PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI
Paradigma
Il paradigma è il quadro di riferimento teorico
che orienta e dà senso all’attività scientifica.
Il paradigma è la cornice, all’interno della
quale lo scienziato individua i problemi e i
metodi che, in una certa fase del cammino
scientifico, sono riconosciuti come validi e
legittimi.
Paradigma
Nel 1962 Thomas Khun introduce i concetti di “scienza normale'', “paradigma
scientifico'' e “rivoluzioni scientifiche''.
Secondo Kuhn, gli scienziati normalmente operano entro specifici paradigmi, che coincidono con descrizioni delle modalità di funzionamento del mondo. Nelle fasi di scienza normale si
raccolgono dati entro il contesto del paradigma esistente.
Paradigma
Il paradigma detta quale tipo di esperimenti condurre e quali dati raccogliere e come interpretare i dati.
Nella visione di Kuhn il cambiamento reale avviene quando:
1. si accumula una grande massa di dati che i paradigmi esistenti non possono spiegare.
2. si scopre un paradigma alternativo che può spiegare le discrepanze fra i vecchi paradigmi e le osservazioni.
Paradigma
I paradigmi determinano
i modi, la gamma dei
problemi e i modelli di
soluzione accettati da
una comunità scientifica
di un determinato
periodo
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
I sostenitori di paradigmi opposti conducono le loro ricerche
all’interno di mondi differenti, ciò significa che i due gruppi di
scienziati vedono cose diverse quando guardano dallo stesso punto, nella stessa direzione
Incommensurabilità
Paradigma
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
«Ciò che vedete dipende dalle teorie che usate per interpretare le vostre osservazioni .»
Albert Einstein
Paradigma
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
Nel mutamento paradigmaticoalcuni vecchi problemi possono
venire trasferiti a un’altra scienza o addirittura dichiarati non scientifici
La teoria che poneva la terra al centro dell’universo era il risultato di un paradigma di stampo religioso, che rimase in vigore fino a quando la scienza non fu in grado di
rendersi autonoma dal potere ecclesiastico
I paradigmi dellaComunicazione
Due differenti proposte teoriche:
� approccio scientifico, basato su un forte sforzo di concettualizzazione. Si parla di trasporto (di informazione) non di trasformazione (Claude Ellwood Shannon )
� approccio coinvolgente, riflette una chiara prospettiva umanistica. La generazione di significato implica un processo di trasformazione, mutamento (Ivor Armstrong Richards)
«Sebbene non necessariamente contraddittorie fra loro, nessuna delle due definizioni fa riferimento agli interessi evocati dall’altro autore.»
(Em Griffin)
Paradigmi comunicativi
Il paradigma informazionale
ha subito un processo di usura
maggiore rispetto al paradigma
relazionale.
Nato alla fine degli anni ’40 ha subito un gran successo
Nel corso degli anni ’50 sembra poter assumere la guida degli studi sulla comunicazione, superando l’ amalgama tra approccio umanistico e scientifico, natura e cultura, uomo e macchina, che li caratterizzava.
Paradigmi comunicativi
La sua rapida ascesa è stata seguita però da un altrettanto rapido declino e da critiche relative al suo eccessivo legame con il mondo delle macchine e le scienze dure, che rendeva il paradigma insufficiente e inadeguato per l’analisi della comunicazione tipicamente umana.
Paradigmi comunicativi
Il paradigma relazionale, invece, pur essendo più attento alla comunicazione umana e agli effetti degli scambi comunicativi, non sempre ha avuto gli strumenti adeguati per analizzali o misurarli con esattezza.
Paradigmi comunicativi
Paradigmi
I paradigmi relativi alla Comunicazione, secondo Le Scienze della Comunicazione,
sono 2 :
Il paradigma relazionale
Il paradigma
informazionale
Movimento e mutamento
Le definizioni possono essere pensate come mattoni costruiti con due materiali fondamentali: movimento e mutamento.
L’attenzione viene data al movimento quando ci si preoccupa unicamente del processo trasmissivo di un atto comunicativo, concedendo molta attenzione alla tecnologia adoperata e al funzionamento del processo.
Le definizioni costruite con il mutamento, invece, si concentrano sulle conseguenze del processo comunicativo, sulle trasformazioni indotte su emittente e destinatario.
movimento mutamento
Trasporto di qualcosa da un punto a un altro
Modificazione della situazione esistente
COMUNICAZIONE
INFORMAZIONALE RELAZIONALE
Paradigmi
movimento mutamento
rispetto alle definizioni
1. condivisione
2. relazione sociale
1. trasferimento di risorse
2. influenza
3. scambio di valori
4. trasmissione
Paradigmi
Informazione
Informazione
Informazione s.f. (der. di informare, sul modello del lat. Informatio –onis “nozione, idea, rappresentazione” e in epoca tarda “istruzione, educazione, cultura”). –1 (ant., non com.) L’azione di dar forma a qualche cosa. 2. (fig.) a. Atto dell’informare o dell’informarsi, nel senso di dare o ricevere notizie: libertà di informazione.
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Informazione s.f. b. Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza di fatti, situazioni, modi di essere, ecc.: dare, chiedere, ricevere un’ i; ufficio informazioni. c. L’insieme delle persone e delle strutture (giornali, reti radiotelevisive, ecc.) attive nella produzione e diffusione delle informazioni, spec. giornalistiche: il mondo dell’informazione.
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Informazione
Informazione s.f. 3. (biol.) I. genetica, l’insieme dei messaggi ereditari contenuti nei geni dei cromosomi di una cellula. 4 (inform.) Dato elaborato o memorizzato all’interno di un’unità di elaborazione. 5. Teoria dell’i., scienza che studia i messaggi in quanto successioni statistiche di eventi, a ciascuno dei quali èassociata una certa quantitàd’informazione. 6. (giur.) I. di garanzia, denominazione…
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Informazione
Privilegio del movimento
Neutralizzazione del mutamento
Paradigma
Informazionale
Paradigmi
Movimento
"La visione trasmissiva della comunicazione è la più comune nella nostra cultura(...) E' definita da termini quali 'impartire', 'mandare',
'trasmettere'(...) Viene formata dalla metafora della geografia o del trasporto(...)Il centro di questa idea(...) è la trasmissione di segnali o
messaggi sulla distanza con il proposito del controllo(...).
La comunicazione era vista come un processo e una tecnologia cheavrebbe, talvolta per scopi religiosi, distribuito, trasmesso e disseminato
conoscenza, idee e informazioni più lontano e più velocemente con l'obiettivo di controllare lo spazio e le persone."
James Carey
Paradigma informazionale
Esaltazione del valore dell’informazione.
Grande attenzione al processo di
trasmissione.
Scarsa attenzione agli effetti successivi
alla ricezione del messaggio.
Dal latino: Informo
=Do forma
= plasmo
Paradigma informazionale
Metafora del viaggio
Caratteristiche principali:
1. trasporto di informazioni preconfezionate
2. trasmissione di significati
La comunicazione informazionale è una comunicazione finalizzata, intenzionale, ma che per contro non è né“persuasiva” né “d’influenza”. Taluni dicono che è“scientifica” – a condizione che s’intenda chiaramente che si applica a tutte le scienze: umane, sociali, esatte e applicate. Il che le conferisce un carattere neutrale o universale.
La comunicazione informazionale ha una componente “trasmissione” che non può essere ignorata (modello E-R), poiché l’autore utilizza tutti i mezzi tecnici possibili per raggiungere il suo obiettivo di farsi conoscere
Paradigma informazionale
I significati della comunicazione sono prodotti in un luogo esterno ad essa e da qui trasferiti diffusivamentenello spazio circostante per esercitarvi forme di controllo e di influenza
Paradigma informazionale
Relazione
Relazione
relazione s.f. (dal lat. Relatio –onis, der. di referre “riferire”). – 1.a. L’azione e il fatto di riferire il testo stesso con cui si riferisce, e la sua forma: fare, presentare una r.; di un viaggio, di una spedizione scientifica; r. su un’inchiesta; r. introduttiva. b. Illustrazione con cui il governo o un’assemblea legislativa accompagna un disegno di legge…; c. (giur.) Esposizione dello svolgimento di un processo…;
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
relazione s.f. 2. Connessione o corrispondenza che intercorre in modo essenziale o accidentale, tra due o più enti: tra i due fatti sussiste una precisa r. di causa e di effetto; ma in che…;3. a. Con riferimento a persone o a gruppi, rapporto, legame o vincolo reciproco: r. di parentela, di amicizia, di lavoro, di affari. °
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Relazione
16/10/2009Processi culturali e comunicativi Pagina 30
relazione s.f. Espressioni: essere in buone r., o rompere, troncare le r. con qualcuno; r. sociali, le forme elementari soggettive, di interconnessione tra due o piùsoggetti, individuali o collettivi; pubbliche r. (traduz. dall’inglese public relations), i rapporti e i contatti che un ente ha con il pubblico e con i rappresentanti di altri enti o gruppi: ufficio di pubbliche r.; vita di r.; il complesso delle funzioni vitali…
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Relazione
Privilegio del mutamento(presupposti etici della Koinè e del discorso)
Neutralizzazione del movimento(Disattenzione per gli aspetti tecnologici)
ParadigmaRelazionale
Paradigma relazionale
Esaltazione del valore della relazione.
Grande attenzione agli effetti successivi alla ricezione del messaggio.
Scarsa attenzione al processo di trasmissione.
Elemento fondativodella socialità
Paradigma relazionale
Caratteristiche principali:
Forma di comunione, rito collettivo.
Metafora del legame.
Mantenimento dell’integrazione sociale di una cultura nel tempo.
Significati non recepiti nella forma in cui vengono prodotti dalla fonte, ma risultato di una costruzione intersoggettiva.
Paradigma relazionale
Mutamento
"Nella definizione rituale, la comunicazione è congiunta a termini come 'condivisione', 'partecipazione', 'associazione', 'fratellanza' e 'il possesso di una fede comune'(....)Una visione rituale della comunicazione non èdiretta all'estensione di messaggi nello spazio, ma verso la conservazione della società nel tempo(...)verso la rappresentazione di credenze condivise(...)Vede l'originale e più elevata manifestazione di comunicazione(...)nella costruzione e nel mantenimento di un mondo culturale ordinato e significativo che possa servire da controllo e contenitore per l'azione umana."
James Carey
Interpretazione continua (ermeneutica): la ricerca del senso non avviene all’interno del segnale per ricostruire l’intenzione dell’emittente, ma nella rete contestuale ed extratestuale attivata dal ricevente
Paradigma relazionale
Differenze tra i paradigmi
Una sinossi che contrappone analiticamente i due paradigmi permette di coglierne le differenze in termini di :
• modalità comunicativa,
• connessione del rapporto,
• ruolo dei soggetti coinvolti nel processo comunicativo,
• struttura del messaggio e del codice.
Modalità comunicativa
Nel paradigma relazionale la
modalità comunicativa è il
dialogo� flusso comunicativo
bidirezionale.
Nel paradigma
informazionale la modalità
comunicativa è il monologo�
flusso comunicativo
unidirezionale, direttivo
Modalità comunicativa
Informazione Relazionemonologo dialogo
Carattere monologico:ricevente con un ruolo,
esaltazione del ruolo dell’emittente
Pratica dialogica:interlocutori impegnati in senso attivo
Trasmissione di idee Confronto di idee
Connessione del rapporto
Nel paradigma informazionale la connessione del
rapporto è morfologica.
Per morfologica intendiamo una comunicazione in
cui è necessario prestare attenzione alla
corrispondenza tra il senso che si intende
comunicare e il mezzo che veicola il messaggio. Il
problema in quest’ottica è il confezionamento del
messaggio, affinché sia chiaro per il destinatario.
Connessione del rapporto
Morfologica: l’atto comunicativo è contenuto nella
trasmissione e non può differire da esso
Funzionale: l’atto comunicativo punta al
raggiungimento di uno o più obiettivi e può essere
modulato in funzione di essi
Nel paradigma relazionale la connessione del
rapporto è funzionale.
La connessione funzionale è quella che si instaura
tra i parlanti in un processo comunicativo
bidirezionale, tramite il quale emittente e
destinatario mettono in relazione i segni
comunicabili (significanti) con le loro esperienze
(significati).
Connessione del rapporto
Connessione del rapporto
Morfologica Funzionale
La forma del messaggio che deve essere trasmesso è
legata al tipo di mezzo che viene utilizzato per
la trasmissione
Ogni messaggio prevede una distinzione tra significante e significato. L’operazione che permette di abbinare i due termini è funzionale alla
comunicazione
segnale segno
Ruolo del soggetto
Passivo Attivo
16/10/2009Processi culturali e comunicativi Pagina 44
Ruolo del soggetto
Il carattere monologico della comunicazione iscritta nel paradigma informazionale relega il ricevente ad un ruolo rigido e passivo, rispetto all’emittente.
Il contesto della conversazione presupposto dal paradigma relazionale indica necessariamente un coinvolgimento attivo degli interlocutori.
16/10/2009Processi culturali e comunicativi Pagina 45
Struttura messaggio e codice
Il paradigma informazionale presuppone la condivisione del codice da parte di emittente e destinatario, dunque una struttura del codice e del messaggio di tipo isomorfico.
Nel paradigma relazionale, invece, la comunicazione è considerata un processo interpretativo, dunque la struttura del codice e del messaggio è di tipo ermeneutico.
16/10/2009Processi culturali e comunicativi Pagina 46
Struttura messaggio e codice
Isomorfica Ermeneutica
Pratiche comunicative e codici standardizzati e univoci e con una
densità semantica assai povera
Il significato nasce dalla interpretazione, o meglio dalla
sistematica cooperazione interpretativa dovuta alla
interazione tra emittente e ricevente
Paradigmi comunicativi
Informazionale Relazionale
Modalità comunicativa Informazione Discorso
Connessione del rapporto Morfologica Funzionale
Ruolo del soggetto Passivo Attivo
Struttura messaggio e codice Isomorfica Ermeneutica