad operare o con cui confrontarsi anche se solo a fini valutativi. Per ulteriori indicazioni vedere le altre parti della guida relativamente a questo corso.
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Programma: modulo I (tutti, 4 crediti) • La Contabilità nazionale standard per descrivere le diverse
economie, misurarle, confrontarle nel tempo e nello spazio ed integrare le diverse informazioni statistico-economiche e demografiche
•Parte A: Il sistema internazionale di contabilità nazionale SNA1993 e collegati SEC1995, BPM 1993.
• Principi contabili, definizioni degli aggregati e conti– I fondamenti dei sistemi standard di Contabilità nazionale: sfere reale
e finanziaria.– I conti SEC per l’insieme dell’economia: correnti, dell'accumulazione
e patrimoniali.– I conti ISTAT per settore istituzionale ed i dati per branca produttiva.– I Conti del Resto del Mondo, la Bilancia dei pagamenti ed i dati della
Banca d’Italia e la BCE.
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Programma del modulo I (segue)
• Parte B: Rapporti, fonti di dati, indicatori sintetici ed uso dei conti nazionale
• La realtà letta tramite i dati di contabilità nazionale nei: rapporti, comunicati ed articoli.– Fonti ed modalità d'accesso ai dati della contabilità nazionale italiani,
esteri ed internazionali. – Indicatori per sintetizzare e valutare: tassi di sviluppo, deflatori, tassi
d’attività, produttività, competitività, apertura dell’economia, Parità di Potere d’Acquisto, Indicatore di sviluppo umano (HDI).
• Per il programma dettagliato, informazioni, esercizi, modalità e consigli per gli esami vedere il sito: www.cib.unibo.it/dicocco/ .
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Programma: modulo II La contabilità nazionale integrata per la politica economica
• 5 crediti. Corsi con 9 crediti e vecchio ordinamento Parte C: Gli sviluppi della contabilità nazionale tra macro, meso e microeconomia per valutare bisogni, costi, produzioni e risultati.
• Composizione ed evoluzione dei conti pubblici e gli indicatori comunitari
• I conti per la politica economica e sociale: trimestrali, regionali, satelliti ed ambientali.
• Le matrici contabili: NAM, SAM, Tavole e modello input-output per la valutazione delle interdipendenze.
• La distribuzione funzionale e personale dei redditi, CLUP, redditività del capitale, linee di povertà e concentrazione dei redditi
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Programma: modulo II (segue)• Parte D: L’integrazione nel SNA dei paesi in transizione
dal socialismo • Evoluzione ed attendibilità dei dati economici di Cina,
Russia ed altri paesi in transizione ed in rapido sviluppo come emerge dai contributi al Convegno svoltosi a Pechino il 18-21 settembre 2007: “International Conference on Experiences and Challenges in Measuring National Income and Wealth in Transition Economies”
• Presentazione e commento di uno dei documenti del convegno, (scelto dallo studente, in accordo con il docente)
• Per dettagli sul programma, informazioni, esercizi, modalità e consigli per gli esami vedere il sito: www.cib.unibo.it/dicocco/
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Abilità complementari necessarie
• L’esame dei dati, il calcolo degli indicatori, la stesura dei rapporti e la presentazione dei risultati richiedono le fondamentali abilità informatiche:– saper ricercare in Internet: dati, bibliografie e
documenti,– saper comunicare: videoscrittura, lucidi video, e-
mail,– saper memorizzare ed elaborare i dati: foglio
elettronico, DB, applicativi statistici
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Modalità d’esame• Una prova scritta con risposta a testo libero articolata
sui diversi punti delle lezioni frontali. Dettagli sulle prove scritte, differenziate secondo frequenza e i crediti.
• Una prova in laboratorio di ricerca in rete documenti e fonti statistiche seguite da illustrazione e calcolo di almeno un indicatore e sua rappresentazione grafica e commento esplicativo. Informazioni ed ausili per la prova in laboratorio.Discussione facoltativa per i candidati con 4 crediti.
• Prova finale per i 9 crediti: pesentazione e commento orale di uno dei documenti segnalati nel punto D del programma.
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Verifiche delle capacità• Il corso ha impostazione teorica ed applicativa, grazie
ai dati liberamente disponibili su Internet ed a quelli forniti su abbonamento dell'Ateneo.
• La parte teorica viene verificata con i primi tre quesiti dei compiti scritti.
• Quella applicativa con:– il quarto quesito allo scritto: lettura e analisi di un
documento economico con dati o indicatori di CN,– calcolo, rappresentazione e commento di un indicatore
(prova B)– Presentazione e discussione di un documento di analisi di
uno specifico fenomeno economico anche con il sussidio di nuovi dati
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Nota bibliografica• N.B.: Le opere segnalate riportano i link per reperirle in biblioteca tramite i cataloghi
gestititi dal CIB (alcune sono ancora disponibili in libreria) o in rete.• I materiali in rete possono essere ad accesso libero o riservato. Personale e studenti
dell’Ateneo sono abilitati ad accedere ai materiali riservati grazie ad accordi, abbonamenti campus delle biblioteche e dello SBA, o messa a disposizione riservata da parte dei docenti. I materiali riservati sono accessibili liberamente dai PC delle biblioteche e dei laboratori; dall’esterno dell’Ateneo è necessario abilitarsi tramite il proxy del CIB utilizzando indirizzo della posta elettronica e relativa password forniti dal CeSIA. Il catalogo dei periodici ACNP indica per ogni rivista il sito abilitato per scaricare gli articoli da quelle in formato elettronico con copyright protetto. Ad ACNP fa riferimento anche il motore di ricerca di Google specializzato nei contributi scientifici: Scholar. Le banche dati a cui l’Ateneo abbonato sono elencate nel catalogo curato dallo SBA.
• I materiali didattici utilizzati durante le lezioni e le esercitazioni, quelli per gli esercizi e la preparazione agli esami ed i documenti commentati in aula dal docente saranno inseriti nella biblioteca digitale e resi facilmente reperibili tramite la pagina “Materiali” di prossima attivazione in questa Guida degli studenti; essi saranno reperibili anche tramite i servizi del Portale d’ateneo, gli ordinari strumenti della biblioteca digitale Alma-DL ed il sito del docente.
• # segnala i materiali che saranno resi disponibili tramite la pagina dei materiali della Guida.
• § segnala i materiali protetti per i quali dall’esterno è necessario utilizzare il proxy del CIB.
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Bibliografia di base: scritto (primi 3 quesiti)
• Lucidi, esercizi, dispense ed altri materiali presentati alle lezioni:
• # versioni definitive , ( versioni provvisorie )
• Testi: Primo modulo: opera di base per la prova scritta (primi 3 quesiti):
• Vincenzo Siesto, La contabilità nazionale italiana: il sistema dei conti del 2000 , il Mulino, pp. 224, € 14,50, Bologna, 2003
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I manuali ufficiali• Per conoscere definizioni, nomenclature, schemi di conti e regole della
Contabilità nazionale ad integrazione ed approfondimento dei lucidi su singoli punti lo studente può consultare i manuali ufficiali di riferimento:
• SNA 1993 (universale)Ufficio statistico delle Nazioni unite:Handbooks and Manuals on National Accounting– Edizione cartacea in biblioteca del Handbook of national accounting– Edizione in linea comprensiva di aggiornamenti ed integrazioni: –
• SEC 1995 (versione europea del SNA, regolamento comunitario):Eurostat, Sistema europeo di conti economici, 1995.– Manuale originale su CD al CIB, consultabile in rete via Tatoo :– Manuale in linea (in inglese) comprensivo di aggiornamenti ed integrazioni:
• BdP 1993 Manuale armonizzato per la Bilancia dei pagamenti a cura del FMI (V versione)
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Bibliografia per il secondo modulo Lucidi ed elaborazioni dei moltiplicatori ed indicatori su
foglio elettronico resi disponibili durante le lezioni e dall’apposita pagina nel sito del docente
• Opere per le tavole input-output – Susanna Mantegazza, Claudio Pascarella (Istat - Direzione
Centrale della Contabilità Nazionale), # Il nuovo approccio integrato ai conti nazionali – le tavole delle risorse e degli impieghi , in: La revisione generale dei conti nazionali del 2005, Roma, 21-22 giugno 2006 (fonte ISTAT)
– Costa, Paolo <1943- > Economia delle interdipendenze produttive : una introduzione all'analisi input-output, CEDAM, Padova 1995 vedere da pag. 1 a pag. 142 e se necessario l'appendice 2: “Algebra delle matrici”.
• Per gli altri punti, documenti sui siti di riferimento.
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Siti di riferimento
• Siti d'interesse per trovare dati, indicatori e documenti ufficiali che usano la contabilità nazionale (per 4° quesito scritto, il calcolo d'indicatori indicatori e pubblicazioni)
– ISTAT : (per la parte specificatamente dedicata ai conti nazionali http://www.istat.it/conti/ )– Banca d'Italia (ha anche la versione italiana di : norme sull'euro, conversioni e pubblicazioni
della BCE )– Ministero dell'economia (DPEF, Relazione generale sull'economia italiana, altri documenti
governativi)– EUROSTAT Ufficio statistico dell'Unione Europea– BCE , Banca Centrale Europea– OECD Organizzazione per la collaborazione e lo sviluppo economico, § SourceOECD per
manuali, metodologie, dati e studi sulle economie sviluppate ad abbonamento campus– ONU , Sito della Divisione statistica delle Nazioni Unite Le Nazioni Unite e le loro agenzie:
• I siti delle NU– IMF , Fondo monetario internazionale– WTO , Organizzazione mondiale per il commercio–
FAO , Food and Agriculture Organization of the United Nations– WB, Banca Mondiale, § World Development Indicators On-line (WDI) – BIS , Banca dei regolamenti internazionali– # Gapminder Statistiche ed indicatori su grafici dinamici (da vedere)
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Approfondimenti bibliograficiPer chi ne vuole sapere di più, anche per tesine e tesi
• Alfonsina Caricchia, (Istat- Direzione Centrale della Contabilità Nazionale), Perché la revisione dei conti nazionali?, in: La revisione generale dei conti nazionali del 2005, Roma, 21-22 giugno 2006.
• Vanoli, André, Une histoire de la comptabilité nationale , Paris: La Découverte, 2002. - 655 pp.
• Angus Maddison, L'economia mondiale: una prospettiva millenaria , - Milano: Giuffrè, 2005, XXX - 542 pp; versione in linea (inglese) su OECD, completa di allegato statistico del 2006 (per consultarla da casa usare il proxy del CIB).
• Frits Bos, T he National Accounts as a Tool for Analysis and Policy; Past, Present and Future , 2003
• La rivista internazionale di riferimento: The Review of income and wealth, su carta , in rete (via proxy )
• Sito ed atti dei convegni IARIW (International Association for Studies on Income and Wealth)
• Ulteriori informazioni bibliografiche e documentali sono reperibili tramite il sito del CIB
• Per altri materiali, dati, link d'interesse segnalati a lezione e consigli vedere il sito del docente
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Le domande alla CN
• Come misurare, confrontare e valutare le economie?• Quali sono i paesi ricchi e quelli poveri, come
evolvono?• Cosa sono PIL (GDP) e Reddito nazionale (GNI)
spesso citati?• Come la CN descrive le economie?• La finanza aiuta o sfrutta l’economia reale?• Globalizzazione: quali effetti per il mio paese?• Quali legami tra economia demografia e società?• Quali i ruoli delle amministrazioni pubbliche?
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Misurare, confrontare e valutare 1• Misurare e non solo contare: rapportare ad un’unità di misura,
in valore monetario per sommare risorse diverse (raramente in termini fisici ad es. in anni uomo).
• Confrontare le economie e le loro componenti nel tempo e nello spazio in valori assoluti e come indici.
• Per confrontare cose espresse in valori monetari bisogna uniformare le monete: deflatori, cambi, parità di poteri d’acquisto
• Per valutare: – in termini quantitativi: indicatori
• Aggregati o saldi totali od unitari (ad es. PIL, RND, risparmio, ecc.)• Ordinamenti (rank)• Rapporti caratteristici• Indici
– In termini qualitativi: relazioni di commento e di analisi.
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Misurare, confrontare e valutare 2
• Problematiche attuali: trovare indicatori di valore universale per economie molto diverse (OCSE, ONU, WB, FAO, FMI,…)
• Molti dati, indicatori e rapporti sui siti di questi organismi.• Alcuni fatti salienti che emergono:
– Le differenze spesso aumentano con lo sviluppo– Con la globalizzazione tutti in transizione
• Gli sviluppi progettati e sollecitati in particolare da OCSE e ONU.
• Riferimenti: vedere in particolare gli studi OCSE• Suggerimenti e spunti: vedere l’ordine dei paesi per
popolazione, PIL in dollari e reddito pro capite in PPP
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Misurare: reddito e ricchezza
• Il reddito è un flusso generato dalla produzione del periodo che determina il potere di acquisto a situazione patrimoniale immutata.
• La ricchezza economica o patrimonio è un fondo alimentato dalle quote accumulate della produzione e delle variazioni accidentali del patrimonio che incide sulla capacità produttiva o reddituale.
• Misurare l’ interdipendenza tra patrimoni, reali o finanziari e redditi nazionali o individuali.
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Paesi ricchi e paesi poveri• Ricchezza e povertà sono relative e misurate dal reddito pro
capite (flusso annuo) e non dal patrimonio • Origini: A. Smith, La ricchezza delle nazioni • Problematiche attuali: Chi converge e chi diverge?• Cfr. A. Maddison, The World Economy: Volume 1: A
Millennial Perspective and Volume 2: Historical Statistics, OECD 2001-2006
• Ad esempio le situazioni relative cambiano: http://ocde.p4.siteinternet.com/publications/doifiles/4103063.xls
• Suggerimenti e spunti:– L’HDI per considerare: economia, salute e capitale umano – Quali posizioni relative se i redditi pro capite diverranno uguali?
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Lo sviluppo cambia i rapporti economici e sociali
• Quando il reddito pro capite reale cresce la quota destinata all’alimentazione fisiologicamente cala (legge di Engel) e nella stessa spesa alimentare aumenta la quota destinata alla trasformazione industriale ed al commercio quindi diminuisce il valore aggiunto relativo dell’agricoltura e per mantenere la proporzione del reddito personale degli agricoltori devono diminuire gli addetti agricoli ed aumentare la loro produttività.
• L’esodo agricolo, se non trova sbocco in industrializzazione e servizi diffusi sul territorio provoca urbanizzazione massiccia ed emigrazioni
• I ritardi nell’adattamento fanno aumentare le differenze tra redditi urbani e rurali
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Con lo sviluppo si riduce la quota del valore aggiunto dell’agricoltura
Quota del Valore aggiunto agricolo
0,0%
2,5%
5,0%
7,5%
10,0%
12,5%
15,0%
17,5%
20,0%
22,5%
25,0%
27,5%
30,0%
Italy
Korea
Spain
Hungary
Poland
Denmark
USA
GRB
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Fisiologicamente gli addetti si riducono con la stessa tendenza, ma con ritardo.
Per ora fa eccezione la PoloniaTotal empoyement, number of engaged: share of agriculture
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
35,0%
40,0%
45,0%
50,0%
Italy
Korea
Spain
Hungary
Poland
Denmark
USA
GRB
Serie9
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Il valore aggiunto per addetto agricolo d’equilibrio si colloca tra il 65 ed il 25% di quello nazionale. C’è chi
converge e chi no, perché?Rapporto Valore aggiunto/addetti in agricoltura
0,0%
20,0%
40,0%
60,0%
80,0%
100,0%
120,0%
140,0%
19
70
19
71
19
72
19
73
19
74
19
75
19
76
19
77
19
78
19
79
19
80
19
81
19
82
19
83
19
84
19
85
19
86
19
87
19
88
19
89
19
90
19
91
19
92
19
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19
99
20
00
20
01
20
02
20
03
me
die
mo
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i tr
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na
li Italy
Korea
Spain
Hungary
Poland
Denmark
USA
GRB
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Fonti dei dati ed elaborazioni
• I dati utilizzati per i confronti sono stati prelevati, sotto forma di fogli elettronici, dal sito OECD: STAN Structural Analysis Database, STAN Country Excel Files.
• Sono stati selezionati alcuni paesi per avere grafici “leggibili”.
• Si sono estratti si soli dati relativi al totale dell’economia e all’agricoltura, trascurando il dettaglio delle altre branche
• Le elaborazioni e rappresentazioni grafiche sono riportate nel foglio elettronico allegato
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Gli indicatori
• Aggregati, dati unitari, rapporti ed indici• Alcuni aspetti particolarmente osservati• Come si cambia ed evolve nel tempo• Sviluppo, produttività, competitività• Cicli, stagioni, eventi straordinari• I confronti nello spazio:
noi e loro, regioni, paesi, aree, continenti, • Si può misurare il benessere?
HDI: reddito + salute + conoscenza
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I tassi di sviluppo del PIL dalla creazione dell’euro mostrano nell’area un ciclo più lungo in cui si sono inseriti cicli più brevi, dal 2005 la ripresa è oggi decisa e superiore a quella Italiana
•
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L’evoluzione della produttività del lavoro osservata è fortemente correlata al tasso di sviluppo ed appare più causata che causante.
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Il tasso di disoccupazione è correlato al tasso di sviluppo, ma per superare la crisi del 2001 c’è stata una ristrutturazione produttiva che ha temporaneamente aumentato la disoccupazione, ora riassorbita grazie alla ripresa.
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Trend, cicli, stagioni, eventi straordinari
• Il trend è una rappresentazione funzionale della tendenza di lungo periodo del fenomeno al variare del tempo o di altra variabile presa come indipendente (esogena). Può essere evolutivo o stazionario.
• Il ciclo economico è un movimento tipicamente sinusoidale di medio periodo attorno al trend per effetto del pieno impiego o meno delle risorse e della vischiosità all’adattamento alle nuove condizioni (per l’analisi della congiuntura si usano spesso dati trimestrali).
• Le evoluzioni stagionali sono tipicamente di breve periodo (mensili) e condizionate dal succedersi delle stagioni e delle festività. Richiedono correzioni statistiche per avere dati destagionalizzati.
• Gli eventi straordinari possono essere positivi o negativi spesso in economia sono detti shock (ad es. 11 settembre). Dopo questi ciclo e trend possono variare oppure l’economia più o meno rapidamente li riassorbe riprendendo il percorso precedente.
• Si fornisce di seguito un semplice esempio, elaborazioni più ampie saranno trattate nel secondo modulo.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 41
Esempio di rapporti e tendenze:imp/pil; exp/pil; (exp+imp)/pil (*)
Indicatori degli scambi con il resto del mondo
y = 0,0215x + 0,3929
y = 0,0137x + 0,1876
y = 0,0078x + 0,2053
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
50,0%
60,0%
1980 1985 1990 1995 2000 2005
% d
el P
IL
Tasso di dipendenza
Propensione ad esportare
Grado di apertura
Lineare (Grado di apertura)
Lineare (Propensione ad esportare)
Lineare (Tasso di dipendenza)
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 42
Il ruolo delle amministrazioni pubbliche
• Le amministrazioni pubbliche costituiscono uno dei settori dell’economia, articolato in sottosettori.
• Le amministrazioni pubbliche producono i servizi collettivi indivisibili e altri ripartibili individualmente senza prezzi significativi, marginalmente anche beni e servizi vendibili.
• Le amministrazioni pubbliche oltre alla funzione di produrre (in particolare beni e servizi non vendibili) ne svolgono altre fondamentali:
– investire in infrastrutture che creano economie esterne per gli alti settori,– sostenere le innovazioni produttive con aiuti agli investimenti,– orientare il mercato con interventi che determinano prezzi politici inferiori o
superiori a quelli concorrenziali– ridistribuire il reddito e la ricchezza con la fiscalità, le prestazioni sociali e gli altri
trasferimenti interni ed internazionali• Le produzioni pubbliche non vendute devono essere valutate con stime. • Significativi livello e composizione delle entrate (pressione fiscale) e delle
uscite (spesa corrente ed in conto capitale)• Gli squilibri di bilancio e il debito pubblico sono parametri significativi anche
sul piano internazionale
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 43
Quanto pesano le AA.PP
Voci 2001 2002 2003 2004 2005Indebitamento netto / Pil -3,1 -2,9 -3,4 -3,4 -4,1Saldo primario / Pil 3,2 2,7 1,7 1,3 0,5Pressione fiscale consolidato 41,2 40,7 41,3 40,6 40,5Pressione fiscale (a) 41,3 40,8 41,4 40,7 40,6Entrate correnti / Pil 44,8 44,1 43,4 43,7 44,0Entrate totali / Pil 45,0 44,5 45,1 44,6 44,4
Uscite correnti / Pil 43,9 43,8 44,2 44,1 44,5Uscite totali al netto interessi / Pil 41,8 41,9 43,4 43,3 43,9Uscite totali / Pil 48,1 47,4 48,5 48,0 48,5
Tavola 19. Rapporti caratteristici del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 44
La destinazione della spesa pubblica
• La ripartizione della spesa pubblica secondo la Classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche (COFOG) consente di valutare il rilievo che i diversi ambiti di intervento ed obiettivi di volta in volta perseguiti hanno nelle scelte politiche.
• La classificazione può essere utilizzata secondo voci più o meno dettagliate; questa le tabelle incluse dall’ISTAT nei conti nazionali (d0).
• Indicatori significativi le quote di ciascuna funzione: – sulla spesa pubblica (f1)(d1)– sul PIL (f2)(d2).
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 45
Milioni di euro
VOCI ECONOMICHE 2001 2002 2003 2004 2005 2004 2005
Spesa per consumi finali 236.857 248.783 262.942 275.482 287.558 4,8 4,4
di cui: redditi da lavoro dipendente 131.647 137.621 144.749 149.609 155.533 3,4 4,0
consumi intermedi 64.289 67.154 70.809 74.660 77.317 5,4 3,6
prestazioni sociali in natura acquistate direttamente sul mercato 31.757 33.681 34.824 37.975 39.819 9,0 4,9
Prestazioni sociali in denaro 202.332 214.078 224.485 234.627 241.692 4,5 3,0
Imposte dirette pagate dalla PA 1.513 1.407 1.175 1.181 1.131 0,5 -4,2
Altre uscite correnti 29.299 31.264 33.712 35.137 35.311 4,2 0,5
Uscite correnti al netto interessi 470.001 495.532 522.314 546.427 565.692 4,6 3,5
Interessi passivi 78.764 71.519 68.514 65.753 64.549 -4,0 -1,8
Totale uscite correnti 548.765 567.051 590.828 612.180 630.241 3,6 3,0
Investimenti fissi lordi 29.630 22.468 32.778 33.276 33.499 1,5 0,7
Contributi agli investimenti 16.891 18.440 19.463 17.728 18.909 -8,9 6,7
Altre uscite in c/capitale 5.556 6.024 4.819 3.492 4.642 -27,5 32,9
Totale uscite in c/capitale 52.077 46.932 57.060 54.496 57.050 -4,5 4,7
Totale uscite complessive 600.842 613.983 647.888 666.676 687.291 2,9 3,1
Tavola 18. Conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche
variazioni %
USCITE
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 46
Tavola 18 Conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche (2)
Imposte dirette 183.998 179.554 178.745 185.400 189.052 3,7 2,0
Imposte indirette 176.952 185.174 186.770 195.398 201.859 4,6 3,3
Contributi sociali effettivi 149.841 157.530 164.965 173.082 179.059 4,9 3,5
Contributi sociali figurativi 3.982 3.745 3.811 3.468 3.357 -9,0 -3,2
Altre entrate correnti 44.099 45.228 45.271 49.953 50.083 10,3 0,3
Totale entrate correnti 558.872 571.231 579.562 607.301 623.410 4,8 2,7
Imposte in c/capitale 1.065 2.986 17.932 7.912 1.808 -55,9 -77,1
Altre entrate in c/capitale 2.404 2.681 4.358 3.811 4.156 -12,6 9,1
Totale entrate in c/capitale 3.469 5.667 22.290 11.723 5.964 -47,4 -49,1
Totale entrate complessive 562.341 576.898 601.852 619.024 629.374 2,9 1,7
Saldo corrente 10.107 4.180 -11.266 -4.879 -6.831
Indebitamento netto -38.501 -37.085 -46.036 -47.652 -57.917
Saldo primario 40.263 34.434 22.478 18.101 6.632
SALDI
ENTRATE
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 47
Percentuali su totale usciteVOCI ECONOMICHE 2001 2002 2003 2004 2005
Spesa per consumi finali 39,4% 40,5% 40,6% 41,3% 41,8%
di cui: redditi da lavoro dipendente 21,9% 22,4% 22,3% 22,4% 22,6%
consumi intermedi 10,7% 10,9% 10,9% 11,2% 11,2%
prestazioni sociali in natura acquistate direttamente sul mercato 5,3% 5,5% 5,4% 5,7% 5,8%
Prestazioni sociali in denaro 33,7% 34,9% 34,6% 35,2% 35,2%
Imposte dirette pagate dalla PA 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2%
Altre uscite correnti 4,9% 5,1% 5,2% 5,3% 5,1%
Uscite correnti al netto interessi 78,2% 80,7% 80,6% 82,0% 82,3%
Interessi passivi 13,1% 11,6% 10,6% 9,9% 9,4%
Totale uscite correnti 91,3% 92,4% 91,2% 91,8% 91,7%
Investimenti fissi lordi 4,9% 3,7% 5,1% 5,0% 4,9%
Contributi agli investimenti 2,8% 3,0% 3,0% 2,7% 2,8%
Altre uscite in c/capitale 0,9% 1,0% 0,7% 0,5% 0,7%
Totale uscite in c/capitale 8,7% 7,6% 8,8% 8,2% 8,3%
Totale uscite complessive 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
USCITE
Tavola 18. Conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 48
Tavola 18 Conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche (2)
Percentuali su totale usciteImposte dirette 30,6% 29,2% 27,6% 27,8% 27,5%
Imposte indirette 29,5% 30,2% 28,8% 29,3% 29,4%
Contributi sociali effettivi 24,9% 25,7% 25,5% 26,0% 26,1%
Contributi sociali figurativi 0,7% 0,6% 0,6% 0,5% 0,5%
Altre entrate correnti 7,3% 7,4% 7,0% 7,5% 7,3%
Totale entrate correnti 93,0% 93,0% 89,5% 91,1% 90,7%
Imposte in c/capitale 0,2% 0,5% 2,8% 1,2% 0,3%
Altre entrate in c/capitale 0,4% 0,4% 0,7% 0,6% 0,6%
Totale entrate in c/capitale 0,6% 0,9% 3,4% 1,8% 0,9%
Totale entrate complessive 93,6% 94,0% 92,9% 92,9% 91,6%
Saldo corrente 1,8% 0,7% -1,9% -0,8% -1,1%
Indebitamento netto -6,8% -6,4% -7,6% -7,7% -9,2%
Saldo primario 7,2% 6,0% 3,7% 2,9% 1,1%
ENTRATE
SALDI
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 49
La contabilità generazionale:pensionati, bambini, studenti, attivi
• Nella società ci sono persone occupate in attività produttive (lavoratori dipendenti od autonomi) e persone non attive: bambini, studenti, disoccupati, pensionati, inabili, altri in condizioni non professionali. Gli inattivi grazie a trasferimenti di reddito interni od esterni alla propria famiglia o a diritti su beni reali ed attività finanziarie si appropriano di una quota della produzione corrente degli attivi nel periodo.
• Una prima approssimazione è quella di considerare le quote della popolazione per classi si età e quella di considerare il rapporto tra attivi ed inattivi o la quota di attivi sul totale.
• In un sistema socialmente in equilibrio ciascuna generazione dovrebbe trasferire quando attiva e ricevere quando inattiva (in particolare per ragioni d’età) la stessa proporzione del reddito prodotto.
• Determinare la quota di reddito trasferita ai bambini e ai giovani non è facile, in quanto prevalgono i trasferimenti interni alle famiglie non registrati, per i trasferimenti ai pensionati, chi è attivo si domanda se potrà, a sua volta godere dello stesso livello di garanzia di reddito. Le previsioni generano incertezza.
• Da qui l’esigenza di una contabilità sui trasferimenti tra generazioni.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 50
L’indice di dipendenza nel passato
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 51
L’indice tendenziale di dipendenza
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 52
Indici di struttura della popolazione
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
% meno di 15 anni 9,78 9,96 10,15 10,33 10,48 10,63 10,78 10,92 11,05 11,12 11,16 11,22 11,24 11,23 11,21 11,19
% 65 e più 26,58 26,77 26,93 27,13 27,15 27,10 27,01 26,87 26,58 26,77 26,82 26,77 26,60 26,38 26,09 25,83
% 80 e più 7,75 8,03 8,32 8,60 8,79 9,00 9,14 9,27 9,44 9,53 9,55 9,60 9,65 9,70 9,70 9,73
rapporto di mascolinità 87,33 87,48 87,64 87,81 87,99 88,17 88,36 88,55 88,74 88,95 89,15 89,36 89,57 89,78 89,99 90,21
indice di vecchiaia 271,89 268,60 265,41 262,60 258,92 254,88 250,54 245,96 240,65 240,76 240,29 238,58 236,64 234,85 232,73 230,85
indice di dipendenza 57,11 58,05 58,94 59,89 60,33 60,59 60,75 60,76 60,33 60,99 61,23 61,26 60,89 60,28 59,49 58,79
tasso di ricambio della popolazione in età attiva 205,92 204,41 199,51 192,30 184,92 179,65 174,78 171,03 169,07 160,58 154,23 150,37 148,12 146,18 146,09 146,54
età media 47,71 47,71 47,71 47,71 47,69 47,67 47,64 47,61 47,58 47,55 47,52 47,48 47,43 47,39 47,34 47,29
Principali indici di struttura. Anni 2003-2018 (dati previsti al 1 gennaio)
Comune di Bologna - Ipotesi B
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 53
Bologna: andamento di alcuni indici di struttura della popolazione
Indici di struttura della popolazione
0,00
50,00
100,00
150,00
200,00
250,00
300,00
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
%
indice di vecchiaia
indice di dipendenza
tasso di ricambio della popolazione in età attiva
Indice di vecchiaia = numero di anziani oltre i 64 anni per ogni 100 bambini fino ai 14 anni.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 54
Quanti lavorano, quanto guadagnano?
AGGREGATI: migliaia unità, prezzi correnti 1982 1985 1990 1995 2000 2005
Popolazione residente a metà anno 56.543,5 56.593,1 56.719,2 56.844,3 56.942,1 58.530,3Unità di lavoro totali 22.181,8 22.615,8 23.477,3 22.487,7 23.412,3 24.192,2Unità di lavoro dipendenti 15.336,8 15.443,1 16.218,6 15.549,4 16.279,2 17.213,1VALORI PRO CAPITE (a)PIL ai prezzi di mercato per abitante 5.085,5 7.591,9 12.365,3 16.665,5 20.917,0 24.213,8PIL ai prezzi di mercato per unità di lavoro 12.963,4 18.997,7 29.873,6 42.127,0 50.873,1 58.582,6Reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato per 5.051,7 7.540,9 12.169,1 16.408,8 20.760,3 24.134,6Consumi finali nazionali per abitante 3.946,0 5.865,8 9.578,2 12.726,9 16.392,6 19.163,3Redditi da lavoro dipendente per unità di lavoro 9.067,4 12.887,6 19.346,7 25.109,0 28.711,0 33.592,8Retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente 6.565,1 9.293,2 13.717,2 17.593,0 20.861,6 24.340,2(a) euro dal 1999; eurolire per gli anni precedenti
Tavola 80 - Valori medi dei principali aggregati
• Quanti siamo e quanti di questi lavorano e con che rapporto
• Quanto è il prodotto per persona e per produttore• Come impieghiamo il potere d’acquisto• Quanto costa il lavoro e cosa ottiene (diff. cuneo fiscale)
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 55
Indicatori di carico e d’impiego
• Calano quanti ne deve mantenere in media ogni attivo.• Il rapporto di attività e di distribuzione si equivalgono e determinano quanto
ridistribuito.• Cresce la propensione al consumo determina il moltiplicatore keynesiano.• Il costo del lavoro per unità di prodotto è diminuito, anche per la
concorrenza internazionale. • I dipendenti aumentano, ma a loro va un reddito minore del PIL prodotto,
anche se è già diminuito il cuneo fiscale.
Tavola 80a - Rapporti tra i valori medi dei principali aggregatiINDICATORI Formule 1982 1985 1990 1995 2000 2005
Ind.dipendenza effettiva (Pop-Occ)/Occ 1,55 1,50 1,42 1,53 1,43 1,42Tasso di attività Ult/Pop 39,2% 40,0% 41,4% 39,6% 41,1% 41,3%Rapporto di distribuzione PILpc/PILpa 39,2% 40,0% 41,4% 39,6% 41,1% 41,3%Rapporto di ridistribuzione IDE*RD 60,8% 60,0% 58,6% 60,4% 58,9% 58,7%Propensione al consumo Cons/RNL 78,1% 77,8% 78,7% 77,6% 79,0% 79,4%Quota dipendenti Uld/Ult 69,1% 68,3% 69,1% 69,1% 69,5% 71,2%CLUP (approssimato) RLD/PILpa 69,9% 67,8% 64,8% 59,6% 56,4% 57,3%Tasso di remunerazione RL/PILpa 50,6% 48,9% 45,9% 41,8% 41,0% 41,5%Cuneo fiscale CLUP-TR 19,3% 18,9% 18,8% 17,8% 15,4% 15,8%
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 56
Stabilità e evoluzione degli indicatori
Indicatori dai valori unitari
39,2% 40,0%41,4%
39,6%41,1% 41,3%
39,2% 40,0%41,4%
39,6%
60,8% 60,0%58,6%
60,4%58,9% 58,7%
78,1% 77,8% 78,7% 77,6%79,0% 79,4%
68,3% 69,1% 69,1%71,2%
64,8%
56,4% 57,3%
50,6%48,9%
45,9%
41,8%
19,3% 18,9% 18,8% 17,8%15,4% 15,8%
41,1%
41,3%
69,5%69,1%
67,8%
69,9%
59,6%
41,5%
41,0%
-
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1982 1985 1990 1995 2000 2005
(Pop-Occ)/Occ
Ult/Pop
PILpc/PILpa
IDE*RD
Cons/RNL
Uld/Ult
RLD/PILpa
RL/PILpa
CLUP-TR
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 57
Economia e società
• Legami tra società ed economia• Il controllo politico dell’economia• La contabilità sociale• La salute: costi e risultati• Le differenze sociali: ricchi e poveri• L’istruzione ed il capitale umano• La mobilità sociale• La ricerca della felicità• La globalizzazione e l’integrazione
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 58
Legami tra società ed economia
• Società ed economia sono interdipendenti: – il livello di reddito influenza l’organizzazione ed il
comportamento sociale,– composizione demografica, laboriosità, insediamento,
cultura e valori sociali influenzano le capacità produttive e la politica economica.
• Integrando i dati economici e sociali si possono ottenere degli indicatori sociali generali, come ad esempio l’HDI, o specifici come la produttività del lavoro, la redditività dell’istruzione o le differenze economiche tra i sessi o individuare le linee di povertà e la concentrazione dei redditi.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 59
La contabilità sociale
• Richard Stone ha definito una matrice di contabilità sociale (SAM) ove a fianco dei dati economici ci sono dei dati demografici, d’insediamento territoriale, di formazione
• Grazie ad un’articolazione più elastica dei gruppi di operatori è anche possibile seguire l’evoluzione della co-presenza di produzioni tradizionali e moderne.
• Le SAM consentono di realizzare modelli matematici di simulazione dell’evoluzione interdipendente dell’economia e della società.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 60
Il controllo politico dell’economia
• Le autorità politiche-economiche dei vari livelli in particolare sono chiamate a:– ridurre le oscillazioni congiunturali per evitare crisi depressive o
inflazionistiche; – favorire la crescita adeguata del PIL con investimenti in
infrastrutture e indiretti progetti di ricerca,– difendere i cambi e la regolarità degli scambi esteri,– promuovere la riduzione delle differenze regionali delle
produzioni e dei redditi,– favorire la riduzione delle disuguaglianza dei redditi, in
particolare per ridurre la povertà assoluta e relativa.• Regole per il mercato, incentivi e disincentivi ai
produttori, fiscalità, servizi pubblici, prestazioni sociali ed infrastrutture sono gli strumenti della politica economica.
• Misurare costi e benefici (efficacia, effetti e tempi).
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 61
La salute: costi e risultati• La speranza di vita alla nascita è l’indicatore sintetico della salute, essa è
spesso correlata al reddito, ma con significative eccezioni nel tempo e nello spazio.
• Quanto (quota del PIL), come (pagamenti privati, rimborsi assicurativi e previdenziali, assistenza, previdenziali, in denaro ed in natura) e chi spende (famiglie, amministrazioni pubbliche, istituzioni sociali)
• Prestazioni sanitarie a fini individuali e collettivi (evitare epidemie e danni a terzi).
• Risultati: – salvare ed allungare la vita,– guarire dalle malattie o ridurne le conseguenze,– migliorare la diagnostica per prevenire le patologie e più benessere fisico
• E’ sinteticamente rilevata nei conti centrali ed oggetto di appositi conti satelliti che si concentrano su chi paga, chi produce, chi riceve e con quali risultati.
• Per vedere graficamente i collegamenti con il reddito ed altre variabili esogene, utilizzare in Gapminder il programma: World Health Chart 2001.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 62
Le differenze sociali: ricchi e poveri• Anche all’interno dello stesso paese si hanno persone con redditi alti
(ricchi), medi e bassi (poveri). • La povertà può essere assoluta (chi è sotto un livello di reddito essenziale
ad es. 1 o 2 dollari al giorno) tipica dei paesi poco sviluppati e utile per i confronti internazionali o relativa (sotto un certo livello della spesa relativamente a quella media pro capite del paese, la proporzione varia secondo la numerosità della famiglia in Italia varia dai 23 ai 13 $ al giorno da 1 a 7 componenti la famiglia).
• Incidenza della povertà: si ottiene dal rapporto tra il numero di famiglie con spesa media mensile per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà e il totale delle famiglie residenti.
• Intensità della povertà: misura di quanto in percentuale la spesa media delle famiglie definite povere è al di sotto della soglia di povertà.
• Altre misure sono i rapporti di concentrazione e la proporzione dei consumi per il 10% o 20% più poveri e per gli analoghi più ricchi.
• Solo con una distribuzione più uniforme del reddito si riduce la povertà relativa. Aumentando i redditi medi, ma con accresciute differenze relative fa crescere il numero dei socialmente svantaggiati.
• Cfr. ISTAT La povertà relativa in Italia nel 2005 ; per dati ONU cfr: http://hdr.undp.org/statistics/about/ , http://hdr.undp.org/statistics/data/
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 63
L’istruzione ed il capitale umano• L’istruzione è essenziale per formare il capitale umano e
così ridurre le differenze culturali, di genere, di produttività e di reddito.
• Si possono avere dati “fisici” sugli studi compiuti o meno dalle persone di diversa età e sesso e loro effetti (persino sulla durata di vita), oppure dati economici:– spesa per istruzione articolata per finanziatore e livello
d’istruzione,– occupati e disoccupati per livello d’istruzione,– guadagni di reddito per livello d’istruzione.
• L’istruzione è inclusa tra gli obiettivi dello sviluppo umano adottati dall’ONU e quindi i dati sono riportati anche nelle tabelle sopra citate, altri studi ed indagini sono curate dall’OECD, i dati ISTAT si trovano alla URL: http://www.istat.it/lavoro/formazione/
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 64
La mobilità sociale• La mobilità sociale positiva è rappresentata dal fatto che
persone povere possono uscire dal loro stato (opportunità di arricchimento), ma in particolare dalla possibilità per i figli di persone con impiego modesto di raggiungere i gradi più elevati delle professioni.
• L’istruzione è lo strumento principale per consentire la mobilità sociale; assicurare a tutti un buon livello di istruzione di base (obbligo scolastico) e l’opportunità di formazione superiore a tutti i capaci e meritevoli (uguaglianza dei punti di partenza) sono gli strumenti maggiormente utilizzati.
• Anche l’accesso facilitato al credito per i non abbienti, ma personalmente capaci di rimborsare il debito; ed in particolare con buone iniziative da proporre è uno strumento di mobilità sociale.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 65
La ricerca della felicità
• Economia, già definita come la triste scienza per i duri vincoli che mostra tra le azioni umane, ma è anche la disciplina che ha seguito e favorito la diffusione dello sviluppo del reddito oggi ha tra i suoi argomenti di studio anche la felicità e la sua “misura”.
• Lo studio della felicità è la nuova scienza del benessere comune: come godere di quanto abbiamo prodotto o naturale.
• Essenzialmente è un confronto tra posseduto e desiderato.• Cosa determina le aspettative ed i desideri.• Il diritto “costituzionale” alla felicità ed il consenso politico. • Il problema della rilevazione e misura della felicità.• Esiste una correlazione significativa col reddito?• Per ragioni di tempo ci limitiamo a segnalare la nuova problematica
senza poterla affrontare.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 66
Rapporti tra produzione e natura:la contabilità ambientale
• La produzione di beni e servizi comporta l’uso di beni naturali limitati e l’immissione nell’ambiente di residui talvolta nocivi in quanto non adeguatamente biodegradabili nei tempi desiderati.
• Anche quando il degrado ambientale è lento si devono tenere in conto i “diritti” delle generazioni future.
• Il SNA ha previsto conti ambientali; l’Istat, seguendo le indicazioni Eurostat, ha realizzato i conti ambientali, una porzione di quelli SNA, ne parleremo nel secondo modulo.
• Essi sono articolati in due conti:– NAMEA: National Accounts Matrix including Environmental Accounts,
ovvero "matrice di conti economici nazionali integrata con conti ambientali" per mostrare i principali effetti sull’ambiente delle attività economiche;
– EPEA: Environmental Protection Expenditure Account, conto satellite parte del più ampio sistema europeo di raccolta dell’informazione economica sull’ambiente SERIEE (Système Européen de Rassemblement de l’Information Economique sur l’Environnement). I dati utilizzati sono tratti dai conti SEC95.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 67
La globalizzazione• Globalizzazione è un neologismo che indica la nascita di un’economia
mondiale dove quelle dei singoli paesi sono fortemente interdipendenti e la sovranità economica dei singoli paesi è fortemente ridotta anche se le loro opportunità di sviluppo convergente sono fortemente aumentata.
• La globalizzazione deriva dalle aperture del commercio internazionale, dal movimento dei fattori: lavoro e capitali (sia come investimenti diretti sia di portafoglio o speculativi), dalla diffusione delle conoscenze e delle libertà di mercato.
• La globalizzazione è caratterizzata dalla carenza di un potere politico economico mondiale e pertanto da carenza di legislazione e di controllo dei mercati, dati i limiti intrinsechi agli accordi intergovernativi, non superati nonostante gli sforzi delle organizzazioni internazionali (WTO, FMI, WB, …)
• Contemporaneamente, in nome della libertà di mercato, ma in realtà degli oligopoli, si afferma il potere regolatorio tramite contratti tipo delle multinazionali, con la ripresa di un modello tipico delle città mercantili del proto-capitalismo “lex mercatoria”.
• Misure della globalizzazione tramite opportuni indicatori sono stati tentati da studiosi e OO. II.; numerosi gli studi OECD sugli indicatori della globalizzazione in particolare:
– OECD Handbook on Economic Globalisation Indicators, Parigi, 2005,– OECD Economic Globalisation Indicators 2005, Parigi, 2005,
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 68
L’andamento per i paesi OECD
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 69
L’integrazione• L’integrazione economica è un processo guidato di
apertura delle economie partecipanti con l’obiettivo non solo di aumentare gli scambi di beni e servizi, la libera circolazione dei fattori produttivi e la libertà d’insediamento delle imprese, ma anche con l’adozione di regole comuni, di un processo di convergenza economica nei livelli di occupazione e reddito e persino di una moneta comune si da fare di più economie una economia per molti aspetti unica.
• Il processo d’integrazione è quello perseguito dalle comunità europee a cui successivamente si sono uniti nuovi stati.
• I dati SEC, riportati dall’Eurostat, servono anche a misurare il successo delle politiche di convergenza, che tra l’altro hanno di molto ridotto le migrazioni interne.
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 70
L’ingresso di nuovi paesi ha reso, relativamente, più ricchi i ricchi, ma i poveri recuperano e cala la variabilità tra i paesi europei (indicatori strategici Eurostat)
indicat eb011 a1: GDP per capita in PPS - GDP per capita in Purchasing Power Standards (PPS), (EU-25=100)
Indicatori 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Min 29,3 30,2 32,2 33,2 34,1 35,4 37,1 38,7 40,8 42,8 47,2 50,3 52,3Max 125,9 126,5 124,2 123,1 126,3 126,3 128,5 132,3 133,7 135,8 137,5 138,4 140SQM 32,8 32,3 31,8 30,9 31,5 31,4 30,8 29,7 29,1 28,7 27,6 27,0 26,4
Max-Min 96,6 96,3 92 89,9 92,2 90,9 91,4 93,6 92,9 93 90,3 88,1 87,7Min/Max 23,3% 23,9% 25,9% 27,0% 27,0% 28,0% 28,9% 29,3% 30,5% 31,5% 34,3% 36,3% 37,4%
0
20
40
60
80
100
120
140
160
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Min
Max
SQM
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 71
La variabilità = volatilità finanziaria
• La principale misura statistica di variabilità è lo scarto quadratico medio (SQM o che è espresso nella stessa unità di misura della variabile considerata.
• Per comparabilità si rende relativo alla media aritmetica Coefficiente di Variazione (CV) oppure al suo massimo.
• Queste le formule:
)()1(
' ;100 ;)(
N
rii
XXVCV
N
nx
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 72
Costante il livello degli indici dei paesi più produttivi, migliorano decisamente gli arretrati,
diminuisce la variabilitàindicat eb021 b1: Labour productivity per person employed - GDP in PPS per person employed relative to EU-25 (EU-25=100)
Indicatori 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Min 30,6 32,0 32,7 33,9 35,6 38,3 39,4 40,2 41,3 42,7 46,3 49,0 51,5Max 129,0 126,8 126,4 125,4 124,9 125,9 126,2 127,5 128,4 128,6 128,0 128,2 129,3SQM 31,3 30,6 30,3 29,7 29,3 27,7 27,3 26,8 26,3 25,4 24,1 23,3 22,6Max-Min 98,4 94,8 93,7 91,5 89,3 87,6 86,8 87,3 87,1 85,9 81,7 79,2 77,8Min/Max 23,7% 25,2% 25,9% 27,0% 28,5% 30,4% 31,2% 31,5% 32,2% 33,2% 36,2% 38,2% 39,8%
Produttività del lavoro per addetto
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
ind
ici
EU
25=
100
Min
Max
SQM
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 73
Diminuiscono le differenze tra PIL pro capite e
produttività dei lavoratori, alterna quella oraria
Andamento dei rapporti tra indici minimi e massimi
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
25,0%
30,0%
35,0%
40,0%
45,0%
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
% d
el
massim
o
PIL pc-ppa
Prod.lav.g.
Prod.lav.h.
Rapporti tra indici minimi e massimi di alcuni indicatori strutturali comunitari (EU = 100)Anni 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
PIL pc-ppa 23,3% 23,9% 25,9% 27,0% 27,0% 28,0% 28,9% 29,3% 30,5% 31,5% 34,3% 36,3% 37,4%Prod.lav.a. 23,7% 25,2% 25,9% 27,0% 28,5% 30,4% 31,2% 31,5% 32,2% 33,2% 36,2% 38,2% 39,8%Prod.lav.h. 22,8% 23,8% 25,2% 21,7% 22,8% 24,2% 24,9% 25,3% 25,5% 26,7% #N/D #N/D #N/D
Jacopo Di Cocco Perchè la Contabilità nazionale 74
L’Italia non mantiene i vantaggi sulla media dell’Europa allargata a 25
Riduzioni degli indici italiani rispetto alla media europea Anni 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
PIL pc-ppa 116,4 115,6 114,0 114,6 114,0 113,4 112,0 110,0 107,6 105,5 102,6 101,7 100,6 Prod.lav.g. 123,8 122,9 121,9 123,1 122,5 121,2 118,6 115,0 111,7 110,3 108,1 107,5 106,5 Prod.lav.h. 101,9 100,6 100,0 100,2 99,3 99,1 97,2 94,7 92,8 92,0 #N/D #N/D #N/D
Retrocessione verso la media europea dell'Italia
80,0
85,0
90,0
95,0
100,0
105,0
110,0
115,0
120,0
125,0
130,0
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
ind
ici
EU
=10
0
PIL pc-ppa
Prod.lav.g.
Prod.lav.h.