Sebastiano A. Patanè
Dietro i silenzi
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© “Dietro i silenzi”
di Sebastiano A. Patane
Catania 1986/88
Copertina di
Maria Grazia Galatà©
3
Dietro i silenzi Catania 1986/88
4
5
Voglio tornare…
Voglio tornare alla terra,
vola via pettirosso dell’anima.
Il fiore della luna si schiude
rivelando nuovi sorrisi.
Voglio tornare alla terra,
alle favole d’ombra
dei primi petali;
torna pettirosso dell’anima,
con nuovi amori…
Il grande occhio del cielo
osserva attonito
le fredde mani della solitudine.
9 novembre 1986
6
Dialoghi (1)
Chi cammina
sui torrenti di rose?
Il musico di tutte le passioni.
E cosa suona
l’anima di vento?
Il dolore nei segreti di carne.
Cos’è che porta
nelle sue mani d’oro?
Un giacinto ed una corona di pianto.
Cosa vorrebbe che fosse
la corona di pianto?
Gli occhi della ragazza
di tutte le passioni
Davanti ai miei occhi
solo un velo
di brutti sogni.
3 gennaio 1987
7
Dialoghi (2)
Quando morirò
angelo della notte?
Quando la luna
aprirà i tuoi sorrisi.
E come se le serpi
hanno divorato le mie labbra?
Taglia lo stelo del buio
ed affoga nelle sue radici.
Nel silenzio del muschio
muore il grido
del frutto appena reciso.
4 gennaio 1987
8
Con una spada…
Con una spada di sementi
combatterò le nere locuste
e l’acciaio freddo,
con una spada di sementi.
(Non ho un Cristo
sopra il mio letto)
Saprò abbattere le torri
delle aquile selvagge
e chiunque rubi un sorriso
ai miei desideri.
(La casa del mio cuore
ha finestre di sogni)
6 gennaio 1987
9
Ed io chiamai…
Apparvero le serpi quel giorno
ed il gelsomino,
divenuto artiglio,
lacerò la sera dalla veste
amaranto.
Caddero i massi dell’orgoglio
ed io chiamai morte
un’altra cosa…
Fu terribile!
Cento mani ti trascinarono
tra la folla
e ti perdesti anima mia,
ed io chiamai morte
un’altra cosa.
E non si spense lo specchio
dove si guardavano, sbocciando,
il delirio e la maturazione.
A tarda estate, poi,
si dorò l’uva fragrante
di altri occhi,
ed io chiamai gioia
un’altra cosa…
17 gennaio 1987
10
Ignoranza
La mia voce
è quella dei miei padri;
mille bocche hanno gridato
e da sottoterra
gridano ancora.
Un mendicante in silenzio
risale la strada:
non ha padri
non ha voce.
Ma la luna spesso
cambia pelle:
il mendicante lo sapeva
io no …
18 gennaio 1987
11
Favola…
Col suo tessuto di versi,
ogni giorno arrivava alla fonte,
il fiore dagli occhi di luna.
Fra le mani,
un cestino di danze
e poesie.
Arrivava alla fonte ogni giorno,
con un magico coro di sogni
ed una oscura ombra di morte
che non avvertiva.
Cresceva fra i garofani
l’artiglio acuto
della cicuta.
Vituperio e beffa alla bellezza…
si spensero gli occhi di luna
al sorgere del primo amore.
La pena fa crescere l’amore
ma uccide il sogno
e la sincerità.
6 febbraio 1987
12
Dialoghi (3)
Che mi dai, mare
per il mio giorno di festa?
Mille palazzi di spuma
ed il profumo del mondo
appena colto.
E tu, terra,
che mi dai?
Cento linfe d’acqua
e l’impeto del magma
ostacolato.
Che mi dai, cielo,
per il mio giorno?
Un giorno d’amore,
uno soltanto,
ed una finestra
fra le nuvole.
Apro il mio cuore al cielo
e per quel giorno
non lascerò che si asciughi
nemmeno un sorriso.
15 febbraio 1987
13
Ali di libertà
Anime di fuoco
sui muri della città…
“Liberate i compagni”
“Fuori i rossi”
“Giudici boia”
e morte, morte, morte.
Schiamazzano per le vie,
anatre addomesticate
che cercano profumi
d’acqua selvaggia
ed il martirio del piombo.
Quelle grida
non vogliono giustizia
ma verità.
E tentano d’aprirsi,
ali di libertà,
pensieri d’amore
che vengono bloccati
da stridule sirene
e rumori di spari,
mentre un altro gabbiano
cade sulla battigia.
27 febbraio 1987
14
Equilibrio
La colomba è legata per le ali.
La scure scende sul ceppo di carne
mentre nel tempio della giustizia
si conia un altro comandamento.
La colomba è prigioniera d’amore.
Arabi di cristallo si battono il capo
con martelli d’acciaio
ed il drago dalle mille teste
tende un altro agguato.
La colomba è legata per le ali
Si frantuma il giudizio
lasciando affiorare l’inganno
…navi nucleari nel Mediterraneo…
La colomba è stordita ed insepolta.
27 febbraio 1987
15
Notturno
Si sfibrano sogni
crestate di olmi
e canta i suoi lirici addii
la notte.
Mi lascia pure la coscienza
in questa notte di poesia.
Vorrei liberarmi
attraverso le tue labbra
ma catene di mani
mi legano al mio letto.
La mia passione
ha cateratte infinite.
Genova 20 marzo 1987
16
Segreti
Le masse involgono
ed i pensieri colano
lungo gli alveari dell’anima.
Tutti gli errori ricadono,
coi loro pesi inverosimili,
e si tramutano
in vertigine ed ansia,
la sicurezza
e la verità, poi.
Nelle caverne della mente
si nascondono
le liberta martoriate.
Mar Tirreno 22 marzo 1987
17
All’amore
Profonda voragine di luce
soffocata dal pianto,
inchiodata all’anima
con tasselli di ghiaccio;
fulmine di pietra
conficcato nella mente;
carne germogliata nella carne
e materia sepolta.
Amore dai mille tentacoli
sempre in movimento,
dio incosciente d’ogni alba,
t’ho scorto nella palude immensa
del ventre delle madri
e nel fuoco di pura spina
del cuore delle amanti…
t’ho afferrato con i denti
nella lingua martoriata del giglio
e nel tremendo buio del silenzio.
Amore, assassino del lupo selvaggio,
abbandono delle vecchie soffitte,
suicidio della colomba, amore.
Tana della bocca spaventata,
pasto notturno della iena satanica,
labirinto di occhi e di parole.
18
Ho gettato…
Ho gettato sale
sul mio prato
e le metalliche bocche
meteoriche,
sono ormai
inoffensivi, passati
cicloni.
Mar Tirreno 23 marzo 1987
19
Notte
Febo rinuncia alla lotta
e cede il trono alla notte…
Il fiume si riveste di silenzio.
Seduti sui propri desideri,
i vecchi eroi attendono
l’acqua sacra che li spazzi via.
Scendono a valle
le mani dell’assassino,
gonfie d’acqua,
con ancora
l’odore della paura.
Anche una bara scende,
per chi non resisterà…
Io, tanti,
rimango dietro una cassa
ad osservare,
incosciente ed incurante
della prossima notte…
10 maggio 1987
20
Cosa cresce nel silenzio..
Cosa cresce nel silenzio della mela?
Le crepe s’allargano sulla fronte
ed i germogli spaccano la terra.
Le radici stritolano l’anima
mentre affiora dalla bocca
il miele acre del peccato.
Oceano d’occhi socchiusi
gridano l’immenso presente
e la mano corre sul cuore
affondando le unghia tortuose
nel piccolo passato.
Poi s’incontra la carne
e si matura la rosa
nella porpora delle vene,
adagiando parole
sui gradini dell’anima.
Cresce, nel silenzio della mela
la principessa pura
delle bolle di sapone,
pronta a smarrirsi
nella vastità del cielo.
29 maggio 1987
21
Cosa cresce nel fragore…
Cosa cresce nel fragore della rosa?
La corolla congiunta delle mani,
la fiamma multicolore delle parole
ed il corpo, il corpo piegato
dalla passione.
Il silenzio muore
col primo petalo
e cresce fra le spine
la gemma ardente del desiderio.
Fra la bocca e la mente,
un battiti d’ali,
lega il gioco ed il pianto
in un convulso palpito.
29 maggio 1987
22
Primavera
Il tuono giace
sotto gli occhi innocenti
della gazzella,
quando si spacca il garofano
e lascia volare le colombe.
Non si bruceranno le streghe
questa notte,
né s’innalzerà lo stendardo
al santo,
ma le parole vorticheranno
fra le primavere
che germogliano negli occhi,
e…
1 giugno 1987
23
Pensiero…
Un gelo scende da queste mura
e m’assale come un fuoco…
cos’è questa forza
che mi strappa il senno,
la coscienza?
Un vago odore di muschio
o di deserto si confonde
nella mente incustodita
che vola, vola, vola
fra gli occhi segreti
di quell’amore
che è cibo, aria, vita.
La mano trema inseguita
dalle parole
che nascono e muoiono
nel silenzio di un bacio.
Nasce dalla sera
il desiderio d’esser vivi.
Verona luglio 1987
24
Paesaggio (1)
Non correre, aspetta.
Lacrime di roccia scendono a valle
e dalla montagna liquefatta
s’alza il pianto degli abeti.
Nella Baltea si sciolgono
i cristalli d’ardesia
e le corolle multiformi
dei miei pensieri inediti.
Non correre, aspetta.
Non vedi le ali ferite dell’aquila?
Non senti il canto interrotto
delle betulle spezzate?
La risposta è nell’acqua,
nella spiga aperta del tramonto,
nelle torri medievali.
La risposta è nel silenzio.
Non correre uomo, aspetta,
senti anche il fascino
della notte senza luna,
che niente lascia
agli occhi curiosi,
nemmeno l’ombra.
Chatillon -Novara 23 agosto 1987
25
Paesaggio (2)
Cristalli di immagini
s’accalcano nella memoria
e gli occhi esausti
scivolano col vento discreto
del mattino.
Ah! Incantevole paesaggio,
irripetibile momento di poesia,
meravigliosa resurrezione
di sentimenti e parole…
Lo sguardo proteso
verso il fuggevole nord,
coperto di muschi
e colonne d’ombra,
cerca, avido,
il diamante di ghiaccio
che recide il cielo
e lo dissangua
nel tramonto più vivo,
più profondamente vivo.
Il pavone del cielo
apre il ventaglio luminoso
e la montagna, come due mani giunte,
lancia l’eterno messaggio
del mondo.
Un altro stambecco,
frattanto,
26
cade ferito.
Courmayer-Novara 24 -31 agosto
27
Poesia…
Voglio tornare sugli alberi,
nei crogiuoli d’anime,
fra le antiche nevi,
voglio tornare ai fiori…
L’erba vergine mi toglie
le scarpe di piombo
e la pietra, inerte,
mi rassicura,
mentre si sciolgono
i profumi d’amore
per diventare poesia…
Novara 25 agosto 1987
28
In questa città
In questa città
sepolta dal cemento
e dissanguata dalle carte,
si può udire ancora
il mormorio notturno
della luna…
I gelsomini tramano vendette
ma,
dalle ciminiere più alte,
odori di zolfo e carbone,
tracciano i confini delle riserve.
Per noi, rarefatte molecole umane,
rimane solo l’attendere chiassoso
e rassegnato,
che si tramuti in boato
questo mormorio triste della sera.
9 dicembre 1987
29
Dietro i silenzi
C’è qualcosa dietro i silenzi
che fa sanguinare i sepolcri antichi
e le gemme inestetiche dei sogni.
Una spina di dolorosa inedia
o forse l’aspra solitudine
liquefatta dal gelo… o paura?
Grida ferme in gola!
La mente si appanna di ricordi
e geme, e piange
la notte dalle numerose braccia,
e cerca, nella bufera di immagini,
la più cara.
C’è qualcosa dietro gli sguardi opachi
di chi non t’ama e t’ama,
di chi non crede e cerca
nell’avida bocca della menzogna
la porpora di una rosa,
di chi, esausta di dolore,
stringe i pugni della pena
nell’assassinio del cuore.
Dietro i silenzi, c’è qualcosa
che non lascia lacrime, solo,
ti da una squallida scena
dove, come pubblico, t’applaudi
protagonista di niente.
10 dicembre 1987
30
Chiaroscuro
Scioglierò le mie parole al vento
perché capisca, il vento, cos’è la pena.
Sul pavimento,
chiazze d’amore caduto,
si laveranno con stracci di carne,
e lacrime toccherò con le mani,
perché senta, l’acqua, cos’è il dolore.
Che venga pure il pagliaccio
dalla veste variopinta:
riderò, certo, riderò,
perché capisca, il cielo, la miseria.
11 dicembre 1987
31
Mi riempie…
Mi riempie le narici
questo odore di muschio…
Città lontana,
con trecce di sangue, mi lega
ai platani autunnali
e sopra la cantilena della strada,
si svolge il dolore
di minuscoli cieli traditi.
Parecchi sogni scorrono
ai margini delle parole
ed i grandi amori
e le piccole glorie
e le giuste ricompense
scompaiono
tra le pagine d’un quotidiano.
13 dicembre 1987
32
Villa “Anima”
La solitudine ha crepacci infiniti.
Sembrano assottigliarsi nel vuoto
alcuni profumati ricordi
e nubi di smarrimento,
rimuovono illusioni
mentre, le realtà già frantumate
dai sogni,
si ricompongono crudeli,
spezzando le ultime, tenaci,
catene di poesia.
Nel retro di ogni anima
ci sono panni stesi,
gabbie vuote, sacchi d’immondizia…
sul davanti,
visioni sofisticate
a misura di ogni amore.
Pietà mio Dio, per l’ipocrisia, pietà!
15 dicembre 1987
33
Dove il vento tocca…
Più volte, ricordo,
le serpi mi parvero bambini,
più volte ho creduto di vedere
la rosa diventare artiglio.
Spesso s’incontrarono, incautamente,
vita e poesia,
senza ambigue nubi,
né silenzi ipocriti.
Più volte, ricordo,
fui felice di niente.
Ora son solo,
dove il vento tocca
le guance della poesia…
che mi rimane adesso…?
Tarragona 26 luglio 1988
34
Breve malagueña
Perché piangi
quelle note tristi
orchestra di bar…?
E’ una delle più belle
notti spagnole!
Il flauto si chiude
nel definitivo silenzio
dell’acqua morta.
Il mondo mi si spezza dentro,
non c’è che buio
intorno a me!
Madrid 28 luglio 1988
35
Poesia n° 2 della sera
Gli occhi corrono
inseguendo le linee dei fiori,
preceduti dal diamante vivo
che taglia arcobaleni d’angosce
ed illumina tramonti,
quando la luce,
in lotta con il vento,
cade uccisa dalla sera.
E soffoco le grida del giorno
col martirio dell’anima,
cercando nei nodi degli alberi
un volto che mi rassereni.
Posso sentire
il dolore delle spighe
in questa sera
umida di pianto
ed anche la paura,
posso sentire,
nel silenzio delle cicale.
Ma l’acqua, trafitta
dall’oscurità,
mi regala colonne di muschio
ed il cristallo definitivo
di un amore pulito…
E spezza,
36
l’urlo del vento,
il tubare, monotono,
d’un gufo.
settembre 1988
37
Indice
Dietro i silenzi (1986-88)
Voglio tornare
Dialoghi (1)
Dialoghi (2)
Con una spada
Ed io chiamai
Ignoranza
Favola
Dialoghi (3)
Ali di libertà
Equilibrio
Notturno
Segreti
All’amore
Ho gettato
Notte
Cosa cresce nel silenzio
Cosa cresce nel fragore
Primavera
Pensiero
Paesaggio (1)
Paesaggio (2)
Poesia
In questa città
Dietro i silenzi
Chiaroscuro
Mi riempie…
Villa “anima”
38
Dove il vento tocca
Breve malagueña
Poesia n°2 della sera
39
40
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